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TODAY, I’LL DO MY BEST TO BECOME SWEET FOR YOU – CAPITOLO 8

La lezione espositiva del pittore ebbe molto successo. Raccontò molte storie agli studenti e insegnò loro a disegnare bene.

Piccola Arancia era sempre con lui. Aveva frequentato la lezione, battuto le mani quando tutti applaudivano, riso quando tutti ridevano e aveva seguito persino gli studenti quando circondavano il pittore. Piccola Arancia era il fan più entusiasta del pittore. Era solo un po’ triste pensando che il pittore non poteva vederlo affatto.

Ma per lui andava comunque bene. Dopotutto, aveva compiuto azioni spudorate davanti a lui e, fortunatamente, il pittore non aveva potuto vedere quello che stava facendo né sentire le sue sciocchezze.

Essere invisibili davanti al pittore aveva alcuni pro e contro. Piccola Arancia non poteva fare a meno di baciare e strofinare la testa sul braccio del pittore.

Dato che poteva baciare l’artista, per qualche motivo, era anche in grado di toccarlo.

Solo occasionalmente.

Piccola arancia si aspettava un po’ qualcosa, solo che non ne era sicuro e questo lo lasciava disorientato.

Mentre lasciavano la scuola, Mu-Laoshi espresse i suoi ringraziamenti al pittore mentre lo conduceva al cancello della scuola.

Mu-Laoshi gli disse: «Forse non ne eri consapevole, ma in passato mi sei piaciuto. Eri molto elegante quando disegnavi, e anche molte altre ragazze provavano dei sentimenti per te, ma nessuna aveva il coraggio di confessartelo. Dopotutto sembri sempre freddo e inavvicinabile.»

Il pittore era un po’ scioccato e il viso di Piccola Arancia era cinereo.

Mu-Laoshi continuò: «Anche se ora sono sposata, mio marito e i miei figli sono diventati fan dei tuoi lavori.»

Il pittore le rispose solo: «Grazie.»

Mu-Laoshi però aggiunse: «Ho visto alcune informazioni su di te da Internet. Tutti dicevano che hai perso il tuo splendore e la tua creatività. Non sono brava con le parole, ma devo comunque dirlo: per favore, rallegrati e continua a fare del tuo meglio. Nonostante tutto, molte persone sono ancora fan dei tuoi lavori, come la mia famiglia e quegli studenti.»

Ogni nuvola ha un lato positivo.

Il pittore rimase per un attimo sbalordito, poi sorrise: «Grazie mille.»

Piccola Arancia pensò tra sé: Woah! Ha sorriso!

In quel momento, non odiava più Mu-Loashi. La piccola arancia esultò felice: «Signor Pittore! Piaci a tutti noi!»

Dopo che il cielo si era schiarito, sembrava che farebbe apparso un arcobaleno.

«OH! Ho dimenticato. C’era una ragazza in classe che mi ha chiesto di darti questo.» Mu-Laoshi tirò fuori una carta rosa su cui erano disegnati dei piccoli cuori.

All’interno c’era scritto: Per il signor Pittore. Sei come il mio principe azzurro!

Agli occhi di Piccola Arancia… È una lettera d’amore!

Seguendo il pittore mentre fluttuava dolcemente nell’aria, la piccola arancia aprì immediatamente un barattolo di aceto e lo bevve*. Di conseguenza, anche qualcuno a centinaia di chilometri di distanza poteva percepire il suo odore acre.

*(N/T: si dice che chi prova gelosia, beve l’aceto.)

La lettera era conservata nella tasca del pittore. Mentre camminavano lungo lo stretto sentiero tortuoso con il bagliore del sole al tramonto che si proiettava dietro di loro, la brezza sfiorava il viso del pittore e gli scompigliava i capelli.

Piccola Arancia chiacchierava all’infinito: «Se solo potessi vedermi, scopriresti che sono molto più carino di quelle ragazze! Ho solo un sapore aspro!»

«…»

«Sono un’arancia, quindi è naturale per me avere un sapore aspro. Ma diventerò molto più dolce in futuro!»

«…»

«Inoltre, penso che la mia calligrafia sia più bella della sua!»

«…»

«Ma non puoi vedermi…. Signor Pittore, sono così pietoso…»

«…»

«Non voglio davvero più essere un’arancia…»

Piccola Arancia sospirò, dando un calcio alla roccia davanti a lui, ma la pietra non si mosse perché non riusciva a colpirla. Si fermò, fluttuando contro il raggio del tramonto, come se stesse per svanire dall’esistenza.

La piccola arancia cominciò a sentirsi un po’ arrabbiata.

«Signor Pittore! Sai cosa? Mi piaci!»

Il fiore di osmanto che sbocciava presto sul ciglio della strada aveva un odore particolarmente profumato, la sua dolce fragranza penetrava nel cuore del pittore.

Non è che non avesse mai ricevuto una confessione prima, ma sembrava che quella di Piccola Arancia valesse più di diecimila parole.

Il pittore si voltò: «Lo so.»

La piccola arancia rimase improvvisamente sbalordita.

Il pittore cominciò a ridere, non solo apparvero le sue due fossette, ma sorrideva con tanta tenerezza. Era come quel primo raggio di sole al mattino, che si posava sulla buccia della piccola arancia paffuta.

Il pittore sembrava davvero bello. Anche la sua voce sembrava carina. «Lo sapevo.»

Lo sapevo, Piccola Arancia.

La piccola arancia rimase stordita, deglutì e all’improvviso non riuscì ad avvicinarsi all’altro.

Allora il pittore prese l’iniziativa di avvicinarsi sempre di più e tenere la mano di Piccola Arancia: «Anche tu mi piaci, Piccola Arancia.»

La piccola arancia si sporse immediatamente in avanti e baciò la fossetta del pittore.

«Non ho potuto reagire per ora, quindi baciamoci prima e ne parliamo più tardi!»

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