BIG DRAGON – CAPITOLO 11

Zona pericolosa

Big colpì il petto della persona di fronte a lui. Era davvero esausto, aveva perso la propria coscienza… finché non rinvenne.

Dragon gli sorrise prima di accarezzare il suo collo con la punta del suo bel naso. Big per un attimo rimase sbalordito perché quel gesto era chiaramente una coccola dopo aver finito i compiti.

«Perché stai facendo questo? Come mi aiuterai a toglierlo?» Big chiese a Dragon. 

Dragon si fermò prima di tirare fuori il suo membro gigante da Big che rispose con un forte gemito. Del liquido bianco prese a scorrere lungo le cosce di Big. La sua faccia da bianca era ora di un rosso scuro nel sentire una pressione nel suo canale posteriore mentre quello ancora pulsava leggermente.

«Ecco qui.» Dragon rispose con calma prima di inserire ancora una volta due dita calde nel corpo di Big.

«Non appena il liquido uscirà lentamente anche l’uovo verrà fuori dal momento che era in profondità.» Un dolce sussurro nell’orecchio di Big lo fecero tremare molto più di prima.

«Toglilo e basta… Uffa. Uhmmmm!»

Le dita di Dragon colpirono l’uovo celestiale che a sua volta colpì le morbide pareti del canale di Big. L’intero corpo di Big tremò ancora una volta, ma non ne uscì nulla. Big nascose il suo viso contro il petto del proprietario di quelle dita, mosse debolmente le mani in segno di protesta, mentre le sue gambe, spinte contro il suo petto e aperte a formare una M, tremavano ancora. Dragon prese il telecomando per spegnere il sex toy, sollevando Big da terra per poi buttarlo a faccia in giù nella vasca piena d’acqua. Big si alzò e urlò con rabbia.

«Che diavolo stai facendo? Fa male.» disse sollevando il gomito che aveva colpito la vasca per mostrarlo all’uomo di fronte a lui, ma Dragon, preso l’accappatoio nero, lo avvolse attorno al suo corpo, ignorandolo. Poi si avvicinò all’uomo che tremava nella vasca.

«Smettila di lamentarti e allarga le gambe.»

Quelle parole risuonarono nelle orecchie di Big come un comando e per tutta risposta Big serrò le gambe l’una contro l’altra, rifiutandosi di obbedire. Dragon sospirò e allargò le gambe snelle con una mano. Big protestò, ma venne trafitto dagli occhi acuti della persona che aveva di fronte.

«Vuoi che ti aiuti?» chiese Dragon con voce bassa, ma ferma. Big annuì, permettendo così a Dragon di inserire un dito nel suo canale ancora aperto mentre l’altra mano libera premeva sulla pancia di Big, muovendosi con un fluido movimento su e giù. Il dito di Dragon era più lungo e più spesso di quello di Big, quindi riuscì a raggiungere l’uovo senza sforzo.

«Ehi!»

In un istante l’uovo cadde fuori dal piccolo canale, con un suono imbarazzante. Big si coprì il viso con le mani, incapace di guardare l’altro… Ma Dragon era il peggiore, sorrise e usò la mano per strofinare dentro e fuori l’orifizio di Big finché il proprietario non riuscì più a sopportarlo, che poi sollevò una mano per colpire il forte braccio tatuato.

«Come ti senti?» chiese Dragon. Big annuì, prima di accettare la sensazione di formicolio al suo addome.

«Ora vai.»

«Perché?»

«Fa male. Vattene e basta.» Big rispose con un cipiglio.

Quella era la prima volta che Dragon non poteva fare altro. Era senza parole.

«Va Bene.» Dragon semplicemente annuì e corse fuori dal bagno chiudendo non solo la porta, ma bloccando anche la serratura.  

Big rimase in bagno per la sua igiene personale. Dopo aver continuato a pulire il suo corpo fino a quando non si sentì completamente rinfrescato, prese un asciugamano dal bancone e se lo avvolse intorno al corpo prima di uscire.

Dragon si era cambiato, ora indossava una maglietta oversize di un gruppo rock e dei pantaloni da tuta in pelle scamosciata neri. Era seduto mentre esaminava un progetto da lui  disegnato. Big rimase sorpreso dal momento che non aveva mai visto Dragon comportarsi tanto seriamente e per quello non potè fare a meno di rimanere a osservarlo in silenzio.

«Va a metterti una maglietta.» disse Dragon, senza guardarlo e rimanendo concentrato sul progetto che teneva tra le mani.

«Dove la trovo?» chiese Big al proprietario di casa che in risposta gli indicò un grande divano color crema nel soggiorno. Dall’alto soffitto della casa pendevano grandi lampadari di un famoso designer. Davanti a lui c’era una grande finestra, da cui si potevano vedere tutti gli edifici intorno. Big prese una camicia bianca e la indossò, ma quando tentò di trovare i suoi pantaloni non ci riuscì.

«Dove sono i miei boxer e pantaloni?»

Dragon scrollò le spalle e sorrise malizioso. Il suo sguardo serio mentre esaminava il  suo lavoro un momento prima era scomparso. Big si rese conto che quell’uomo che questa non avrebbe mai potuto cambiare. In fondo a entrambi piaceva fare il prepotente con l’altro. 

Bastardo!

«No, ti basta la maglietta.» disse Dragon, alzandosi dalla scrivania e avvicinandosi a Big, poi afferrò l’asciugamano che copriva il suo corpo bagnato. Big rimase con indosso solo la maglia, ma provò una lieve sensazione di sollievo nel vedere che la maglietta lo copriva fino a metà coscia. Era però anche preoccupato sapendo che non appena avesse mosso un piede per camminare, la maglietta si sarebbe sollevata e la punta rosa del suo membro sarebbe uscita di sicuro allo scoperto.

«Ridammi l’asciugamano.»

Dragon non gli diede ascolto e per tutta risposta prese l’asciugamano e lo gettò nel cassetto della biancheria, dopo mostrò la lingua al suo nemico. Big avrebbe tanto voluto in quel momento avere qualcosa a portata di mano per poter colpire quella bella faccia.

Proprio in quell’istante il suo ancor dolorante stomaco ringhiò. Big non aveva mangiato niente per tutto il giorno visto quanto sentiva male, ma una volta rimosso l’uovo gli era venuta fame. Dragon sentì quel brontolio e, da buon anfitrione, si avvicinò per mostrargli il bancone della cucina, aprì uno degli armadietti, prese un grosso pacchetto di noodles istantanei e glielo lanciò.

«Cucinatelo da solo.» disse prima di tornare a sedersi alla scrivania per continuare a lavorare ai propri progetti.

Big rimase a bocca aperta mentre guardava la schiena di Dragon scomparire di nuovo nel suo ufficio.

«Ma che! Bene.»

Il proprietario di casa gli aveva dato il permesso, quindi Big si avvicinò al bancone a forma di U nella cucina in stile occidentale. Aprì il frigorifero per vedere se vi fosse cibo abbastanza da sfamarlo. Fortunatamente Dragon aveva uova, verdure surgelate, burro non salato e prosciutto. Big riuscì a far bollire una pentola con dell’acqua. Rimosso il coperchio, vi calò dentro tre pacchetti di noodles e li fece cuocere il tempo necessario. Poi li scolò e li mise da parte, prese una padella, la posò sul fornello elettrico e vi aggiunse dei pezzetti di burro per farlo sciogliere, seguito da del prosciutto tagliato a pezzetti. Poi venne il turno delle verdure tricolori che aveva scongelato, due uova e del condimento per spaghetti istantanei piccante al sapore di maiale. Infine mescolò il tutto per unire gli ingredienti, finché la fragranza si diffuse ovunque in casa.

A tale vista gli venne l’acquolina in bocca, ma all’improvviso Big sentì un’ombra pesante e scura in piedi dietro di lui.

«Cosa stai facendo?» chiese Dragon, appoggiando il mento sulla spalla profumata di Big.

«Noodles saltati in padella.» rispose Big, mentre una mano giocosa gli scivolò sotto la maglietta e iniziò a stringere forte i suoi fianchi avanti e indietro.

«Togli quella mano o ti colpirò con la spatola Dragon.» Big sollevò la spatola per mostrarla a Dragon, poi ritirò la mano, ma l’altro ragazzo teneva ancora il mento perfettamente appoggiato sulla sua spalla liscia.

«Dammi del cibo.»

«Cucinatelo da solo.» Big rispose prima di spegnere i fornelli e di versare i noodles fritti e fumanti in un piatto grande per poi ondeggiare camminando diretto al divano su cui prese posto, lasciando che il proprietario della stanza lo guardasse da dietro.

«È così delizioso…» esclamò Big con la bocca piena di noodles. Nel mentre Dragon, presa una forchetta, si avvicinò al divano e si sedette accanto a lui.

«Sai cosa dice la tua maglietta?» disse piano Dragon. Big guardò in basso e trovò la scritta sulla maglietta. Dragon usò astutamente la forchetta per arrotolare dei noodles sul piatto e se li portò alla bocca. Big si accigliò vedendo che la maglietta era bianca, senza alcuna scritta e quando alzò lo sguardo si rese conto di essere stato ingannato.

«Ti credi divertente? Ehi! Non mangiare il mio cibo.» Big diede uno schiaffo alla mano di Dragon che riuscì comunque a rubare dell’altro cibo e portarselo alla bocca ancora una volta.

Razza di bastardo! Ha persino il coraggio di rubare il mio cibo. Big guardò con sguardo affamato dritto negli occhi dell’altra persona.

Dragon sorrise e con la lingua si leccò l’olio dalle labbra con nonchalance. All’improvviso il campanello suonò. Dragon si alzò dal divano e aprì la porta. A Big non importava chi frequentasse quella casa  quindi rimase comodamente seduto a mangiare ciò che era rimasto nel suo piatto, assaporando il prosciutto e le verdure. Proprio mentre mangiava con tanta disinvoltura qualcosa gli andò di traverso, bloccandosi a metà del suo petto e bruciandogli gli occhi. Poi all’improvviso un grande aroma di carne arrosto invase le sue narici.

Dragon, che stava portando una grossa borsa con del cibo, tornò nella stanza e la posò sul tavolo di marmo. Dall’altra parte della stanza, Big posò in fretta il piatto di noodles fritti ormai vuoto.

«Che cos’è?»

«Costolette di maiale alla brace con patate al forno. Lasagne, bistecca e torta di carote.» 

rispose Dragon, tirando fuori una scatola di cibo e procedendo a posizionare i vari contenitori sul tavolino. Enormi costine di maiale marinate in una salsa speciale misero di nuovo in azione lo stomaco di Big che inalò quel profumino a pieni polmoni, ma quando incontrò lo sguardo di Dragon, tornò in sé.

«Non sembra appetitoso.» disse facendo una smorfia e dissipando con la mano quell’aroma appetitoso.

«Eh?» ribatté Dragon, dando un morso alle costolette di maiale ed enfatizzando il tutto. Dragon si mise a sedere accanto a lui e Big aggrottò la fronte mentre lo guardava. 

Quel ragazzaccio aveva ordinato una così grande quantità di cibo. Non era che per caso lo aveva fatto per dividerla con lui, giusto?

«Vai a mangiare a tavola, perché mangi qui? Perché sei così disordinato?» Big, dall’altra parte, non poté resistere e Dragon sollevò un sopracciglio.

«Di solito non mangio questo o così tanto.»

Big guardò per un momento il proprietario di quelle parole perplesso. Voleva dire che Dragon lo stava invitando a mangiare? Era giusto lasciare che Dragon ordinasse del cibo anche per lui? Allora perché quel pensiero lo stava facendo sentire eccitato? Dragon finse di portar via il vassoio con le costine di maiale, ma Big si affrettò ad accarezzargli il braccio per fargli di nuovo appoggiare il vassoio sul tavolino.

«Mangia pure.» 

Quindi Big, strappate rapidamente le costole succose dalle mani di Dragon, le addentò felice. 

Tutto era delizioso. Big aveva le lacrime agli occhi. Con l’altra mano libera prese una forchetta di plastica e senza pausa dal precedente boccone mise in bocca con un gran pezzo di lasagna. Dragon non disse niente, incrociò semplicemente le braccia sul petto e guardò l’altra persona godersi il cibo.

«Quello è fuori.» disse Dragon piano mentre i suoi occhi acuti scrutavano Big attraverso la penna che teneva in mano seduto alla sua scrivania.

Big si limitò a scrollare le spalle consapevole che quella parte nascosta di lui non era più coperta della maglietta. Per cui alzò una gamba normalmente, come suo solito, ma senza prestare attenzione all’altro perché era troppo imbarazzato. Per di più Dragon voleva provocarlo ecco perché gli aveva dato solo una maglietta. Se poi avessero finito col detestarsi a vicenda, magari lo avrebbero anche meritato; dopotutto tra loro era sempre stato così.

Aspetta e guardami.

Prima di alzarsi, Dragon mise tra le labbra una sigaretta e la accese, poi andò al grande balcone e rimase lì fuori a fumare. Lasciò Big da solo nella stanza a mangiare finché non fu sazio.

Big si alzò per lavarsi le mani e pulirsi la bocca. Poi aprì il frigo e tirò fuori una lattina di birra di Dragon, aprendo la bevanda senza chiedere. Quando Dragon rientrò nel soggiorno semplicemente lo fissò, ma improvvisamente Dragon si avvicinò e prese la lattina di birra dalla mano di Big.

«Ehi, vai a prendertene una. Oh!»

Big pensava che Dragon gli si era avvicinato per rubargli di nuovo il cibo. Non avrebbe mai immaginato, né il pensiero sfiorò la sua mente di quello che stava per accadere. Big era sbalordito, davvero scioccato dalle azioni di Dragon. 

Dragon con una mano gli prese la birra e con l’altra gli afferrò il viso e lo schiacciò con la propria bocca baciandolo sulle labbra. Dragon posò la lattina di birra sul bancone, prima di raccogliere Big tra le sue braccia e portarlo dritto nella camera da letto. Big si sentì di nuovo attaccato e cercò di scappare.

«Cosa stai facendo?» Big gli stava chiedendo di tornare indietro, ma dato che non riusciva nemmeno a guardarlo, si trovò con le spalle contro il divano ed entrambe le gambe aperte. La maglietta era risalita lungo il suo addome rivelando il suo membro liscio, di colore chiaro e la testa rosa. Gli occhi acuti di Dragon brillavano della stessa luce di quelli di una bestia affamata.

Big notò il segnale di pericolo, ma era troppo tardi per scappare. Dragon gli bloccò entrambi i polpacci prima di tirarlo a sé. Big si ritrovò seduto a cavalcioni su di lui e sul suo grembo forte in una posizione che lo dichiarava sconfitto in partenza. 

«Non ancora…»

Big fece oscillare le gambe da un lato all’altro nel tentativo di spingere lontano Dragon, ma sembrava aver ottenuto il contrario, dato che come risultato si era completamente aperto a Dragon, invitandolo ad entrare nella sua tana in qualsiasi momento. Dragon diede un bacio alla nuca bianca, prima di mordergli il collo. La punta del naso sfiorava il collo di Big, inalando profondamente il suo profumo, come se aspettasse quel momento da molto tempo. Le labbra calde di Dragon aleggiarono ancora una volta sulle labbra rosse di Big. Una morbida lingua oscillò all’interno della sua intera cavità orale. Il debole odore di sigaretta mescolato al persistente sapore della birra fecero perdere il controllo a Big. Invece di usare entrambe le mani per spingere via le spalle larghe di Dragon, le premette più forte contro di sé, costringendo Dragon ad avvicinarsi ancora.

«Oh!»

Big rimase sorpreso quando Dragon prese il suo membro con una sua grande mano.
Quando il suo membro iniziò ad essere massaggiato dal quel palmo caldo, Big gemette per il piacere. Dragon fece prima scorrere a lungo la punta delle dita sulla morbida testa del suo membro per poi scivolare verso il basso. La bocca di Big tremò finché anche le sue gambe vacillarono. Entrambi si rannicchiarono sul divano color crema finché Dragon non riuscì a sopportare il formicolio e il dolore al basso ventre. Quindi tirò fuori il suo membro gigante, oramai in fiamme, e mirò all’ingresso regolare e pulsante di Big. Dragon si morse le labbra guardando il proprio membro piazzato davanti all’ingresso che tanto desiderava, mentre Big continuava ad aggrapparsi con le mani alle spalle forti e larghe dell’altra persona.

Improvvisamente il telefono di Dragon iniziò a vibrare così lui tirò fuori il suo membro dal piccolo ingresso, che gli era già familiare.

«Ehm.» disse Big frustrato, mentre Dragon si infilava il membro duro nei pantaloni della tuta. Dragon lo guardò di sfuggita e prese il telefono per rispondere alla chiamata.

«Pronto?»

Big rimase perplesso quando sentì una voce dolce provenire dalla persona dall’altro lato del telefono prima di sedersi sul divano in ginocchio. La piccola bocca di Big si contrasse. I suoi occhi ora spenti fissavano la persona in piedi al telefono, mentre si ignoravano a vicenda.

«Sì, ci vediamo dopo.»

Le parole di Dragon nei confronti di Big non erano così delicate come quando parlava con una ragazza nella speranza di conquistarla. In quel momento Dragon stava usando una voce profonda unita a un’espressione calma che aggiungeva calore e fascino alla persona all’altro capo del telefono.

La bocca di Big si contrasse mentre sollevava entrambe le braccia e incrociandole sul petto. Era arrabbiato. Era stato momentaneamente frizzato e di conseguenza poteva solo sentire l’amarezza che iniziava a salire nel suo petto.

Dragon non mi ha mai trattato così… Voglio solo sparire da questo posto…

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3 Commenti
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Giuliana

Grazie ! Finalmente si continua a leggere 😀

Roberta

Buongiorno, quando verranno pubblicati gli altri capitoli?

Admin

Appena saranno pronti 🙂 Non abbiamo una scaletta

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