BLUE KISS – CAPITOLO XV

Confessare

Camera da letto di Pete

Pete era talmente ansioso che continuava a camminare avanti e indietro per la sua stanza. Dopo che Kao era andato via, Pete era tornato diritto a casa perché non voleva arrabbiarsi di fronte ai suoi amici. Pete aveva provato a fare qualcosa per distrarsi, aveva provato addirittura a dormire in modo da non preoccuparsi per Kao, ma niente di tutto quello aveva funzionato.

Kao non era il solo a far impazzire Pete, ma anche Fongbeer faceva il suo. Continuava a provare a contattarlo, ma lui era talmente iracondo che non riusciva a comportarsi normalmente; quindi non rispondeva alle sue chiamate o ai suoi messaggi. Continuava a camminare irrequieto senza fermarsi. Aveva mandato un messaggio a Kao sulla chat di LINE, ma quest’ultimo non gli aveva risposto; inoltre quando aveva deciso di chiamarlo aveva scoperto che Kao aveva il telefono spento come a volerlo evitare.

Era come se Kao non volesse che Pete lo disturbasse. 

Perché cazzo hai spento il telefono? pensò Pete.

A quel pensiero era talmente frustrato che quasi scagliò il telefono a terra. Sospirò profondamente per sfogare la rabbia che gli ribolliva nelle sue vene. Doveva dire a sé stesso di calmarsi. 

«Sono disposto a stare lontano dagli altri ragazzi se chiarisci le cose tra noi.» 

«Stai cercando di vendicarti di me?»

«Non lo sto facendo. Sto solo facendo quello che ho il diritto di fare! L’hai detto tu stesso di non essere sicuro di noi. Volevi che iniziassimo come amici, ma dal momento che stai ancora parlando con qualcun altro; anche io ho il diritto di fare lo stesso.»

Le parole di Kao gli rimasero impresse nella mente. Quelle parole gli misero pressione costringendolo a prendere una decisione. Sebbene avesse cercato di far andare via quelle parole dalla sua testa, loro rimasero lì, seppellite nella sua memoria. Quello che aveva detto Kao non avrebbe mai smesso di tormentarlo se non avesse qualcosa.

Sì, è così… Devo fare qualcosa!

**********

23:30 circa
Casa di Kao

Al café di Sun, Kao era riuscito a rilassarsi e quando c’erano molti clienti lo aiutava a consegnare gli ordini. Sun aveva chiesto a Kao di cenare con un lui dopo aver chiuso il locale, e si era persino offerto di accompagnarlo a casa perché era difficile trovare un taxi o un mezzo pubblico nei dintorni del ristorante dove erano andati a cenare; mentre Mork, come sempre, aveva accompagnato Rain  a casa con la sua motocicletta.

«Litigherai con Mork finché non sarai invecchiato?» domandò Kao mentre Sun stava entrando nella via dove si trovava casa sua. Stavano chiacchierando finché Kao non menzionó di nuovo Mork. All’inizio si era sentito dispiaciuto per Rain  che aveva sempre dovuto impedire a Sun e Mork di litigare tra loro; ma quando avevano cenato insieme, Kao aveva scoperto che era molto divertente vedere Sun e Mork discutere su tutto. Come poteva un uomo come Sun litigare con Mork come un bambino su chi avrebbe mangiato i gamberetti?

Kao non avrebbe mai immaginato di essere così fortunato da vedere Sun comportarsi in quel modo.

«Perché parli sempre di lui? Mi sto incazzando solo a sentire il suo nome.»

«Ma penso che tu ami litigare con lui. Mork ha fatto una piccola mossa e tu gli sei andato contro.»

Kao rise, ricordando che quando tutti stavano chiacchierando, Sun aveva notato Mork che gli faceva una smorfia per un secondo e come lo rimproverò immediatamente per quello. Quella poteva essere una ragione per la quale a Mork piaceva far arrabbiare Sun tutto il tempo. Arrabbiandosi così facilmente, chi lo provocava lo avrebbe trovato divertente!

«Come potevo sopportarlo? Non hai visto la sua faccia?»

«A volte non l’ho visto fare niente, ma hai comunque provato a litigare con lui. Se Mork fosse una ragazza, penserei che entrambi avete segretamente una cotta l’uno per l’altro; ma fingete di litigare perché voi ragazzi semplicemente volete trovare qualcosa di cui parlare tra di voi.»

«Se la tua immaginazione può arrivare a tanto, ti suggerisco di scrivere un libro e di venderlo.»

«Questo è un commento crudele.» Kao rise felice della reazione di Sun. Anche se Kao, aveva menzionato Mork solo per stuzzicare Sun, era stato molto divertente.

Kao non si sorprese più del motivo per cui Mork amava far arrabbiare Sun ogni volta che si incontravano.

«E tu? Ho sentito che tu e Pete eravate in cattivi rapporti.»

«Dove l’hai sentito? Dev’essere stato Rain .» disse Kao consapevolmente. «In realtà ero in cattivi rapporti con Pete perché Rain  era uscito con l’ex ragazza di Pete, e poi abbiamo litigato tutti. Beh, è ​​passato molto tempo.»

«Adesso sembri molto vicino a Pete.»

«Cosa te lo fa pensare?»

«Ogni volta che parlo di Pete, trovi sempre delle scuse per lui, e Pete sembra essere molto possessivo nei tuoi confronti.»

«È solo una persona possessiva. Questo è tutto.» Kao difese rapidamente Pete per impedire a Sun di insospettirsi riguardo la loro relazione.

«A proposito… sei arrabbiato con Pete per aver spinto i suoi amici a picchiare Rain ?» domanda Kao.

«All’inizio lo ero.» Sun ammise francamente. Si ricordava di essersi arrabbiato moltissimo quando aveva visto il corpo malconcio di Rain  e quasi lo aveva denunciato alla polizia, ma Rain  lo aveva fermato e gli aveva detto la verità. Sun aveva capito allora che sarebbe stato inutile denunciarlo alla polizia; e avrebbe rovinato la fedina penale del fratello perché, anche se Rain  era stato una vittima, era in torto anche lui per aver flirtato con la ragazza di Pete. «Ma non ci penso più molto. Sono affari di quei mocciosi. Non voglio ficcare il naso.»

«Ah! Allora perché hai ficcato il naso quando Rain  è diventato amico di Mork?»

«Di nuovo a parlare di questo ragazzo? Non ti accompagno a casa perché voglio parlare di lui.»

«Di cosa vuoi parlare, allora?» chiese Kao senza sapere che aveva appena dato un’opportunità alla persona accanto a lui.

In quel momento, Sun parcheggió la sua macchina davanti alla casa di Kao. Era silenzioso e faceva freddo quella notte, il tipo di atmosfera che spinge le persone ad aprirsi e parlare. «Beh… su di noi.»

Kao e Sun tacquero entrambi. Quando i loro occhi si incontrarono involontariamente, Kao sentì l’improvviso cambiamento nell’atmosfera intorno a loro e iniziò a sentirsi strano. Ovviamente non odiava Sun. Si sentiva anche bene con lui, ma… si sentiva bene con Sun come si sentiva con un fratello.

Kao aveva una brutta sensazione a riguardo. Non voleva che Sun dicesse più niente perché aveva paura che ciò che avrebbe detto avrebbe danneggiato la loro amicizia. Alla fine, Kao decise di parlare rapidamente di qualcosa.

«Bene, devo andare. Grazie per avermi accompagnato. Torna a casa sano e salvo.» Kao corse fuori dall’auto. Sun stava per chiamarlo, ma era troppo tardi perché Kao era già entrato in casa sua senza voltarsi indietro. Poteva solo sospirare e fare retromarcia, allontanandosi.

Sentendo Sun allontanarsi, Kao tirò un sospiro di sollievo. Aprì silenziosamente la porta d’entrata mentre sua madre e sua sorella erano già andate a dormire; pensando per tutto il tempo a Sun. Kao rifletté e constatò che da allora in avanti avrebbe dovuto prendere le distanze da Sun e ragionare attentamente prima di parlare.

Anche se non era sicuro che Sun pensasse a lui in quel modo, la sua esperienza con Fongbeer lo aveva perseguitato e lo aveva reso ansioso su come avrebbe dovuto agire. Deve proteggersi per prevenire ulteriori problemi. Era stato facile con Fongbeer perché non erano mai stati molto vicini fin all’inizio, quindi Kao non si sentì triste quando interruppe ogni rapporto con lei. Ma per Sun… Kao aveva sempre amato e rispettato Sun come se fosse suo fratello, quindi non voleva che i loro sentimenti cambiassero o che la loro relazione finisse.

Sigh… perché continuano a sorgere problemi ultimamente? Kao sospirò di nuovo.

Aprì la porta della sua camera da letto, volendo gettarsi sul letto e dimenticare tutti i problemi. Ma… ! Nel momento in cui Kao aprì la porta, rimase sbalordito, incapace di entrare perché vide Pete in piedi con le spalle rivolte a lui, appoggiato alla scrivania, con le braccia incrociate.

Pete girò il viso verso Kao come se stesse aspettando il suo arrivo da un bel po’ di tempo. La sua scrivania era posizionata vicino alla finestra che dava sul cortile, quindi Pete doveva aver visto che era Sun colui che aveva accompagnato Kao a casa. Gli occhi freddi di Pete, che sembravano avere il fuoco acceso dentro, fecero sentire Kao inspiegabilmente nervoso.

«Come sei entrato nella mia stanza?» chiese Kao, ignorando lo sguardo mortale di Pete mentre pensava che quest’ultimo fosse in torto sia per essere andato a casa sua senza chiedere, sia per essere entrato nella sua stanza senza permesso.

«Chiudi la porta, così possiamo parlare.» ordinò freddamente Pete a Kao.

«Assolutamente no! Non mi fido di te.» Kao rifiutò immediatamente.

«Perché… ? Hai paura che io ti faccia qualcosa?» Pete parlò con un tono di voce forte e gli occhi di Kao si spalancarono. Chiuse velocemente la porta, temendo che sua madre e sua sorella sentissero quello che aveva appena detto Pete. Kao non voleva che nessuno sapesse della loro relazione segreta. Si chiese se Pete non provasse assolutamente nessuna vergogna!

«Puoi dirmi adesso come sei entrato nella mia stanza?»

«Cosa c’è di così difficile? Sono appena entrato.» Pete si strinse nelle spalle. «Non hai risposto ai miei messaggi su Messenger o su LINE. Hai anche spento il telefono quando ti ho chiamato. Ecco perché sono venuta a trovarti qui. Ho detto a tua madre che abbiamo un progetto su cui lavorare insieme. Lei mi ha chiesto di cenare con lei, poi mi ha detto di aspettarti nella tua stanza.» spiegò Pete.

Rimase imperturbabile, senza pensare di aver fatto qualcosa di sbagliato. Era riuscito a mettere in scena uno spettacolo di fronte alla madre di Kao e Gib, fingendo che non fosse successo niente tra lui e Kao, anche se il suo cuore era in fiamme. La madre di Kao probabilmente si fidava di Pete perché il ragazzo era solito stare a casa sua.

All’inizio fu sorpreso, chiedendosi perché sua madre e sua sorella non gli avessero detto che Pete era venuto qui; ma poi si ricordò che aveva spento il telefono per smettere di essere infastidito da Pete fin quando era ancora al café. Anche se avessero provato a chiamarlo, non lo avrebbero raggiunto comunque. Kao era arrabbiato per aver perso di nuovo contro Pete. Ma chi poteva sapere che Pete sarebbe arrivato al punto di introdursi nella sua stanza?!

«Allora perché mi stavi aspettando?» Kao andò dritto al punto. Voleva farla finita così che Pete potesse andarsene. In quel momento, Kao era esausto e voleva dormire.

«Non dirmi che sei venuto fin qui solo per litigare con me.» continuò.

«Perché non posso aspettarti qui? Sei fortunato che non ti abbia aspettato davanti a casa e non mi sia fatto vedere dal tuo Sun.»

«Credevo che ne avessimo già parlato quella sera.»

«Dimmelo onestamente… stai cercando di farmi arrabbiare?»

«Ti ho già detto che non è mia intenzione. Sto solo facendo quello che stai facendo tu. È abbastanza giusto!»

Pete era senza parole. Fissava Kao con rabbia… Era arrabbiato con se stesso per essersi innamorato di lui e per pensare che Kao fosse un ragazzo innocente, quando in realtà era piuttosto malvagio. Altrimenti, Kao non si sarebbe preso una vendetta così dolorosa su di lui come quella. Ancora più importante, il motivo per cui parlava ancora con Fongbeer non era perché voleva uscire con due persone contemporaneamente, ma perché aveva bisogno di farlo. Kao avrebbe dovuto capire. Sapeva che tipo di persona era Fongbeer. Allora perché Kao doveva fare pressioni su di lui così crudelmente?

«Beh, e se ti dicessi che… smetto di parlare con Fongbeer e anche con tutte le altre ragazze. Che ne dici?» Pete cercò di mantenere i nervi saldi e parlò con calma.

«Non puoi farlo Pete.» sorrise Kao.

«Perché non posso farlo quando l’ho già fatto?!» esclamò Pete con fermezza e ad alta voce mentre tirava fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni. Aprì LINE e lo mostrò a Kao. «A parte te, in questo momento, parlavo solo con Fongbeer e tu lo sapevi. Ma prima di venire qui… le ho detto che dovevamo smetterla.»

Kao non disse una parola mentre guardava lo schermo del telefono di Pete. Vide che Pete aveva mandato un messaggio a Fongbeer, dicendole che avrebbero dovuto smettere di sentirsi e scusandosi per averla fatta stare male. Aveva letto tutto ma non aveva risposto. Significava che si era sentita davvero malissimo, ma Pete l’aveva fatto per far sentire Kao rassicurato.

«Voglio stare con te.» disse Pete serio. «Possiamo stare insieme… come una vera coppia?»

«Ma stai scherzando?» Kao non riusciva ancora a credere a Pete.

«Pensi che stia scherzando dopo tutto quello che ho fatto per te?»

«Non sono ancora sicuro.»

«Non sei sicuro di cosa? Cos’altro vuoi che faccia?!»

«E se Fongbeer non riuscisse a dimenticarti come l’altra volta? Ti sto dicendo che non aiuterò più a consolare nessuno. Non voglio essere coinvolto nei problemi tra te e le tue “tutte le altre ragazze”, mai più.» replicò Kao, anche lui con tono serio. In realtà si sentiva male per Fongbeer, ma doveva anche preoccuparsi dei propri sentimenti.

«Non stavo parlando con nessun altro, tranne te e Fongbeer, e le ho detto che avrei smesso di parlare con lei. Cosa può fare se non riesce a dimenticarmi? Io ho già scelto te.»

Kao non rispose. Pete non riusciva a stare fermo quando Kao si comportava così freddamente, quindi fece un passo avanti; così lentamente che Kao non riuscì a prevedere cosa avrebbe fatto. Prima che Kao se ne accorgesse… le sue labbra furono catturate da quelle di Pete.

Pete forse credeva di poter esprimere meglio i suoi sentimenti con il tatto, quindi usò il suo bacio per spiegare tutto. Il suo attacco ammorbidì davvero Kao, ma… non avrebbe lasciato che le sue emozioni prendessero il controllo sulle ragioni, né avrebbe lasciato che fosse Pete a prendere il controllo.

Kao spinse via Pete prima che la sensazione di calore potesse prendere il sopravvento, facendogli desiderare di più. Sostenne lo sguardo di Pete con fermezza, facendo capire a quest’ultimo che in quel momento stava facendo sul serio.

«Te l’ho detto che ancora non mi fido di te.»

«Cosa devo fare per far sì che tu possa fidarti di me?»

«Ho bisogno di tempo… Tutto richiede tempo, sai. Per ora aspettiamo e vediamo come andrà a finire.»

Kao non si sarebbe mai più lasciato ferire, perché aveva scelto di seguire il suo cuore. Una parte di Kao credeva che Pete lo avesse scelto per davvero, ma un’altra parte pensava che Pete volesse solo vincere. Se Kao avesse ceduto, Pete sarebbe potuto tornare indietro e fare di nuovo la stessa cosa, quindi Kao doveva essere paziente e aspettare. Solo il tempo avrebbe detto come sarebbe stato il loro futuro.

«Mi hai ferito così tanto Pete. Se vuoi davvero avere una relazione con me, devi convincermi che sei sincero, non puoi solo vincere o avere un’avventura con me per uccidere la tua noia come hai fatto prima.»

«Non sono mai stato con te solo per uccidere la mia noia, Kao.»

«Allora provalo… e vedremo!»

Pete si sentiva come se il mondo stesse crollando. Non capiva come un ragazzo che aveva sempre preso “il sopravvento” come lui fosse diventato così inferiore. Ma si era innamorato di Kao, quindi cosa poteva dire? Pete poteva solo accettare ogni condizione che Kao gli dava senza obiezioni, non importava quanto il suo cuore gli facesse male.

***************

Giorni dopo
Mensa della Facoltà di Ingegneria
Università N

Il rapporto tra Kao e Pete stava migliorando molto. Kao parlava meno con Sun per dare pace a sé stesso e a Pete. Pete inoltre non aveva avuto problemi con le altre ragazze. Da quando aveva mandato quel messaggio a Fongbeer, lei non gli aveva risposto; era semplicemente andata via, come se già sapesse che lei e Pete sarebbero finiti così prima o poi.

Fongbeer aveva letto quel messaggio, ma non aveva risposto. All’inizio Pete si era preoccupato per lei e così l’aveva chiamata, ma lei non aveva risposto al telefono. Inoltre non era più andata all’edificio di ingegneria. Pete poteva immaginare che doveva sentirsi davvero ferita.

Forse… lo odiava già. Pete stesso si sentiva male per essere stato quello che l’aveva ferita, ma non aveva altra scelta che interrompere la loro relazione prima che il suo rapporto con Kao peggiorasse. Preferì interromperla subito piuttosto che trascinare ulteriormente la situazione. Sarebbe stato come darle una speranza, che sarebbe comunque terminata con la rottura.

Pete ammise di essere stato egoista, ma questo incidente gli aveva anche insegnato una lezione; doveva riflettere attentamente prima di fare qualcosa. Se doveva uscire con qualcuno, doveva pensare ai suoi sentimenti, non solo a mettersi sempre al primo posto.

Pete e Kao non erano ancora ufficialmente fidanzati, ma si sentivano come se lo fossero. Si comportavano come i migliori amici di fronte ad altre persone; ma quando erano solo loro, il modo in cui si relazionavano, le loro azioni, come si guardavano e si toccavano… era ciò che facevano gli amanti. Kao non lo accettava, ma doveva farlo, altrimenti Pete non avrebbe imparato. Un ragazzo come Pete doveva imparare ad aspettare.

«Allora questi due hanno già fatto pace?» chiese June, metà irritato e metà stanco di loro. Pete e Kao avevano dato agli altri momenti difficili ogni volta che avevano litigato; ma ora che avevano fatto pace, erano tutti affettuosi come se gli altri fossero solo aria. Non avevano nemmeno dato ai loro amici un aggiornamento sulla loro situazione. Quante volte era andata così?

June, che amava ficcare il naso negli affari degli altri, ne era stufo.

«Non è che abbiamo litigato o qualcosa del genere.» rispose Kao.

«Wow! Non è avete litigato, voi ragazzi? Il giorno in cui Sun è venuto a prenderti per portarti al suo café, Pete era lì imbronciato come se fosse posseduto da uno spirito maligno, e poi ti ha trascinato fuori a parlare da solo. Ho pensato che sarebbe scoppiata di nuovo una rissa.»

«Abbiamo appena chiarito. Non è niente.» aggiunse Pete.

«Ragazzi, sembrate sospetti con ogni scusa. C’è qualcosa che non va tra voi due?»

«Ti ho detto che non c’è niente di sbagliato! Perché continui a chiedermelo?» Pete finse di essere arrabbiato per nascondere la verità.

«Smettila, June. È un bene che abbiano risolto. Non sei stufo che litighino?» intervenne Thada.

«Potresti non essere stufo, ma io lo sono; quindi per favore smettetela di parlare del passato e tu smettila di combattere d’ora in poi… okay?!» Sandee li guardò stancamente, specialmente Pete e Kao che erano i primi a creare problemi.

«Sì, mammina!» Tutti si inchinarono a lei. Sandee poteva solo sperare che i suoi amici smettessero di litigare per davvero!

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