BIG DRAGON – CAPITOLO 9

Uovo paradisiaco

L’umore di Big era migliorato molto. 

Big non era più troppo impegnato con il lavoro e passò l’ultima settimana a girare avanti e indietro come una volta. Gli piacevano i concerti, uscire con belle ragazze. Si stava godendo la vita, come aveva sempre fatto.

«Big, sei davvero bravo in questo.»

Cherry, una ragazza con i capelli corti, con una farfalla tatuata sulla schiena si mosse per sussurrare vicino all’orecchio di Big mentre lui si vestiva e si preparava per tornare a casa. I suoi grandi seni strofinavano le braccia di Big, come se lo implorassero a restare. Big capiva cosa stava facendo, ma non voleva metterla in imbarazzo. Afferrò la vita della ragazza e la adagiò sul letto. Passò le sue mani su tutto il suo corpo. La punta del suo naso puntava verso la nuca bianca del suo collo quando improvvisamente le mani della ragazza si strinsero sulle grosse cosce di Big.

Big sussultò perché gli face pensare alle grandi mani di qualcun altro che lo aveva toccato in quel modo, anche se la forza della presa di Cherry non era forte come il tocco che indugiava sul suo cuore.

«Cherry, dobbiamo sbrigarci. Domani mattina presto inizia il nuovo semestre.» Disse il giovane Big, staccandosi dal corpo morbido della ragazza, prima di prendere la giacca e vestirsi. La ragazza mise il broncio, ma a Big non importava e si precipitò fuori dalla suite.

A tarda notte, incapace di dormire, Big si trovò a girarsi e rigirarsi nel suo letto.

Big continuava a girarsi da una parte all’altra per via di una sensazione di formicolio allo stomaco e di uno stato di indolenza, quasi un fastidioso vuoto nel suo orifizio sottostante. A parte averci giocato quasi ogni giorno, Big non aveva più interferito con quella parte del suo corpo dopo quella notte disastrosa. 

La sua mano bianca appoggiata sul cuscino scivolò lentamente nei pantaloni, ma toccò solo il suo membro. Big sentiva tutto il suo corpo fremere quindi si mise a sedere. Batté due volte le mani per accendere la luce nella stanza ed andò a prendere la scatola con i giocattoli che aveva riposto in un mobile

«Uhm…» Big deglutì mentre sedeva sul letto e fissava un joystick che da tempo considerava il suo giocattolo preferito.

«Questo meglio di no.»

Big non voleva che il suo sedere si abituasse a cose grandi, così iniziò a rovistare tra tutti i giocattoli non aperti all’interno della scatola e i suoi occhi si posarono su una confezione.

«Uova paradisiache wireless.»

Big lesse il nome del giochino e né aprì la confezione per guardarne il contenuto, solo per vedere che aspetto avesse quel giochinio.

All’interno della scatola vi era un uovo medio-lungo. Le sue caratteristiche: lungo circa mezzo palmo, di forma sferica, sottile e di colore viola scuro. Realizzato con materiali pregiati, molto morbido al tatto, non di plastica e dotato di un telecomando viola. Big non aveva mai visto un giocattolo di quel tipo e per questo aveva attirato la sua attenzione. Lesse il manuale di istruzioni, testò i diversi livelli di vibrazione e imparò ad usarlo. Inoltre, si rese conto che quell’uovo vibrante era più interessante di quanto sembrasse e tuttavia, non appariva molto pericoloso per il suo piccolo orifizio.

«Ahhhhh…»

Big attivò il primo livello di vibrazione dell’uovo, un buon inizio. Allargò le gambe facendo ondeggiare i fianchi. La sua mano libera scivolò verso il basso finendo dietro la sua schiena e fermandosi davanti al suo orifizio. Il suo dito medio entrò ed avanzò lungo le sue morbide pareti e quando si sentì pronto, Big inserì l’uovo viola nella sua piccola entrata.

«Ahhh…»

Il suono dell’uovo paradisiaco che echeggiava nel suo vuoto umido e scivoloso risuonava forte in lui. Big se ne stava in piedi con la bocca aperta ed entrambe le mani massaggiavano il suo membro completamente indurito mentre del liquido caldo cominciava a trasudare dalla testa rosa arrotondata del suo membro. Big pensava di potersi spingere fino a quel punto, ma sapeva di non avere ancora raggiunto l’apice. Il suo canale era morbido e irritato. Big usò una mano per trovare il suo dildo preferito e spalmò il gel per lubrificare su tutto il corpo del dildo. Poi andò a letto, si distese ed alzò le natiche per inserirlo nel suo stretto canale già occupato.
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All’improvviso…

«Ah, ah, ah, ah, ah! Ehm, uhmmm…!»

Gli occhi neri di Big si spalancarono. Una pressione grande quasi quanto quella di Dragon era dentro il suo corpo. Spinse l’uovo vibrante nelle sue profondità finché non raggiunse il suo punto sensibile. Tutti il corpo di Big tremava. La parte superiore del petto era tesa, i capezzoli completamente duri e sodi. Il suo membro era gonfio, eretto in tutta la sua pienezza tanto da fargli male. Improvvisamente, un getto d’acqua si alzò dalla sommità del centro della testa del suo membro. Il liquido caldo si diffuse su tutto il suo addome piatto e muscoloso. Era un peccato, ma alla fine Big aveva continuato a pensare a Dragon. Si maledisse, ma poi si addormentò.

Il dildo scivolò lentamente fuori dal suo canale e cadde sul lato del letto. Ma l’uovo colore viola intenso era ancora sepolto nel profondo in lui, non volendo uscirne.

 *******

Il primo giorno di lezioni per Big doveva essere un giorno magnifico, risplendendo nella maestosa volta delle stelle tra tutte le facoltà. Big aveva ripensato alla sua vita dove era sempre stato il bersaglio dell’attenzione di qualcuno e gli occhi di tutti erano solo su di lui. Aveva pensato di parlare con le matricole e di flirtare tutto il tempo. Ma tutte le sue aspettative crollarono quando non riuscì ad espellere l’uovo dal suo corpo.

Al mattino aveva tentato di estrarre l’uovo per diversi minuti, ma fallí. Aveva provato poi inserendo un dito per spostare i minuscoli fili che penzolano dall’uovo, ma si erano spezzati davanti ai suoi occhi.

Big non poteva prendersi un giorno libero perché quel giorno aveva un appuntamento per farsi fotografare per il calendario di facoltà, dato che, ogni anno, realizzava un poster per accogliere i nuovi studenti. Big non voleva passare per uno superficiale e quindi non si sarebbe sottratto ai sui importanti compiti.

«Nong sembri stanco oggi.»

Gli studenti della facoltà di giornalismo, che erano responsabili dell’evento, salutarono Big, che era mezzo seduto su una sedia e un po’ a disagio.

«Mi sento un po’ male, ma presto andrà meglio.» rispose Big mostrando un dolce sorriso. I senior annuirono e tornarono ad occuparsi degli altri ragazzi.

Anche se l’uovo bloccato dentro di lui era inattivo, averlo bloccato vicino allo stomaco lo metteva molto a disagio. Se per quel giorno non fosse riuscito ad uscire, avrebbe dovuto fare affidamento su un forte lassativo. Big dovette lottare contro il suo disagio interiore e stringere i denti per più di tre ore, fino al termine delle riprese dell’evento. Poi, tolta l’uniforme dell’università, si diresse verso il parcheggio dietro lo studio della facoltà di giornalismo.

Mentre Big si dirigeva verso la sua macchina, notò l’ombra tozza di un uomo che fumava, seduto a gambe incrociate su una Harley nera. La sua camicia da studente era sbottonata per numerosi bottoni che rivelavano un petto ampio e robusto e al collo una catena d’argento, anche le maniche erano arrotolate quasi fino alla spalla, sfoggiando il formidabile tatuaggio di un drago nero scintillante che avvolgeva il suo forte braccio.

Big fece finta di non accorgersene e continuò a camminare normalmente, ma Dragon lo guardò con occhi acuti, lasciando uscire dalla sua bocca un lungo assaggio di fumo.

Beh… è tutto qua… niente di più…

A quel pensiero Big sorrise sollevando un angolo della bocca. Quindi si girò rapidamente ed aprì portiera della sua macchina, stava per salire quando una bella ragazza gli corse dietro, per porgerle qualcosa in mano. Big si fermò e le andò incontro.

«L’ho trovato negli spogliatoi. Ho visto che ti è caduto mentre ti stavi cambiando.»

Big guardò l’oggetto che gli era stato consegnato e si rese conto che era il telecomando dell’uovo viola che era ancora dentro di lui. L’importante era che nessuno sapesse cosa fosse quell’oggetto, che controllava l’uovo, ancora immerso nelle sue profondità.

Big l’aveva portato con sé nel caso avesse avuto la possibilità di andare in bagno. Oltre al semplice spingere l’avrebbe fatto vibrare per farlo uscire più facilmente. Ma per tutta la durata dello shooting non aveva avuto il tempo per andare in bagno. Sicuramente quando aveva aperto e poi chiuso la sua borsa nello spogliatoio gli era accidentalmente caduto fuori. Per fortuna quella ragazza non sembrava aver capito che tipo di telecomando si trattasse.

«Grazie… per avermelo portato.» Big afferrò il telecomando e se lo mise in tasca prima di allontanarsi in fretta, rifiutandosi di guardare la persona che fumava molto vicino a lui.

Improvvisamente Dragon si era mosso per sporgersi oltre la motocicletta.

Consegnò le chiavi della Harley alla sua senior.

«Cosa c’è che non va, Dragon?» La senior stava guardando il ragazzo più giovane con occhi scintillanti. I ragazzi della Facoltà di Architettura erano i più focosi, sia Kong che Burapha.

«Dove andrai Dragon?»

«Per favore, dì a Bey se puoi andare andare a casa da lei. Ho degli affari di cui occuparmi.»

«Oh, va bene.» Rispose la ragazza  guardando l’ampia schiena di Dragon mentre scompariva  dietro l’angolo dell’edificio, proprio come aveva fatto Big.

Quel giorno Dragon si era fermato ad aspettare fuori la Facoltà di Giornalismo il termine del servizio fotografico perché il suo migliore amico Bey lo avrebbe accompagnato a casa per mostrargli il suo kit per auto sportive appena consegnatogli. Mai avrebbe pensato che all’improvviso una certa persona lo avrebbe sedotto, quindi si sentiva infastidito.  Dal momento in cui aveva distolto il suo sguardo da Big, si sentiva  tentato da lui.

Voglio rompere di nuovo quel bellissimo culo bianco con le mie enormi zanne.

Big non si rese conto che il pericolo stava arrivando. Non appena giunto alla sua macchina venne spinto da qualcuno più grande di lui fino a quando la sua schiena sbatté contro la portiera. Braccia forti lo circondarono, occhi acuti che lo guardavano in profondità, perforando l’interno del suo corpo.

«Che diavolo stai facendo, Dragon?» Big cercò di allontanarsi dal petto di Dragon, ma non riusciva a resistere.

«Sei diverso. Perché stai flirtando con me? Sono così arrabbiato.»

Le guance di Big diventarono insensibili tanto si infiammarono nel sentire le parole di Dragon.

«Io sto flirtando con te? Ne sei sicuro? Non sto flirtando.»

«Allora perché mi hai sbattuto in faccia il telecomando di un uovo vibrante?»

«Beh, ieri sera…» Big stava per dire la verità, ma non appena se ne rese conto, girò la testa da un lato e mentì.

«È una penna USB. Che diavolo vai pensando?»

Sentendo questo, Dragon rise e disse con voce bassa e raccapricciante. «Ho scelto personalmente ciascuno dei regali con le mie mani. Il tipo di modello, colore, taglia,  tutto quello che ho comprato. Credi davvero che non ricordi cosa ti ho comprato? Mmm… Sei magnifico.»
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Dopo aver sentito questo, il giovane playboy era sbalordito. Dragon colse l’occasione ed  infilò una mano nella borsa di Big e facilmente tirò fuori il telecomando viola. Sul telecomando non era presente alcun pulsante che indicava che quello era un controller di un giocattolo per adulti. Se se ne premeva un’estremità, però, sulla barra si sarebbe acceso un led che indicava l’intensità della vibrazione, divisa in molti livelli. Era un sistema touch molto high-tech.

Big alzò rapidamente la mano quando vide cosa avrebbe fatto Dragon con quel telecomando.

«No.»

«Perché?»

Dragon inarcò le sopracciglia prima di passare il pollice sul pannello del telecomando.

«Oh no…»

Big gemette e aveva la pelle d’oca dappertutto quando l’uovo, che era stato immerso dentro di lui per ore, iniziò a vibrare. Dragon guardò perplesso la persona di fronte a lui. Perché la faccia di quel ragazzo improvvisamente stava diventando rossa?

«Spegnilo perché…» Farfugliò Big, ma l’altra persona non riusciva a capire e così Dragon ne aumentò la potenza quasi al massimo. Il risultato fu…

«Ahhh, ah-ah-ah-ah, quello… è… ahhh!»

Big crollò, accovacciato a terra. Entrambe le mani gli strinsero saldamente il cavallo dei pantaloni. I suoi occhi divennero due pizze nere, finché la persona che lo stava guardando si accorse che qualcosa sporgeva dall’inguine sotto i pantaloni scuri. Era qualcosa di duro che si gonfiava sempre di più.

«Ti sei messo un uovo vibrante su per il sedere, sei venuto all’università e l’hai tenuto per tutto questo tempo?»

La semplice domanda di Dragon fece sentire Big così imbarazzato da non sapere dove guardare.

No, no, no…

«Sei molto più osceno di quanto pensassi.»

Essere beccato dal suo avversario mentre un uovo vibrare era in funzione nel tuo sedere era imbarazzante, ma essere accusato in modo così duro da Dragon gli aveva fatto stringere ancora di più il cuore. 

Il cuore di Big era già stato schiacciato e calpestato più e più volte da Dragon. Pertanto, avrebbe dovuto trovare un modo per ripristinare la sua dignità. Beh, era un qualcosa che avrebbe dovuto capire più in là, perché in quel momento…

«Sto per venire, sto per venire… mmmm… ahh!… sto per esplodere…»

Big, a terra, si aggrappò alle gambe di Dragon, ma sentire improvvisamente l’odore del corpo di Dragon, che gli entrava con forza nelle narici, gli fece dimenticare quanto fosse imbarazzante quella situazione.

Dragon lasciò che Big facesse le sue cose, riducendo la potenza capendo come doveva regolare il livello di vibrazione dell’uovo, finché…

«Uhm… uhmmmm.»

Big iniziò a sentire grandi spasmi espandersi in tutto il suo corpo. Entrambe le gambe si spalancarono automaticamente, tremando. All’altezza del suo inguine, attraverso i pantaloni, si formarono grosse macchie bagnate.

«Dragon!»

Il pronunciare quel nome mandò Big nel panico, tremò per la gioia, il suo viso arrossì, e lo sepolse nelle cosce della persona in piedi accanto a lui. Entrambe le sue mani abbracciavano le gambe del grand’uomo come avrebbe fatto un bambino. Fortunatamente, la sua figura era nascosta da Dragon. Perché, oltre loro, vicino c’era un uomo seduto a cavallo di una Harley nera, ma poteva vedere solo la metà superiore di Dragon.

«Dove vai, non vieni a vedere la mia macchina nuova?» Chiese il suo amico.

«Ho qualcosa da fare. Vai prima tu.» Rispose Dragon e salutò Bey che annuì in risposta e, avviata la moto nera, lasciò il posto.

«Pronto? Puoi alzarti?» Chiese Dragon piegandosi verso la persona seduta a terra.

Big alzò la testa e lo fissò con i suoi occhi neri velati dal desiderio. Entrambe le gambe gli  tremavano ancora come poco prima, perché Dragon aveva dimenticato di spegnere la vibrazione dell’uovo vibrante rendendolo così incapace di controllarsi.

Vedere il viso bianco di Big che diventava rubicondo e sentire l’umidità che filtrava dal tessuto dei suoi pantaloni mise fretta a Dragon nello spegnere il vibratore, prima di avvicinarsi per chiedere a Big le chiavi della sua macchina. Big acconsentì a consegnargliele e cercò di alzarsi, raggiungendo lentamente la portiera della sua macchina. Prima che salisse, Dragon prese una coperta e coprì la metà inferiore del corpo di Big.

«No. È una coperta Dior.» Miagolò Big.

«Allora siediti e lascia che l’intero sedile si sporchi…»

«Oh, che disastro.» Big non voleva che Dragon parlasse delle sue personali cose imbarazzanti.

Tutto era successo molto velocemente. Prima che se ne rendesse conto, Big era seduto sul sedile della sua macchina, lasciando Dragon al volante.

«Dove mi stai portando?» Chiese 

«Andiamo nel mio appartamento. Ovvio.» 

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Kennino14
Sentendo questo, Dragon rise e disse con voce bassa e raccapricciante. «Ho scelto personalmente ciascuno dei regali con le mie…" Leggi il resto »

Ahahaha beccato

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