MAKORN CHEN – SPECIALE 4 (M)

Makorn Chen sorrise segretamente all’eccitazione del suo giovane marito… Anche se non si poteva più considerare giovane a quell’età, per lui il cerbiatto era ancora lo stesso ragazzo del primo giorno che si erano incontrati. Nathee aspettava con ansia la domenica perché era diventato il giorno della famiglia Chen. Loro quattro avrebbero mangiato insieme e il cerbiatto si era svegliato presto la mattina per ordinare il cibo dal negozio preferito di suo figlio, poi aveva anche ordinato il dessert da un altro negozio per Nong Diaw.

«Ho dimenticato qualcos’altro, Hia?»

«Ti sei dimenticato di Hia.»

«Oh… Non prendermi ancora in giro. Per favore, aiutami a pensare!»

Makorn tiro il suo morbido corpo sulle ginocchia, appoggiò il mento sulla spalla magra e ascoltò attentamente il menù che il giovane marito aveva ordinato fino a quando tutti e dieci i piatti furono completi. Quattro persone possono mangiare dieci piatti diversi? L’uomo non poté fare a meno di ridere.

«Già Yi non può mangiare così tanto, figurati Nong Diaw. Ne hai già ordinati troppi.»

«Beh, non sapevo quale scegliere, quindi ho preso tutto. Se non finiamo di mangiarlo, lo possiamo conservare; possiamo metterlo in frigorifero e mangiarlo un altro giorno.»

«Hai avuto un figlio e hai dimenticato tuo marito.»

«Non ho dimenticato nessuno, Hia! Beh, a Hia e Khun Yi piace mangiare allo stesso modo, quindi ho già ordinato tutto insieme.»

«Non intendevo questo…»

La sua voce profonda fece infuocare le guance morbide di Nathee. Anche se stavano invecchiando, non avevano mai smesso con le questioni di letto. Semplicemente non lo facevano in posizioni troppo difficili, né continuavano fino all’alba come facevano prima.

«Oggi dobbiamo incontrare Khun Yi e Nong Diaw. Non possiamo farlo la mattina presto!»

«Su… Dai.»

«Allora… Userò la bocca.»

La punta del suo naso strofinò la morbida guancia e lo baciò prima di lasciare andare la vita sottile del suo coniuge. Il più giovane si spostò per sedersi sul pavimento. Erano sposati da diciassette anni, ma il suo giovane marito era ancora timido. Con la faccia rossa come quella di un adolescente, gli abbassò lentamente i pantaloni e lo stimolò con le sue mani fino a quando non divenne duro, poi lo coprì con la bocca. Nathee non era così goffo come prima e sapeva già cosa gli piaceva. La punta della piccola lingua guizzò lungo le sue vene. Succhiò e leccò il suo membro finché le sue guance non si tesero. Alla fine l’uomo rilasciò il suo liquido, fino a quasi soffocare il suo giovane marito. Gocce d’acqua torbide scorsero disordinate agli angoli della bocca.

Makorn sorrise al modo in cui Nathee si precipitò a prendere una scatola di fazzoletti e tirò fuori un fazzoletto per asciugarsi la sua morbida bocca che era disordinata. Il suo cuore avrebbe voluto fare di più, ma il marito non glielo permetteva: era già diventato secondo dopo suo figlio e suo genero, così semplicemente accettò di lasciar perdere e il giovane marito andò a farsi una doccia e a vestirsi.

La relazione tra loro due era andata da tempo oltre l’amore. Era un legame che non poteva essere separato. Non era solo sesso. Anche se a volte segretamente gli mancavano i vecchi tempi, quando poteva assaporare tanto il cerbiatto. Anche se aveva dovuto essere un marito segreto, il ragazzo non si era mai lamentato.

Incontrare il giovane della famiglia Kosolyuparet era una vera sfida e il bellissimo cerbiatto era tenero e delizioso. Quando i suoi occhi erano lucidi mentre lo guardava, risvegliava il suo istinto di cacciatore. Quando Nathee si tratteneva dal gemere e singhiozzava sotto il suo corpo… Quando Nathee apparteneva solo a lui.

Uno degli incontri segreti più emozionanti era avvenuto a casa Kosolyuparet. Makorn era dovuto rimanere nel nord-est per oltre un mese per supervisionare la costruzione di una pista di Formula 1. Quindi non era riuscito a vedere il viso del suo giovane marito, solo la sua dolce voce al telefono. Nei primi giorni, il suo cerbiatto parlava ancora normalmente, ma dopo che era passato mezzo mese, la sua vocina aveva cominciato a tremare e a sembrare un campanello, come se lo implorasse per tornare a Bangkok ogni giorno.

Flashback

«Voglio abbracciarti adesso… Lavora duro affinché tu possa tornare presto da me… Mi manchi, Hia!»

Makorn sentiva che ogni giorno diventava sempre più irritato, al punto che sembrava pronto a esplodere. Così disse al suo segretario che sarebbe tornato a Bangkok e poi sarebbe tornato di nuovo tra un altro mese circa. A quel tempo non esisteva un aeroporto provinciale, quindi poteva solo guidare l’auto per tutto il giorno e tutta la notte per tornare a Bangkok. Una volta arrivato a casa, si fece una doccia e si vestì in fretta, lavò via la polvere di argilla rossa e, infine, andò di nascosto a trovare la giovane moglie.

La villa dei Kosolyuparet di notte senza alcuna festa era piuttosto strana. La casa aveva solo luci soffuse, probabilmente perché era in centro città e la stazione di polizia era vicina, quindi nessuno pensava che qualcuno avrebbe scavalcato di nascosto la recinzione.

Makorn Chen non sapeva come entrare in casa, quindi camminò lungo la piccola passerella vicino il canale Saen Saep. Due guardie del corpo lo avevano preceduto sul posto e lo seguirono finché non entrò nell’area recintata della casa dei Kosolyuparet. La recinzione era alta e fiancheggiata da grandi alberi, che gli bloccavano la vista in modo che non potesse vedere nulla. La visuale era bloccata, ma i suoi uomini erano ben preparati: avevano tutto il necessario per arrampicarsi sulla recinzione. Non ci volle molto perché le guardie del corpo che avevano completato i corsi di addestramento militare americano diventassero ladri. Ed era proprio lui il leader. Il ladro riuscì così a saltare la recinzione.

La villa era completamente silenziosa e non c’era nessuno. Camminando lungo la casa e facendo il giro sul retro, non trovò nessuno. Makorn Chen aveva già pensato di entrare dalla finestra, ma i grandi alberi erano così lontani dalla casa che non sapeva come arrampicarsi.

«Boss, c’è una scala laggiù.»

Una scala di legno era appoggiata ad un albero, doveva essere stata usata dal giardiniere per tagliare e potare. I suoi si affrettarono a prendere la scala e ad appoggiarla sul muro della casa. Per fortuna era perfetta per arrivare alla finestra della stanza. La camera da letto del suo giovane marito non aveva un balcone, quindi dovette bussare al vetro e chiedere a Nathee di aprirla o pregare che la finestra non fosse chiusa a chiave.

«Sarò fuori tra un’ora e mezza.» sussurrò Makorn alle guardie del corpo e salì. Anche se le scale sembravano così fragili da poter sentire un cigolio, l’uomo strinse i denti e raggiunse la finestra della stanza del giovane, cercò di muovere la finestra con la mano e fu sollevato nel vedere che lentamente si apriva. Non riusciva a sentire chiaramente cosa stava accadendo dentro, il suo cuore batteva più forte e usò rapidamente la mano per agganciarsi al davanzale della finestra e issarsi nella stanza. Dunque fece scorrere la finestra per chiuderla, senza dimenticare di tirare le tende per nascondere la vista a chi era all’esterno.

«Chi… Ah! Tu…»

L’alta figura fu colta di sorpresa dall’immagine del suo giovane marito in un letto a baldacchino. Le tende sottili erano legate ferme alla testiera del letto, rivelando il ragazzo in una camicia da notte in pizzo. I suoi bellissimi occhi erano offuscati e le guance erano rosse. La figura magra era seduta con le gambe divaricate, piegato all’indietro in modo che potesse vedere le ginocchia lisce. Con le gambe nude… e i pantaloni del pigiama stesi sul pavimento.

L’espressione scioccata ma imbarazzata del cerbiatto gli fece capire cosa stava succedendo. Inoltre, i pantaloncini sul pavimento era una buona prova che stava segretamente facendo qualcosa. Gli angoli della sua bocca si sollevarono in un sorriso e si avvicinò alla persona che si affrettò a tirare la coperta su di sé. Ma era troppo tardi, fu inutile.

Non appena Nathee era rimasto sorpreso vedendo l’ombra alta entrare nella stanza dalla finestra, si era fermato subito e la mano che stava toccando il proprio corpo si era mossa per accendere la lampada, con l’intenzione di chiamare qualcuno fuori. Ma la sua voce gli scomparve in gola quando aveva scoperto che il ladro era il suo amato e la sua paura si era trasformata in imbarazzo a causa della sua situazione. Ma non fece  in tempo a nascondersi al suo sguardo acuto. L’uomo si fece avanti, tirò sù la coperta e scoprì l’esile corpo. Il membro, che era teso a causa della sua mancanza, fu accarezzato da una mano forte, il suo respiro caldo gli scorreva lungo la guancia.

La sua stoppia gli pizzicò leggermente l’intera superficie della guancia. Lo baciò e morse fino a far piangere il giovane a causa del brivido di breve durata. Il pigiama fu tirano fino a strapparsi… “Mr. Per niente gentile” era come se avesse fame e volesse mangiarlo intero.

«Mio amore… Ti sono mancato?… Cosa fai di nascosto?»

Il profumo del suo corpo gli fece venire voglia di sprofondare nell’abbraccio che gli mancava così tanto. Il suo corpo tremò, ma si inarcò al tocco della sua mano ruvida. Le sue labbra si aprirono per ricevere un bacio che pretendeva così tanto da farlo respirare a fatica. Quando il bacio fu interrotto, Nathee rimase senza fiato, mentre Makorn si abbassò per toccargli lascivamente il petto.

Entrambi i capezzoli venivano pizzicati, succhiati e morsi fino a far male. Nathee aveva troppa paura che qualcuno dentro casa potesse sentire i suoi gemiti, tanto che dovette coprirsi la bocca con le mani. Alla fine, raggiunse l’apice del piacere, fino a far diventare un disastro le mani dell’uomo più grande.

Per un attimo, Nathee pensò che avrebbero fatto una pausa, ma sembrò essere un malinteso. L’uomo gli toccò il petto nudo con le grandi mani macchiate di liquido torbido e i palmi caldi vorticarono e stuzzicarono i suoi capezzoli. Era così esausto che pianse e gemette dolcemente, finché l’uomo non si tirò indietro per togliersi i vestiti. La grandezza delle sue dimensioni era così spaventosa che Nathee voltò la testa dall’altra parte.

La parte superiore del suo petto avvertì un diverso tipo di umidità. Non era la tua bocca calda. Voltò il suo bel viso e segretamente guardò quel punto prima di emettere un lieve gemito quando vide che Makorn stava usando la punta umida del suo membro per spingersi ripetutamente in mezzo al suo seno e una mano forte che si muoveva vigorosamente lungo la sua grandezza. Un basso gemito si fece strada nella sua gola.

«Ti sono mancato?….Di’ qualcosa per tirarmi su di morale.»

Nathee non riusciva più a trovare la voce. Il suo basso ventre si contorse e si tese alla vista del suo viso. Il suo stomaco si fece più teso quando l’uomo si mosse e si strofinò contro i suoi capezzoli fino a fargli male. Le gambe sottili si sfregarono l’una contro l’altra, avanti e indietro, in modo così eccitante che inconsciamente voleva scappare, ma le sue spalle vennero afferrate dall’uomo più grande e il suo membro umido arrivò a sfiorargli invece le labbra.

Le guance morbide diventarono gradualmente rosse, fece scorrere la lingua lungo il membro prima di soffocare quando fu forzato nella sua bocca… Soffocò finché il corpo non si irrigidì e la saliva colò, ma l’uomo più grande continuava a muoversi dentro e fuori e non si fermava. Due piccole mani spinsero il suo addome, per farlo allontanare ma non riuscì a combattere con alcuna forza. L’odore del sudore e il succo dell’amore si mescolarono insieme fino a quando finalmente lui si tirò fuori e rilasciò il suo liquido macchiandogli tutto il viso.

«Nu, mi dispiace. Mi sei mancato un po’…»

*******

Quel “ un po’ ” che disse l’uomo valeva più di mille parole alle orecchie di Nathee. Il suo amato poteva rimanere solo un’ora e mezza e doveva partire alle 3 del mattino. Il suo cuoricino era in ansia. Non lo vedeva da quasi un mese e non era ancora il momento per lui di tornare di nuovo a Bangkok… Voleva dire che Makorn doveva sbrigarsi a tornare indietro. Anche se era molto imbarazzato, non importavano le sue richieste o quando avesse pianto, gli avrebbe dato tutto.

Anche se doveva stare a cavalcioni per un round più violento. Quella posizione era molto imbarazzante, gli occhi ancora più acuti di Makorn che percorrevano tutto il suo corpo e si complimentava per quanto era bello… ma le sue lodi erano così oscene.

«I capezzoli di Nu sono così belli… Guardali… sono ricoperti del mio liquido.» per poi continuare: «Il tuo sedere è così morbido, così bello… Ti piace quando lo stringo?»

Pianse e gemette al suo tocco. Una mano ruvida lo strinse fino a fargli male, ma era un dolore così bello che gli girava la vita. Poi spinse il suo membro caldo e gonfio nel suo corpicino.

«Ah… Bravo ragazzo… Muoviti un po’… Aiutami, proprio così.»

Braccia forti gli avvolsero la vita, aiutandolo a sollevarsi su e giù. Questa posizione era molto stimolante. Nathee poteva controllare lui stesso il ritmo fino a procurargli il massimo piacere. Il suono dell’impatto della carne era mescolato con i forti gemiti.

«Bene… Ah… Bene. Continua così…»

Due mani sottili appoggiate sulle sue spalle larghe, il suo corpo inarcato in risposta ai suoi stimoli, Nathee fu così sorpreso che quasi urlò quando Makorn abbassò la testa per succhiargli il petto, continuando anche a sollevarlo e abbassarlo. Due mani si mossero dalle sue forti spalle per stringergli i capelli, cercando di allontanarlo. Non riusciva a sopportarlo… era troppo stimolante.

Ma Makorn era più forte. Alla fine, senza più energia, Nathee si accasciò sulla spalla dell’amato, lasciando che i suoi fianchi forti si muovessero e si schiantassero contro di lui, poi, finalmente, si liberò fino a traboccare… Ma Makorn si rifiutò di ritirarsi e gli tirò comunque la mano per rimetterlo dritto. Il suo stesso addome fu premuto contro la sua mano per sentire l’impatto finché non riuscì a sentire il suo membro spingere contro il palmo.

«Ugh… Nooo. Hia, non ne posso più… Ah… Sigh… Ah, ah….»

«Per favore, amami un po’ di più… Mi sei mancato davvero. Mi sei mancato troppo.»

Non sapeva da quanto tempo gli diceva che gli era mancato perché era così esausto,  minuto dopo minuto non capiva più nulla. Poi si svegliò la mattina e… lui non era più lì. Se non fosse stato per il nuovo pigiama e per la sensazione di dolore che pervadeva tutto il suo corpo, avrebbe pensato che fosse stato solo un sogno. 

Si rigirò sul letto e sdraiò su un fianco, abbracciando un peluche. Gli angoli della sua bocca si sollevarono in un sorriso fino a quando non vide un fiocco blu lasciato sul comodino… un fiocco blu molto familiare, con il ciondolo della famiglia Chen legato in mezzo.

Fine Flashback

***’***

«Hia, perché stai sorridendo?»

Da quando avevano lasciato l’attico e riportato l’auto alla villa, suo marito non riusciva a smettere di sorridere.

«Stavo ricordando quando sono venuto a trovarti dalla finestra.»

I dolci ricordi del passato balenarono di nuovo nella sua testa finché le sue guance diventarono rosse…. Makorn Chen era un abile scalatore. Dopo che gli aveva fatto visita per la prima volta, Nathee aveva pensato che sarebbe stato via per lavoro per un po’. Chi avrebbe mai pensato che avrebbe scalato la finestra a giorni alterni fino a quando, l’ultima volta, era stato quasi scoperto da suo fratello, e che quindi smise di andare da lui.

«Hia… sfacciato.»

«A quel tempo non era affatto facile incontrare il signorino Nathee. Sei rimasto dai tuoi genitori mentre andavi all’università. Ho dovuto lavorare un po’ di più.»

«Ma sei venuto di nascosto a prendermi all’università…»

A quel tempo, Nathee aveva dovuto mentire dicendo ai suoi genitori che aveva il tutoraggio per un esame anche se non era durante il periodo di esami perché Makorn era andato a prenderlo per portarlo nell’attico. Non sapeva come ci fossero riusciti a quel tempo… Dovevano incontrarsi segretamente in quel modo, era questione di vita o morte.

«Beh, volevo vederti. Ed era emozionante.»

«Adesso non sarebbe emozionante, ma stressante. Stiamo insieme da così tanto tempo e siamo invecchiati molto.»

«Quanti anni hai? Per me, sei ancora giovane, lo stesso di quando eri un ventenne attraente. O un sedicenne con indosso l’uniforme del liceo come quel giorno… Mi era piaciuto molto.»

Le battute civettuole di suo marito provocarono risate in macchina. Erano passati diciassette anni e quel genere di cose aveva aggiunto un po’ di pepe nel loro amore. E gli outfit per quelle storie diventavano sempre più facili da acquistare ogni giorno su molti siti e app.

«Chi ha detto che non ti piacciono i più giovani?»

«Posso averne solo uno per me stesso? C’era questo ragazzo che aveva molto talento. Mi ha stregato una volta e ne sono rimasto affascinato. Da allora sono passati diciassette anni e finalmente abbiamo due figli. Chissà, se lavoriamo sodo ancora una notte, potremmo averne un terzo.»

«Hia!… Basta parlare, basta.»

Makorn accettò di smettere di parlare di quell’argomento… ma tornò a parlare di qualcosa di nuovo che era ancora più imbarazzante. Ad esempio, quando lo avevano fatto all’aperto alle Maldive. O quando avevano provato un love hotel in Giappone! In un momento di imbarazzo e timidezza, Nathee alzò in fretta la mano per impedire all’uomo dispettoso di parlare.

Di chi è questo marito? È il più perverso!

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taty

Ma quanto sono belli!!! Fantastici!! capitolo proprio carino con tutti questi racconti sulle avventure scalmanate di un uomo adulto che scavalca audacemente il muro eheheh mi ricorda un certo Romeo… eheh peccato che siamo quasi giunti alla fine pure con gli speciali, o sbaglio? Un bacione a voi ragazze e grazie per la traduzione di questa novel, che entra di diritto tra le mie top 5!

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