KINNPORSCHE – CAPITOLO 11

Turbolenza

-Porsche-

«Porsche! Non mi è piaciuto il film di ieri sera.»

«Non era divertente?»

«Si, lo era, ma era un po’ spaventoso in termini di trama e la recitazione non era così buona.»

Sorrisi mentre guardavo Khun che se ne stava seduto sul divano e cambiava continuamente canale, senza voltarsi verso di me. Non sapevo se fosse imbarazzato o cose simili. Quello che era certo, era che quel pazzo si comportava in modo un po’ strano da ieri sera. Una delle guardie del corpo disse che era molto calmo nonostante avesse visto delle scene così piccanti.

C’è qualcosa che non và in lui? Alla sua età, preferirebbe cavalcare un unicorno e giocare nei campi di lavanda? Khun ha mai portato una donna nel suo letto?

Se tutto quello che aveva fatto fino a quel momento fosse stato solo guardare la tv e cantare, potevo tranquillamente dire che fosse pazzo.

Dopo la scorsa notte, fummo cacciati via dalla stanza. Khun era assuefatto e continuò a guardare altri due film, la ragione per cui lo stava facendo mi fece ridere. Mi disse che era perché non aveva mai visto questo genere di film. Si era addormentato alle quattro di mattina.

Quando arrivò il mattino, aprimmo gli occhi dalla gioia e dallo sfinimento, domande strane provenivano dal giovane maestro che era ancora curioso riguardo quello che aveva guardato la sera precedente.

Domande del tipo:

«Perché la donna deve essere legata?»

«Perché farlo di nascosto sotto il tavolo?»

Oppure:

«Perché la donna si dimena quando sta urlando di piacere?»

«Vuoi davvero guardare questo film?» Arm mi diede un colpetto sulla schiena. 

Come d’abitudine, noi quattro guardie del corpo eravamo seduti al solito posto, aspettavamo che Khun scegliesse il titolo del film che avremmo visto.

‘L’amore della signora nelle canne da zucchero presso la foresta’

Appena lessi il titolo alzai gli occhi al cielo stancamente e Khun disse che non voleva guardare qualcosa simile a quello di ieri.

Dai su, non hai mai pensato a fare qualcosa di diverso?

Almeno mi desse qualcosa da fare come guardia del corpo.

Ero una guardia del corpo che poteva proteggerlo e combattere contro quelli che gli avrebbero fatto del male. Non ero stato assunto per fargli compagnia mentre guardava serie, cantava o cose di questo genere.

Deve sentirsi molto solo!

«Uhm…signor Khun.» Lo chiamai in modo pacato, anche se dentro di me avrei voluto dire ‘Hey, idiota’, ma non potevo. 

Le altre guardie del corpo non lo rispettavano quanto Kinn, ma almeno lui non era maleducato come Kinn nel modo in cui mi trattava. Almeno, in quel caso, era solo la mia testa a fare male. Il mio fisico e il mio corpo erano ancora salvi, quindi avrei dovuto mostrargli un po’ di rispetto.

«Cosa?»

«Signore, non esce mai?» Mi sentii molto teso, ma lui sembrava molto rilassato. 

Se avesse continuato con questa sciocchezza del guardare solo drama tutto il giorno, avrebbe mai pensato di voler sentire il calore del sole sulla pelle o di socializzare con le persone?

«Niente mi obbliga ad uscire da qui.» Disse onestamente. Il suo viso gentile mi guardò con occhi luccicanti. Il viso ricordava quello di Kinn ma con arcobaleno e campi di lavanda che facevano da sfondo. In poche parole, aveva una personalità più gentile.

«Quindi, il signore non uscirà, uh…» Non riuscii a finire la frase prima che il bastardo mi interrompesse.

«Ti annoi?» Disse mentre era seduto vicino a me.

«Uh…» 

Spense il televisore mentre si girava e incrociava il suo sguardo con il mio. 

«Quindi, cantiamo!»

Contemporaneamente, forti sospiri arrivavano senza sosta dalle altre guardie del corpo.

Oh! Sto per diventare matto!

«No, non intendevo questo…Il signore dovrebbe uscire per divertirsi e provare cose nuove.» Dissi in tono neutro, guardandolo mentre apriva il mobile e tirava fuori il microfono e l’impianto audio.

«Non le piace uscire a bere?» Mi domandai cosa avesse potuto trattenerlo dallo stare seduto tutto il giorno con una faccia scocciata. Uscire per godere di quello che mi piaceva era una cosa normale nella mia vita. Ma avere a che fare con questo ragazzo, sembrava come se fossimo stati imprigionati in un vortice con della gente ritardata.

«No! Quando vado in un bar, incontro sempre dei nemici che mi tendono una trappola.»

Mi ricordai del lussuoso bar dove ero andato con Kinn. Anche se la gente che lo frequentava era dell’alta società, avevamo comunque incontrato delle persone che lo volevano attaccare. Vedendo da dove proveniva la ricchezza della famiglia di Kinn, non c’era da meravigliarsi che avessero così tanti nemici.

«Non dovrebbe andare in quel tipo di bar. Dovrebbe provare un posto nuovo dove i suoi nemici non vanno, sarebbe più divertente.» 

Si girò a guardarmi con le sopracciglia aggrottate. Mi convinsi a fare un bel discorso in modo da persuaderlo. Perché dopotutto realizzai, che per vivere li, avrei dovuto trovare un modo di sopravvivere al delirio.

«Dove?» Mi chiese il bastardo.

«È un posto carino con un sacco di gente, sicuramente non troverà nessuno che possa farle del male.» Dissi con un sorriso. Venne verso di me e mi chiese a voce bassa.

«Cosa stai cercando di fare?» 

«Non vuole uscire fuori a scoprire nuovi orizzonti?» Risposi. Reagì come se pensasse che avessi in mente qualcosa.

«Vorrei, in realtà sono un po’ stanco di guardare serie e cantare al Karaoke.»

All’udire quelle parole, mi voltai leggermente e feci un sorriso malizioso. 

Ok, lo porterò in un mondo nuovo.

«Sei sicuro che nessuno mi colpirà alla testa?» Si alzò, incrociò le braccia e mi guardò con sguardo dubbioso.

«Garantisco che andiamo lì solo per socializzare. Ci divertiremo un sacco!» Il bastardo annui in risposta, anche se la sua espressione era chiaramente insicura.

«Se non sarà divertente e qualcuno mi colpisce in testa, chiederò a mio padre di ammazzarti!» 

Annuii lentamente.

Ero sicuro che tutti i nemici della famiglia avessero investigato e pedinato loro e ogni posto che frequentavano, quindi in ogni posto che andava finiva per incontrare persone che lo stavano inseguendo. Per questo avrebbe dovuto provare posti nuovi, dove i nemici non avrebbero mai immaginato lui potesse andare.

«Ragazzi andate a prepararvi.» Khun si voltò a guardare i suoi sottoposti.

«Aspetta un secondo, non possiamo andare vestiti così.» Mi guardò sorpreso.

«Dobbiamo mescolarci con la gente. Ragazzi andate a cambiarvi con vestiti normali ma decenti.»

Li vidi andare nel panico.

«Fidatevi.» Dissi con voce autorevole.

«…»

Tutti si voltarono verso il bastardo per avere delle risposte. Khun aveva la faccia di uno che ci stava pensando troppo, quindi avrei dovuto aiutarlo a convincersi ancora di più.

«Non possiamo farci notare, se indossiamo vestiti mondani nessuno si interesserà a noi. Vi garantisco che ci divertiremo un casino.»

«Ok,Ok! Se non sarà divertente, ti tirerò un calcio!» Detto questo andò verso la sua camera da letto.

Sorrisi, immaginando il divertimento che stava per cominciare, la mia vita non sarebbe più stata noiosa!!

Ordinai agli altri di cambiarsi i vestiti. Mi ricordai di bussare alla porta di Khun per ricordargli di indossare vestiti comuni, senza indossare un completo a meno che non volesse ritrovarsi con la testa spaccata.

Dissi a tutti di riunirsi di fronte alla casa e preparare la macchina. L’intera casa mi guardò in modo interrogativo perché era la prima volta che le guardie del corpo indossavano semplicemente t-shirt e jeans quando accompagnavano fuori il loro capo.

Inoltre, Khun, stava indossando solo una maglietta bianca e dei semplici jeans, cosa completamente nuova per loro. All’inizio, Khun, voleva indossare dei pantaloni neri, ma gli dissi di cambiarsi e mettersi i jeans.

Si, se fosse andato in un bar indossando una maglia bianca e dei pantaloni neri come la divisa universitaria…la sicurezza si sarebbe insospettita e non l’avrebbe fatto entrare, pensando che fosse uno studente.

Fortunatamente, c’erano più di un centinaio di jeans nel suo guardaroba, così da poter sembrare una persona qualunque.

Dopo esserci ritrovati fuori ed essere saliti in macchina, diedi indicazioni all’autista di dirigersi verso uno dei bar che conoscevo decisamente bene e dove prima andavo quasi tutti i giorni.

La macchina non ci mise molto ad arrivare al parcheggio. Le guardie del corpo erano così nervose che mi chiesi quanto dovesse essere incredibilmente insulsa la loro vita.

Ma per quanto mi riguardava, vedere quella strada mi dava gioia. L’intero viale era un luogo pieno di locali dove divertirsi. Gente vestita bene, tanto divertimento e musica ad alto volume che proveniva da ogni locale. Entrai nel bar che conoscevo bene, l’ingresso aveva delle luci brillanti che servivano ad attirare i clienti.

«Merda Porsche! Cavoli Fratello!! Porsche, li hai portati qui per distruggermi di nuovo il bar?»

Appena entrai nel bar, qualcuno mi raggiunse urlando. Jade, che stava indossando un vestito tradizionale cinese, mi guardò con i gli occhi sbarrati e si diresse di corsa verso di me.

«Perché sei venuto? Ho riaperto il bar solo una settimana fa.» Jade mi prese il braccio e lo scosse come una matta.

«Jade! Hey, ascolta! Nessuno distruggerà il bar oggi, ho portato dei clienti VIP.» Dissi a Jade frettolosamente e mi voltai verso l’uomo dietro di me che stava osservando attentamente il locale.

«Clienti VIP?» Ripetè le mie parole, sorpresa.

«Wow! Molto affascinante, la sua faccia sembra familiare.» Esclamò Jade, guardando Khun da capo a piedi.

«Ha anche il portafoglio bello gonfio! Dacci un tavolo con una buona posizione.» Sussurrai piano. Jade annuì e ordinò allo staff di preparare un tavolo per noi. Quando tutto fu pronto, mi incamminai e portai Khun al tavolo di fronte al palco.

Ordinai il liquore più costoso del locale, Jack Daniels, che ovviamente non avevo mai assaggiato prima dato il suo costo elevato, poi chiesi anche un mixer, del ghiaccio e della Coca Cola.

«Hanno del vino?» Mi chiese.

«No. Ma posso far sembrare questo liquore meglio del vino.» Presi del ghiaccio con il bicchiere, lo misi nel mixer, ci versai dentro anche un po’ di liquore e un quarto di Coca Cola, poi feci la cosa che ero più abile a fare. Beh, ero il barista migliore in quel locale. 

Posso garantire che ne resterà incantato!

«Ti meriti di diventare monaco, Porsche!!! Cavoli! Questa volta ti sono debitore.» Arm mi sussurrò. Sapevo che la sua vita con Khun, fino ad allora, era stata parecchio imbarazzante.

Abbi fede, oggi ti salverò la vita!

«Non parlarmene…» Bisbigliai in risposta mentre mescolavo il drink.

Si stavano divertendo, quindi ognuno prese un bicchiere e si fecero da soli il mix.

Diedi il mio cocktail a Khun, che se ne stava seduto di fronte a me sul divano, muoveva la testa al ritmo della musica.

«Non ero mai stato in un posto del genere.» Mi disse, teneva in mano il suo drink mentre arricciava le labbra al sapore poco familiare della bevanda che gli avevo appena servito, prima di berne altri due o tre sorsi.

«Delizioso!» Dichiarò con un sorriso. Pensai che, probabilmente, lui e i suoi non erano mai stati in un posto come questo.

«Porsche, ti amo!» Phon mise una mano intorno al mio collo, alzò il bicchiere, bevve e lo riempì innumerevoli volte. Ero felice che gli stesse piacendo.

«Questa è una bella canzone, venite qui!!!» Khun si girò per dirmelo.

Le sue mani iniziarono a muoversi in una specie di danza, la musica, che risuonava forte nella stanza, fece muovere le sue spalle a ritmo.

Khun continuò a muovere il suo corpo godendosi la musica nella pista da ballo.

Ci sorridemmo a vicenda, la bevanda che stavo preparando li rendeva incapaci di smettere di bere.

La musica del bar è a tema country o cosa?

Khun ballava con le mani alzate e urlava cose senza senso, anche se aveva bevuto solo due bicchieri.

Riesce veramente a bere?

Per quanto riguardava gli altri, iniziarono ad ondeggiare a ritmo e ridevano delle strane mosse di danza del bastardo che si muoveva liberamente.

«Phon, vieni a ballare con me!…Sembrate ubriachi ragazzi. Aspettate, vengo anch’io a bere!» Gridò e chiamo le altre guardie del corpo che erano con lui in pista.

Vidi che tutto era sotto controllo e che non c’era nulla di cui preoccuparsi. Quindi, mi feci da parte e salutai alcuni conoscenti sparsi nel bar. Parecchi clienti che conoscevo corsero verso di me per abbracciarmi e salutami, dicendo che avevano sentito la mancanza dei miei cocktail speciali che amavano tanto.

Dopo aver camminato un po’ in giro, realizzai che avevo lasciato il tavolo da un po’ di tempo. Quando tornai indietro, vidi che il tavolo era vuoto. Si erano tutti buttati in pista e stavano ballando, la situazione era piuttosto caotica, come se fossero un gruppo di bambini che ballavano gioiosi la notte di capodanno.

Gli altri tavoli si girarono a guardare, urlarono e applaudirono. Vidi quell’idiota di Khun che stava insegnando un ballo ridicolo mentre tutti lo seguivano senza farsi domande.

Fanculo! Mi sta venendo un mal di testa! Quella mossa di danza, OH MIO DIO, che cazzo è?!?

«Siete ubriachi ragazzi?» Jade venne verso di noi e chiese a Khun e alle altre guardie. Khun smise di ballare, poi osservò Jade in modo sospettoso dalla testa ai piedi prima di puntarle un dito contro.

«Oh, è un omosessuale, avevo sentito dire che c’erano degli omosessuali nel nostro quartiere, ma non ne avevo mai visto uno!» Urlò con un suono cantilenante che lo fece sembrare strano. Doveva essere ubriaco…

«OH! Ragazzo…vorrei schiaffeggiarti la bocca, Sono una donna!!!» Jade finse di togliersi la scarpa per schiaffeggiarlo.

«No! Trattieniti Jade! Quel ragazzo è matto!» Cercai di fermarla mentre guardavo il pavone che stava ancora ballando intorno al tavolo.

«Bello ma pazzo!» Disse Jade, il suo viso era rigido e un po’ scosso.

«Dai su..»

«Chi è?»

«Il fratello di Kinn…ti ricordi di Kinn vero?» Jade si mise una mano in faccia spaventata.

«Merda, SONO MORTA!! Hai portato qui la mafia senza dirmelo prima? Ne ho abbastanza! Avrei dovuto gestire la cosa meglio di così.» disse Jade prima di correre verso il palco e spegnere la musica. Khun sussultò, un po’ offeso che la musica di fosse fermata improvvisamente quindi si voltò verso Jade, arrabbiato.

«Tu, ermafrodita, scendi giù! Voglio ballare!» Urlò il bastardo mentre imprecava fino a che le risate non riempirono la stanza. Jade si morse il labbro imprecando debolmente, prima di parlare un secondo dopo.

«Oggi è una giornata speciale perché abbiamo dei clienti VIP e vogliamo dedicargli questa canzone in segno di benvenuto. Accoglieteli e applaudite!» Annuii con le braccia incrociate al petto, mentre guardavo Jade sopra il palco.

Dopo un po’, la canzone iniziò a riempire la stanza. Il bastardo di Khun e le sue guardie continuarono a ballare. Non avrei mai pensato di vederlo così.

La prossima volta, lo porterò ad un festival di musica popolare, a vedere i Band Valentine. Secondo me lo renderebbe felice!

Khun fece un gesto come se avesse una pistola fra le mani. Guardò la pistola, poi puntò la sua mano verso di me e fece finta di spararmi. Questo mi lasciò interdetto, ma potevo solo ridere mentre fingevo di essere stato colpito un paio di volte.

MALEDIZIONE…Khun! Dio mio, mi diverte davvero la sua stupidità a volte!

Vorrei davvero che suo padre potesse vedere questa scena.

Di nuovo, fece il gesto di brandire la pistola, mirando verso le sue guardie in maniera ambigua, poi si spaventò e preso dal panico li inseguì intorno al tavolo. 

Wow, è davvero il figlio maggiore della mafia con le sue guardie del corpo?

«Porsche, vieni qui e balla con me.» Khun mi salutò con la mano mentre rideva e ballava. Velocemente, mi dileguai. Abbracciò il mio collo e ondeggiò a ritmo di musica. Sembravano diventati tutti degli ubriaconi.

«Balla come me, WOW!!! AMO QUESTA COSA!» Continuò a ballare e a dondolare. Più diventava ubriaco, più bizzarre e ridicole erano le sue mosse.

«Molto bene Khun, sembra sia arrivata l’ora di tornare a casa.»

Jade venne verso di me e guardò il ballo di Khun con frustrazione. Tirai fuori il telefono e vidi che erano quasi le due del mattino ed era l’orario di chiusura del locale, quindi capii.

Le guardie del corpo erano già collassate nel divano quindi dissi ad alcuni di loro di andare a prendere la macchina. Nel frattempo caricai Khun su di me e lo portai al parcheggio prima di infilarlo dentro la macchina dato che era incosciente.

In macchina, le guardie chiacchierarono felicemente, elogiandomi come se fossi un eroe.

Immaginai che l’esperienza fosse stata soddisfacente.

Dopo essere arrivati a casa, Arm e Phon portarono Khun direttamente nella sua stanza.

«Che succede? Perché Khun è in questo stato?» Pete venne velocemente verso di me che stavo camminando dietro di loro. Sembrò davvero preoccupato e spaventato nel vedere Khun incosciente.

«L’ho portato da qualche parte a vedere il mondo.» Dissi con un sorriso.

Pete ne rimase sorpreso. Vidi che aveva in mano le chiavi della macchina quindi mi venne da domandare.

«Dove stai andando?» 

«Porto Miles a casa.»

Guardai dietro di lui e vidi un giovane uomo scendere le scale, non sembrava molto diverso dall’ospite di ieri o da quelli che avevo visto in precedenza. Aggrottai le sopracciglia e vidi una figura scendere le scale, quindi cercai di svignarmela e immediatamente mi voltai per andare verso la mia stanza, ma una voce fermò i miei passi.

«Dove sei stato?» Voltai lo sguardo e vidi Kinn in una vestaglia nera che camminava verso di me.

«…Ero occupato.» Risposi.

«Hhm…la puzza di alcol è così forte, dove hai portato mio fratello?» Si sporse verso di me e mise il naso sul mio collo obbligandomi ad indietreggiare.

«Non sono affari tuoi.» Non ero dell’umore per rispondergli perché in quel momento, la mia testa pulsava ed era offuscata dopo aver bevuto così tanto. Quindi, lo lasciai stare.

«Chi ti ha detto che puoi andartene!!!» Tirò il mio braccio così forte che mi strattonò al punto che mi scontrai contro il suo petto. Mi trattenni dal mettere della distanza tra di noi.

«Seguimi!» Cercai di liberare il mio braccio con uno strattone, ma lo strinse forte e mi trascinò nella sua stanza. Le altre guardie del corpo si limitarono a guardarsi tra di loro. La porta si chiuse prima che esplodessi.

«Qual’è il tuo problema!» lo guardai e cercando di rimuovere la mano che teneva il mio braccio.

«Ho sentito che eri fuori con Khun e gli altri con vestiti normali.» Mi chiese guardandomi in modo serio.

Chiusi gli occhi, sopprimendo le mie emozioni che erano accompagnate da vertigini e nausea. Sapevo che non mi avrebbe fatto uscire di lì facilmente. Naturalmente, cercava appositamente di farmi incazzare, quindi camminai verso il divano e mi sedetti con le mani sulle tempie e lo guardai.

«Sei preoccupato per me?» Chiesi.

Si fermò davanti al mio viso, era troppo vicino quindi velocemente spinsi il suo petto, ma invece di spingerlo, accidentalmente tirai la cintura che teneva legato il suo accappatoio.

Pensai che si sarebbe arrabbiato e rimesso immediatamente in sesto, invece, lo lasciò aperto con disinvoltura e lo fece cadere a terra, mostrando i boxer e il suo corpo muscoloso.

Non diedi molto peso alla cosa, perché eravamo entrambi uomini. Solo che iniziai a sentirmi un po’ strano in quel momento quando le mie mani avevano appena tirato la cintura.

Distolsi lo sguardo perché ero spaventato, mi sarei messo nei guai.

«Hmmm…vuoi vedere?» Mi guardò con lussuria, i suoi occhi diventarono più scuri.

«Perché dovrei? Ho le stesse cose che hai tu.» Risposi.

«Oh…ma da quello che vedo, hai slacciato il mio accappatoio.» Kinn disse con un ghigno.

Ero un po’ confuso sul come mai non fosse arrabbiato ma mi rivolse solo un sorriso malizioso che mi disorientava.

«Adesso, vediamo cos’hai tu, invece.» Venne verso di me, cercai disperatamente di andare via da lì, provai ad alzarmi dal divano ma lui mi obbligò a rimanere stendendosi sopra di me. 

Che cos’è tutto questo?

«Levati!» Alzai le mani per spingerlo di nuovo ma questa volta Kinn mi prese per i polsi e si lanciò sul mio corpo finchè non finii steso con la schiena sul divano.

«Cosa stai facendo bastardo!» Urlai freneticamente mentre tentavo di spingere il suo corpo usando le ginocchia, ma lui si premette su di me con forza.

La nostra attuale posizione era molto strana. Io, ero disteso sul divano con tutte e due le mani trattenute da lui ai lati del mio viso e il suo corpo si trovava sopra il mio, mi bloccava ogni movimento senza lasciare alcuno spazio fra di noi.

Non poteva passare nemmeno un filo d’aria.

«Rispondi alla mia domanda, dove siete andati?» 

«Se vuoi davvero saperlo, perchè devi avvicinare così tanto la faccia!» Si sporse in avanti finché non sentii il suo respiro caldo riversarsi sulla mia guancia. Mi voltai e scossi la testa a destra e a sinistra per evitarlo.

«Lasciami andare! Che stai facendo? Ho portato tuo fratello in un locale! Kinn, lasciami!» Non riuscivo a capire in nessun modo cosa stesse facendo.

Sussultai quando sentii la punta del suo naso che gradualmente premeva contro il mio collo.

Merda! Che cavolo è tutto questo!!!

«Ahahah!» Sentii una leggera risata uscire dalla sua gola, anche se ero sicuro che la mia forza poteva contrastare la sua, essere bloccato in quel modo mi rese quasi vulnerabile.

«Che cazzo stai facendo Kinn! Non mordermi il collo di nuovo!»

Il mio corpo cercò di reagire, ma non ci riuscì. La punta del suo naso si mosse dalla mandibola verso un’area del mio collo che non era stata aggredita. Cercai di inclinare il collo per impedirgli di muoversi, ma il palmo di Kinn immediatamente mi bloccò il mento in modo che non potessi muovere la testa.

Il suo respiro mi solleticò il collo quando inalò come per sentire il mio odore. Ero intontito, incapace di capire quello che stava facendo ma, poco dopo, mi venne la pelle d’oca su tutto il corpo quando sentii le sue labbra che baciavano e succhiavano il mio collo finchè non tremai improvvisamente e il mio cuore si mise a battere in modo estremamente veloce.

Il dolore al collo continuò per alcuni minuti fino a che non urlai e imprecai.

«Merda Kinn! Non mordermi, ehy!»

Nella mia testa, pensavo ancora che avrebbe morso il mio collo come prima, infatti dopo questo Kinn aprì la bocca e morse il mio collo e non lo fece solo una volta.

«Lasciamelo fare!»

Una strana sensazione proveniva dal respiro caldo che stava ancora scorrendo lungo il mio collo. La punta del suo naso continuava ad attaccare, seguita da baci delle sue labbra che viaggiavano su e giù, mentre occasionalmente leccava delicatamente la superficie della mia pelle, fino a che non iniziai a sciogliermi tra le sue braccia senza rendermene conto.

Qualcosa di strano stava crescendo dentro di me, ma non sapevo cosa fosse. Le mani e il corpo che lottarono per scappare via, iniziarono a sentirsi deboli per colpa di questa sensazione sconosciuta.

Ad un certo punto una voce che provenne dal walkie talkie mi riportò alla realtà.

[Louis…Phon…Dov’è Porsche? Signore…Ohh.. Ahhh!! Ragazzi sbrigatevi e venite ad aiutarmi!]

Sembrava che Phon stesse passando dei brutti momenti con Khun.

Lottai con tutte le mie forze per spingere Kinn via da me e velocemente mi alzai per allontanarmi da lui.

«Che cazzo stai facendo?!» Urlai. Non riuscivo ancora a comprendere e a trattenere la mia rabbia, perchè sapevo che nella sua testa Kinn lo stava facendo per prendermi in giro e darmi fastidio. Se la voce di Phon non lo avesse interrotto, non so cosa sarebbe potuto succedere.

«Argh, non avrei dovuto lasciar andare Miles così presto.» Disse, stringendo l’accappatoio, come per coprire qualcosa che non avevo notato, poi prese la cintura da terra e la legò in vita.

Non so cosa fare con lui. 

Fui solo in grado di sfogare la mia rabbia voltandomi velocemente per calciare il divano. Rise così forte che alzai il dito medio prima di chiudere la porta.

Il bastardo è davvero felice di vedermi così incazzato? Perchè gli piace tanto mordermi il collo in quel modo! Vedrai! Troverò un modo per vendicarmi e mi assicurerò di farti sanguinare.

«Cos’è successo al tuo collo?» Chiese Phon mentre mi toccava. Bastardo! Misi velocemente una mano sul collo e mi diressi in bagno. Vidi alcuni segno rossi apparire sulla pelle.

Merda Kinn!!! Pensi di poter succhiare il mio collo, mettendomi in imbarazzo di fronte alla gente?

Maledizione! Uscii dal bagno con una smorfia.

«Si, quando ero nel locale, ho segretamente lasciato che una ragazza mi facesse un succhiotto…»

Se fosse stata una ragazza, ne sarei stato orgoglioso! Ma se si trattava di quel coglione, che mi prendeva in giro per mettermi in imbarazzo, argh, vabbè non importa!

Gli altri due mi presero in giro, Gli ignorai e mi voltai per osservare il bastardo che era svenuto steso sul letto il quale, occasionalmente, alzava gambe e braccia, ballando e mugugnando canzoni.

Huh! Questa famiglia è un’immensa frustrazione!!! 

*********************

Il giorno seguente

Andai a lavoro presto, ma non c’era nulla da fare. Il bastardo rimase a letto tutto il giorno. Nel frattempo noi andavamo in giro, fumavamo e giocavamo con il telefono.

Ogni volta che passavo davanti alle guardie del corpo di Kinn, erano sempre molto nervosi perchè non mi sopportavano. Specialmente quel bastardo di Big. Era una di quelle persone a cui piaceva sembrare migliore degli altri.

Ore 18:00

Insieme agli altri, tornammo dalla mensa verso casa, improvvisamente sentimmo un suono forte che fece precipitare tutti a vedere cosa fosse successo.

«Prendi una pistola e spara laggiù.» L’immagine che mi si parò davanti mi tolse il fiato.

Khun brandiva la pistola di una delle guardie del corpo e mirava ad un’altra guardia, mentre fingeva di sparare, la guardia stette al gioco cadendo a terra. Khun scoppiò a ridere vedendolo.

«Tutti voi, alzate le mani e mettete giù le armi!» Le guardie intorno a lui alzarono le braccia e le incrociarono sopra la testa implorando pietà.

«Wow…Sono proprio figo…» Poi posò la pistola a terra e corse urlando finché non vide suo padre che stava in piedi di fronte al suo ufficio e lo osservava.

«A cosa stai giocando?» Il signor Korn chiese con voce profonda. Khun rise solamente e alzò le mani per chiudersi la bocca.

«Dove sei andato ieri sera?» Il signor Korn chiese al figlio.

«Vieni qui.» Fece cenno a noi di parlare.

«Papà, sono andato a divertirmi con Porsche e Arm. Lullah…lalalal…lulaa…» Cantò una canzone della Valentine Band che aveva sentito al locale la sera prima. Suo padre era preoccupato per il comportamento del figlio maggiore.

«Ho portato il signor Khun a fare una passeggiata ieri sera.» Dissi sorridendo di fianco a lui mentre rispondevo alla domanda del Signor Korn.

«Ok, ok, esci fuori e apri i tuoi occhi a nuove esperienze.» Disse il signor Korn, si voltò e tornò nella sua stanza.

«Oggi andremo di nuovo, mi è piaciuto.» Venne verso di me e scosse il mio braccio. Quindi, annuii in risposta. Alzò una mano con gioia e dentro di me, ero altrettanto felice di ripetere la serata.

«Dove andate? Vengo anche io.» Risuonò una voce familiare. Voltai rapidamente la testa per vedere Kinn avvicinarsi, stava sorridendo e i suoi occhi mostravano uno sguardo malizioso.

FOTTUTO KINN! Mi venne voglia di picchiarlo! Volevo davvero dargli un pugno in faccia. Era sua responsabilità il fatto che avessi tutto il nastro intorno al collo, anche se stava solo chiedendo dove stessimo andando, ero così incazzato. Merda!

«Ok, deve essere divertente!»

«Va bene, vedremo!» Kinn fece un sorrisetto e se ne andò, feci una faccia infastidita e continuai a maledirlo nella mia testa.

«Sono dentro la mafia, ma non ho mai aiutato l’organizzazione, le mie guardie del corpo lo sanno, mio padre lo sa, gli spiriti sanno di me perché sono Thai, sono orgoglioso di essere nato in Tailandia. Non sono uno schiavo!» Khun disse questo e sparì in cucina. 

Quel bastardo era pazzo, veramente pazzo. Ma l’ultima frase, mi sorprese, perché era simile ad un versetto dei libri sacri.

Alle due del mattino, eravamo al bar di Jade. Quel giorno vennero anche dei membri aggiuntivi, Kinn e Pete, vestiti in modo ordinario come me. Per quanto riguardava Pete, Phon gli aveva detto della serata, quindi si era unito a noi. A sentire lui, oggi era come se si fosse realizzato un sogno. Ero felice di sentirglielo dire, ma mi infastidiva il fatto che Kinn si fosse unito.

Kinn sembrava vestito a lutto, maglietta nera, pantaloni neri, una faccia calma e presuntuosa. Avevo chiamato Jade per prenotare un tavolo, prima di sapere che si sarebbero aggiunte altre persone. Quindi, le chiesi se andava bene e mi disse che era incredibilmente contenta di ricevere una visita da Kinn e che avrebbe preparato il miglior tavolo.

«Tem e Jom stanno aspettando al tavolo.» Jade disse appena mi vide.

«Salve, benvenuti! C’è anche il signor Kinn? Ho riservato il posto migliore per lei!» Salutarono Jade.

«Ciao ermafrodita. Signora travestito. Signora. Signora.» 

«Tu!» Jade strinse i denti, cercando di trattenere le sue emozioni mentre mi sorrideva. Risi, cercando di darle delle pacche sulle spalle per confortarla. In ogni caso, era ancora la migliore nel servire i clienti. Serviva i migliori drink e Khun le chiese di mettere la stessa musica della sera precedente.

Anche se Kinn si era vestito in modo normale, molti alzarono le mani verso di lui in segno di rispetto. Forse avevano visto l’orda di guardie del corpo intorno a noi. Anche se eravamo venuti solo per divertirci.

«Divertente, no?» Chiesi a Pete con un sorriso. Lanciai uno sguardo a Kinn, quando lui improvvisamente si sedette nel mio stesso divanetto, lasciandosi sprofondare di fianco a me.

«Vai a sederti da qualche altra parte…» Mormorai delicatamente.

«Perchè? Mi piace sedermi qui!»

«Non voglio sedermi vicino a te!» Sbottai.

«Non posso credere che tu abbia portato il bastardo in un posto come questo. Se dovesse succedergli qualcosa, cosa farai?» Si appoggiò comodamente al divano, lasciando cadere l’argomento.

«È più sicuro dei posti che sei abituato a frequentare.» Dissi, il mio tono era nervoso e frustrato dal fatto che Kinn mi stesse osservando. 

«Pete, vai a prendere Tae e Time.» Kinn voltò la testa per dare ordini a Pete che era seduto vicino a lui.

Tutti nel tavolo, sapevano che ero il migliore a fare i drink e mi chiesero di fare il mio drink migliore come avevo fatto ieri. Riguardo a Kinn, si guardò in giro in maniera tesa. Suo fratello era stato qui in precedenza, ma non con lui.

«Ti porterò un cocktail di Porsche, deve essere delizioso!» Kinn mi chiese un drink per suo fratello.

«Kinn, davvero? Perché sembra così ridicolo?» Qualcuno mormorò al mio orecchio. Risi al sentire la frase mentre le mia mani continuavano a mixare la bevanda.

«Beh, è un personaggio particolare.» Dissi prima di consegnare il bicchiere e in quel momento, alcune guardie del corpo si alzarono dal divano per andare a ballare.

«Fanne uno per me…» Esclamò Kinn e incrociò le braccia. La sua richiesta mi fece fare un sorriso sornione.

Hmm, vuoi qualcosa da me…

Pigramente, mescolai il drink e lo versai nel bicchiere per mischiarlo con la Coca Cola e glielo porsi. Poco dopo, arrivarono i suoi due amici un po’ confusi nel vedere Khun e Kinn in un locale di quel tipo. 

Un nobile che è abituato a calcare i red carpet non si può divertire in un bar come questo?

«Pete, siediti qui, io mi siedo di là!» Dissi mentre tiravo il polso di Pete per farlo sedere di fianco a Kinn.

«Perchè mi stai tirando? Vado a prendere altre sedie.»

«Ti ho detto di sederti! Continua a mescolare altri drink per me!» Kinn mi prese per il polso.

«Non sono un bufalo che puoi comandare!» Invece di arrabbiarsi, sorrise e basta, mentre continuava a tirarmi giù finchè non mi sedetti nuovamente sul divano.

«Hai sempre una bocca così dolce!» Disse. Lo ignorai e continuai a mescolare bevande e a servirle alle persone al tavolo.

«Tae,Time, venite subito a ballare con me!» Fissarono sbalorditi Khun e i suoi uomini. Vedendo ciò, chiesero a Kinn perché avesse detto loro di venire in un posto come questo.

Li guardai con un po’ di insoddisfazione, ma dovevo ammettere che gli amici di Kinn erano davvero dell’alta classe e non erano abituati a quella scena.

Quella volta i nostri tavoli erano i più rumorosi dell’intera sala. Non solo per il bell’aspetto delle persone al tavolo, ma per la danza Khun e le sue guardie del corpo che avevano catturato l’attenzione di tutti i visitatori di quel bar. Inoltre, anche i miei due amici finalmente si alzarono per ballare come matti.

La canzone continuò finché i due giri di liquore non terminarono. Continuarono a ordinare ballando allegramente, tranne Kinn che continuava a guardarmi mentre mescolavo le bevande per loro.

«Sembra delizioso, non è vero?» Mi voltai a guardarlo.

«Lo sapevi? Quando hai a che fare con l’alcol, sei molto sexy … e delizioso!» Sorrise, fissandomi dalla testa ai piedi. Aggrottai le sopracciglia guardandolo incredulo.

«Di cosa stai parlando?» Continuai a fissare il ghiaccio nel bicchiere, non mi importava di Kinn e del modo assurdo in cui mi guardava.

«Ragazzi, Jade ha un menu speciale da provare. Befifty True. Porsche, prenditi cura della cosa.»

La bottiglia di vetro venne riempita in basso con un liquido color argento ed in alto, con un liquido bianco, e venne messa al centro del nostro tavolo con venti bicchieri. Poi Jade mi diede dei fiammiferi perché sapevo come servire il drink.

«Wow, wow, sembra delizioso!» Gli occhi di Khun brillarono mentre i bicchieri si allineavano sul tavolo.

«Accenderò il bicchiere, poi dovrai sbrigarti a berlo tutto d’un fiato.»

Sistemai i bicchieri e Lali tirò fuori un fiammifero per regolare l’alcool nel bicchiere. 

Quindi, riuscii a usare la cannuccia per tenerlo. Gli misi un bicchiere davanti e accesi un fiammifero per fissare l’alcol nel bicchiere. Quando il fiammifero venne acceso, uno scoppio di fuoco si manifestò sulla bevanda nel bicchiere, e Khun la bevve subito facendo un gesto di immenso piacere mentre mi diceva di accendere il secondo bicchiere.

«È molto ubriaco. Signor Khun non beva più.» lo avvertì Pete, perché sapeva che quell’uomo non sapeva bere. 

«Noioso, non sono ubriaco!» Pete prese velocemente il terzo bicchiere dalla mano di Khun e lo bevve.

«Pete!» A Pete non importò, così Khun si voltò per continuare a ballare.

«Basta! Prima puoi andare a ballare, poi bere un altro drink.» Esclamai mentre stava per alzare il quarto bicchiere. Apparentemente Khun mi ascoltava più di Pete, quindi si alzò e continuò a ballare.

«Ne voglio uno anch’io …» Uno per uno, mi chiesero di dare loro da bere. Sospirai mentre presi un bicchiere dal vassoio, lo misi davanti a me e l’accesi. 

«Tutto in una volta!» Dissi prima di accendere il fuoco ed uno per uno succhiarono il liquido con la cannuccia facendo strane espressioni. 

«Un altro bicchiere.» feci gli stessi movimenti e riaccesi il fuoco mentre altri si chinarono per bere. 

«Voglio provare ad accenderne uno per te!» disse Kinn.

Io, che mi stavo divertendo, ero troppo pigro per discutere. Gli passai i fiammiferi e gli misi il bicchiere davanti, poi mi infilai una cannuccia in bocca ed avvicinai il viso. Non appena Kinn accese il fuoco, risucchiai tutto. Sembrava familiare ai miei gusti e sapevo quanto fosse inebriante. Quella bevanda aveva un dolce sapore di cioccolato, facile da bere senza nemmeno accorgersene, ti faceva ubriacare senza nemmeno accorgertene.

«Oh, ancora una volta.» disse mentre prendeva il bicchiere e lo metteva davanti a me. Non ero contrario e quindi continuai a bere. Kinn sembrava contento, continuò ad accendere il fuoco e dopo il quinto bicchiere di fila iniziai a sentirmi insensibile.

«Ah, acqua.»

Mi diede un bicchiere d’acqua che mi fece venire le vertigini ancora di più, a tal punto che non me ne accorsi. Sembrava che mi stesse dando un altro liquore.

«Merda, Kinn! Hai intenzione di farmi ubriacare?» Dissi e ingoiai con forza l’acqua marrone scura giù per la gola.

«Hahaha …» Rise quando iniziai ad avere le vertigini ed a vedere doppio. Nel frattempo, d’altra parte, con l’avvicinarsi della notte, la musica e il ballo diventano più piacevoli.

Ed era così divertente che persero conoscenza.

Khun afferrò la spalla di Phon e poi fece tenere a Phon le spalle della persona di fronte a lui finché Pete e Jesse, due amici di Kinn, inclusi Tem e Jom, seguirono questa follia facendo la ‘Dragon Parade’. Facendo il trenino andarono in giro per la stanza, scioccando gli altri avventori. 

Vedendo l’intera sala iniziare a prendere parte alla ‘Dragon Parade’, i cantanti sul palco cambiarono melodia cantando e ballando insieme a loro.

Buttai giù un altro drink mentre tutti sorridevano a ridevano di quella follia. Quasi tutti i tavoli seguivano i loro movimenti. 

«Ti piace?» voltai la testa per vedere il Kinn sorridente, che a turno guardava Time e poi lui. 

Ehi, poteva vedere la follia dilagare proprio sotto il naso senza ridere. Anche io stranamento gli stavo sorridendo. 

«Certamente.» Distolsi lo sguardo mentre sorridevo e sorseggiavo la bevanda nel mio bicchiere. Anche se avevo le vertigini e la testa mi faceva male a causa di Befifty True, non riuscivo a smettere di bere.

«Oh, allora fallo di nuovo.» mise un altro Befifty True davanti a me. Emisi un sospiro mentre scossi la testa.

«Non pensarci proprio.»

«Ubriaco?» Sogghignò, poi tornò a sedersi con le gambe incrociate. Lo osservai con impazienza. Come me, non si ubriacava facilmente. Vieni a duellare con me bastardo!

«Pensi che sia così facile? Facciamo una sfida!» Quando sono ubriaco, la cosa che odio di più è essere sfidato.

Kinn mise tutti i drink davanti a me e sorrise soddisfatto. Accesi il fuoco e contemporaneamente lo aspirammo in due. Continuammo a ritmo serrato per circa cinque bicchieri e ad essere sincero, sentivo già il mondo girare fino a voler vomitare. Ma vidi che Kinn era ancora molto rilassato mentre socchiudeva gli occhi e continuava a fissarmi dalla testa ai piedi. Si stava davvero comportando come un pazzo.

«Accidenti Porsche, sei ubriaco?» Tem si avvicinò e mi diede dell’acqua minerale.

«No, sto bene.» Stavo cercando di riprendere conoscenza il più possibile. Vedendo il mio amico tutto sudato, sorrisi ubriaco.

«Hai finito la processione del drago?» Chiesi mentre le persone cominciavano a sedersi a tavola, molto stanche.

«Questo è abbastanza, non c’è più bisogno di bere.» Mi prese il bicchiere dalla mano ed io mi sedetti dritto provando a muovere la testa un paio di volte.

«Ehi, vieni con me, vado a lavarmi la faccia.»

Mi sentii molto meglio quando l’acqua fredda mi colpì il viso. L’acqua mi colpì il volto per lungo tempo prima di chiudere il rubinetto.

«Non ubriacarti … non ubriacarti. Non ubriacarti …» mi dissi un paio di volte prima che Tem e io tornassimo al tavolo.

«Voi due non potete aiutarlo.»  Phon e Arm cercarono di trattenersi a vicenda. Ma tra loro, solo Kinn mi sorprese perché prima non sembrava ubriaco, ma poco dopo era disteso sul divano.

«Ehi Pete, sta bene?» Chiesi a Pete dubbioso.

«Poco fa, il signor Kinn ed il signor  Khun hanno fatto un duello di Befifty True.» disse Pete prima di chiamarmi per aiutarlo a sollevare il suo capo.

«Whoa … che bambinone!» Dissi mentre Pete ed io li sollevammo e ci dirigemmo verso il parcheggio, poi mettemmo i loro corpi nel furgone.

A casa

«Porsche, puoi aiutare Pete a prendersi cura del signor Kinn?» La voce di P’Jet mi sorprese. Così ora Pete e io trascinammo Kinn nella sua stanza, aprimmo la porta a vetri per mettere il corpo simile a un cadavere sul letto seguito dalle altre guardie che erano di guardia davanti alla porta. Volevo solo buttarlo lì e andarmene, ma Pete mi fermò.

«Ragazzi, andate, io e Porsche possiamo prenderci cura di lui.» disse Pete mentre dava ordini. In precedenza avevano fatto smorfie quando erano stati costretti ad andarsene, ma non quella volta.

«Perché io? Puoi chiedere loro di farlo, io vado.» Mi alzai e mi preparai ad andarmene maledicendo Pete.

«Sono stufo di loro. Sbrigati e aiutami.» Disse poi aggiustò lentamente Kinn sul letto. Pete, che mi vide immobile, si voltò imprecando.

«Guarda cosa stai facendo, vieni ad aiutarmi. Vai in bagno, porta un asciugamano umido e una ciotola …» ordinò. Annuii e andai dritto in bagno a cercare un asciugamano proprio come aveva chiesto Pete.

Fuori dal bagno

«Pete, esci per primo,» Kinn aprì gli occhi, il che rese Pete un po’ sorpreso di vedere Kinn ancora pienamente cosciente.

«Uh …»

«Esci …» ripeté Kinn con grande enfasi prima che Pete potesse capire qualcosa, guardò la persona in bagno, sorridendo e seguendo gli ordini del suo capo.

Quando uscii dal bagno, vidi Kinn sdraiato a petto nudo sul letto. Non l’avevo mai visto allenarsi, ma aveva addominali in vista ed era tonico. Inoltre, la sua pelle era molto bianca.

«Devo lavarlo?»

Avrei voluto sollevare la bacinella e versargliela addosso, ma dovetti spazzare via quei pensieri e iniziare a pulirgli il corpo con un asciugamano. Iniziai dalle le braccia, arrivai sopra le sue spalle e continuai a pulire.

Dopo aver immerso il panno nella bacinella e averlo strizzato, continuai a pulire il petto e lo stomaco con un movimento circolare. Involontariamente, guardai di nuovo il suo corpo e mi sentii geloso dei muscoli del suo addome. Ero così assorto nei miei pensieri che mi dimenticai di aver interrotto quello che stavo facendo. Fissai con soggezione il suo corpo muscoloso.

Prima di mettere il panno nel catino, lottai con i miei pensieri.

«Dovrei farlo? O semplicemente pulisco la parte superiore.» Parlai da solo, prima di pensare che forse non era a suo agio a dormire in jeans.

Accidenti … di cosa mi preoccupo? Lascialo dormire così!

Ma poi alla fine cedetti al mio buon senso e gli sfilai i jeans lasciandolo in boxer. 

«Guarda cosa sto facendo, farò qualcosa di buono per te!» Lo dissi davanti al viso di Kinn che si era addormentato con quelle belle ciglia che sventagliavano lungo le palpebre, prima di mettere il panno sulla coscia e strofinarlo sul polpaccio. Lo feci su entrambi i lati, quindi immersi nuovamente il panno nella bacinella e spremetti l’acqua.

«Eheheh.» ridacchiai perché deliberatamente non gli asciugai la faccia.

«Ti asciugherò i piedi e poi ti asciugherò la faccia, Hahahah.» Dissi allegramente. La mia mano teneva il panno e si preparava a pulirlo in viso, ma quello che successe dopo mi sorprese.

Kinn mi afferrò improvvisamente il polso, venni tirato sul letto e mi voltai improvvisamente.  

Cosa stava succedendo cazzo? Accadde così in fretta che non riuscii a gestirlo e il mio corpo venne sollevato e gettato sul letto. La mia testa si sentì intorpidita e iniziò a farmi male quando mi tirò forte.

«Giochi con me.. ehhh …» Non capii la situazione, prima di rendermi conto che ero sdraiato sulla schiena e lui era a cavalcioni di me.

«Cosa fai?» gridai mentre spingevo il suo petto con tutte le mie forze. Ma non sembrava affatto che la mia spinta lo avesse mosso di un centimetro. 

Il mio corpo reagì automaticamente quando vidi gli occhi di Kinn aperti. I dieci bicchieri di Befifty True che avevo bevuto avevano iniziato a funzionare? Come avevo detto prima, non ero un cattivo bevitore, era solo che l’effetto di quella bevanda era stato letale. Venne assorbito dal mio corpo gradualmente e poco a poco. 

«Sei ubriaco, hai perso!» Disse Kinn con un sorriso. Le sue mani mi afferrarono i polsi e li fissarono al letto.

«Lasciami andare!» Provai a reagire, ma più lottavo, più mi sentivo ubriaco. A quanto pare, ero di nuovo sbronzo. Chiusi gli occhi ermeticamente perché più li aprivo, più mi sentivo stordito e il viso davanti a me era pieno di lussuria. Stavo avendo le allucinazioni?

«Hai perso, devi essere punito.» La risata di Kinn mi fece venire voglia di imprecare. Sentivo il peso del suo corpo sopra il mio.

«Cosa avrei perso? Non sono d’accordo e nemmeno io sono ubriaco!» dissi, il mio corpo voleva sbarazzarsi di Kinn, ma lui non mi diede la minima possibilità di farlo.

«Sei ubriaco!»

«No! Togliti di dosso!» Mi sentivo come se stessi lottando con tutte le mie forze, ma non era abbastanza per fermarlo finché non sentii un respiro caldo colpire il mio viso, avvicinarsi sempre di più. Poi qualcosa toccò la punta del mio naso prima che le mie labbra ben chiuse sentissero la morbidezza e il debole odore di alcol. Sentivo qualcosa di così morbido e caldo che non riuscivo a descriverlo. 

Qualcosa che stava iniziando a farmi sentire soffocato fino a quando non rimasi senza aria, quindi aprii la bocca per aspirare quanta più aria potevo finché non sentii un oggetto estraneo ed umido farsi strada tra le mie labbra, spazzare la superficie della mia bocca e giocare all’interno.

Il mio cervello non riusciva davvero elaborare quello che stava succedendo, tutto quello che stavo vivendo in quel momento mi stava facendo battere forte il cuore. Il mio corpo tremava per una strana sensazione di formicolio che ondeggiava nel mio corpo, così inconsciamente risposi a quello che stava succedendo ed a tutti gli inviti che quel corpo estraneo mi stava offrendo. Quelle labbra si sollevarono avidamente, succhiarono le mie e poi la lingua si fece di nuovo strada in modo che entrambe fossero legate insieme, danzando in un ritmo che solo noi potevamo sentire.

Sentii l’umidità nella mia bocca giocare con piacere. Il mio corpo si rilassò e con i polsi liberi, alzai la mano e la posizionai saldamente dietro la testa della persona sopra di me.

Lasciando che la persona esplorasse di più, non notai quando il nastro mi venne rimosso dal collo. Provai solo una sensazione familiare quando quelle labbra iniziarono a sfiorarmi gli zigomi e la mascella prima che il loro calore si diffondesse sulla mia scollatura che era diventata umida per il leggero leccare e il bacio di quelle labbra. Una volta che Kinn fu soddisfatto di esplorare il mio collo, mi sentii nervoso quando iniziò a succhiare e mordermi la pelle. Gemevo con così tanto piacere che lo sentivo avvolgere tutto il mio corpo.

«Uff …» onestamente, mi sentivo così bene che non volevo fermarmi. Tuttavia, una realizzazione colpì improvvisamente il mio subconscio.

Sto baciando Kinn! Fanculo!

Lo spinsi in fretta finché non rotolò di lato, mi alzai in piedi ma le vertigini ebbero la meglio su di me.

«Uffa…» grugnii cadendo a terra.

«Merda, Porsche!» Quella imprecazione era stata l’ultima cosa che avevo sentito prima che la mia vista cominciasse a svanire e non so cosa successe dopo.

Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Facebook
Twitter
Pinterest



Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.