LOP-EARED GUARD – CAPITOLO 16

Yuan Mi tremava da capo a piedi, si trascinò a carponi fino ai piedi di Lu Shangjin. L’alfa aggrottò le sopracciglia, lo afferrò per il colletto e lo sollevò di peso, poi si affrettò ad allontanarsi dagli agenti della sicurezza che stavano accorrendo verso il casinò, dirigendosi verso il ponte seguendo l’uscita.

LOP-EARED GUARD – CAPITOLO 15

18/04/2019, ore 09:00

Nelle acque internazionali al largo di Nashigan, un lussuoso yacht era rimasto ancorato già da due giorni.

In lontananza comparve un puntino nero: un elicottero decorato con lo stemma della famiglia Youxun si avvicinò lentamente. Atterrò sul ponte con il rombo assordante delle pale, sollevando una folata d’aria che fece istintivamente portare le mani ai cappelli ai pochi nobili sparsi sul ponte.

LOP-EARED GUARD – CAPITOLO 12

Trovò una piccola pensione anonima e chiese il prezzo: settanta yuan a notte.

Poteva ancora permetterselo.

A volte, in effetti, Yan Yi si sentiva trattato ingiustamente. Anche lui aveva servito Lu Shangjin, ma mentre gli altri omega ricevevano auto di lusso, ville e carte dal saldo illimitato, lui non aveva ottenuto nulla.

LOP-EARED GUARD – CAPITOLO 9

La BMW nera imboccò la strada sterrata tra le pinete nella periferia di Changhui, in un’area residenziale di lusso adibita a residenza sanitaria per nobili sviluppata alcuni anni prima. Nei giardini circondati da recinzioni bianche come la neve crescevano vaste distese di tulipani, che incorniciavano la residenza della famiglia Lu al centro del giardino.

LOP-EARED GUARD – CAPITOLO 8

Fragole grandi uguali, di un rosso vivido e brillante, erano disposte con cura nella scatola di cartone. Dovevano essere state appena raccolte e spedite per via aerea, perché si sentiva ancora il profumo dolce e fresco. Yan Yi sapeva che metà di quell’aroma era odore di denaro. Non poté far altro che raccogliere tutte le forze rimastegli dopo aver resistito al dolore e fingere un’espressione di chi apprezzava davvero.

LOP-EARED GUARD – CAPITOLO 6

13 maggio 2011, ore 13:00

Lungo la strada di montagna innevata di Ubbidàya, Lu Shangjin, vestito con una mimetica da neve, stava pulendo il fucile da cecchino Mosin-Nagant che teneva in braccio dietro una copertura sul punto più alto. La mimetica da neve, identica a quella dell’arma, rendeva il fucile un tutt’uno con le rocce macchiate di neve.

LOP-EARED GUARD – CAPITOLO 4

Yan Yi stava in piedi accanto al bancone della cucina, un candido grembiule gli copriva metà dell’uniforme da maggiordomo, e indossava un paio di morbide pantofole in pelle scamosciata color marrone chiaro. Aprì un cassetto, prese mezza confezione di cubetti al curry, ne spezzò tre e li immerse nel profumato brodo di manzo, poi svitò una bottiglia di latte di cocco e ne versò un po’ per insaporire.

LOP-EARED GUARD – CAPITOLO 2

Yan Yi sedeva davanti alla porta, con la schiena appoggiata allo stipite, desideroso di lasciare quella camera da letto. Tuttavia, i feromoni calmanti da alfa che filtravano dalla fessura della porta erano come un potente adesivo che lo incollava lì, sulla soglia. Benché sapesse che quei feromoni fossero stati rilasciati per il piccolo omega all’interno, che stava ricevendo la pioggia di grazia da parte di Lu Shangjin, Yan Yi non riusciva comunque a resistere a quell’infernale e inquietante tentazione. Preferiva restare ad ascoltare i respiri sovrapposti provenienti dalla stanza e sfregarsi contro quei feromoni alfa, pur di lenire almeno un po’ il dolore del proprio calore, fino a riuscire a reggersi in piedi.

LOP-EARED GUARD- CAPITOLO 1

Alle due del mattino, su un’autostrada deserta, una moto nera all’orizzonte sfrecciava come una pantera in corsa, ruggendo mentre si lanciava dal punto in cui la strada sembrava toccare il cielo stellato. Un acuto stridio di pneumatici squarciò il silenzio e, per un momento, si fermò presso un’isolata stazione di servizio.

CHERRY CAKE – EXTRA 1.1

I petali di fiori di vari colori – giallo, bianco, rosso, viola, rosa – erano davvero belli e delicati. Seo Soo-hyeon, mentre osservava i petali immersi in acqua fredda, li tirò fuori uno per uno e li sistemò su della carta da cucina. Stavano per essere messi nell’olio, quindi era importante eliminare tutta l’umidità con cura.

YESS & YES – SPECIALE 6 (M)

Un giorno ordinario

La pista di pattinaggio nel cuore della città era affollata di persone che pattinavano. Più che pattinare, a Juwon piaceva osservare le persone esaltate, perciò si fermò a guardare per un po’.

Decorazioni rosse e blu pendevano dai rami degli alberi. Tra di esse, la luce invernale del sole si riversava abbondante. Ogni volta che il vento faceva oscillare le decorazioni metalliche, la luce scintillava tutto intorno.

YESS & YES – SPECIALE 5

La verità sulla telepatia

«Fa un po’ freddo…»

Uscendo dall’ingresso, Juwon si stiracchiò a lungo.

Era ancora presto, il sole invernale non era ancora sorto, ma nel cielo cominciava a spuntare una tenue luce azzurra e la stella del mattino brillava. I lampioni illuminavano la strada deserta di una luce arancione. Inspirando l’aria fredda e frizzante, si sentì molto più lucido.

YESS & YES – SPECIALE 4

Dire a voce alta e a tutti che ti amo

«Heon-ah, lascia perdere il lavoro da hunter e fai lo chef. Ti compro io un hotel.»

Era giovedì, giorno in cui lavorava mezza giornata, quindi era tornato a casa presto. Juwon parlò mentre mangiava la pasta all’aglio e olio italiana preparata da Inheon. Quest’ultimo, versandogli del succo d’arancia appena spremuto nel bicchiere, scosse la testa.

YESS & YES – SPECIALE 3.2 (M)

Tagliarono il giardino puntando dritti al cancello d’ingresso, ignorando i sentieri. Inheon aveva le gambe talmente lunghe che non sembrava nemmeno camminare in fretta, ma Juwon, trascinato, era già quasi senza fiato.

La squadra di sicurezza, che stava pattugliando la villa, si fermò per salutarli con un cenno militare. Juwon, con il respiro corto, riuscì appena a rispondere, mentre Inheon camminava senza voltarsi.

YESS & YES – SPECIALE 3.1 (M)

Come ti pare e piace

Sotto un gigantesco lampadario a grappolo, simile a un’enorme cascata d’uva, una roulette multicolore girava vorticando.

Le urla di chi aveva vinto delle fiche sovrastavano la musica sfrenata trasmessa dal DJ.

Uomini in smoking e donne in abito da sera, usando il risultato delle slot machine come pretesto per una penitenza, spruzzavano alcolici ovunque ridendo a crepapelle.

YESS & YES – SPECIALE 2.2

Sopra un tavolo di paulownia nodoso fu posata una tazzina bianca. Al suo interno c’era un tè di giuggiole da cui si sollevava vapore.

Diversamente dal centro d’addestramento, pieno di macchinari avanzati, l’ufficio del direttore era quieto. Un vaso di porcellana blu, dalla forma affusolata, conteneva un mazzo di fiori di cotone e l’aria era pervasa da un profumo delicato.

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