THE RED THREAD – CAPITOLO 1

Quando la mano del tempo riprende a muoversi

Un forte rumore riecheggiò nella stanza.

«Ahi, dannazione.» Il ragazzo si raggomitolò nella coperta accanto al letto. Aveva un’espressione dolorante, si sedette e si strofinò il sedere mentre imprecava. «Sono caduto dal letto a causa di questo dannato rumore, maledizione.» 

Probabilmente il ragazzo nella stanza accanto aveva chiuso violentemente la porta come al solito. 

Pharm, uno studente di 18 anni della Facoltà di Economia, si contorse pigramente prima di sdraiarsi a terra. Sollevò la mano al petto, sentendo che il suo cuore batteva forte. Fin dall’infanzia aveva paura dei rumori forti, come il suono dei tuoni e dei fulmini, quello dei petardi e anche il suono della porta chiusa violentemente. Era così imbarazzato a causa della sua reazione. All’inizio, i suoi amici ridevano, ma più tardi, quando vedevano che era così spaventato che le sue mani tremavano, il viso pallido e che sveniva, tutti si preoccupavano e lo aiutavano, cercando di fare attenzione e confortandolo.

Con calma, guardò l’orologio che indicava che erano solo le sei del mattino, prima di andare in cucina, aprire il frigorifero e versare dell’acqua in un bicchiere. Pharm viveva da solo per la prima volta nella sua vita. Suo padre era morto quando aveva 10 anni, lasciando solo la madre e il fratello minore che ora erano in America. Quanto a lui, aveva ostinatamente provato l’esame di ammissione all’università in Thailandia. Era così nervoso che sua madre gli aveva permesso di vivere in un piccolo monolocale di un parente.

Quando le lancette dell’orologio puntarono le sette, Pharm sussultò e corse in bagno a cambiarsi nella nuova uniforme da studente. Era il giorno dell’orientamento per i nuovi studenti e gli incontri erano tenuti alle 8 del mattino. Non voleva arrivare in ritardo. 

**********

«Ah… Ah.» Pharm arrivò, alla grande palestra secondo le istruzioni, ansimante per la corsa. In 10 minuti l’evento sarebbe iniziato, prima però doveva trovare un posto tra il gruppo della sua facoltà.

Il giovane entrò e inserì il suo nome al banco di registrazione. Prese i documenti e camminò fino al luogo indicato dal senior. Quando vide l’insegna con il nome della sua facoltà, si affrettò a sedersi in un posto vuoto.

«Ciao!» disse la persona seduta davanti a lui, facendogli alzare rapidamente lo sguardo e sorridere.

«Ciao, sono Pharm.»

«Io Team.»

«Quanto a me, Manao.» La ragazza seduta accanto a Team si chinò in avanti e sorrise dolcemente.

Team era alto, né grasso, né magro, ma la pelle scura assomigliava a quella di chi amava allenarsi all’aperto. Manao era una ragazza con i capelli lunghi fino alle spalle, arricciati alle estremità come una bambola. Pharm sembrava avesse fatto amicizia già dal primo giorno. Parlarono per un po’, fino a quando la cerimonia di orientamento non iniziò. Il direttore cominciò con il discorso ai nuovi studenti fino a quando quasi si addormentarono, poi fu il turno del presidente del consiglio studentesco che era andato a incoraggiarli.

«Ora, vorrei che i rappresentanti dei club salgano sul palco e reclutino i junior. Dopo l’orientamento, chiunque sia interessato a qualsiasi club può fare domanda al presidente dell’attività. I senior hanno già allestito i loro stand e vi aspettano fuori.»

Finito il discorso ogni rappresentante gradualmente salì sul palco provocando delle urla. Il club di musica venne rappresentato dalla band che suonava e cantava canzoni rock. Il club di basket mostrò gli atleti della squadra nazionale per ottenere più voti popolari. Il club di teatro attirò gli studenti con delle splendide star. Pharm si guardò intorno nella palestra. Era una sua abitudine fin dall’infanzia, quando stava tra la folla o in un posto nuovo era sempre alla ricerca di qualcuno, ma fino all’età di 18 anni, non era stato in grado di capire chi stava cercando.

«Team, quale club ti interessa?» chiese Manao.

«Penso che mi unirò al club di nuoto.» rispose immediatamente Team, come se avesse già deciso.

«Io… non sono ancora sicuro.» Pharm esitò. In realtà c’era un club a cui era interessato ma era timido per dirlo ai suoi nuovi amici.

«Avanti, per favore unitevi al club di nuoto.» La voce del rappresentante intervenne, seguita dalle voci delle ragazze che urlavano, attirando l’attenzione del trio.

Un giovane abbronzato con i capelli tinti dorati camminava davanti a due uomini muscolosi in accappatoio. Quando si trovarono in mezzo al palco, si misero in topless, mostrando i loro forti pettorali per far urlare le ragazze.

«Ciao, sono Win del club di nuoto. Tutti i giovani che sono interessati…» Tese la mano ai due uomini muscolosi che stavano mostrando le loro figure di spalle: «… Ad avere una figura sexy e la pancia piatta, vi diamo il benvenuto al club di nuoto. Le ragazze che vogliono vedere immagini come questa ogni giorno sono sempre le benvenute.»

Pharm e Manao guardano il volto di Team che ora aveva la bocca spalancata. Vedendo i suoi amici che lo guardavano, scosse frettolosamente la testa. «Non è così. A me piace nuotare.»

«Se non siete soddisfatti, questo è il capitano del nostro club di nuoto, Dean Ratthanon, del terzo anno di Amministrazione Aziendale.» 

Il rumore echeggiava nella palestra, indicando che la persona chiamata doveva essere famosa. Le ragazze intorno ridacchiavano l’una con l’altra. Dopo un po’, la figura alta di qualcuno fu spinta davanti al palco.

«Sono Ratthanon Wongnet, il capitano della squadra di nuoto.»

Manao tirò frettolosamente la manica della sua amica. Le ragazze urlavano impazzite.

«L’ho visto come rappresentante di molte competizioni di nuoto.» rifletté Team.

Il suono del cuore di Pharm echeggiò nel suo petto.

Pharm guardò il ragazzo alto e abbronzato sul palco. I suoi occhi non battevano ciglio, il suo viso era affilato, le sue sopracciglia erano scure e il suo naso era bello, come qualcuno con sangue misto. Ma comunque, non era la bellezza che lo attraeva, aveva qualcosa che lo faceva sentire strano, fino a bruciargli gli angoli degli occhi.

Il giovane asciugò in fretta le lacrime che si erano raccolte, corrugò la fronte, incapace di capire se stesso. Il suo cuore batteva ancora come se fosse eccitato per qualcosa. Era come trovare qualcosa che stava cercando da molto tempo.

P’Dean?

«Pharm, ehi, che c’è?» Team gli diede una leggera pacca sulla schiena, riportandolo alla realtà.

«Oh, è finito?» chiese Pharm guardandosi intorno. La gente stava iniziando a lasciare la palestra.

«Che diamine? Team andrà a fare domanda per il club di nuoto. Quanto a noi, andiamo al club di teatro, Pharm.» Manao si alzò e si mise la borsa sulla spalla.

Pharm si grattò le guance imbarazzato, aveva già deciso a quale club iscriversi quando lo aveva visto presentarsi.

«Io… mi unirò al club di dessert tailandese.»

«Huhn?!» La risposta inaspettata fece strillare i due amici.

«Sai cucinare?» Team spalancò gli occhi.

Il giovane annuì: «Si, la mia famiglia ha aperto un ristorante tailandese a casa. Quando ero un bambino, aiutavo spesso in cucina, ma sono più bravo a fare dessert e intagli di dolci.» Pharm si riferiva al negozio che sua madre aveva aperto da quando aveva memoria, ma che adesso era stato trasferito in America. «All’inizio stavo per unirmi al club di cucina, ma ho visto che c’era un club di dessert tailandese separato, quindi sono interessato.»

«Ohh, quindi, possiamo provare la tua cucina? Mi piacciono le torte a strati e i Luk Chup.» Manao sembrava entusiasta, era una ragazza che amava i dolci.

«Ehi, a me piace l’uvetta alla crema di zucca.» Team iniziò a elencare alcuni dolci.

«Haha, per alcuni non ho l’attrezzatura giusta, ma il club dovrebbe averla, così posso farveli provare.»

«Parlare di cibo mi ha fatto venire fame. Una volta che ti sei iscritto al club, incontriamoci di fronte alla palestra, così andremo a mangiare!» Team li salutò e se ne andò. Vedendolo, Manao disse a Pharm che andava al club di teatro dove i candidati sembravano essere traboccanti a causa delle star dal volto splendido.

Pharm sorrise mentre andava in giro per i vari club. Evitare di essere fermato da un altro club che pubblicizzava era la cosa più difficile. Dopo aver girovagato, trovò uno stand con di fronte un frutto splendidamente intagliato insieme a molti dolci thailandesi.

«Mi scusi.»

Una giovane donna con i capelli corti che stava intagliando un cetriolo sembrava perplessa.

«È il club di dessert tailandesi, giusto? Sono qui per fare domanda per il club.» Pharm le mostrò un sorriso.

La ragazza lasciò cadere il coltello e spalancò gli occhi. Dopo aver ripreso conoscenza, presentò in fretta un documento da compilare e lo riprese come un tesoro prezioso.

«Oh, ho appena incontrato un ragazzo che ha fatto domanda per il club! Io sono Kung, del secondo anno. Giffy, P’Aum!!! Abbiamo un nuovo membro.»

Due altre ragazze apparvero da dietro. Questo gli fece notare che il club di dessert tailandese e il club di cibo tailandese erano l’uno a fianco all’altro.

«Non posso crederci! Benvenuto, il mio nome è Giffy. Sono al secondo anno.» La senior sorrise dolcemente. Il viso era decorato con un bel po’ di trucco, ma quando le guardò la mano, Pharm vide che le sue unghie erano tagliate e pulite come quelle di un cuoco.

«P’Aum è al terzo anno.» Aum era una ragazza con gli occhiali e con i capelli ricci fino alle spalle, con un buona postura. «Il nostro club ha nove membri ed è un club di cibo tailandese. Di solito i nostri club fanno delle attività insieme. Sono così felice che un giovane ragazzo sia venuto ad iscriversi.» Aum sbatté le ciglia ripetutamente mentre teneva la mano del giovane. «Non è facile per le ragazze sollevare sacchi di farina e trasportare le attrezzature da sole.»

Pharm rise dolcemente: «Se c’è qualcosa con cui posso aiutare, basta dirmelo. Mi piace fare dolci tailandesi intagliati.»

«Eccellente!» Giffy agì come un vincitore. «Gli altri club spesso vengono da noi per chiedere aiuto per organizzare una cabina di cibo. A volte anche l’università ci contatta. È bello avere qualcuno che ci aiuti.»

Le ragazze iniziarono a flirtare, trascinando il ragazzo alla tenda vicina per presentarsi. Il club di cucina tailandese aveva altri due membri maschi, il che gli diede sollievo, poi si scambiarono i numeri per prendere un appuntamento per incontrarsi di nuovo.

********

C’era una mensa nel campus universitario. Alcuni negozi erano aperti 24 ore su 24 durante gli esami, in particolare i bar intorno alla facoltà di architettura che erano aperti fino a tardi durante il periodo dei progetti.

«Il nostro club è pieno di ragazze.» mormorò Manao, mentre con la mano avvicinava del maiale all’aglio fritto alla bocca. Stavano mangiano in un ristorante per sfuggire dal caldo e dai piccoli disordini della mensa.

«Beh, il club di teatro ha anche delle celebrità. Se vuoi incontrare un sacco di ragazzi, vieni al nostro club, sono tutti muscolosi.» Team rise di cuore quando Manao sbuffò. «Ma ci sono un sacco di ragazze che vengono per vedere il bel principe P’Dean, che invidia.»

Il cuore di Pharm si contrasse fino a quando la forchetta gli scivolò dalla mano e cadde a terra. Sorrise e chiese al personale una nuova forchetta. Il suo cuore calmo cominciò a tremare di nuovo.

«Perché mangi così poco?» chiese Manao dato che il piatto del suo amico cuoco era un po’ carente.

«Mi fa male lo stomaco.» Pharm si strofinò lo stomaco. «Non posso mangiare al momento sbagliato. La gastrite arriva immediatamente.»

«Oh, perché non l’hai detto?» Team si accigliò: «Così avremmo potuto pranzare prima di iscriverci ai club. Tu stesso sei magro e pallido. Hai altri problemi oltre alla gastrite?»

«C’è un sacco di rumore.»

«Hai paura dei rumori forti?» Manao mise giù il cucchiaio e rivolse la sua attenzione al suo amico.

«Con precisione, il suono dei temporali, dei petardi, dei palloncini che scoppiano, della porta chiusa troppo forte. Come… un forte botto.» Pharm cercò di ricordare di quale altri suoni avesse paura.

«E se li sentissi?» Team si schiaffeggiò da solo, capendo l’errore.

«Non preoccuparti, anche io sono un po’ schietto a volte.» Pharm rise di Team che continuava a punirsi. «Uhm… quando sento un forte rumore, tremo e piangere, ma se è troppo forte, rimango senza fiato e, nell’ipotesi peggiore, svengo… Vado in iperventilazione.»

«Merda!» esclamò Team: «Non posso farlo accadere. È molto pericoloso.»

«È vero, è bello che tu lo abbia detto in tempo, così possiamo essere pronti.»

Quando vide i suoi amici iniziare a farsi prendersi dal panico, Pharm sorrise ampiamente e li consolò in fretta: «Calmatevi, il rumore deve essere molto forte. Per la porta che si chiude sobbalzo come voi ragazzi. Per quanto riguarda i petardi e i palloncini sono inevitabili, basta tapparsi le orecchie ed essere in grado di allontanarmi, nessun problema.»

«Sigh, guardami, probabilmente sono più forte di Pharm.» Manao guardò il suo amico, contemplandolo dalla testa ai piedi.

«Come?»

«Sono un po’ più alta di Pharm. Probabilmente sono qualche chilo più pesante di lui. Inoltre, guarda. Beh, vale la pena proteggerlo.»

«Eh?» Pharm spalancò gli occhi, sembrava così debole ai loro occhi.

«Oh, che tragedia, ed io che stavo per chiederti di aiutarmi a prendermi cura di Manao in modo che nessuno flirti con lei, avanti e dietro. Dovrò prendermi cura di entrambi?» Team si grattò la testa, scherzava con Manao e ridacchiava. Pharm però non lo trovava divertente. Non poteva allenarsi molto perché i sintomi della malattia preoccupavano i suoi parenti; per non parlare delle attività rumorose di qualsiasi club di atletica a causa del suono degli spari all’inizio delle gare.

«Ehi Pharm, devo davvero chiedertelo.» sussurrò Team. Questo portò Manao e Pharm ad avvicinarsi, quasi a unire le loro teste insieme. «Ti piacciono gli uomini o le donne?»

Manao gemette dolcemente e si coprì le guance rosse. Per quanto riguardava Pharm, si sentì stordito e i suoi occhi si spalancarono.

«Non mi disgusta. Lo chiedo per agire bene, è necessario tenerti lontano dagli uomini?» Il grande amico aveva uno sguardo serio sul suo volto.

Pharm sospirò con le guance calde. «Io… non lo so.»

«Oh!» Entrambi i suoi amici furono sorpresi.

«O sei bi?» chiese eccitata Manao con un sorriso smagliante.

Pharm scosse la testa: «Davvero non lo so, non ho mai pensato al sesso. Se la persona è quella giusta, il suo sesso non dovrebbe essere un problema.» Sorrise debolmente. Perché da quando era nato, non aveva mai avuto una ragazza o un ragazzo.

«Ok, va bene.» Team si alzò dritto. «Aspettiamo che gli uomini ci provino… Devo farti crescere anche i baffi?» mormorò abbastanza forte da far ridere Manao e Pharm.

«Qualcuno come Pharm deve stare… con P’Dean.» ridacchiò Manao: «Piccolo e grande, come in un romanzo.»

Pharm fu sorpreso, il suo viso immediatamente si riscaldò: «Cosa stai dicendo, Manao?» Prese in fretta l’acqua e la sorseggiò con le mani tremanti.

«Huh…» Manao e Team sorrisero beffardamente in coro. 

Pharm alzò gli occhi al cielo: «Basta, smettetela, non so perché mi sono messo in questa situazione, dannazione.» maledisse, prima di cambiare argomento.
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