KINNPORSCHE – CAPITOLO 10

Cambiamento

-Kinn-

Sorrisi dopo che il mio stupido fratello maggiore aveva scelto Porsche invece di Pete. Uno creava problemi e l’altro era completamente pazzo. Il solo immaginarli insieme mi fece ridere internamente.

Ma la parte più divertente era che Porsche non aveva avuto la possibilità di contestare. Sapevo che Khun avrebbe fatto qualcosa di assurdo e folle; mentre per quanto riguardava Porsche, ero sicuro che non avrebbe accettato le folli idee di mio fratello. Quindi mi sarebbe bastato rimanere fermo e vedere cosa sarebbe successo. 

«Uhm… Signor Kinn, Porsche doveva fare il turno di notte oggi?» Chiese umilmente Pete.

«Perché l’hai chiesto?» Risposi con scherno mentre giocavo con Tae e Mew online.

«Dovrebbe essere il mio giorno libero, oggi.» Disse con una voce dolce, evitando leggermente il mio sguardo.

«Oh. Allora perché sei qui?» Lo guardai, prendendo una pausa dal mio computer.

«Quando il Signor Thankhun ha saputo che il Signor Vegas ed il signorino Macao sarebbero venuti, mi ha chiesto di fare uno scherzo. Non potevo dire di no e quindi sono comunque venuto qui…» Rispose con voce stanca. Emisi un sospiro, poi mi voltai verso Pete.

«Devi essere stanco di lavorare con Khun, vai a riposarti.» Risi un po’ alla fine della mia frase mentre Pete scuoteva la testa in segno di rispetto.

Come vorrei che Porsche seguisse il tuo atteggiamento, Pete.

«Oggi non ci sono altre commissioni, vero Signor Kinn?» Annuii in risposta. L’atmosfera era molto più tranquilla del solito da quando Porsche era con me. Ero solo sollevato che il mio fratello buono a nulla avesse deciso di eliminare la tempesta.

«Devo aspettare che P’Big venga Signor Kinn?»

«No, ora puoi andare, Pete. Posso fare da solo.» Risposi.

Pete si inchinò a me e lasciò la stanza. Emisi un lungo sospiro, sgranchiendomi sulla sedia. Quel giorno era stato faticoso. Onestamente non riuscivo a controllare il mio carattere ed avevo persino dato uno schiaffo in faccia a Porsche.

Era la prima volta, non avevo mai fatto qualcosa di così duro con la mia gente e mi ero sentito in colpa per quel gesto.

Non riuscivo a credere che uno come lui, che faceva casini tutto il tempo, avesse così tanto da dire. Ammisi che causava sempre problemi ai miei uomini, ma dovevo tener conto della sua versione, non sarebbe stato così agitato se non lo avessero provocato in primo luogo.

Porsche era il tipo di persona che non si sarebbe inchinato semplicemente se glielo avessi chiesto e lo trovavo irritante. Ma ultimamente… mi stavo divertendo a stuzzicarlo. Volevo imporre il mio potere su di lui per vedere come avrebbe reagito.

Avevo fatto di tutto per farmi considerare anche se non mi prestava attenzione. Quella era la prima volta che qualcuno metteva in discussione la mia posizione. Ogni volta che vedevo la sua faccia irritata mi rendevo conto di quanto fosse accattivante Porsche.

Un ragazzo con un bel corpo e con un bel viso, aggiungerei. 

Non era il mio tipo, di solito preferivo quelli magri, più fragili e con una posizione diversa a letto ma nell’ultimo periodo lo trovavo sempre più attraente. Si era persino tolto i pantaloni davanti a me.

Beh, non mi lamentai considerato che preferivo i corpi maschili a quelli femminili. Mi ero persino eccitato maggiormente quando l’avevo visto ubriaco la scorsa notte e quando si era accasciato sul divano.

Ovviamente non gli avevo fatto nulla, non sarebbe stato affatto divertente. Ma se avessimo avuto la possibilità di farlo, avrei preferito che fosse completamente sveglio perché sarebbe stato uno spettacolo da vedere. 

«Marsh è arrivato, Signor Kinn.» Disse una voce dopo che avevo indossato un abito nero. Ero sul divano ad ammirare e rivolgere un sorriso al nuovo arrivato. Era entrato di buon umore e si era aggrappato al mio braccio.

«Mi sei mancato.» Disse Marsh baciandomi sulla guancia. Appoggiò il capo sul mio petto ed io con un braccio gli cinsi la vita. Quello era il tipo che mi piaceva, un ragazzo dal viso adorabile, ben coccolato, con un pizzico di lussuria e celebrità.

«Prima farò un bagno, aspettami, va bene P’Kinn?» Mi disse e si diresse in bagno. Marsh non era il mio amante ma solo un compagno di piacere. Detestavo prendere le cose sul serio perché mi annoiavo facilmente. Cambiavo il mio partner ogni volta che ne avevo voglia. A volte venivano loro ed altre volte pagavo qualcuno per dormire con me. Marsh era una di quelle celebrità che consideravo il mio ragazzo giocattolo.

«Uhhmm… a-ahnnnn… hmm..» Suoni lamentosi echeggiarono nella stanza mentre i nostri corpi si strusciavano l’uno contro l’altro. La figura nuda di fronte a me accese il mio desiderio e risvegliò il mio corpo. Una delle cose migliori nella vita era fare sesso. Non era solo emozionante, ma anche stimolante e rilassante allo stesso tempo.

«P..P’Kinn… non… ah… mordere… io… ho un servizio domani… ah!» Mi disse una voce roca mista a gemiti vigorosi. Smisi di mordergli il collo ed iniziai a succhiarlo  mentre mi assicuravo che la zona potesse essere nascosta nei suoi vestiti. 

Ero preso dal momento quando all’improvviso balenò nella mia mente l’immagine di Porsche. Il ricordo di lui nella stessa posizione mi fece rabbrividire. Ricordai il modo con il quale mi guardava mentre mi facevo strada lungo il suo collo, il suo profumo seducente ed il suo gemito quando affondai i denti nella sua pelle.

Il solo ricordare quel momento mi fece eccitare. Sapevo che non era il mio tipo, ma non potevo farci nulla. Era come un diverso tipo di afrodisiaco.

Erano passate ore e avevamo finito con i nostri affari.

«Perché P’Kinn eri così duro oggi?» Mi chiese Marsh mentre mi avvolgeva le braccia intorno al collo.

«Non ero come sempre?» Risposi accarezzandogli i fianchi sopra quei jeans costosi.

«Lo eri. Ma oggi sei stato un po’ più ruvido del solito. E lo adoro!» Rispose Marsh baciandomi sulla guancia per poi uscire dalla mia stanza. Raramente lasciavo che qualcuno dormisse con me; di solito dopo averlo fatto li facevo mandare a casa dalle mie guardie del corpo.

Mi sdraiai di nuovo perché non riuscivo ancora a trattenere bene i miei pensieri. Conoscevo i miei gusti in fatto di uomini e come li trattavo a letto ma quella volta era stato diverso. Il pensiero di Porsche era più forte, come se ne avessi voglia ed ogni volta che affondavo i denti nella pelle di qualcuno, volevo vedere il sangue uscire dal collo, come quella volta. Scossi la testa e allontanai quei pensieri. Forse stavo solo pensando troppo ed avevo bisogno di riposarmi. L’indomani, sarei tornato ad essere di nuovo lo stesso Kinn. 

***********************

La mattina seguente…

Avevo dato appuntamento ai miei amici quel giorno, volevano studiare a casa mia, ma in verità volevano solo giocare e divertirsi. Non appena arrivarono i bastardi, un forte grido echeggiò nella stanza.

«Merda Kinn! L’hai fatto di nuovo!» Disse Time mentre si avventava su di me.

«Che cosa?» Gli risposi continuando ad usare il mouse. 

«Ho sentito da una delle tue guardie che hai portato di nuovo qui Nong Marsh per scopare.» Disse Time a bassa voce perché aveva troppa paura di Tae. 

«Che succede?»

«Sai, anch’io voglio un po’ di azione.» Sussurrò Time e subito Tae rispose ad alta voce. «Ne vuoi un po’? Di cosa?» 

Time si rivolse immediatamente al suo ragazzo ed indicò lo schermo del mio computer. «Un eroe! Voglio un nuovo eroe!» Rispose nervosamente facendomi ridere.

«Nuovo eroe il mio culo, compratene uno!» Rispose Tae con voce seccata. Questi due si frequentavano da 4 anni ormai. Compativo Tae perché si accontentava di quel bastardo. 

Time mi consegnò il suo telefono mostrandomi segretamente la foto di un ragazzo con degli occhi molto belli. A giudicare dalla sua figura, probabilmente era solo un liceale, che era esattamente il mio tipo. Time ed io avevamo gli stessi gusti in fatto di uomini. 

«Ho capito.» Dissi puntuale e immediatamente Tae aggrottò le sopracciglia.

«Sei sicuro? Non lo vuoi per te?» Chiese Time, lanciandomi un’occhiata maliziosa.

«Bastardo. Mi dispiace solo per Tae.» Dissi a bassa voce e il bastardo scosse la testa. Sebbene Tae sapesse già della parata di flirt di suo marito, lo lasciava sempre stare. A volte chiedeva persino di partecipare anche lui.

A volte non gli interessava anche se io scherzosamente lo incoraggiavo persino a fare lo stesso, perché entrambi erano miei amici e non volevo che fossero ingiusti l’uno con l’altro. Forse gli serviva una pausa mentale ma mi aveva detto semplicemente di no. 

«Ehi, hai fatto quello che ti avevo detto di fare?» Mew parlò all’improvviso, facendoci voltare per guardarlo. Era sempre impegnato con cose legate alla scuola e questo era il motivo per cui Time e lui litigavano.

«Smettila di farlo e gioca prima con noi. O non vedrai questa opportunità presentarsi di nuovo.» Time disse a Mew. Ma Mew si sedette sul tappeto solo con il laptop in grembo. I miei amici avevano atteggiamenti contrastanti ma ognuno aveva il proprio ruolo. Tae, era quello che possedeva hotel e aveva altri affari come Time. Mew d’altra parte possedeva alcune aziende e scuole private. Ecco perché era facile per noi cambiare scuola ogni volta che ne avevamo bisogno.

«Ragazzi, avete fame?» Disse Tae, dirigendosi verso la porta e cercando i miei uomini. «Dove sono le tue guardie del corpo?» Aggiunse.

«Andiamo prima a mangiare.» Risposi e Tae voltò di nuovo il viso per cercare qualcuno che prendesse il nostro cibo. Una volta trovato un sottoposto, attirò immediatamente la sua attenzione. 

«Ehi.» Esclamò Tae poi uscì dalla stanza. Lo lasciai uscire poiché ormai conosceva bene la mia casa.

Passò un po’ di tempo e Tae non era ancora tornato. Stavo per alzarmi ed andare a cercarlo ma all’improvviso entrò dalla porta con un’espressione accigliata.

«Hey Tae, stai bene?» Fissai lo schermo del computer senza nemmeno battere ciglio.

«Ho visto la tua nuova guardia del corpo e ho chiesto da bere, ma mi ha risposto senza mezzi termini che non è più la tua guardia del corpo. E se n’è andato.» Sorrisi al mio amico mentre entrava nella stanza ancora accigliato e si accasciava sul divano.

«Lo conosci.» Risposi. Posai il mouse ed uscii a cercare Porsche che sta per entrare in un’altra stanza.

«Porsche!» Si voltò e mi salutò con un’espressione irritata.

«Vieni qui.» Gli ordinai.

«No!» rispose subito. Sorrisi sottilmente alla sua reazione arrabbiata nei miei confronti. 

Non puoi davvero parlarmi correttamente anche solo per un giorno eh? E internamente risi di nuovo.

«Ti ho detto di venire!» Usai un tono di voce che di solito lo faceva sempre irritare molto.

«Non hai il diritto di darmi ordini, non sono più la tua guardia del corpo!» Feci un sospiro.

Certo, sarà difficile parlare con lui, questo è il suo fascino.

«Davvero? Va bene, allora…» Camminai verso di lui e mi fermai quando tra noi c’erano pochi centimetri di distanza. 

«Mi costringerai? Te l’ho detto che non sono più la tua guardia del corpo.» Rispose scuro in volto. I suoi occhi erano impavidi come sempre, eppure non ne avevo mai abbastanza. Distolsi lo sguardo dal suo viso e lo feci scendere fino al collo, sorrisi quando vidi un grande cerotto che ovviamente copriva quello che gli avevo fatto il giorno prima.

«Vai a prenderci degli snack.» Ordinai usando un tono normale.

«Hai piedi e mani. Vai a prenderlo da solo!» Mi disse e si avviò lungo il corridoio.

«Non lo farò! Vai a prenderli ora!» Gridai di rimando.

«No!» Si voltò e mi rispose ostinato.

«Vai adesso! Non farmelo ripetere Porsche.» Non ero nemmeno arrabbiato, mi stavo solo divertendo nel vedere le sue reazioni. 

«Chiedilo alla tua guardia del corpo!» Continuò ad urlarmi contro.

«Vai adesso!»

«Qual è il problema, signor Kinn?» P’Chan, il nostro segretario, si avvicinò e chiese.

«Porsche ha fatto di nuovo qualcosa?» Osservò proprio l’uomo da lui menzionato mentre lo chiedeva. 

«Sono di nuovo io.» Porsche rispose annoiato.

«Vai a prenderlo ora!» Gridai a Porsche.

«Vai adesso e fai quello che ha detto il Signor Kinn.» Gli ordinò P’Chan. Porsche imprecò e scese di sotto. Notai che Porsche si era affezionato a P’Chan, perché non aveva mai seguito gli ordini di nessuno ma lo aveva fatto quando lui gliel’aveva chiesto. 

Prima mi guardai intorno e sorrisi. Di solito non mostrava i suoi sentimenti e faceva del suo meglio per non irritarsi con i miei gesti, ma falliva sempre. E trovavo davvero soddisfacente quando reagiva in quel modo solo nei miei confronti.

Tornai nella stanza e mi sedetti per giocare, ma non appena il mio sedere toccò la sedia, qualcuno bussò alla porta.

Wow. Sa bussare adesso? È stato veloce.

«Avanti.» Dissi, ma sembrava che nessuno volesse entrare. Alzai la testa per osservare la porta ed aggrottai la fronte.

«Vieni pure!» Tae disse aspettando che qualcuno entrasse nella stanza e poi mi guardò. Non c’era ancora nessuna risposta, quindi Tae prese l’iniziativa di aprire la porta e quando lo fece, imprecò immediatamente. 

«Questo è davvero incredibile.» Disse ed io diedi un’occhiata. Il vassoio era stato lasciato sul pavimento senza alcun segno della persona a cui avevo chiesto di portarlo tempo fa. Tae prese il vassoio e lo mise al centro del tavolo.

«La tua guardia del corpo è davvero incredibile. Ha un atteggiamento pessimo ma con una bella faccia e persino un bel corpo.» Prima che Tae dicesse troppo su Porsche, Time lo fermò immediatamente.

«Ehi! Non esagerare. Sei arrabbiato con lui o lo vuoi lodare?» Disse Time facendo ridere Tae.

All’inizio pensavo che fosse stato Time ad aver pisciato nello stagno e lo avevo detto a Tae. Tae aveva immediatamente chiamato Time e lo aveva insultato, ma poi si era scoperto che era stato Porsche.

«Sto scherzando.» Disse Tae dando al marito un bicchiere d’acqua.

«Scherzando un cazzo. So cosa stai pensando!» Disse a Tae e continuò a giocare con me. Tae e Mew rimasero seduti sul tappeto. Mew era a pancia in giù non curante dei suoi vestiti che potevano sporcarsi, era solo troppo impegnato a sistemare e raccogliere informazioni per i compiti della scuola. Mi sentivo abbastanza in colpa per averlo invitato a rilassarsi, ma aveva comunque finito per fare un po’ di lavoro.

***********************

UNIVERSITÀ

Era lunedì ed ero venuto a studiare con i miei amici nel solito posto quando Tae ci aveva invitato ad un evento.

Era un evento scolastico a cui non avevo potuto partecipare. La mia facoltà, programma internazionale, non prendeva mai parte ad alcun tipo di attività universitaria. Anche al concorso Luna-Stella, i senior mi avevano implorato di venire ma avevo rifiutato senza mezzi termini.

«Time mi ha portato qui solo una volta, ma ho capito che il cibo è buono, quindi vengo qui da tre anni.» Disse Tae, guardando eccitato il cibo. Noi tre lo seguimmo silenziosamente da dietro, non ci piacevano i luoghi affollati e nemmeno la vista del mercato. Non sapevo nemmeno quando c’ero andato l’ultima volta o forse non l’avevo mai fatto.

Mi alzai e sospirai per la noia. Anche due dei miei amici lo fecero perché l’unico che si stava divertendo era Tae. Mi sentii così infastidito per l’ambiente circostante e per gli sguardi costanti che le persone mi continuavano a lanciare.

«Non hai ancora finito Tae? Ho caldo.» Chiesi frustrato. 

«Aspetta! Voglio questo!» Rispose Tae in modo scherzoso e infantile.

Lo trovavamo carino ma quello non era il momento migliore per divertirci con lui.

«Ah, c’è il dolce che ti piace.» Disse Mew, andando dall’altra parte del chiosco dei dolci. Tae lo seguì e insieme scelsero quale dolce prendere. Time e io ci fissammo e sospirammo all’unisono. Tae si stava divertendo, non riusciva nemmeno a tenere tutte le pietanze in mano.

«Mew. Smettila di incoraggiarlo. Finisci e andiamo. Fa caldo qui.» Ripetei con voce irritata. Quei cibi non erano di mio gusto e non vedevo nulla di interessante.

«Dai, lascialo stare. Si sta divertendo.» Mew mi rispose. A volte mi confondevo su chi fosse il vero fidanzato di Tae.

«Aspetta, quella persona è familiare.» Il mio amico disse mentre aspettava la sua crêpe ma non prestai molta attenzione a quello che stava dicendo. 

«Familiare a te e al tuo ragazzo.» disse Mew, facendomi guardare nella loro direzione.

«Sono qui.» Time rispose.

«No. Intendo quella persona. Non era la tua guardia del corpo Kinn?» L’ultima frase che pronunciò mi fece alzare immediatamente la testa. Seguii lo sguardo di Tae e vidi una bella figura. Era Porsche, probabilmente stava aspettando dei suoi amici.

Mi alzai e sulla mia faccia si formò immediatamente un sorrisetto. Dopotutto, quella faccenda del mercato non era noiosa.

«Dove stai andando, Kinn?» Mi chiese Tae mentre camminavo in direzione di Porsche.

«Ragazzi, andate avanti, parlerò prima con qualcuno.» Sentii Time inseguirmi ma non gli prestai alcuna attenzione, ero totalmente occupato a guardare il bell’esemplare di fronte a me. Porsche sembrava non avermi ancora notato, quindi continuai a camminare verso di lui.

«Pensavo volessi del riso! Perché diavolo mi hai portato qui?» Disse casualmente al suo amico che aveva in mano delle patatine fritte. Offrirà al suo amico? Non avrei mai pensato che uno come lui fosse capace di fare un gesto gentile come quello.

Continuai a camminare più vicino e quando Porsche fece un passo in avanti, si fermò immediatamente vedendomi. Sembrava molto sorpreso, poi aggrottò le sopracciglia.

«Perché ti sei fermato?» Gli chiese il suo amico e quando mi guardò balbettò un po’.

«Hey.» Lo salutai casualmente. Porsche si mise la mano in tasca e fece finta di non conoscermi. Camminò in una direzione diversa quando il suo amico lo raggiunse.

«Dove stai andando?» Gridò il suo amico. Porsche continuava ad andare avanti e indietro quando gli presi il braccio.

«Aspetta. Perché hai tanta fretta?» Chiesi. Porsche spostò immediatamente il mio braccio e si voltò verso di me. Le persone intorno a noi ci stavano guardando, avevamo suscitato interesse.

«Che cazzo vuoi!?» Mi guardò con rabbia.

«Vai a comprarmi dell’acqua.» Dissi con una voce calma e l’intenzione di infastidirlo.

«No! Oggi sono fuori servizio.»

«Chi è lui Porsche?» Gli chiese il suo amico. Guardandomi confuso.

«Comprami dell’acqua.» Ripetei.

«Perché il mio amico ha bisogno di comprarti dell’acqua?» Chiese il suo amico. Mi voltai verso di lui e lo scrutai in viso. Ahh, era quello di cui mi ha parlato Big. Quello che gli aveva dato filo da torcere.

«Non voglio!» Porsche mi rispose e stava per andarsene ma lo afferrai di nuovo per un braccio.

«Non farmi sembrare una persona dura qui, Porsche.» Gli dissi. Mi sentivo uno psicopatico perché ogni volta che lo vedevo agitarsi nei miei confronti, non mi disturbava affatto. Mi rendeva solo molto più interessato.

Porsche d’altra parte non mostra alcun segno di irritazione, si divincolò semplicemente dalla mia presa e si infilò tra la folla.

«Chi sei per dare ordini al mio amico?» Sentii un’altra voce e mi voltai ad osservarlo. Quell’amico di Porsche mostrava tratti in comune ai suoi, era sia bello che impavido.  

«Chi diavolo ha osato scherzare con Porsche? Devo ridurlo in poltiglia?» Ne arrivò un altro. Questo aveva un volto familiare, doveva essere l’amico a cui aveva rubato il nome, Jom. 

«Te l’ho ordinato. Non mi senti?» Gridai a Porsche, scansionando il suo viso fino al cerotto che aveva sul collo.

«Chi è lui Porsche?» Chiese Jom.

«Kinn.» Rispose. Subito dopo aver sentito il mio nome, Jom si voltò verso di me. Un misto di paura e terrore si dipinse sul suo volto.

«Sbrigati e comprala per me.» Gli dissi mentre chiudeva gli occhi cercando di reprimere la sua rabbia.

«Va bene! Te la compro, cazzo, quindi stai zitto!» Rispose e subito si avviò.

Il bastardo si arrese e prese la bevanda per me. Probabilmente lo aveva fatto perché stavamo causando troppo clamore.  

Mi feci strada di lato per prendere posto e i miei amici mi seguirono.

«Dannazione! Quell’amico di Porsche, è figo.» Disse Time.

«A chi ti riferisci?» Gli risposi scherzosamente.

«Quello è Jom?» Time chiese con piena curiosità ed io feci subito chiarezza.

«Se quello che stai chiedendo è il ragazzo con le patatine fritte lo conosco, ma se è quello che sorseggia il succo rosso, non so come si chiama.»

«Può cambiare da sorseggiare succo rosso a succhiare qualcos’altro?» Mi disse con il sorriso più astuto di sempre.

«Succhia i piedi di tua moglie laggiù e vattene.» Time si raddrizzò e in fretta fece una faccia normale. Tae poi venne verso di noi e portò con sé tutto il suo cibo. Nel mentre passò un minuto e ancora non vedevo il mio drink.

«Fa caldo! ​​Cosa stiamo aspettando?» Disse Tae sventolandosi il viso con la mano.

«So che fa caldo!» Time rispose e prese la sua acqua. Stavo ancora aspettando il mio drink quando ho visto due figure che venivano dritte nella nostra direzione. Avevano qualcosa in mano, ma non riuscivo a decifrare cosa fosse.

«Nam Rai.»

«Un frullato di verdure.» Aggiunse.

«Non posso credere che ti importi della salute di Kinn.» Disse Time, dando un’occhiata incuriosita al mio drink.

«Ecco il tuo drink. Adesso vado.» Disse Porsche, stava per andare quando lo fermai di nuovo.

«Aspetta!» Dissi.

«Cosa diavolo vuoi!?» Rispose con rabbia.

«Bevilo.» Dlielo dissi mentre gli posizionavo la bevanda davanti.

«Non voglio. Non mi piacciono le verdure.» Voltò il viso nella direzione opposta.

«La smetti di scherzare con il mio amico? Vai adesso Porsche, hai ancora delle prove, vero?» Disse subito il suo amico attirando la mia attenzione.

«Prove? Per cosa?» Chiesi.

«Non sono affari tuoi.» Il suo amico rispose con un tono annoiato. Sì, era davvero Porsche il secondo.

«Oh, volevo solo sapere.» Replicai, ma Porsche rimase fermo rivolto nella direzione opposta.

«Hey!» Lo richiamai di nuovo.

«Puoi lasciarmi andare? Sono occupato adesso.» Disse con una voce piuttosto gentile ed allontanai il mio braccio dal suo. Vidi che il suo simpatico amico rispose a una chiamata e guardò subito Porsche.

«Merda! P’Am ha detto che dobbiamo sbrigarci, Porsche. La piscina è già piena di gente.»

«Non andare ancora. Bevi questo prima!» Insistetti verso Porsche. Sapevo che avevano messo qualcosa nella mia bevanda. Quel bastardo non mi diceva mai di sì così facilmente, quindi doveva esserci qualcosa su questo.

«Ah fanculo!» Disse il suo amico Jom e bevve un sorso della bevanda. Porsche e l’altro suo amico rimasero scioccati dal gesto di Jom e stavano per fermarlo ma era troppo tardi.

Dopo che Jom ne bevve un sorso, lo sputò immediatamente facendo in modo che la persona vicina si sporcasse la camicia. E quella persona sfortunata era Mew.

«Fanculo la mia maglietta!» Mew imprecò, si alzò immediatamente e si asciugò il braccio con la mia camicia. Che bastardo!

«Che cazzo hai messo in quella bevanda Porsche!?» Disse Jom pulendosi la bocca. Porsche poi guardò il suo amico e si grattò la parte inferiore del mento. Lo sapevo!

«Cazzo, la mia camicia è sporca! Anche la mia faccia è sporca!» Mew non smetteva di lamentarsi di quello che era successo.

«Sbrigati Porsche!» Un altro ragazzo tirò Porsche per il braccio per portarlo via.

«Scusa. Non c’è acqua nelle vicinanze, quindi… Smettila di tirarmi! Posso lavartela a bordo piscina?» Disse con ansia Porsche. Mew annuì riluttante.

«Ragazzi aspettate qui, io vado con loro.» Disse Mew e io annuii, anche se mi venne un’idea migliore. 

«Andiamo insieme. Alzatevi!» Dissi agli altri miei amici. Tae mi lanciò uno sguardo confuso, poi raccolse immediatamente la sua roba e mi seguì. Feci un passo veloce per raggiungere Porsche e gli sussurrai: «Farai finta di essere buono con me qualche volta? Ti pagherò.» Gli dissi.

«Ah? Sei pazzo? Non sono più la tua guardia del corpo. Smettila di darmi fastidio.» Strinse i denti mentre mi rispondeva.

«Perché no? Penso che tu possa farcela.» Dissi scherzando. Immediatamente si allontanò da me e guardai la sua schiena con un sorriso.

Raggiungemmo la piscina dell’università, non molto lontano dal mercato delle pulci. Mew entrò in bagno insieme al bastardo che era responsabile del fatto che si era sporcato. Mew era un maniaco del pulito, anche quando sudava appena, andava immediatamente a cambiarsi.  

Eravamo tutti e tre in piedi accanto alla piscina a guardare ragazzi che saltano dentro e fuori dall’acqua. Mi guardavo intorno annoiato, soffermandomi sul pubblico che applaudiva ogni volta. Mi fece capire quanto fosse impegnata la mia università. Come avevo detto, raramente andavo a quel tipo di eventi.

Ero impegnato con i miei pensieri quando Time mi spinse a guardare la piscina. Dapprima lo guardai male, poi seguii il suo sguardo e subito notai il ragazzo con un sorprendente tatuaggio sul braccio.

Era solo sulla pedana, rivelando la sua pelle liscia e il corpo ben tonico che era bagnato dalla doccia che aveva fatto prima di salire a bordo piscina.

La luce del sole colpiva il suo viso smascherando i suoi bei lineamenti con un naso teso e labbra carnose. Si era pettinato con grazia i capelli, aumentando il suo fascino.

Lo analizzai con attenzione e vidi che aveva un bel corpo, con tutti gli addominali al posto giusto e la vita sottile. Si allungò un po’ e la folla si scatenò. Sembra che non fossi l’unico ad amare la vista.

So che non dovrei fissarlo così tanto, ma non riesco a distogliere lo sguardo su di lui.

«Ehi Kinn, ho saputo che il nome dell’amico bastardo è Tem. Vado da lui, spero non ti dispiaccia.» Disse Time, ma io non gli prestai molta attenzione perché mi stavo godendo lo spettacolo.

«Haha. Lo dirò a Tae.» Dissi scherzosamente mentre fissavo la bella figura che si alzava sulla pedana e stava per saltare dentro la piscina.

La folla divenne più selvaggia di prima mentre i ragazzi si misero in posizione. Quella era stata la prima volta in cui avevo visto Porsche fare qualcosa di diverso dal picchiare qualcuno.

Non sapevo che fosse un tipo che partecipava seriamente agli eventi scolastici. Non appena il fischio suonò, saltò in piscina e affrettò la bracciata. Era così veloce che gli altri non erano nemmeno riusciti a raggiungerlo. Lo guardai sorridendo, non sapevo davvero perché ero così attratto da lui. 

La gara stava per finire quando Mew uscì dal bagno bagnato fradicio.

«Cazzo! Vado a casa!» Mew borbottò e ci trascinò fuori dal palazzetto. Porsche era appena uscita dalla piscina e si guardò intorno, ma noi eravamo già andati via.

Ero contento di essere andato con Tae al mercato delle pulci. Se non l’avessi fatto, non sarei stato in grado di vedere quel lato di Porsche.

Il lato che adoravo di più.

Porsche

Era giovedì mattina quando sospirai profondamente davanti allo schermo della TV. Sapevo che Kinn era una spina nel fianco e suo fratello non era da meno. Ero appena entrato in casa quando lui mi trascinò subito dentro la sua stanza, insieme alle altre guardie del corpo, per guardare le serie tv. Il bastardo ci fece guardare serie tv romantiche e ci chiese persino come sarebbe andata a finire, come se fossimo in un videogioco. E se la risposta fosse stata errata, avrebbe iniziato a fare i capricci. 

Il divano lì però era abbastanza diverso. Potevo sederci sopra ogni volta che volevo senza che nessuno si arrabbiasse o iniziasse a discutere. Anche il primo giorno, Thankhun mi aveva chiesto se avessi mangiato o no. E se non l’avessi fatto, prima mi avrebbe lasciato andare alla mensa per sfamarmi. L’unico aspetto negativo era che dovevo guardare senza sosta le serie tv con lui.

Quel bastardo non faceva altro che guardare, giocare a giochi da tavolo e cantare al karaoke. Non aveva mai osato uscire di casa perché aveva troppa paura che qualcuno potesse rapirlo di nuovo. Non ero nemmeno sorpreso che fosse così.

«Morirà il protagonista maschile?» mormorò mentre inspirava profondamente. I miei occhi erano doloranti per il troppo guardare mentre mi sistemavo meglio sul divano. Non mi sentivo stanco tanto quanto quando lo ero con Kinn, ma era altrettanto snervante.

Clic!

Il suono del pulsante del telecomando echeggiò e il film fu messo in pausa. Noi quattro ci alzammo subito in piedi e guardammo lo schermo. Non sapevo che commento dovevo fare, perché se non gli piaceva, mi avrebbe dato sicuramente del filo da torcere.

«Ragazzi, pensate che il protagonista maschile morirà alla fine?» ci guardò tutti da capo a piedi in attesa della sua risposta.  

«Beh, probabilmente non lo farà. Perché se morisse, come vivrebbe la protagonista femminile?» disse P’Jay. Lo chiamavo Phi a causa della sua età, probabilmente sulla cinquantina. 

Provo pietà per te Phi, hai già perso molto a causa della tua età, io ho ancora molte cosa da vedere e conoscere. 

«E tu?» chiese l’altro ragazzo.

«La mia risposta è no, Signor Khun. Sulla base della traiettoria degli spari del cattivo, non colpirà mai così tanto il protagonista da ucciderlo.»

Annuì e premette il pulsante di riproduzione per continuare. Tutti noi tirammo un sospiro di sollievo. Lo faceva spesso, di chiedere a caso a intervalli. 

Dopo aver guardato per ore la serie, l’avevamo finalmente finita.

«Sì! Non è morto ed hai dato la risposta giusta!» Tutti noi gli rispondemmo solo con un sorriso.

«Porsche, cosa vuoi vedere dopo?» Mi chiese Thankhun. Guardai l’orologio e notai che era già mezzanotte.

Non vuoi dormire?

«Va bene qualsiasi cosa.» risposi con voce stanca e si voltò a guardarmi.

«Vieni qui! Siediti vicino a me e aiutami a scegliere. Questa sarebbe la tua festa di benvenuto, quindi guardiamo la tv fino all’alba!» Andai a sedermi accanto a lui e accettai con riluttanza il telecomando.

«Ma Signor Thankhun hai già festeggiato con Porsche domenica.» Disse P’Jet a bassa voce.

«Perché? Posso organizzare una festa per Porsche ogni giorno che voglio! Posso anche farlo per un anno se voglio!» Disse Thankhun con tono entusiasta. Non riuscivo davvero a credere che fosse il figlio maggiore di quella casa. Riusciva solo a pensare alle autoindulgenza e al relax. Era come un ragazzino nel corpo di un uomo. Non riuscivo a immaginare se avesse avuto la possibilità di sposarsi, come sarebbero stati i suoi figli.

«Non vedo nessun film divertente.» restituii il telecomando a Thankhun. Le sue guardie del corpo mi fissarono con soggezione, forse per quello che avevo detto.

«Penso che dobbiamo cambiare il genere. Hai voglia di qualcosa di eccitante?» Mi rivolsi a ThanKhun che stava per maledirmi.

«Cosa stai cercando di fare?» il ragazzo dietro di me mi diede un colpetto sulla schiena.

«Se non vuoi guardare questa telenovela e perdere la testa come lui, segui quello che dico.» Gli sussurrai.

«Di che genere parli?» Thankhun mi chiese con uno sguardo arrabbiato sul viso. Stava per iniziare un nuovo film e quando lessi il titolo, mi aveva fatto sbadigliare.

«Te lo garantisco, ti piacerà.» Dissi, mentre sollevavo il telefono e lo collegavo al widescreen di fronte a noi. 

«Se non è divertente come hai detto, ti picchio!» si sedette con le braccia conserte e si appoggiò al divano, io guardai lo schermo ed entrai nel mio sito web preferito. 

«Merda Porsche! Che diavolo stai facendo?» qualcuno mi afferrò per un braccio mentre tutti loro guardavano lo schermo del mio telefono. 

«So che volete vederlo.» Dissi con voce astuta sorridendo loro.

«Merda! Lo vogliamo certo, ma non farlo ora davanti al Signor Thankhun.» Anche Phon venne a fermarmi, io li fissai semplicemente.

«Quindi preferisci guardare quella roba fino all’alba? Sto cercando di aiutare qui!» si fissarono l’un l’altro prima di tornare nello stesso posto in cui si erano seduti poco prima.

Non vi preoccupate ragazzi! Con la faccia di Thankhun, sono sicuro che non abbia ancora visto niente di simile. E gli piacerà sicuramente.

Premetti il pulsante di riproduzione, quindi il suono di introduzione echeggiò nella stanza. Khun fissò lo schermo della TV e misi deliberatamente al massimo il volume quando sentì che era troppo basso. Mi alzai dal divano e aprii la porta per chiamare le altre guardie. All’inizio, mi lanciarono un’occhiata, ma alla fine mi seguirono all’interno della stanza mentre scorgevano donne giapponesi in intimo.

«Ed eccotv qui, mi avete fermato un po’ di tempo fa eppure ora siete tutti preoccupati.» Mi metto dietro il divano e mi appoggio al muro. Khun Thankhun quindi si alzò e accavallò le gambe, continuando a guardare lo schermo senza nemmeno battere ciglio.

«Khun, penso che sia troppo rumoroso.» Una delle sue guardie del corpo disse ma invece di premere il pulsante per abbassare, lo lasciai uguale. In quel momento la storia non si era ancora intensificata. Vidi il viso di Khun pieno di interesse e mi fece ridere. Era nuovo a questo tipo di mondo?

«Perché quegli uomini hanno bisogno di legare quella donna?» chiese con curiosità. Non risposi e fissai semplicemente lo schermo della tv dove c’era una signora che veniva legata dal suo capo.

QUINDICI MINUTI DOPO …

«Ahh! .. Aaahh … Ahn ..Kimochii ~ Ahnn .. Ahh!» forti rumori riempirono la stanza dato che il volume dello stereo era al massimo. Il suono di un gemito mi riempì le orecchie mentre i bastardi guardavano attentamente lo schermo. Nessuno si preoccupava nemmeno di sbattere le palpebre. Ero orgoglioso dei miei gusti che non deludevano mai nessuno.

Guardavo lo schermo anche con un sorriso ed ogni tanto ridevo, finché non sentii bussare alla porta. Nessuno si voltò nemmeno a guardare, tutti erano incantati dallo schermo che improvvisamente qualcuno si precipitò dentro.

«Che diavolo state facendo ragazzi !?» La voce di Khun Korn echeggiò dietro di noi, facendo alzare tutti per porgere rispetto al nuovo arrivato. Alcuni impallidirono e altri sembravano pieni di rimorso, ma Thankhun continuò semplicemente a guardare.

«Che diavolo stai facendo!?» Mi voltai con un’espressione normale per vedere che Khun Korn non era solo. Anche P’Chan e Kinn erano lì e mi guardarono con sospetto.

«Shhhhh Pa! Non essere troppo rumoroso.» Disse Khun mentre si portava il dito indice alle labbra senza nemmeno guardare suo padre.

«Dio! Questo rumore mi sta facendo impazzire. Se hai intenzione di guardarlo, almeno abbassa il volume! Tutta la casa è scioccata dal rumore!» Khun Korn disse mentre si strofinava la mano sulle tempie.

«E hai anche trascinato con te le tue guardie del corpo!» aggiunse.

«Shhhh Pa! Non fare così tanto rumore. Non riesco a sentire bene.» Premette il telecomando per ridurre il suono. D’altra parte, Kinn era appoggiato alla porta e rideva della situazione.

«Lascia che lo guardi papà. Nel caso volessi dei nipoti in futuro, potrebbe essere in grado di farli.» Disse Kinn costringendosi Khun Korn a massaggiarsi di più le tempie ed a lasciare la stanza. Kinn mi lanciò un’occhiata e sorrise leggermente prima di seguire suo padre e chiudere la porta. Vedendo che tutto era a posto, continuammo a guardare il porno in pace.

Uscii dopo anche io dalla stanza, presi una sigaretta, me la misi in bocca prima di accenderla. Faccio uscire il fumo che subito mi colpì il viso.

Khun aveva sonno quindi tutti avevano lasciato la stanza. Era arrivato il momento per me di rilassarmi e sfogare alcune emozioni. Avevo visto Kinn ieri e mi ero subito sentito nervoso ma non significava che mi piacesse o altro. Ero solo rimasto sorpreso. Anche oggi, ero solo stanco. Mi aveva persino avvicinato al mercatino delle pulci e sapevo che stava tramando qualcosa. Volevo vendicarmi di lui, ma il bastardo era stato fin troppo sospettoso.

Uno di questi giorni Kinn. Uno di questi giorni.

«Oh, sembrava che ti stessi divertendo.» Pete si avvicinò e sorrise, tirò fuori le sue sigarette e l’accese davanti a me.

«Sì, un sacco.» risposi.

«Vederti felice ha reso felice anche me.» Mi disse mentre sulle sue labbra si allargava un caldo sorriso.

«E tu?» Gli chiesi.

«Beh, sai, il cielo ha ascoltato le mie preghiere. E dal tunnel più buio, ho trovato la luce.»

«È così?» domandai con un sorriso. Mi guardai intorno e notai che ogni volta che uscivano per fumare una sigaretta, non parlavano molto. 

All’improvviso sentii dei passi e quando mi voltai era l’autista di Kinn. Stava scortando un volto a me ignoto, quindi mi voltai verso Pete e chiesi: «Chi è quello?»

«L’ospite del signor Kinn.» Pete rispose mentre guardava anche lui nella direzione in cui ero rivolto. Non avevo mai visto quella persona prima.

«È amico di Kinn? Perché sembra così stanco?» chiesi con curiosità. Alla fine della mia frase, Pete aggrottò la fronte e mi guardò.

«Quanto sai del signor Kinn, Porsche?» mi chiese. 

«Non così tanto. E tu?» Oltre a quello Kinn mi aveva attaccato e mi aveva lasciato un segno sul collo, lo faceva anche agli altri? 

Questo bastardo è davvero uno psicopatico, lo fa anche ai suoi amici!

«Beh, questo è…» Pete non ebbe la possibilità di finire la frase quando il mio walkey talky si attivò all’improvviso.

[Ciao ciao! Porsche! Porsche dove sei? Vieni da me.]

C’era una voce dall’altro lato della linea ed era chiaramente di nuovo Thankhun. Pensavo che il bastardo stesse già dormendo. Lasciai cadere in fretta il mozzicone di sigaretta e dimenticai di chiedere a Pete cosa stava per dire.

«Vado io per primo.» Dissi e mi feci strada all’interno della casa. 

Che diavolo succederà questa volta? Sono sfuggito a uno psicopatico per incontrare un pazzo?

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tania

lo rileggo sempre volentieri , devo dire che rispetto alla serie tv anche se molto carino e ben fatto , la novel originale mi prende molto di più non so perchè sopratutto le loro battute e il fatto che porsce sia fighissimo e tenero.

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