DARK BLUE KISS – CAPITOLO 15

Nessun rimpiazzo

Mork cercò di tornare in sé, ma la persona che lo stava baciando non lasciava che accadesse. Sun non stava solo baciando le sue labbra, ma lo stava attaccando ancora più intensamente con un bacio profondo e così caldo che una persona inesperta come Mork non riusciva a sopportare.

«Mmm!»

Mork ansimò, cercando di respirare, perché l’attacco di Sun lo stava soffocando, facendo impazzire il suo cuore e il suo corpo… Non aveva idea di quanto tempo fosse passato, ma finalmente era riuscito a riprendere il controllo e a spingere via Sun senza esitazione.

Sun, assorto nel bacio, si spostò indietreggiando facilmente. Era l’occasione per Mork di alzarsi e allontanarsi da lui.

Il modo in cui Mork guardò Sun lo rese ansioso.

«Mork…»

Sun chiamò il suo nome quando Mork si alzò, senza esitazione iniziò a seguirlo, pronto a tirarlo indietro. In quel momento, entrambi si scambiarono uno sguardo pieno di sentimenti.

Sun poteva sentire la confusione, il disagio e la rabbia di Mork attraverso i suoi occhi. 

Tutto rendeva Sun nervoso.

Soprattutto quando Mork si asciugò la bocca con la mano come se fosse disgustato.

«Che cazzo mi hai fatto?!»

Gridò furioso Mork. Stringeva forte i denti e i pugni, non perché era ​​disgustato da Sun, ma… Era solo… che i baci dovrebbero essere dati con sentimenti reciproci. Mork non avrebbe dovuto essere attaccato all’improvviso in quel modo. Ancora più importante, la loro relazione non era ancora chiara, quindi perché diavolo Sun lo aveva baciato?

Sun non avrebbe dovuto farlo se il suo cuore apparteneva a qualcun altro.

Vedeva Mork come il sostituto di Kao?!

«Mi piaci!»

Sun rispose fermamente e fissò Mork seriamente per confermare quelle parole. Tutto quello che stava succedendo quella sera non era accaduto perché Sun si era lasciato trasportare o perchè era dell’umore giusto per farlo o perchè vedeva Mork come sostituto di qualcuno- 

Sun in realtà avrebbe dovuto dirlo molto tempo prima, non quando Mork era ferito in quel modo. Mork sogghignò, incapace di credere a quello che aveva sentito.

Ovviamente no! Come poteva credere a Sun, quando lo aveva visto provare ancora qualcosa per Kao con i suoi stessi occhi…? Anche se Sun gli faceva battere il cuore e non poteva più negare di provare qualcosa per lui, Mork non era il sostituto di nessuno.

Anche se Mork non potrà essere il numero uno, non sarà mai la seconda scelta di nessuno!

«Ti piaccio o pensi a me come ad un sostituto? Quindi, adesso che la tua cotta esce con qualcun altro, ti piaccio anche se mi odiavi da morire? Pensi di potermi comprare?»

«Questo era prima. Adesso è diverso.»

«Come può essere diverso? Quando Kao è venuto al bar con Pete… avevi uno sguardo così cupo sul tuo viso. Credi che non me ne sia accorto? Io non sono stupido! Smettila, merda. Sei felice di prendere in giro i miei sentimenti?»

«Mork… Smettila di pensare a me in modo così negativo.»

«Chi è quello che lo fa?»

Mork scattò indietro senza trattenersi. Si sentiva come se Sun stesse incasinando i suoi sentimenti in modo così crudele. Non aveva idea di cosa stesse pensando Sun, chi era per Sun o chi invece era un rimpiazzo, ma Mork non era “il rimpiazzo” di nessuno e non era così gentile da essere una seconda scelta.

«Sei tu quello che pensa a me negativamente. Non posso mai essere una brava persona per te, qualunque cosa faccia.»

«Mi hai frainteso!» Sun sentiva il suo cuore venire trafitto da cento aghi, anche se sapeva che Mork si sentiva così a causa delle sue azioni e parole passate. «Potrei aver detto qualcosa di terribile e essermi incazzato quando hai fatto a botte con qualcuno, ma è stato tutto perché ero preoccupato. E su Kao…»

«Smettila di spiegare.»

«Come posso farlo quando ancora mi stai fraintendendo?» Sun alzò la voce dal momento che Mork non ascoltava le sue ragioni e non avrebbe più lasciato che Mork lo fraintendesse: «Ammetto di avere avuto una cotta per Kao, ma ora è nel passato. È finita e non provo più sentimenti per lui.»

«Oh, sì? Sei sicuro che quello che dici è la verità?!»

Mork ruggì, infuriato. I suoi occhi arrabbiati rendevano Sun disperato perché sapeva che Mork non avrebbe creduto a nulla di quello che diceva in quel momento. Mork pensava che fossero solo scuse e ragioni che aveva inventato per spiegare le sue azioni… Sun sapeva che, nella loro situazione attuale, era troppo affrettato dire parole come “ti amo” o “mi piaci”.

L’unica cosa che poteva far sì che Mork credesse in lui, erano le azioni e non le parole.

Sun era andato troppo oltre, ma almeno aveva scoperto che probabilmente anche a Mork piacevanoi ragazzi e probabilmente provava anche dei sentimenti per lui. Mork non era ancora sicuro di lui, tutto qui.

Sun si rallegrò con quel pensiero…

«Va bene se non mi credi in questo momento. Non ti farò pressioni, ma ti dimostrerò che mi piaci davvero e non ti vedrò mai come un rimpiazzo.» Sun cercò di spiegare con calma dopo che erano rimasti in silenzio per diversi secondi e l’atmosfera calda si era raffreddata.

«Ma puoi promettermi che non litigheremo più?»

«Non devo promettere niente a nessuno.»

«Questo in realtà è per il tuo bene.» A Sun stava bene che Mork non accettasse i suoi sentimenti, ma era davvero preoccupato che Mork potesse litigare. «Se riesci a trattenerti una volta, sarà più facile la prossima volta.»

«Perché devo promettertelo? Chi sei tu per darmi ordini?» Scattò di nuovo Mork, continuando a comportarsi male con Sun e non accettando facilmente la sua buona volontà, ma Sun poteva dire che Mork si era un po’ ammorbidito.

Un’altra cosa che Sun aveva imparato era che… non poteva trattare Mork duramente. Doveva essere gentile, altrimenti il ​​risultato sarebbe stato l’opposto di quello sperato. Non importava se Sun avesse buone intenzioni nei suoi confronti.

«Beh, se tu venissi picchiato a morte, cosa dimostrerei?»

«Dannatamente fastidioso.»

Sta confessando i suoi sentimenti o mi sta maledicendo? Non può parlare bene nemmeno per tre minuti!

«Me lo prometti o no?»

Sun voleva una risposta. Quando Mork rimase in silenzio, Sun si avvicinò, gli prese la mano e intrecciò le loro dita come fosse una promessa. Sorprese Mork che non aveva via di scampo.

Quella notte Sun lo aveva sconvolto già troppe volte

«Questa è una promessa.» Sun strinse la presa sulla mano di Mork. «Sii un uomo… mantieni la tua parola.»

«Ok!»

Mork non aveva altra scelta, quindi accettò. Gli lasciò la mano perché essere vicino a Sun gli ricordava il bacio. Si sentiva nervoso e a disagio, il suo cuore batteva forte, non si sentiva se stesso.

«E non preoccuparti così tanto per me. Non usare anche la tua seconda voce. Mi fa venire i brividi.» Mork si comportava in modo freddo per nascondere i suoi sentimenti, ma Sun poteva vedere quanto fosse timido.

E poi… il ‘diavolo travestito’ sorrise dentro di sé.

«Se non mi preoccupassi per te, penseresti che non sono serio.» Disse Sun con una voce dolce e profonda, i suoi occhi astuti erano fissi su Mork. «Sono preoccupato solo perché mi piaci.»

«Ho detto smettila di usare la tua seconda voce!»

«Sei timido?»

«Sun tu… merda!» Mork guardò male Sun, ma Sun rise soddisfatto, cosa che infastidì a morte Mork. Non solo quello! Sun si avvicinò e afferrò la mano di Mork per bloccarlo sul posto, poi si accostò per rubare un altro bacio, ma Mork lo bloccò. Alzò il gomito e lo usò per spingere via il mento di Sun in tempo. Poteva non essere nelle sue migliori condizioni fisiche, ma riusciva comunque a proteggersi.

Se non avesse abbassato la guardia quando era stato baciato per la prima volta, Sun non l’avrebbe rubato così facilmente.

«Hai detto che non mi avresti fatto pressioni. Cosa stai facendo?» Disse Mork con tono cupo e minaccioso, una delle sue mani spinse la spalla di Sun, il gomito colpì il mento di Sun.

«Ti ho appena colpito!»

«Solo un bacio…» Sun cerca di contrattare con calma

Mork era piuttosto difficile da affrontare. Fortunatamente Mork si stava trattenendo, altrimenti Sun sarebbe già stato messo fuori combattimento.

«Non abbiamo una relazione. Come puoi baciarmi ancora?»

«Sei così riservato?»

«Non sono facile come te… Allontanati! Vattene!»

Sun rise dei modi seri di Mork, ma si arrese e si allontanò un po’ in modo che Mork non si sentisse troppo intimidito. Sun lo aveva stuzzicato troppo quella sera.

Quando Mork abbassò la guardia, un ragazzo astuto come Sun non poteva che sfruttare quella possibilità per baciare la guancia di Mork, rendendolo timido. Non poteva farci niente… era carino quando un ragazzo aggressivo come Mork arrossiva.

Quella reazione non faceva altro che provocare Sun a giocare con lui, non lo sapeva?

«Sun!»

Mork indicò la faccia di Sun come se stesse morendo dalla voglia di tirargli un pugno, ma Sun mise le mani in tasca e ricambiò lo sguardo mettendosi a suo agio. Fece persino un sorriso soddisfatto a Mork. 

«Sarai affamato, cucinerò qualcosa per te.» Disse Sun ed entrò in cucina fischiettando, Mork si arrabbiò così tanto che voleva prendere un vaso e scagliarlo contro la testa di Sun. Ma in quel momento non era nelle sue migliori condizioni, quindi non sarebbe stato facile vincere contro Sun. In una situazione diversa, non avrebbe mai lasciato che Sun si approfittasse di lui così tante volte e si comportasse come se nulla fosse.

Faresti meglio a guardarti le spalle… astuto idiota!

****************

Sabato
Blue Sky Caffè

«Gli stai facendo lezioni o esci con lui, eh?»

Pete brontolò mentre parcheggiava la sua macchina davanti al bar di Sun… Il fatto era che Kao doveva fare da tutor a Non quel giorno, ma Non aveva detto che era soffocante e noioso studiare a casa, quindi aveva detto a Kao di dargli lezioni al bar. Dato che era il bar di un suo conoscente, a Kao non importava.

La persona che si stava agitando era il suo ragazzo!

Pete si era offerto volontario di accompagnarlo proprio come lo scorso fine settimana, quando aveva fatto lo stesso. Kao sapeva che sia al bar, siaa casa di Non, all’università o ovunque fosse, Pete si lamentava sempre perché non voleva che Kao facesse da tutor a Non, la persona che odiava dal primo incontro.

«Le persone studiano continuamente a casa. I venditori diretti parlano persino con i loro clienti nei caffè.» Kao cercava di difendersi, non volendo che Pete si arrabbiasse subito. «Stai pensando troppo.»

«Non importa. Lo odio.»

«Se hai intenzione di essere così irritato, non venire con me la prossima volta.»

«Come posso non farlo? Impazzirei se ti aspettassi a casa.»

«Che fidanzato geloso.»

«Vero! Sai che sono geloso, quindi non mettermi alla prova .»

Kao rise quando il viso di Pete si corrucciò per l’irritazione. Pizzicò la guancia di Pete per illuminare il suo umore. Il sorriso e la compostezza di Kao lo calmarono leggermente, ma era ancora incazzato.

Scesero dall’auto ed entrarono insieme nel caffè di Sun.

«Woah! Sei arrivato abbastanza presto.»

Sun li salutò con sorpresa poiché Kao e Pete di solito venivano di pomeriggio o di sera.

«Devo fare da tutor a un ragazzo qui. Posso usare il tuo caffè?» Sun.

«Certo, sii mio ospite.» Sun rivolse a Kao un sorriso amichevole. Non c’era niente oltre l’amicizia tra ragazzi in esso come prima. Sun poi si gira per salutare Pete. «Ciao… Sei qui per aspettare di nuovo Kao?»

«Sì.» Pete annuì annoiato. «Mi sono svegliato così presto. Fammi del caffè.»

«Cosa vorresti?»

«Un cappuccino dovrebbe andare bene.» rispose Pete e si rivolse a Kao. «Vuoi qualcosa?»

«Una moka, come al solito.» Rispose Kao e trovò un tavolo in un angolo tranquillo del caffè. In quel momento… Non aprì la porta ed entrò. Pete aggrottò le sopracciglia ancora più forte quando vide la persona che odiava, ma Non gli prestò attenzione. Non riconosceva nemmeno la sua presenza e si diresse verso Kao con un sorriso luminoso.

Cosa c’è con questo cazzo di ragazzo? Così fastidioso Pete pensò e increspò le labbra

«Quindi è per questo che lo aspetti sempre, eh?» Chiese Sun divertito quando vide la faccia imbronciata di Pete con un sguardo assassino verso un bel ragazzo, che era lo studente di Kao. Pete e Sun non menzionavano mai la loro relazione, ma sembravano tutti sapere come stavano le cose, quindi si capivano senza doversi spiegare.

«Non sono geloso, sai. Solo che non mi piace questo ragazzino.»

«Oh, sì?» Sun lo stuzzicò in tono sarcastico.

Pete guardò Sun e sospirò, non sapendo cosa dire. Sapeva di essere un ragazzo piuttosto geloso, ma cosa avrebbe dovuto fare in quel caso. Prima che potesse spiegare, Rain si presentò interrompendoli.

«Ehi! Sei venuto qui abbastanza presto.» Salutò la persona che era appena uscita dal ripostiglio.

«Kao sta facendo da tutor al suo studente qui. Gli ho dato un passaggio.» Pete spiegò come se non fosse successo niente. Anche se Sun sapeva che lui e Kao erano più che amici, Rain sembrava non averne idea… il che era positivo. Pete non voleva annunciare la loro relazione a tutti.

Se aveva intenzione di dirlo ai loro amici, doveva aspettare che Kao fosse pronto

«Quanta costanza.»

«Sì.» Ammise Pete, guardando Kao e Non che parlavano. Lo infastidiva così tanto da volerli dividere. Si precipitò da Sun che stava preparando il caffè. «Sun… Dov’è il mio caffè?»

«Ecco qui.»

Sun mise due bicchieri di caffè su un vassoio. Pete lo prese e si diresse al tavolo di Kao e Non come se stesse aspettando quel momento. Si sedette accanto a Kao una volta raggiunto il tavolo senza l’invito di nessuno.

«Perché stai bevendo seduto qui?» Non chiese con un modo ostile.

«Perché non posso?» Pete rispose intenzionalmente, Non gli dava sui nervi.

«Ah… questo è Pete, un mio amico.» Kao li presentò entrambi prima che avessero la possibilità di litigare. Sperava che andassero d’accordo una volta che si fossero conosciuto. «Pete… questo non è lo studente a cui faccio da tutor.»

«Lo so.» Dissero Non e Pete simultaneamente.

SI fissarono duramente l’un l’altro, scambiandosi sguardi mortali.

«Sembra che pensiamo ‘allo stesso modo’, non è vero?»

Non parlò con un sorriso malizioso come per ricordare a Pete che non solo la pensavano allo stesso modo perché parlavano nello stesso momento ma anche per “qualcos’altro”. Pete era sempre facile da provocare. Quando lo sentì, si infuriò così tanto che Kao devette tirargli l’orlo della maglietta per calmarlo.

«Non riesco a concentrarmi quando c’è un’altra persona.» Non ricevendo risposta da Pete, Non continuava a farlo irritare. «Voglio studiare con Kao da solo. Non riesco a concentrarmi bene, ho bisogno di privacy.»

«Non scherzare con me.» Scattò Pete.

«Non ti sto prendendo in giro. Non riesco davvero a concentrarmi bene.»

Pete fissò Non, e Non ricambiò implacabilmente… Perché Pete non avrebbe dovuto sapere che Non stava cercando di sbarazzarsi di lui in modo da poter stare con Kao da solo. Quella non era più solo una lezione privata.

Sapeva cosa stava combinando quel ragazzo!

«Insisto per sedermi qui, cosa farai?»

«Non farò niente, ma, dal momento che ho assunto Kao per farmi da tutor, ho il diritto di parlare con Kao e chiedergli di stare con me da solo senza ‘un estraneo’ come te in giro… ho ragione?»

«Pete… vai ad aspettarmi con Rain.» Disse Kao. Se Pete si fosse seduto lì, Non non sarebbe stato l’unico a perdere la concentrazione, ma anche per Kao sarebbe stato lo stesso. Inoltre, Pete si sarebbe sentito a disagio a rimanere seduto lì.

«Mork probabilmente arriverà presto e avrai qualcuno con cui discutere… Vai ora.»

«Va bene!»

Pete sapeva che Kao non voleva che litigassero, e sapeva che se fosse successo, Pete non sarebbe stato  l’unico nei guai ma anche Kao e sua madre.

«Pensavo che ci sarebbe stata una rissa qui.»

Disse Rain quando Pete tornò allo sgabello con il suo caffè risentito. Sun rise, godendosi la vista di Pete che si infastidiva.

«Avrei dato una lezione a quel ragazzo se non fosse stato per Kao.»

«Ehi… rilassati.» Disse Ren, divertito. «Sai, Sun e Mork si odiavano da morire. Ora che hanno iniziato ad andare d’accordo, tu e lo studente di Kao siete diventati i nuovi duellanti. È un caffè o un ring di pugilato?»

Rain scosse leggermente la testa quando Mork entrò nel bar. Pete pensava di vedere un altro combattimento, ma quando vide come Sun sorrise e guardava Mork, pensò che la loro situazione era cambiata.

Sun… ti piace davvero qualcuno vicino a te, eh!?

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