GENTLE FOREST – EPILOGO 3

Non mi resi conto di quanto il lago fosse vicino finché il sole non fu sorto del tutto. Si estendeva fino alla villa, ampio e profondo.

A un primo sguardo, non assomigliava affatto al torrente roccioso dietro casa nostra in Corea. Gli alberi affondati con noncuranza nel terreno, l’esplosione di fiori in ogni colore possibile, perfino l’erba soffice che avvolgeva dolcemente il suolo: ogni cosa appariva un po’ diversa da ciò a cui ero abituato.

LOP-EARED GUARD – CAPITOLO 42

Yan Yi aprì gli occhi e venne avvolto da un odore di feromoni estraneo. Provò a sollevarsi, ma la colonna gli pesava come se fosse stata inchiodata a un palo. Allungò la mano per toccare la schiena: c’era davvero un lieve iniettore metallico conficcato nella spina dorsale, e un liquido freddo gli scorreva nel corpo lungo le fessure tra le vertebre. Gran parte del suo corpo era gelida e intorpidita.

LOP-EARED GUARD – CAPITOLO 40

ATTENZIONE: Il seguente capitolo contiene scene e tratta argomenti delicati, come l’aborto forzato.

***

Prima di cena, Yan Yi si chinò a curare le rose nel vaso. Ogni giorno cadevano petali appassiti sul tavolo, ed egli li raccoglieva uno per uno, pressandoli nel vecchio libro che usava come sostituto temporaneo del suo diario.

GENTLE FOREST – CAPITOLO 7.4

All’ultimo controllo fatto in Corea non era risultato nulla di insolito. Quindi, anche se l’ospedale americano mi sembrava estraneo, non ero poi così nervoso. Non mi ero sforzato troppo, né avevo saltato i pasti, quindi non doveva esserci nulla che non andasse. Non mi ero ancora abituato ai cambiamenti del mio corpo, ma, a parte un breve momento in cui avevo avuto difficoltà a respirare, tutto sembrava procedere senza problemi.

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