THE GAMER – STAGE 5

Vuoi unirti a me?

«Hai intenzione di invitare Chain a unirsi alla squadra?»

I tre giovani scelsero di sedersi insieme piuttosto che occupare il posto vicino a Thee. Erano partiti con un incontro ben pianificato con solo tre piatti di salmone, ma all’improvviso un ospite non invitato apparve a sorprenderli così imbarazzato che nessuno osò mettere il pesce in bocca.

«Se Arm lo permetterà.»

«Sono qui.» Il proprietario del nome indicò se stesso. La persona che aveva torto parlò con un ghigno e lo guardò negli occhi, quindi si sedette guardando negli occhi un altro bambino il cui nome non era Arm. Come si chiamava?

«P’Theeeeeee…»

«Zitto e spostati qui.» Lanciò un’occhiataccia a Chain, che lo aveva guardato con occhi di sfida poiché sapeva che anche lui si era offerto di unirsi alla festa a base di salmone.

«Andiamo, Chain.»

«Perché devo…?»

«Se non lo farai tu, chi lo farà?» Il giovane James quasi cadde dalla panca. Il ragazzo guardò l’amico come se volesse chiedergli perdono mista a imprecazioni che potevano mandarsi l’un l’altro. Alla fine, dovette sedersi con riluttanza accanto a P’Thee.

«Cosa vuoi fare?»

«Non ho mai preso parte in un torneo perché non pensavo che qualcuno avrebbe gareggiato con me. Inoltre gioco solo perché è divertente.» Disse una voce ingenua, in tono normale, come se volesse chiedere ‘Chain mangiamo insieme, puoi parlarmi?’

«E la tua squadra?» Arm inarcò le sopracciglia. Stabilì un contatto visivo intenso con il più grande. Voleva anche sapere se questo ragazzo aveva una cattiva influenza come dicevano tutti oppure no.

«Uno di loro è nell’esercito. Un altro aspetta un bambino da sua moglie, quindi ne rimangono solo due.»

«Anche se ero lì, lui non ha mai superato il secondo round, giusto?» James probabilmente aveva dato una sentenza di morte con quella frase. Chain allora mosse la bocca per parlare, ma rimase in silenzio e congiunse le mani per dissuadere l’amico.

«Ecco perché voglio che Nong De si unisca alla squadra.» La persona che mangiava il salmone spalancò gli occhi per la sorpresa perché il ragazzo accanto a lui gli passò un braccio dietro il collo finché la sua testa barcollò inaspettatamente sul suo ampio petto.

P’Thee, l’hai fatto di nuovo!!!

«…!!!» Chain tolse il suo braccio, palesandosi come un uomo forte che non mostrava violenza fisica ma era rude per il cuore. Thee abbassò lo sguardo sulla persona che si stava riempiendo la bocca di salmone per nascondere la pressione, facendo gonfiare entrambe le guance. Non poté fare a meno di mettere l’indice al centro della guancia da criceto di Chain.

«Che ghiottone, Nong De.»

«Phi, il mio amico lo farà… Il vento è favorevole.” » Preoccupato per il fatto che il suo amico non finisse la frase, James chinò la testa per guardare la persona seduta dall’altra parte del tavolo. Era più interessato al salmone che alla vita o alla morte del suo amico. Addirittura gli atleti del WWE* studiavano l’avversario per migliorare le loro abilità.

*[N/t: è la sigla del world wrestling entertainment, un’azienda statunitense di intrattenimento che si occupa principalmente di wrestling.]

«Credo che se Chain si unisse alla squadra, P’Thee andrebbe ben oltre il secondo turno. Ma voglio chiederti una cosa.» Arm era l’unica persona che poteva digrignare i denti contro il più grande. James poteva solo inviare un cuore al suo amico e mostrare segretamente il pollice sotto il tavolo «Se raggiungi il round finale, significa che tutti devono vedere la faccia di Chain?»

«Dipende se se nong’ Chain indosserà una maschera. Va bene, non c’è niente di cui aver paura. Nessuno ti costringerà a mostrare la faccia in ogni caso.»

«A parte P’Thee, probabilmente non c’è nessuno a forzare Chain.»

«Legherai la tua vita all’ordinazione, giusto?» Vedere Chain tranquillo e in silenzio sembrava solo uno scherzo.

«Cosa hai intenzione di fare con Chain?» Il ragazzo magrolino guardò i due amici che probabilmente si aspettavano che rifiutasse. «Non lo vieteremo, ma la nostra preoccupazione è che gli allenamenti con la squadra possano influenzare i risultati dei tuoi voti, pensaci attentamente.» Poiché andava ancora a scuola e non in tutte le materie era facile ottenere buoni risultati, Arm temeva che i voti del suo amico calassero a causa delle lunghe ore di allenamento per la gara. Se avessero finito dopo la mezzanotte, quando avrebbe trovato il tempo di leggere un libro e sdraiarsi per rilassarsi?

Anche ad Arm e James piaceva giocare, ma poiché erano stati educati a dare la priorità allo studio prima, il gioco era in secondo piano. Quindi non era davvero d’accordo che Chain fosse troppo serio riguardo al gioco. Inoltre, le loro famiglie non avevano nemmeno bisogno di provare a vincere un premio in denaro del genere.

«Le prove non sono un problema. Nong De sta già giocando bene. Voglio solo che si alleni con la squadra qualche volta per andare d’accordo.» Thee si sedette con le braccia incrociate, appoggiandosi allo schienale della panca. Fece cenno agli amici di mangiare il salmone sul tavolo invece di starsene seduti con la faccia seria davanti a simili sciocchezze.

«Questo significa che Chain non deve stare alzato fino a tardi. Puoi giocare anche ad altri giochi, giusto?» Il ragazzo doveva aver paura di essere così serio riguardo alla competizione da non riuscire a ritagliarsi del tempo libero per giocare ai suoi giochi preferiti. Naturalmente, Thee non era una persona che avrebbe costretto qualcuno per un suo tornaconto, se si escludeva la volta in cui aveva costretto Chain a togliersi la maschera da orso.

Annuì in risposta, Thee rivolse un sorriso al più giovane per farlo rilassare un po’ e Chain sembrò più felice.

«E se non ricevessimo il premio in denaro? P’Thee ne resterà sconvolto? Sarà più stressante di prima?» Zo aveva assistito ai tornei in cui la telecamera tendeva a fare una panoramica prima sui vincitori per vedere quanto erano felici i volti di quelle persone, per poi fermarsi sul concorrente che era stato sconfitto, i volti di tutti sembravano molto tristi.

«È già una cosa seria. Nessuno vuole perdere quando si tratta di competizioni. Non voglio soldi, nong De. Ma amico mio, è necessario. Qualcuno sta per avere un bambino, un’altra persona ha dovuto mandare a scuola il fratello più piccolo. Per quanto riguarda me se non riesci a capirlo, non è un problema. Mi dispiace Jack, se non ho menzionato il biglietto per il concerto di tuo fratello. Ma in questo momento, dovevo farlo.»

«Oh… Devi preparare i soldi per crescere il suo bambino, giusto? È un padre che si sforza molto.» Chain spalancò gli occhi. E annuì lentamente con la testa e sospirò pesantemente, come se fosse profondamente turbato da quel problema.

«La vita delle persone non ha lo stesso costo. I soldi che gli spettatori donano durante le mie live, non li uso per me stesso. Possiamo dire che se vinci la competizione grazie alle tue abilità, la dignità umana è insondabile.» Thee chiuse gli occhi e si strinse le tempie prima di guardare lentamente l’atteggiamento di Chain.

La fossa che aveva scavato era troppo profonda e le gambe corte di Zo non sarebbero state in grado di arrampicarsi.*

[N/t: Thee sta prendendo in giro Zo, così bene che So non è in grado di accorgersene.]

«Inoltre, la mia squadra non può andare da nessuna parte perché quei tre non giocano bene insieme, così stiamo cercando un altro giocatore. Se ottenessimo te, penso che la partita sarà sicuramente estremamente divertente.»Thee cercò di persuadere Zo ad unirsi al team. 

Se parliamo di Tub che gioca a questo gioco… gioca bene. Ma non c’è affatto lavoro di squadra. Qualcuno continuava a riparare il generatore, gli altri due correvano a infastidire l’assassino. Hanno messo su uno spettacolo. Ma quando incontrava un killer violento, gli colpiva la sommità della testa e poi correva in giro tenendosi lo stomaco. 

«E se io entrassi e rendessi peggiore la squadra?»

«Abbiamo giocato con Jack molte volte. Puoi adattarti a lui, consideralo un ostacolo superato. Se rimani bloccato in qualche modo, possiamo sistemarlo di nuovo durante la pratica.» Il giovane alto mise la mano sulla testa dell’uomo che era intento a mangiare, prima di passare ad accarezzargli dolcemente i capelli per persuaderlo in ogni modo.

«Allora proviamo. Ma se mi sentirò a disagio, me ne andrò. Non voglio che nessuno si senta male e debba litigare con gli altri.»

Thee annuì in segno di assenso perché era d’accordo con l’idea di Chain. Dall’esperienza che aveva avuto lui stesso fin dai tempi del liceo, Thee era piuttosto riluttante a fare l’intermediario quando i membri del team discutevano.

Ogni persona aveva una opinione differente. Ognuno credeva nei propri sentimenti. Questo poteva portare facilmente alla rottura del team. E questo era il motivo per avere così tanti top player in squadra.

************

P’Thee aveva offerto il cibo ai tre ragazzi più giovani e li aveva portati a mangiare di nuovo il dolce. Dopo di che, l’atmosfera iniziò a migliorare. Forse era perché P’Thee non si accigliò, ma guardava tutti in faccia come se volesse strappare il colletto della camicia a qualcuno per scuoterlo. 

Poterono parlare della competizione con grande piacere, fino a quando qualcuno disse, come aveva fatto Arm, che sarebbe andato in live per giocare con Thee.  

Quando il cielo si fece scuro, Arm e James tornano a casa. Chain era ancora nella sala gioco. Guardava Thee che stava giocando a basket in una corsa contro il tempo. Centrò alcuni tiri, ne mancò altri, ma quest’ultima situazione tendeva ad accadere più spesso. Chain era rimasto sorpreso quando Thee aveva lodato il suo punteggio anche se il suo risultato era piuttosto basso rispetto a quanto era bravo in altri giochi.

«Pensavo che ti saresti arrabbiato così tanto che da precipitarti e scambiare monete per giocare ancora.»

«Perché pensi questo?» Il giovane inarcò le sopracciglia e si avvicinò all’armadietto dei pupazzi. Misi all’interno una moneta canticchiando la stessa melodia di un jukebox. Quindi Chain pensò che Thee potesse essere più bravo a raccogliere pupazzi che a lanciare un pallone da basket nel canestro.

«Sono un outsider.* A prima vista, sembro una persona che ama in una certa misura la perfezione, come quando abbiamo giocato insieme per la prima volta. P’Thee mi sta ancora cercando per chiedere la rivincita del gioco.»

[N/t: Outsider è una parola inglese usata per definire quelle persone che, in modo inaspettato e con poche chance iniziali, eccellono in determinate situazioni. Sono coloro i quali, senza clamore e ostentazione, improvvisamente sorpassano tutti e tagliano per primi il traguardo o che, nonostante l’anonimato in cui versano, fanno sentire la propria voce riuscendo a coinvolgere folle.]

«Vero, ma non con tutto,» rise il giovane. Non sarebbe stato sorpreso se Chain lo avesse visto nel modo in cui lo vedevano gli altri. Thee si rese conto di essere quello che dicevano tutti. Ma non era tutto. 

Non aveva intenzione di registrare una clip per annunciare al mondo intero chi fosse davvero Thr33Gamer, ma in quel momento stava iniziando a voler aprire bocca per dire al ragazzino che… «Questo è Nong De, anche se l’anziano Kra ha offerto la sua faccia per andare nell’appartamento del più giovane e strappargli la maschera. Io sono una brava persona. Ho dato soldi ai mendicanti. E mi sono anche per far sedere il vecchio e la donna, com’è? Impressionante, vero?»

Ma non disse nulla, perché aveva paura di non essere cool agli occhi dell’altro.

«Quando vinci, ti senti bene. È come se potessi dire a te stesso che “Ehi, ho vinto di nuovo, sono bravo in questo”, o qualcosa del genere.»

«Perché ti parli con te stesso?»

A Chain scivolarono fuori dalla bocca queste parole, nonostante pensasse che avrebbe dovuto esserci spazio affinché si potesse imparare gli uni dagli altri. Non voleva essere lui a fare domande perché aveva paura che P’Thee si sarebbe infastidito. Sarebbe stato meglio aspettare che l’altra persona gli parlasse di sé. Anche se giocavano insieme ogni giorno, quella era la prima volta che si vedevano dal vivo, ma la parola “non amici” era ancora un piccolo muro di vetro che lo bloccò.

«Mi dispiace, perché tendo sempre a fare domande senza senso. Ecco perché Arm e James dicono sempre che sono stupido.» Il giovane sorrise seccamente, grattandosi la nuca per sistemare il pasticcio che aveva combinato.

Si riuscivano a malapena a contare le frasi che aveva detto ai compagni dell’università. Pertanto, a parte Arm e James, non c’era nessuno a cui Chain fosse vicino. Quindi iniziò a parlare con P’Thee di altre cose, non del gioco. Era un po’ difficile per il ragazzo pensare che avrebbe avuto cattivi rapporti con l’altro in seguito. Se erano nella stessa squadra, doveva sapere cosa dire. Avrebbe tenuto a mente questa cosa. 

«Hai pensato troppo?» Il proprietario della voce bassa si accigliò e lo guardò prima di ridere. L’uomo si chinò e premette il bottone che costrinse le pinze a muoversi verso il pupazzo di un maialino giallo dalle guance rosse, guardandolo intensamente. «Se vuoi saperlo, allora chiedi, va bene? Perché se aspetti che te lo dica io, non so quando lo dirò.»

«Non ti arrabbierai, giusto?» La voce di Chain si addolcì come se non ne fosse sicuro. Quando Thee alzò la mano, gliela mise delicatamente sui capelli come facevano sempre Arm e James e li arruffò. 

«Prima promettimi che se te lo dico, non lo dirai a nessun altro.»

«Se dici questo, allora deve essere un segreto. Aspetterò, va bene.» Thee si fermò e si voltò per incontrare gli occhi della persona accanto a lui per leggere l’espressione sul suo viso, per capire se Chain fosse sarcastico o meno e ricevette come risposta: ‘NO’.

«Spiegami perché vuoi aspettare.»

«Penso che i segreti debbano essere condivisi con qualcuno di cui ci si fida. Se non sono sicuro che una persona sia buona o cattiva, mi sento nervoso e non voglio continuare. Così, vorrei che P’Thee si fidasse di me prima, non devi avere fretta.» disse il ragazzo. 

Era sbagliato, ma Thee si sentiva felice per la risposta che gli aveva dato Chain poiché pochissime persone dicevano e capivano ciò. Perché non importa chi gli si avvicinasse, avevano solo speranze di guadagno, sperando di diventare famose nel settore dei giochi insultandolo alle spalle e prendendolo in giro.

«Vuoi comprare il mio cuore. Se fosse stato Deceit*, sarei stato colpito a morte.» Alzò le sopracciglia. E vedere Zo sorridere era un buon segno che la conversazione che si era verificata in quel momento non era una cosa scomoda.

*[N/t: Deceit è un gioco a cui giocano 6 giocatori in 1 round. Ci saranno 2 fantasmi nascosti e si trasformeranno per uccidere le persone nel tempo. Entrambi i fantasmi devono essere amichevoli con gli altri e non devono far capire agli altri che ruolo hanno. Tutte e 6 le persone saranno sospettose e noteranno sempre le persone intorno a loro. Aprendo il microfono per parlare, quelle persone devono affermare di non essere il fantasma. Il giocatore fantasma può comprare i cuori della squadra facendo qualcosa di utile, come mettere una miccia nella porta tenendo in mano una telecamera al rallentatore.]

«L’inganno è l’unico gioco a cui non posso giocare. È troppo difficile.» Non poteva fare a meno di sorridere a causa di quel ragazzo. Sarebbe stato bello perchè il gioco richiede bravura nel mentire e Zo sarebbe stato tormentato fin dal primo incontro.

Dopo aver trovato la chiave per la vittoria, Thee decise di afferrare il pupazzo. Entrambi fissarono la scatola di vetro, in attesa, mentre aspettavano che il maiale giallo si attaccasse alla pinza che lo raccoglieva.

«C’è mancato poco, merda.»

«Prendilo di nuovo. Mi mancava così poco.»

«Credimi, da quando sono nato, non sono stato in grado di prendere un pupazzo nemmeno una volta.»

«Oh, non ci credo. Devono esserci stati momenti in cui ci sei riuscito, lo so.»

«Davvero, vedi, sei riuscito a svelare il mio segreto fino alla fine. Non osare dirlo a nessuno. Aspetta, non sono bravo, hai capito?» Thee indicò la persona accanto a lui e roteò gli occhi per vedere se qualcuno stava sbirciando da queste parti.

«Non importa, prenderò il primo oggi. Te lo garantisco.» Dove ha preso la sua fiducia questo ragazzo? Ma quel paio d’occhi che lo guardavano erano troppo innocenti per ingannarlo e fargli sprecare dieci o venti baht.

Così sollevò la moneta fino alla punta del mento e Zo annuì ripetutamente.

«Se non ci riesci, dovrai restituirmi dieci baht, va bene?»

«Te ne darò venti. P’Thee spostati un po’ a destra.»

«Quanto distanza ti serve?»

«Un po’ più in là andrà bene.»

«Così?»

«Sì, e poi ancora un po’, basta.»

Entrambi prestarono attenzione al pupazzo del maialino giallo in mezzo al rumore dei giochi di corse e dei giochi di combattimento, finché la testa che prima era a un braccio di distanza cominciò ad avvicinarsi senza saperlo. Chain appoggiò la mano sul vetro trasparente. Era eccitato, mentre l’altra parte mormorava su quanto fosse difficile ottenere un peluche. Sembrava che Thee tornasse ad essere un bambino, mentre era con Chain. Il paio d’occhi che lo guardavano non erano pieni di furbizia come nel live streaming o quando si era tolto la maschera la prima volta. 

Questo momento è molto più intimo di quando abbiamo parlato la prima volta.

«Fanculo!!!»

«OH!»

Alla fine, il maiale giallo finalmente accettò di vivere con P’Thee. Chain guardò l’omone che si chinò e raccolse il pupazzo per dargli un’occhiata più da vicino, con occhi che secondo Chain sarebbero stati in una certa misura orgogliosi di se stesso. Chain spalancò gli occhi e aprì la bocca. Alzò la mano per applaudire leggermente e alzò il pollice verso la persona che lo stava prendendo in giro sollevandogli i capelli.

Merda, è una persona davvero brava in tutto, vero? 

Iniziava ad avere paura di se stesso. Chain fece una smorfia guardando Thee, nello stesso modo in cui aveva fatto dopo aver rivelato la sua identità. «Prendilo, te lo regalo.»

Il ragazzo magro guardò il maialino giallo dalle guance rosse che la persona davanti gli offriva prima di scuotere la testa in segno di diniego e spingere indietro forte la mano: «Questo dovresti tenerlo tu, perché è la prima volta che hai avuto successo. La dimensione è perfetta perché possa essere messo su uno scaffale o sulla scrivania del computer.»

«Non è così speciale, davvero. Solo le cose meritevoli verranno messe sulla mia scrivania, gli oggetti devono valere almeno 10 mila baht.»

«Allora lo porterò ai bambini.» Il giovane Zo gli strappò di mano il maialino e finse di dire: «Vado davvero, fratello.» Così l’altro riprese in fretta il pupazzo e lo abbracciò contro il suo petto. 

«Puoi ritirarlo, devi decidere a chi vuoi darlo?»

«Ma me lo hai dato, quindi lo darò ai bambini laggiù.» Guardò la bocca di Chain mentre pronunciava la parola ‘laggiù’ e poi tirò fuori i denti e strinse le labbra. 

«No, ho cambiato idea. Lo terrò per me.»

«Se lo vuoi, prendilo tu stesso. Ma puoi farlo?» Accarezzò la testa del maiale giallo come se lo amasse da sempre. Prima che Chain mettesse il dito sulla bambola nel suo abbraccio e sorridesse come se stesse parlando ad un bambino

«Allora io prenderò il secondo se vinceremo la prossima volta. Non dovresti cambiare idea.»

«…»

«Consideralo un regalo per il nuovo ragazzo che entra a far parte della squadra.»

Era come se Zo fosse nato per rendere felice il mondo intero. Thee appoggiò leggermente il maiale giallo sulla testa della persona di fronte a lui e gli abbracciò il collo perché uscissero insieme. Rompere la maledizione con la macchinetta per prendere pupazzi era stato efficace, i due iniziarono a parlare intimamente senza dover prima pensare a quale frase doveva essere detta per avere un senso.

Il giovane Chain non aveva più paura del contatto fisico in quel momento. Ma quando la notte sarebbe passata, non era sicuro che non sarebbe tornato indietro e avrebbe nuovamente creato una distanza tra di loro. Nel complesso, valeva la pena sedersi e osservarsi per alcuni giorni. 

«In realtà ero così serio nel non togliermi la maschera, perché avevo paura di affrontare la folla, ma ora penso che starò bene, mi toglierò la maschera se necessario.»

Thee sarà vicino a questo ragazzo come lo è con Laem? Questo è qualcosa che solo il futuro dirà.

«Non c’è bisogno di toglierla. Vado a cercare una maschera da indossare perché ora siamo amici.» 

Perché solo lui e i membri del suo team avranno il diritto di vedere la faccia di Chain.

Continua

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