DARK BLUE KISS – CAPITOLO 24

Bottom o Top?

«Cosa sta succedendo?»

Mork riprese i sensi quando arrivò un buttafuori. Doveva averli visti litigare e la sua voce era come una campana che suona per avvertire Mork e Sun di calmarsi.

«Niente. Stavamo solo cercando di parlare di alcune cose.» rispose Sun mentre Mork cercava di calmarsi. La risposta di Sun non era troppo convincente. «Voglio dire. Non stavamo litigando.»

«Per favore, abbassate un po’ la voce.»

Sentendosi sicuro che si fossero calmati, il buttafuori se ne andò. Mork guardò la ferita sanguinante di Sun e afferrò le braccia del più grande, trascinandolo fuori dal club, senza preoccuparsi se i suoi amici potessero chiedersi dove fosse. Sun era l’unica cosa che gli interessava in quel momento. Poteva chiamare i suoi amici più tardi.

«Dove stiamo andando?»

«Vuoi stare qui?» Mork fissò Sun con uno sguardo tagliente. Non lo capiva. Sun non si era accorto della sua ferita o non sentiva il dolore? «Stai per morire dissanguato!»

Sun non rispose perché Mork non avrebbe ascoltato a prescindere. Uscirono insieme dal club, fortunatamente nessuno aveva prestato loro attenzione. I giovani nel bar erano ubriachi, le luci erano troppo scure perché potessero vederli chiaramente.

Le persone che li avevano notati, invece, li guardarono solo con curiosità.

«Dammi le chiavi.» Mork allungò la mano quando arrivarono nel parcheggio. Non aveva con sé la moto perché aveva intenzione di ubriacarsi quella sera, ma non avendo ancora bevuto molto poteva guidare l’auto di Sun senza preoccupazioni.

«Riesci a guidare?»

«Ho bevuto solo pochi bicchieri. Dammi la tua chiave… Ora.»

Sun consegnò la chiave a Mork poiché non aveva altra scelta. Anche se Mork si stava comportando in modo feroce, Sun poteva sentire che Mork era molto preoccupato. Se non lo fosse stato, non avrebbe parlato né avrebbe lasciato che Sun gli fosse così vicino.

E… Mork l’aveva trascinato fino a fuori il locale di persona. Ne era valsa la pena essere ferito.

«Dov’è la tua macchina?»

«Quella… non ti ricordi?» Sun indicò la sua auto e fece strada, Mork lo seguì velocemente. Aprì la macchina e si mise al posto di guida mentre Sun salì dal lato del passeggero.

Mork cercò di rimanere calmo e composto in modo da poter guidare in sicurezza. 

«Stai bene? Posso guidare io se non tu non ne sei in grado.» chiese Sun preoccupato, temendo che potessero avere un incidente dato che Mork non aveva familiarità con la sua macchina. E se fosse andata così, Sun non sarebbe stato l’unico a farsi male.

«Ho la patente di guida.» Mork rassicurò Sun. La sua famiglia aveva molte macchine. Ne aveva già guidata una simile a quella di Sun. «Puoi pulire il sangue e fare pressione sulla ferita?»

Mork sospirò, guardando Sun che sembrava ignaro della sua ferita anche se il sangue gli colava dal viso fino al collo.

Quando Sun rimase immobile, Mork tirò fuori un tovagliolo e pulì la ferita per lui.

«Ahi! Sii gentile.» Sun si lamentò. 

«Non posso farci nulla. Perché non lo hai fatto da solo.» disse aspramente Mork, continuando ad asciugare il sangue con la stessa pressione. Sun fece il broncio ma non disse altro. Mork era dispiaciuto per lui, quindi divenne più gentile.

In realtà si sentiva in colpa per essere stato la causa di quella ferita.

«Fai pressione su di esso.» Mork disse severamente una volta che ebbe finito di pulire il sangue.

Avviò la macchina e fece lentamente retromarcia fuori dal parcheggio. Erano soliti litigare come matti, ma Sun poteva sentire che Mork era molto più calmo ora.

Nonostante Mork fosse arrabbiato, diventava sempre tenero e aiutava Sun ogni volta che era ferito o in pericolo. Mork insisteva ancora che non provasse niente per lui? Com’era possibile?

Che testardo…

**************

Casa di Sun e Rain

Mork stava per portare Sun in una clinica, ma erano tutte chiuse. Sapendo che Mork voleva che andasse da un dottore, Sun aveva detto che la ferita non era così terribile e che poteva curarla a casa, quindi Mork lo aveva portato a casa sua. Quando arrivarono, la casa era in completo silenzio perché probabilmente Rain era andato a letto. A Rain non importava se suo fratello sarebbe tornato a casa o se avesse parlato con il suo amico… Si era davvero tagliato fuori da tutti i suoi drammi. 

«Immagino che devi curare la mia ferita. Probabilmente Rain è andato a letto.»

Sun disse dopo che Mork aveva parcheggiato la macchina, lui spaventato mentre Mork se ne stava per andare senza preoccupazioni. Sun non era preoccupato per la ferita, aveva paura che non sarebbero riusciti a parlare e a fare pace.

Se Mork se ne fosse andato, Sun non avrebbe saputo quando si sarebbero incontrati di nuovo perché Mork continuava a evitarlo. Sun avrebbe chiarito le cose con Mork quella sera, qualunque cosa fosse successa, non sarebbero tornati a litigare come prima.

«Non hai imparato la lezione?»

«Mi hai ferito, quindi non essere così cattivo.»

«Non posso farci niente. Sono una persona cattiva. La persona più cattiva.» disse freddamente ma scese comunque dall’auto. Sun sorrise maliziosamente a se stesso mentre lo seguiva. Mork si comportava in modo cattivo, ma in realtà era preoccupato per Sun.

Non volendo svegliare Rain, entrano entrambi in casa in silenzio.

«Vai a farti una doccia. Prendo il kit di pronto soccorso.»

«È in quell’armadietto.» Sun indicò il posto dove si trovava il kit e Mork annuì in risposta, volendo fare una doccia. La sua ferita smise di sanguinare in quel momento, ma il sangue era su tutto il viso, il collo e il corpo.

Dato che era di sopra, Sun diede un’occhiata alla sua ferita nello specchio. Era sollevato dal fatto che non fosse così profonda o lunga da dover essere cucita. Si fece una doccia e si cambiò indossando una maglietta da casa e un paio di pantaloni neri. Quando scese le scale, vide Mork che guardava comodamente la TV in soggiorno, Mork conosceva bene la sua casa.

«Sei un tipo piuttosto duro.» disse Mork mentre Sun si sedeva accanto a lui. Guardando

Sun che aveva appena fatto una doccia, l’odore fresco e piacevole che proveniva dal suo corpo fece venire voglia a Mork di avvicinarsi di più. Il suo cuore palpitava.

Tieni duro… Mork disse a se stesso di stare calmo.

«È un complimento?»

«Ti comporti come se non sentissi la ferita. Non lamentarti quando la disinfetterò, allora.»

«L’hai detto per non sertimi lamentare, eh?»

«Se ti lamenti, sarò infastidito e severo… ti avverto.»

Mork tirò fuori il kit di pronto soccorso e iniziò a pulire la ferita con alcol denaturato. Sun era piuttosto intimidito dalla minaccia di quell’infermiere improvvisato. Non si aspettava che un tipo rude come Mork fosse gentile, ma desiderava che Mork non fosse così duro da peggiorare la sua ferita.

«Non muoverti.» disse Mork, con voce uniforme, usando un batuffolo di cotone per pulire la ferita. Sun si agitò cautamente e timorosamente anche se Mork era gentile. «Lo farò molto velocemente così posso andare a casa.»

«É tardi. Puoi restare qui.»

«No, va bene così.»

«Perché…? Di cosa hai paura? Sei rimasto spesso. Ahi!»

Vedendo gli occhi maligni di Sun, Mork premette più forte la ferita, infastidito. Sun gridò così forte che Mork aveva paura che Rain si svegliasse per rimproverarli di aver disturbato il suo sonno.

«Smettila di parlare.» disse Mork, divertito. Sun guardò Mork tristemente, sentendosi ferito perché Mork non lo trattava mai con amore. Il suo pugno era stato forte, e aveva persino ferito Sun con una semplice spinta, inoltre il modo in cui si prendeva cura della ferita di Sun era come se cercasse di fare di peggio. Mork si sentiva preoccupato o voleva solo ucciderlo?

«Sii gentile con me. Se muoio, non avrai nessuno con cui litigare.»

«Posso trovare qualcun altro.»

«Mork…»

«Un tizio duro come te non morirà così facilmente.»

Sun fissò Mork, senza rispondere, ma il suo sguardo malvagio diceva che Mork si sarebbe pentito delle sue parole un giorno. Sun avrebbe fatto innamorare Mork perdutamente di lui!

«Smettila di guardarmi in faccia.» lo rimproverò Mork.

«Dove dovrei guardare, allora?» Sun lo provocò abbassando gli occhi sul corpo di Mork, facendogli venire la pelle d’oca: «Beh… le tue ‘altre parti’ sono uno spettacolo.»

«Non scherzare con me. Non ho finito di curare la tua ferita.» Mork lo minacciò. In realtà voleva comportarsi in modo freddo come prima, ma Sun era così vicino a lui con gli occhi pieni di sentimenti. Come poteva Mork mantenere la calma quando gli occhi di Sun facevano uno strano effetto al suo cuore?

Mork iniziò a perdere la calma. La sua faccia bruciava e il suo cuore batteva forte, era così nervoso che non riusciva a nasconderlo. Quello era un altro motivo per cui non voleva stare vicino a Sun.

In un certo senso feriva il suo orgoglio quando si sentiva timido. Nessuno avrebbe mai potuto fargli perdere il controllo in quel modo!

«Non ti ricorda il giorno in cui ho curato le tue ferite a tarda notte?»

«Affatto.»

Mork mentì. Si era decisamente ricordato di quel giorno. Era stato aggredito e Sun aveva curato la sua ferita, poi gli aveva confessato i suoi sentimenti e rubato il suo primo bacio. Mork aveva perso il sonno per giorni dopo quell’evento.

«Davvero?» chiese Sun con un sorriso. «È stato il tuo primo bacio.»

«Che divertente. Chi darebbe il primo bacio a questa età? Ho dato il mio primo bacio quando avevo quattordici anni.»

«Davvero?» disse Sun con voce acuta per mostrare la sua incredulità. «Se non è stato il tuo primo bacio, allora perché hai iniziato a tremare in quel modo? È stato come se avessi paura che ti mangiassi in un boccone.»

«Non avevo paura!»

Mork aveva finito di disinfettare la ferita, ma era così irritato che voleva quasi togliergli la garza… stavano parlando bene, ma poi Sun aveva cominciato ad attaccare briga. Mork non sapeva perché Sun continuava a dire cose che lo facevano arrabbiare. Era sempre così quando erano insieme.

«Dovremmo dimostrarlo…» La domanda stordì Mork, poi i loro occhi si incontrano.

«Ho finito. Me ne vado.»

Mork si riprese e si alzò, in procinto di andarsene senza il consenso di Sun. Ma… Sun fu più veloce. Tirò il polso di Mork prima che potesse andarsene. La sua forza fece ricadere Mork sul divano e Sun non perse un secondo per spingerlo giù quando Mork perse l’equilibrio.

Più veloce della luce… Sun salì sul corpo di Mork. Gli occhi di Mork si spalancarono per lo shock. Cercò di respingere Sun, ma Sun, pronto ad attaccarlo, rimase saldamente al suo posto.

Mork non aveva idea del perché, ma la sua mente si svuotò. Forse a causa dello shock, dell’imbarazzo o semplicemente non sapeva come affrontare quella situazione. Ecco perché dimenticò come difendersi.

«Che strana coppia che siamo.» disse Sun quando Mork smise di lottare e ordinò a Sun di lasciarlo attraverso il suo sguardo, ma Sun si rifiutò. «Quando eravamo in buoni rapporti, non parlavamo né esprimevamo i nostri sentimenti e abbiamo costruito i nostri muri per tenerci lontani l’un l’altro… Ci apriamo solo quando uno di noi si fa male.»

«Togliti di dosso, poi possiamo parlare.» La voce di Mork si addolcì. Era arrabbiato perché Sun si era spinto troppo oltre, ma essendo così feroce Sun non si sarebbe tirato indietro, quindi Mork aveva bisogno di ammorbidirsi un po’.

«Come? Improvvisamente vuoi parlare?»

«Sì! Togliti prima da dosso.»

«No. Preferisco questa posizione… Sei obbediente, in questo stato!»

«Sun!» Mork era così stufo di un tipo furbo come Sun. Cercava di respingerlo, ma Sun non si muoveva. Dannazione! Mork non aveva mai saputo che Sun fosse così pesante e forte.

«Smettila di scappare dai tuoi sentimenti.» Sun lo persuase, premendo le mani di Mork sul divano in modo che Mork non potesse spingerlo via. «Non importa quanto lontano corri, ti raggiungerò sempre.»

«Sun…»

«Non ti permetterò di scappare ancora.»

Sun lasciò le mani di Mork e premette le sue labbra sulle labbra morbide del ragazzo più giovane. Quelle labbra che ricordava fossero dolci e sorprendenti. Baciò dolcemente Mork. Stava per far accettare a Mork la verità nascosta nel suo cuore…Il bacio di Sun non era solo gentile, ma era anche pieno di desiderio, attirando un ragazzo inesperto come Mork a desiderare ancora più.

Mork stava cercando di respingere Sun e voltarsi dall’altra parte, ma in quel momento… non sapeva nemmeno quando aveva ceduto al tocco di Sun. Anche la forza di allontanare Sun lentamente scomparve.

Le labbra di Sun resero Mork incredibilmente fuori di testa. Sun lo baciò profondamente, eccitandolo con la sua lingua abile, rendendo Mork incapace di resistere e baciandolo inconsapevolmente… La sua reazione soddisfece ed eccitò Sun come nient’altro.

Mork non riusciva più a resistere all’emozione piena d’amore e al desiderio ardente. Ammise di non aver accettato i suoi sentimenti perché era difficile per lui accettare che gli piacessero i ragazzi. Quando pensava al modo in cui le altre persone, i suoi amici e la sua famiglia lo avrebbero guardato, gli veniva voglia di scappare dai suoi sentimenti. Non pensava di poter sopportare che la gente lo prendesse in giro o lo disprezzasse.

Tuttavia, scappare e non accogliere i propri sentimenti era una tortura. In quel momento aveva capito che se non fosse riuscito nemmeno ad accettare se stesso per quello che era, come avrebbe potuto aspettarsi che le persone lo facessero?

«Ti amo.» confessò Sun a bassa voce. «E non ti lascerò mai scappare.»

Il bacio di Sun trasmise i suoi sentimenti così fortemente che i muri nel cuore di Mork iniziano a sgretolarsi e quella sua confessione diede coraggio a Mork. 

Mork chiuse gli occhi, accettando la verità nel suo cuore.

Anche se le persone erano contro di lui, almeno Rain, il suo migliore amico, lo accettava per quello che era. E se fosse riuscito a farsi accettare dalla sua famiglia… il futuro non sarebbe stato così intimidatorio come poteva pensare.

Da allora in avanti, a Mork sarebbe importato solo di coloro che erano importanti per lui.

Doveva essere stato difficile per Sun fare la prima mossa, ma se Sun poteva accettare i suoi sentimenti ed esprimerli, Mork sarebbe stato in grado di aprire il suo cuore e combattere contro l’opinione pubblica mano nella mano con lui.

Finché si fidavano e credevano l’uno nell’altro. Potevano superarlo!

«Sun.» Mork chiamò il nome di Sun a bassa voce quando la sua bocca fu finalmente libera. Sun gli rimase vicino, accoccolandosi contro di lui.

«Hmm?» Sun rispose, inondando di baci le guance di Mork, muovendo le labbra lungo il collo di Mork. Baciò le orecchie del ragazzo sotto di lui, mordicchiandole in modo scherzoso e calmo anche se non vedeva l’ora di divorare Mork.

«Sei… sei sicuro?» chiese Mork, volendo essere rassicurato.

«Come potrei non esserlo quando ho fatto così tanto?» mormorò Sun, le sue labbra ancora sulla pelle di Mork.

«Ma un uomo audace come te può essere abbastanza audace da accettare i propri sentimenti?»

«Te lo chiedo io, quando mai ti ho lasciato fare così tanto? Se lo odiassi, ti avrei già preso a calci in culo.»

Sun ridacchiò. «Che feroce confessione d’amore.»

Sun alza lo sguardo, incontrando lo sguardo del ragazzo feroce. Mork non aveva pronunciato la parola “amore” o “mi piaci”, ma Sun sapeva che i suoi sentimenti erano ricambiati attraverso gli occhi di Mork. Il suo pensiero si rivelò vero nel secondo successivo, quando Mork abbassò la testa per baciarlo di nuovo, per mostrare la sua rabbia per Sun.

Si baciarono profondamente e i muri attorno ai loro cuori furono completamente distrutti. In quel momento, comunicarono i loro sentimenti verso l’altro attraverso il tocco dell’amore e del desiderio che bruciava così fortemente da non essere in grado di resistere.

Sun mosse le labbra lungo il collo di Mork, baciandolo e accarezzandolo con intenso desiderio, le sue mani sbottonarono la camicia nera di Mork. Prima che Mork se ne accorgesse, la sua maglietta era stata gettata sul pavimento, la sua pelle era esposta all’aria fresca dell’aria condizionata.

«Hmm?» Mork si contorse sotto il corpo di Sun e cercò di respingerlo di nuovo, ma niente poteva fermarlo in quel momento. Aveva tenuto nascosti i suoi sentimenti per Mork per troppo tempo e non lo avrebbe fatto più.

«Non ho fatto la doccia.» La voce di Mork tremò. Non l’aveva mai fatto prima.

Aveva fatto una doccia prima di uscire, verso le 20:00. Erano passate solo poche ore, ma non era ancora sicuro

«Va bene lo stesso.» sussurrò Sun come se non gli importasse davvero.

«Col cazzo che è okay.» 

«Hai ancora un buon profumo.»

«Ma… non possiamo. Siamo su un divano.»

«È normale.» Sun rispose fermamente mentre muoveva le labbra sul petto di Mork. Mork rabbrividì, non sapendo se fosse per colpa del condizionatore o di Sun. Ammise di non essere mai stato attaccato in quel modo prima di allora e non potè fare a meno di maledire Sun nella sua testa per aver fatto cose del genere su un divano. Era troppo esposto. Se Rain li avesse visti, come avrebbe potuto guardare ancora in faccia il suo amico?

«Sun… Rain potrebbe scendere.» Mork non poteva davvero lasciare che Sun gli facesse quello, era la sua prima volta. Era già difficile sopportare il pensiero di avere la sua prima volta con Sun, figurarsi farlo sul divano e rischiare di essere beccati dal suo migliore amico.

La sua prima volta non doveva essere così avventurosa.

«Va bene!»

Sun si allontanò da Mork e si alzò frustrato. Mork non sapeva se fosse arrabbiato con Sun, ma un secondo dopo Sun salì le scale senza dire una parola.

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