ECLIPSE – EP. 3 CAPITOLO 4

Belt of Venus

A mezzogiorno gli studenti di ogni classe affollavano i corridoi, ma Wasuwat riuscì comunque a trovare un angolino tranquillo e a girarsi, per guardare il nuovo studente.

Ai suoi occhi, questa persona piccola, emaciata e riccioluta sembrava seria, con un’espressione immobile. Nessuno avrebbe dovuto scherzare con lui. Una settimana prima, Wasuwat aveva assistito molte volte al suo formidabile coraggio. Non mi sorprenderebbe se i sospetti di Akk su di lui fossero veri. Ayan potrebbe avere a che fare con tutte le stranezze successe alla Suphalo di recente…

Tuttavia, lui e il suo migliore amico non la pensavano allo stesso modo, almeno per il momento. Wasuwat, non incolpava nessuno, se non c’erano delle prove certe. Per lui la questione del trasferimento di Ayan da una scuola nemica non aveva molta importanza.

In effetti Wasuwat pensava che, rispetto a una persona come Ayan, lui sarebbe stato superiore a una questione del genere. 

Per non perdere tempo, appena l’altro si fermò completamente, girando la testa e alzando le sopracciglia disse: «A proposito di Akk…»

«È solo preoccupato per un amico. Non vuole che rimanga indietro con lo studio.»  

Fissò i grandi occhi marroni e rotondi dell’altro con una certa incomprensione. Perché avrebbe dovuto farlo? Allora, qual è il problema?

 Ayan sospirò, spostando lo sguardo sulla porta d’ingresso dell’aula.

«Durante la lezione della professoressa Waree.» rispose, dopo aver visto il gesto fatto dall’altro.

Wasuwat era una persona solitamente tranquilla, ma in quel momento trovò la situazione così divertente che si mise a ridere internamente, nel suo cuore. «Ho paura che mi scopra. Capito?»

L’altro ragazzo non rispose alla domanda, ma continuò dicendo: «Non voglio che due migliore amici litighino.»

E tornò a interrogarlo con lo sguardo. Quali erano le intenzioni di Akk? 

Normalmente, il viso di Ayan era inespressivo. Ma sotto tutta quella staticità, era sempre presente un luccichio spiritoso nei suoi occhi o gli angoli incurvati della sua bocca. Molte volte si poteva leggere in quegli occhi ciò che pensava siccome questi esprimevano disapprovazione, prese in giro o arroganza. Wasuwat li poteva leggere chiaramente, solo guardandolo, poiché osservava con molta attenzione film lunghi e dettagliati. Tuttavia, questa volta, non c’era nulla in più in quegli occhi, se non le sue parole. 

Scrollò le spalle dicendo: «Conosco il mio amico meglio di chiunque altro. L’unica cosa che non capisco di Akk è il perché non gli piacciono i film.»

L’altro aggrottò un sopracciglio e annuì, chiudendo gli occhi. So cosa pensa di quello che ho detto in classe.

Gli occhi dell’altra persona non si mossero, ma gli angoli della sua bocca si contrassero leggermente mentre annuiva nuovamente.

«Come sta Namo?»

Questa volta Wasuwat lo lesse chiaramente, perciò aggrottando la fronte e disse: «La verità è che non mi interessa questa questione.»

Se fosse stato qualcun altro, e non Ayan, qualcosa nella sua espressione sarebbe cambiato. 

Il suo tono divenne dolce: «Voglio chiederti qualcosa anche su Thua.»

Il cuore di Wasuwat fece un balzo, però non lasciò uscire alcun suono dalla sua bocca.  

L’interrogato restò sorpreso. Pensò a quello che l’idiota isterico del suo amico diceva a proposito di Ayan che ultimamente passava troppo tempo con Thua. Era un discorso assurdo, compreso ciò che aveva detto Akk riguardo la sessualità di Ayan. 

Wasuwat aveva raccolto informazioni sulla persona che aveva davanti, quindi la domanda lo infastidì. Ci aveva pensato molto…ma non l’aveva detto a nessuno dei suoi amici. Questa situazione poteva essere vantaggiosa o svantaggiosa. Wasuwat aprì la bocca, davanti al volto immobile dell’altro. Si divertiva a osservare il comportamento delle persone intorno a lui… Anche se tutto, alla fine, terminava come si immaginava. Magari non questa volta. 

Come al solito, tenne per sé le sue riflessioni, e aspettò che l’altro continuasse.

«Thua dovrebbe sapere qualcosa della maledizione della Suphalo, giusto?»

«Cosa vuoi dire?» Era molto lontano dalla verità, più di quanto pensasse. 

La persona più minuta increspò leggermente le labbra.

«Il primo giorno che sono arrivato qui ho sentito la professoressa Sani parlare del fatto che la famiglia di Thua studia qui da generazioni.»

A Wasuwat piaceva allontanarsi dalla realtà. Molte volte la sua mente non era focalizzata sul presente. Per questo motivo non ricordava nulla con precisione, ma si ricordava qualcosa di quella faccenda.  

In quel momento, si ricordò di quel giorno. L’insegnante aveva presentato il ragazzo che si trovava di fronte a tutta la classe e aveva chiesto a qualcuno di occuparsene. All’inizio Thua, il capoclasse, si era offerto volontario e l’insegnante, felicissima, commentato: «Bene, c’è qualcuno che conosce le regole della Suphalo meglio di Thua? È dalla generazione del nonno che la sua famiglia studia qui.»

Thua, però, aveva risposto seriamente: «Questo non ha nulla a che vedere con mio padre.»

«Non è il suo vero padre biologico.» rispose Wasuwat alla persona che aveva di fronte. «Suo padre è venuto a mancare molto tempo fa. L’insegnante ci ha parlato del suo Patrigno.»

Proprio in quel momento, la faccia di Ayan si illuminò.

La stessa cosa era successa a Wasuwat in passato. Si era chiesto perché il capoclasse evitava di pronunciare la parola ‘padre’, a meno che non fosse strettamente necessario. 

Perché ‘padre’ e ‘patrigno’ non sono gli stessi agli occhi di Thua. E a giudicare da ciò che si vede, è molto probabile che il secondo non sarà mai solo ‘padre’ per lui. 

«Allora è possibile che Thua non sappia nulla della maledizione.» sentenziò alla fine Ayan, deducendo che probabilmente a Thua non piaceva parlare col patrigno. 

«Perché chiedi della maledizione?»

«Ho sentito dire che, di recente, un incidente simile a quello narrato nella leggenda della Suphalo è realmente accaduto. Tuttavia, la nostra generazione non ha abbastanza informazioni. Come e quando accade?»

Wasuwat disse solamente: «Durante l’eclissi solare.»

«Eh?»

«Si dice che questa maledizione sia correlata a un’eclissi solare. La storia ha maggiori possibilità di ripetersi con quell’evento…»

«E ora, c’è una nuova eclissi?»

Le sue sopracciglia si corrugarono e i suoi occhi si spalancarono. Il cinefilo capì che l’altra persona era davvero sorpresa. Questo significa che Ayan non ne aveva mai sentito parlare prima!

Prima che potesse rispondere, si sentì un forte «Hey!» che li interruppe. Apparvero poi Khan e Akk e quest’ultimo si accigliò nel vedere Ayan. 

«Andiamo a mangiare.» disse Akk e Ayan se ne andò. 

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