BIG DRAGON – CAPITOLO 8

«Posso rimanere incinto?!»

«Uhmmm! Uhm!! Oooooh!!!!»

Dragon fece un profondo respiro prima di stringere contro di sé la pancia della persona sotto di lui per poi rilasciare il suo liquido caldo nel piccolo canale di Big, finché non traboccò e fuoriuscì quasi del tutto.

Dopo che Big era venuto per la prima volta, passarono appena 45 minuti prima che arrivasse il turno di Dragon e nel frattempo Big era stato in grado di venire per tutti e cinque i successivi round mentre Dragon ne aveva finiti solo due.

Dragon è come un demone o qualcosa del genere. Big stava pensando nel suo cuore.

Dopo essersi completamente svuotato, Dragon avrebbe desiderato fare ancora una mossa per muovere di nuovo la sua vita contro l’altro, ma Big si voltò per spingere il robusto membro fuori dal suo orifizio.

«Basta così…» disse Big, poi prese un fazzoletto per pulire e tamponare il profondo orifizio da cui stava gocciolando il liquido bollente di Dragon

Big stava per mettersi i pantaloni per vestirsi quando venne attirato più vicino da Dragon. I loro volti erano solo un po’ più distanti, ma Big poteva vedere chiaramente gli occhi marroni dell’altra persona, sentire il calore del respiro di Dragon su di sé, che poi si chinò, baciandolo sulle sue labbra rosse e sensuali.

«UHM!»

La punta della morbida lingua premette nella cavità della bocca calda di Big. Un grande palmo gli accarezzò la schiena finché una violenta scossa elettrica non percorse tutto il suo corpo. Big era affascinato, così estasiato che incatenò la lingua a quella dell’altro per diversi minuti per restare stretto a Dragon il più a lungo possibile. Ma quando la mano grossa dell’altro tentò un ultimo scherzetto e scese per accarezzare il suo membro, Big tornò in sé e si allontanò dalle braccia di Dragon. Sollevò il dorso della mano per asciugarsi la saliva che gli colava dall’angolo della bocca e iniziò a vestirsi, infilandosi per primi i pantaloni. Si pulì a dovere le labbra anche se non sapeva se la saliva fosse la sua o quella della persona che aveva di fronte.

«No. Credi che baciare un uomo sia disgustoso?» chiese Big imbarazzato.

«È piuttosto disgustoso…» rispose Dragon con una faccia indifferente, recitando in modo così plateale che non riuscì a trattenersi, mordendo il collo di Big.

«Ehi, non mordermi. Andiamo!»

C’era un trambusto fuori dal bagno degli uomini, dove c’era un cartello sul pavimento che diceva. ‘Pulizia in corso.’ Prima che entrassero un cameriere e un responsabile del locale, Big si raddrizzò i vestiti, si asciugò la bocca e corse fuori dal bagno. I suoi occhi erano indifferenti alla persona accanto a lui. Così si affrettò ad evitare che i due giovani si trovassero nello stesso luogo. Corse fuori dal bagno, lasciando Dragon a occuparsi del resto.

Le bianche mani insanguinate di Big tremavano sul volante, perché si stava costringendo a non piangere. Ma non ci riuscì, poi all’improvviso copiose chiare lacrime gli rigarono la guancia liscia e contusa.

Big non riusciva a capire perché avesse così tanto dolore al petto. È perché sono stato calpestato da Dragon o perché continuo a essere umiliato e insultato da lui?

«Perché piangi? Smetti di piangere?» si disse Big, alzando le mani per asciugarsi le lacrime dal viso. Il sangue di Dragon che si era asciugato sulle sue mani fu imbrattato sulla sua faccia.

Ma almeno la lotta di oggi gli aveva fatto capire che il suo rapporto con Dragon era sempre lo stesso.

Voleva dire che si odiavano.

Anche se era stato attaccato da Dragon, lui stesso aveva ferito il viso dell’altra persona, colpendolo duramente fino a farlo sanguinare

«È buono.» Big disse, mentre girava il volante per parcheggiare l’auto nel garage di casa sua.

Quando l’auto fu parcheggiata in garage, si sdraiò sul volante, come se non avesse la forza di aprire la portiera

Rimase lì solo per un po’ di notte. Il suo petto era stretto e faceva troppo male. Era stato di nuovo vilmente umiliato da Dragon. Perché? Perché tutto deve finire allo stesso modo?

«Dannato Dragon!»

*********

Big impiegò il resto del tempo, un mese prima dell’inizio del semestre, occupandosi della ristrutturazione del pub e aiutando suo padre e sua sorella con altri investimenti dell’azienda.

Inoltre si offrì come autista volontario dal nord al sud del paese, accompagnando suo padre a gestire gli acquisti di vari terreni e nella costruzione di nuovi locali per l’intrattenimento in ogni provincia. Dell’inaspettato cambiamento nel comportamento di Big, suo padre e sua sorella erano felicissimi, poiché finalmente la testa calda della famiglia aveva iniziato a prendere sul serio il lavoro.

Sebbene la semplice verità voleva che Big si impegnasse in ogni cosa purché complicata e difficile da gestire dato che il suo solo intento era ignorare ciò che era successo… dimenticandosi così della storia tra lui e Dragon, almeno fino all’inizio del nuovo semestre perché dopo avrebbe impiegato tutto il suo tempo a studiare. Big era certo che se si fossero incontrati di nuovo non avrebbero provato più nulla l’uno per l’altro.

Anche se tale era il suo pensiero, Big non aveva potuto fare a meno di controllare il profilo Instagram di Dragon per vedere i suoi post. In questo modo, aveva scoperto che se ne stava sereno riposando in Svizzera e, controllando meglio gli ultimi post, vide che Dragon trascorreva la sua vacanza facendo snowboard a Grindelwald

Spero che ti sfracelli durante la discesa! Pensò Big continuando a fissare il computer.

**************

Big era iscritto alla facoltà di Management ed era bravo sia in matematica che in contabilità dato che sua sorella gli aveva fatto da tutor sin dal liceo, in modo che lui un domani potesse prendere il posto di suo padre. Quel giorno, però, era rimasto imbrigliato per ore con i numeri, cercando di risolvere le anomalie nei conti dei vari rapporti che sua sorella gli aveva lasciato da esaminare e poi all’improvviso, il suo telefono squillò.

[Big.]

«Sì.»

Big rimase sorpreso quando riconobbe che la voce della persona che lo stava chiamando era quella della ragazza più popolare del campus, una vera celebrità. La senior Da era una persona tra le più appariscenti, belle e delle più inarrivabili, quasi impossibile approcciarla e flirtare con lei. I ragazzi se ne stavano tutti in fila ad aspettare nella speranza di poter conquistare il suo cuore. Big era uno di loro. Studentessa al suo ultimo anno, lei faceva parte dello stesso gruppo Dragon, quello del 4° anno della Facoltà di Architettura.

Era stata lo strumento della vendetta organizzata contro Dragon, sebbene a Big non ne fosse andata una giusta, di certo lei non c’entrava nulla dato che era stato lui, Big, a sbagliare su tutta la linea.

[Sei occupato?]

«No, per niente.» Big rispose.

[Jet ed io daremo una festa stasera al Penthouse. Potresti venire e divertirti proprio prima dell’inizio delle lezioni della prossima settimana. Vieni e unisciti a noi.]

Di solito quando Big veniva invitato ad una festa del genere accettava senza nemmeno pensarci, ma quella volta declinò l’invito dato che non sapeva quanto lavoro gli restava da fare. Da capì e riattaccò senza insistere. In modo simile, Big aveva cercato di giocare tutte le sue carte, perché la ragazza gli piaceva molto, ma in fondo sapeva che non avrebbe mai avuto una vera chance di arrivare al cuore di una persona come la senior Da. Persino gli studenti dell’ultimo anno della Facoltà di Ingegneria che ci avevano costantemente provato, non avevano avuto successo. Persino il famoso studente del programma Inter di studi, un senior di nome Tyler, noto per essere in cima alla Piramide della popolarità, un membro dei Grandi Quattro Dei, non aveva vinto il cuore della fanciulla. 

Era comunque positivo che la donzella gli offrisse ancora una buona amicizia, anche perchè Big non sapeva se Dragon faceva parte dell’immensa cerchia dei suoi ‘solo amici oppure no.

«Nah…»

Perché stai pensando a lui? Idiota! Disse a se stesso Big scuotendo la testa. Anche se nelle settimane precedenti era stato molto più che impegnato, perché… perché non era riuscito ancora a dimenticare quel viso delizioso?

Big allungò la sua grande mano per afferrare il mouse per continuare il suo lavoro, ma solo dopo mezz’ora si alzò e corse al volante, andando dritto al luogo della festa di Da.

Entrando nell’attico Big vide che quella era tutta gente proveniente dagli ambienti più famosi, ma sentiva che la maggior parte degli ospiti alla festa non era altro che un folto gruppo di persone che in realtà non sapeva molto di nessuno di loro.

Avvicinatosi al tavolo del buffet in caldo per trovare qualcosa da mangiare, Big notò una figura femminile all’altra estremità, con indosso una gonna corta attillata che ben mostrava le gambe lunghe e snelle, così Big si avvicinò in fretta per salutarla.

«Big, non pensavo saresti venuto.» 

«Beh, se una bella ragazza come te mi invita, come posso rifiutare?» Da sorrise scuotendo leggermente la testa.

Big sapeva che la sua provocazione era caduta nel vuoto, ma anche lui si stava solo divertendo a flirtare. 

Big ripeteva a se stesso che quello era l’unico motivo, ma quello vero e unico che lo aveva spinto ad andare a quella festa era il bisogno di risolvere i suoi dubbi, quindi si fece avanti nel chiedere: «E il ragazzo con cui stai uscendo?»

«Di chi parli?»

«Quel ragazzo… quello con un grande tatuaggio di un drago sul braccio. Ti ho visto cenare con lui all’Imperial non molto tempo fa.»

Da lo ascoltò e rise. «Dragon? È come un fratello. Facciamo parte dello stesso gruppo.»

Big sentì il suo cuore fare una capriola proprio un istante prima che Da alzasse la mano per fare un cenno a qualcuno, sorridendo in un modo che Big non gli aveva mai visto fare prima.

Big si voltò e vide il volto dell’altra persona, un suo senior. Un certo Fei, un uomo tranquillo con un bel viso, capelli lunghi, sufficientemente alto e dal carattere abbastanza calmo, introverso e un po’ ingenuo. Big non riusciva a capire cosa ci facesse ad una festa organizzata da Da. Nel guardare, però, come la ragazza si dirigeva svelta verso di lui, la lampadina si accese per Big. Qualcuno era finalmente riuscito a conquistare il suo cuore, o per meglio dire la ragazza aveva scelto a chi donarlo. 

«Che frustrazione. Maledetti bastardi!»

Uno degli ospiti si stava avvicinando a lui blaterando, ma Big non lo conosceva. Probabilmente apparteneva a qualche gruppo di senior di un’altra facoltà. 

«Non così tanto.» Rispose Big, pensando di svignarsela perché quella persona sembrava ubriaca, ma prima di scappare venne preso per un braccio.

«Nessuno mi ha creduto.» Disse l’invitato in tono triste e condusse Big su una sedia all’ingresso, sedendosi. Big non riuscì a trovare un modo per allontanarsi, così fu costretto a seguirlo e a sedersi accanto a lui.

«Pensano che la mia medicina sia inutile. Ma l’ho provata e ha funzionato.»

«Che cosa? Una droga?» L’interesse montò in Big e notandolo l’uomo, dopo essersi guardato attorno, gli si avvicinò per sussurrargli all’orecchio.

«Una pillola che può mettere incinta un uomo?!… Aspetta, dici sul serio?»

Big quasi cadde dalla sedia prima che l’uomo gli mettesse un flaconcino di vetro pieno di pillole blu tra le mani. Big non era sicuro se quella persona fosse normale o meno.

«Hai un marito?» chiese l’interlocutore a Big. A quella grande domanda, le sue guance diventarono improvvisamente rosse. Big ripeté a se stesso che era arrabbiato, ma in realtà si sentiva molto imbarazzato.

«Io ho appena flirtato con Da.»

«Ah, dimenticala.» Disse l’uomo e rise.

Dannazione! Chi diavolo è questo ragazzo che se ne sta seduto a vantarsi di questo genere di cose e con altri ragazzi qui intorno?!

«Ehi Nine, ciao.» Big alzò la mano per salutare un passante.

Al suo gesto, l’uomo annuì e sorrise. Sebbene non avesse ancora 30 anni, era il proprietario di molte attività per l’intrattenimento. Era conosciuto come uno dei più grandi investitori nell’area di Baan Yai. Nine aveva da sempre avuto una visione unica per la gestione delle attività ed i suoi locali nel settore dell’intrattenimento erano tra i posti migliori per realizzare grandi profitti. Nine, oltre ad essere bello, ricco e talentuoso, era anche l’erede di una delle famiglie che da generazioni si occupavano d’affari, per cui nella società tutti lo rispettavano come un veterano dalla molta esperienza.

Alla festa organizzata dalla senior Da, Nine e Fei erano di sicuro le persone più popolari insieme a Makjee.

«E il Sig. Big Senior come sta?» Nine iniziò col chiedere notizie del padre.

«Bene e sempre in splendida forma quando si tratta di lamentarsi.» Rispose Big e Nine annuì mentre con un braccio avvolse la spalla dell’amico e con lui continuò a camminare diretto in un’altra direzione.

«Non mi stavo vantando, ho appena detto al mio Nong che quello che… posso fare cambierà il mondo!»

Il talentuoso scienziato alzò entrambe le mani al cielo in un gesto plateale che venne subito corretto da un amico.

«Beh, ma sei ubriaco e direi che è ora di andare. Ti faccio accompagnare subito.»

«Non tornerò a casa. Andrò dritto al Gilda* per confermare tutto.»

*(N/T: La gilda o ghilda, praticamente definibile come corporazione di arti e mestieri tipicamente germanica, sviluppata a cavallo del I millennio, era un’associazione tra tutti coloro che esercitavano una determinata professione.) 

«Ma hai detto che durante il tuo esperimento il topo è scappato, giusto?»

«Ecco perché lo sto cercando. Devi aiutarmi a trovarlo con Nine. Ha già partorito dozzine di bambini, sai?»

«Certamente.»

Big osservò prima le due persone allontanarsi da lui e poi alternativamente il flaconcino di pillole che quell’estraneo ubriaco aveva lasciato nelle sue mani. Una volta raggiunto un cestino, Big pensò di buttarlo via, ma, senza sapere il perché di quella ritrosia, alla fine lo tenne e lo mise in tasca. Si diresse poi, per salutarla, verso Da che stava avendo una conversazione seria con Fei.

Al suo saluto, la ragazza sembrò volerlo convincere a restare, ma quando Fei si allontanò da loro la ragazza accettò di lasciare che Big abbandonasse l’evento.

Anche se ancora ne dubitava, Big era certo di non voler interferire di nuovo negli affari di nessun altro. Il solo sapere che quella notte l’amorevole compagno di Da non sarebbe stato Dragon era abbastanza.

Perchè a causa di un solo piccolo e stupido errore, la sua vita era cambiata per sempre.

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