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TODAY, I’LL DO MY BEST TO BECOME SWEET FOR YOU – CAPITOLO 1


Il giorno dopo, tra dubbi, confusione e impotenza, qualcuno entrò nel cortile.

Quella persona era un pittore. Trascinava un’enorme valigia insieme a un piccolo carretto pieno di strumenti per dipingere, ed entrò in questa casa malmessa con una brutta espressione in faccia.

Il pittore aveva un assistente, che iniziò ad assumere un certo numero di persone per riordinare il luogo squallido e renderlo più abitabile.

Alzando lo sguardo, il pittore vide rampicanti verdi che ricoprivano le pareti screziate, che sembravano molto vive a causa del clima estremamente caldo. Camminò in un’altra direzione e vide un corso d’acqua accanto al vecchio ciglio della strada di pietra blu, non oltre un angolo di muschio.

Quel posto era il piccolo cortile di campagna di suo nonno, e lui era cresciuto lì.

In quel posto conservava molti ricordi felici.

**********

L’assistente notò l’albero di arancio: «Guardi Laoshi*, c’è un albero di arancio laggiù! E c’è anche un’arancia!»

*(N/T: significa insegnante.)

Quando l’assistente si avvicinò e stava per raccogliere la piccola arancia, Piccola Arancia inconsciamente evitò la sua mano ed esclamò di sorpresa. Ma poi all’improvviso, prima che l’assistente potesse toccarlo di nuovo, il pittore gli disse: «Lascia stare. Sono anni ormai che questo arancio non produce più alcun frutto.»

Quando l’assistente udì ciò, ritirò immediatamente la mano e spinse la montatura degli occhiali: «Probabilmente sapeva che Laoshi sarebbe venuto a vivere qui per un po’, quindi sembra che gli stia dando il benvenuto. È una buona arancia.»

Il pittore strinse le labbra. Non pensava che fosse così.

Basandosi sulla sua reazione, sembrava che il pittore fosse giù di corda, ma non conosceva la causa di questo sentimento.

«Laoshi, può vivere qui per il momento finché non si sistemerà. Non deve pensare a quei cattivi pettegolezzi su di lei. Se ha bisogno di qualcosa, mi chiami. Fino ad allora, si rilassi semplicemente qui mentre svolge un nuovo lavoro.»

Il pittore non gli rispose. Quando mandò fuori l’assistente, all’improvviso, gli chiese: «Pensi anche tu che io abbia già perso la creatività?»

Questa volta, l’assistente non poté rispondere a quella domanda.

Il pittore si limitò a sospirare: «Stai attento per la tua strada.»

L’arancio ricordò per mezza giornata prima di scuotere improvvisamente i suoi rami: «Ricordo. C’era un vecchio che viveva in questo cortile. Quella persona è suo nipote.»

Il vecchio era il proprietario del cortile ed era già morto diversi anni prima.

Piccola Arancia osservò i due senza capire minimamente di cosa avessero appena parlato, poi si dondolò leggermente sul ramo: «Ho l’impressione che presto verrà a mangiarmi.»

L’arancio gli disse: «Non credo. Hai un sapore un po’ acido in questo momento. Nessuno probabilmente sarà disposto a sentire l’asprezza sui denti.»

Piccola Arancia iniziò a gemere, desiderando di maturare rapidamente e diventare abbastanza dolce da poter essere mangiato.

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