«Ugh! È la mia maglietta.»
«Perché urli? Ormai è andata.» disse Dragon che, con il suo membro ancora vivo, non poteva assolutamente lasciare quel piccolo buco. Big si voltò per guardare l’uomo di fronte a lui con sguardo di disapprovazione, ma rimase sorpreso quando si ritrovò seduto sul suo grembo.
Le parole di Dragon nei confronti di Big non erano così delicate come quando parlava con una ragazza nella speranza di attaccarla. In quel momento parlava con una voce profonda unita a un’espressione calma, aggiungeva calore e fascino alla persona all’altro capo del cellulare.
Big colpì il petto della persona di fronte a lui. Era davvero esausto, aveva perso la propria coscienza… finché non rinvenne.
Dragon gli sorrise prima di accarezzare il suo collo con la punta del suo bel naso. Big per un attimo rimase sbalordito perché quel gesto era chiaramente una coccola dopo aver finito i compiti.
«Andiamo nel mio appartamento. Subito.»
Big rimase sbalordito da quella risposta. Sarebbe entrato nell’appartamento di Dragon? Dragon non aveva mai portato nessuno nel suo appartamento.
L’umore di Big era migliorato molto.
Big non era più troppo impegnato con il lavoro e passò l’ultima settimana a girare avanti e indietro come una volta. Gli piacevano i concerti, uscire con belle ragazze. Si stava godendo la vita, come aveva sempre fatto.
«Uhmmm! Uhm!! Oooooh!!!!»
Dragon fece un profondo respiro prima di stringere contro di sé la pancia della persona sotto di lui per poi rilasciare il suo liquido caldo nel piccolo canale di Big, finché non traboccò e fuoriuscì quasi del tutto.
«Puoi cambiare quel muro con un marrone chiaro?»
Big sottolineò cosa voleva cambiare allo staff della G-Design che continuò a registrare le informazioni secondo necessità.
Big era sconvolto e insoddisfatto di non vedere quella faccia inquietante in giro e aveva parlato nervosamente con lo staff.
Vedendo quello spettacolo da Big, Dragon annuì profondamente e l’idea di voler prendere la persona sul letto e il fatto di poterlo attaccare con altri due colpi gli balenò in testa.
Le ragazze chiamavo Big ’il ragazzo dalla lingua d’anguilla’, ma stavolta avrebbe fatto capire il significato di quel soprannome a Dragon, facendogli constatare che aveva insultato la persona sbagliata.
«Spogliati per me adesso!»
«Tu… Sei matto? No!!» Big rispose sorpreso.
«Big, ladro di biancheria intima maschile… Uh-uh… Penso che la persona che sta per essere smascherata sia proprio tu.» Dragon alzò la mano e si accarezzò la punta del mento.
«Comunque, togliti i vestiti. Devo verificare se hai con te i miei effetti personali. Se non troverò niente, ti lascerò andare.»
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