BIG DRAGON – CAPITOLO 13

Malefico Dragon

«Ugh! È la mia maglietta.»

«Perché urli? Ormai è andata.» disse Dragon che, con il suo membro ancora vivo, non poteva assolutamente lasciare quel piccolo buco. Big si voltò per guardare l’uomo di fronte a lui con sguardo di disapprovazione, ma rimase sorpreso quando si ritrovò seduto sul suo grembo.

«Ehi!!»

Dragon si lanciò su Big spingendosi a profondità indescrivibili. La mascella di Big si spalancò con un clamore, ma prima che potesse urlare, venne speronato su e giù in modo crudo e selvaggio. La testa del membro di Dragon sbatté contro il suo punto sensibile finché per lui non divenne più insopportabile di nuovo. Big colpì con entrambe le mani il torace duro del suo compagno per poi stringerlo forte fino a lasciargli le sue cinque impronte.

«Tesoruccio… sei eccitato, ohhh.» disse Dragon, mentre il corpo di Big rimbalzava su di lui come un’amazzone al galoppo e con entrambe le gambe divaricate che tremavano. L’orifizio arrossato inghiottì ardentemente il membro gonfio di Dragon che lo aveva trafitto, dentro e fuori, innumerevoli volte.

Big stava di nuovo per raggiungere il culmine, ma quella volta lo avrebbe fatto contemporaneamente a Dragon.

«Tu…diventa ancora più grosso… uhm… uhm, è stretto, ugh!»

Temendo che gli scoppiasse lo stomaco, Big mise frettolosamente una mano sul suo membro gonfio. Non importava quante volte, il sesso con Dragon scatenava in lui sempre una grande paura, e il vigore e il piacere che ne riceveva faceva sì che Big ne desiderasse ancora.

Anche se avevano continuato a frequentare i loro soliti partner per i soli bisogni fisici, in fondo Big sapeva che lui non lo stava facendo per divertimento o bisogno, ma lo faceva solo per dimostrare a sé stesso che nulla era cambiato.

«Uhm!» gemette Dragon. 

Braccia forti si avvolsero strette intorno alla vita di Big che si sentì sollevato.

«Sto per venire… sto vendendo… sto… Uhmmm…!!»

Dragon colpì il piccolo canale ancora una volta rilasciando lo sperma caldo all’interno dell’altro ragazzo. Big crollò e la sua schiena si piegò in due. Non gli importava più se le sue cosce e le sue segrete pieghe rosse venissero esposte così, l’uno contro l’altro. 

Dragon colpì per due volte quel bianco bacino, non allentando la sua presa fino a quando anche l’ultima goccia del suo liquido non fu versato in lui. Al contempo anche l’addome di Big era bagnato, poiché quella volta avevano finito contemporaneamente.

«Ugh, non mordere, ugh, mi fai male, ah… ah.»

Big prese a schiaffi il capo di Dragon che si era chinato per mordere il suo sedere come un matto. Dragon sembrava infastidito dalla sua reazione, ma quando vide i suoi occhi neri traboccanti di lacrime e le sue labbra rosse, accettò di passare a leccare invece di mordere. 

Poi una lingua maliziosa scese lungo la gola di Big, rannicchiandosi lì con passione. Dragon gemette appassionatamente prima di posare un dolce bacio su di una tempia di Big.

*******

Il suono di una porta che si apriva e il rumore dei cassetti che sbattevano fece svegliare Big sgranando gli occhi.

Quella notte, dopo altri tre round, completamente esausto, si era addormentato. Per lui alzarsi e sedersi sul letto era faticoso. Non sentiva, però, la sua parte violata appiccicosa. 

Il fatto che Dragon avesse ripulito e lavato con cura la sua area segreta, era positivo.  All’inizio Big ne era rimasto confuso, aveva pensato che Dragon lo avesse fatto per simpatia, ma quando sdraiato fianco a fianco a lui glielo aveva chiesto, Dragon gli aveva risposto di averlo fatto solo per non sporcare il suo letto.

Ripensando alla sua risposta, Big digrignò segretamente i denti. 

Ovvio… tanto preoccupato di macchiare il suo grande letto. Ma quando gli ho chiesto di usare un preservativo, mica lo hai fatto?!

«Sei sveglio?»

Dragon uscì dal bagno con indosso una lunga camicia sbottonata e con dei pantaloni neri su misura di un famoso marchio. Girandosi dall’altra parte, Dragon rivelò il profilo perfetto del suo viso. Alzò la mano destra per posizionare un orologio Patek Philippe al polso sinistro ed infine si spruzzò il profumo di Tom Ford.

A dirla tutta, anche Big aveva lo stesso profumo, ma su di lui quella fragranza non gli piaceva per niente; quando ne aveva sentito l’odore sul corpo di Dragon, però, quel profumo aveva un sapore totalmente diverso. Dragon aveva sempre un buon profumo.

«Dove stai andando?» chiese Big, guardando l’uomo di fronte a lui. Dragon tirò fuori una giacca coordinata ai pantaloni e la mise sul bordo del letto.

«Lavoro lontano da casa oggi.» rispose Dragon, tornando in bagno, ma senza chiudere la porta, prima di sventolare una mano per fare un cenno a Big.

«Che cosa vuoi?»

«Vieni qui.»

Accigliato, Big afferrò la maglietta di Dragon, caduta accanto al letto, la indossò e andò in bagno. Rimase ad osservare l’altro davanti allo specchio intento a radersi con un rasoio senza fili.

«Sai come raderti…»

«Sì.» rispose Big, un uomo con dei pochi e corti baffetti nonostante avesse molti e folti capelli.

«Allora rasami.» disse Dragon e mise il rasoio nella mano di Big prima di sedersi sul bordo della vasca idromassaggio.

«Rasati da solo.» Big però fu afferrato ai fianchi da Dragon in modo che non potesse allontanarsi da lui.

«Non riesco a vedere molto bene intorno al mio collo, quindi non lamentarti troppo e aiutami! È quasi ora di andare al lavoro per me.»

Big fissò l’altra persona che sfoggiò un sorriso inquietante.

«E se per sbaglio ti tagliassi la gola, non hai paura?» 

«Se avessi avuto paura perché mai ti avrei chiesto di farlo?» La calma risposta di Dragon lasciò Big senza parole, mentre la sua mano iniziò ad accarezzargli i fianchi.

«Siediti dritto e andrà tutto bene.» disse Big con tono incerto.

«Sbrigati o farò tardi.»

«Va bene, va bene…» E sotto suggerimento di Dragon, Big si mise a cavalcioni del forte grembo dell’altro.

«Uuhh!! C’è una persona che non indossa biancheria intima qui.»

Una mano maliziosa sollevò la maglietta di Big, rivelando il suo membro ora pigro e le sue cosce bianche cosparse da morsi e da lividi.

«Perché, hai paura di rovinarti i pantaloni?» chiese Big mentre faceva scorrere il rasoio lungo quel viso perfetto. Anche se era già abituato ad essere messo a nudo da Dragon, le sue guance bianche diventarono ancora una volta rosse.

«Come puoi rovinare tutto? Mentre dormivi, ti ho pulito per bene.» rispose Dragon a bassa voce, come se stesse parlando tra tuoni e pioggia, e il cuore di Big si contrasse.

«Vorrei ringraziarti, quindi devo sbrigarmi.»

«È casa mia.»

Dragon ridacchiò piano a testa bassa, prima di allungarsi all’indietro per mettersi in una posizione comoda. Era come se stesse aspettando di essere servito da una bella ragazza nella sala per un massaggio. Big, osservandolo per un attimo, pensò di passare la lama lungo tutto quel viso e rovinarlo per sempre; ma quello era solo un fugace impulso. Di fatto Big rase la rada peluria di Dragon, il cui viso ora era perfettamente liscio. Una volta terminato, presa la lozione dopo rasatura, gliela applicò a dovere su tutto il viso.

Dragon, però, non permise a Big di alzarsi. Solo allora Big si rese conto di quanto fossero vicini l’uno all’altro. Solo un piccolo movimento della testa e le sue labbra si sarebbero scontrate con quelle dell’altro. Se Dragon avesse voluto baciarlo, Big non sapeva nemmeno se sarebbe stato in grado di rifiutarlo. Pertanto, rimase immobile in quella posizione, dove entrambi potevano sentire il respiro dell’altro. Entrambi i loro nasi urtarono l’uno contro l’altro, mentre i loro respiri si bloccarono. All’improvviso, però, Dragon lo lasciò andare e uscì dal bagno per finire di vestirsi.

Big nel frattempo si sedette sul bordo della vasca idromassaggio e iniziò a raccogliere i suoi pensieri per svariati minuti. Una vota in camera vide che Dragon aveva già finito di vestirsi.

Big continuava a guardare di nascosto Dragon con uno sguardo molto diverso rispetto al passato. Era vero, Dragon era bello e molto elegante vestito con un completo, ma Big preferì fingere che non gli importasse. Si avvicinò, prese i pantaloni e se li mise.

«Dove stai andando?» Questa volta fu Dragon a chiedere.

«Vado a casa. Il proprietario di casa non c’è. Perché dovrei rimanere?»

«Cosa ti farebbe rimanere?»

«Non poter andare a casa mia o tu che mi fai cambiare idea.» Big disse seccamente.

«Non andare ancora.»

Big si fermò mentre si chiudeva la cerniera dei pantaloni, il suo viso candido aveva un’espressione perplessa.

Dragon mi sta chiedendo di restare? Cosa intende? Non è che ora dirà di non voler più andare a lavorare per restare con me?

Pensando tutto ciò Big guardò il letto king size completamente disfatto disordinato e di riflesso la sua schiena si irrigidì.

«Allora perché vuoi che rimanga a casa tua?» Quella volta, Big ammise di aspettare una risposta.

«Aspetta che ti porti qualcosa dopo.»

Dragon però rimaneva pur sempre Dragon.

«No.»

Big pensò che fosse una grande perdita di tempo aspettare una bella risposta, ma cercò di calmare il suo fastidio. Nel suo cuore, voleva che Dragon si allungasse e gli accarezzasse il viso, ma in verità poteva solo nascondere la sua rabbia senza sapere quanto fossero calde o fredde le sue guance.

«Credi che farò di nuovo tutto quello che dice la tua lingua affilata?!» Poi Big tirò fuori il dito medio. La persona che veniva presa in giro strinse gli occhi con rabbia.

«Ma ho ordinato noodles cinesi all’uovo e satay di maiale. Mangia prima di andare via.»

Dragon, però, non era un ottimo padrone di casa o un grande ospite, perché il solo motivo per cui l’aveva portato lì era per fare una cosa del genere. Sentendo ciò Big rimase un po’ sconcertato e Dragon colse l’occasione per accarezzargli leggermente la testa, prima di voltarsi e lasciare la stanza.

*********

Big entrò in soggiorno e si mise raggomitolato sul divano. Sentiva che quelle azioni da parte di Dragon gli provocavano una forte stretta al cuore, perché quella era la prima volta che Dragon lo invitava a stare da solo nel suo appartamento. 

Quel ragazzo si fida di me oppure no?…

Confuso da quei pensieri, Big si diede due schiaffi sulla guancia perché ancora non riusciva a decidere se tornare a casa sua o meno. Quindi decise di esplorare per un po’ la stanza di Dragon. 

Big si alzò e fece una doccia per rinfrescarsi. Dopo aver finito e indossato i suoi soliti vestiti, decise di curiosare nell’armadio guardando da vicino un orologio di lusso e le collezioni di gioielli di Dragon. Prese gli orologi per indossarli e poi li lasciò esattamente nello stesso posto.

Una volta annoiato, Big decise di passare a dare un’occhiata ai piani di lavoro di Dragon che erano nel suo ufficio. C’erano modelli di case, hotel e centri commerciali. I progetti che Dragon aveva inviato agli insegnanti negli ultimi tre anni. 

A Dragon piaceva comportarsi in modo violento (con lui certo), ma si impegnava a creare quelle cose in modo così delicato. Più Big li guardava, più ne rimaneva stupito. Quando pensò di aver già visto troppo, scosse la testa, arricciò il naso e uscì in fretta dall’ufficio.

Insieme al personale addetto alle consegne di cibo arrivò un grosso ordine. Big afferrò un sacchetto di cibo da mangiare mentre accendeva il grande schermo, trovò un film da guardare e si divertì. Quando fu pieno, mise bicchiere e il piatto nel lavandino, perché se Dragon si aspettava che lui lavasse i piatti…

Continua pure a sognare…

Mentre Big ancora rifletteva se andare via o rimanere, il campanello suonò dall’altra parte della casa. All’inizio, Big pensò che fosse Dragon.

Perché Dragon dovrebbe suonare il campanello a casa sua? 

Big mise da parte i dubbi e si alzò per andare al monitor e vedere chi fosse. Dopo aver premuto un tasto, osservò che la persona che aveva suonato il campanello e vide che si trattava di una donna molto bella, alta e snella. Il cuore di Big accelerò, non sapendo perché. Quello che sapeva, però, era che sicuramente non era la stessa sua reazione di quando vedeva una bella donna. Poi aprì la porta.

«Ciao.» Lei sorrise.

«Ciao…» disse Big, notando la costosa collana di Van Cleve che la ragazza indossava al collo. Sentì un sapore amaro sulla punta della lingua. 

Questa è la donna a cui Dragon ha comprato la collana? Eh, è vero.

«Sono venuta solo a prendere delle magliette. Proprio ora, mi ha chiamato P’Dragon.»

Finito di parlare, la ragazza entrò in casa dirigendosi verso la stanza di Dragon. Big, rendendosi conto solo allora che lo stato della stanza era piuttosto disordinato e non era stato ancora pulito, corse in fretta per vedere se poteva raccogliere le colpe in tempo. Tuttavia, la bella ragazza non sembrò prestare molta attenzione alle condizioni della stanza di Dragon. Appena entrata nella camera aprì l’armadio in un modo familiare e tirò fuori una bella maglietta e un vestito.

«Sei mai stata nella stanza di Dragon?» le chiese Big non sapendo quali diritti avesse di porre tali domande.

«Beh… qualcosa del genere.» rispose la bella donna mentre piegava i vestiti e li metteva nella borsa che aveva portato.

Perché Dragon non mi ha mai detto di aver portato una donna a casa sua?

In Big sorse questa domanda.

Prima che l’autocommiserazione si impadronisse di lui, Big si rese conto di non aver nemmeno mai chiesto a Dragon se avesse mai portato qualcuno a casa. Quello era solo un pettegolezzo che girava al campus.

Dragon non porta mai nessuno a casa sua…

Come potevano essere vere quelle voci? Come ho potuto crederci?!

«Deve essere stato un periodo difficile.» La donna disse dopo aver notato lo stato della stanza. Big raccolse rapidamente le cose che pendevano ai lati del letto gettandoli in un cassetto vicino.

«Questo P’Dragon… Perché deve così violento?» disse poi voltandosi a guardando Big con un’espressione comprensiva. 

Big aveva la faccia imbarazzata e infastidita dal fatto che fosse considerato il partner di Dragon, del resto non poteva nemmeno negarlo, perché le prove erano sparse intorno al suo collo. Negare il tutto sarebbe stato vano e lei avrebbe riso di lui.

«Io sono già scappata via e… Dovresti farlo anche tu… non essere così serio con qualcuno come P’Dragon. Le tue lacrime cadranno dagli occhi fino alle tue ginocchia nel momento meno atteso.»

Quello fu tutto ciò che disse prima di sorridere dolcemente e precipitarsi fuori dalla casa. Big rimase lì senza sapere se stesse solo scherzando o chiacchierando. Inoltre non sapeva cosa significasse per Dragon, ma da quello che aveva potuto vedere, lei era una persona importante, dal momento che aveva tirato fuori un bel po’ di vestiti dal suo armadio.

Ex-fidanzata ? O una vecchia amica?

Più Big cercava delle risposte, più sentiva crescere un dolore al petto, non sapeva come mai, ma adesso…

Odio la tua faccia Dragon! Melefico Dragon!

«Perché devo sentirmi in questo modo?»

Big a quel pensiero colpì un cuscino in camera da letto per sfogare tutto il suo risentimento, ma poi improvvisamente sentì la gola secca e assetata, così uscì diretto al frigorifero. All’interno c’erano lattine di birra e di soda. Big esitò un momento, ma alla fine scelse le birre e, aperta una iniziò a bere.

*********

La porta di legno si aprì e apparve un uomo corpulento e vestito di nero. Infastidito, Dragon allentò la cravatta intorno al collo, prima di togliersi l’abito ed entrare nel soggiorno poco illuminato.

Avanzando nella stanza urtò con i piedi contro qualcosa e si accigliò nel vedere delle lattine di birra vuote sparse dappertutto. Una grande mano accese la luce, rivelando il corpo di Big raggomitolato sul divano.

Dragon usò entrambe le mani per accarezzare i fianchi della persona sdraiata sul divano. «Ehi.» 

Big spazzò via quella mano.

«Perché sei tornato?» chiese in risposta.

«Questa è casa mia, perché non posso rincasare? Mi piace molto.»

Big guardò il proprietario di casa e gli puntò in faccia il dito medio. Era sconvolto e ubriaco, quindi disse…

«Ti odio.»

«Ora fai quello che mi piace.» disse Dragon e sorrise. 

Più Big lo ascoltava, più diventava furioso, inoltre era ubriaco. «Sì! Beh… Perché non chiedi a qualcun altro di fare quello che ti piace?»

Dragon sollevò un sopracciglio prima di sedersi lentamente accanto alla persona che odorava di birra.

«Proprio ora, qualcuno è venuto a casa tua a prendere dei vestiti.»

«Oh, ho detto a Nong Hong di prenderli.»

Big sentendo le parole Nong Hong aprì la bocca. «Con le altre donne sei sempre gentile e dolce, ma con me…»

«Va bene, sei ubriaco. Dormiamo un po’ su e andiamo a letto.» Dragon tentò di sollevare il braccio di Big, ma venne respinto.

«Tu! Non l’ho mai fatto alla leggera.» Big urlò e diede un colpo al petto del Dragon.

«Qualunque cosa tu voglia… chiedi e io sono lì. Il tuo cazzo è grosso come… è grosso come una bestia! Il mio culo orami è andato, questo lo sai?»

Big sapeva esattamente cosa stava dicendo, ma smettere di parlare in quel momento era impossibile.

«Dai, vai a dormire.» Dragon ripeté comportandosi con nonchalance. Questa volta non avrebbe vinto. Dragon continuava a cercare di prenderlo in braccio invece di lasciarlo andare.

«No, lasciami andare.» Big si contorceva, rifiutandosi.

Dopo aver rifiutato categoricamente, schiaffeggiò la faccia di Dragon con tutte le sue forze.

Il suono del forte schiaffo al viso di Dragon echeggiò in tutta la stanza. Dragon strinse la mascella, usando i suoi occhi acuti per fissare Big, prima di trascinarlo e spingere l’ubriaco nella camera da letto.

«Lasciami andare! Lasciami andare, lasciami andare.» 

«Cosa diavolo pensi di fare?»

Big non rispose alla domanda, ma guardò Dragon con uno sguardo colmo di rabbia. Quindi sollevò la gamba e diede un calcio alla caviglia di Dragon. Anche se lo aveva ferito, Dragon mantenne la stessa espressione. Tirò un sospiro prima di strattonare Big per il braccio e guidarlo verso il bagno.

«Aspetta, cosa hai intenzione di fare?»

«Non farò niente. Sei ubriaco.» disse Dragon, spingendolo nella vasca, spogliandosi dei suoi vestiti.

La sua maglietta fu strappata, allora Big, con rabbia, afferrò la camicia dell’altra persona.

Naturalmente, anche la camicia che indossava Dragon fu strappata. Le due persone erano insieme sedute nella vasca fino quando Dragon, afferrato il doccino, aprì l’acqua bagnando Big con tutta la sua forza. 

Big gridò ad alta voce. «È fredda!!»

La faccia bianca di Big era arrabbiata. I suoi occhi erano iniettati di sangue, quindi Dragon coprì in fretta l’intero corpo di Big con l’acqua. Big ingoiò un singhiozzo in gola e allungò una mano per asciugarsi la faccia.

«Big…» Dragon chiamò il suo nome con voce debole.

Big sentendo un gran dolore al petto, uscì dalla vasca da bagno, il suo corpo era fradicio, la sua maglietta strappata, i suoi pantaloni rovinati e la sua cerniera staccata, ma non gli importava più niente.

«Sto andando a casa mia ora!!» Esclamò Big. «Non verrò mai più con te!»

Finito di parlare, Big uscì bruscamente dal bagno. Prese le sue cose una per una e lasciò la stanza di Dragon, senza voltarsi indietro.

Big camminava tremante mentre il suo cuore batteva sempre più forte e una schiacciante oppressione veniva esercitata sul suo petto.

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