Così ebbe inizio l’appassionata vita amorosa della piccola arancia.
Abbracciò, baciò e si appoggiò al pittore mentre entrambi guardavano le stelle fuori dalla finestra.
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Così ebbe inizio l’appassionata vita amorosa della piccola arancia.
Abbracciò, baciò e si appoggiò al pittore mentre entrambi guardavano le stelle fuori dalla finestra.
La lezione espositiva del pittore ebbe molto successo. Raccontò molte storie agli studenti e insegnò loro a disegnare bene.
Piccola Arancia era sempre con lui. Aveva frequentato la lezione, battuto le mani quando tutti applaudivano, riso quando tutti ridevano e aveva seguito persino gli studenti quando circondavano il pittore. Piccola Arancia era il fan più entusiasta del pittore. Era solo un po’ triste pensando che il pittore non poteva vederlo affatto.
«Ad essere sincero, personalmente penso che queste regole siano piuttosto crudeli. Come puoi separare due amanti affettuosi?» Piccola Arancia si lamentava con l’albero.
L’arancio alzò gli occhi al cielo: «Svegliati. Il tuo è un amore a senso unico.»
«…»
In passato era: «Per favore, per favore, mangiami, mangiami! Mi farò perdonare in futuro!»
Ma ora era diventato: «Aspetta, non importa! Non mangiarmi ancora! Voglio stare con te ancora per un po’!»
Però, neanche un attimo dopo, diceva: «Signor Pittore, oggi ho un sapore davvero davvero dolce! Non ti sto mentendo, davvero! Allora puoi mangiarmi oggi?»
La piccola arancia viveva una vita semplice.
Ogni giorno diceva: «Perché non sono ancora dolce? Mi sto preoccupando così tanto adesso!»
Inizialmente aveva pensato di utilizzare il telefono del pittore per poter cercare su Internet ‘Quanto tempo ci vuole per far si che le arance maturino?’ ma poi aveva scoperto che la sua mano semplicemente attraversava il telefono. Tutte le anime erano naturalmente così verso ogni materia, e lui non faceva eccezione.
Il pittore aveva un segreto: era in grado di vedere gli spiriti e sentire le loro voci
Piccola Arancia aveva un tratto iconico: era incredibilmente bravo a chiacchierare all’infinito.
«Quando pensi che diventerò dolce?»
Piccola Arancia pensava che quel cortile fosse troppo noioso e non vedeva l’ora di tornare nel suo corpo e ripristinare i suoi ricordi.
Il giorno dopo, tra dubbi, confusione e impotenza, qualcuno entrò nel cortile.
La piccola arancia non conosceva il suo nome. Tutto ciò che sapeva era che, quando rinvenne, era Settembre e lui era già appeso a un albero d’arance.
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