EN OF LOVE MECHANICS 2 – CAPITOLO 23

-Vee Vivis-

Quella mattina arrivai a lavoro presto, come avevo detto a Mark. Quanto a lui era rimasto lì. Sarebbe rimasto qualche giorno a casa invece che andare all’università, dato che all’inizio dei corsi non c’era molto da apprendere e non imparava molto, quindi compresi la sua scelta. Inoltre, la sua presenza là mi faceva sentire bene.

Trascorrere il suo tempo libero in compagnia del bambino di cui Ploy era incinta era meglio che trascorrerlo con quel bastardo.

Aveva usato la pietà per avvicinarsi a Mark in quel modo? Aveva sfruttato le somiglianze nel loro amore non corrisposto per ingannarlo e attirarlo a sé facendolo sembrare nel giusto? Era tutto sbagliato perché la persona con cui Mark avrebbe dovuto simpatizzare per tutto il tempo ero sempre stato io. L’unica persona in grado di riuscire a scuotere il suo cuore, ricevendo in cambio tutto il fascino di Mark, ero stato sempre e solo io.

Sono l’unica persona che ha il diritto di essere coinvolto sentimentalmente con Mark.

Lo squillo del telefono mi fece guardare in basso. Misi da parte i documenti su cui stavo scrivendo la mia relazione e mi preparai a rispondere.

[Mi hai chiamato perché mi stavi cercando bello?]

“Si.”

[Ooh, sembri così calmo. Qual è il problema?] 

Il tono di voce pungente della persona dall’altra parte della linea era decisamente ben abbinato alla figura di una giornalista.

“Cosa hai fatto recentemente?” chiesi a Dew.

[Beh, sono disponibile ad ascoltare e svolgere lavori creativi come sempre, quindi cosa vuoi Daddy Vee?]

“Hai lavorato alla tua pagina?” chiesi.

[La mia?]

“Beh, ovviamente sei in grado di accettare più lavoro, giusto? Quindi sei stata assunto per creare l’amore di tuo fratello?” 

[Il mio fratellino? Tewpai ]

“Sì, tuo fratello, quello con cui condividi la stessa madre, non un junior della facoltà.”

[Qual è il problema? Che mi sono persa?]

“Vorrei che tu non fossi più la proprietaria della pagina.”

[Spiegati.]

“Ha fatto un casino con mia moglie.”

[Ha fatto un casino con tua, in che sen…]

“Ci ha provato con mia moglie. Ha flirtato esplicitamente con lui, ci ha provato credendo davvero di riuscire a conquistarlo.” Dissi e la persona all’altro capo della linea rimase in silenzio.

[E Mark …]

“Per un momento è riuscito a scuoterlo, ma non gli permetterò di sentire nient’altro. Ti sto contattando solo perché è tuo fratello. Dopotutto siamo amici, ma altrimenti sarei già passato all’azione.” Continuai.

[Aspetta, lascia che me ne occupi io per te. Non ti toglierà mio figlio dal petto.] Dew, la proprietaria della famosa pagina, disse e subito dopo riattaccò.

Poteva non essere stata interessata alla pagina o non averla aggiornata personalmente,  avevo sentito da YiWa che era stata piuttosto sommersa dal lavoro. Avevo deciso di parlare con Dew perché ricordavo che il ragazzo obbediva sempre alla sorella maggiore, capendo  che doveva aver paura di lei, in più lei era mia amica ed era anche una buona amica del mio amore.

Terminai il mio lavoro prima di trasferirmi per aiutare Tay. Di recente sembrava essere molto stressato per il problema con suo fratello maggiore, ma non mi disse altro. Tutto quello che mi aveva detto era che suo fratello aveva messo incinta una donna e che dopo quella donna era scomparsa senza lasciare alcuna traccia. Si era lamentato perché il fratello non sembrava affatto dispiaciuto per la scomparsa della sua ragazza, ma si comportava come se niente fosse.

“Prima puoi provare a risolvere questo. Di cosa hai bisogno? L’hai già trovata?” Tay camminava per l’ufficio al telefono e la sua espressione frustrata rendeva la stanza silenziosa perché improvvisamente molto calda.

“Sto bene.”

“…” Annuii in risposta. Nessuno stava parlando, quindi nemmeno io ci provai.

“Che cosa pretendi adesso? E’ un tale casino ora e mi lasci perplesso. Parla di nuovo con mamma, dannazione!” Imprecò e mise il telefono sul tavolo.

“Ehi. Calmati.” Dissi al mio amico.

“Dannazione, è così complicato. Dannato bastardo. Ora vuole indietro il bambino. Quanti mesi sono passati? Perché se ne sta rendendo conto solo ora? Non voleva nemmeno il bambino, ma penso che ora lo voglia solo per riavere anche la madre.” Mormorò.

“Sì, va bene, ma almeno ora ne è consapevole, non è una buona cosa?” Di certo era meglio di quell’altro stronzo che era scomparso nel nulla ed io non volevo nemmeno che tornasse. Mark pregava ogni giorno dicendo che non avrebbe voluto vederlo mai più.

“È solo incasinato. Tu cosa faresti?” Si lamentò prima di chiedermi.

“Non lo so.” risposi perché in ufficio, a parte me, nessuno sapeva nulla su Ploy, il bambino e Mark. Tutti sapevano solo che spesso vado fuori città. Sapevano che scomparivo venerdì, non contattavo nessuno di sabato e di domenica e poi riapparivo di nuovo lunedì mattina. I colleghi credevano fosse dovuto alla mancanza del mio ragazzo ed del mio bisogno di stare con lui. Quello era il pensiero di tutti a lavoro.

“Lo rivedrai questa settimana?” Mi chiese Tay.

“No, ho molto lavoro.”

“Beh, potresti lasciare che venga lui a trovarti, giusto?” 

“Se è libero, verrà.” Risposi.

Il carico di lavoro dei miei colleghi era sempre lo stesso, solo il mio era aumentato negli ultimi tempi. Oltre a dover svolgere il mio lavoro, la sera dovevo mettere a posto e cancellare tutti i documenti e ogni mattina dovevo partecipare alle riunioni tutti. Andava avanti così da un po ‘di tempo ormai e sembrava che anche il mio corpo si stesse abituando a quella routine.

Il mattino seguente, a lavoro, successe qualcosa di insolito. Cercai il mio telefono ed entrato nell’app che usavo regolarmente per parlare con Mark, vidi che mi aveva mandato una sua  foto in piedi di fronte alla stanza per farmi vedere che si era alzato e così gliene inviai anche io una subito dopo essermi svegliato.

Un istante dopo il telefono prese a vibrare.

“Pronto.”

[Non devi lavorare oggi?] Chiese Mark. 

Da quel giorno in cui mi confessò di aver baciato quello stronzo, Mark era diventato molto diligente nel parlare di più con me, ponendomi anche delle domande, come in quel momento. In precedenza avrebbe risposto al telefono in silenzio come sua abitudine.

“Come lo sai?” Chiesi di nuovo.

[Beh, ti sei svegliato tardi.]

“Sì, non c’è lavoro. Vuoi che venga a trovarti? Sei libero o no?” 

[Sei riuscito a finire tutto a lavoro?]

“Sì è tutto fatto. Sono libero per tutto il fine settimana.”

[Puoi davvero venire?] Mark mi chiese e la sua voce suonava come una supplica, ma non voleva farlo esplicitamente, anche se voleva davvero che andassi da lui.

“Posso.”

[Puoi semplicemente restare a casa e riposare.]

“Stare con te è molto meglio che riposare.” dissi.

[Allora…]

“Vuoi che venga?”

[Si.]

“Bene. Così sia.” risposi.

Il mio posto di lavoro e l’Università distavano molto, ma anche la strada era lunga, se Mark lo voleva così tanto, allora sarebbe stato facile e l’avrei fatto.

Vee Vivis
ora

Arriva un ex residente, per favore fare il check-in.

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Future Forfun: il rientro era previsto o è solo per sorvegliare qualcuno?

YiWa: Vieni a trovarmi.

Vee Vivis: Ultimamente sei stata molto silenziosa. Lo avevo affidato a te, ma non ho saputo nulla YiWa

YiWa: Cosa? Mi sono persa qualche novità? Cosa è successo? Vee Vivis

Vee Vivis: Il tuo bambino è testardo.

Masa Mark: è il tuo bambino Vee Vivis

Pond Pawee: Il bambino è arrivato.

Winnie the Pooh: Ma stiamo parlando di Mark? Ha fatto qualcosa di sbagliato?

James reads that James is not James: supplicando in questo modo, avrà sicuramente fatto qualcosa di sbagliato.

Vee Vivis: Dammi un attimo e lo saprò.

Appena arrivato mi recai nella camera di  Mark, ma prima di poter fare qualcosa, dovevamo andare a casa mia. Pensavo che lui avesse già detto a mia madre che stavo arrivando, e quindi lei voleva vedermi. Da quando avevo iniziato a lavorare, ero tornato a casa solo una volta quando ero venuto a parlare con loro di Ploy. Mio padre mi aveva rimproverato così tanto che da allora non mi ero più preso la briga di tornare.

“Sei andato e hai fatto di nuovo qualcosa di sbagliato? Stai cercando di accontentare la gente sui social così tanto.” chiesi mentre entravamo in casa mia.

“Sei pazzo? Cosa ho fatto di sbagliato?”

“Beh, stai cercando di compiacerli così tanto, ma in passato dov’eri?” 

“Chi ha sbagliato di nuovo? Inoltre l’ho visto solo due o tre volte. Vee?” Si voltò a guardarmi, e così strinsi gli occhi su di lui.

“Veramente?”

“Cosa devo fare per farti fidare di me?” 

“Quello stronzo di un ragazzo, gli hai parlato?” Chiesi, ma non prestai molta attenzione alla risposta perché stavo parcheggiando l’auto vicino alla parte anteriore della casa. Mark tirò fuori il telefono e me lo porse.

“Guarda.” 

Tewpai Prompong: Tu e Vee avete litigato per colpa mia?

Masa Mark: Se davvero era questa la causa staremmo ancora litigando.

Tewpai Prompong: Mi dispiace.

Masa Mark: Ho sbagliato io a farti avvicinare.

Tewpai Prompong: Non vuoi più avere niente a che fare con me?

Masa Mark: No.

Masa Mark: Sei sempre un mio  junior, come all’inizio.

Tewpai Prompong: un junior come prima, solo questo…

Masa Mark: Sarà come il primo giorno che ci siamo conosciuti.

Tewpai Prompong: Mark…

Masa Mark: Tew io amo molto Vee…

Tewpai Prompong: Allora cos’era quello che è successo?

Masa Mark: Mi dispiace

Masa Mark: Eri un ragazzo in pena, proprio come lo ero io

Tewpai Prompong: Non è stato solo per pietà, vero?

Masa Mark: No, non solo quello

Tewpai Prompong: Ok. Ho capito.

Il telefono mostrava i messaggi della chat privata tra Mark e quel ragazzo. Non c’era niente di insolito nei messaggi che lessi e così sorrisi soddisfatto una volta finito di leggere. Non erano messaggi che dichiaravano la sua innocenza, ma era ciò di cui avevo bisogno per fidarmi di lui.

“Sei molto bravo a mostrare pietà.” gli dissi.

“Non ho pietà di nessuno, mi dispiaceva solo per me stesso.” 

“Perché hai pietà di te stesso?” Chiesi, muovendomi leggermente per catturare i suoi occhi.

“Beh, temo sempre che tu non mi ami.”

“…”

“E se non mi ami, allora proverà molto più che pietà.” Incrociai i suoi occhi e anche lui mi guardò comunicandoci i sentimenti l’uno all’altro. Fin dai primi giorni e anche quel giorno, Mark mi aveva sempre guardato e raccontato ciò provava attraverso i suoi occhi, per quanto fosse difficile rimanere seduti e guardarsi così.

“Non vuoi perdermi? O vuoi che mi arrenda e vada via?”

“Non è una possibilità.”

Non era possibile che lasciassi andare Mark a causa di qualcuno. Non avrei mai voluto stare lontano da Mark. Non mi importava quanto fosse brava quella persona o quanto la novità potesse renderlo eccitato, era impensabile che acconsentissi a lasciarlo andare perché lo amavo. La mia famiglia lo amava e anche Mark ci amava. Anche se il suo fosse stato amore per quel ragazzo, non avrei comunque voluto lasciarlo andare.

“Siete venuti insieme, figliolo?” Mia madre mi salutò non appena entrato.

“Ciao.”

“Ciao mamma.” La salutai per primo e anche Mark alzò le mani per rendere omaggio a mia madre, prima di avvicinarsi silenziosamente al tavolo da pranzo. Mio padre e Yoo ci stavano già aspettando lì. Yoo semplicemente socchiuse gli occhi guardandomi.

“Cosa stai guardando Yoo?” Chiesi.

“Sono così felice di vedere che riesci ancora a trovare la nostra casa fratellino.” Disse. Lui era un’altra persona che sapeva di Ploy e che non aveva esitato a sgridarmi. Quando si comportava così non mi sentivo proprio come il fratello minore.

“Non rimproverarlo.” Disse mio padre.

“Non ho fatto niente di male.” risposi a Yoo, prima di tirare il braccio a Mark affinché mi seguisse. Mark salutò mio padre e Yoo, prima di sedersi accanto a me.

“Allora darai la colpa a Mark?” chiese mio padre con voce acuta.

“No, chi darebbe la colpa a Mark?” Non lo biasimavo, ogni cosa che avevo fatto era stata per Mark.

“Beh, ovviamente non puoi biasimarlo, perché questo riguarda te.” contunuò Yoo.

“Sì, lo so e bene. Non ci torno da diversi mesi, quindi puoi stare zitto e mangiare.” Risposi prima di spingere il piatto verso di lui.

“Ma non è stato un problema stare lontano per tutto il tempo, giusto?”

“Grazie mille per i tuoi auguri.” risposi e lui mi fissò. Avrei voluto allungare la mano oltre il tavolo e dargli uno schiaffo in testa, ma mia moglie mi trattenne il braccio.

“I tuoi genitori stanno bene?” Mio padre chiese a Mark, così lui gli sorrise prima di rispondere.

“Stanno bene, ma non riesco a tornare molto spesso. Vee va più spesso di me.” Rispose.

“Sì, così spesso che avete finito per litigare.” parlò di nuovo Yoo.

“Puoi semplicemente mangiare?” Dissi a mio fratello fissandolo.

“Se state litigando allora dovete parlarvi. Non lasciare andare troppo a lungo la cosa o non andrà bene.” disse la mamma.

“Sì, mamma.” promise Mark.

“Non è molto solo quasi un mese.” Yoo ricominciò e quella voltami stavo seriamente arrabbiando.

“Mangia quel maledetto pollo.” dissi prima di ficcargli in bocca la coscia di pollo.

“È disgustoso. Questa è una completa mancanza di civiltà quando si tratta di mangiare.” Mi imputò Yoo.

“E questa famosa civiltà di cui parli in casa, prevede di parlare costantemente davanti a tutti o cosa?”

“Ebbene a casa tua non ti hanno insegnato a rosicchiare le ossa di pollo?”

“Voi ragazzi venite dalla stessa casa, quindi smettetela e mangiate.” Disse mio padre guardandoci stancamente.

“Mi ha provocato lui papà.”

“Ha iniziato lui con me prima mamma.” dissi voltandomi a guardarla.

“Vorrei tenere solo Mark, non va bene? Queste altre due persone, è meglio buttarle via.” Mia madre rispose.

“Mamma, sono tuo figlio.” Sia io che Yoo gridammo insieme, ma a lei non interessava affatto e subito prese dei gamberetti da dare a Mark che rimase per tutto il tempo seduto con calma. Quanto a me, ero arrabbiato come un cane pazzo con Yoo.

Rimanemmo seduti a lungo insieme a mangiare e quel pasto mi fece sentire più pieno di qualsiasi altro pasto. Anche se c’era Yoo che non aspettava altro di lanciarmi un’altra frecciatina, o mio padre che ci sgridava. Ero felice e quello mi fece stare bene.

“Allora cosa sta succedendo riguardo a questo piccolo, Mark?” Mia madre si voltò per chiedere a Mark che sembrava sul punto di essere scoppiare.

“È in ottima salute, anche Ploy. La scadenza è tra qualche mese.” Disse Mark.

“Sono due o tre? Dobbiamo essere adeguatamente preparati.” Chiese mio padre.

“Per cosa ti devi preparare?” Gli chiesi io.

“Oh! Bene come accogliere e ricevere il nostro nipote.”

“Nipote…”

“Allora cos’altro dovrebbero essere i figli di Mark e Vee?” disse mia mamma sorridendo a Mark, facendolo congelare e facendo rimanere me senza parole.

All’inizio i miei genitori non avevano preso bene la cosa ed io li capii. Nessuno sarebbe stato d’accordo se il proprio figlio avesse deciso di prendersi cura del figlio delaìla sua ex e di allevarlo come suo. Anche se a casa mia, amavano Mark più di me, sapevo ancor prima che sicuramente non sarebbero stati d’accordo. Comunicammo loro comunque la nostra decisione ed una volta vista la volontà di Mark di crescere quel bambino quelle persone che prima si limitavano a chiedere di lui, quel giorno ci chiesero anche del bambino, chiamandolo addirittura nipote e questo perché Mark aveva fatto capire che veramente desiderava prendersi cura di quella creatura, di allevarlo e farlo crescere forte e sano, sperando che anche loro si sarebbero affezionati.

“Quando è il termine?” Mio padre chiese di nuovo. Mark si voltò a guardarmi impotente. Era un bene che mi chiedesse del bambino, perché non ero sicuro se l’avrebbe fatto.

“Tre mesi.” rispose Mark.

“Oh, sei eccitato?” mia mamma ha chiesto.

“Emozionato. Sono molto emozionato.” Rispose.

Inizialmente io stesso non provavo nulla per quel bambino e pensavo che per Mark fosse lo stesso. Credevo che gli dispiacesse per il fatto che sarebbe stato lui a pagare il prezzo maggiore anche se non aveva nemmeno aperto gli occhi per vedere il mondo. Quanto a me, ad essere completamente onesto, volevo solo che quella storia finisse, ma non era andata così e con il tempo mi ero affezionato. 

Il periodo che era appena passato era stato stancante per me. Probabilmente anche Mark era stanco del passato. Entrambi stanchi per tutto il tempo che gli stavamo dedicando, dei sacrifici fatti, mentre stavamo solo a guardare e ad aspettare che crescesse per poterlo incontrare.

Avrei potuto essere non molto bravo ad amarlo e forse, da solo, Mark avrebbe potuto non essere in grado di prendersi cura del bambino, ma avremmo fatto del nostro meglio nel crescerlo. Era stato così negli ultimi sei mesi. Era stato davvero difficile, ma anche molto prezioso.

“Sono molto felice che una persona così buona possa prendersi cura di qualcosa che mi appartiene.” Disse mia madre accarezzando la testa a Mark.

“Così buono che Vee non lo merita nemmeno.”

“Ehi!” Gli ringhiai contro.

“Yoo non c’è bisogno che tu lo dica a tuo fratello.”

“Sì, non ne ho bisogno.”

“Tuo fratello può essere abbastanza bravo, ma è anche molto stupido.”

“Papà.” Mi voltai a guardarlo.

“O è sbagliato?”

“Non è sbagliato.” rispose Yoo al mio posto. Quanto a me, mi sentii piuttosto ferito.

“Ricorda solo che quando nascerà il bambino non lo terrà in braccio.” dissi.

“Vee ora lo chiami bambino, ma tra poco lo chiamerai tuo figlio, il che è buono.” disse la mamma.

“Oh mamma si può davvero pensarla così? Ho già detto che Vee non può essere padre.”

“Oh Yoo …”

“Quando il bambino nascerà, allora Mark dovrà insegnarmi cosa fare. Quanto a lui, sicuramente mi porterà fuori strada.” Yoo continuò.

“Yoo, sono tuo fratello minore.”

“Ah! Di certo te ne sei occupato tu.”

“Mamma.”

“Eri solo il bambino del dessert.” 

Ohi! Non ero proprio il pupillo della famiglia, vero? Non ero il massimo agli occhi della mia famiglia. Mi voltai per fare una smorfia a Mark che si limitò a sorridermi e ad annuire. Sì, andava bene, ero una brava persona, ma avevo anche i miei stupidi punti deboli.

Mark salì al piano di sopra dopo che aver finito di mangiare mentre io rimasi giù e mi sdraiai sul divano accanto a mia madre. Lei non aveva ancora parlato, si limitò a massaggiarmi delicatamente la testa. Un amore così, sapevo che lei era a conoscenza di tutto ciò che mi riguardava. Lo sapevo perché i miei genitori parlavano spesso con l’altra famiglia. Era un fatto positivo che potessero scambiarsi pareri e parlare tra loro, ma era anche un male che mia madre sapesse tutto in quel modo.

“Sei molto stanco per via del lavoro?” Mi chiese ed io annuii.

“Molto.”

“Hmm.” Lei ha rispose annuendo.

“Ho già iniziato a fare molte cose.” dissi.

“Beh, in fondo non è il solo modo in cui diventerai più abile?” 

“Si.”

“E allora cos’è questa struggimento per…mmm? Si tratta di Ploy?” Lei chiese.

“Beh… ne fa parte.” Per quanto riguardava Ploy, ne faceva davvero parte perché era il punto di partenza che aveva causato la separazione tra Mark e me. Aveva creato un piccolo divario tra di noi che era diventato sempre più ampio fino a che qualcun altro era riuscito a inserirsi tra noi.

“Me ne vuoi parlare?”

“Sono andato a trovare spesso Ploy, ogni settimana fino a quando non ho più avuto tempo per Mark.” dissi.

“Tuo fratello ha detto che qualcun altro si è avvicinato Mark e si è fatto avanti ed è per questo che stavate litigando.” 

“Davvero? Ti ha detto questo?” Alzai la testa per chiedere.

“Perché? Eh? Pensi che non avrebbe dovuto dirmelo?” disse mia madre sorridendomi.

“Pensavo che si sarebbe limitato a insultarmi e che mi avrebbe fatto una ramanzina sul mio comportamento.”

“Beh, hai sbagliato a non averlo gestito bene e a non trovare più il tempo necessario da dedicare al tuo ragazzo, ma anche Mark ha sbagliato per essere stato debole e per aver permesso a qualcun altro di entrare nella vostra relazione. Non è solo una persona ad aver sbagliato, quindi perchè stare solo dalla parte di uno?” Disse mia madre accarezzandomi dolcemente la guancia.

“Capisco.” dissi, spostandomi per avvicinarmi più vicino alla sua mano.

“Ma non importa quanto litigate, quanto avete bisogno di riconciliarvi, non c’è nessuno che ti ama tanto quanto Mark.”

“Mamma, come fai a saperlo?”

“Sapere cosa?”

“Che nessuno mi amerà mai quanto Mark.” 

“Tutti lo sanno.” Disse lei come se io fossi l’unico a non sapere quanto mi amasse.

“Veramente?”

“Vee pensaci. Non c’è nessun altro che accetterebbe di allevare il bambino dell’ex del suo partner e di essere d’accordo così facilmente sul da farsi. Ploy è la tua ex Vee, eppure Mark ha accettato di farlo perché è una persona molto buona. Il suo cuore deve essere molto buono.”

“Mmm.”

“E mi sono resa conto anche che ama davvero il bambino.”

“Lo ama?”

“Sì, oggi quando gli abbiamo chiesto di lui, ho potuto vedere quanto sia emozionato e felice e quanto lo stia aspettando.”

“Mark aveva paura che la nostra famiglia fosse incompleta. Aveva paura che tu fossi a disagio e così ha accettato di prendersi cura del bambino.” risposi alzando gli occhi per guardare mia madre e vidi che lei già mi stava guardando. Mi guardava con amore e orgoglio.

“Sono molto felice che tu sia riuscito a trovarmi un genero così buono.”

“Ovviamente.” Sorrisi timidamente pensando al giorno in cui portai Mark a casa e a quello che mi aveva appena detto mia madre. Ripensai alla sua dolcezza e alla sua irascibilità che lo rendeva unico e quel pensiero mi fece sentire bene. Mentre mia madre continuava a accarezzarmi la testa, rimasi ancora per un po’ a pensare a lui, ma poi un forte rumore si udì  dalla cima delle scale, facendoci alzare lo sguardo. Mark era lì, con il telefono in mano, ed i suoi occhi che mi stavano fissando erano iniettati di sangue.

“Mark, cosa c’è che non va figliolo?” Chiese mia madre, ma lui non rispose ed invece prese a camminare verso di me. Mi alzai in piedi lasciando le ginocchia di mia madre per raggiungerlo.

“Chi ha fatto cosa?”

“Il bambino…”

“Cosa c’entra bambino?”

“Vee … Ploy è stata investita da una macchina.”

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