EN OF LOVE MECHANICS 2 – CAPITOLO 6

Capitolo 6

-Mark Masa-

Il momento a cui non volevo arrivare, era arrivato. Quello in cui avrei dovuto mantenere la promessa che avevo fatto a P’Vee.

Non avrei mai pensato che mi sarei sentito in imbarazzo ad indossare un’uniforme universitaria conforme a tutti gli standard, ma ora come ora mi ci sentivo. Poteva essere perché ultimamente indossavo solo la maglietta di ingegneria meccanica, o forse perché i miei capelli erano più lunghi e quindi mi facevano sentire strano. O forse erano tutte le attività che avevo dovuto fare. Eppure era solo una foto pre laurea che avevo promesso.

Una promessa in cui ero stato ingannato e raggirato in modo da accettare.

“Hai già finito?” Chiese P’Vee da fuori del bagno, facendomi ricontrollare i capelli prima di sospirare.

“Perché hai tanta fretta?”

“Vieni e fammi vedere.” Disse lui, così uscii dal bagno ma mi fermai nel vederlo.

Il mio bel ragazzo era in uniforme scolastica. L’ultima volta che gliel’avevo vista addosso era stato quando aveva terminato gli esami, ma in quel periodo non aveva questo aspetto. Non era così perfetto a tal punto. I suoi pantaloni neri sembravano lucidi e la camicia bianca a maniche lunghe gli calzava perfettamente. Aveva anche una cravatta nera e anche se era un po’ storta, non importava perché non riduceva affatto la sua perfezione. La sua toga da laurea era appesa al braccio destro. Il bel ragazzo stava in piedi davanti al guardaroba e si voltò a guardarmi come se stesse aspettando che andassi da lui. Non riuscivo perché ne ero rimasto ipnotizzato.

Ero così ipnotizzato che dovette venire verso di me per farmi riprendere conoscenza.

“Sei così bello.” Mi disse quando mi raggiunse, ma non mi sembrava affatto una parola adatta a descrivermi, soprattutto se paragonata a P’Vee.

“Uh…”

“Ti sei acconciato anche i capelli? È troppo per i miei occhi.” Disse fermandosi davanti a me e allungando la sua sottile mano per toccare i miei capelli, a cui non avevo fatto molto, avevo messo solo un po’ di gel per far sì che mantenessero la loro forma.

“Anche tu non sei da meno.” Era una bugia, perché in realtà era molto diverso. P’Vee era molto bello. I suoi capelli erano divisi con una riga centrale da un filo di gel e tutto ciò lo rendeva perfetto. Accidenti! Lasciatemi imprecare un po’, perché il mio ragazzo è così sexy?

“Sistemami la cravatta.” Chiese avvicinandosi, così allungai la mano e gli aggiustai la cravatta attorcigliata.

“Finito.” Il potere del mio ragazzo si era un po’ affievolito quando si mosse per voltarsi verso il frigorifero. Non stava facendo molto, solo il solito e non c’era niente di strano, non cercava di fare il figo e faceva tutto in modo naturale.

“Vuoi il latte o solo il pane?” Si voltò a chiedere.

“Fai attenzione alla toga.” Gli dissi, avanzando verso di lui.

“Oh, reggimela un attimo perché è in prestito.” Mi disse passandomi la toga, prima di chinarsi a cercare qualcosa per il pranzo nel frigo.

Avevamo preso appuntamento con il fotografo per il pomeriggio, fino a tarda sera. Era P’Dew ad aver scelto l’ora e il luogo. Nel pomeriggio, saremmo andati a scattare delle foto nel nostro edificio della facoltà e per quanto riguardava la sera saremmo andati all’ingresso dell’università. Quando arrivò il momento, in realtà, non ero sicuro di come P’Vee l’avrebbe presa perché quello che stava scattando le foto era il fratello minore di P’Dew, che aveva appena iniziato l’università qui, nella stessa facoltà della sorella.

“Voglio solo il latte.”

“Ok.”

“Se vuoi mangiare salsicce, possiamo uscire a comprarle.” Gli chiesi quando si chinò per prendere il latte, prima di raddrizzarsi per rivolgersi a me.

“Quanti problemi.”

“Bene, allora prendo solo il latte.” risposi, ma lui mi passò davanti e andò a prendere l’orologio nel cassettone, prima di andare a mettersi le sue scarpe di pelle lucida.

“Vieni a metterti le scarpe. ” Mi disse, così mi avvicinai.

“E il mio latte?”

“Non mangi la salsiccia?” Chiese alzando lo sguardo. Il modo in cui mi guardò ed il tono in cui pose quella domanda mi fece battere il cuore.

“Oh, ehi!” Avevo quasi mosso il piede per scappare quando Vee afferrò la mia caviglia e mi infilò il piede nella scarpa. La sua presa era stretta e salda, quindi tutto quello che avevo  potuto fare era stato inserire il piede in modo goffo.

Doveva davvero aiutarmi anche ad infilare le scarpe?

“Sei stato troppo lento.” Disse mentre si rialzava.

“Non capisco perché me le hai dovute mettere.” borbottai a bassa voce. Se fossi stato lento, allora avrebbe potuto semplicemente dirmi di sbrigarmi come ogni altra volta. Solitamente era sufficiente.

“Se ti fa stare bene, allora sii grato.” Si voltò per attirare la mia attenzione.

“Grazie.”

“Sì?” Le sue sopracciglia si alzarono quando sentì le mie parole. Pensai che fosse il giorno giusto per assecondarlo e così mi avvicinai e gli sussurrai dolcemente all’orecchio.

“Grazie Vee.” dissi prima di allontanarmi e donargli un sorriso.

“Voglio darti un bacio.” Il bel viso che era stato teso per la maggior parte della giornata mi sembrava stanco.

“No, ho fretta.” Dissi andando poi ad aprire la porta e trascinai P’Vee fuori, senza voltarmi verso di lui, né mostrandogli alcuna attenzione perché se avessi rallentato, lui avrebbe allungato la mano e mi avrebbe afferrato il gomito. In fondo era così che era fatto quindi non potevo fermarmi o sarei rimasto fregato. Anche se lui mi rendeva debole, dovevo andare avanti.

P’Vee mi portò a comprare delle salsicce, come aveva detto. Lui uscì per andare a comprarle e io non cercai di fermarlo, perché nello stesso momento anche mia madre mi stava chiamando. Mentre si allontanava dall’auto, le persone lo guardavano ed ora, mentre tornava, lo stavano ancora fissando e si avvicinavano. Stava portando il sacchetto delle salsicce ma doveva comunque fermarsi e lasciare che il suo fan club facesse delle foto.

Forse era perchè era passato molto tempo o forse perché c’erano molti nuovi bei ragazzi, quindi la popolarità di P’Vee era leggermente calata e così avevo dimenticato che il mio ragazzo era un ex luna universitaria. Non era più bello come una volta, perché ora lo era ancora di più.

“Scusa, sei affamato? Volevano una foto.” Disse appena si sedette, passandomi la busta con il cibo.

“Ho dimenticato che sei una Luna dell’Università.” rsposi ma in verità non lo avevo mai dimenticato, dimenticare sarebbe stata una pazzia.

“Oh, beh, oggi ho un aspetto magnifico.” Ci vollero diversi minuti prima che ricevesse un complimento da me, perché da quando eravamo in sala finora, non ne aveva mai parlato e naturalmente era una cosa che in nessun caso si poteva negare.

“Sì, sei bello.”

P’ Vee parcheggiò l’auto nel parcheggio come prima. Una volta scesi, le persone continuavano a guardare da vicino, ma non abbastanza per alzare le mani e porgere rispetto. Le voci che salutavano P’Vee continuavano ad arrivare e lui in cambio annuì e sorrise. Se le persone di questa facoltà non conoscevano P’Vee, allora non erano studenti di ingegneria.

“Scattare foto pre-laurea P’?” Gli chiese uno del quarto anno.

“Sì. Perché sei qui, non stai studiando?”

“Ho già finito. Allora, dove farai le foto?” L’anziano chiese a sua volta.

“Beh, probabilmente in tutta la facoltà.” Rispose P’ Vee.

“Allora farai foto per un bel pò di tempo. Inoltre, vedo qualcuno che viene accompagnato per scattare delle foto.” Disse allegramente, guardandomi in faccia.

“Sì.” P’Vee sorrise.

“Aspetterò di vederlo allora.”

“Accidenti, che splendore!” Una voce si lamentò dolcemente mentre camminavamo verso l’edificio. Veniva dal Nong che avrebbe dovuto scattere le foto al posto di P’Dew, era con un altro amico che al momento stava controllando la macchina fotografica.

“Cavoli, che attitudine.” Quelle parole non le avevo mai sentite. Non pensavo che fossero così grave, ma poi mi voltai a guardare P’Vee, il che era pazzesco, perché come potevo paragonarmi a lui?

“Tu… ” Disse P’Vee guardando la persona che aveva in mano la macchina fotografica, così mi girai e seguii i suoi occhi, pensando tra me e me che la persona più giovane aveva un ché di famigliare.

” Ciao, P’Vee, P’Mark, mi chiamo Thewphai, sono il fratello minore di P’Dews che oggi farà delle foto per voi.”

“Thewphai, Thew…” Cercai di pensare nella mia testa come mai il nome mi era familiare, come se l’avessi già sentito. Se fosse stata solo la faccia ad essermi familiare sarebbe andata bene, ma anche il nome mi sembrava conosciuto, quindi avrei dovuto saperlo.

“? Uno dei tuoi ex ragazzi?” Scossi la testa per negare ciò che la persona con la voce arrabbiata aveva chiesto. Non era un mio ex, quale dei miei ex ragazzi verrebbe qui a studiare? Dopo che avevo iniziato a frequentare l’università qui, fin dal primo anno mi era piaciuto P’Bar, poi era arrivato P’Vee e questo era tutto. Quando avrei avuto il tempo o addirittura il desiderio di avere un altro ragazzo?

“Mi dispiace. Anche se non sono un ex ragazzo, una volta abbiamo bevuto insieme. Quel giorno eri così ubriaco e blateravi su…”

“P’Vee.” Disse l’altro ragazzino alto, finendo la frase. Thewphai annuì in accordo.

“Ho ammesso che mi piacevi, ma quel giorno eri fuori di testa, continuavi a parlare continuamente di P’Vee.”

“E poi P’Vee venne a prenderti e ti strappò via da Thew.”

“E da quel giorno, beh voi ragazzi…”

“Siete tornati insieme.” Quei ragazzi avevano raccontato la storia in modo così professionale, fino a quando un’immagine non cominciò a diventare più chiara nella mia testa.

“Thew e Vespa.” Dissi quando mi ricordai il nome dell’altro ragazzo.

“Merda! P’ ti ricordi di me?” Disse Vespa entusiasta.

“Dimmelo.” Una voce calma proveniva dalla persona che mi stava accanto.

“Non ti ricordi, P’Vee? A quel punto, hai quasi dato un pugno al mio amico.” Disse Vespa.

“Posso dargli un pugno anche adesso.” Rispose P’Vee.

“Quel giorno, sei davvero venuto a prendermi?” Chiesi.

Pensai a qualche anno fa, quando io e P’Vee avevam litigato, ma eravamo stati costretti a lavorare insieme. Una volta completato il progetto, eravamo usciti a bere perché P’Li lo aveva chiesto. Ma a quel tempo P’Vee aveva una ragazza che era venuta a trovarlo e anche Thew si era avvicinato a me. P’Vee era andato via con quella ragazza, così mi ero alzato e mi ero incontrato con Thew. Ma poi, come aveva fatto P’Vee a tornare a prendermi?

“Non sono riuscito ad accettare i miei sentimenti.”

” Quali sentimenti? Ok, oggi ho finito, non farò più queste foto.” Disse P’Vee.

“P’Vee…” Gli tirai il braccio. “Sii più ragionevole.”

“Oh! Beh, a me non piace. Ti segue e ti fotografa quando nuoti e anche quando cammini con me continua a farlo. Ed è sempre la stessa persona con cui hai familiarizzato in passato.”

“Beh a quel tempo, non te n’eri andato con quella ragazza?” Domandai a mia volta.

“L’avevo fatto per dispetto.”

“Beh, anch’io.” Risposi. In quel momento non eravamo diversi l’uno dall’altro e stavamo cominciando a scaldarci. Per quanto mi riguardava, volevo solo spiegarmi, ma P’Vee era completamente incazzato.

“Se voi ragazzi poteste darvi una calmata.”

“Non ho bisogno di ascoltare niente, dannazione.” Disse P’Vee prima di voltarmi le spalle. Feci un respiro profondo prima di fare un cenno con la testa al Nong che stava aspettando.

“Controllo la luce ed aspetto.” Feci di nuovo un cenno con la testa, prima di andare verso P’Vee.

“P’Vee…” Gli toccai delicatamente il braccio “Non ti sei ancora calmato?”

“Cazzo! Non mi piace.” continuò, ma non mi spinse via il braccio e non cercò di andarsene, così compresi che si era calmato.

“E’ solo un ragazzino, è ancora un bambino.” Gli risposi.

“Gli piaci.”

“Non mi piacciono i ragazzini, lo sai.” Ero certo di aver detto a P’Vee che non mi interessavano le persone più giovani di me.

“Lo so, ma io…”

“Non ti scaldare tanto.” Dissi, prima di spostarmi per mettermi davanti a lui. Fece un respiro profondo ed espirò vigorosamente.

“Oggi anche tu hai un bell’aspetto.” quando parlò mi mandò in confusione. Ero bello? P’Vee era bellissimo, eppure non mi ero ingelosito così tanto.

Le riprese iniziarono con P’Vee da solo. Sarebbe stato pubblicato anche sulla sua pagina e la location era già stata decisa, si trovava nella sua classe. P’Vee entrò senza aver paura di fare casini. Prese diversi oggetti e li modellò in modo naturale. Quel suo lato di lui e la sua abilità mi stupivano sempre. Sorprendentemente non la prendeva troppo sul serio e in quel modo gli stava davvero bene. Basta così, se fosse stato qualcosa di più, probabilmente non sarei stato in grado di tollerarlo.

“Eccezionalmente buona.” Disse Vespa entusiasta mentre guardava P’Vee.

“Penso che dovremmo averne abbastanza da qui.” 

“Vuoi qualcosa di più?” Chiesero loro.

“Hai portato una macchina fotografica? L’ho già detto a Dew.” Chiese P’Vee.

“Ne ho portata una, vuoi usarla per fare delle foto?”

“Sì.”

“Ves, prendi la macchina fotografica.” Vespa allora consegnò un’altra macchina fotografica a Thew. P’Vee si voltò a guardarmi, prima di chiamarmi.

“Siediti qui” Disse indicando un vecchio divano che avevo notato sin dal primo anno.

“Vuoi fare un paio di foto?” Disse Thew e P’Vee annuì. Il bel ragazzo non mi abbracciò, né mi afferrò, si avvicinò solo per appoggiarsi al retro del divano e mi guardò in faccia.

“Guarda la fotocamera.” Disse P’Vee, così mi girai e guardai come aveva detto. Ma dannazione, questo doveva sicuramente sembrare divertente perché stavo guardando la fotocamera, mentre P’Vee stava guardando me.

Click!

“Ne vuoi un’altra?”

“Basta una sola foto.” Disse P’Vee, alzandosi poi per andarsene.

“Merda. È una videocamera one-touch e vuoi solo una foto.” Parlò Vespa guardando poi P’Vee. Invece Thew, guardò soltanto me e sorrise.

“Sì. Una sola foto insieme a una sola persona.”

“Cosa?” Chiesi al Nong.

“Mia sorella mi ha detto che voleva davvero usare la macchina fotografica per scattare foto a P’Vee, ma nessuno si è osato a farlo perché avevano paura che fosse sbagliato e che la foto sarebbe risultata brutta. Ero davvero confuso quando P’Vee ha voluto portare con sé una macchina fotografica, non riuscivo a capire perché, ma ora so quanto sia speciale.” Disse Thew e anche Vespa mi ascoltò. Mi fece una domanda, mentre io me ne stavo timidamente seduto.

“Come?”

“Beh, voleva usare la macchina fotografica per scattare una foto, mostrando come il suo ragazzo è la sua sola e unica persona.”

Bastardo! Se non fossi stato timido in quel momento, avrei detto qualcosa!

Era proprio come aveva detto Thew. P’Vee usava l’altra macchina fotografica per scattare molte foto di sé stesso, ma non appena si trattava di un paio di scatti, tornava ad usare la macchina a pellicola e scattava una sola foto. Non aveva detto nulla e non mi aveva neanche spiegato il motivo per cui lo faceva, ma adesso che ne ero a conoscenza, ero diventato ancora più timido.

“Non vi abbracciate?” Chiesero.

“Perché dobbiamo abbracciarci? Così basta e avanza.” Disse P’Vee, in piedi in posizione eretta.

In quel momento eravamo in piedi vicino al manifesto del dipartimento, come se stessimo onorando la bandiera delle nazioni con le nostre uniformi scolastiche al completo. Guardai di nuovo dritto verso la telecamera, senza neanche sorridere minimamente.

“Fai la foto.”

“Giusto.”

Click!

“Ok, finito.”

“Un attimo, prendi anche il mio telefono e fai una foto.” Disse P’Vee, prima di allungare il suo telefono a Thew.

“Stesso stile?” Chiese quando io e P’Vee non ci muovevamo o cambiavamo affatto la nostra postura.

“Sì.”

Guardai verso la macchina fotografica come al solito. Ormai ci ero abituato, anche se avevamo scattato solo poche foto, non avevo dovuto fare molto. P’Vee mi aveva soltanto ordinato di ‘guardare la macchina fotografica, guardare la macchina fotografica, guardare la macchina fotografica, guardare la macchina fotografica’ in quel modo, fino a quando non avrvo avuto più bisogno di dirmelo, perché lo sapevo già.

“So perché P’Mark ama così tanto P’Vee.” Disse il Nong quando riconsegnò il telefono a P’Vee.

“Ah! Neanche dieci di voi potrebbero mai farlo come me.” Disse P’Vee sorridendo, ma il suo tono di voce esprimeva fiducia in ogni parola.

“Per oggi basta così?”

“Sì.”

“Grazie per aver accettato di farmi fare delle foto per voi oggi.” Disse sorridendo Thew, così anch’io risposi con un sorriso.

“Sì. Grazie anche a voi per essere venuti a scattarle.” Disse P’Vee in risposta.

“Sarò veloce a ritoccarle e ad elaborarle.”

“Sì e mandale prima a me. Se Dew le vuole per la pagina, può chiederle a me.” Disse P’Vee.

“Penso che se mia sorella le stia editando lei stessa, dovrai prima provare a competere con lei.”

“Tu le monti e me le dai. Dalle la macchina fotografica principale, le uniche immagini che voglio scegliere.” Disse P’Vee.

“Ci proverò P’, ma sai anche tu com’è fatta mia sorella.”

“Sì. Beh, comunque, grazie mille.”

“Ho già ricevuto il mio pagamento.” Disse Thew.

“Cosa? Ma non l’ho ancora versato.”

” Sono riuscito ad ottenere un sorriso da P’Mark.”

“Stronzo! Vuoi affrontarmi di nuovo?” Disse P’Vee ma i Nong erano già scappati di corsa.

” P’, non corrergli dietro e litigare.” lo esortai.

“Quando gli hai sorriso?”

“Stavo sorridendo alla telecamera.” Sorridevo alla telecamera e immaginavo fossero gli occhi di P’Vee.

“Cazzo!”

Ero andato a scattare quelle foto per P’Vee ed era solamente lui che continuava ad innervosirsi. Thewphai continuava a scattare foto ed era abbastanza intelligente da fare tutto quello che gli ordinava P’Vee. Per quanto riguardava Vespa, si limitava ad aiutare, portando le cose mentre lo seguiva nervosamente. Io continuavo ad asciugare il sudore di P’Vee, senza dimenticare il fatto che sembrava arrabbiato. Sapevo che non aveva cattive intenzioni ma che era solo fissato con qualcos’altro, non era soddisfatto nemmeno di una piccola cosa e non volevo provare a indovinare cosa non andasse.

“Perché sei così lunatico?” Dissi, spostando la mano per alzare l’aria condizionata. Era la mia macchina, ma era P’Vee che guidava.

“C’è una persona a cui piaci, non posso essere frustrato?” rispose lui, appoggiandosi al sedile.

“’P’Vee.”

“Sono frustrato solo con me stesso, tutto qui. Non con te.” continuò prima di tirare fuori il telefono per controllare i suoi messaggi. Quando lo vidi fare questo, tirai fuori silenziosamente anche il mio che era in modalità silenziosa.

Dopo qualche minuto iniziò a vibrare affermando che ero stato menzionato in un post. Continuava a succedere spesso, così cliccai per vedere un suo post.

Vee Vivis
2 minuti fa.
Questo del terzo anno appartiene a questa persona che si sta laureando.
546 Mi piace 19 Commenti 58 Condivisioni

Era una nostra foto che avevamo appena scattato. Ero in uniforme e guardavo verso la macchina fotografica con il volto fermo, insieme a P’Vee con la toga della laurea, il suo occhi però guardavano solo me. Chiunque osservasse i suoi occhi poteva sicuramente notare quanto mi amasse.

” P’Vee… ” Mi girai per chiamarlo per nome, ma lui si voltò e mi sorrise.

“Ti amo tanto….ugh!” Disse, ma non riuscì a finire la frase perché ero riuscito ad unire la mia bocca con le sue soffici labbra. Ci baciammo lentamente, le nostre labbra si incontrarono poco a poco, affinché potessi dirgli che anch’io lo amavo moltissimo. Probabilmente non sarei riuscito a parlare adeguatamente fino a quando non avessi trovato il modo di irritarlo, o di litigare. Anche se non parlavo lo amavo, proprio come lui amava me. Forse lo amavo persino di più di quanto lui amasse me.

Lentamente mi allontanai ma lui mi afferrò il collo tornando con le sue bellissime labbra a baciarmi l’angolo della bocca.

“Amore. Ecco perché mi comporto da stupido, non ho altre ragioni se non l’amore.” Ribadì P’Vee. I suoi occhi fissavano i miei e io riuscivo a vedere tutto attraverso di loro, proprio come lui in quella foto.

“Lo so.” Risposi facendogli alzare le sopracciglia. “Anch’io ti amo.”

Le sue labbra tornarono ad avvicinarsi alle mie, ma io lo spinsi e dovetti allontanarmi da lui. Se avessi dovuto baciarlo un’altra volta, allora si sarebbe sicuramente trasformato in qualcosa di più e non poteva succedere nel posto in cui ci trovavamo in quel momento.

“Sei crudele.” Disse lui prima di tornare a sedersi composto.

“Leggerò i commenti.”

” Oggi sei come una celebrità che li controlla in continuazione.” mormorò.

“Beh, qualcuno ha parlato di me.” Se non mi avessero taggato, forse non l’avrei nemmeno visto.

“Non ti ho taggato, volevo che lo scoprissi da solo.” Disse prima di rimettere in movimento lentamente la macchina.

“Sì.” Acettai le sue intenzioni, le sue azioni erano speciali e le sue parole erano molto chiare, il che mi fecevano innamorare di lui ancora di più.

“Se in qualche commento ti insultano, fallo anche tu.” Disse scherzosamente. Ma in quel momento non avevo il coraggio di maledire, perché la prima persona a maledire era mia zia, la mia zietta in codice.

Yiwaa: Esibizionista. Voi ragazzi vi mettete sempre in mostra a vicenda.

Tootsi Li studies mechanics: Informatemi chiaramente!

Pond Pawee: Come si chiama questo del terzo anno?

U unun: Aperto allo scambio con questo del terzo anno.

James reads that James is not James: Hai intenzione di commercializzare il marchio Masa?

Pandora: Affascinante e bellissimo allo stesso tempo, marito e moglie.

Hittee doesn’t just hit iron: Nel mio cuore non voglio ammetterlo, ma è mio padre.

Da Darika: P’Vee è molto bello.

Bar Sarawut: Molto tranquillo, ma davvero fantastico.

Yiwaa: Hai addestrato il nong a vantarsi in questo modo? @Nnorthh

Nnorthh: Il nostro nong è tranquillo. È soltanto il tuo amico che si mette così tanto in mostra.

Future Forfun: Il mio amico è stato obbligato a farlo @Masa Mark

Kam Pan’s home has a lamp bigger than a tank: Sembra pretenzioso e calmo e se non lo è, allora è completamente perduto.

Winnie the Pooh: Vieni a risponderci @Masa Mark

Non avevo risposto a nessun commento sul post di P’Vee. Era divertente vedere i commenti del suo fan club o delle persone che lo conoscevano. Non erano affatto male. Per lo più erano persone che affermavano che a loro piaceva quando era innamorato di qualcuno. Ci erano voluti quasi due anni per fargli accettare a poco a poco che la persona al fianco di P’Vee era un ragazzo e non una donna perfetta come Ploy Naphat. Io ero un ragazzo qualunque ma amavo molto P’Vee.

Cliccai per salvare l’immagine che P’Vee aveva postato sul mio telefono prima di ripubblicarla sul mio profilo Facebook. Non avevo intenzione di usare la stessa foto ma dovevo farlo per forza perché ce n’era una sola.

Mark Masa
Adesso.
Ti appartengo da quando ero una matricola.
23 Mi piace 17 commenti 7 condivisioni

Winnie the Pooh: Quanta forza!

Kam pans home has a lamp bigger than a tank: Wooooo!

Yiwaa: Vinco il campionato.

TOSSAKAN: P’Bar, dobbiamo commercializzare @Bar Sarawut

Bar Sarawut: Qual è il settore?

Tootsi Li learns mechanics: Hai vinto tu.

Hittee doesn’t just hit steal: Un dieci pieno, nessuna deduzione.

Pandora: Nong Mummmmm

Future for fun: Cosa resta da commentare?

White rock sparkling in the Sky: Le attenzioni di un ingegnere non finiscono mai. Bang! Non si ferma veramente mai.

L’ultimo commento era di qualcuno della facoltà di medicina. Non li conoscevo personalmente, ma sapevo che erano amici di P’Vee e vicini a Kan. Bloccai il cellulare e lo misi in grembo. In macchina era ancora tutto tranquillo, P’Vee stava guidando e si era voltato a guardarmi ma quando vide la foto non disse nulla, perché aveva dato per scontato che fosse il suo post. Non lo avevo nemmeno taggato, volevo che lo trovasse da solo, come gli piaceva fare.

Quando si trattava di quanto, poteva anche rendersene conto da solo.

Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Facebook
Twitter
Pinterest



Copy Protected by Chetan's WP-Copyprotect.