Coma
Un sospiro stanco seguì il rumore della sedia che strusciava contro il pavimento. Era stata spostata per permettere al ragazzo di alzarsi in piedi dietro al suo banco.
Un sospiro stanco seguì il rumore della sedia che strusciava contro il pavimento. Era stata spostata per permettere al ragazzo di alzarsi in piedi dietro al suo banco.
L’uomo non era alto, ma non era nemmeno basso, non era magro, ma non era grassoccio, considerata la caratteristica fisica standard della maggior parte degli uomini thailandesi di 43 anni. Per molto tempo aveva fatto qualcosa che non gli piaceva, il suo viso sembrava sempre stressato. Poiché il piccolo tavolo dell’ufficio era stato spostato, il suo viso sembrava più sconvolto di prima. Anche se aveva curato attentamente ogni parte del viso e i vestiti per non farsi notare, era facile capirlo anche solo standogli accanto. Emanava un’aura che rendeva difficile ogni movimento.
«…Quindi pensi che la maledizione sia solo finzione? Ma a cosa serve avere un mistero? Per la sua antichità? O per quanto sia grande? Queste cose non hanno aiutato a far diventare la Suphalo una scuola eccezionale.»
La mensa si trovava al piano terra dietro l’edificio centrale. A causa dell’elevato numero di studenti, la scuola aveva quindi emesso delle regole per le varie classi: le scuole medie e superiori avevano un’ora di tempo per la pausa pranzo. Ma anche con quella condizione, la mensa era ancora affollata.
A mezzogiorno gli studenti di ogni classe affollavano i corridoi, ma Wasuwat riuscì comunque a trovare un angolino tranquillo e a girarsi, per guardare il nuovo studente.
La famiglia della madre di Wasuwat lavorava nel settore immobiliare da diverse generazioni. I suoi antenati erano nobili con vasti campi. Dopo la vendita, avevano continuato a coltivare la terra, anche se la madre era ereditaria in quanto seconda moglie, aveva ancora tanti altri beni.
Un grido si fece più forte non appena l’alta figura di Akk si avvicinò e la sua mano afferrò quel maledetto cellulare.
Il lavoro dei prefetti era originariamente sotto il Dipartimento di Educazione Fisica del Ministero della Pubblica Istruzione, secondo il Comma del Consiglio Rivoluzionario n.132 sotto la guida del maresciallo Thanom Kittikachorn* nel 1972. Lo stesso annuncio richiedeva agli studenti di indossare uniformi e, in caso di violazione, sarebbero stati consegnati alle autorità competenti per investigare e istruire gli studenti. Avrebbero potuto anche informare i genitori al riguardo e, addirittura, dare l’autorità alla polizia per emettere un richiamo per non aver educato adeguatamente i propri figli.
La famiglia di Wasuwat era una ricca proprietaria di immobili di Rayong. Oltre alle loro case, anche la villa a Chonburi era spaziosa e lussuosamente arredata. Originariamente era un luogo adibito a residenza di famiglia o per gli ospiti. Solo quando il loro primogenito si era dovuto trasferire alla Suphalo per studiare era diventata un piccolo castello per lui, con una domestica a prendersene cura. Sua madre viaggiava spesso, facendo avanti e dietro per stare al passo con suo padre, nonostante i due fossero divorziati da molto tempo.
La seconda lezione era Studi Sociali, con l’insegnante Waree.
Lei era un’anziana signora che indossava spesso abiti rosa. Portava un abito thailandese che le nascondeva la pelle e una forcina a forma di unicorno che impediva ai capelli di muoversi. Il suo viso era serio.
Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario