DARK BLUE KISS – CAPITOLO 16

Punizione

Quella sera
Casa di Kao

«Odio davvero quel ragazzo.» Disse Pete dopo aver fermato l’auto di fronte la casa di Kao. Pete aveva programmato di tornare a casa sua all’inizio, ma… pensando all’espressione beffarda di Non quando Kao gli stava facendo lezione, aveva infastidito Pete come nient’altro.

Non torno a casa. Pensava tra sé e sé il fidanzato possessivo.

Se quella notte avesse dormito da solo si sarebbe sentito sicuramente a disagio, temeva che Non avrebbe chiamato o mandato messaggi a Kao alle sue spalle. Anche se Kao non provava nulla per Non, Pete ne era sicuro, era ancora arrabbiato con quel ragazzino.

«Devi lasciar perdere.Ti stava provocando solo per divertimento.»

«Mi stava prendendo in giro.»

«Lo trovava ancora più divertente perché hai cominciato ad agitarti.» Kao sospirò per la gelosia di Pete. «E non credo che Non provi qualcosa per me. Suo padre odia gli omosessuali. Come può esserlo?»

«Non ha nulla a che fare con questo. Se suo padre odia gli omosessuali non vuol dire che lui non lo sia.» Sosteneva Pete inflessibile.

«Ad ogni modo,stai attento quando sei con lui. Se ti sorprendo a flirtare con lui, sei carne allo spiedo.»

«Che paura. Mi sto congelando fino alle ossa.» Kao finse di tremare sarcasticamente, facendo infastidire Pete.

«Sai… Sei davvero facilmente irritabile.»

«Ti aspettavi che non facessi nulla? Mi ha preso in giro apposta. Non faresti nulla se fossi al mio posto?»

«Non ha fatto niente.»

«Smettila di cavalcare un unicorno su un arcobaleno.»

«Pete… so come ti senti.»

Kao divenne serio poiché Pete era ancora iracondo, temendo che Pete diventasse più stressato. Kao comprendeva la sua gelosia poiché a volte diventava anche lui geloso. Ma quello era un lavoro, era inevitabile, e Kao non provava niente per Non. In un certo senso lo odiava anche. Pertanto, non c’era proprio nulla tra di loro.

«Vi separerete quando le lezioni termineranno. Questo è tutto.»

«È un lavoro e non posso dire di no. Non mi piace nemmeno quel ragazzo, lo sai. Anche se gli piacessi, è tutto inutile se non mi piace e non ci provo con lui, giusto? Stai pensando troppo.»

«Meglio che non pensare affatto.»

«Dovresti essere così serio anche nello studio.»

«Non cambiare argomento!» Pete arruffò i capelli di Kao, sapendo che Kao non voleva

che lui si stressasse al punto da stare male. Pete cercò di calmarsi, non volendo che questa faccenda banale rovinasse la loro relazione… Quel moccioso sarebbe felicissimo se Pete e Kao litigassero.

«Vuoi passare qui la notte?» chiese Kao, cercando di compiacerlo, altrimenti Pete sarebbe stato sconvolto pensando che a Kao non importasse affatto di lui. «Devi comunque venirmi a prendere presto. Risparmierai tempo se rimani qui. A tuo padre non dispiacerà, vero?»

«Perché dovrebbe?» Pete sorrise immediatamente. «Sei malvagio.»

«Cosa? Rimani sempre qui anche quando non te lo chiedo. Non vuoi?»

«È anche una domanda…»

Guardò i suoi occhi da volpe.

«È perché sei arrabbiato. Ho paura che se guidi fino a casa con questo umore, perderai la concentrazione e finirai fuori strada. Non voglio essere la causa della morte di qualcuno. Mi sentirei in colpa per tuo padre.»

«Il tuo lavoro principale è rimproverarmi e il tuo hobby è maledirmi, eh?» Pete sembrava depresso.

Se era così che Kao voleva confortarlo, era meglio se non faceva nulla.

«Dai, dai, sto solo scherzando.»

Kao rise e grattò scherzosamente il mento di Pete. Una persona delicata come Pete spazzolò via la mano di Kao e in cambio gli arruffò i capelli. Giocarono tra loro finché non si sentirono meglio e si dimenticarono di Non. Ma, in fondo, Pete non non sarebbe riuscito a sentirsi a suo agio finché Kao non avesse finito le lezioni con Non e avesse smesso di vederlo.

Pete poteva percepire che non era facile da affrontare.

E Non non era il tipo di ragazzo che si sarebbe tirato indietro facilmente come Sun, di sicuro!

«Con chi stai parlando? Sembri così serio.»

Pete uscì dal bagno dopo essersi fatto la doccia e aver indossato abiti casual. Guardò Kao che stava picchiettando il telefono sul letto, rannicchiato nel suo pigiama a quadri azzurro.

«Sto giocando ad un videogioco.» Rispose Kao, con gli occhi incollati allo schermo, senza nemmeno guardare Pete. Pete si sedette sul letto, appoggiando la schiena contro la testata del letto, allungando le gambe e si avvicinò per guardare Kao giocare.

Vedendo quanto fosse serio Kao, Pete divenne improvvisamente malizioso.

Sei così dipendente dai giochi!

«Pete, bastardo! Cosa stai facendo?»

Gridò Kao quando Pete toccò casualmente lo schermo del suo telefono mentre il gioco stava finendo, ma Pete rise e alzò un sopracciglio per provocarlo. Kao voleva davvero strangolarlo.

Kao non aveva mai fatto storie quando Pete giocava con il suo telefono. Dannazione!

«Perché, Game Addict?» Chiese Pete, indifferente.

«Non lasciare che ti becchi a giocare.» Kao mise il broncio.

«Non ‘gioco’ perché fare i ‘preliminari’ è molto più divertente.»

«Pete!»

Sentendo la voce profonda di Pete e vedendo i suoi occhi astuti, Kao si allontanò spaventato. Prima che Pete potesse iniziare i suoi “preliminari”, un suono li interruppe.

Il suono della notifica di un messaggio…

Sembrava che il mondo si fosse fermato per tre secondi. Kao alzò il telefono per vedere chi fosse, e quando vide i messaggi, guardò subito la persona accanto a lui.

Pete aveva visto e letto quei messaggi, ovviamente.

[Kao, sei sveglio?]

[Ho una domanda sui miei compiti!]

Solo due brevi messaggi, ma infastidirono da morire Pete che era di buon umore in quel momento. Come poteva non esserlo? Lo aveva infastidito dalla mattina al pomeriggio e si era comportato in modo eccessivo nei confronti di Kao. Aveva persino trattato Pete come una ruota di scorta, e ora stava interrompendo il loro momento privato con questi messaggi.

Era andato troppo oltre!

«Meno male che resto qui.» Disse Pete, la sua voce era così minacciosa che Kao aveva paura di venire strangolato a morte. «Vedi? È proprio come ho detto. Questo moccioso prova qualcosa per te!»

«Sta solo chiedendo dei compiti.»

Prima che si congedassero, Kao aveva dato a Non un incarico e gli aveva detto fermamente di finirlo poiché Kao lo avrebbe controllato e corretto l’indomani. E i messaggi di Non riguardavano davvero gli esercizi da svolgere.

«É una scusa. Te l’avevo detto che questo ragazzino è dannatamente furbo.»

«Ci stai pensando troppo.»

«Smettila di essere troppo ottimista. Dai qui! Non parlargli!»

Pete strappò il telefono di Kao con forza anche se non si era mai immischiato negli affari di Kao prima, questa volta non riusciva a sopportarlo. Non avrebbe lasciato quel telefono nemmeno se Kao avesse provato a riprenderlo.

«Pete…» Kao mise il broncio come un bambino arrabbiato.  

Non cederò davanti a questa espressione. Pete disse a sé stesso di tenere duro.

«Se non riesce a finire i compiti, dicendo che non li capisce, sarò io nei guai.» Kao cercava di negoziare.

«Questa non è un orario per fare lezione. Peccato, se non può farlo lascialo essere stupido.»

«Sei crudele.»

«Posso essere ancora più crudele se lui non smette di infastidirti.» Pete non si arrese. Appoggiò il telefono di Kao sul letto dalla sua parte. «Se non stai zitto… sarò crudele anche con te.»

«Pete!»

Kao gridò perché il ragazzo crudele aveva iniziato a eseguire i “preliminari” spingendo Kao sul letto e saltandogli sopra in una frazione di secondo.

Pete era diventato molto più abile e veloce in questo ultimamente.

Perché non si impegna mai a studiare in questo modo? Accidenti!

« Hai flirtato a sufficienza. Devi pagare per questo.»

Pete fece un sorriso malvagio, sostenendo lo sguardo di Kao. Di solito non lasciava mai che Kao dormisse tranquillo ogni volta che rimaneva a dormire, figuriamoci quella notte quando Kao aveva fatto qualcosa di sbagliato. Se Kao era così popolare, Pete doveva ricordargli che era stato già preso e che era solo suo… Non doveva nemmeno osare guardare qualcun altro.

Altrimenti Kao sarebbe stato attaccato fino a svenire sul letto!

«Q… Quando ho flirtato?» Kao balbettò.

«Mi stai facendo diventare geloso proprio adesso.» Disse Pete con fermezza.

«Non ho fatto niente.»

«Fingi di essere innocente, eh?»

«Parla per te.»

«Non me ne frega niente. Adesso giocherò duro!»

Pete non voleva sentire più alcuna spiegazione o parola che indicasse un rifiuto. Si chinò e baciò Kao… Premendo forte le sue labbra su quelle di Kao, chiudendo lo spazio tra loro con il suo corpo color cuoio, bloccando Kao in posizione. Il suo attacco non faceva respirare Kao che si contorceva sotto il suo corpo come per protestare e dirgli di calmarsi, ma… Kao non aveva idea che quella reazione potesse ritorcersi contro.

La reazione di Kao non faceva altro che eccitare Pete. Pete non lo stava solo baciando sulle labbra, ma le premeva forte, attaccando Kao con un bacio intenso e profondo. Pete infilò la lingua nella bocca di Kao assaporando con desiderio. La sua lingua si aggrovigliava e stuzzicava quella di Kao così abilmente che Kao non riusciva a gestirlo. Poteva solo giacere lì, ansimando sotto il corpo di Pete.

Quando Kao non ce la fece più, Pete si tirò indietro per fargli riprendere fiato, solo per poco  però. Poi ancora eccitato riprese a stuzzicare e mordicchiare il labbro inferiore di Kao. 

«N… Non avevi detto che a mezzanotte saresti andato a dormire? Perché non vai a letto adesso?»

Kao borbottò, ma venne fuori attuttito poiché Pete continuava a baciarlo le labbra calde e il corpo di Pete era premuto su quello di Kao aveva risucchiato tutta la sua energia e la sua forza. Non solo quello! Gli aveva portato via le capacità di pensiero, rendendolo incapace di protestare più a lungo.

«Non ho più sonno. Adesso sono completamente sveglio. Posso anche stare sveglio tutta la notte.» Mormorò Pete, la voce attutita nella sua gola poiché la sua bocca stava esplorando la pelle di Kao, le labbra che si muovevano lungo il suo collo… Pete leccava e mordicchiava la pelle di Kao per ricordargli che era suo. Kao gli colpì delicatamente il petto per impedirgli di lasciare segni.

Se June li vedesse, verrebbero messi di nuovo sotto interrogatorio!

«Pete! Io… ho sonno.» Protestò Kao, che nonostante sapesse che le sue parole non potevano far cambiare idea a Pete. Pete non si sarebbe fermato così facilmente ora che era arrivato così lontano, ma Kao desiderava che Pete fosse gentile con lui, altrimenti non sarebbe stato in grado di alzarsi l’indomani.

«Domani farò lezione a Non. Non avrò tempo di riposare come te.»

«Mi fermerò a mezzanotte, allora.»

«Ma che cavolo?!»

Pete si comportava come se fosse gentile, ma le sue azioni non erano affatto gentili. Con i suoi modi implacabili in quel momento, non c’era pietà in lui, nemmeno un po’.

«Pete…»

«Ti urlerò contro se mi dici di smetterla di nuovo.»

«Io non lo farò.»

Sentendo la voce irritata di Pete, Kao perse la voglia di discutere. Li faceva solo discutere, e Kao non era più sicuro di volere che Pete si fermasse, Kao era così eccitato. Perché era così… Pete era viziato e lo attaccava continuamente, non si sarebbe fermato, non importava quello che avrebbe detto Kao.

«Puoi calmarti un po’.»

«Sono troppo duro?»

«Sì.»

«Come?»

«Pete! Stai per strapparmi la maglietta.»

«Non è eccitante? Non ti piace?»

«Cosa c’è che non va in te? Inventi sempre scuse.»

Pete ridacchiò come risposta, le sue mani stavano ancora cercando di strappare la maglietta di Kao… Era una maglietta a maniche lunghe, abbottonata, ma l’impazienza di Pete gli faceva venire voglia di strapparla. Voleva davvero farlo, se non fosse che la madre di Kao poteva diventare sospettosa.

«Pete…»

«Hmm?»

«Beh…»

Kao deglutì a fatica quando Pete sbottonò i primi due bottoni e gli sfilò la maglietta dalla testa prima di togliersi la sua da solo… rivelando il suo corpo caldo e gli addominali fino alla V, quelli a cui Kao non si sarebbe abituato mai, non importava quanti volte li vedesse.

«Che cosa…?» Chiese Pete mentre continuava a soddisfare il suo desiderio baciando la persona sotto di lui. Muoveva le labbra lungo le spalle magre di Kao, premendo con forza le labbra sui suoi polsi, leccandogli lentamente le clavicole fino al capezzolo. Pete lo leccava, lo succhiava e lo mordeva quanto voleva.

Kao sussultò, il suo corpo si scaldò come se stesse andando a fuoco.

Pete giocava con lui, trasformandolo in una persona diversa e sconosciuta che era pronto ad andare con Pete ovunque lo avesse condotto.

«Tu… Perché sei così feroce quando sei eccitato?»

Kao rimproverò la persona che lo prendeva in giro in modo aggressivo. Nonostante ciò, il tocco di Pete lo eccitava e risvegliava spaventosamente il suo istinto selvaggio. Tutto ciò che Pete faceva suscitava il suo altrettanto intenso desiderio.

«Ma… Ti piace, vero?»

Pete alzò lo sguardo e chiese con fare furbo, con un sorriso malvagio, poi coprì un altro capezzolo con la bocca, succhiandolo altrettanto forte. Il suo tocco fece rabbrividire Kao ed emise un gemito. Quel suono fece sorridere Pete soddisfatto.

Ovviamente, sapeva come suscitare il piacere di Kao a letto.

Pete iniziava a cedere, senza lasciare segni sul collo di Kao, ma non avrebbe lasciato immacolata la pella che sarebbe stata coperta dai vestiti. Più aumentava il suo piacere, più succhiotti lasciava.

«Pete…»

«Hmm?»

«Sii… più gentile.»

La voce di Kao tremava mentre il suo amante si divertiva a mordergli la pelle così tanto che a volte i suoi canini aguzzi gli graffiavano la pelle, Pete ridacchiò piano e continuò più lentamente, solo un po’.

«Stai diventando ogni giorno più aggressivo.»

«Che seccatura. Non ti ho mai impedito di lasciare segni sul mio corpo, ti ho sempre lasciato fare.»

«Non sono come te! Non sono un mostro a cui piace lasciare segni sulle persone.»

«Oh…Non lasci segni di baci perché preferisci lasciare graffi, giusto?»

Pete sorrise a Kao in modo seducente, lo faceva ogni volta che il suo desiderio aumentava, Kao pizzicava e graffiava sempre Pete per sfogarsi, e Pete non si lamentava mai.

Sembrava amarlo, in realtà.

Kao non poteva fare a meno di pensare che Pete potesse essere… un masochista!

«Cosa mi piace… Cosa ti piace… Lo sappiamo entrambi.»

Pete mormorò con voce roca mentre abbassava le labbra. Baciò Kao a fondo, leccando ogni centimetro della sua pelle chiara. Kao fece scorrere le dita tra i capelli di Pete, arruffandoli delicatamente per sfogare il piacere ardente dentro di lui, mentre l’altra mano di Pete gli accarezzava il corpo. Lo spostò verso il basso e si tolsero entrambi i vestiti.

«P…Pete.»

Kao chiamò il suo nome tremante quando le labbra calde di Pete si abbassano fino al suo stomaco. Pete lecco i suoi addominali e premette forte le labbra su di loro, espirando nell’ombelico di Kao in modo sensuale.

Stava cercando di far impazzire Kao a morte?

Pete ridacchiò, soddisfatto del viso arrossato di Kao e degli occhi pieni di estremo piacere. Gettò il suo corpo su Kao, succhiando e strofinando finché non sembrava che le loro pelli fossero in fiamme. Pete baciò il corpo di Kao sempre più in basso, dando a Kao quel misterioso piacere.

Dopodiché, la parola “No” non uscì più fuori dalla bocca di Kao!

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