EN OF LOVE MECHANICS 2 – CAPITOLO 5

– Vee Vevis –

Ero seduto a guardare il telefono, ancora una volta sorridendo a me stesso, nonostante fossero passati due giorni. Ogni volta che lo vedevo, non riuscivo a non sorridere ed era come se lo avessi visto di nuovo per la prima volta. Chi avrebbe mai pensato che qualcuno come Mark avrebbe fatto una cosa del genere? Potrebbe aver cercato di compiacermi o cose simili, ma a chi importava se quello che aveva fatto mi faceva sentire così bene e mi faceva innamorare di lui ancora una volta?

Masa Mark
Giorno 2
La mia foto.
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Mark aveva aggiornato il suo stato con una mia foto che aveva fatto, mettendo solo quella didascalia. Non c’era nessuna etichetta, nient’altro di aggiuntivo, ma la vidi perché era stata condivisa molte volte. C’erano anche un sacco di commenti da parte di persone che si lamentavano del fatto che io non aggiornavo le mie foto da un po’. L’ultima era una foto di gruppo scattata dopo gli esami e poi ce n’era un’altra perché l’aveva scattata il mio ragazzo. Era una foto di quando mi ero appena svegliato, in cui si vedeva il mio pigiama a righe e i miei capelli disordinati. Il motivo era che fosse stato Mark a scattare la foto, ma forse anche perché ero bello. Come avevo fatto a fare quella faccia nella foto in modo che risultasse così bella?

Vee Vivis: Il mio ragazzo.

Yiwaa: è solo una foto di quando ti sei svegliato, quindi non è già abbastanza, senza il mio ragazzo?

James reads that James is not James: Hai paura che non sappia di avere già un ragazzo?

Winnie the Pooh: Vorrei provare per favore.

Nnorth: Scommetto cento dollari che Vee l’ha costretto. 

Bar Sarawut: Scommetto altri cento che lo ha costretto perché era geloso.

Hittee doesn’t just hit iron: Stop! Urlerò a Vee di svegliarsi.

Tootsi Li studies mechanics: Voi ragazzi come renderete merito. Che cosa si intende ricevere l’uno dall’altro. (nt/: testo di una canzone thai di Thanin Intarathep)

I commenti in alto erano tutti dei miei amici. Risi del commento di Li, non sapevo cosa fosse ‘come renderete merito’, ma in quel momento sapevo che Mark aveva completamente preso il mio cuore.

“Continuerai a sorridere a lungo?” Mi chiese Mark, prima di passarmi un asciugamano, che presi senza dire niente.

“Se guardi è davvero divertente!” Replicai, facendolo sorridere un po’. 

“Mi mancano i senior.” 

Alzai gli occhi per guardarlo e quando se ne rese conto, si chinò ad osservarmi sospirando.

“Mi mancano.” 

“Non è sufficiente pensare solo a me?” Ribattei, così girò la testa dall’altra parte. 

Era completamente silenzioso perché non disse nulla, mi interessava solo il fatto che stava arrossendo, il che mi fece venire voglia di continuare a prenderlo in giro.

“Ehi, perché non ti basta pensare solo a me?” Mi alzai e mi misi accanto a lui, poi lo feci girare a guardarmi.

“Basta. Sto andando fuori.”

“Ultimamente sei ancora più carino, ogni giorno che passa.”

“P’Vee.” Dopo di che la persona che pensavo fosse carina si girò a guardarmi ferocemente. Mi fece ridere e annuire in risposta.

“Dopo aver nuotato si possono raggiungere di sicuro, credimi.” Dissi, prima di strofinargli la testa dolcemente, facendolo guardare verso di me, per poi entrare lentamente in bagno.

Le matricole avevano delle competizioni sugli sport in quella settimana. Erano iniziate ieri, e sarebbero finite il sabato. Mark faceva parte del personale, perciò era andato a supervisionare i ragazzi come prevedeva il regolamento. Ogni volta che andavo lì, solitamente era nello spogliatoio della piscina. C’erano un sacco di matricole della nostra facoltà, quindi un sacco per ogni sport. Non c’era bisogno di rimuovere qualcuno dagli altri sport, a meno che non avessero talento in molte cose diverse.

C’era una persona nel gruppo di nuoto di Mark, di cui non sapevo il nome, ma che amava guardarlo ed esprime chiaramente il fatto che gli piaceva, era anche molto soddisfatto da lui. Mark mi parlò di questo, dicendomi che quel ragazzo provava solo ammirazione per lui e non aveva intenzione di fare nulla. Ma come potevo crederci? Se ci fosse stata una possibilità, ero sicuro che l’avrebbe colta.

“P’Vee, portami al ristorante. Kam è malato e non c’è nessuno che ha portato il pranzo per i junior.” Mark camminò freneticamente.

“Oh sì, dove vuoi andare?”

“Andiamo.” Disse camminando verso di me per condurmi alla macchina senza rispondere, però, alla mia domanda. Non mi interessava il caos che si era lasciato alle spalle, il mio cuore era interessato solo alla persona che era di fretta. Guardai l’orologio, ed era già tardo pomeriggio, il che significava che i giovani non avevano ancora mangiato per pranzo e ciò voleva dire che, il personale aveva trascurato i propri doveri, ed io non lo capivo. Se avessi dovuto fare un’ipotesi di base però, sarebbe stato a causa di un semplice errore di comunicazione, ma questo era un grosso problema per quanto riguarda il lavoro di squadra.

“Mark, calmati!” Dissi alla persona che stava per sedersi al posto di guida. 

“Ho fretta, devo di nuovo tornare indietro e supervisionare.” Mi rispose.

“Lo so, ma fammi guidare.” Ribattei, prima di prendere le chiavi.

Non ci volle molto per arrivare al ristorante. Il personale aveva già ordinato il cibo, era solo che nessuno era andato a ritirarlo. Quando arrivammo, prendemmo il cibo da portare via perché avevamo già pagato. In realtà, c’erano molte persone che avrebbero potuto svolgere bene quel compito, spettava a Kam che però non poteva farlo. Quando arrivò il momento di mangiare, tutti continuarono ad incolparsi a vicenda fino a quando Mark si avvicinò per ascoltare e sentendo incolpare il suo amico si arrabbiò molto.

“Dannazione, erano così occupati a incolparsi a vicenda, che alla fine nessuno ha affrontato il problema. Avrebbero solo dovuto guidare ed andare a prendere da mangiare e sarebbe finita.” Mark si lamentò ulteriormente una volta tornati in macchina. Feci il mio dovere sedendomi con lui e lo ascoltai. “Questo è normale quando si lavora come una squadra. È normale avere conflitti, non essere d’accordo quando le cose vanno male e non capirsi.”

“Ma questo è troppo.” Rispose.

“Ma hai risolto, hai il cibo adesso!” Affermai, girandomi a guardarlo quando ci arrivammo al semaforo.

“Cazzo, sono arrabbiato!”

“Beh, cosa vuoi? Alla fine, è stato fatto quello che doveva essere fatto. Le cose non sempre funzionano come vogliamo e a volte si commettono degli errori, è normale.” Glielo dissi gentilmente. Prima che ci incontrassimo, nel mio gruppo ci erano stati molti litigi. Ma alla fine, era come se non fosse successo niente una volta finità l’attività. Tutto era andato bene, e tutti erano felici. Volevo che Mark capisse questo. Era un buon modo di apprendimento per lui incontrare più persone, imparare dai suoi amici di facoltà e altri nuovi arrivati. Nel complesso lo avrebbe reso una persona migliore. Prima aveva me e i suoi amici, ma volevo che cercasse di capire anche gli altri, ed ero lì accanto a lui per aiutarlo. Tuttavia, quella era la prima volta che si lamentava in quel modo.

“Sono stanco delle persone.” Per quanto riguardava Mark, quella era la prima volta che svolgeva quel tipo di attività, quindi in quella circostanza, per lui, parlare in quel modo non era insolito, anzi tutt’altro.

“Stai andando davvero bene e presto anche questa attività sarà finita.” Dissi, strofinandogli la testa dolcemente.

“Sì.” Rispose, ma aveva bisogno di avere fede, essere al comando poteva eccitarti molto con gli altri ma avere una persona lì per aiutarti a calmarti era davvero buono, e quella persona ero io. Sapevo come aiutare Mark a stare meglio. Forse non potevo fare molto, ma i suoi occhi non erano più spenti come lo erano prima.

“Ciao P’Vee.” 

“Ciao P’Vee.”

“Come mai sei qui P’?”

“Sono venuto a portarvi del cibo!” Risposi ai ragazzi che avevano alzato la mano per porgermi rispetto. Poi mi presero da mangiare dalle mani, prima di andare ad aiutare Mark.

All’inizio, venivo solo per vedere Mark e non mi interessavo troppo del resto, ma col passare del tempo era come se facessi parte del gruppo. Molti dei junior corsero da per venire a salutarmi e dirmi che gli mancavo. Lo capivo perché ero una persona che li istruiva e li aiutava con le loro attività. Era normale per loro sentirsi così verso di me. Specialmente perché alcuni dei miei amici non potevano essere lì a guardarli in quel modo.

“P’ dannazione, sta andando tutto a rotoli.”

“Quando l’avete fatto voi perché sembrava così facile?” Uno dei giovani mi chiese, facendomi sospirare. 

“Il mio gruppo era professionale.”

“Ti lusinghi da solo.” Rispose Mark, facendomi voltare a guardarlo così da incrociare i suoi occhi.

“Come gruppo dovete aiutarvi a vicenda. Se ci sono problemi potete cercare consigli dai vostri Senior, ma se non ci sono, potete chiedere a me. Ricordate però che ho anche un lavoro che ho bisogno di andare avanti.” Gli dissi.

“Wow, P’ hai un lavoro… quale? Non me l’aspettavo visto che sei sempre qui intorno.” Mi chiese un volto familiare.

“Sì. Beh, ora devo andare.” Non me ne andai subito e sapevo che quella sera probabilmente non sarei nemmeno riuscito a dormire nella stanza.

“Grazie mille, P’Vee.”

“Mark, hai intenzione di mandarlo via?” Gli domandò un amico e Mark annuì. 

“Continuerò a camminare a bordo piscina.” Rispose.

“Sì. Grazie mille, mi scuso per aver causato problemi.” Dichiarò l’amico, Mark si voltò a guardarmi prima di tornare indietro.

“È una cosa normale, capisco.” Disse sorridendo, facendo sorridere il ragazzo. “Presto sarai più stanco di così.” mi rivolsi ai ragazzi prima di seguire Mark.

Il tratto per la piscina non era molto affollato in quel momento. Gli altri erano fuori a guardare tutti gli eventi sportivi. Tutti coloro che dovevano nuotare erano già in piscina, perciò Mark si affrettò ad andare senza preoccuparsi di nient’altro. Ero abbastanza sicuro di aver visto qualcuno che lo seguiva e gli scattava foto segretamente. Avevo familiarità con la fotocamera però, si muoveva rapidamente. Camminai al fianco di Mark, anche se la fotocamera gli stava di fronte, lo coprìì almeno un po’ per non farlo fotografare completamente come era successo in passato. 

“Dove mi aspetterai?” Mark si girò per chiedermi.

“Alla tribuna, voglio guardare.” Replicai, cercando un po’ di spazio.

“Quando ho finito, portami a mangiare, ho fame.”

“Lasciami andare e comprare qualcosa da mangiare ok?” Risposi.

“Non posso mangiare ancora nulla.”

“Beh, allora nuota un paio di giri e poi possiamo andare.”

In un primo momento avevo pensato che avrebbero nuotato solo pochi giri, ma finirono per stare fino a tarda notte. C’era di più, avevo pensato di andare a mangiare insieme per conto nostro, ma non era stato possibile insieme perché insieme a noi si unirono anche gli altri. Mi sedetti stupidamente tra di loro e ascoltai le loro conversazioni. Non capivo molto, tranne che si stavano preparando per quello che avrebbero fatto il giorno seguente.

“Voglio la rivincita!” Disse Pon, del quarto anno. Si aspettava ancora di competere anche se sapevo che aveva solo una piccola possibilità di vincere, forse era davvero bravo.

“Contro chi?” Un’altra persona si girò a chiedere.

“Ai’Beam.”

“Stirpe eccezionale, dannazione!” Uscì nello stesso momento in cui Mark nominò la persona  della facoltà di medicina che sorvegliava la squadra di nuoto. L’anno in cui ero un membro dello staff, avevo sentito che il dottor Beam era davvero bravo a causare problemi, finché Mark e Bar non si erano quasi arresi.

“Beh, va bene, questo è vero, ma P’Pon non è qui per mettere pressione su tutti voi!” Replicò Mark.

“Sì, o piangerò.” Rispose quel ragazzo, facendomi alzare gli occhi al cielo quando fece una faccia implorante verso Mark.

“Non sto mettendo pressioni, ma solo un po’ di speranza.”

“Hai fatto pressione su di loro Pon.” Replicai, perciò mi mise il broncio.

“Cosa hai da dire Mark, è come ha detto Vee?” Chiese.

“Mi dispiace per Mark a volte.”

“Beh, è un bene, se sei pazzo di una persona, la si vuole rendere felice in tutti i modi.”

“Capisci cosa significa questo ora?” Mark si voltò per chiedermelo.

“Sì, Yiwaa me l’ha già insegnato.” Tutto ciò che gli altri non capivano, se lo chiedevi ad Yiwaa lei lo sapeva, vedeva tutto e non le sfuggiva nulla.

“Si può pensare che questo sia un momento di coppia giusto Ran?” Disse Pon accarezzando delicatamente la spalla di Ran, che si limitò ad annuire e lentamente guardò verso di me cercando di intimidirmi, ma io ero rimasto calmo, non mi ero scomposto. Cosa hai intenzione di fare ragazzo? Provaci e ti ritroverai a piangere.

“P Vee, resterai in giro per molto tempo?” Uno dei junior si voltò a chiedermelo, così annuì.

“Probabilmente fino a quando non mi laureo.” Risposi.

“Questo è un bene, se resterai qui in zona potremmo chiederti consigli.”

“In cosa posso aiutarti? Non capisco cosa stai facendo.” Per lo più capivo le cose della stella e della luna oppure il football che era l’unica cosa di cui ero responsabile. Per quanto riguardava le questioni generali, sapevo alcune cose, ma avevo dei limiti. Sapevo qualcosa su alcune cose, tra cui come nuotare più velocemente, di altro non sapevo nulla.

“Puoi aiutarci dandoci supporto morale.”

“Lo darò solo a Mark!” Risposi mentre tutti si misero a fischiare.

“È troppo P’.”

“Cosa? Beh anche quella foto era troppo.”

“Quando avete imparato essere così dolci l’un l’altro?” Continuarono a provocare.

“Basta!” Affermò Mark e tutti rimasero in silenzio, c’erano solo degli occhi beffardi da cui cercai di essere imperturbabile.

“Mangiate, ragazzi.” Annuirono e continuarono a mangiare e a prendersi in giro a vicenda.

Con il disordine degli eventi sportivi, credevo le matricole lo avessero gestito abbastanza bene. Il gruppo che era al comando ne aveva parlato quando eravamo lì, e di come non avevano fatto un buon lavoro così come lo avevamo fatto noi, ma che almeno era andato tutto bene, dal primo all’ultimo giorno. Non avrei mai pensato di dover fare rapporto ai miei amici, ma si aggiunsero tutti nel gruppo, e dato che ero la persona che capiva di più, risposi.

[Pond Pawee: Tua moglie è un membro dello staff, quindi cosa sai?]

[Tonkla: Non so niente, non vado in giro a seguire un Nong ogni giorno.]

[oOO No: I primi anni stanno facendo un buon lavoro?]

[Hittee doesn’t just hit iron: Vee non guarda nessuno tranne che Nong Mark.]

[Nnorthh: segue solo sua moglie finché non finisce la giornata, dove può trovare il tempo di guardare gli altri ragazzi?]

[Vee Vivis: Continuerete a parlare dell’evento? Perché se non la smettete di parlarmi andrò a dormire.]

[U unun: Fidati, si comporta così solo perché sua moglie sta già dormendo.]

Uscìì dalla chat di gruppo e continuai a far scorrere i messaggi, non spegnendo le notifiche, ma non prestandoci comunque attenzione perché quello che aveva detto il mio amico era vero. Rientrammo a mezzanotte e Mark si era già addormentato, mi aveva chiesto di tornare nella stanza invece di uscire con i miei amici. Si era trascinato in bagno, prima di andare dritto a letto.

Mark non aveva mai fatto nulla del genere. Il lavoro probabilmente gli stava togliendo un sacco di energia. Se mi avessero chiesto se era un lavoro duro, avrei detto non molto, ma per lui che non legava con le persone così facilmente probabilmente lo era. Aveva degli amici e si affezionava ad alcuni, ma di base gli piaceva restare un po’ sulle sue. Andare a letto tardi e alzarsi presto portava via un sacco di energia anche per questo era stanco.

“Con chi stai parlando?” Disse Mark mezzo addormentato.

“Oh! Pensavo che stessi già dormendo.”

“Sì, è a causa della luce del telefono.” Ribattè.

“Mi dispiace, vai a dormire.”

“Chi è?”

“Il mio vecchio gruppo di amici.” Risposi.

“Oh, vieni a dormire.” Replicò e così mi sdraiai accanto a lui.

“Stai facendo un ottimo lavoro, tutti ti stanno lodando.” Dichiarai alla persona assonnata mostrandogli la chat di gruppo. I miei amici si stavano complimentando, dicendo che aveva superato quello che si aspettavano. Per quanto riguarda Neua e Yiwaa, avevano detto che sembrava un esperto ma  ancora non gli avevo detto nulla.

“Sono davvero così bravo?” Chiese, i suoi bellissimi occhi si alzarono per guardarmi, facendomi smettere di fissarlo.

“Perché stai implorando?” Domandai.

“Beh, non ti ho visto complimentarti con me.” Il mio cuore saltò un battito, avevo sempre pensato che lo stesse facendo perché voleva imparare, ma in quel momento pensai che fosse per un altro motivo, e anche se non andava bene, il mio cuore sembrava scoppiare.

“Quindi volevi attirare l’attenzione su di te? Solo perché vuoi davvero che ti lodi?”

“Sì, voglio che gli altri mi vedano perché voglio pensino che sono compatibile con te.” Sorrisi più di prima, anche se volevo dirgli che se stava facendo le attività a causa mia, allora non era necessario farlo. Volevo dirlo, ma anche quando le altre persone lo guardavano, non riuscivo farlo. Perciò, non gli dissi di fermarsi, ma gli sorrisi prima di iniziare a lodarlo.

“Davvero eccellente, il migliore!” Ribadìì prima di chinarmi per baciarlo dolcemente.

“Sì.” Rispose per poi addormentarsi. Per quanto mi riguardava, ero segretamente felice, volevo davvero prenderlo in giro perché era così carino, ma capivo anche che fosse davvero molto stanco. Il fatto che ci fosse una persona che voleva comportarsi così, che voleva svilupparsi e che voleva farsi capire dagli altri per noi, mi faceva sentire davvero bene.

-Rrrr-

Il suono del telefono non svegliò il proprietario, così allungai la mano per afferrarlo e vedere chi fosse. Era la mamma di Mark, così ci pensai per un po’, prima di decidermi a rispondere. Se era sua madre allora non doveva essere così male, ma se fosse stato suo padre allora probabilmente lo avrei lasciato suonare aspettando che Mark rispondesse da solo.

“Ciao.”

[P’Vee? Dov’è Mark?] Chiese sua madre, lo guardai dormire e sorrisi.

“Non si è ancora svegliato.”

[Oh! Ma è già tardi.]

“Ha dovuto fare un sacco di attività ieri notte, si è potuto addormentare solo dopo mezzanotte. Di recente, ha avuto molte giornate pesanti come questa.” Le dissi.

[Immaginavo, perché di recente non chiama affatto.] Rispose.

“Beh, allora quando si sveglia gli dirò di richiamarti.”

[Non ce n’è bisogno, ho solo chiamato per dirgli di tornare a casa per il compleanno di suo padre. Quest’anno non abbiamo organizzato nulla, ma voglio che venga per un po’. Vieni anche tu con lui.] Ribadì.

“Ehm, bene se questo è il motivo, allora glielo dirò.”

[Ok, beh sarà di sabato, non è occupato con la scuola, giusto?]

“Vero.”

[È ancora molto testardo? Come state ultimamente? ]

“Non è testardo. Mark è ancora lo stesso Mark di prima. Di recente ha dovuto fare un sacco di attività, lo seguo spesso ma ho sempre paura che si stanchi. Questo è tutto.” Risposi onestamente, facendola ridere.

[Vee sei molto bravo, in questo modo suo padre non ha bisogno di seguirlo ed essere possessivo o preoccupato per lui. Mark pensa che suo padre non lo ami, ma non ha idea di quanto sia possessivo. Non andate troppo lontani, in questo modo, posso dire a suo padre che non ha bisogno di essere preoccupato, perché lo segui tu.] Disse.

“Sì. Come state?”

[Stiamo bene, è un po’ triste stare a casa da soli in questo momento,. Lo è anche non poter parlare con mio figlio di recente, ma sta facendo un sacco di attività, non è vero Vee?]

“Sta andando davvero bene.”

[Sentire questo mi rende così orgogliosa. Non ho mai pensato che Mark avrebbe fatto attività come questa, o avesse lavorato insieme ad altri. Ma quando ne sentiamo parlare, siamo molto soddisfatti. Quando arriverà il momento di lavorare, non dovrebbero esserci davvero problemi se vi supportate a vicenda. ] Disse, io ascoltai e pensai che forse era davvero preoccupata per questo.

“Non c’è bisogno di preoccuparsi affatto. Mark è molto adorabile.”

[Vee, stai cercando lusingarlo? O sei troppo innamorato di mio figlio. ] Disse la madre ridendo.

“Probabilmente quest’ultima opzione.” Non avevo bisogno di adularlo o ottenere il permesso, ero solo molto preso.

[Prendetevi cura l’uno dell’altro ragazzi, e vieni a trovarci più spesso. Ci tengo che tu venga come facevi prima e non solo Mark.] Sostenne, perché l’ultima volta stavo completando i miei esami così Mark era dovuto andare da solo.

“Ok.” 

[Ok, bene, ti lascio andare in modo da poter svegliarlo per mangiare.]

“Sì.”

“Chi sta chiamando così presto?” Chiese Mark mentre stava lentamente aprendo gli occhi.

“Presto? È già tarda mattina.” Ribattei.

“È il mio telefono? Chi era?” Ignorò totalmente quello che gli avevo detto, poteva ancora preoccuparsi di sé stesso e lamentarsi.

“Era tua madre che chiamava per dirti del compleanno di tuo padre.” Risposi.

“Non voglio andare. Ci sarà un sacco di gente giusto?” Mormorò dolcemente.

“Non lo so, ma so che è un sabato!” Dichiarai e lui aprì il suo calendario.

“È il mese prossimo.” Disse, i suoi bellissimi si girarono per guardarmi. “Vieni con me.”

“Lo farò.” Risposi.

“Che cosa sta organizzando? Puoi dirmelo?”

“Ha detto che non ha organizzato nulla, ma che vuole che tu vada.”

“Davvero?” Mark sembrava non crederci, ma alla fine annuì perché capì che ero serio.

“Non è una cosa normale? Solitamente infila il lavoro nell’evento del suo compleanno?”

“Sì e di solito non voglio andarci. Però mio padre non è così feroce ultimamente e poi ci sarai tu con me.” Non mi aveva supplicato ma solo informato.

“Tu hai me, non è necessario avere paura di tuo padre” Gli risposi.

“Ho sentito che la persona che ha paura sei tu.” Ribattè facendomi ridere.

“Sei pazzo? Perché dovrei aver paura?”

“Davvero? Vuoi di nuovo correre in piscina?” Mi prese in giro perché l’ultima volta che ero rimasto lì, avevo dormito abbracciandolo, suo padre era entrato e ci aveva visti e come punizione mi aveva fatto correre con lui intorno alla piscina. A quel tempo ero più giovane e potevo fare qualsiasi cosa, ma adesso forse non ci sarei più riuscito.

“Questa volta ti lascerò correre.” Risposi, ma lui scosse la testa.

“Vecchio.”

“Cosa?”

“Sei troppo vecchio, quindi non puoi correre, giusto?” Cercò di provocarmi nuovamente.

“Forse non posso correre, ma posso fare altre cose!” Sussurrai facendolo tacere. 

“Spudorato!”

“Come spudorato? Volevo dire che posso nuotare ma non correre! A cosa stavi pensando Mark?”

“Beh…”

“Beh, cosa pensavi che intendessi?” Chiesi. “Va abbastanza bene allora. Prima di tornare a casa, voglio fare le foto.” Glielo dissi visto che ci pensavo da un po’.

“Che data ha detto P’Dew?”

“O la prossima settimana o il prossimo mese. Ma in questo caso, siccome dobbiamo far visita ai tuoi genitori, posso rimandare di nuovo.” Dissi.

“La prossima settimana va bene, ma non mi taglio i capelli.” Ribattè, e così lo guardai di nuovo. La sua frangia gli stava perforando gli occhi, eppure non voleva tagliarla. Beh, sì, aveva un bell’aspetto, in realtà era molto carino, ma anche gli altri avrebbero visto e notato questa cosa.

“Bene, se non vuoi tagliarli, allora non farlo.” Potevo sopportare un po’ di gelosia, perché nasconderlo quando era così carino da fare invidia agli altri, giusto?

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