La piccola arancia non conosceva il suo nome. Tutto ciò che sapeva era che, quando rinvenne, era Settembre e lui era già appeso a un albero d’arance.
Era una piccola arancia con un colore verdastro, e quando la gente lo guardava, il prurito dell’acidità assaliva immediatamente la loro bocca.
L’arancio gli disse che è ancora giovane e che era un essere umano.
Quindi non era ‘cosa’, ma una ‘persona’.
La piccola arancia era un ragazzino e la sua anima attualmente risiedeva in quell’arancia verde.
L’arancio lo informò: «Affinché tu possa ritornare al tuo corpo originale, devi soddisfare la volontà dell’arancia ed essere mangiato secondo le norme.»
Poiché Piccola Arancia aveva perso la memoria, al momento era confuso: «Cosa è successo al mio corpo originale?»
L’arancio gli disse che non lo sapeva.
Piccola Arancio sospirò: «Chi mi mangerà? Nessuno vive in questo cortile da molto tempo.»
L’arancio gli disse che non lo sapeva.
Piccola Arancia era attualmente perplesso: «C’è un altro modo per farmi mangiare?»
L’arancio gli disse: «Allora alla fine troverai un’altro modo.»
Piccola Arancia era interdetto: «Devo essere mangiata come un’arancia?»
Ma l’arancio si era già addormentato.