Mercoledì 16 marzo 2022, alle ore 23.30 (le 15.30 italiane) un terremoto di magnitudo 7.3 ha colpito le coste nord del Giappone. L’epicentro è stato registrato a 60 km di profondità e a circa 57 km dalla costa, al largo della città di Namie, nella prefettura di Fukushima. Subito è scattato l’allarme tsunami, per fortuna rientrato nelle ore successive.
Il terremoto è stato avvertito anche a Tokyo, 250 km di distanza, dove molti quartieri sono rimasti senza energia per diverse ore.
Nella città di Miyagi, a nord di Fukushima, un treno ha deragliato per fortuna senza feriti gravi.
Il primo ministro Fumio Kishida ha subito mobilitato le forze di autodifesa e ha dichiarato che il terremoto ha provocato 4 morti e 90 feriti.
Il Giappone è una nazione fortemente soggetta a scosse di terremoto, infatti in queste stesse zone nel 1995 una scossa di pari intensità provocò la morte di oltre 6.000 persone; mentre l’11 marzo 2011, undici anni e cinque giorni prima di questo, si verificò un terremoto di magnitudo 9.1, che provocò uno tsunami con onde alte fino a 40 metri.
Il terremoto e il seguente tsunami del 2011 provocarono più di 13.000 morti, 14.000 dispersi e il disastro nucleare della centrale Fukushima Dai-ichi.