NOT ME – EPILOGO

Un mese dopo

«White, stai aspettando Sean?» Gram venne a salutarmi quando mi vide in piedi da solo al pianterreno della facoltà di Architettura dell’università dove studiavano Sean e gli altri. 

La mia università aveva di nuovo aperto, quindi non potevo continuare a studiare con loro e dovevo tornare alla mia vita precedente. Allo stesso modo, anche Black era tornato con la sua vecchia banda.

«Sì.» sorrisi e annuii: «Ha già finito l’esame?» Gram aveva appena aperto la bocca per rispondere quando un grido risuonò dietro di lui.

«White!!!» Alzai la testa per seguire la voce che chiamava il mio nome e vidi Sean in piedi che urlava. Non solo urlava, ma usava anche il pollice e l’indice per formare un cuore.

Gli sorrisi e gli feci cenno di scendere, così si voltò per scendere le scale.

«Voglio morire.» Gram giurò.

«Ma quando vieni a cercare mio fratello, perché non te lo sento mai dire?» Lo presi in giro di nuovo.

«Cosa? Black ed io siamo solo amici.»

«Cosa stai dicendo? Ho sentito che c’è qualcosa tra voi due.» dissi le parole giuste e Gram sgranò gli occhi.

«Ah… è quello che ha detto Black?» 

Risi di Gram: «Io e mio fratello non ci nascondiamo nulla. Diciamo solo che devi essere un po’ più serio.» Diedi un colpo a Gram con la spalla e lui sospirò.

«Non ricordo quante volte gli ho chiesto di essere il mio ragazzo, ma lui continua a dire di no! Ogni volta. Non so per quanto tempo vuole che aspetti.»

«Fai del tuo meglio!!» Usai la mia mano come simbolo di incoraggiamento e Gram mi diede un leggero colpetto sulla testa.

In quel momento, anche Yok e Sean uscirono dall’edificio. Sean mi salutò abbracciandomi di lato, facendomi vacillare, poi mi baciò sulla tempia.

«Mi sei mancato.»

«Non fare il pazzo! Abbiamo parlato al telefono questa mattina.» Lo spinsi, perché eravamo all’università, quel comportamento mi sembrava un po’ troppo.

«Voi ragazzi siete così sdolcinati.» disse Yok in tono beffardo.

«Cosa c’è che non va Yok, cosa stai borbottando?» disse Gram.

«Esci con Dane durante il tuo tempo libero, è single. Forse accetterà di tornare ad essere il tuo ragazzo come una volta.» aggiunsi.

Finsi di singhiozzare mentre menzionavo l’ex di Yok. Lo ripetevo spesso ogni volta che vedevo la sua faccia. Nessuno poteva incolparmi, ero ancora arrabbiato con lui per aver saputo la verità, ma aveva fatto finta di non saperlo. Inoltre, era anche la stessa persona che mi aveva fatto perdere la memoria alle elementari. Yok sapeva anche che questo era il mio modo di vendicarmi, quindi non importava quanto si arrabbiasse, mi lasciava fare.

«Sono un uomo bello e prezioso, perché dovrei uscire con qualcuno come Dane?» rispose Yok e io sorrisi beffardo.

«Beh. Se torni da lui, spero tu non ti faccia più vedere.»

«Chi vuole tornare da lui? Se un ex è così bravo, come mai è un ex?» Yok non aveva peli sulla lingua, ma non sapevo che lo fosse a tal punto.

«Dov’è mio fratello?» Lanciai un’occhiata alle tre persone di fronte a me.

«Deve rompere con la sua ragazza nel magazzino, quindi è stato portato via.» rispose Gram e si accigliò seccamente.

«Yojin?» Ero un po’ stordito: «Non è ancora finita?»

«Ha molte ragazze.» disse Sean e rise, io scossi la testa e espressi la mia impotenza per il mio promiscuo fratello.

*****************

A proposito dell’ex di Yok, lasciate che vi parli della situazione di P’Dane in quel momento. 

Aveva un aspetto migliore ora. Sembrava molto serio nello studio, perché voleva andare a studiare all’estero, quindi non gli interessava l’amore. Un’altra cosa che avevo scoperto non molto tempo prima era perché Dane era così gentile con me, non mi aveva mai fatto del male e mi aveva persino aiutato regolarmente: assomigliavo così tanto a suo fratello scomparso. Non perché avevo una faccia come la sua, ma perché avevo una personalità molto simile. Mi trattava bene perché gli ricordavo suo fratello.

Quanto a mia madre, ora accettava l’offerta di Pà di ricevere del denaro ogni mese, ma la condizione era che Black doveva restare con lui. Se mia madre voleva crearsi una nuova famiglia, papà l’avrebbe sostenuta; in caso contrario, mio padre le avrebbe continuato a dare soldi come promesso, finché io e Black stavamo insieme. Alla fine, fu d’accordo con il suggerimento di papà perché diceva che anche se Black continuava a vivere con lei, non poteva dargli un futuro migliore, ma lui si. Dopotutto, Black era ancora suo figlio.

Ci sono altre notizie scioccanti. Kumpha, che aveva detto che gli piaceva Sean, aveva una ragazza… E la persona che amava era una donna! Ricordate Bell, la ragazza che lavorava nel negozio di dolci dove avevo portato Kumpha? Sì, era lei! La ragazza di Kumpa era proprio lei! L’ultima volta che l’avevo visto era quando era con Bell. Si era anche lamentato con me che non sapeva se era posseduto da un fantasma in quel momento, ma gli piaceva Sean.

Chi lo avrebbe mai creduto!!

In questo momento solo Gram e Yok devono preoccuparsi e sistemare le loro questioni sentimentali, perché io non mi prenderò più cura di loro!

*******************

«Dove stai andando ora?» chiese Yok lanciando un’occhiata. Sean mi abbracciò da dietro, mise il mento sulla mia spalla e rispose alla domanda di Yok.

«White ed io andiamo a casa di mia madre a fare una torta.»

«Una torta o un bambino?» La battuta di Yok era un po’ imbarazzante e mi fece arrossire. Provai a colpirlo, ma Sean mi fermò.

«Yok, la tua bocca è così volgare!» gli gridai, anche se avevo la faccia tutta rossa fino al collo.

«Faremo di tutto, almeno noi abbiamo qualcosa da fare.» Anche Sean esagerò, ma la risposta sembrò aggiungere un po’ di divertimento alla battuta di Yok.

«E tu, Gram?»

«No, sono libero.» Gram sembrava aver perso il sorriso.

«Bene, allora beviamoci qualcosa.» 

Dopo che Yok lo aveva abbracciato per il collo, il telefono di Gram squillò e lui rispose subito.

«Davvero… No, sono ancora all’università… Um… forse. Posso venire da te tra un po’.» Gram riattaccò, rise come un’idiota e si voltò per parlare con Yok.

«Ehm, scusa. Mi sono ricordato che sono impegnato in questo momento. Forse qualcuno lascerà fare un bambino anche a me.» Le parole di Gram ci fecero ridere l’uno dell’altro. Yok ci indicò con rabbia.

«Andatevene bastardi!» Sean sorrise e nascose la sua faccia nella mia spalla, al che Yok se ne andò arrabbiato, Gram si limitò a ridere, poi si girò per dirmi: «Vado prima a cercare Black.»

«Va bene, ti affido mio fratello.» risposi a Gram. Sapevo che aveva capito cosa stessi dicendo questa volta. Non gli stavo affidando mio fratello solo in quel momento, ma anche per il resto della mia vita.

«Uhm, mi prenderò cura di lui.» Gram acconsentì e mi sorrise, poi si voltò e se ne andò. 

Eravamo rimasti solo io e Sean. Mi teneva ancora per la spalla e non voleva lasciarmi andare. Mi girai per guardarlo in faccia. 

«Sei troppo appiccicoso!»

«Baby, sei il mio ragazzo. Perché non posso tenerti stretto? Posso anche baciarti.» Come se non bastasse averlo detto, mi baciò persino sulla guancia.

«Gli altri ti trovano fastidioso!» Mi girai e lo spinsi, così mi prese per mano e andò al parcheggio. 

Avevo detto a Sean che sarei andato a casa sua, a trovare sua madre e suo fratello, quindi ero andato lì per incontrarlo. In realtà Sean voleva venirmi a prendere, ma io volevo incontrare Yok e Gram, quindi ero andato da lui. 

Appena salito in macchina, aprii il cassetto sotto il cruscotto del sedile del passeggero, mi sembrava di aver lasciato lì l’astuccio, ma appena lo aprì, spalancai i miei occhi per lo shock perché era pieno di scatole di preservativi.

«Sean! Cosa sono questi!?» Indicai il contenuto del cassetto e chiesi con rabbia: «Non dirmi che hai qualcun altro?!»

«No, li ho appena comprati.» rispose Sean sorridendo e guardandomi con occhi profondi.

Subito chiusi il cassetto. Il mio viso era così caldo che ero rosso dalle guance alle orecchie.

«Sei pazzo, non faremo davvero un bambino come ha detto Yok.» dissi senza guardare il viso di Sean, ma lui si sporse apposta verso di me e mi soffiò nell’orecchio.

«Hey!» Lo schivai velocemente e Sean stava ancora sorridendo.

«Non è così.» 

Strizzai gli occhi a Sean, perché faceva sempre attacchi improvvisi: «Sicuro?»

«Sì, Baby… non voglio un bambino carino come te, voglio tanti bambini.»

«Ti ricordo ancora una volta che sono un ragazzo!»

Aspetta, ha detto bambini??? Con la i?? 

«Andiamo a casa!»

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