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TODAY, I’LL DO MY BEST TO BECOME SWEET FOR YOU – CAPITOLO 7

«Ad essere sincero, personalmente penso che queste regole siano piuttosto crudeli. Come puoi separare due amanti affettuosi?» Piccola Arancia si lamentava con l’albero.

L’arancio alzò gli occhi al cielo: «Svegliati. Il tuo è un amore a senso unico.»

«…»

«In realtà, in passato, lui poteva vedere e sentire noi spiriti.» L’arancio, non volendo svolgere il ruolo di supporto, improvvisamente rivelò un altro dettaglio: «Ma quando suo nonno morì, gli spiriti tornarono in Paradiso e così perse tutti i suoi cari amici.»

Piccola Arancia era sbalordito.

L’arancio lo consolò: «Semplicemente la tua fortuna non è buona. Sarebbe stato meglio se fossi comparso prima.»

La piccola arancia sarebbe dovuta apparire meno di tre anni prima.

«Tuttavia…» l’arancio informò la piccola arancia: «…quando sarai maturato, ti potrai finalmente separare dal ramo, potrai liberarti. Ma ci vuole ancora molto tempo.»

«Allora più lungo è, meglio è!» rispose immediatamente la piccola arancia.

L’arancio sospirò pesantemente: «…Allora dovrò fare gli straordinari.»

Piccola Arancia afferrò immediatamente il ramo dell’arancio e cantò allegramente: «Grazie arancio, grazie!»

L’arancio intanto pensava tra sé: ho chiuso con la vita.

La vita in campagna era sempre stata tranquilla e il pittore, abbandonata la città e Internet, era migliorato poco a poco mentalmente e fisicamente. Non aveva nemmeno bisogno di prendere sonniferi ogni notte e poteva comunque dormire sonni tranquilli.

Soprattutto perché Piccola Arancia dormiva con lui ogni notte, il profumo leggermente tangerino dell’altro era molto calmante.

Allo stesso tempo, il pittore aveva anche scoperto che Piccola Arancia amava molto baciarlo di nascosto nel cuore della notte, gli succhiava all’improvviso gli angoli della bocca o le guance, facendolo cadere in un aspro ma dolce sogno.

Ma poi aveva scoperto anche qualcosa di strano. Dato che Piccola Arancia era sicuramente uno spirito, non avrebbe dovuto essere incapace di toccare il pittore? Per qualche ragione, riusciva anche a baciarlo.

Il pittore si chiese: potrei toccargli la mano?

Pensando ciò, la sua mano aveva già afferrato quella della Piccola Arancia. Peccato che il ragazzo dormiva profondamente.

Il pittore continuò a chiedersi: come mai Piccola Arancia ha ancora bisogno di dormire quando è solo uno spirito? Il suo programma di sonno è troppo regolare: dorme presto e si alza presto, cosa che un essere umano comune di solito non seguirebbe di questi tempi. Inoltre mangia tre volte al giorno.

Il pittore inconsciamente sorrise, tenendo ancora la mano di Piccola Arancia, sentendo il calore dell’altra.

In passato pensava che l’anima non avesse temperatura. 

Ma ora Piccola Arancia era attaccato a lui ogni giorno.

L’impressione del pittore su Piccola Arancia cambiò gradualmente. Aveva anche voglia di far sapere alla piccola arancia che poteva, effettivamente, vederlo e sentirlo.

Voleva accettare Piccola Arancia nella sua vita.

Anche se un giorno sarebbe dovuto scomparire.

***********

Il giorno dopo, prima che il pittore potesse aprire bocca, sentì bussare alla porta.

Aprendo, vide Mu-Laoshi.

Piccola Arancia sbuffò, sentendosi davvero triste. Quella donna, Mu-Laoshi, andava a trovare l’artista abbastanza spesso, e la piccola arancia aveva anche potuto capire che ovviamente aveva altre intenzioni nel venire troppo spesso. Ma Piccola Arancia non poteva dirlo al pittore, altrimenti lo avrebbe considerato troppo meschino.

L’arancio lo informò allegramente: «Ricordo questa Mu-Laoshi. I due sono amici d’infanzia.»

…Nonché compagna di classe del pittore fin dalle elementari. Ora lavorava come insegnante in quella stessa scuola elementare e voleva invitare il pittore a fare un’apparizione in una delle sue classi.

La campagna era un luogo remoto e le lezioni straordinarie che potevano aiutare ad arricchire le conoscenze degli studenti erano davvero poche.

Così Mu-Laoshi continuò a visitare il pittore.

Piccola Arancia era troppo geloso e per errore ingoiò il cibo nel canale sbagliato, soffocando.

Il pittore sapeva che la piccola arancia provava dei sentimenti per lui, quindi vederlo geloso lo divertì molto.

Dopotutto, la piccola arancia non smetteva di fare rumore accanto a lui: «Sono così aspro oggi! Troppo acido da potermi mangiare!»

O a volte….

«D’ora in poi sarò l’arancia più aspra del mondo e non diventerò più dolce!»

La piccola arancia abbracciava anche le gambe del pittore e piangeva tristemente: «Sei un uomo così senza cuore! Come hai potuto tradirmi?!»

Il pittore e l’arancio non potevano che rimanere in silenzio ad ascoltarlo, mentre lo scarabeo sotto la pietra pensava: quest’essere umano è decisamente malato.

Ma Piccola Arancia non era stato sempre così drammatico. Sapeva solo in cuor suo che il pittore non poteva vederlo, quindi continuava felicemente a recitare.

Ma recitare era recitare. Piccola Arancia era ancora una persona premurosa: «Penso che piaceranno davvero a tutti i tuoi disegni. Se gli piaceranno i tuoi lavori, sorriderai di più. Se sorriderai di più, vedrò le tue fossette. E se vedrò le tue fossette, le bacerò di nuovo!»

Piccola Arancia era davvero così spudorato, oltre ad essere acido, era sempre onesto riguardo ai suoi sentimenti.

Il pittore inizialmente avrebbe voluto rifiutare, ma sentendo le parole della piccola arancia accettò subito l’offerta.

Sperava anche che gli studenti apprezzassero i suoi disegni. Proprio come quella volta in cui aveva pubblicato per la prima volta le sue opere, non vedeva l’ora di essere notato e lodato.

Voleva davvero perseguire la sua carriera di pittore e raggiungere il successo a cui aveva sempre mirato.

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