NEVER LET ME GO – SPECIALE

Storia parallela Chopper X Ben

Ben si girò timidamente verso il viso del suo compagno.

Dall’altro lato della strada c’era un appartamento di medie dimensioni, ma abbastanza grande per viverci comodamente in due. Quando vide il volto calmo dell’altro emise un piccolo sospiro. Le sue emozioni si erano accumulate.

«Mi dispiace.» Ben non sapeva quante volte l’avesse detto da quando entrambi si erano diplomati. Aveva avuto un’accesa discussione con suo padre e aveva deciso di andare a vivere da solo. Ma in realtà, senza l’aiuto di Chopper, non ce l’avrebbe fatta.

«Sai che, dopo la morte di mio padre, ho ereditato anche la proprietà che lui ha lasciato. Se non aiuto il mio ragazzo, chi altro potrei aiutare?»

Chopper prese la mano di Ben e lo portò nella stanza, mise la valigia che avevano comprato in un angolo della stanza e si buttò sul letto. Entrambi avevano scelto quell’appartamento perché era abbastanza comodo per l’università.

«Ti devo troppo.»

Ben sospirò pesantemente e si voltò a guardare il suo fidanzato che giaceva accanto a lui. Pur sapendo che la persona che aveva davanti lo faceva volontariamente, non riusciva a fermare i pensieri complicati, che continuavano a turbinare nella sua testa per tutti quegli anni.

«È quello che voglio. Quindi per me non è niente.»

«Chopper!»

«Resta qui con me, non ti devi preoccupare. Sei tu quello che amo, quindi non posso fare altro.»

Chopper lo avvolse con le braccia. All’inizio era un po’ riluttante a causa dello stress, ma dopo aver visto lo sguardo dell’altro, la sua resistenza si alleggerì improvvisamente. Pensava di approfittare della gentilezza della persona che aveva di fronte.

«Ben, sai da quanto tempo sono segretamente innamorato di te?» La voce di Chopper sussurrò dolcemente, mentre premeva il viso contro il suo.

«Dal terzo anno del liceo?»

«Dal primo anno, il primo trimestre.» Rispose Chopper con un leggero sorriso: «Mi sei piaciuto dal primo istante, fino a oggi,»

«Come potevo piacerti già al primo anno? Non ci conoscevamo affatto.» Chiese Ben sospetto. Rivangò nel passato, ma non lo ricordava. Aveva incontrato Chopper solo nel secondo semestre del primo anno, o giù di lì, quando aveva iniziato a partecipare alle attività scolastiche. Lui e Chopper erano entrambi membri del consiglio studentesco. Di tanto in tanto organizzavano eventi diversi, ma si parlavano appena.

«Perché eri già carino.» Detto quello Chopper fece un respiro profondo contro la spalla di Ben, che lo abbracciò più forte.

«No, davvero. Perché ti piacevo?»

«Perché eri carino Ben, davvero. A volte l’amore a prima vista è una cosa così magica.»

«Ma perché non mi hai mai parlato?» Quella volta fu il turno di Ben di scherzare. Spostò la persona sdraiata accanto al cuscino. I due si guardarono con imbarazzo ma cercavano di nasconderlo.

«Ti piaceva chiaramente Nuengdiao, tutta la scuola lo sapeva. Come potevo avvicinarmi a te? Sapevo di non poter reggere il confronto con lui.» Chopper distolse lo sguardo. Ben posò lentamente la mano sul viso dell’altro, facendolo voltare di nuovo, in modo che entrambi si potessero guardare.

«Chi lo ha detto questo? Non lo hai già battuto?» Sorrise Ben. Chopper, che sembrava soffrire, si calmò gradualmente, roteando poi gli occhi in modo beffardo.

«Non credo.»

«Devi crederci.»

«Allora dimostralo.» Lo sfidò Chopper.

«Ve bene.» Ben pose obbedientemente le mani sulle guance della persona di fronte a lui, avvicinando le loro labbra. La mente di Chopper si bloccò un po’, ma poi rispose immediatamente al bacio. Nel frattempo, Ben poté sentire solamente il suo cuore battere ritmicamente.

Sia lui che la persona che amava avevano delle cicatrici del passato. Venivano da situazioni che facevano pensare di non essere abbastanza per gli altri, nonostante gli sforzi. Ben non era mai stato quello che suo padre si aspettava, e Chopper era sempre stato paragonato a Nuengdiao. Nessuno poteva capirli, se non loro due, che si erano trovati nei giorni più freddi. Condividevano il calore quando l’altro ne aveva bisogno, e anche il dolore veniva percepito da entrambi.

«Vivremo una nuova vita.» Sussurrò Chopper con fermezza.

L’ultima volta che Ben, Chopper, Nuengdiao e Palm si incontrarono, era il giorno del loro diploma. Ma naturalmente non sarebbe stata l’ultima volta che si sarebbero visti, Chopper lo disse chiaramente davanti a tutti, e ognuno di loro aveva capito il significato di quelle parole.

Le catene del ‘figlio non abbastanza bravo’ erano state rimosse.

Ben, Chopper, Nuengdiao e Palm avevano pagato abbastanza per le aspettative dei loro genitori. Era giunto il momento di prendere in mano la propria vita, di percorrere la propria strada. Che fossero in base alle aspettative della famiglia o meno, che siano appropriate o meno. Dovevano scegliere la strada in base alle proprie convinzioni e concezioni di vita.

«Siamo persone nuove.»

«Vivremo una nuova vita.»

FINE
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