EN OF LOVE MECHANICS 2 – SPECIALE 2

-Mark Masa-

Ero nato con una vita normale, con delle persone normali intorno. Era sorprendente come, essendo una persona così ordinaria, qualcuno fosse entrato nella mia vita facendomi sentire tanto speciale.

“Tanti auguri a te, tanti auguri a te! Tanti auguri, tanti auguri, tanti auguri a teeeee!”

In passato, nel giorno del mio compleanno, uscivo per andare al pub con gli amici, altri anni ero restato a casa o ero andato in Giappone. Quel giorno era stato noioso e ripetitivo per quasi vent’anni, ma quell’anno ero con Vee.

“Buon compleanno.” disse con un bel sorriso stampato in faccia.

“Che cosa?” Non c’era niente a parte un pezzo di torta nella sua mano e mi alzai in silenzio perché non pensavo che uno come lui avrebbe fatto una cosa del genere.

“Soffia, sto iniziando a farmi male.” Certo, davvero molto romantico.

Vee mi diceva spesso di essere una persona romantica.

Mentre lo ripeteva diceva anche di poter rendere la nostra vita amorosa più dolce di quella dei Tossara e quel giorno ne stava dando una dimostrazione organizzando una festa di compleanno per me con solo noi due.

Ero confuso perché per lui era un evento anche se non c’era nessun altro che stesse partecipando. Il suo modo di farlo, però, era molto dolce, come se si stesse attenendo ad una sceneggiatura completamente nuova, un nuovo capitolo della nostra vita. Non avremmo più menzionato i capitoli brutti perché erano troppo amari e noi volevano che tutti i nuovi fossero i migliori.

Mi avvicinai a lui e allungai il mio corpo in modo da flirtare con lui invece di spegnere la candelina. Vee si fermò un attimo prima di chinarsi verso di me.

“Grazie.” dissi sorridendogli.

“Hai fatto finta di baciarmi…”disse guardando in basso.

Negli ultimi tempi non davo più tutta quella importanza a quello che diceva. Se lui diceva qualcosa io non distoglievo lo sguardo, ma avevo imparato a trasformarlo in qualcosa di più.

“Spero che tu stia con me per molto molto tempo.” dissi dopo aver spento la candela.

“Non sono ancora in punto di morte.” rispose Vee ed io semplicemente scossi la testa.

“Non ho detto che saresti morto.” sospirai.

Quelle erano le dolci parole di una persona romantica? Lo guardai di traverso, prima di avvicinarmi e afferrare la torta dalla sua mano per tenerla. Vee si limitò ad annuire come se fosse confuso. L’avevo preso in giro un paio di volte ed era confuso?

Quando mi mossi per prendere la torta dalle sue mani, Vee mi fece girare velocemente e mi abbracciò da dietro con il suo viso nascosto dietro il mio collo a farmi il solletico, ma che mi faceva sempre sentire meglio.

“Voglio morire… incollato a te.”

“Vee.” pronunciai il suo nome con tono di rimprovero schiaffeggiandogli la mano e lui rise sfacciatamente.

“Sto solo scherzando, come dovrei comportarmi?”

“Beh, proprio così.” dissi guardandolo di nuovo.

“Uhmm… Così?” disse abbracciandomi e baciandomi la guancia. Sì, era proprio così.

“Lasciami andare, ho bisogno di posare la torta.” dissi con voce aspra, ma in realtà era tenendomi così stretto che mi era irrigidita la mano.

“Allora posala.” disse prima di spingermi fuori sul balcone.

“Vee!”

Prima che potessi sgridarlo o anche solo alzare la voce, Vee aprì la porta finestra del balcone. Il balcone dell’appartamento di Vee era stato sistemato magnificamente, nel più bel modo possibile. In un angolo c’erano due sedie una accanto all’altra e un tavolino apparecchiato per due. C’era del cibo, una bottiglia di vino e una bellissima candela. Una volta seduto guardai l’altra parte del balcone dove c’era una disposizione di foto, mie e di Vee, sull’intera parete come in una galleria. C’era anche un girasole, anche se ancora fiorito, ma sapevo di quale fiore si trattasse perché non troppo lontano c’era un intero mazzo di girasoli.

Vee mi lasciò dopo avermi spinto nel posto che aveva preparato, prendendo la torta dalla mia mano e posandola sul tavolo, prima che le sue lunghe gambe si avvicinassero e si sporgesse per afferrare il girasole e portarmelo.

“In passato la gente diceva che ero il sole che si prendeva cura dei girasoli, ma non è così ora.”

“…”

“Perché io sono il girasole e sei tu il sole.” disse poi.

“Vee,” non sapevo cos’altro dire tranne il suo nome.

Non era un’esagerazione, Vee era davvero il sole, lo era davvero prima persino io lo avevo notato.

Lo seguivo, non diverso da nessun altro, osservandolo da vicino con la sua partner. Ora, però, era accanto a me, era insieme a me e mi stava dando il ruolo del suo sole, la persona che cercava.

“Voglio tanto ringraziare i tuoi genitori perché ti hanno dato alla luce e voglio ringraziare tutto ciò che mi ha permesso di festeggiare questo compleanno con te oggi,” disse sorridendomi.

“Io…grazie Vee per essere stato così buono con me.”

“Non sono stato buono, ti amo e basta.”Disse  prima di porgermi il fiore.

“È bellissimo,” lo tenni nella mia mano prima di guardarmi intorno.

Ancora una volta assorbii l’atmosfera attorno a noi, prima di rilasciare il respiro per il mio compleanno, ero di nuovo rilassato e felice. Mi tornò in mente che solo un’altra volta rimasi impressionato nel giorno del mio compleanno accadde quando avevo tredici anni e mia madre organizzò una festa di compleanno che non avrei mai dimenticato. Dieci anni dopo Vee mi aveva fatto sentire di nuovo così.

Mi sembrava di essere appena nato.

All’improvviso il suono di uno scatto mi portò alla realtà.

“È bello perché tu sei qui.”

Nella mano di Vee una Polaroid e un attimo dopo mi passò la foto che mi aveva appena scattato con in mano il girasole in quel piccolo spazio fuori sul balcone, il posto che aveva preparato appositamente per me. A parte la luce intensa della strada, in lontananza potevo vedere l’oceano scuro perché era notte e quindi era molto bello. Se ci fosse anche  Vee lo sarebbe ancora di più.

“È perché lo sei.” Non era magnifico perché lui lo aveva reso bello, ma perché era lui ad essere magnifico.

“Ehi vieni a mangiare,” disse prima di tirarmi il braccio e farmi sedere dove si era stabilito.

“Hai organizzato tutto da solo?” chiesi dopo che rimosse le coperture dal cibo.

“Ho chiesto a YiWa.” Risi alla sua risposta.

“Chi ha detto che era una persona romantica?”

“Beh, quella persona ha anche bisogno di consultarsi con altre persone alle volte,”rispose lui.

“E questo cibo…”

“Non ti aspettavi che potessi prepararlo da solo?” mi chiese prima che potessi finire la mia domanda.

Non me l’aspettavo proprio. Cucinare per noi, anche facendolo insieme, non aveva mai il sapore o l’aspetto giusto. Era più  un male che un bene e non valeva il tempo che avremmo impiegato per prepararlo , quindi di solito ci arrendavamo a ordinare qualcosa.

“Beh, allora posso aspettarmi che il cibo di questo ristorante sia delizioso?”

“È il più delizioso.”

“Più delizioso di me?” Dissi prima di mettermi in bocca del pesce fritto.

“Non sfidarmi Mark,” disse Vee puntando la forchetta verso di me in tono accusatorio.

“Non sto sfidando…” dissi io prima di chinarmi per mangiare il cibo.

Non erano molte cose, solo il pesce fritto e la salsa che mi piacevano, alcuni bocconcini di pollo, ciambelle, gamberi fritti, torte di pesce e zuppa di tom yam. Vee aveva acceso una candela che ci stava scaldando e gli arrossava le guance; io lo fissai in un modo che chiaramente diceva quanto lui fosse più delizioso del cibo.

“Volevo prendere i gamberi e gli spaghetti di riso, ma avevo paura che per cena non sarebbero più stati buoni per la sera e per il freddo prima di mangiarli,” disse Vee quando notai che il mio nuovo piatto preferito non era sul tavolo .

“Va bene aspetterò solo che tu li prepari apposta per farmeli mangiare.”

“Nei tuoi sogni.” Delle volte Vee era romantico, ma altre volte era molto diretto, senza darmi alcuna speranza.

Mangiammo insieme tranquillamente, e dopo, per dessert, prendemmo una piccola fetta di torta; beh, non era così piccola,ma era semplicemente perfetta. La giusta dose di dolcezza, con panna e marmellata, la rendeva perfetta. Pensai che la torta fosse dolce e deliziosa, ma forse non era per via dell’abilità di chi l’aveva fatta, ma perché  Vee era seduto dietro di me e mi abbracciava. Non lo sapevo descriverlo bene, ma la rendeva davvero gustosa.

“Uhm!” Gridai quando Vee spostò dietro di me e mi  abbracciò.

“Nutrimi un po,” la sua supplica vicino al mio orecchio mi fece automaticamente raccogliere un po’ di torta dal piatto per fargliela mangiare.

Chi avrebbe mai detto che con una persona di nome Vivis, il mio corpo si sarebbe mosso da solo azionando il midollo senza passare per il cervello, costringendomi a fare  automaticamente tutto quello che mi diceva.

“È delizioso?” Vee mi baciò.

“È dolce.” sussurrò la sua voce vicino all’orecchio dopo avermi baciato di nascosto il collo. Non osavo guardarlo in faccia perché in quel momento stavo arrossendo.

“Vee.” lo chiamai dolcemente quando il suo naso fu vicino all’incavo del mio collo e prese di nuovo a farlo scorrere fino alla mia guancia prima di incontrare il mio naso.

Il cucchiaio da dessert mi cadde di mano, atterrando da qualche parte a terra, ma non mi interessava cercarlo o raccoglierlo, ma lasciarlo lì per il momento perché la bocca di Vee stava per connettersi alla mia.

“Uhmm…”

Non so quante volte ci eravamo baciati e avremmo potuto baciarci quasi ogni giorno, ma era sorprendente che non importava quanto diventassi ancora timido, ciò che era ancora meglio era che mi sentivo bene ogni volta che ci baciavamo. Ci baciavamo come se conoscessimo ogni ritmo, ogni respiro e non era diverso dall’inizio. Sembrava che fosse sempre la prima volta che ci baciavamo.

Più i suoi occhi mi guardavano così, più io diventavo timido.

Emisi un leggero rumore quando la sua lingua entrò nella mia bocca, cercando la mia. Mi avvicinò lui girandomi il collo, cercando, prima di premere la sua bocca più e più volte sulla mia. Per molto tempo continuiamo a baciarci, ma sembrava non bastargli.

“Se solo la tua bocca è così deliziosa, non oso immaginare quanto lo sia tutto il resto.” disse dolcemente vicino alla mia guancia dopo aver rilasciato la mia bocca.

“Vee…”

“Chi ha detto che era molto più gustoso del cibo che era stato ordinato per lui.” disse ed i suoi occhi acuti incontrarono i miei rendendomi così timido al punto che dovetti voltare le spalle.

Se fossimo tornati pochi minuti prima, quando stavo ancora cercando di provocarlo al contrario di quel momento provocato da solo pochi morsi di torta, com’era possibile che mi fossi liquefatto a causa sua? I suoi occhi che mi perforavano quando ci baciavamo erano così sexy da farmi tremare e in quel momento il modo in cui mi stava guardando era così dolce che non potevo impedire al mio cuore di sciogliersi. Dopo mi allontanai da quel bacio che mi aveva costretto ad arrendermi a lui così facilmente, ma che non aveva ancora lasciato riposare il mio cuore.

“L’ho fatto.” dissi alzando gli occhi per guardarlo.

“Stai davvero cercando di essere davvero provocante, eh Mark?”

“Haha.” risi quando iniziò a dare voce alle sue le sue emozioni, sapevo che voleva provare ad afferrarmi, il suo corpo esprimeva il suo desiderio di volermi “mangiare”, stava cercando di mettermi fuori gioco, ma io risposi al suo attacco. 

Crede di avere il potere di farmi sciogliere? Posso farlo anche a te.

“Lo vuoi Mark?” Disse muovendosi lentamente verso di me.

“Urgh…non lo voglio.” la mia mano lo spinse via quando fece scivolare la sua mano sulla mia vita.

“Chi non provoca, eh? Chi non vuole niente?”

“Vee.”

“Sì, quello sono io.”

“Uffa!”

Di nuovo mi premette il naso sulla guancia prima che mi riprendessi completamente, volevo prima recuperare un po’ di lucidità perché presumevo volesse prendermi in giro e punirmi allo stesso tempo. Mi piegai inclinandomi, cercando di evitarlo molte volte, ma lui continuò a seguirmi e a baciarmi, mancando la mia guancia, ma colpendo il mio collo e altre parti del mio viso. Continuammo a giocare sul balcone finché non ci dimenticammo dell’ora.

“Vee…”

La voce ovattata di Vee, mescolata al suono della sua mancanza di respiro, mi fece rabbrividire. Ero così stanco di giocare in quel modo che poteva essere sorprendente per qualcuno più giovane, quando tutto ciò che Vee stava facendo era respirare a fatica, prima di sorridermi.

“Se non fosse il tuo compleanno, e se domani non dovessi andare a guadagnare dei meriti, domani mattina saresti stato male di sicuro.”

“Veramente?”

“Non dire che vuoi davvero farti male.”

“Uhm…” La mia voce uscì strozzata quando il suo bellissimo dito indicò me.

“Pensaci prima, perché se lo dici, allora domani sicuramente non potrai svegliarti presto.” disse facendomi spaventare perché se non avessi guadagnato dei meriti l’indomani non sarebbe stata una buona cosa.

Ero determinato ad andare la mattina seguente al tempio e guadagnare meriti dato che quel giorno ero stato troppo impegnato. Prima ero andato a trovare i miei genitori e non ero tornato fino a sera e poi anche Vee mi aveva sorpreso in quel modo. All’inizio non avrei mai pensato che l’avrebbe fatto. Gli avevo detto che sarei tornato la sera e che il giorno dopo sarei voluto andare a tempio con lui per i bambini mai nati.

“Allora dirò di no.” dissi timidamente.

“Davvero no?” Domandò toccandomi il naso.

“Veramente.”

“Ok allora andiamo a dormire.” disse ma invece mi abbracciò.

“Come posso andarmene se mi abbracci?”

“Veramente?” Il suo bel viso mi guardò e io sospirai.

“Mi stai abbracciando, vedi?” Dissi toccandogli dolcemente la mano.

“Voglio abbracciarti. Voglio ascoltare il suono del tuo cuore.” mormorò prima di posare la guancia sulla mia spalla e la mano sul lato sinistro del mio petto.

“Come?”

“Sta battendo forte.”

“E tu?”

“È lo stesso.” I nostri cuori battevano allo stesso ritmo.

Vee mi portò a letto quando le lancette dell’orologio avevano già passato la mezzanotte. Realizziammo che il mio compleanno era passato e il bel ragazzo mi disse di andare a fare una doccia e saltare a letto mentre sarebbe andato a raccogliere alcune cose prima di rientrare. L’indomani avrei impacchettato lentamente il resto perché volevo alzarmi di buona mattina e guardare ancora una volta quelle immagini, più chiaramente.

Quella notte mi addormentai pieno di calore. Una volta tornato dalla visita dai miei genitori pensavo che sarei stato stanco e sfinito, ma rimasi ancora seduto, disteso contro Vee e lasciando che mi tenesse a sé per molte ore. Mi ero seduto ammirando la parete del balcone che aveva decorato. Seduto lo ascoltavo e parlavo con lui ed al tempo stesso sentivo il suono dei nostri cuori che ci aveva fatto dimenticare l’ora in cui dovevamo andare a dormire. Dopo diverse ore, da un lato del materasso c’era Vee e dall’altro c’era un grande mazzo di fiori che mi aveva regalato, con la frase “buon compleanno.” Era la prima frase con cui mi aveva salutato quando ero entrato nella stanza e l’ultima che mi aveva detto quella sera al posto di  “sogni d’oro.”

Avere per fidanzato Vee era davvero fantastico. Mi aveva impressionato per tutta la sera precedente e mi aveva soddisfatto di nuovo al mattino dopo. 

Quella mattina Vee accompagnò tutti al tempio per i meriti. Avevamo preparato in precedenza il cibo per i monaci prima di recarci al tempio vicino al condominio e dare le nostre offerte. Dopo aver versato l’acqua cerimoniale e accettato le nostre benedizioni rispettivamente.

“Ti senti bene?”  Vee mi chiese ed io annuii.

“Molto bene.”

“Non pensavo nemmeno che un giorno avrei voluto guadagnare dei meriti.”

Stavamo camminando nell’area del tempio, guardando gli alberi e i fiori intorno alle strade e lo stagno situato in lontananza, prima di fare un passo avanti per andare nella zona per dare da mangiare ai pesci.

“In passato anche io la pensavo così, ma quando siamo quasi arrivati qui ci ho ripensato.” risposi mentre ci fermavamo insieme.

“Ci sono molte vite che vogliono crescere.” disse sulle scale. Mi sorrise posando la sua bella mano sulla mia testa come se volesse consolarmi prima di andare a comprare il pane per i pesci.

“Sì.” Risposi.

Ci fermammo lungo il bordo dello stagno e raccogliemmo il pane per farlo a pezzi per i pesci. Quel giorno stavo vivendo la migliore versione della mia vita. Vivevo una vita felice in parte grazie al bambino e in parte per Vee. Vee, la persona che mi amava e che si preoccupava sempre per me, proprio come quel giorno.

“Se glielo do tutto credo che si sentiranno pieni?” Mi chiese dopo aver gettato il pane e aver visto i pesci sciamare intorno e strattonarsi l’un l’altro.

“Allora non puoi semplicemente buttarmi dentro?” 

“Sei pazzo? Solo una persona può mangiarti,” disse strofinandomi la testa.

Gli sorrisi non sapendo come dire quanto fossi grato a quella persona, ma mi sentivo davvero così. Molte persone pensavano che era lui quello fortunato ad avere me, persone superficiali che non erano riuscite a vedere attraverso le cose, che non ne conoscevano la profondità, che pensavano che fossi io a proteggere lui. Non era così. Non ero una brava persona fin dall’inizio, tutt’altro. Ero diventato una brava persona solo perché avevo incontrato Vee.

“Abbiamo finito. E adesso?” Chiesi.

“Oh! Beh dipende da te cosa faremo per l’intera giornata.” Rispose lui.

“Non lo so, ho già finito tutto.”

“Uhmm…non ti ho ancora fatto gli auguri per il tuo compleanno.” disse facendomi accigliare.

“È stato ieri.”

Vee aveva scattato una foto, ma che razza di foto poteva essere con la mia bocca aperta fino a poco prima?

“Dai, ne scatto una migliore.” disse tirandomi verso sé per posare con lui. Dietro di noi c’era lo stagno e davanti la mia mano che reggeva il pane mentre stavo per entrare in contatto con la barricata dietro di me.

“Cadrò?”

“Non cadrai.”rispose immediatamente.

“Vee….”

“Sorridi.”

“È così che intendevi fare la foto?” Dissi quando mi avvicinai per dargli un’occhiata.

“Volevo uno scatto che sembrasse spontaneo.” spiegò confuso.

“Lo vuoi così.” replicai prima di tirare fuori il telefono e girare la testa verso di esso, lasciandolo andare un po’ più indietro. Quando un uccello si librò in volo scattai una foto in cui rientrammo anche noi due.

“La voglio.” disse prima di prendere il mio telefono.

“Vuoi la foto?” domandai prima di porgergli il cellulare.

Vee Vivis ti ha menzionato in un post.

Vee Vivis
Ora

Grazie per essere nato e avermi permesso di amarti. con Masa Mark

43 Mi piace 6 Commenti 2 Condivisioni

Aveva inviato la foto a se stesso prima di pubblicarla sulla sua pagina Facebook. Il numero di mi piace continuava ad aumentare ogni minuto, non diverso dai commenti e dalle condivisioni.

YiWaa: Desideri di compleanno ed espressione d’amore.

Tootsie Li studies mechanics:  Bello. Mi manca Nong Mark, è così bello.

Pond Pawee: Felice.

Bar Sarawut: esprimere il proprio amore per il suo compleanno.

Nnorthh: Molto dolce.

Hittee doesn’t just hit iron: Nong l’ha già detto, non è necessario pubblicare i propri ringraziamenti solo per l’amore.

YiWaa: Cosa vuoi? Essere al sicuro non è una buona? Hittee

Hitee dtoesn’t just hit iron:è vero, Nong lo adorerà

So so say:  una donna sicura di sé uscita da ingegneria.

Vee Vivis: Buon compleanno al mio ragazzo

Future forfun: non gli hai già fatto gli auguri ieri sera papà?

Kams house has a lamp bigger than a tank: ti sei appena svegliato per fargli gli auguri?

“Non hai niente da commentare?” Vee mi stava supplicando.

“Proprio no.”

“Che diavolo?” Scosse la testa infelice. Non si stava comportando molto bene.

“Voglio una delle foto di ieri.” Dissi.

“Non voglio che aggiorni il tuo stato. Sembrerà che stiamo flirtando l’uno con l’altro come Tossara.”

“Perchè no?”

“Sono possessivo per le foto di ieri, erano bellissime.” ammise poi.

“Vee, voglio postarne alcune.” dissi supplichevole.

“Ok, va bene.”

Me le inviò e le salvai sul telefono. Non volevo postare e flirtare come Tossara, non era affatto così. Non ero il tipo che cercava di aggiungere dolcezza flirtando ogni giorno. Mi piaceva solo aggiungere un po’ dolcezza esprimendo l’amore che avevamo l’uno per l’altro ogni giorno.

Mark Masa 

Ora

Grazie per aver reso il mio compleanno speciale con Vee Vivis

24 Mi piace 3 commenti

James reads that James is not James:  Stai con qualcuno di speciale?

Winnie the Pooh: Quando organizzavo feste per te, non hai fatto delle foto.

Hitee dtoesn’t just hit iron: eclissa Tossara

YiWaa: Flirtano.

Ton Kla: flirtano tra loro.

Vee Vivis: Non sto flirtando con nessuno, è il mio ragazzo, non sto flirtando.

TOSSAKAN: Se non state flirtando, allora cos’è?

Vee Vivis: esprimiamo il nostro amore

Pandora: così sdolcinato

Nnorthh: Non è davvero flirtare

Masa Mark: Non sto flirtando, sto solo esprimendo il mio amore per lui.

Non stavo esagerando per quello che avevo scritto nel commento, era vero. Tutti sapevano questo di noi. Vee ed io usavamo raramente le parole per flirtare attraverso il nostro amore. Non ero sicuro di quando sarebbe accaduto ancora, forse per il mio compleanno o a volte all’università. Non lo facevo quando non ero con lui, ma quell’anno eravamo insieme e mi era piaciuto molto e speravo che Vee mi avrebbe portato a festeggiare il mio compleanno ogni anno e che il suo amore per me sarebbe sempre aumentato.

Per il mio compleanno l’anno seguente, speravo che Vee mi amasse ancora di più.

Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Facebook
Twitter
Pinterest



Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.