LOVE UPON A TIME – SPECIALE 1

Un sogno

Da quanto riusciva a ricordare, Kaew aveva sempre avuto un fratello maggiore* con il quale era vicino, ma non aveva alcun legame di sangue.

*(N/T: solitamente usiamo ‘phi’, ma in questo caso lo abbiamo tradotto in italiano vista la frase seguente.)

Kaew era il figlio più giovane di Khun Pasintara Nulak e Khun Qing del Dipartimento degli Affari Reali. Si poteva dire che fosse un figlio inaspettato, perché tutti i suoi fratelli avevano decine di anni più di lui, e il fratello con la differenza di età più piccola era comunque nove anni più grande di lui. Essendo adolescenti e avendo raggiunto l’età in cui erano interessati alle ragazze, nessuno voleva giocare con Kaew. Sebbene non fosse figlio unico, Kaew non aveva compagni di gioco della sua età.

Man mano che il bambino cresceva, cominciò a essere birichino e dispettoso. Gli piaceva correre qua e là, giocare a nascondino, rincorrere e giocare con i bambini servi della sua stessa età, ma i suoi genitori lo fermarono e dissero che non avrebbe dovuto accondiscendere a interagire con i servi della casa. Anche se avrebbe voluto avere un compagno di giochi, Kaew non voleva essere sgridato o punito, quindi dovette arrangiarsi e giocare da solo, anche se non lo trovava affatto divertente.

Finché un giorno la Casa di Pasintara Nulak accolse un ospite e da quel giorno il mondo originariamente incolore di Kaew non fu più lo stesso.

 «Kaew, vieni qui, saluta il tuo phi.»

Sua madre, Khun Qing, teneva la manina di Kaew, che aveva solo quattro anni e si era appena svegliato dal pisolino, e gli aveva chiesto di salutare il figlio di suo padre Lord Phraya, che era tornato nella provincia di Phra Nakhon. La sonnolenza di Kaew scomparve in un istante. Un paio di grandi occhi da gattino guardarono incuriositi il ​​ragazzo che era solo poco più grande di lui.

«Questo è il figlio di Lord Phraya Sukosol. Il suo nome è Jom. Ha tre anni più di te. Per favore chiamalo P’Jom, figlio.»

«Salve, P’Jom.» Il ragazzino alzò le mani e salutò l’altro in modo rispettoso ed educato, secondo la buona educazione che aveva ricevuto fin dall’infanzia. L’altro gli restituì il saluto con un sorriso luminoso, rivelando un piccolo dente di tigre appuntito.

«Posso sapere il suo nome?»

«Il mio nome è Kaew.»

«Allora Nong Kaew, vieni a giocare di sotto con me!»

Così, mentre gli anziani erano seduti e chiacchieravano, P’Jom gli prese la mano e uscì di casa per rincorrersi e giocare, seguito dai servi.

Da bambino, Kaew non riusciva a ricordare molti dettagli di quel giorno. Ricordava solo che si era divertito molto ed era molto felice di avere un compagno di giochi della sua stessa età. Quando Jom se ne andò, Kaew pianse disperatamente, si rese conto che stava per perdere il suo nuovo compagno di giochi guadagnato con tanta fatica. Il suo viso era pieno di lacrime e non riusciva a vedere bene, ma una cosa che ricordava ancora era che Jom gli si era avvicinato con un sorriso luminoso prima di andarsene.

«Perché piangi? La mia casa non è lontana. Verrò a giocare con te domani. Verrò a giocare con te tutti i giorni.»

Questa promessa fece sì che Kaew mettesse da parte immediatamente le lacrime e Jom mantenne la sua promessa da quel giorno in poi.

I ragazzi di quattro e sette anni divennero grandi amici. La casa di Jom non era lontana dalla sua, circa dieci minuti di camminata, così ogni giorno giocavano a turno a casa dell’altro. Kaew ebbe modo di conoscere anche Phop e Klao, che erano altri amici di Jom.

Phop era molto gentile, mentre Klao era tranquillo e timido. Da allora i quattro bambini si rincorrevano e giocavano insieme. Kaew era il più giovane del gruppo. Anche se sia Phop che Klao erano buoni con lui quanto Jom, Kaew sentiva che Jom era ancora quello a cui era più vicino.

«P’Jom, P’Jom, voglio mangiare le caramelle.»

Un pomeriggio risuonò il grido chiaro di un bambino di cinque anni. Una piccola mano bianca si aggrappava saldamente alla manica della camicia del suo amico più grande mentre camminavano al mercato insieme ai servi che li seguivano. Oggi, Klao non si sentiva bene, mentre Phop si era recato in un’altra città con la sua famiglia. Era rimasto solo Jom a giocare con lui. Desiderava andare al mercato, così era andato a chiedere il permesso alla madre, mentre i suoi servi erano incaricati di prendersi cura e sorvegliarli da vicino. I due bambini andarono poi a girovagare per il mercato galleggiante, vicino alla riva. 

«P’Jom, possiamo fermarci a comprare delle caramelle?»

«Mangiare troppo zucchero ti farà diventare grosso come un barile. Ormai i tuoi denti sono già marci. Vuoi davvero diventare ancora più grasso?» Jom si accigliò.

Era vero. Come aveva detto il ragazzo più grande, i suoi denti anteriori erano pieni di carie, ed entrambi i denti davanti erano caduti.  Ma i dolci e i bambini piccoli sono una combinazione perpetua, quindi Kaew continuò a piangere.

«Ne mangerò solo un po’, non diventerò grasso.»

«No, quando mai hai mangiato dolci solo un po’?» Il ragazzo, che aveva tre anni più di lui, lo rimproverò.

«Ma voglio mangiare.» si lamentò il pallido bambino. Con i  suoi grandi occhi rotondi guardava implorante il bambino più grande, sperando che avrebbe ceduto. Anche se era ancora giovane, i lineamenti del viso di Jom irradiavano un fascino difficile da ignorare. Kaew aveva sempre invidiato il bell’aspetto dell’amico, e sperava che un giorno, crescendo, sarebbe stato bello quanto lui.

Jom stava per aprire la bocca e dire qualcosa, ma poi sentì un forte rumore provenire dal lato: «Quello è Kaew, vero?»

Era la voce dei figli dei commercianti che spesso vendevano al mercato, spesso facendo confusione.. Quando vide avvicinarsi il gruppo di bambini, Kaew si accigliò dispiaciuto. Una volta correva in giro e giocava con loro, ma loro lo prendevano in giro dicendogli che era magro e non voleva giocare di nuovo con quei bambini cattivi.

«Esatto, il gamberetto essiccato è venuto di nuovo al mercato!»

«Non sono un gambero essiccato!» Il bambino a cui si riferivano gridò insoddisfatto, ma lo ignorarono.

«Ehi, guardate! Non è che Kaew ha perso tutti i denti?»

Un bambino puntò il dito verso di lui. Il volto di Kaew si abbassò mentre cominciavano a scoppiare a ridere.

«Gli mancano davvero i denti. Haha. Kaew ha perso i denti.»

«Kaew è ancora più brutto di prima, ahah.»

«Andate via!» gridò il bambino con le lacrime agli occhi, ma poi la persona accanto a lui lo afferrò per il polso e lo tirò con sé per camminare.

«Non ascoltarli. Vieni con me.» sussurrò Jom, tirandolo dolcemente per un braccio per ricondurlo alla barca. Poi ordinò ai servi di riportarli fino a casa con la barca a remi.

Essere preso in giro così tanto fece crollare la fiducia di Kaew. Inizialmente veniva ridicolizzato per il suo corpo magro, ed era anche di colore bianco pallido, a differenza dei bambini della stessa età. Ora gli mancavano  anche i denti frontali, facendo diminuire ancora di più la sua sicurezza. Così il ragazzino rimase seduto con la faccia triste per tutta la durata del viaggio di ritorno sulla barca a remi.

Anche quando Jom lo invitò a giocare a cavalluccio in città dopo essere tornato a casa, non aveva ancora voglia di giocare. Rimase seduto lì con le lacrime agli occhi finché il più grande non dovette sedersi per consolarlo.

«Non essere triste. Un anno fa ero proprio come te.»

La mano più grande era appoggiata sulla spalla del bambino. Kaew alzò lo sguardo, con le lacrime ancora agli occhi mentre chiedeva con voce tremante: «Phi… hai mai perso i denti?»

«Sì, sembravo ancora più brutto di te. Ti mancano ancora solo due denti, nong, a me ne mancavano tre!» Jom alzò il dito, facendo del suo meglio per consolarlo. Quando vide che era ancora seduto sconsolato, gli strinse dolcemente la spalla. «Ma presto i denti ricresceranno. Non ci vorrà molto prima che tu possa usarli di nuovo.»

«Veramente?…»

«Davvero, Sono più grande di te e quando sarò adulto farò anche il medico. Perché non mi credi?» chiese Jom con un’espressione solenne. Sembrava estremamente credibile agli occhi di un bambino di cinque anni.

«A proposito… Anche se hai i denti storti, sei comunque carino, non prestare attenzione alle loro parole senza senso.»

Il palmo del bambino più grande toccò leggermente la testa del più piccolo. Kaew rimase leggermente stordito, prima che un sorriso luminoso si allargasse lentamente sul tuo viso.

«Sembro davvero ancora carino?!»

«Davvero! Per me sei il più carino.» Jom confermò fermamente. Sentendo quelle parole, la mente sconvolta del bambino si calmò.

A quel tempo, Kaew ancora non conosceva l’amore. Tutto quello che sapeva era che il suo cuore era pieno e pieno di gioia. Sorprendentemente, anche i suoi genitori lo elogiavano dicendo che era carino e affettuoso, ma Kaew non si sentiva così felice come quando era Jom a farlo.

Agli occhi di Kaew, Jom era  il migliore.

Da quel momento in poi gli occhi del bambino si concentrarono solo su di lui. Fino a quando non crebbe, gli ingenui sentimenti di ammirazione che provava in gioventù per questa persona cambiarono gradualmente. Jom divenne un bel giovane ammirato dalle ragazze e gli piaceva anche flirtare con loro. 

Kaew, che aveva appena dieci anni, anche se ancora non conosceva l’amore romantico, non poteva fare a meno di arrabbiarsi quando vedeva il suo amico disposto ad accettare la gentilezza degli altri, quindi spesso faceva in modo di comporsi da idiota per attirare l’attenzione di Jom. Fortunatamente, il ragazzo più grande gli dava ancora più importanza che corteggiare le ragazze, quindi non ebbe mai una relazione con nessuno.

Finché un giorno…

«P’Jom, mi hai portato dei fiori?!» Kaew, di dodici anni, chiese quando vide il suo caro amico andare a cogliere i fiori nel giardino e disporli in mazzi. La mano bianca del ragazzo stava per allungarsi e raccoglierli, ma il più grande allontanò la mano.

«No, li ho presi per Mae Nawin.»

«Chi è Mae Nawin?»

«La ragazza che mi piace.»

In quel momento, il cuore di Kaew sembrò smettere di battere. Il ragazzo sussultò,

guardando Jom, che era ormai un ragazzo di quindici anni entrato in età da matrimonio. Non credeva che Jom avrebbe mai dato più importanza a qualcuno di lui, ma ora avrebbe invece regalato dei fiori a qualcun altro…

«La signorina Nawin ha un viso bellissimo, anche io la trovo attraente. Nong Kaew, pensi che questi fiori siano belli? Forse dovrei trovare dei fiori diversi…»

«Anche io voglio dei fiori!» scoppiò una voce chiara che non era ancora maturata. 

All’improvviso, Jom si fermò e si voltò a guardarlo con occhi perplessi: «Cosa hai appena detto?»

«Mi piaci, voglio sposarti!» dichiarò Kaew con un’espressione seria, ma la reazione dell’altro si trasformò in una risata.

«Kaew, sei un maschio, proprio come me. Ti vorrò bene e ti apprezzerò anche dopo che mi sarò sposato. Come possiamo farlo noi due?»

«Non lo so. Ma mi piaci. Quando sarò grande ti sposerò!» Il ragazzo annunciò con fermezza. Anche l’interlocutore con cui intendeva trascorrere la sua vita in futuro non prestava attenzione, pensando che fossero solo parole di un bambino. Ma Kaew, all’età di dodici anni, resistette. La sua determinazione era incrollabile.

Il ragazzo seguì sua decisione. Si aggrappava a Jom come un’ombra seguendolo e annunciando a tutti che quando sarebbe diventato grande avrebbe sposato Jom. All’inizio nessuno prestò attenzione alle sue parole, così come anche i suoi genitori. Finché Kaew non cominciò a diventare un giovane uomo. Mostrando ancora un atteggiamento di corteggiamento nei confronti di Jom, le persone intorno a lui si resero conto che Kaew non stava scherzando in passato.

Il figlio più giovane di Khun Pasintara Nulak era un uomo che amava un altro uomo.

***********

Folle, carattere infausto, spirito maligno della famiglia.

Quelle parole di biasimo e derisione furono ciò che Kaew dovette affrontare finché non si abituò finalmente, dopo aver versato lacrime ancora e ancora. Ma era fortunato, i suoi genitori non prestavano attenzione a quei tumulti. Lo consolavano anche quando piangeva e si prendevano cura di lui senza mai forzarlo o rimproverarlo, fino a far sentire in colpa Kaew. Voleva liberarsi di Jom, cominciare ad amare le donne come gli altri giovani per evitare che i suoi genitori venissero nuovamente criticati per non aver insegnato bene ai loro figli. Ma fino ad allora non aveva potuto resistere ai propri sentimenti. Erano aumentati anche in profondità, tenendolo sveglio ogni notte.

Kaew si innamorò di Jom con tutto il cuore. Mentre l’altro la vede ancora come uno scherzo.

«P’Jom, mi piaci davvero.»

Un giorno, quando Kaew aveva circa diciassette anni, pronunciò di nuovo quelle parole. L’indomani sarebbe stato il primo giorno in cui Jom avrebbe iniziato a lavorare come medico, quindi Kaew aveva ordinato al suo servitore di preparare i dolci al meglio delle sue capacità e aveva messo il ​​dessert in un cestino per il pranzo per esprimere la gioia alla sua famiglia.

«Sei ancora giovane. Non sai ancora distinguere tra le parole «mi piace in modo romantico« e «mi piace in generale«.» La grande mano del suo caro amico, che ora era diventato un uomo a tutti gli effetti, si abbassò sulla testa del giovane, e lo dondolò dolcemente avanti e indietro. A Kaew piaceva molto il modo in cui Jom lo toccava, ma le parole che diceva non gli piacevano affatto.

«Non sono più un bambino. Ho già diciassette anni. Anche io posso sposarmi adesso.»

«Allora devi sbrigarti a cercare una signorina.»

«No, non cerco una giovane donna da nessuna parte. Io sposerò te.»

Gli occhi dell’interlocutore brillarono di serietà per un momento quando disse questo. Jom tacque, prima dell’istante successivo, dove apparve un sorriso giocoso e familiare.

«Non sarà facile corteggiarmi. Continua a provarci.»

«Sì!» rispose il ragazzino con decisione. Con un cuore molto vivace, era determinato a catturare il cuore dell’uomo che aveva di fronte.

Ma col passare del tempo, Kaew scoprì che non era affatto facile. Jom era molto testardo, anche se l’altra parte si prendeva cura di lui, non era diverso da quando era bambino, si comportava interamente come un fratello maggiore. Anche se c’erano momenti in cui Kaew pensava che Jom sembrasse preoccupato più di un fratello, quando vide che molte volte Jom esprimeva la sua stanchezza per il fatto che continuasse ad andare a trovarlo, questi pensieri svanirono. Perso e segretamente un po’ triste, Jom iniziò anche a flirtare con le donne davanti ai suoi occhi, facendo capire di proposito a Kaew che non c’era speranza e di arrendersi.

Kaew pensava che Jom probabilmente rispettasse il rapporto che esisteva fin da quando erano bambini, quindi non voleva infrangere la sua gentilezza prendendo decisioni drastiche. Ma il giovane era ancora testardo e non intendeva rinunciare facilmente. Pensava che un giorno ce l’avrebbe fatta, che Jom avrebbe ceduto.

A volte Kaew pensava che fosse patetico per aver inseguito e implorato l’amore di un’altro uomo per così tanti anni. Gli dispiaceva anche per Jom che doveva sentirsi a disagio a causa delle sue azioni. Molte volte Kaew sentiva di essere egoista, ma non sapeva come trattenersi. Aveva anche provato ad arrendersi, ma quando vedeva il viso di Jom, tutto ciò che aveva in mente svaniva nel nulla

Se non fosse per Jom, Kaew non sapeva chi altro avrebbe potuto amare. Intendeva quindi lottare per il suo amore unilaterale al meglio delle sue capacità. Purché Jom non lo avesse tagliato fuori definitivamente, Kaew non si sarebbe arreso.

Ma poi quel giorno arrivò.

**********

«Sì Kaew, mi hai sentito. Non ti ho mai amato. Non volevo dirti niente prima perché sei ancora un bambino ai miei occhi, ma poiché sembra che non mi hai capito parlerò chiaramente. Smettila di tormentarmi.»

Quella frase trasformò la giornata luminosa di Kaew in una giornata uggiosa in un batter d’occhio. La mano del giovane che reggeva il cestino del pranzo tremava. La ferita procurata da un taglio di coltello mentre cercava di tagliare il fiore di loto preferito del ragazzo più grande faceva ancora male. Tuttavia, il dolore derivante dalla ferita non poteva essere paragonato al dolore provocato dalle parole che il ragazzo più grande aveva appena pronunciato.

«Capisco…» Il giovane impiegò un po’ più di tempo per rispondere. Anche se le lacrime iniziarono a scorrere, Kaew le asciugò e fece un respiro profondo. «Ora capisco che tutto quello che ho fatto è stato inutile. Mi piaci, phi, e anche se a te non sono mai piaciuto, volevo comunque essere al tuo fianco. Probabilmente mi vedi come una seccatura, vero? Bene, allora non ti disturbo più.»

I suoi occhi bruciavano e grandi lacrime iniziarono a scorrere. Kaew cercò di asciugarle, ma continuavano a scendere giù. Fino a quando non si sentì pietoso per aver pianto davanti a qualcuno che aveva ferito i suoi sentimenti in quel modo. Più vedeva Jom avere un’espressione completamente calma, più il suo petto faceva male.

«Io… non avrei mai pensato che fossi così duro. Non avrei dovuto amarti affatto. Aspettiamo e vediamo se in un altro mondo ti piacerò, e quando arriverà quel giorno, non ti degnerò nemmeno di uno sguardo!»

Voltò la testa dall’altra parte, corse fuori dalla casa di Phraya e tornò a casa sua. Chi direbbe che un uomo non dovrebbe piangere? Un uomo è un essere umano, è felice ed è triste. Perché non avrebbe dovuto piangere quando era così triste?

Kaew ritornò a casa, si chiuse in camera da letto e pianse a lungo. Anche se non voleva ammetterlo, in passato sapeva che Jom era stato molto paziente con lui. Era Kaew ad essere testardo per non averlo accettato dall’inizio. In quel momento, Jom aveva perso la pazienza e aveva parlato direttamente con lui. A questo punto era chiaro che davvero non aveva speranza.

Kaew sapeva che era giunto il momento di arrendersi.

Da quel giorno, Kaew non vide più Jom. Il giovane rimaneva deliberatamente chiuso in casa. Non usciva a giocare come al solito perché non riusciva ancora ad accettare il pensiero di dover affrontare di nuovo quella persona crudele. Lo stesso Jom si rifiutava di andare a trovarlo. Il loro rapporto, forte fin dall’infanzia, sembrava essersi lacerato dal momento in cui si erano scambiati quelle parole.

È meglio non incontrarsi faccia a faccia. Supererò la cosa in fretta. Kaew si consolò in quel modo, ma nel profondo desiderava ancora Jom ogni secondo. Lo aveva amato segretamente per molto tempo. Era impossibile venirne a capo in un breve periodo di tempo.

Kaew pensava che il tempo avrebbe aiutato a guarire la mente, ma erano passati mesi e il dolore non era affatto diminuito. Non importa dove guardasse in casa, c’erano ricordi di lui e Jom da quando erano giovani fino a quando erano cresciuti insieme.

Erano soliti giocare insieme a cavalluccio nel giardino, Kaew era solito sdraiarsi sulle ginocchia di Jom e lui gli cantava ninne nanne al padiglione Tha Nam. Jom era solito riunirsi per un pasto nel padiglione sulla terrazza della loro casa. Anche nella sua camera da letto, quando Kaew era malato, Jom era quello che veniva a controllare le sue condizioni, gli dava delle medicine e rimaneva per monitorare la sua malattia…

Se se ne fosse andato da qui, il dolore sarebbe diminuito?

Kaew decise di discuterne con i suoi genitori. Chiese loro di trasferirsi a vivere con suo zio a Pak Nam Pho. Suo zio ricopriva la posizione di monaco in città e aveva abbastanza contatti per affidarlo al servizio governativo. Kaew intendeva andare e iniziareva una nuova vita lì. Anche se era triste di dover essere lontano dalla sua famiglia, pensava che sarebbe stato meglio di dover rimanere in un posto pieno di ricordi di lui e Jom.

Kaew rimaneva in casa a leggere diligentemente i libri per prepararsi a entrare nel servizio governativo. Anche se la sua mente era ancora sconvolta, avere uno scopo nella vita gli faceva dimenticare momentaneamente il dolore. Durante quel periodo, Kaew apprese la notizia che Jom stava lavorando duramente e apprese che Phop e Klao avevano deciso di vivere insieme.

Un misto di gioia e invidia pervade il cuore del giovane, si chiedeva perché la fortuna non lo avesse baciato allo stesso modo, ma alla fine pensava che fosse inutile pensare al passato. Sembrava che non avrebbe mai avuto la fortuna di stare con Jom.

**********

Il tempo passò e Kaew stava iniziando a mettere in valigia alcune cose e prepararsi per trasferirsi in un’altra città. Non si aspettava che que giorno, mentre chiacchierava con Klao che era venuto a trovarlo, avrebbe invece incontrato Jom che correva freneticamente verso casa sua dopo diversi mesi che non si vedevano.

«Ti trasferirai a nella città di Pak Nam Pho?» chiese una voce profonda e senza fiato quando Klao si scusò di andarsene, lasciandoli soli. Non sapeva come Jom avesse saputo la notizia, forse erano stati Phop o Klao ad aver riportato la notizia.

I suoi occhi guardavano l’unico uomo che aveva catturato il suo cuore. Gli occhi di Jom sembravano più scuri di quanto ricordasse, ma era ancora bello e gli faceva battere forte il cuore come prima.

«Sì.» Il giovane alzò la testa, decidendo di agire in modo forte. Se Jom avesse saputo che dopo diversi mesi ancora non era riuscito a riprendersi, sarebbe stato imbarazzante. «Non preoccuparti, d’ora in poi non ti disturberò più come desideri. Ti dimenticherò completamente. Vai a iniziare una nuova vita. Sposeró un’adorabile signora…»

«Non ti lascerò andare.» 

Quelle parole fecero immediatamente smettere di parlare le labbra sottili. Kaew sussultò, insicuro se le sue orecchie fossero sorde o no. «Cosa hai appena detto?»

«Non ti lascerò andare.» ripeté l’altra parte. Kaew strinse le labbra, il suo cuore non si sentiva bene e iniziò a battere forte.

«Perché lo dici? Sei stato tu a respingermi. In questo momento ti lascerò andare. Non dovrai più soffrire a causa mia.»

«Non voglio che tu vada.» 

Una mano ruvida gli afferrò il braccio. Gli occhi acuti che Kaew amava fissare di nascosto scintillavano di solennità misto a dolore. Invece di essere felice che Jom sembrasse avere buona fede, Kaew sentiva di essere manipolato.

«Cosa c’è che non va?» Il giovane strinse la mano a pugno e le lacrime iniziarono a cadere. Chiuse gli occhi mentre guardava la persona più alta. «L’ultima volta sei stato tu a respingermi. Oggi hai detto che non volevi che me ne andassi. Ti sembro uno stupido che deve fare tutto quello che dici?»

Non ci fu risposta dall’uomo di fronte a lui. Più non otteneva una risposta, meno le emozioni che stava cercando di sopprimere cominciavano a superare la ragione.

«Rispondimi, cosa vuoi veramente da me?!» Kaew si avvicinò e spinse il petto dell’altra persona, ripetendo le stesse parole più e più volte. Le lacrime cominciarono a scorrere dai suoi occhi senza fermarsi.

«Non ti sembro già abbastanza patetico, phi? Se non mi ami, allora lasciami andare e basta. Perché mi trattieni?»

«Ti amo!»

Alla fine di quelle parole fu come se il mondo intero avesse smesso di girare e il tempo si fosse fermato.

«Mi dispiace.» La voce profonda non era più forte di un sussurro. Kaew rimase immobile, con gli occhi spalancati davanti a lui. Jom gli si avvicinò e lo abbracciò forte, incapace di mettere insieme la frase dall’inizio alla fine.

«Cosa hai detto? Mi ami così…»

«Sì, ti amo. Ti amavo anche in passato, ma in quel momento ero troppo occupato a pensare allo scandalo, ero così interessato agli occhi degli altri che ho ferito i tuoi sentimenti.»

Le braccia forti tenevano più stretto il suo corpo. Il suono del suo cuore tremava dappertutto.

«Ti chiedo scusa per cosa ho detto in passato. Ora so che non posso stare senza di te. Non lasciarmi. Non posso vivere senza di te.»

«Ma… ma io sono un uomo.» Kaeo balbettava e piangeva fino a singhiozzare. «Non hai detto che non accetti il ​​mio amore perché sono un uomo?»

«Potresti essere uomo, donna o di qualsiasi genere. Finché sarai tu, ti amerò.»

Tutto accadde così in fretta da non sembrare vero. Kaew si sentiva come se stesse cadendo in un sogno. Se le braccia che sorreggevano il suo corpo non fossero state tese e strette, se non avesse potuto sentire il battito del cuore della persona davanti a lui battere, Kaew non ci avrebbe mai creduto…

«Dici sul serio?»

«Davvero.»

Questa conferma fece sorridere chi lo ascoltava con le lacrime agli occhi. Kaew alzò le braccia per abbracciargli stretta la vita. Le lacrime non smisero di scorrere, ma questa volta non erano di dolore…

Aveva finalmente trovato la speranza nell’amore.

***********

Presente

Il telefono vibrava freneticamente, la luce del sole mattutino filtrava attraverso le tende e illuminava il volto di colui che giaceva sul letto, ancora addormentato. 

Pan aprì le palpebre pesanti, e con il braccio sottile si allungò sulla testiera del letto per afferrare il cellulare e controllare l’ora. Non importava quanto non volesse svegliarsi, doveva affrontare le lezioni delle otto del mattino. Faceva parte di un dipartimento in cui i professori erano molto puntuali, quindi il giovane non ebbe altra scelta che resistere alla sonnolenza e trascinarsi in bagno per fare una doccia e prepararsi per andare all’università.

Le sue sopracciglia sottili sopra i suoi grandi occhi si aggrottarono leggermente mentre pensava al sogno fatto la notte scorsa. Non ricordava molti dettagli, ma proprio come nel sogno, Khun era lì… Oh, e c’era anche Thi che indossava abiti tradizionali, così come lo stile dei suoi capelli…

Dannazione, si chiedeva se forse stava diventando dipendente dai dramma storici che stavano diventando popolari nei suoi sogni. Era così coinvolto che stava sognando di corteggiare Thi in un’altra era. Assurdo.

Pan scosse la testa dalla sua più sfrenata immaginazione, afferrò un asciugamano ed entrò nel bagno, si fece una doccia e si vestì. Quindici minuti dopo indossava un’uniforme da studente e si preparava a lasciare l’appartamento per andare all’università.

«Pan.»

La voce profonda di qualcuno lo salutò mentre stava per uscire dal condominio. Il proprietario del nome alzò lo sguardo e guardò verso il ragazzo più grande con i capelli dorati che risaltava dal divano della zona ospiti e stava camminando verso di lui. Non era affatto sorpreso.

«Phi Thi, di nuovo qui?»

«Dovevo venire. Ti ho promesso che sarei venuto a portarti a lezione tutti i giorni .»Thi sorrise ampiamente, mostrando i suoi denti affilati. Questo senior flirtava con lui da quando era al primo anno. Fino ad ora, era passato più di un anno e non c’era ancora segno che si sarebbe arreso facilmente.

Thi una volta disse che era stato amore a prima vista. Pan stesso si sentiva attratto da lui e molte volte gli era stato chiesto se gli piacesse Thi. Si poteva dire che gli piaceva, ma perché questo senior non sembrava troppo innocente. Pan non riusciva a crederci davvero, quindi non osava accettare di essere il suo ragazzo perché aveva paura che un giorno lo avrebbe ferito.

«Non è un problema, posso andare da solo.»

«Se è una questione di problemi, non sarò affatto tranquillo finché non ti accompagno.» il ragazzo più grande parlò piano e dolcemente. Gli prese anche la borsa dalla spalla e gliela portò lui.

Durante la fase di corteggiamento, il suo servizio era davvero impressionante.

«Sul serio, Phi Thi? Non ti annoia venire tutti i giorni a venirmi a prendere e ad accompagnarmi a casa?» chiese confuso il giovane. 

Nel corso degli anni, Thi non aveva mai perso di vista i suoi sentimenti e provava a flirtare un po’ con lui costantemente. Anche se Pan stesso era bello, c’erano un sacco di ragazze interessate a Thi. Aveva sentito che il ragazzo più grande era un tipo che flirtava, quindi perché all’improvviso si impegnava così tanto?

«Non sono annoiato. Ti ho detto che mi piaci. Verrò a prenderti ogni giorno finché non cederai e accetterai di essere il mio ragazzo.» Thi sorrise finché i suoi occhi non si strinsero. Quel sorriso fece battere forte il cuore del giovane, ma lui mantenne molto bene la compostezza.

«Come vuoi, allora sbrighiamoci, altrimenti faremo tardi.»

«Bene.» concordò Thi mentre gli prendeva la mano e lo guidava a camminare insieme. 

Pan alzò la testa e guardò la persona accanto a lui. L’immagine del sogno della notte precedente risorse. Non poteva fare a meno di ridere degli eventi del suo sogno. La realtà era così diversa.

«Di che stai ridendo?» si voltò e chiese Thi.

«No, non è niente.» rifiutò di dire il giovane con un sorriso, lanciando un’occhiata all’uomo più grande che stava aprendo la macchina mentre pensava in cuor suo.

Probabilmente era un ragazzo a posto, ma avrebbe aspettato ancora un po’ di tempo per esserne sicuro. Se fosse arrivato quel momento e Thi non avesse ancora cambiato idea, anche lui avrebbe accettato di essere il suo ragazzo.

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