THE GAMER – STAGE 4

Easter eggs

[N/T: Gli Easter Egg, se presenti nel gioco, sono alcuni segreti lasciati dagli sviluppatori affinché i giocatori possano scoprirli.]

«Quante volte ti ho chiesto un appuntamento per andare a vedere un film? Non avresti dovuto rimanere alzato fino a tardi la scorsa notte.»

«Scusami.»

«Sei sempre così,» sospirò la ragazza. Il suo sguardo corse con espressione allarmata dalla strada sul volto del suo ragazzo ancora più sconvolto. Perché Bella sapeva che l’altra persona avrebbe probabilmente sorriso sfacciatamente, senza sentirsi in colpa per averla lasciata svegliare nel letto quasi mezz’ora prima di accettare di andare a farsi una doccia.

«Sapevi che volevo guardare il primo spettacolo. Il secondo inizierà presto questo pomeriggio, che ne dici del terzo?.»

Perfetto…

«Non sta funzionando.» Thee tamburellò la punto del suo dito indice sulla gamba prima di chinare la testa per trovare una scusa con Bella. 

Aveva insistito per invitare Zo a giocare fino alle 2 del mattino, ma non poteva nemmeno aprire bocca per incolpare il ragazzo, perché Bella non avrebbe capito. Poiché aveva perso e poi vinto quel giorno, aveva invitato il più giovane a giocare con lui tutti i giorni fino a quando il numero di spettatori sarebbe raddoppiato, ma sembrava che Zo non fosse abituato a guadagnare più fan.

Entrambi accesero la telecamera per giocare e, naturalmente, quel ragazzo aveva scelto di convivere con l’imbarazzo sotto la maschera dell’orso, piuttosto che rivelare il suo vero volto.

Così imbarazzato…

Era un po’ frustrato, ma il motivo era comprensibile perché ricordava il suo caro amico Jack a cui non piaceva accendere la telecamera quando giocava.

La loro relazione era iniziata con un inseguimento, ma dopo una settimana aveva iniziato gradualmente a formarsi uno stretto rapporto. In parte, ciò poteva essere dovuto al fatto che Chain fosse meno a disagio rispetto all’inizio, perché nessuno lo aveva costretto a mostrare la sua faccia tutto il tempo come aveva provato a fare prima.

«Non si tratta del film.» Si voltò a guardare il proprietario della voce, che esprimeva ancora con riluttanza il suo dispiacere, facendo pressione. Bella era una donna bella e intelligente che sapeva davvero come parlare, ma non è che sarebbe stata permalosa se lui non fosse rimasto a giocare fino a rompere la promessa fatta a lei. 

«Ti sbagli.» La donna sospirò nel sentire quella frase, mentre guardava l’omone sbattendo gli occhi e aprendo la bocca. Bella era una bambina che non dimostrava la sua età, ma ciò che era ancora più folle era che funziona ogni volta.

 «La prossima volta andrò a vederlo da sola.»

 «Awwww, è come giocare.» Thee sorrise mentre osservava con gli occhi socchiusi la sua ragazza che guardava la strada mentre guidava. «Bella non puoi guardare un film da sola. Ti conosco fin dalla nascita.»

«Forse, quindi dovrei andare a vederlo con altri ragazzi?»

«Davvero?» Anche se lo diceva per farlo ingelosire, fingeva comunque di scherzare. Bella lanciò un’occhiata al suo ragazzo e gli pizzicò vigorosamente il braccio una volta.

«Sono sconvolta.»

«Mi dispiace, perchè sei sconvolta?»

«Fai finta che accada davvero e sii serio. Se andassi davvero con qualcun altro, ti arrabbieresti? Vorresti sapere cosa fa l’altro. Perché per tutto il tempo in cui ci siamo frequentati, dai tempi dell’università fino a quando non sei andato a studiare all’estero, hai continuato a dire che ti fidavi di me, il che è positivo, ma dovrebbero esserci alcune forme di amore e gelosia, giusto?

«Sarei arrabbiato, ma sei arrabbiata con te, Bella, per aver accettato. È colpa di entrambi.» Disse il giovane con una faccia seria. Tirò fuori il tuo cellulare per giocare e mettere ‘mi piace’ alla foto del cibo che Laem aveva pubblicato su Facebook.

Bella non disse altro. La giovane donna lasciò che il suo ragazzo borbottasse su quanto fosse delizioso il menù preparato dai ragazzi. Mentre lei poteva solo soffermarsi sullo stesso risentimento.

«Hey.» Bella si fermò ad aspettare e vedere l’atteggiamento di Thee. E quando attirò l’attenzione dell’altra persona dal cellulare, forzò un sorriso. «Ricordi Rain? Quella che si è laureata un anno dopo di me?»

«Quella che è andata all’ufficio immigrazioni e quasi le è stato impedito di entrare nel paese?»

«Oh, proprio lei,» disse. «Fon* sta per sposarsi.»

[N/T: Fon è la parola thailandese che significa pioggia. Rain e Fon sono la stessa persona.]

«Davvero, è il potere supremo delle app di incontri?» Guardando al passato, ricordava che Fon non era bella, seguiva sempre le altre, mentre Bella e le sue amiche flirtavano in giro. 

«Con uno straniero. Un coreano.»

«Oh, sta arrivando un Oppa*.»

[N/T: oppa in coreano vuol dire letteralmente “fratello maggiore per una ragazza”. I ragazzi coreani amano questo appellativo, li fa sentire importanti e si sentono in dovere di proteggere la ragazza che li chiama così. Spesso usato dalle ragazze che vogliono flirtare con un ragazzo.]

«I miei amici avevano un appuntamento al tempio per misurare l’abito delle damigelle ieri sera. Sono così eccitata, Thee.» Mostrò una foto della sua amica di scuola con il suo ragazzo. Scelse deliberatamente quella con una didascalia in cui l’uomo mostrava il suo amore tanto da rendere tutti gelosi di Rain.

«Quando avrete un appuntamento? Ti lascerò libera.»

«Andiamo insieme. La mia amica è anche una tua amica,» disse la donna prima di mettere la mano sinistra sulla gamba del suo ragazzo.

«Quindi, se vuoi andare un giorno qualsiasi, dimmelo.»

«Okay, se vuoi così, fammi solo sapere quando andare.»

La conversazione finì semplicemente. Bella era insoddisfatta della risposta del ragazzo. La risposta avrebbe dovuto essere quella che si aspettava di sentire dalla bocca del suo amante da quando era tornata in Thailandia l’anno precedente.

«Al nostro matrimonio, Thee, invita Man a essere il tuo testimone di nozze.»

«Eh, perché Man?» Alzò le sopracciglia, guardò la sua ragazza e tornò a chiacchierare con

Laem nel gruppo di LINE.

«Penso che sia davvero bello quando è in piedi accanto a te. Le ragazze sicuramente urleranno per tutta la cerimonia.»

«Bella, il testimone di nozze non è previsto solo per i servizi fotografici. Deve essere un amico intimo piuttosto che un buon amico, tesoro.» Thee sorrise scherzosamente, Man era solo un amico del college, nemmeno un amico vicino. «Se mi sposassi, i testimoni sarebbero Jack e P’Tub.»

Bella sorrise e annuì. L’argomento ‘matrimonio’ sarebbe finito così. Alla fine, Thee aveva detto solo quello che pensava, ma non quello che voleva che accadesse. La giovane donna sospirò e girò il volante, poi si diresse con l’auto verso il centro commerciale e lasciò che il suo film preferito la aiutasse ad alleviare i cattivi sentimenti.

*********

Dopo aver visto il film, trascorsero del tempo insieme fino al tramonto. Bella si sentiva una persona bipolare che sorrideva e annuiva perché il ragazzo poco prima l’aveva coccolata. Aprì la bocca e disse: «Non voglio tornare al mio appartamento. Vado al negozio di P’Tub.»

Bella non voleva essere una fidanzata stupida, perciò cercava sempre di capire com’era la persona dall’altra parte. A Thee piacciono i giochi, okay, lo capiva, ma la maggior parte delle donne preferiva sdraiarsi tra le braccia del proprio ragazzo e passare del tempo insieme piuttosto che guardarsi giocare l’un l’altro. Non è vero?

«Non voglio scendere dall’auto,» disse Bella.

«Perchè?»

«Aspetterò in macchina. Così tu potrai parlare con il tuo amico e quando avrai finito mi chiamerai. Io potrei andare al mercato a dare un’occhiata ai vestiti.» Quando Bella finì di parlare, Thee annuì e scese dall’auto. Lasciò che la persona ferita rimanesse seduta e guardasse attraverso il finestrino della macchina, aspettandosi che l’altra parte dicesse qualcosa.

Bella sorrise e annuì. «Sbrigati e vai, non impiegare più di dieci minuti.»

Il giovane spinse la porta del negozio e fu accolto dalla voce stridente del ragazzo con il viso a punta (Laem). Si avvicinò e schiaffeggiò i suoi amici sulla testa, segno che stava per avere luogo un incontro. Laem si alzò in piedi, fingendo di dare un calcio, ma fu bloccato dalle sue gambe che erano corte, quindi poteva solo sognare.

«Dov’è la tua ragazza, perché non siete venuti insieme?»

«Sta aspettando in macchina.»

«Come mai? Bella non è venuta perchè questo posto è sporco, il rumore è troppo forte  e non è bello, la maggior parte delle persone non lo sopporta per più di un minuto.»

«Chiudi la tua boccaccia.»Thee alzò la mano, preparandosi a scuotere la testa. Ma Laem ondeggiò per schivare per primo, pronto a fingere di essere un giovane ubriaco con il pugno.

«Oggi ci sono due cose di cui vorrei discutere con voi. La prima cosa è che è in programma un nuovo torneo. Questa volta, il premio in denaro è enorme. Solo vincendo una linea di concorrenti, sono già cinquantamila baht.»

«Dannazione, Jack, perchè non me l’hai detto prima?» Guardò Tub con interesse. Personalmente, non era così affamato di premi in denaro. Ma giocare con giochi che sono associati a grandi scommesse rendeva il tutto più interessante, non scherzava.

«Va bene, dovrai accettare prima di chiunque altro.»

«Userò i soldi per comprare un biglietto per un concerto coreano per Emam. Ho visto che mio fratello più piccolo non c’era mai stato nemmeno una volta. Vorrei che fosse una ricompensa per aver studiato tanto»

Beh, è ​un bel pensiero. La famiglia di Jack non aveva abbastanza soldi per viziare entrambi i suoi fratelli più piccoli. Ma dovrebbe risparmiare un po’ di soldi e comprare prima un microfono, dannazione. Ogni volta che giocava, si sentiva un terribile eco, come se fosse in un cimitero vuoto.

«Se ottieni il primo posto, non limitarti a comprare i biglietti per il concerto. Puoi anche affittare la Impact Muangthong* per correre nudo e giocare,» disse P’Tub prima di mostrare la foto. Se Jack fosse stato lì, avrebbe visto il bagliore del fuoco intorno a lui.

*[N/T: Impact Muangthong è una grande arena a Bangkok.]

«Lo faresti, P’?» Laem alzò la testa e chiese al suo amico, un famoso giocatore che non aveva problemi di soldi, ma non viveva comodamente, e P’Thee alzò le sopracciglia. Tutti avrebbero gareggiato come sempre, anche dopo aver vinto il premio più e più volte.

«Dal momento che il mio amico vuole un biglietto per il concerto per suo fratello, sarò io stesso a portarlo nel mondo dei sogni.»

«Solo per dire, il mio amico è un politico coreano. Dice che non puoi avere soldi da solo. Abbiamo bisogno dell’abilità della mano divina per ottenere i biglietti per il torneo altrimenti dobbiamo aspettare che qualcuno lo venda a un prezzo molto alto.»

«Parlando prima del premio, poiché il nostro team sta avendo dei problemi…»

«…?» Thee e Laem si voltarono contemporaneamente verso l’anziano. Prima che Tub sospirasse e alzasse la mano per coprirsi la bocca.

«Jane è incinta di quattro mesi.»

«P’, sei così figo!!!!» Laem esclamò ad alta voce, poi si mise frettolosamente una mano davanti alla bocca per lo shock.

«Dannazione, P’Tub, cosa hai intenzione di fare?» Thee trascinò una sedia di plastica per sedersi accanto all’amico più grande. Non riusciva a interpretare come si sentisse l’altra persona. E l’anziano rimase in silenzio troppo a lungo, finché lui e Laem cominciarono a guardarsi l’un l’altro. La ragazza con cui Tub stava insieme da quando Laem era ancora un piccolissimo, era appena rimasta incinta? Non è uscito in tempo? Perchè l’hai perso?

«Forse è tempo per me di suonare le campane nuziali ed essere un buon padre.» L’uomo paffuto si alzò, sollevando il viso e allargando le braccia finché i due giovani non trasalirono.

«Zitto, stai andando troppo oltre. Pensavo che non volessi tenere il bambino.» Thee sapeva che Tub e la sua ragazza si amavano molto, ma vedendo l’espressione tesa dell’amico, aveva pensato che avrebbe preferito impiccarsi piuttosto che scegliere quella strada.

«Buona festa del papà.» Laem alzò le mani sopra la testa. Non pensava che Tub l’avrebbe fatto diventare zio a quell’età.

«A proposito, cosa c’entra questo con il torneo?»

Tubtap guardò biglietti per il torneo di prima di voltarsi per affrontare di nuovo i giovani: «Jane si trasferisce qui perché la sua pancia cresce ogni giorno. Mi prenderò cura di mia moglie, il che significa….»

«Tua moglie è più importante, signore.» Laem piegò la voce e prese in giro gli anziani con le mani.

«Quindi non avrò più tempo per allenarmi con voi ragazzi. Al massimo, potrò essere un giocatore di riserva.»

«Oh, quindi sono rimasti solo due, P’Thee e P’Jack?» Il giovane ragazzo contò con le sue dita. Lui non prendeva così seriamente i videogiochi come gli altri anziani con cui giocava, loro lo facevano con passione. Ma se si trattava di giocare a DotA2, allora avrebbe giocato. 

Thee si accigliò pensieroso, perché il suo sogno del premio in denaro si stava allontanando più di prima. Quando Thee aveva invitato Laem, sapeva che non era così bravo in quel gioco. Quando trascini Laem per unirti alla squadra, può restare.

«Sto scherzando sulla concorrenza. Ora faremo meglio a prestare attenzione all’erede di P’Tub. Hai già pensato a come chiamare tuo figlio?»

Ma non è che una persona come Thee non abbia una scelta migliore per questa squadra, giusto?

********

«Buongiorno signor JUBJIBZ, sei arrivato proprio quando stavo per andar via.» disse il proprietario della maschera dell’orso guardando il secondo schermo dedicato alla finestra della chat room. Chain non aveva mai pensato che aprire una telecamera dal vivo sarebbe stato così divertente, finché qualcuno non glielo aveva fatto provare. 

«Sono un fan di Nong Zo.»

«Nong Zo, la traduzione che fai è molto buona. Continuerò a seguirti. Sto facendo il tifo per te.»

 «P’Zo, vieni più spesso in live.»

Sentendosi sia imbarazzato che felice, ringraziò segretamente Thee che lo aveva reso così coraggioso da accettare più persone nella sua vita. Ma non gli avrebbe permesso di saperlo, perché altrimenti Thee lo avrebbe preso in giro di nuovo. 

CrazyGirl99: Giocherai con P’Thee oggi?

 «Hmm… non ne sono sicuro neanche io. Oggi non ho ancora parlato con P’Thee. Ma se volesse giocare, probabilmente sarebbe a notte fonda perché devo prima uscire per vedere degli amici.» Finito di parlare, corse ad aprire il cassetto e si infilò i calzini davanti al computer mentre leggeva i commenti.

RaphiphatN: Va tutto bene, possiamo aspettare.

MilanMan: Non uscire indossando una maschera da orso. Lascia che sia Thee a scoprirlo. 

«Va bene, andrò via dopo la fine della live.» Rise, ma non aveva ancora finito di infilare il primo calzino, che bussarono alla porta. Pensava potesse essere il suo amico Arm, che era venuto a prenderlo per mangiare insieme al buffet.

Il giovane indossava la maschera dell’orso che stava per cadere. Non appena si avvicinò per aprire la porta, i suoi occhi si spalancarono per lo shock scoprendo che la persona in piedi non era Arm o James, ma piuttosto…

 «P’Thee!!!»

 «Hello, my boy♥» (in inglese)

Sotto la sua maschera, iniziò automaticamente a sudare mentre affrontava una battaglia estremamente difficile. E non ebbe la possibilità di sistemarsi. Chain roteò gli occhi e cercò di trovare una via d’uscita dalla situazione e da Thee e pensò che chiudere la porta era la cosa migliore da fare! 

All’improvviso!

«Eh?» Non ebbe la possibilità di chiudere la porta, perché lo stipite fu spinto indietro dalla mano dell’uomo dalla parte opposta. Il suo viso bello, ma furbo, fissò la maschera dell’orso come se potesse leggere la sua mente.

«Ehm…Hai bussato alla stanza sbagliata…»

«Non ho sbagliato, è questa la stanza.» Un giovane alto ha mostrato lo schermo del suo telefono facendo vedere un letto e una sedia vuoti, con i commenti inarrestabili dei fan che battevano senza sosta dopo aver sentito qualcuno bussare alla stanza.

Dannazione! P’Thee non può guardarlo segretamente dal vivo e presentarsi per sbirciare davanti alla stanza in questo modo!

«Per favore, fammi entrare.» Chain spalancò gli occhi. Istintivamente afferrò la maschera dell’orso non appena l’altra parte si spinse nella stanza in modo incontrollabile. L’uomo più giovane chiuse saldamente gli occhi mentre entrambe le mani gli afferravano la vita. Era come se dovesse scegliere tra il suo corpo e la sua faccia. Scelse la faccia, lasciando la parte inferiore del suo corpo, completamente esposta. 

«P’Theee…Aspetta!»

«Ciao a tutti. Thee è qui.»

BiBiBillll: Merda 5555555555555555555555555555

Aerika: La mia ship è reale. Finalmente. Mi dispiace. Lo sapevooo!!! 55555555555555555

XiaoXiao: Huh, mi è caduto il telefono. È andato a cercare l’amante nella sua stanza, mamma mia.

Pongsathon: Per favore, vattene. Non volevo vedere Thr33Gamer anche su questo canale.

BoyZa555Plus: Keng yang è come il prezzemolo, è ovunque.

Epicwa: Ho già ricevuto indietro i miei soldi dal nong, grazie a tutti coloro che mi hanno incoraggiato.

Il solo vedere i commenti rese Chain moltopreoccupato. Chain era in piedi goffamente accanto alla scrivania del computer dove il proprietario della figura alta e allampanata aveva preso completamente il sopravvento. Le lunghe dita dell’uomo battevano sulla tastiera. Salutava gli altri usando l’utente di Derya12MK, prima di voltarsi e stabilire un contatto visivo  attraverso la maschera da orso che li stava separando.

«SIEDITI.»

«Dove dovrei sedermi? Sei seduto sulla mia sedia…» Le voci delle persone che bisbigliano tra loro sarebbero state comunque più forti della sua voce in quel momento. E Thee aveva lasciato senza parole la persona in piedi fino a quando la mano forte, che era sulla tastiera, si spostò per schiaffeggiare leggermente la gamba.

«Allora siediti qui.»

MMUUAAYY: TTTTTTvTTTTTT e;rkyge[lprhjkep[r’ghkw[prg

Gujabaaaa: Aisssssssssssssssssssssssssss

InterB: Siediti, Nong Zo. Sono sicuro che il grembo di P’Thee deve essere molto morbido. 

«È meglio stare in piedi. Farò esercizio fisico…» 

Di cosa diavolo sto parlando? Voglio già piangere T_T

XiaoXiao: P’Thee che cosa ci fai lì? Porterai il tuo nong ad un appuntamento?

Un uomo alto e bello scorreva i commenti con un sorriso che rendeva Chain incapace di indovinare cosa stesse pensando. E probabilmente P’Thee sapeva che aveva bisogno di risposte. Così si voltarono per guardarsi negli occhi e parlarono nel microfono affinché i cinquemila spettatori lo sentissero…

«Sono venuto a chiedere a Nong De di essere la mia ragazza!»

Maledizione!

L’amato computer di Chain venne spento con forza premendo e spegnendo l’interruttore di alimentazione. Thee inarcò le sopracciglia e guardò il proprietario della testa dell’orso, che cadde in ginocchio accanto al tappo bianco e afferrò la grande testa rotonda, che a prima vista sembrava dovesse cadere.

«Non spegnerlo così. Fai attenzione che il tuo computer non venga danneggiato in futuro.»

«A causa di chi… Oh, sto impazzendo. Cosa devo fare? Non riesco a respirare. Non trovo nemmeno il ventilatore… Dov’è? Sì… il ventilatore.» Thee rise dell’altra persona che strisciava verso il ventilatore situato non troppo lontano da lì. Chain cercò di soffiare aria fresca nei minuscoli fori degli occhi e del naso della maschera dell’orso. Mormorò ancora una volta per l’imbarazzo di cui si era coperto. 

«Dai, i fan sanno che sto solo scherzando.»

«P’Thee mi prendi sempre in giro.»

«Togliti il ​​cappello così puoi respirare facilmente. Quando arrossisci, il tuo viso si scalda. Stai sudando come se avesse corso per più di cento chilometri, lo so perché ero una persona timida che si vergognava prima di diventare una persona forte come ora.»

«Lo toglierò solo quando P’Thee se ne sarà andato.»

«Oh, vuoi che ti insegua?» Alzò le sopracciglia, guardando la testa rotonda che si trovava sulle sue ginocchia davanti al ventilatore. Più vedeva il ragazzo più giovane che indossava un solo calzino, più gli piaceva. Perché era così carino?

«Esci adesso.» Chain lo respinse con uno schiaffo sulla mano. E ovviamente Thee non seguì ciò che gli era stato detto.

«Sono qui per parlare della vita e della morte. Non per scherzare.» Quel ragazzo era facile da ingannare. Pertanto, una persona cattiva come lui passò ad altre questioni.

«Dimmi, come sapevi che vivevo qui?» Il viso da orso si voltò, agitò leggermente le spalle e guardò la stanza pulita e ben arredata di Chain.

«Dimmi adesso. Oh, aspetta, prima dammi un bicchiere d’acqua. Ho guidato molto tempo. La mia gola è secca.» Sebbene sapesse molto bene che anche se fosse morto, Chain avrebbe probabilmente lasciato questo mondo con una maschera con la testa d’orso in testa.

Il ragazzo era ancora seduto davanti al ventilatore e non si affrettò a pensare che forse avrebbe dovuto essere cauto perchè l’altra persona era ancora nella stanza. 

I piedi di Chain erano molto grandi, probabilmente aveva il 40. Guardò la grande testa mentre camminava fino a fermarsi davanti al frigorifero e asciugare l’acqua con un calzino. E Thee non perse l’occasione di tirare fuori il telefono per scattare una foto.

«Dimmi.» L’uomo dalla testa di orso bruno gli porse un bicchiere che quasi gli schizzò sulla camicia. Alzò la testa per guardare l’altro, pronto ad alzarsi in tutta la sua altezza per fronteggiarlo. Il piccolo Zo fece automaticamente un passo indietro come se Thee avesse una malattia contagiosa a cui non ci si poteva avvicinare. 

«Ricordi il giorno in cui ti ho detto di andare a vedere la scheda video?» Thee bevve mezzo bicchiere d’acqua e lo mise sulla scrivania del computer, prima di chinare la testa per incontrare negli occhi il proprietario della maschera a testa d’orso. «Sono andato via  dicendo qualcosa sulla fortuna.»

«…»

«In quel momento, non sono stata abbastanza sveglio, ma ho chiamato un amico quando ho saputo che eri lì. Sono andato a fare una passeggiata mentre lo aspettavo. E io…» Il giovane alto sorrise, come se sapesse la verità. Chain era probabilmente talmente agitato che il suo viso era intriso di sudore fino a cadergli dalla punta del mento. «Ho visto per caso un ragazzo in piedi davanti a un negozio di apparecchiature informatiche e ho sentito la sua voce che chiedeva una scheda video e una RAM. A quel tempo, nong, il suono era così familiare. Dove l’avevo già sentito…?»

Le mani di Zo schiaffeggiarono la testa dell’orso bruno come se non ci avesse pensato, come se si incolpasse per l’errore di quel giorno. 

«All’inizio ero sicuro solo al cinquanta per cento, così ho deciso di seguirti fino a casa. Tre giorni dopo, sono andato a sedermi e a giocare con il mio cellulare lì intorno, aspettando di vedere quando sarebbe tornato lo stesso ragazzo e poi quanti minuti gli ci volevano per raggiungere la stanza nel frattempo prima di invitarmi a chattare su Steam Chat.»

«Ahia…»

«’Sono arrivato a casa. Prima fammi fare una doccia’». Imitò l’altra voce. «’Ho finito la doccia, ma prima devo leggere il libro, altrimenti non posso giocare.’ Nel frattempo, volevo essere sicuro. Quindi ti ho detto che volevo giocare a un gioco, ma non hai abboccato all’esca. Hai giocato per un po’, hai detto ‘Voglio comprare degli spaghetti istantanei in un supermercato sotto il dormitorio.’ E dopo meno di cinque minuti, lo stesso ragazzo è andato al Family Mart qui sotto.»

«Ohhh…» Chain doveva essere rimasto scioccato dal fatto che le abilità da detective di Thee non fossero dovute alla fortuna. Ma la sua vita doveva essere completamente vuota per fare qualcosa del genere. Thee lasciò che Chain si alzasse e si rilassasse per un momento, prima che il cervello malvagio ordinasse di attuare il piano impresso nella sua mente. Doveva farlo d’ora in quel momento. 

«Chi c’è lì?» Il giovane Chain si voltò istintivamente quando lo sentì parlare. Thee quindi sfruttò quel momento per togliergli immediatamente la maschera da orso. Prima che l’intero undicesimo piano esplodesse con le urla del giovane.

«AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!»

Thee giurava di aver visto la faccia del giovane, ma in appena una frazione di secondo, l’altra parte crollò frettolosamente sulle sue ginocchia. Coprendosi il viso con la mano, strisciò lentamente nell’angolo della stanza come se le pareti marroni potessero nascondere qualcosa.

«P’, perché hai fatto una cosa del genere?!»

«Eri tu quello che si stava lamentando del caldo, quindi ho deciso che potevo aiutarti. Vieni qui.» Rimase in piedi con le braccia incrociate e guardò il ragazzo pallido che sembrava quasi posseduto contro il muro.

«No, hai già preso il tuo telefono e ti sei preparato per scattare una mia foto da pubblicare su Facebook, affinché tutti nel mondo possano vederla.»

«Che diavolo… Che tipo di persona pensi che io sia?» Roteò gli occhi mentre teneva in mano il telefono, prima di metterlo nella tasca dei pantaloni.

«Tutto quello che vedo è una persona a cui piace prendermi in giro, sei un bullo.»

«Non ho davvero fatto una foto. Se non ci credi, vieni a vedere di persona.»

«Non ti casco, P’Thee, sei malvagio. Hai intenzione di farmi girare per scattare una foto? Soprattutto ora che la mia faccia è madida di sudore. Se scatti una foto ora, sarà mille miliardi di volte più brutta del solito. Quindi potrei scommettere che stai facendo una live, perchè sarebbe più divertente prendermi in giro in questo modo.»

Chain era davvero timido. Thee era ancora più curioso di prenderlo in giro ora. 

RRRRrrrr!!!

Dio era sempre dalla sua parte. Thee guardò lo smartphone nero sul tavolo del computer e lo afferrò in fretta per primo. E quello che sapeva che il disastro sarebbe arrivato presto si voltò, ma alzò la mano per coprirsi il viso come se potesse essere d’aiuto.

«Rimettilo sulla scrivania. Non rispondere al telefono!»

«Chi è Arm?» Thee sollevò lo smartphone in alto con il braccio. Guardando l’altra persona che rapidamente aveva afferrato la coperta per coprirsi la testa senza prestare attenzione, si accorse che non si stava più preparando a scattare la foto come all’inizio.

«È un mio amico!»

«Allora rispondo io al telefono. Pronto?» Thee eluse il giovane che cercava di prendere il suo telefono, mentre era sotto la coperta.

(Chain…? Chi è?)

«Chi sono, chi sono?»

«P’Thee, idiota, faresti meglio a restituirmelo.»

( P’Thee…??? Cazzo, Zo!!!)

Il giovane gettò il cellulare sul letto mentre abbassava gli occhi, guardando il fantasma, la coperta che continuava ad alzare due mani, pronto a combattere sperando di riprendere il telefono. Quindi Thee abbracciò strettamente la vita di Chain, finché non rimase quasi più aria nella stanza. Fino a quando la persona che lottava era bloccata in quella posizione, continuò a lottare comportandosi come se stesse ricevendo una scossa elettrica causata dall’uomo che lo abbracciava. 

E la coperta che aveva usato per coprirsi la testa scivolò via, finché Thee non vide con i suoi occhi che aspetto aveva Chain.

«…»

Il viso era sbiancato, avevo un colorito pallido e i capelli inzuppati di sudore causato dal caldo o dalla timidezza. Era quello che si stava chiedendo Thee mentre guardava negli occhi il giovane. Il giovane si coprì frettolosamente il viso con le mani anche se poteva vedere con i suoi occhi che Thee aveva due mani che gli abbracciavano strettamente la vita, non aveva una terza mano per scattare foto quindi era meno preoccupato.

«Sono morto, mortooo.»

«Fai un respiro profondo. Ehi, togli le mani dal viso.» Sorrise e rise, allungando una mano e togliendo la mano di Chain dal viso, poi disse: «Non ho scattato una foto. Guarda la mia mano.»

«Ma continui a fissarmi.»

«Bene, non ti fisserò più. Togli velocemente la mano.»

«Prima togli le mani dalla mia vita…»

«Negativo, non lo farò. Giù le mani, questo è un ordine.» 

Quel giovane nascondeva ancora la sua timidezza. Dopo che passò un minuto, le dieci dita di Chain cominciarono a scorrevano lentamente verso il basso, finché non videro gli occhi che lo stavano guardando.

Zo guardò in basso e Thee capì che se avesse riso in quel momento, la speranza di poterlo guardare faccia a faccia sarebbe svanita. Mantenne ferma la sua espressione e stabilì un contatto visivo con l’altro ragazzo come se non fosse affatto eccitato.

E alla fine, Thee poté vedere la faccia dell’altra persona.

«Non hai fatto foto vero, sei sicuro?» Chain guardò il suo cellulare come se temesse che una persona furba come lui avesse messo di nascosto una macchina fotografica da qualche parte. Prima che lo sguardo spaventoso nei suoi occhi cambiasse sospirò: «Che sollievo.» mentre teneva le mani sulla vita.

I due incrociarono i loro occhi nel silenzio. E Chain pensò che l’atmosfera in quel momento fosse un po’ strana, specialmente con le mani sulla vita. Il giovane abbassò la testa per guardarlo, prima di pizzicare lentamente la carne sul polso dell’altro, sperando di rimuoverla.

P’Thee e Chain si abbracciarono più forte finché il suo corpo non andò a sbattere contro un petto robusto.

«Smettila di prendermi in giro. Potresti farmi abbaiare come un cane, se continuassi così….»

«Abbaiare, perché no?»

«Bau… T_T»

«Oh, che carino,» Thee rise di cuore. Il ragazzo coi capelli scuri strinse Chain in un abbraccio più stretto, prima di farlo oscillare avanti e indietro come se fosse un bambino. 

Sarebbe stato appropriato se qualcuno come Thr33Gamer avesse guadagnato degli hater in quel momento. Perché sa che gli piace fare il prepotente con gli altri finché non diventa un’abitudine. Ma se qualcuno è da biasimare per questa storia, allora la colpa è sicuramente di Chain per essere stato così misterioso fin dall’inizio.

Se questa stanza è un gioco, ha pensato di aver trovato degli Easter Eggs.

Continua

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