NAUGHTY BABE – CAPITOLO 13

Proposta

Phayak Chatdecha Chen pensava che fosse il momento per loro di avere un discorso a cuore aperto. Negli ultimi sette anni, non erano stati diversi da due estranei che si erano fidanzati senza conoscersi. Lui non conosceva Tacha, e viceversa. Non era giusto. Anche se non potevano capirsi l’un l’altro in un giorno o due, avrebbero dovuto essere d’accordo di sapere di più l’uno dell’altro in qualche modo in futuro. Il matrimonio si stava avvicinando, anche se nessuno lo menzionava perché Phayak era appena stato dimesso dall’ospedale. Molte cose erano ancora in disordine, l’incidente, la gara di F1, e l’incomprensione con Tacha.

Tuttavia, dovettero rimandare il loro discorso dal momento che c’erano ospiti non invitati presso lo showroom. Phayak si fermò davanti ai Wongteerawit che li aspettavano al primo piano. Il manager stava gentilmente sul lato, con un aspetto turbato. 

«Come stai, Yi?»

Phayak voleva deridere il suo futuro suocero, che aveva finto di preoccuparsi di lui. Se non fosse stato per Tacha, che lo seguiva, avrebbe camminato oltre di loro e sarebbe andato direttamente di sopra.

«Ciao, zio. Ciao, zia… Tem… Tam.»*

*(N/T: in Thailandia, si tende a chiamare ‘zio’ e ‘zia’ le persone più grandi anche senza legami di sangue.) 

«Mi scuso per la visita improvvisa. Ho sentito che sei stato dimesso e volevo controllare. Nong Tam ha portato un cesto regalo per te.»

Phayak alzò un sopracciglio alla sorellastra di Tacha che si alzò e gli porse il cesto regalo. Si limitò ad annuire e disse al manager di prenderlo. Aveva solo una mano utilizzabile. Pensavano che avrebbe lasciato la mano di Tacha per prenderlo? Nei loro sogni.

Phayak non aveva detto a nessuno di essere stato dimesso. La sua squadra di consegna all’aeroporto non sapeva nemmeno che si sarebbe fatto vivo. Il primo estraneo che aveva incontrato dopo essere stato dimesso era stato il signor Shen… I Wongteerawit avevano sicuramente occhi e orecchie dappertutto.

«Padre, madre, salve. È passato del tempo, Nong Tem, Nong Tam.»

«Non sono riuscito a contattarti. Perché non hai risposto alle mie chiamate?»

La voce di rimprovero fece incazzare Phayak. Era vero che era il padre di Tacha, ma il giovane non era mai stato con i Wongteerawit da quando i Chen lo avevano mandato in Inghilterra quando era ancora un ragazzino. Poteva non essere compito di Phayak intromettersi nei problemi familiari di qualcun altro. Tuttavia, per i Chen… il ragazzo più giovane non era qualcun altro. Quel posto sarebbe appartenuto sempre a Tacha.

La figura alta si girò e tirò al suo fianco il ragazzo più giovane. Il piccolo sembrava visibilmente a disagio. Strinse delicatamente la mano del ragazzo più giovane e intrecciò le sue dita con le sue. Tacha alzò lo sguardo con i suoi grandi occhi rotondi e gli fece un sorriso, e Phayak inarcò leggermente le labbra. Il sorriso svaní quando si girò verso gli ospiti non invitati.

«Nong Diaw è stato impegnato a prendersi cura di me… Il mio braccio è rotto, come puoi vedere. È difficile muoversi.»

«Oh, è fantastico. Siamo venuti qui anche per farti visita. Non siamo estranei, in fin dei conti. Ah, Tem si laureerà dopo questo semestre. Come ogni altro ragazzo, ama le auto, quindi spero che possa esserti di qualche aiuto.»

«Non è lui che gestisce l’attività di cura d’auto?»

Anni prima, Phayak aveva finanziato la sua attività di cura d’auto a Navamin. Non costava molto, ma l’importo era irragionevole rispetto al piano di progetto. Phayak li aveva aiutati solo perché era infastidito dai loro numerosi tentativi di presentare che il loro figlio voleva gestire una piccola impresa, per essere un adolescente indipendente. Allora… il motivo principale di Phayak era mettere a proprio agio Nong Diaw. La famiglia aveva continuato a fare pressioni sul ragazzo più giovane perché li incontrasse.

«Beh… non può acquisire esperienza da un’impresa così piccola.» 

È fallita, eh?

«E i saloni di bellezza di zia e Tam?»

Phayak aveva anche finanziato quell’attività. Quando l’avevano tirata fuori, avevano detto che volevano prima un ramo. Volevano iniziare in piccolo e andarci piano. Tam temeva che i suoi amici si ingelosissero del fatto che fosse diventata imprenditrice prima della laurea. Quando arrivò il momento, aprirono tre filiali contemporaneamente, a Thong Lor, Phra Ram 9 e a CentralWorld. L’evento di apertura era stato super grandioso. C’erano tonnellate di giornalisti e celebrità. I conti per l’evento di apertura erano stranamente costosi… Che diavolo?

«I centri commerciali continuano a cambiare le loro regole. Tam sta pensando di trovare una sede più flessibile.»

Un’altra attività in bancarotta, eh? L’attività di cura d’auto gli era costata due milioni di baht e i saloni di bellezza gli erano costati più o meno lo stesso. Phayak aveva speso quasi cinque milioni per loro. Non si aspettava che gli restituissero i soldi, cinque milioni non sono molti per lui. Non era colpito da tale perdita. Tuttavia, non si aspettava che le aziende fallissero in due anni. Se avessero fallito, avrebbero dovuto smettere e volare bassi. Sorprendentemente, avevano il coraggio di chiedergli di finanziare qualcos’altro per loro.

Phayak lanciò i suoi occhi acuti sul fratellastro indisturbato di Tacha e poi alla sorellastra che continuava a cercare di incontrare il suo sguardo. Non le veniva in mente che era il fidanzato di Tacha? Com’era spudorata. Quanto alla matrigna di Nong Diaw, quando Phayak la vedeva mettere su un bel sorriso accanto al padre di Nong Diaw, assomigliava a qualche vaso decorativo da sfoggiare alle funzioni sociali da far sembrare… che avessero qualcosa di prezioso, solo qualcosa. 

I quattro sembravano una famiglia di Teletubbies. Non lavoravano mai e causavano solo problemi.

«Dagli una possibilità, Yi. Tem è laureato in Economia aziendale. È giovane e appassionato. Puoi fargli provare a gestire uno dei tuoi molteplici showroom? Penso che mio figlio sia abbastanza affidabile. Non rimarrai deluso.»

Non poteva nemmeno gestire l’attività di cura d’auto con una posizione fottutamente buona vicino a uno degli showroom dei Chen. Come poteva essere abbastanza competente per gestire uno showroom? Phayak vendeva automobili, non fagioli. Credevano che fosse un gioco da ragazzi?

Phayak era così frustrato che avrebbe voluto aggredirli verbalmente, ma il piccolo ragazzo accanto a lui abbassò il mento e stava per seppellirsi nel pavimento dello showroom. Si avvicinò a Phayak, quasi diventando tutt’uno con lui. Se avesse cercato di diventare più piccolo di così, sarebbe stato delle dimensioni del cane dagli occhi sporgenti. Non era divertente stare nel mezzo tra Phayak e la sua famiglia. Quelle persone si comportavano come se fossero un branco di geni. A Tem c’erano voluti cinque anni per laurearsi in Economia Aziendale e con un GPA basso per giunta. Sua sorella era peggio. Si era trasferita due volte. Phayak si chiedeva se si sarebbe laureata in questa vita o nella prossima. Avevano un cervello gracile e nessun senso di responsabilità, eppure continuavano a mettersi in gioco e correre da Phayak. Uno voleva una MINI Cooper e l’altra voleva un’auto sportiva Mercedes-Benz. Lodavano quanto fossero grandi i loro figli. Se erano così bravi, perché non avevano fondato un’attività in proprio? Quanta perdita avevano fatto? Non avevano più soldi da sprecare? Era per questo che continuavano a dargli fastidio?

Al contrario, la persona che avrebbe dovuto ottenere tutto, quella che si era laureata con il massimo dei voti, non aveva mai desiderato nulla. Voleva solo giocare con quel cane e qualche volta andava in bicicletta con le gomme a terra per insegnare a dei bambini. Era stato anche corteggiato dal padre di uno dei bambini. Dannazione!

«Non sto reclutando nessuno in questo momento. Non ci sono posizioni aperte. In realtà licenzierò alcuni dipendenti. Sono una seccatura!» 

Che cazzo di fastido! Andatevene subito dallo showroom!

«Oh, sì? Beh, spero che ti prenda cura di Tem. Dopotutto siamo una famiglia. Vi sposerete presto. Nong Diaw, aiuta tuo fratello, ok? Sei il più vicino a Yi. Dicci rapidamente se c’è una posizione per Nong Tem. Yi non si è ancora ripreso. Sarà meglio avere qualcuno che lo assista piuttosto che nessuno.»

«Sì, padre.»

«Mi scusi, boss, è ora della riunione.»

Il suo segretario vicino, appena arrivato, interruppe la loro conversazione. Non c’era alcuna riunione, era solo una scusa. Assunzione di quel segretario valeva ogni centesimo. Conosceva gli stati d’animo di Phayak e sapeva che Phayak avrebbe scacciato letteralmente quelle quattro persone fuori dallo showroom se quello fosse dovuto continuare ancora. Potevano aggiungere foto di quella famiglia accanto alle foto di Lian e il suo partner, Nu Kuea. Se si fossero avvicinati allo showroom, il personale avrebbe potuto spruzzare acqua su tutti loro per scacciarli. 

«Allora non ti darò più fastidio. Andiamo a mangiare una volta che sarai guarito.»

«Aspetta, voglio invitare Hia Yi alla mia festa di compleanno. Mi sono vantata con le mie amiche che il mio futuro cognato è suuuuuuper bello. Per favore, vieni Hia Yi. Per piaceeere… Va bene se ti fermi per un momento. È al Pentagon. Non ci saranno molte persone. Ho prenotato un’intera zona. Diaw, per favore, porta lì Hia Yi.»

«Ah, Io…»

«Scusa, ma non posso andare. Non sono ancora guarito. Non partecipo a nessuna festa in questo momento.»

Hai prenotato una zona al Pentagon? Perché diavolo hanno speso più di centomila baht per la location di una festa di compleanno? Anche se Lian avesse concesso loro uno sconto del trenta per cento per il bene di Phayak, era ancora costoso. Phayak puntò i suoi occhi acuti su quegli inutili umani, sentendo il bisogno di assumere uno sciamano per catturare i loro spiriti in una pentola e gettarla nel canale di Saen Saeb. In quella terribile economia in cui le persone lottavano per fare soldi, loro li spendevano in cose inutili. Questo è fottutamente ridicolo!

«Io voglio anche i biglietti VIP per la gara di F1. I miei amici vogliono guardarla.»

Sa quanto costa un biglietto di una corsa internazionale?! I biglietti dovrebbero essere venduti per ottenere profitti! Questi fottuti mendicanti hanno il coraggio di vivere al meglio le loro vite! Basta andare a guardare lo streaming live in TV o Facebook! Perché devono essere in pista? Fottutamente inutile. Fottuta spazzatura. Che fastidio. Che rompicoglioni!

«Non preoccuparti, Tem. I Wongteerawit possiedono metà della pista. Fondamentalmente siamo co-proprietari, giusto, Yi?»

No! Phayak pagava l’affitto! Co-fottuti-proprietari? Potevano dirlo se non lo avessero fatto pagare! E non ne possevadono la metà… solo il venti per cento!

**********

Tacha sprofondò sul divano con Nong in braccio, non osando alzare lo sguardo su Hia Yi al suo fianco. Hia Yi era così irritato che non smetteva di stringere i denti. Phayak cambiava continuamente i canali. Alla fine, sbatté il telecomando sul tavolo e si avvicinò alla parete della finestra.

Khon Diaw fissò Hia Yi finché non iniziò a tastare le tasche per trovare qualcosa. Khon Diaw si alzò velocemente e gli portò una sigaretta e un accendino. Data la sua azione, voleva sicuramente fumare per sfogarsi.

«Qui.»

«Mm.»

Hia Yi fece una pausa, ma poi prese la sigaretta e l’accendino da Khon Diaw e uscì sul balcone di lato. L’ultimo piano dello showroom non era visibile dall’esterno perché i vetri erano oscurati. C’era un balcone su un lato come zona fumatori, dove si poteva aprire la finestra per far entrare il vento, con un tavolo e due sedie all’esterno.

Khon Diaw stava per chiudere la porta per impedire al fumo di entrare nell’appartamento, ma fu più lento di Nong che sfrecciò verso Hia Yi. Alzò le zampe anteriori e toccò i pantaloni di Yi, saltando nella sua gonna blu.

«Oh, Nong, vieni qui.»

«Va tutto bene. Lasciala qui. Vai a farti una doccia.» 

«Ma… lei ti dà fastidio.»

«Va tutto bene. Non mi dà fastidio.» 

Temendo che Nong infastidisse Hia Yi, Khon Diaw esitò per un po’. Poiché Hia Yi non fece nulla e la lasciò saltare sulle sue gambe, Khon Diaw si sentì a suo agio ed entrò in camera da letto per fare la doccia. Dopo che Khon Diaw finì, con sua sorpresa, trovò Hia Yi che guardava uno show su Netflix davanti alla TV con Nong in grembo.

«Hia… hai intenzione di farti una doccia adesso?»

«Non ancora. Portami dell’alcool.»

«Oh? Hai intenzione di bere? Ma…»

«Oh, avanti.»

Anche se Khon Diaw non voleva che Hia Yi bevesse, sarebbe dovuto andare bene dato che erano a casa. Tacha andò in cucina. Scelse la bottiglia che Hia Yi aveva aperto e versò il ghiaccio in un secchio.

«Vuoi del cibo da accompagnare?»

«Sai come si cucina?»

«Lo ordinerò su Grab.»

La cucina non era mai stata una delle abilità di Khon Diaw. 

«Ordina un paio di cose, allora. Tutto quello che vuoi.»

«Va bene.»

*******

Tacha non sapeva come comportarsi bevendo con Hia Yi. Era un’attività che non avevano mai fatto insieme prima. Hia Yi beveva a malapena tranne quando partecipava alle feste. Non era che a Hia Yi non piacesse bere, ma di solito beveva con i suoi amici, principalmente al Pentagon. Beveva una volta alla settimana se non era impegnato. Se lo era, beveva solo una volta ogni tanto. Beveva sempre con Hia Lian, come gli diceva sempre Kuea.

Hia Yi era un buon bevitore. Aveva mandato giù due bicchieri dopo un momento mentre Khon Diaw sorseggiava dell’acqua. Non era che non sapesse bere, ma… Hia Yi sembrava frustrato. Se Hia Yi si fosse arrabbiato, almeno Khon Diaw avrebbe dovuto essere sobrio.

Il motivo dell’irritazione di Hia Yi era la famiglia di Khon Diaw. Persino Khon Diaw era infastidito dall’ascoltare suo padre. Si sentiva anche in colpa; la sua famiglia continuava a far venire il mal di testa a Yi, ma lui non se ne era mai lamentato… Non solo per questo, Hia Yi non aveva mai detto niente.

«Hia, mi dispiace.»

«Per cosa?»

«Per tutto. Della mia famiglia, di come ho insegnato il taekwondo alle tue spalle e di tutti i malintesi.»

Khon Diaw non aveva sopportato tutto per sette anni solo perché amava Hia Yi. L’amore non era l’unico fattore nella loro relazione. Se fossero stati solo loro due… Khon Diaw sarebbe scappato molto tempo prima. Tuttavia, Hia Yi aveva anche trattato bene la famiglia di Khon Diaw. Si era preso cura di suo padre, della matrigna e persino dei fratellastri. Khon Diaw non lo avrebbe mai potuto ripagare. Il minimo che poteva fare era non causare problemi a Hia Yi.

Khon Diaw non aveva mai chiesto nulla perché credeva di non avere il diritto di farlo. Se… Hia Yi si sentiva a suo agio a vivere separatamente, anche se Khon Diaw doveva fingere di esserne ignaro e non provare niente, lui… avrebbe potuto provare a stare in silenzio al suo posto.

Quando Tacha aveva deciso di andare in Svizzera, era determinato a dimenticare tutto, non solo Hia Yi ma anche la sua famiglia. Aveva da tempo superato il fatto che non sarebbe mai potuto tornare dai Wongteerawit. La sua matrigna lo trattava sempre freddamente. I fratellastri non lo trattavano in quel modo, ma si parlavano a malapena. Erano semplicemente conoscenti. Suo padre aveva tentato di avvicinarsi a Khon Diaw negli ultimi periodi, ma… la distanza tra loro si era allungata troppo. Se Khon Diaw avesse lasciato tutto lì, avrebbe voltato le spalle a tutto. Avrebbe dimenticato tutti. Quello che sarebbe successo agli altri non avrebbe avuto importanza per lui.

Ma dal momento che Khon Diaw era ancora lì, tutto sembrava soffocante. Ogni volta che suo padre andava da Hia Yi, portava sempre dei problemi preoccupanti. Se suo padre non fosse riuscito a fare pressione su Phayak, avrebbe fatto pressioni su Khon Diaw affinché parlasse con Hia Yi per lui. Che cosa poteva dire allora…? Hia Yi tornava raramente a casa. Le aspettative che suo padre accumulava quasi lo soffocavano. A volte voleva gridare ad alta voce.

Suo padre si preoccupava dei suoi figliastri, dei suoi figli non biologici, così tanto… ma gli importava almeno un po’ di Khon Diaw? Suo padre pensava di essere in un buon posto…? Se fosse stato buono, Khon Diaw sarebbe stato felice molto tempo prima.

Phayak posò il bicchiere sul tavolo prima di appoggiare il palmo della mano sulla guancia liscia. I grandi occhi rotondi lo guardavano sentendosi in colpa. Sapeva cosa aveva mangiato a Khon Diaw. Sapeva come si sentiva il ragazzo più giovane. Phayak aveva superato quel punto in cui voleva e non voleva amare quel piccoletto.

********

Il giorno in cui Phayak Chatdecha Chen divenne il capo dei Chen, era solo un adolescente con un temperamento irascibile. Essere costretti a lasciare che i Wongteerawit se ne approfittassero era esasperante e irritante. Voleva tagliare i legami con quelle persone.

Ma questo avrebbe significato che doveva lasciare la mano di Tacha. La loro relazione era estenuante quando Phayak doveva sopportare l’egoismo della famiglia del ragazzo più giovane. Non importava quanto Phayak lo amasse, era stancante. 

Quando Phayak non era impegnato, tornare a casa e vedere il ragazzo più giovane lo faceva sentire bene. Ma quando i Wongteerawit continuavano a chiedere questo e quello… Phayak voleva scappare. Era contraddittorio il fatto che volesse Tacha nella sua vita perché a volte si chiedeva se sarebbe stato meglio non averlo.

Da quando Phayak era diventato il capo dei Chen, aveva avuto a malapena tempo per se stesso, doveva provvedere ai Wongteerawit. La sua mente non era mai stata a suo agio. La sua relazione con Tacha era al ribasso. Mentre Gilayn Wang e Kuea Keerati imparavano a stare insieme, Phayak non riusciva a fidarsi di Tacha.

Non importava quanto fossero difficili le cose, ogni volta che Phayak si rivolgeva al ragazzo più giovane… era sempre lo stesso. Era il ragazzino che da piccolo guardava Phayak con quei grandi occhi chiari. Il suo sorriso rendeva le sue guance morbide e trasformava i suoi occhi in falci di luna… Tacha era il conforto nelle tempeste che arrivavano da tutte le direzioni. E così, Phayak temeva che quei buoni sentimenti sarebbero stati falsi. Aveva paura che Tacha si sarebbe liberato di lui come la sua famiglia… ma il ragazzo più giovane non l’aveva mai fatto.

Phayak non poteva rinunciare a Tacha ma non poteva nemmeno avvicinarsi completamente a lui. Quando aveva deciso di fare del suo meglio, aveva sentito i muri che il ragazzo più giovane aveva costruito tra loro. Tuttavia, quando Khon Diaw aveva provato ad avvicinarsi a lui, Hia Yi era stato quello che si era allontanato. Sembravano vicini ma, allo stesso tempo, non così tanto. Sembravano lontani ma neanche troppo. Non erano né felici né infelici.

Alla fine, Phayak aveva scelto di sopportarlo. E se fosse stato irritante? E se si fosse aggravato? A cosa sarebbe servito se avesse tagliato fuori i Wongteerawit e Tacha non fosse stato presente quando si girava? A cosa sarebbe servito se Diaw non lo avesse aspettato alla fine di tutto?

La sensazione di perdere Tacha per sempre divenne più reale quando si recò in aeroporto il giorno in cui il ragazzo più giovane era disposto a lasciarsi tutto alle spalle.Tutte le ragioni non contavano più. I Chen avevano solo lui e suo padre. Non avrebbero smesso di sudare provvedendo ai Wongteerawit per il resto della loro vita. Phayak non aveva figli, solo un cane dagli occhi sporgenti. Non sapeva nemmeno chi avrebbe ereditato i suoi beni se fosse morto. Quando l’esaurimento sarebbe stato intollerabile, avrebbe venduto tutto dopo la morte di suo padre e vivere una vita pacifica con Tacha in un posto che solo loro conoscevano.

Khon Diaw aveva sempre vinto. Cosa poteva fare una persona che aveva perso tutta la vita come Phayak se non accettare il suo destino? Ma dal momento che aveva perso e non aveva nient’altro da perdere, aveva bisogno di fare del suo meglio per rendere possibile il loro futuro insieme.

L’obiettivo finale era importante. A Phayak non importava quale metodo doveva usare… Se doveva davvero scappare in un posto tranquillo, voleva che Tacha fosse lì con lui.

«Deve essere stato difficile stare con me, giusto?» 

«Sì… è stato davvero difficile.»

Grosse gocce di lacrime scesero lungo le guance lisce e Phayak non aveva intenzione di impedire al ragazzo più giovane di piangere. Appoggiò la fronte su quella liscia di Tacha, lasciandolo piangere. Phayak non poteva fare nulla in quel momento. Khon Diaw aveva bisogno di superare da solo la sensazione di oppressione, come aveva sempre fatto Phayak da solo.

Quando Gilayn Wang aveva convinto Phayak ad aprire il suo cuore in tutti quegli anni, era stato inutile. Non importava chi e quante volte glielo avessero detto, se non era pronto ad aprire il suo cuore, era inutile… Phayak aveva sopportato tutto perché aveva scelto Tacha, ma Tacha ancora non poteva scegliere la sua direzione. Tacha si sarebbe dato completamente a Phayak e avrebbe voltato le spalle alla sua famiglia, o avrebbe scelto la sua famiglia e ferito i sentimenti di Phayak?

Non c’erano vie di mezzo. Phayak aveva dato tanto ai Wongteerawit. Se uno dei Wongteerawit era responsabile dell’incidente, Phayak gli avrebbe fatto ripagare la sua gentilezza mille volte di più.

«Capisco. Capisco perché Nong Diaw non voleva stare con me, perché volevi rompere e perché volevi annullare il fidanzamento. Non mi dispiace se pensi ancora a queste cose. Non mi importa se non hai fiducia in me. Non importa se vuoi ancora scappare da me. Se ti porta un po’ di sollievo, allora non mi dispiace.»

«Hia…»

«Ma è solo come mi sento io. È un’altra questione se te lo lascierò fare o meno. Capire non significa che ti lascerò andare. Anche io sono turbato.»

«C… cosa?»

«Ci sposeremo.»

«S…Scusa? Aspetta, ne stiamo parlando proprio ora?»

«Ho deciso. Anche se mi odi, ci sposeremo. Puoi provare a scappare da me in futuro, ma avrò anche il diritto di cercare di fermarti.»

Se Tacha non sopportava di vedere Phayak affrontare la sua famiglia, poteva scappare, ma non poteva impedire a Phayak di cercare di riportarlo indietro.

«Aspetta. Sono confuso. In che modo questo ha qualcosa a che fare con il matrimonio? Pensavo che stessimo imparando a stare insieme. Ci sono un sacco di cose di cui discutere, e non credo che sposarsi sia ancora una di queste… Dovremmo capirci prima. A proposito, ah, il signor Shen, e…»

«Possiamo parlare dopo esserci sposati. Perché? Non vuoi sposarmi a causa di quel dannato signor Shen?»

«Io… non è così. È solo un esempio. Intendo dire… sembra che stiamo saltando dei passaggi… Abbiamo appena iniziato a guardarci negli occhi. Mi hai appena chiesto di uscire con te. E non hai ancora recuperato la memoria. C’è il problema con la mia famiglia. Il tuo braccio è rotto… Stiamo saltando troppi passi. Pensavo avresti posticipato il matrimonio, ma poi sei corso da me. Non avevamo parlato di sposarci e tu sei già saltato a quella parte.»

«Tacha Wongteerawit, penso che ti sbagli.»

I grandi occhi rotondi si spalancarono ai modi seri di Hia Yi. Tacha non sapeva come comportarsi.

«Tutto quello che hai menzionato sono i problemi nelle nostre vite che dobbiamo risolvere insieme mano nella mano, il matrimonio non è la fine. È l’inizio della nostra vita insieme. Queste cose non saranno gli unici problemi nel nostro matrimonio. Non sono i test finali. Potrebbero esserci problemi più grandi, più fastidiosi e più impegnativi e voglio superare tutto con Nong Diaw.»

«Hia… pensi ancora che scapperò da te, eppure insisti per sposarmi?»

«Sì. Perché no? Sposiamoci. Non perdiamo altro tempo. Non voglio rompere con te. Se scappi, ti riporto indietro. Posso schiantarmi e capovolgere le mie macchine un altro paio di volte. Sono costose, quindi non morirò. Se sei arrabbiato con me, puoi buttarmi fuori a dormire con quel cane. Se vuoi dormire con il cane da solo nella nostra camera da letto, non mi lamenterò. Ho trentadue anni. Ho le rughe agli occhi. Se continuiamo a temporeggiare ancora un po’ diranno che hai un vecchio marito.» 

«Hia… c… come mai sei così bravo a venderti?»

Ciò che aveva detto Hia Yi non era affatto romantico, eppure Khon Diaw non poteva fare a meno di sorridere. Sembrava che a Hia Yi importasse, come se volesse che stessero insieme per sempre, come se indirettamente dicesse che lo amava… come le persone normali non farebbero. Che tipo di persona pazza renderebbe un incidente d’auto capovolta una situazione romantica…? Che uomo ridicolo.

«Mi vuoi sposare o no?»

«E se volessi pensarci qualche giorno…?» 

«Non si può fare. Ho fretta.»

«Anche se dico di sì, ci resta ancora circa un mese prima delle nozze.»

«Dieci.»

«Eh?! Aspetta.»

«Nove.»

«Otto.»

«Sette.»

«Hia, aspetta… Se rifiuto, cosa farai?»

«Farò entrare Nong nel monacato con me. La ami molto, vero? Ti andrebbe bene se diventasse un cane del tempio? Si sveglierà presto per raccogliere l’elemosina con me. Un cagnolino come lei sarà in grado di tenere il passo però?»

Tacha girò bruscamente la testa verso Nong, che, dopo aver sentito il suo nome, saltando in giro. Non aveva idea che sarebbe stata portata al tempio! Perché Hia Yi lo stava minacciando con questa scusa? 

«Sei.»

Ugh, quale spirito malvagio possedeva Hia Yi?! Quella non era la versione normale di lui! P… Perché Hia Yi faceva una proposta di matrimonio come se stesse chiedendo casualmente a Khon Diaw di vaccinare il cane insieme? Era così improvviso, come se avesse appena vinto il jackpot, anche se non aveva idea se fosse una buona cosa o meno.

«Cinque.»

«Quattro.»

«Tre.»

«…Va bene.»

«Cosa hai detto?»

«Lo farò…»

«Non riesco a sentirti.»

«Lo farò!»

«Cominciamo la nostra prima notte da coppia sposata.»

«Non ti parlo più! Dormi con Nong fuori!»

Il calore si diffuse dalle sue morbide guance alle sue orecchie. Quando Hia Yi sorrise brillantemente, come Khon Diaw non aveva mai visto prima, non seppe cosa fare. Hia Yi non aveva mai sorriso in quel modo. Diventando insopportabilmente timido, Khon Diaw prese in braccio Nong e fuggì in camera da letto. Hia Yi aveva chiesto a Khon Diaw di uscire con lui l’altro giorno e gli aveva fatto la proposta proprio oggi. Ugh… doveva essere posseduto.

Tacha strinse le labbra perplesso, incerto su come gestire quella sensazione. Khon Diaw mise Nong sul pavimento, prese il telefono e si nascose sotto la coperta mentre chiamava il suo migliore amico.

**********

Phayak Chatdecha Chen ridacchiava a se stesso. Che diavolo aveva fatto? Inclinò il bicchiere di buon umore finché il telefono sul tavolo squillò. Phayak spostò i suoi occhi attenti sul nome visualizzato e lo lasciò finché non tacque, quindi suonò di nuovo.

«Ehi.»

«Ci hai messo molto tempo. Il mio piano ha funzionato?»

La voce ficcanaso cinguettava dall’altra parte da Thong Lor. Data la voce esultante di Lian, Phayak sapeva che Khon Diaw doveva aver chiamato Kuea, quel monello. Probabilmente Lian li aveva sentiti e lo aveva chiamato subito.

«Quale piano?»

«Smettila di recitare, bastardo. Non sembri il ragazzo che un’ora fa mi ha chiesto il consiglio di vendersi duramente. Se comincio a vendere automobili, i Chen saranno condannati. Ci hai messo così tanto a venderti, anni dopo di me.»

«…»

«Sei incavolato o cosa? Posso farmi fare un vestito su misura per essere il tuo testimone adesso?»

«Te l’ho detto tempo fa che lo avrei sposato.»

«Cazzo, pensavo volessi dire che l’avresti sposato per i tuoi affari. Sembravi costretto a sposarti quel giorno, ma ora sei diventato tutta una puttanella, pronto a fare le valigie e sposare il tuo futuro marito. Che differenza.»

«Stai zitto.»

Il suo migliore amico rideva dall’altra parte. Phayak diede il merito a Lian, però. Non era bravo in quel genere di cose, non sapeva affatto come flirtare. Lian, d’altra parte, aveva un po’ di esperienza con questi giochetti. Il suo consiglio sembrava funzionare: parlava prima e non dava al più giovane ragazzo la possibilità di discutere… Nong Diaw non era bravo con le parole, eppure Phayak sentiva che era difficile batterlo. Si chiedeva quanto velocemente Lian avesse blaterato per sopraffare le capacità di parlare di Kuea Keerati per conquistare il suo cuore.

«Lian.»

«Sì, cosa?»

«Grazie.»

«Prego. Sto solo facendo il lavoro di un migliore amico. Posso fare di più. Ho fatto le flessioni.»

«Per cosa?»

«Per il tuo matrimonio, pensi che Nu Kuea ti permetterà di oltrepassare i cancelli d’oro e d’argento così facilmente? Dannazione, non puoi sottovalutare la malvagità del mio tesoro. Pensavo fosse stato lui a dare alla luce Nong Diaw. Se Nong Diaw mi chiamerà papà, potrei firmare il testamento e dargli tutti i beni dei Wang. Dovremmo vivere uno al fianco all’altro? Quando il mio tesoro si arrabbierà con me, verrà da te. Quando il tuo tesoro si arrabbierà, potrà venire da me. Rompiamo il muro e costruiamo una passerella.»

Chi cazzo sarebbe il suo vicino? Phayak poteva immaginare Lian che allungava il collo oltre il muro per curiosare nei suoi affari giorno e notte, come una vecchia ficcanaso della porta accanto con le sue attenzioni indesiderate.

«Parli troppo. Sto riattaccando.» 

«Va bene. Più tardi, allora… Ehi, Yi.»

«Che cosa?» 

Gilayn Wang fece una pausa, poi la sua voce giocosa divenne seria.

«Congratulazioni, davvero.»

«Grazie.»

Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Facebook
Twitter
Pinterest



Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.