DARK BLUE KISS – CAPITOLO 14

Primo bacio

«I miei genitori si lamenterebbero come non mai se mi vedessero in questo stato.»

Mork diede le sue motivazioni a Sun, il quale non disse nulla. Se fosse stato prima, quando erano ancora in cattivi rapporti, non sarebbe rimasto a casa di Sun, non importava nemmeno se fosse stato Sun a chiederlo, ma… sembrava che ora andassero d’accordo. Ecco perché Mork scelse di andare a dormire a casa di Sun invece di essere rimproverato dai suoi genitori a casa sua. E sperava che Sun gli risparmiasse la predica.

«Si lamentano perché sono preoccupati.»

Eccolo qui… É diventato di nuovo uno sfigato fastidioso.

«Lo so. È solo che non voglio sentirli in questo momento. Capisci?»

«E capisci che anche io ti assillo per preoccupazione?»

«Sì! Ho capito. Mi lasci stare qui questa volta?!»

Sun rise come risposta. Mork borbottò sottovoce su come Sun gradisse troppo la situazione, ignaro del fatto che Sun pensava che… il lato infantile di un ragazzo aggressivo come Mork fosse piuttosto carino.

Se Mork avesse saputo che Sun stava pensando che fosse carino, avrebbe cambiato sicuramente idea e non sarebbe rimasto a casa di Sun!

*************

Casa di Sun e Rain

Mork era rimasto lì già molte volte, ma non era mai stato così nervoso…

Seguiva silenziosamente il padrone di casa all’interno. Sun lo osservava preoccupato da quando aveva aperto la portiera della macchina e aveva cominciato ad incamminarsi. Mork supponeva che Sun fosse preoccupato per lui perché per Mork fosse troppo doloroso camminare… Il corpo di Mork in realtà era piuttosto dolorante, ma non era troppo debole per camminare da solo.

E Sun sapeva che Mork odiava quando la gente pensava che fosse così debole al punto da avere bisogno di essere aiutato e supportato. Vedendo che Mork poteva camminare bene, Sun non si avvicinò per sostenere il suo corpo… pensava fosse una buona cosa.

«Perché non ti fai prima una doccia? Cura le tue ferite dopo.» Disse Sun quando arrivarono in soggiorno. Dato che era già tardi, curare le sue ferite prima di fare la doccia era una perdita di tempo poiché avrebbero dovuto di nuovo curarle dopo il bagno. Mork annuì.

«Va bene.»

«Riesci a fare la doccia da solo, giusto?» Chiese Sun mentre Mork saliva le scale con naturalezza. Mork fece una pausa a quella domanda e si voltò a guardare Sun in un istante. 

Sun, idiota! Come puoi chiedere se posso farmi una doccia da solo?! Pensò Mork. Anche se non ci sarebbe riuscito, non avrebbe mai chiesto l’aiuto di Sun!

«Chiamami se non riesci.»

«Ce la faccio da solo!» Mork rispose duramente, i suoi occhi brillarono di rabbia come se stesse per picchiare Sun se solo fosse stato in buone condizioni fisiche. «E non osare disturbarmi.»

Mork si precipitò al piano di sopra, dirigendosi verso la stanza di Rain e calpestando i piedi contro il pavimento per mostrare il suo fastidio, ma Sun guardava il tutto con un sorriso soddisfatto, chiaramente di buon umore. Mork poteva aver beccato il suo ghigno, ma Sun aveva notato che la sua faccia contusa era arrossata per la timidezza.

Sun non aveva mai visto Mork arrossire con i propri occhi prima d’ora.

Aveva appena assistito a quanto fosse carino un ragazzaccio quando arrossisce, Sun ridacchiava.

Da quando era solo con Mork, la sua rabbia per lui era svanita. Prese un kit di pronto soccorso e aspettò Mork con calma sul divano in soggiorno con la TV accesa.

La persona ferita scese le scale dopo un po’; Mork indossava una maglietta e dei pantaloni neri casual. Stava bene con qualsiasi vestito indosso dato che era un bel ragazzo… Sun non riuscì a distogliere gli occhi da lui finché Mork non si sedette sull’altro divano mentre si asciugava i capelli con un asciugamano.

«Vieni a sederti qui.»

Sun ordinò a Mork di sedersi di nuovo sullo stesso divano con gli occhi, ma Mork non si mosse e lo ignorò. Sun dovette chiamarlo di nuovo.

«Mork…»

«Perché devo sedermi lì?»

«Come posso medicarti le ferite se ti siedi lì? Devo inginocchiarmi per farlo?» Chiese Sun, sul punto di alzarsi e fare come aveva detto: «Posso farlo se vuoi.»

«No!» Mork lo fermò proprio in quel momento.

«Non alzarti e non pensare nemmeno a curarmi. Posso farlo da solo. Rain non ti ha detto che sono in grado curare le mie ferite?»

«Mi hai medicato una volta, quindi voglio farlo anche io per te.»

«Va bene così. Non ho bisogno del tuo aiuto.»

«Non hai bisogno del mio aiuto o sei solo timido?» Sun chiese come se potesse leggere la mente di Mork, i suoi occhi acuti si fissarono su di lui furtivamente, facendo brillare di nuovo gli occhi di Mork.

Avrebbe strangolato Sun se avesse potuto farlo.

«Perché dovrei essere timido a causa tua?!»

«Se non lo sei, vieni a sederti qui, così posso curare le tue ferite.»

«No!»

«Quindi sei timido?»

«Sun!»

Mork fissò Sun, non capendo perché Sun gli stesse parlando in quel modo. Se fosse una ragazza, penserebbe che Sun ci stesse provando con lui. Ma Mork era un ragazzo e il migliore amico di suo fratello. Erano anche in cattivi rapporti, quindi… non poteva pensare a lui davvero in quel modo.

«Vieni a sederti qui se non sei timido. Non farmi ripetere.»

Mork guardò minacciosamente Sun, sapendo che era un ordine, non poteva rifiutarsi di farlo, però, Sun non poteva sapere che le sue azioni e le sue parole gli stavano seriamente facendo battere il cuore.

Mork si alzò e si buttò sullo stesso divano dove era seduto Sun.

Il sorriso soddisfatto di Sun infastidì ancora di più Mork.

Non è solo un rompiscatole sfigato, ma anche scaltro!

Entrambi tacquero, le loro menti piene di centinaia di pensieri, specialmente per Sun… Negli ultimi giorni che Mork lo aveva evitato e si era comportato in modo freddo, Sun aveva sempre voluto essere il primo a parlare, parlare e migliorare la loro relazione, ma aveva tenuto tutto dentro perché aveva paura che Mork potesse non pensare lo stesso.

Ma oggi… aveva scoperto che non era un bene resistere e ignorare i sentimenti nel profondo del suo cuore

Sun aveva visto Mork in pericolo e si era fatto male fisicamente al punto da spargere sangue. Era in quel momento che si era reso conto che se avesse lasciato che Mork lo fraintendesse fino a quando la loro relazione non fosse peggiorata, o se fosse successo qualcosa a Mork… Sun si sarebbe pentito di non aver mai espresso i suoi sentimenti verso l’altro per sempre.

Sun aveva perso Kao perché era troppo tardi quando aveva realizzato i suoi sentimenti. Questa volta, potrebbe perdere Mork a causa della sua codardia ed esitazione, ma doveva superare quei sentimenti. Non avrebbe perso Mork, qualunque cosa fosse accaduta.

Sun sapeva che i suoi sentimenti per Mork erano diversi da quelli che provava per Kao.

Sapeva che era molto più significativo, poteva essere definito come amore…

«Perchè mi stai fissando?» Mork chiese quando Sun divenne calmo e iniziò a fissarlo semplicemente, rendendolo nervoso e mettendolo a disagio. «Fallo. Ma se non vuoi, posa tutto, curerò le ferite da solo.»

«Perché ti comporti così?»

Sun sorrise divertito per nascondere il suo pensiero e iniziò a disinfettare le ferite del ragazzaccio con la massima calma, dolcezza, attenzione, senza rimproverarlo affatto. Mork non era stato rimproverato quando aveva lasciato Rain e Sun aveva scoperto che avevano fatto a botte. Ma… Mork non si era azzardato a chiedere nulla nonostante fosse sorpreso.

Mork aveva paura che Sun sapesse che il suo cuore stava tremando. Non voleva che Sun ridesse di lui.

«Puoi essere piuttosto gentile.» Disse Mork. Il modo in cui era seduto così vicino a Sun, che gli stava curando le ferite, era troppo pericoloso per il suo cuore. Aveva anche paura che Sun potesse ascoltare il suono del suo cuore, che martellava forte.

«Se chiudo gli occhi, sembra che mi stia curando una bambina.»

«Di solito ti fai curare dalle ragazze?»

Sun distolse gli occhi dall’angolo della bocca di Mork e lo guardò negli occhi. All’inizio voleva ringraziare Mork per aver avviato una conversazione. Medicando le ferite di Mork in silenzio e sedendogli così vicino, Sun sentiva l’odore del buon sapone, quell’odore lo distraeva e risvegliava in lui sentimenti eccessivi!

Ma quello che disse Mork qualche secondo dopo, in qualche modo lo stuzzicò.

«Ho semplicemente fatto un paragone. Cos’era quella voce severa?»

Mork fece una faccia annoiata. Perché Sun parlava in modo serio? Mork suppose presuntuosamente che Sun avrebbe potuto essere geloso.

Geloso…? Non può essere!

Mork litigava con se stesso mentalmente. Non voleva più costruire speranze vane.

«Chi sarebbe così serio come qualcuno in questa stanza?»

«Non ti ho fatto i complimenti per potermi attaccare. E se sapevi che sarei stato duro, perché allora non hai curato il tuo livido?»

«Mi sento meglio quando sei tu a farlo.»

Ancora una volta, Sun diede una risposta che Mork non si aspettava. Era senza parole, così stordito che non sapeva come rispondere. Sun lo fissava, gli occhi scintillanti, poi distoglie lo sguardo come se avesse paura che Mork non riuscisse a sopportare la pressione… Mork aveva appena appurato che Sun era una persona così pericolosa.

Sun sembrava educato e di buone maniere, ma in realtà era un lupo che nascondeva le zanne!

«Ho finito con la faccia. Ora togliti la maglietta, applicherò un unguento sul tuo corpo.» Disse Sun dopo aver spremuto l’unguento sulle dita, pronto a curare i lividi sul corpo di Mork contro la sua volontà.

«Non c’è bisogno. Non ci sono lividi sul mio corpo.» Disse subito di no, era ovviamente irrequieto.

«Sei timido?» Sun gli fece di nuovo un sorriso furbo.

«Se mi chiedi se sono di nuovo timido io… Vedremo.»

«Ti toglierai la maglietta o no?»

«No!»

«Allora sei timido.»

«Sun!»

Mork quasi si allungò per stringere la gola di Sun per la frustrazione, ma Sun rimase indifferente. Alzò persino un sopracciglio come per chiedere se Mork si fosse tolto la maglietta o meno. Mork sospirò e alla fine si tolse la maglietta, ignaro che i suoi modi indisciplinati erano sexy agli occhi di qualcuno. Sun cercava di trattenersi perché aveva paura di essere colpito dal ragazzo irascibile.

Mork non prestava molta attenzione al suo aspetto, ma era fortunato ad essere nato con una pelle perfetta e sana e il suo corpo era in forma perché praticava sport. Sun dovette distogliere lo sguardo dal corpo proporzionato e dagli addominali di Mork e lo guardò invece con una faccia accigliata prima che la sua immaginazione si scatenasse. Mork si voltò velocemente di spalle a Sun, non volendo incontrare i suoi occhi.

Sun si avvicinò a Mork e iniziò ad applicare l’unguento sulla schiena.

Nel silenzio… entrambi potevano sentire i suoni dei cuori che battevano l’uno dell’altro. L’alito caldo di Sun toccava la pelle di Mork. Il tocco leggero delle dita di Sun che gli massaggiavano la schiena eccitava stranamente sia Sun che la persona di spalle.

Mork non aveva idea di quanto tempo era passato, ma sembrava un’eternità.

«Hai finito?…»

Mork finalmente ruppe il silenzio perché sentiva che la stanza stava diventando più calda. Lo metteva così sotto pressione che il suo viso sudava nonostante l’aria fresca del condizionatore.

«Sì…» Sun rispose, facendo del suo meglio per rimanere calmo.

«Girati. Applicherò la crema sui lividi sul davanti.»

«Posso farlo da solo.»

«Perché sei così testardo?»

Mork si girò per guardare la persona che lo stava rimproverando, ma Sun ricambiò lo sguardo con uno di disapprovazione come se fosse il suo tutore e Mork un ragazzino che scherzava troppo e aveva bisogno di essere curato… Mork non aveva idea di come fosse finito in questa situazione, e non poteva più occuparsi di Sun.

Oggi, Sun lo aveva confuso, sorpreso e smarrito.

«Stai seduto.»

«Va bene.»

Mork pensava che Sun non lo avrebbe lasciato andare così facilmente a meno che non avesse smesso di curarlo, quindi si costrinse a stare fermo e lasciare che Sun continuasse ad applicare l’unguento. Sun sorrise a se stesso perché vedeva di Mork la faccia arrossire anche se Mork era arrabbiato con lui. Tuttavia, Sun sapeva che se mostrasse di averlo notato o avesse preso in giro Mork, avrebbe perso l’occasione di essere di nuovo più vicino a Mork.

E così, Sun tenne nascosti i suoi sentimenti continuando ad applicare l’unguento. Ma la vicinanza era più intensa questa volta, entrambi trattenevano il respiro. Quando le dita di Sun si erano spostate sul suo stomaco tonico… Mork non sopportava più la pressione, quindi si era alzato istintivamente.

«Penso che così vada bene. É abbastanza.»

Mork riprese la maglietta e stava per andarsene, ma Sun gli tirà il polso, facendogli perdere l’equilibrio e rimbalzare sul divano. Erano così vicini l’uno all’altro che le loro ginocchia quasi si toccavano.

«S…Sun!» Mork si agitò: «Che cazzo stai facendo?!»

«Ho solo qualcosa di cui parlarti.»

«Allora dillo e basta. Non c’è bisogno di toccarmi.»

«Perché te ne stavi andando, allora?»

«Non vado da nessuna parte adesso. Lasciami andare!»

Sun guardò Mork con cautela. Vedendo Mork seduto e immobile, rilasciò lentamente la presa sul polso di Mork. Mork si spostò leggermente  indietro, naturalmente, Sun lo seguì.

Mork questa volta si fermò, sapendo che se avesse cercato di scappare sarebbe stato di nuovo tirato indietro.

«Dì quello che hai da dire. Perché mi stai facendo pressioni con quello sguardo?!»

«Odio quando sei arrabbiato e mi eviti. Perché non mi dici semplicemente cosa hai in mente?»

Sun andò dritto al punto, lasciando Mork senza parole. Questa era la prima volta che Sun si apriva a lui, aprendo la ferita nel cuore di Mork. Si guardarono negli occhi in silenzio. Mork non sapeva se a fargli fare la sua domanda era l’atmosfera o cosa… Era la domanda che lo tormentava da un po’ di tempo. Anche se credeva che Sun provasse qualcosa per Kao, non voleva pensare a tutto da solo, voleva avere una risposta da Sun.

«Fammi capire bene. Ti piacciono… gli uomini?»

Quella domanda sorprese Sun per alcuni secondi, poi fece un sorriso.

«E a te? Ti piacciono gli uomini?»

«Te l’ho chiesto io! Non rigirarmi la domanda!» Gridò Mork, la faccia arrossata per la rabbia o per l’imbarazzo. Fissò Sun per ottenere risposta, e Sun gliela diede subito… Non con le parole, ma coi fatti. Sun, all’improvviso, si sporse in avanti premendo le sue labbra sulla bocca di Mork.

Le azioni di Sun lo sconvolsero completamente.

La persona che veniva baciata rimase immobile, il cuore gli arrivò in gola, Mork odiava ammettere che quello era il suo primo bacio, ma era la verità!

Un ragazzo come lui aveva questa immagine pericolosa, ma era solo a causa dei continui litigi. Le ragazze o l’amore non avevano mai fatto parte della sua vita, da quando trascorreva principalmente il tempo con i suoi amici, studiava, praticava sport, andava alle feste e litigava con altre persone. Aveva appena il tempo di vedere una ragazza.

Inoltre, non era così interessato all’amore. Era uscito con alcune belle ragazze che gli andavano dietro, ma non le aveva mai toccate.

Ma ora… come osava Sun fargli questo?!

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