Quando YuanYang svegliò GuQingPei, quest’ultimo pensò che fosse ancora buio, ma quando aprì gli occhi, si rese conto che metà del corpo di YuanYang stava bloccando la luce. Davanti ai suoi occhi c’erano gli addominali ed il petto di YuanYang che aveva dei segni di morsi, residui della notte prima.
BELOVED ENEMY – CAPITOLO 114
YuanYang baciò a lungo GuQingPei prima di rilasciarlo su sua sollecitazione. Quando i loro occhi si incontrarono, sentirono che le loro guance erano insopportabilmente riscaldate.
BELOVED ENEMY – CAPITOLO 113
YuanLiJiang fece un sorrisetto e disse freddamente: “Parli con tale arroganza, cosa puoi fare per essere il suo garante?”
BELOVED ENEMY – CAPITOLO 112
Dopo che GuQingPei rientrò a casa, non sapeva cosa lo avesse spinto ma accese il suo computer e cercò quella vecchia e-mail di anni fa e l’aprì.
BELOVED ENEMY – CAPITOLO 111
La voce di GuQingPei tremò: “YuanYang, stai piangendo?” Poteva sentire il corpo di YuanYang tremare e persino una leggera umidità sulle sue spalle, ma non sapeva se fosse solo la sua immaginazione.
BELOVED ENEMY – CAPITOLO 110
Quella notte la guardia di sicurezza fece in modo che tre uomini rimanessero nella stanza di GuQingPei per sorvegliarlo, mentre lui e alcuni uomini andarono nella stanza a fianco.
BELOVED ENEMY – CAPITOLO 109
Il segretario generale dell’Associazione degli imprenditori propose il lunedì successivo come data per la firma formale del contratto.
BELOVED ENEMY – CAPITOLO 108
Quando i due si separarono senza fiato, notarono qualcosa di insolito negli occhi l’uno dell’altro. Un’atmosfera intensa e indescrivibile indugiò attorno a loro, suscitando emozioni che non provavano da tempo.
BELOVED ENEMY – CAPITOLO 107
Dopo che YuanYang riscaldò il cibo e cucinò un altro piatto di verdure, poi lo portò a GuQingPei.
Portò un bicchiere di acqua calda verso la bocca di GuQingPei: “Sciacqua la bocca.”
BELOVED ENEMY – CAPITOLO 106
GuQingPei venne svegliato dal suono del telefono, quando aprì gli occhi, si rese conto che l’ambiente circostante si era oscurato. Riusciva a malapena a vedere che era ancora nel soggiorno dal chiarore lunare che filtrava dalle finestre.