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MAKORN CHEN – CAPITOLO 16

Capitolo 16 – Decisione

I giochi politici erano come una piramide equilatera dove tutti lottavano alla base per arrampicarsi e stare in cima. Se uno non stava attento, un altro gruppo di persone avrebbe cercato di rovesciare il fondo, capovolgendo l’intera piramide, diventandone la nuova cima. Coloro che, invece, non riuscivano a rimanere saldi al proprio posto, sarebbero caduti in fondo e sarebbero stati calpestati dagli altri a piacimento. Questo processo continuava in loop all’infinito.

MAKORN CHEN – CAPITOLO 13

Terzo posto

Al mattino, il giovane era ancora imbarazzato, poteva solo nascondere il suo viso arrossato sotto la coperta. Svegliarsi tra le braccia di quell’uomo era come un sogno. La sensazione di un respiro caldo sulla fronte gli faceva venire voglia di stare immobile. Temeva che avrebbe accidentalmente disturbato l’uomo fino a svegliarlo… poi… poi non l’avrebbe più abbracciato.

MAKORN CHEN – CAPITOLO 12 

Ten Kijjadamrongkul

Ten Kijjadamrongkul sedeva sul grande divano con un’espressione imbarazzata, completamente diversa da quella di Makorn Chen, che sedeva sul lato opposto. I suoi occhi si strinsero, fissando l’ospite non invitato come un cacciatore che fissava la sua preda. Anche Lan Lan si sedette sul pavimento ricoperto di moquette, fissando lo sconosciuto con interesse.

MAKORN CHEN – CAPITOLO 11 (M)

Piccola cotta

Nel momento in cui avrebbe dovuto essere più cosciente, Makorn Chen lasciò che i suoi sentimenti prendessero il sopravvento su tutto. Il profumo della morbida pelle del giovane gli fece perdere i sensi. La sensazione di voler possedere quella bambola di porcellana sotto il suo corpo era travolgente. Adesso l’uomo era diventato un ragazzino che non sopportava il pensiero che non si sarebbero mai più rivisti… Stava per rinunciare… e non si sarebbe più fatto vedere. Doveva essere così… ma era proprio lui che non ce la faceva.

MAKORN CHEN – CAPITOLO 10

Perdente

Makorn Chen era furioso. Uscì dalla biblioteca, ignorando ciò che la manager e Chilli avrebbero fatto dopo, e lasciò che Kriangkrai mandasse tutti gli ospiti fuori di casa. In quel momento, era interessato solo al giovane sulla sua spalla. Stava piovendo ma questa persona si era comunque intrufolata nella villa per vederlo. Era un ragazzo così dispettoso!

MAKORN CHEN – CAPITOLO 9

Infuriato

Nathee Kosolyuparet ricevette la chiave della Mini Cooper color limone da sua madre. Le parole secondo cui Makom Chen aveva voluto comprare quella macchina per lui come regalo di compleanno continuavano a galleggiare nella sua testa. Secondo la madre, Makorn Chen voleva comprare la gentilezza dell’ex ministro. L’opinione di suo fratello e di sua sorella non era diversa. Pertanto, era l’unico che pensava per se stesso perché quella macchina… era la stessa auto che l’uomo aveva preparato per lui quel giorno.

MAKORN CHEN – CAPITOLO 8

Chiamata

Era mezzanotte a Bangkok e Makorn Chen si trovava davanti a un’ampia vetrata in un attico di Sathorn. Una fioca luce lunare brillava dall’esterno e un lato del suo viso era nascosto nell’ombra. Guardò senza meta verso il fiume Chao Phraya, tenendo in mano un bicchiere di liquore e muovendolo avanti e indietro. Allo stesso tempo, l’altra mano teneva un sigaro costoso.

MAKORN CHEN – CAPITOLO 7

Nathee

Per una frazione di secondo, Nathee si voltò per incontrare gli occhi acuti dell’uomo alto. Il suo piccolo cuore sussultò per lo shock quando l’uomo gli si avvicinò con una lunga lama che rifletteva la luce della luna. Un urlo risuonò quando vide il forte polso dell’altro far scattare la lama verso di lui. Il suo corpo si allontanò istintivamente e cadde dalla panchina. L’odore del sangue si mescolava al profumo dei fiori profumati. Sembrava che una parte del suo viso fosse stata spruzzata d’acqua fino a diventare umida. La sua mano sottile si sollevò per toccare il viso umido. I suoi bellissimi occhi si spalancarono immediatamente quando vide che le sue dita erano coperte di sangue, e non solo le mani ma anche il vestito chiaro era macchiato di rosso… sangue… Di chi è questo sangue?

MAKORN CHEN – CAPITOLO 6

Piccolo Adorato

Il Cerbiatto è collegato al direttore generale delle dogane, all’ex ministro dell’agricoltura e alla polizia.

Makorn Chen appoggiò il fianco contro il bordo della scrivania, con un grosso puma sdraiato accanto ai suoi piedi. I suoi occhi acuti guardavano le informazioni sulla bacheca che cominciavano a riempirsi di informazioni quasi ogni ora. La connessione tra un uomo magro con lunghi capelli neri e Nong Prik era probabilmente la stessa persona. Ma quando era entrato in albergo, si era prima tinto i capelli come un modello di nome Chilli, e in seguito si era tagliato i capelli più corti e li aveva tinti di castano scuro come al solito.

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