VEGAS X PETE – SPECIALE 2

-Pete-

Il confronto tra la prima famiglia e la seconda quella volta era stato più terrificante che mai.

Il terrore nel mio cuore si moltiplicò all’istante quando vidi Vegas che camminava tra le guardie del corpo della seconda famiglia.  Era una settimana che cercavo di illudermi che alla fine non mi sarei mai più confuso per colpa di uno come lui perchè sapevo quanto fosse importante il dovere per me.

Io sono sempre me stesso… 

Chi mi provocava dolore e chi mi era benevolo. Anche il mio subconscio doveva essere consapevole che a un certo punto non avrei dovuto essere scosso dalla situazione davanti a me.

La risolutezza e il coraggio di essere la guardia del corpo a capo di quelle del figlio maggiore della famiglia principale era difficile da trovare. Cercai di trattenermi e riuscii a farlo solo pensando che Vegas non esistesse. Anche se avevo sentito per tutto il tempo quel paio d’occhi che mi fissavano, anche se diventavo sempre più irrequieto. Cercai di tenere tutto il più possibile nel profondo della mia mente.

La situazione era diventata sempre più tesa quando Khun Kan e Khun Korn avevano avuto un’accesa discussione, ma non avevo davvero capito tutta la storia. Sentivo che si trattava sempre di Porsche, che mi aveva chiesto aiuto a trovare indizi al riguardo. Era molto difficile per lui, aveva sempre problemi e dovevo aiutarlo quasi ogni giorno, ma non importava quanto avessi voluto aiutarlo, non avrei potuto sopravvivere affatto.

Sotto la pioggia battente e il cielo cupo, la situazione tra le due famiglie iniziò a deteriorarsi e quando tutto non poteva essere negoziato, risuonò il suono degli spari. Un segnale per entrambe le parti per iniziare a scontrarsi, con i rinforzi della famiglia principale che avevano violato con successo il sistema di sicurezza della porta. 

Ero pienamente preparato a difendermi, la pistola in mano punta contro la seconda famiglia. Ebbi un capogiro quando la seconda famiglia iniziò a correre, mi passai la mano tra i capelli, pronto ad agire. 

«Che cosa?» Mi voltai a guardare le persone che mi correvano davanti e pensai che in cuor loro fossero troppo cinici.

Cazzo Pete, sei il capo delle guardie del corpo di Khun! In piedi! Reagisci! 

Oppure ero già morto senza saperlo, ma ero legato all’amore per il mio lavoro e per questo ero lì…

«Non ce la faccio più!» Dal momento che nessuno mi aveva visto, mi ero avvicinato per trascinare una delle guardie del corpo della seconda famiglia mentre si scontrava con Arm, lo lanciai contro un albero e lo premetti forte con rabbia.

«Pete, vado a vedere Khun!» Arm disse ed io annuii in accordo.

Ma più combattevo contro la seconda famiglia, più mi irritavo. Quando gli uomini della seconda famiglia si difesero, sembrava che non fossero abbastanza coraggiosi da agire contro di me. Vidi quanto potevano essere deboli. Non potevamo combattermi perchè le mie mani erano troppo forti per chiunque cercasse di resistere. Se la seconda famiglia voleva uccidermi, potevo lasciare loro un ricordo?

Intercettai tutti quelli che mi stavano correndo incontro e cercai di fermarli, ma tutto ad un tratto, il mio corpo si congelò. Il caos si fece strada nella mia mente con prepotenza.

Lo spettacolo che vidi fu il signor Kinn che puntava una pistola contro Vegas, il mio cuore battè forte quando pensai: se Kinn sparasse a Vegas, lo manderà all’inferno. Spara!

In un lampo di emozione e in un improvviso brainstorming, caricai così forte Vegas che entrambi cademmo a terra, mi misi a cavalcioni su di lui e cercai di immobilizzarlo in modo che non potesse scappare.

Presi fuoco ed iniziai a prendere a pugni Vegas in faccia, ero sia arrabbiato con me stesso per averlo fatto senza motivo, sia arrabbiato con lui per… accidenti! Non lo sapevo neanche io ma non ce la facevo più.

«Pete! Pete!» Vegas ebbe a malapena la possibilità di finire la frase,ma non gli diedi la possibilità di farlo. La sensazione in quel momento era quella che stavo trattenendo e volevo finalmente sfogarmi su di lui. 

«Vegas lasciami andare!»

«Pete!! Mi dispiace, mi hai sentito!» Vegas mi afferrò il polso e cercò di costringermi ad avvicinarmi a lui. «Scusa… mi dispiace davvero!»

Cercai di usare la mia forza per non avvicinarmi più a Vegas.

«Dove sei ferito? Qualcuno ti ha fatto qualcosa?» Vegas sembrava distrutto.

Mi guardò con preoccupazione per un momento, incontrò i miei occhi solo per una frazione di secondo, il mio cuore batteva quasi in modo incontrollabile, non importava come tentassi di ignorarlo, cercando di convincermi che quella persona mi aveva fatto del male.  Alla fine era qualcuno che mi aveva sempre influenzato.

«Lascia andare! Lasciami! Vegas!» 

Abbassai la guardia per un momento, così Vegas mi capovolse e si mise a cavalcioni su di me. «Pete… Ti amo.» Vegas mi pressò forte così non non riuscivo a muovermi, né a distogliere lo sguardo. «Oggi potrei morire per mano di qualcuno della famiglia principale. Ma se dovessi scegliere, vorrei che fossi tu ad uccidermi.» 

Usai tutta la mia forza e lanciai Vegas a terra, mi misi a cavalcioni su di lui, afferrandogli saldamente il collo.

«Perché! Vuoi morire così tanto?» Gridai di rimando con una rabbia così forte che non riuscii a fermarmi. Non capivo come mai il solo sentire Vegas dire quelle parole mi rendeva frustrato.

«Mi arrendo, Pete, se vuoi che muoia, morirò.» Disse Vegas in tono serio mentre ci rotolammo avanti e indietro sul prato.

Ero io che continuavo ad attaccarlo, non si era nemmeno arrabbiato o aveva alzato la mano contro di me.

«Dannazione!! Perché dici così?» In qualche modo mi ero preparato a usare tutte le mie forze per colpire Vegas, ma quando vidi i suoi occhi fissarmi debolmente, bloccai il pugno e deviai la traiettoria, scaricando tutta la mia forza sull’erba accanto alla faccia di Vegas. «Perché! Perché! Perché!» Colpii ripetutamente il terreno duro senza sentire dolore.

«Pete! Fermati! Fermati!» Vegas cercò di afferrarmi il polso e con forza che mi sollevò da sopra di lui. Quella volta non resistetti a nulla. Vegas alzò immediatamente la mano quando il mio pugno stava per toccare di nuovo il suolo.

 «Fermati!» Vegas urlò forte e tenne stretta la mia mano. «Pete, perché fai così… Non comportarti come quel giorno… Il giorno in cui te ne sei andato.» 

Dio, la sensazione di quel giorno che avevo cercato di sopprimere e di nascondere nel profondo del mio il cuore aveva cominciato a mostrarsi a poco a poco. Quello era più rimpianto che rabbia per essermi comportato in quel modo. 

Tirai indietro la mano e lo spinsi via, il suono smorzato e gli spari continuarono, non importava quanto Vegas si concentrasse su di me, di tanto in tanto si girava ancora a guardare suo padre. Quando vide qualcuno camminare con una pistola per raggiungere il Khun Kan, Vegas cercò di sollevarsi da terra e si affrettò in avanti.

«Papà.»

Le mie mani si allungarono per afferrare Vegas in modo che non corresse da suo padre come voleva, perché era il mio dovere.

«Pete.» Vegas chiamò dolcemente il mio nome.

Con gli occhi sgranati, cercai di rimettermi dritto, ma era così forte che non potevo sopportarlo. Vegas mi teneva la bocca stretta, gli occhi mi fissavano implacabilmente, sembrava che ci fosse qualcosa che voleva chiedermi: «Pete… mi hai mai amato?»

Ero confuso a causa della sua domanda. Perchè mi faceva così male?

Nel momento in cui stavo cercando di calmarmi per uscire dalla mia mente, Vegas sfruttò quel momento per liberarsi dalla mia mano e correre subito da Khun Kan.

«Vegas!» 

Dannazione Pete, sbrigati e raggiungilo!

La mia mente era divisa in due, da una parte volevo proteggere la prima famiglia ma dall’altra avevo paura che Vegas venisse ferito. Cos’avrei dovuto fare? Sarei diventato un traditore? Stavo tradendo la famiglia che adoravo o l’immagine che avevo di me stesso? 

Alcune persone stavano di fronte a me, ma quando la mia mano stava per toccare la schiena di Vegas, tutti si fermarono, come se Vegas avesse ordinato loro di non toccarmi. 

Gli occhi di tutti i presenti erano intorpiditi ed in confusione. Vidi Porsche puntare una pistola contro Khun Korn, provai a mettere insieme tutto e capire cosa stava passando Porsche in quel momento. Ma ogni volta che Khun Korn e Khun Kan si scambiavano storie sul passato, l’espressione di Khun Kan peggiorava sempre di più. Ma anche allora, sentii che Vegas si preoccupava ancora e non odiava il padre come aveva detto. 

Guardai Vegas e mi chiesi come si sentiva in quel momento. Doveva essere piccolo quando suo padre provava quei sentimenti per Khun Phueng? Quanto doveva essere spezzato il cuore di un bambino per sopportare di vedere un padre debole e triste con qualcuno che non era la sua famiglia?

 «Honey mi dispiace, mi dispiace davvero.» Alla fine della frase di Khun Kan, tutto precipitò di nuovo quando Khun Kan prese la pistola dalla guardia del corpo e puntò contro Khun Korn ma venne preso da P’Chan, quindi tutti ricominciarono a combattere.

«Trattenete la seconda famiglia, non lasciate che facciano i folli!» Il signor Kim gridò forte.

Andarono ad aiutare Khun Kan, incluso Vegas, ma non riuscì a raggiungerlo e all’improvviso Porsche fu spinto nella serra ai margini del prato, seguito da Khun Korn e Kun Kan.

Il signor Kinn e P’Chan entrarono e chiusero la porta a chiave dall’interno. Il resto dei subordinati cercò di entrare, non riuscirono ad aprila.

«Papà!» Vegas cercò di bussare al vetro dall’esterno, e poi tutti i presenti si puntarono di nuovo contro le pistole.

Il suono degli spari di Kim contro la seconda famiglia fece fermare praticamente tutti.

«Non muoverti! Altrimenti sparo!» Il signor Kim guardò tutti intorno, facendo fermare tutti intorno a lui.

La seconda famiglia era stata sconfitta dalla famiglia principale, la pressione e la confusione regnavano nella zona. Vegas era rimasto immobile con la testa bassa verso la porta. La tristezza si diffuse in lui come se stesse cercando di trattenersi dal mostrare il suo lato più debole in quel momento.

«Allora posso muovermi?» Chiese un giovane ragazzo stressato, ma nessuno era particolarmente interessato al signor Kim.

«Mettete giù tutte le pistole e alzate le mani!» Le guardie del corpo della seconda famiglia abbassarono lentamente le pistole a terra e sollevarono le mani sopra la testa. I sottoposti dietro Vegas erano un po’ imbarazzati quando lo sguardo del signor Kim si fermò di loro. 

Non sapevo cosa fare con la situazione di fronte a me, i ricordi della prigionia inflitta da Vegas mi affollavano la mente, facendomi provare dolore. Non sapevo perché avevo sentito così dolore fino a che la punta della canna della mia pistola non fu contro la sua schiena.  

Con la mia mente ancora sepolta nei ricordi, strinsi lentamente la pistola nella mia mano e gliela puntai contro. Vegas non lanciò nemmeno un’occhiata, ma girò lo sguardo dall’altra parte.

Fissai la sua schiena con aria assente, pensando al giorno in cui mi aveva schiaffeggiato e preso a pugni. Nella mia mente si alternarono immagini malvage a quelle del suo sorriso e dei suoi occhi mentre mi guardava sotto forma di demonio e mentre invece mi guardava sotto forma di Santo, mentre ricordavo i primi giorni in cui diceva che nessuno lo amava. Era solo, faceva male ciò che tutti ne avevano fatto di lui e gli anni di vuoto che aveva passato. Era stato molto difficile, vero? Tutto quello che mi veniva in mente era solo Vegas…

Ero così sconvolto che il giorno in cui mi aveva preso avevo dovuto fingere in modo che non si sarebbe arrabbiato con me e non si sarebbe più sentito a suo agio nel farmi quelle cose. Ero l’imputato, non avevo scelta, dovevo sopravvivere, ma quando lo sguardo nei miei occhi era cambiato, ero stato contento di farlo stare bene.

«Vegas…» Lo chiamai in mezzo alla pioggia incessante chiamandolo piano.

Vegas era ancora stagnante finché non cominciai a sentirmi nervoso.

«Hai già mangiato?» Deglutii per il senso di colpa, usandola come una domanda stupida in quel momento. Se fosse stato il vecchio Vegas, la sua figura demoniaca avrebbe voltato la testa e mi avrebbe schiaffeggiato con forza. Pregai affinché capisse cosa stavo facendo… Volevo solo che stesse bene, che tutto ciò che stava portando sulle spalle fosse più leggero in modo che quello che stavo facendo fosse diverso dagli altri. Non avevo fatto finta di non poterlo fare. Non volevo essere fiducioso, ma volevo che si sentisse bene. 

Mi morsi forte il labbro, anche se Vegas si fosse girato e mi avesse preso a calci, non sarei stato più arrabbiato con lui perchè non avevo prestato attenzione a quella dannata situazione, come se la domanda fosse filtrata dal mio cervello e dalla mia memoria senza controllo. 

«Non riesco a capirti, Pete… abbi pazienza.» Disse Vegas in tono preoccupato, i suoi occhi mi esaminarono ed emise un lieve sospiro come se stesse aggiustando i suoi sentimenti. «Ma non voglio che mangi i noodles da solo.» Continuò con voce tremante, distolsi lo sguardo dalla sua schiena e abbassai la testa.

«Perché?» Gocce di pioggia caddero sul mio viso.

«Ti ho detto che mangiare spaghetti istantanei ti ucciderà. Voglio che tu rimanga con me, Pete. Voglio che tu rimanga con me per molto tempo, anche se non mi perdonerai. Solo perchè vederti mi rende felice…» Vegas abbassò la testa in tono implorante, cercando di trasmettermi alcuni sentimenti, di cui potevo sentire la sua sincerità e non finzione.

Ma siccome il mio cuore stava per spezzarsi, non potevo più illudermi di non provare niente a riguardo. Per quanto tempo sarei rimasto bloccato in quella sofferenza? Non potevo perderlo.

Se un giorno la lealtà che avevo sempre avuto per la prima famiglia, fosse tornata a ferirmi in caso l’avessi dovuta proteggere, avrei ferito un’altra parte e non me lo potevo permettere. Non potevo fargli del male e se la famiglia principale non mi avesse avuto quel giorno, avrebbe avuto altri che sarebbero stati leali come lo ero stato io. Vegas non aveva niente e se l’avessi lasciato andare non sarei stato onesto con i miei sentimenti. Nessuna eredità era così ricca come l’onestà.

«Mi dispiace, mio ​​signore…» La famiglia principale mi aveva donato una vita bellissima. 

Grazie per tutta la fiducia e la gentilezza che avete avuto per questo ragazzo di campagna. Non avrei mai pensato che sarei stato così bravo ed avrei ricevuto la mansione più alta.
Ma vado via da questa casa come un giovanotto che lo ama con tutto il cuore. 

«Mi dimetto.» dissi con voce tremante, non sapendo cosa avrebbe pensato.

Saresti deluso da me? Insistetti comunque per rispettare ancora lui e tutti i miei capi della famiglia principale.

«Maestro, tu sei il mio giovane Maestro che usa sempre la prudenza nel giudicare le cose, grazie. Maestro, abbi pietà di me». Chinai leggermente la testa prima di voltare le spalle al figlio maggiore della casa principale per correre dietro a quello della seconda famiglia. 

«Pete…» Il suono del mio nome gridato di tanto in tanto mi toccò talmente tanto che se mi fossi girato indietro sarei stato ancora più confuso. All’inizio, mi dispiaceva per Tankhun perchè era sempre una persona importante per me, ma aveva ancora Arm e Pol con lui. Gli volevo bene e non avrei mai dimenticato tutto quello che mi aveva dato. 

«Vegas! Vegas! Vegas!!» Urlai dopo che Vegas era andato via con la macchina senza nemmeno voltarsi a guardarmi. Avviai la mia auto mentre la pioggia e il vento diventarono più forti. Provai a seguirlo premendo l’acceleratore in modo così rabbioso, guidando velocemente per raggiungere Vegas.

‘Pete… mi dispiace, resta con me, puoi promettermi che non mi lascerai?’ 

La voce di Vegas il giorno in cui ero scappato via risuonava nella mia testa, terribilmente dolorosa per quello che era stata.

Non era stato clemente o non avrei dovuto sentirne il desiderio ma Vegas era comunque Vegas ed oggi anche per me era stato un giorno bruttissimo. Faceva male perché mi teneva ancora incatenato a lui.

«Non vado da nessuna parte, Vegas… Cazzo!» Premetti l’acceleratore cercando di seguirlo.

Per recuperare il ritardo, la mia mano strinse saldamente il volante perché Vegas stava guidando così velocemente che il mio cuore aveva quasi smesso di battere diverse volte.

«Sono qui!! Che diavolo hai intenzione di fare, bastardo!» lo dissi ad alta voce, sperando di esprimere i miei sentimenti.

Ero spaventato e terrorizzato, non sapevo perché ero così ansioso. Preoccupato quasi fino ad impazzire. Vegas mi aveva fatto vivere una storia scioccante che penso sarebbe stato uno stigma con me per il resto della mia vita. Probabilmente non era cosciente e le strade erano scivolose a causa della pioggia battente. Cosa avrei dovuto fare? Non avevo mai avuto il suo numero.

Vegas mi aveva detto di non seguirlo e di restare lì ma io non lo avevo ascoltato.

Ero disperso nei miei pensieri quando all’improvviso una berlina arrivò all’improvviso e Vegas dovette sterzare bruscamente. Il suono di un incidente d’auto risuonò, soprattutto il rumore dei freni. Qualcosa che non volevo accadesse era successo proprio davanti ai miei occhi, l’auto di Vegas fece due capriole in aria ed io spensi momentaneamente il cervello. 

Tutta la mia consapevolezza era quasi del tutto scomparsa. Il mio cervello era vuoto. Non me ne ero nemmeno accorto. Ricordavo solo di essere saltato fuori dalla mia macchina per cercare di precipitarmi da lui ma ero stato trattenuto da delle persone. Chiamavo il suo nome senza sosta, mentre le luci delle sirene dell’ambulanza lampeggiavano ritmicamente. Tutti cercavano di tenermi lontano dalla scena. 

Non sapevo quanto fossi testardo a causa del mio corpo. Ero pieno di graffi per aver cercato di lottare per salvarlo. Mi accorsi di essere seduto davanti alla terapia intensiva quando sentii di nuovo dell’aria fredda colpire il mio corpo. La paura, la paura era aumentata solo fino a diventare quasi insopportabile.

«Vegas… » Lo chiamai piano, il freddo del mio corpo e anche le ferite non mi avevano fatto sentire nulla.

«Ehi!Ehi!» Il grido di un ragazzo, insieme alla sua figura, volò dritto davanti alla terapia intensiva e cercò di entrarci.

«Sig. Macau…non può entrare. Signorino Macau.»

«Cazzo lasciami andare! Ehi, ehi… Eh.» Macau si tenne con forza alla porta, con la faccia saldamente attaccata al vetro, l’altra mano bussò alla porta, chiamando ad alta voce suo fratello con un altro pesante singhiozzo.

«Signor Macau… Vada a sedersi e aspetti, signor Macau.» Nop continuò a cercare di consolare il ragazzo ma non funzionò.

 «Ehi… Eh… Mi lascerai in pace…» La tragica vista di un ragazzo che aveva appena perso il padre e non conosceva il destino di suo fratello, era pietosa.

Ed anche io non riuscivo ancora a controllarmi. Mi avvicinai lentamente a Macau con le lacrime che mi rigavano il viso. Nop si voltò a guardarmi e lo lasciò andare lentamente, facendo un passo indietro, lontano da me. Mi inginocchiai per terra davanti a Macau, prima che si girasse a guardarmi e si fermasse alle mie azioni.

«Vegas starà bene, vedrai.» Forzai un sorriso tra le lacrime verso il ragazzo, poi allungai la mano per accarezzarlo. Macau singhiozzò senza sosta prima di precipitarsi ad abbracciarmi.

«Seriamente, tuo fratello starà bene…» Macau si lasciò cadere, ed io lo trattenni, accarezzandogli la schiena in tutta comodità.

Confortai Macau che era solo come Vegas in quel momento. Il mio inginocchiarmi davanti a Macau era come una promessa, quella che sarei stato al suo fianco tutto il giorno. Avrei promesso a Vegas che avrei accudito Macau finchè avrei potuto,  non sapevo se Vegas avrebbe riconosciuto o meno i miei sforzi ma avrei abbracciato il mio amore, ed avrei mantenuto il suo cuore al meglio.

****************

L’avventura di “Kinnporsche” continua o meglio, quella di Vegas e Pete!! Quanta ansia avete per questi speciali??

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11 Commenti
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Anna Maria

Tanta ansia e frustrazione. Questi amori tormentati sono una tortura.
Grazie per la traduzione appassionata!

taty

io non sto piangendo giuro che non sto piangendo…

Anna chiappini

Indescrivibile il.loro amore amo vegas e pete graxieer

Novella

Ma nooo😭😭😭😭😭😭 ma quanto devono soffrire💔💔💔

Fanny R.Iddle

grazieeeeee cosa farei senza di voi 😍😍😍😍

Anna Maria Gelosia

La storia di Vegas e Pete mi emoziona da morire grazie di tutto

Anna

Santo Pete. Vegas fa il bravo che un altro così non lo trovi più!!!

Sabrina

Mamma mia che ansia per questi due

manu

Sto aspettando il prossimo speciale più dell’episodio di Sabato ed è tutto dire… che agonia :'(

Nadia

Bello davvero questo speciale, sono contenta che si racconti di più la loro storia mi sarebbe spiaciuto se fosse interrotta in quel modo….grazie mille per la traduzione <3

Setzoe

Quando uscirà lo special di vegas e pete?

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