Una pioggia incessante
Danny non aveva mai detto quando sarebbe terminato il suo viaggio studio, ma Huo Ye sapeva che l’altro non sarebbe rimasto a lungo nella Città A.
Voleva dichiararsi.
#UNIPORN FOR LIFE |
Danny non aveva mai detto quando sarebbe terminato il suo viaggio studio, ma Huo Ye sapeva che l’altro non sarebbe rimasto a lungo nella Città A.
Voleva dichiararsi.
Si baciavano ogni volta che si incontravano, nascondendosi dagli sguardi degli altri. Dopo essersi baciati leggermente molte, molte volte, sembrava non bastare, così i loro baci diventarono sempre più profondi.
Quando avvolse la lingua intorno a quella dell’uomo più grande, volle conoscere di più, dentro di lui, profondamente. Voleva vedere e abbracciare tutto di lui. Ancora, ancora. Come un bambino viziato, voleva di più. Non sapeva che l’amore avrebbe reso una persona così avida.
Essendo già lì, Qiu Rong non poté fare a meno di fare un salto in laboratorio.
*(N/T: nota: in cinese, l’espressione ‘fabbricare aceto’ è un modo di dire per indicare qualcuno estremamente geloso.)
La prima luce del mattino si riversò nella soffocante camera da letto. Qiu Rong si girò su un fianco, tirandosi il bordo della coperta sopra la testa, cercando di aggrapparsi al sogno che si stava lentamente dissolvendo.
Il mondo della scuola superiore era molto semplice: bastava distinguersi in qualcosa, anche solo un po’, per diventare una figura di spicco, conosciuta in tutta la scuola. Andare bene nei voti ovviamente funzionava, ma anche avere un bel viso poteva bastare. Jiang Tian possedeva entrambe le qualità, e il suo nome aveva assunto un’aura quasi magica.
Sheng Wang era un po’ confuso.
La sua intenzione era davvero solo quella di sapere a che ora Jiang Tian sarebbe andato a dormire, ma mai si sarebbe aspettato una risposta del genere. Gli eventi stavano prendendo una piega del tutto imprevista, lasciandolo senza parole.
I giovani ricordano ciò che hanno mangiato, ma non le punizioni ricevute.
Dopo due giorni, la grande “armata dei compiti arretrati” guidata da Gao Tianyang si ricordava solo di quel barbecue e di quei barili di birra. Tranne pochi che ancora si chiedevano chi avesse fatto la spia a Yang Jing, la maggior parte degli studenti della classe A si era ormai concentrata sull’esame settimanale.
Le abilità delle specie dotate di poteri sovrannaturali non erano potenti come gli umani immaginavano; specialmente in tempo di pace, questi poteri venivano usati di rado, tendendo a indebolirsi nel tempo.
*(N/T: 真香, zhēn xiāng, è un’espressione cinese che letteralmente significa “davvero profumato” o “che buon profumo”, ma nel linguaggio colloquiale ha acquisito un significato più figurato e sarcastico. Nel gergo contemporaneo, si usa per descrivere una situazione in cui qualcuno si contraddice dopo aver detto di non voler fare o gradire qualcosa, ma poi finisce per apprezzarla o farla comunque. Spesso viene usata in tono scherzoso o autoironico.)
Le persone con voti eccellenti in inglese al liceo di solito si dividono in due categorie.
Quella sera, un certo ubriaco si addormentò soddisfatto.
La mattina seguente, però, si svegliò di soprassalto.
Lo schermo del cellulare mostrava le 5:37, mancavano ancora più di 30 minuti alla solita sveglia, mentre il condizionatore continuava a funzionare a bassa intensità, emettendo un leggero ronzio. Sheng Wang, con la testa tra le mani, sedeva sul letto riflettendo sulla vita.
Non appena Lee Juwon si alzò, vide la schiena dell’uomo uscire dalla porta e quella vista gli era così familiare che gli fece male al cuore. Lee Juwon gettò via la coperta con il motivo per bambini che gli copriva le gambe e si alzò. Poi corse rapidamente dietro all’uomo che era davanti a lui.
Qiu Rong cercò diverse ricette online, andò al mercato, comprò anche due buste di latte intero e tornò a casa, pronto a preparare la zuppa di sangue d’anatra e noodles per il suo amato. Seguì la guida passo passo, mescolando latte e sangue d’anatra, e mentre aspettava che si solidificassero, si mise a preparare gli altri ingredienti.
«Temevo ci fossero troppi oggetti, capo, e che da solo potesse risultarle scomodo, così ho chiamato qualcuno per guidare. Tra poco l’aiuterò a trasportare tutto e le darò una mano.» disse Meng Bochuan, sporgendosi sullo schienale del sedile anteriore, cercando di attirare l’attenzione di Chou Rong.
Yan Ling si appoggiò pigramente allo stipite della porta della cucina, tenendo tra due dita un pezzetto di carta strappato che agitò leggermente, chiedendo: «Che cos’è questa?»
Chou Rong, con la padella in mano, inclinò la testa, mostrando un’espressione innocente: «Cosa?»
Yan Ling strizzò gli occhi: «Non fare lo scemo.»
La campanella non era ancora suonata, ma gli studenti in camice bianco non vedevano l’ora di scappare dal laboratorio e salutare i piccoli topi bianchi sparsi in modo disordinato sui banchi.
Lu Nan si rase la barba e si tagliò i capelli a spazzola. In quel momento era accanto a me, impegnato in una “lotta” con una mela, a cui stava togliendo quasi metà della polpa insieme alla buccia. Si voltò a guardarmi, sorridendo con un’espressione sconsolata.
Lin Cheng cominciava a tremare, e si voltò verso di me: «Wu Mo, ti sei dimenticato? Sono già morto.»
Lo guardai, non capendo cosa stesse dicendo. Continuò, mormorando: «Quindi questo mondo è finto. Mi ero dimenticato e pensavo di essere ancora vivo.»
Lin Cheng si muoveva avanti e indietro, controllando dappertutto. Era ancora come un bambino, come prima di andare all’estero, senza neanche un segno di maturità sul viso. Mi rannicchiai sul letto, guardando l’orologio avvicinarsi lentamente a mezzogiorno, come se il tempo per me fosse solo quelle ventiquattro ore. Non avevo idea di quanti anni fossero passati dalla mia morte, né di quale anno fosse ora.
Mi appoggiai con la schiena al muro della stradina, mentre nella mente scorrevano immagini come in un film: «Wu Mo, da quanti giorni non mangi? Sei ancora qui a divorare il mio nho mi ji!», «Wu Mo, finalmente ho una ragazza!», «Wu Mo, se quelli ti picchiano di nuovo, giuro che li sistemo tutti!», «Wu Mo… Wu Mo, sto per andare a studiare all’estero, non dimenticarmi, mi raccomando.»
Lu Nan aveva trovato un altro lavoro e, incurante dei rischi, finì i suoi risparmi per comprarmi un computer per farmi compagnia. Non aveva ancora attivato internet, quindi passavo il tempo giocando ai giochi di sistema. Meglio di niente.
Non mi ero reso conto di quanto le mie ossa fossero ingiallite fino a quando non misi il mio scheletro nella vasca. Nel piccolo bagno c’era una mezza vasca, che sembrava un po’ stretta. Lu Nan si accovacciò accanto e passò il bagnoschiuma sulle mie costole, come se non sapesse bene quanto premere. Mentre mi lavava, disse: «Posso usare lo spazzolino?»
Mi mise un paio di guanti, mi avvolse una sciarpa attorno al collo, un po’ larga, e poi mi mise un cappellino blu con visiera. Quando stava per mettermi gli occhiali da sole, le sue mani si fermarono ai lati del viso. Lo guardai perplesso, e lui, con un’espressione frustrata, disse: «E ora come facciamo? Non hai le orecchie.» Posò gli occhiali e prese la mascherina, tirandola. «Neanche questa resta su.» Di fronte alla sua espressione basita, non potei fare a meno di ridere.
«Fuori di qui!» Lu Nan era sulla porta, indicando il soggiorno, rivolto al biondo. Quest’ultimo rimase in silenzio, forse pensando che né io né Lu Nan avessimo più speranze. Si girò attorno a Lu Nan, e poco dopo sentii un tonfo sordo; il colpo della porta che sbatteva era stato così forte da far tremare le finestre.
Ma io non mi mossi; a volte, la speranza era un sentimento vergognoso. Lu Nan entrò con i piatti, vide la situazione e sgranò gli occhi, respirando a fondo. Lentamente si avvicinò alla scrivania, posò i piatti, e si avvicinò per sistemare le spalle dello scheletro, ma io non ero dentro di esso.
C’era qualcosa nella voce di Angus che diede ad Ai Wen una brutta premonizione, ma decise di ignorarla. Si avviò verso il tavolo sotto la guida di Angus.
Era la cena perfetta a lume di candela. Sotto le belle luci tremolanti, il viso di Angus sembrava sempre più affascinante. Anche se per qualche motivo, in questa atmosfera, Ai Wen provò un leggero brivido.
Ai Wen andò da sua zia, una casalinga gentile e amabile, che gli offrì caldamente cibo e alloggio, dicendogli di restare lì finché voleva.
Il suo umore teso si rilassò e finalmente ebbe il tempo di riflettere con logica su quanto accaduto in soffitta. Non c’era dubbio che qualcuno fosse entrato in casa sua, ma perché avevano fatto a pezzi Noi? E le tracce simili al sangue? Dove era finito Rosemond?
Curiosità: invece di segnarli come “capitoli”, l’autore ha preferito nominarli “Pigmalioni”. Per chi non lo sapesse, Pigmalione è una figura della mitologia greca, un leggendario scultore e re di Cipro. La sua storia è famosa soprattutto perché creò una statua d’avorio di una donna perfetta e, innamoratosene, pregò Afrodite, la dea dell’amore, di darle vita. Afrodite esaudì il suo desiderio, e la statua, conosciuta come Galatea, divenne una donna in carne e ossa. Pigmalione e Galatea si sposarono e vissero felici.
Di notte, mi sdraiai accanto a lui, cercando di rimanere vigile per non scivolare sotto il letto. Dopo averci provato a lungo, stanco, mi rimisi nel corpo per voltarmi e dargli la buonanotte. Inaspettatamente, la mia testa si girò davvero; tra stupore e gioia, tentai di muovere altre parti, ma le giunture erano fissate con filo metallico, consentendo movimenti molto limitati. Provai a chiamarlo, ma scoprii di poter solo far sbattere i denti, producendo un suono sordo: questo corpo non aveva corde vocali né lingua.
Ciò che mi sorprese fu che, dopo essere stato immerso nel liquido del ragazzo biondo, la mia anima riusciva a separarsi dallo scheletro grazie al suo libero arbitrio. In seguito, pensai che dovesse trattarsi di una soluzione sgrassante o sbiancante.
Non avrei dovuto temere gli esseri umani, bensì loro avrebbero dovuto temere me. Tuttavia, questa logica si capovolse completamente di fronte a un cadavere senza cervello e a un pazzo.
L’uomo si accovacciò, coprendo la mia visuale, e tirò fuori le mie ossa, pezzo per pezzo, ricomponendole. Dietro di me c’era un’altra lapide; immaginavo volesse che mi appoggiassi seduto contro di essa, ma, essendo stato smontato, il mio collo non aveva più il dovere di sostenere la testa. Quindi, me la tenne tra le mani, mentre il resto del mio corpo si appoggiava alla lapide.
Gli insetti necrofagi avevano percepito il mio odore, arrampicandosi tra foglie marce sovrapposte e venendo da ogni direzione. La decomposizione del mio corpo si univa al loro banchetto, completando un ciclo in cui tutto ritorna alla propria origine.
Nato in Occidente come parodia del genere sci-fi, l’omegaverse è un particolare tipo di storia BL. L’idea deriva dalle relazioni amorose fra licantropi e umani, dove il comportamento del licantropo è soggetto ai concetti di lupo Alfa, Beta e Omega. Nel tempo, l’idea iniziale ha incluso elementi satirici specifici come le severe gerarchie sociali, il patriarcato e la discriminazione razziale. Visto che ogni autore interpreta in modo diverso l’omegaverse, il numero di versioni differenti è virtualmente infinito. Finora non è chiaro chi abbia davvero dato il via al genere, e non c’è una versione considerata “corretta”, ma questo grado di libertà autoriale è parte di ciò che rende gli omegaverse così attraenti.
Con dungeonverse si intende un sottogenere di fantasy che sta diventando molto popolare, soprattutto nei romanzi e webtoon coreani. Queste storie ruotano attorno a mondi o universi dove i personaggi devono affrontare dungeon pieni di mostri, risorse preziose e sfide mortali. Questi dungeon spesso appaiono improvvisamente nel mondo normale e i protagonisti diventano Hunter (cacciatori) che li esplorano per ottenere potere, denaro o risolvere misteri.
La macchina si fermò all’entrata di Baima* Alley.
*(N/T: 白马, Báimǎ, significa “cavallo bianco“, motivo per cui in alcune traduzioni, potreste trovare “White Horse”.)
Fuori dal mercato, le luci si intrecciavano come una rete e la folla andava e veniva senza sosta. I clacson delle piccole moto elettriche e delle auto private si rispondevano da lontano agli angoli delle strade, per poi essere immediatamente sommersi dal chiacchiericcio e dalle attività quotidiane.
Negli ultimi mesi abbiamo deciso di volervi più vicini a noi, e come se non creare un luogo dove conoscerci, scambiare idee e commentare insieme serie e novel, avere spoiler inediti, ridere, scherzare e divertirci nel nostro piccolo?
Non sapeva da quanto tempo stesse camminando, lasciandosi alle spalle il corpo del Crita, ma la ripida pendenza cedette il passo a gradini di pietra che scendevano.
*(N/T: Taotie è una creatura mitologica cinese, simbolo di ingordigia estrema.)
La composizione dei vampiri in Cina, a dire il vero, non era troppo complessa, ma aveva radici interessanti.
In origine, nel territorio cinese non esistevano vampiri, fino all’epoca delle grandi esplorazioni marittime, quando un vampiro europeo arrivò nel Paese. Probabilmente preso dalla smania di fare il “padre modello”, sfruttò la sua longevità per ingannare un gran numero di persone comuni a riconoscerlo come genitore.
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