NAUGHTY BABE – CAPITOLO 3

Sostituire

Phayak Chen riaprì gli occhi nella stanza buia.

L’odore del disinfettante gli indicò che era in ospedale, e il motivo per cui non poteva muoversi liberamente era apparentemente il gesso intorno al suo braccio destro. Aggrottò la fronte mentre ricordava l’incidente. Se non fosse stato con le macchine per tutta la vita o non avesse partecipato a gare prima, non sarebbe sopravvissuto e sarebbe rimasto lì in ospedale.

L’alta figura si mise a sedere e osservò il suo corpo finché non fu sicuro che oltre al suo braccio rotto, le altre parti erano intatte. Era facile alzarsi dal letto.

I suoi occhi acuti guizzarono verso l’orologio digitale sul muro. Diceva che erano passate le tre del mattino, e sotto l’ora c’era la data… Aveva dormito per quattro giorni dall’incidente.

Strinse forte le labbra insieme, intensificando la frustrazione. Cosa è successo negli ultimi quattro giorni? Dov’è Tacha? Quella mattina, Tacha sarebbe volato in Svizzera. Secondo i suoi calcoli, era sicuro di poterlo raggiungere, ma la Ferrari in qualche modo aveva agito in modo anomalo ed era andata fuori controllo. Nel momento in cui la sua macchina uscì da Bangna-Trad Road e si schiantò contro la barriera, l’ultima cosa che aveva sentito fu il suo corpo alla deriva nell’auto che si ribaltava. Il fragoroso rumore echeggiò prima che tutto diventasse buio.

Non c’èra nessuno in quella stanza dannatamente spaziosa. Trascinò la flebo dalla sedia vicino al letto fino al divano con la traccia che qualcuno si era seduto lì. Sul tavolino c’era una pila di libri Disney. Di chi è?

Tra quelli che conosceva, nessuno di loro era interessato a quelle cose carine tranne Khon Diaw, ma lui poteva non essere nemmeno in Thailandia. Gli ultimi quattro giorni erano stati abbastanza per il ragazzo più giovane per volare in Svizzera e lasciarlo per sempre… Col cazzo. 

Per riportare indietro il suo fidanzato… la Svizzera era vicina come la strada principale.
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*********

Una volta deciso, non aveva intenzione di prolungare la sua permanenza in ospedale. Poiché le sue condizioni erano buone oltre al braccio rotto, e la sacca della flebo era quasi vuota, decise di staccare il nastro adesivo dal braccio ed estrarre l’ago. Digrignò i denti quando il sangue gli uscì dalla pelle. Alla fine si sarebbe fermato. Se era riuscito a sopravvivere all’incidente stradale con l’auto capovolta, l’ago della flebo non era nulla.

C’erano così tante cose di cui occuparsi prima di volare in Svizzera per trovare Khon Diaw, in primo luogo, il visto. Secondo, la Ferrari. Terzo, la gara di F1. Sperava che tutto venisse risolto in un mese o due. Era preoccupato di non riuscire a trovare il ragazzo più giovane, ma era impossibile. Kuea Keerati doveva sapere dove si trovava il suo migliore amico.

«Chi c’è là fuori?»

La voce severa echeggiò attraverso la stanza, e subito fuori ci fu movimento. La porta della sala di risveglio venne spalancata da una guardia del corpo in abito nero, la guardia del corpo di suo padre, non la sua. L’incidente d’auto doveva aver fatto arrabbiare suo padre al punto che aveva assegnato il nuovo gruppo di guardie del corpo per tenerlo al sicuro. Se ne sarebbe occupato più tardi, non avendo voglia di usare gli uomini di suo padre.

«Boss.»

«Porta i miei vestiti. Lascierò l’ospedale.»

«Ma il Maestro non ha ordinato…»

Il vantaggio era che prendevano ordini solo dal loro boss. Il contro… era fastidioso. Perché aveva bisogno del permesso di suo padre per uscire dall’ospedale? Perché lui, a quell’età, doveva aspettare l’approvazione di suo padre? Erano pazzi? Non era un bambino della scuola materna il primo giorno di scuola.

«Sto bene. Solo porta i miei vestiti come ho detto. Occupati del documento di dimissione. Se ci vuole molto, possono mandare la fattura allo showroom.»

Slegò ogni cordino con la mano sinistra fino a quando il camice da paziente non cadde dalle sue larghe spalle. Digrignò quando la manica si incastrò nel gesso sul braccio destro. Regolò lentamente la fasciatura. Quando finalmente tolse la maglietta dal basso del braccio, era così esasperato che voleva farla a pezzi.

«Ma, boss…»

«Fai come dico. Dov’è il mio telefono?»

Le sue cose personali sarebbero dovute essere lì, ma non riusciva a trovare niente tranne quei libri Disney…

«Penso che  ce l’abbia il signor Tacha.»

«Porta… Cosa?»

Il suo braccio sinistro, tendendo a prendere la maglia dell’altra guardia del corpo, si fermò.

«Chi ha il mio telefono?»

«Il signor Tacha. Da quando è stato mandato in ospedale, il signor Tacha si è preso cura di tutto.»

Phayak girò la testa verso la pila di libri per bambini e osservò di nuovo l’ambiente circostante. Notò per la prima volta che c’era un bicchiere con un cane stampato o un orso o un coniglio, qualcosa con le orecchie lunghe, sul comodino. Khon Diaw una volta gli aveva detto di aver collezionato francobolli e di aver riscattato il bicchiere come ricompensa anni prima. C’era anche un cuscino familiare sotto la coperta sul divano. Si avvicinò e prese il cuscino… il cuscino malandato rosa cenere di Khon Diaw.

«Dov’è Diaw?» 

«È appena sceso al piano di sotto. Immagino che sia al minimarket. Mi occuperò della dimissione…»

«No. Non me ne vado.»

«Scusi?»

«Porta via questa maglietta. Adesso.»

Phayak gettò di nuovo la sua maglietta alla guardia del corpo prima di chinarsi per rimettere il camice da paziente. Il braccio rotto era così fastidioso che la guardia del corpo dovette intervenire.

«Chiedi a un’infermiera di collegarmi la flebo e… non dirlo a Diaw a questo proposito.»

«Sì, signore.»

Le guardie del corpo lavorarono velocemente. Un’infermiera gli collegò la flebo al braccio non appena le venne richiesto. Tutto tornò alla normalità. Phayak era di nuovo sdraiato sul letto come se non avesse mai chiesto di essere dimesso.
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*********

Khon Diaw uscì dall’ascensore al piano VIP dell’ospedale con una bottiglia d’acqua e del pane caldo. Erano le tre passate del mattino, eppure non riusciva a dormire, ancora infastidito dal fatto che Hia Yi si ricordasse di quando aveva sette anni. Perso nei suoi pensieri, il piccoletto non si accorse degli strani comportamenti delle guardie del corpo.

Ringraziò la guardia del corpo che gli aprì la porta come al solito e si avvicinò al letto di Hia Yi, che dormiva dal pomeriggio… Quando Khon Diaw e Kuea erano tornati nella stanza di rianimazione, scoprì che Hia Yi si era svegliato e aveva fatto storie per la sua assenza. Aveva addirittura preso a calci Hia Lian. Khon Diaw era sopraffatto dalla confusione. Si sentiva felice… Paranoico… Spaventato… Il suo cuore palpitava persino. Questo era sconcertante. Era come se stesse per impazzire.

«Uffa…»

La piccola figura mise la bottiglia d’acqua e il pane accanto alla pila di libri. Abbracciò il cuscino sgualcito e si sistemò sulla sedia accanto al letto. I suoi grandi occhi rotondi si posarono sul paziente addormentato.

«Hia Yi, sei l’uomo più cattivo.»

Fece una pernacchia contro l’uomo cattivo e rise lui stesso. Sapeva che Hia Yi era irritabile, ma di solito lo sopprimeva. Quando Hia Yi era arrabbiato, si accigliava e stringeva i denti. Khon Diaw non riusciva a immaginare quanto doveva essere irritato da prendere a calci Hia Lian.

«Come hai potuto prendere a calci Hia Lian? Così cattivo. Beh, non sei mai stato gentile. Non sono nemmeno sorpreso… Comunque, hai detto che ti avevo cacciato, ma non l’ho mai fatto. Ti sei buttato fuori da solo. Perché non mi ascolti? Perché hai parlato così in fretta? Non sono riuscito a tenere il passo.»

Nonostante sapesse che Hia Yi non poteva sentirlo, voleva lamentarsi! Forse le sue parole lamentose sarebbero entrate nel sogno di Hia Yi e lo avrebbe fatto riflettere un po’ sulle sue azioni di merda.

«Hai detto che ti ho cacciato e che ti ho sostituito con Nong quando sei stato tu quello che mi ha portato Nong. Mi hai accusato falsamente! Nong è a casa da sola, proprio adesso. Penso che a Nong manchi tu. Quando abbiamo videochiamato, ha spinto la telecamera con il naso per giocare con te. Si è dimenticata che l’avresti mangiata… Rimettiti in fretta, uomo cattivo.»

Il cipiglio infastidiva Khon Diaw così tanto che premette delicatamente la fronte di Hia Yi con il dito. La fronte di Hia Yi era rugosa perché si accigliava spesso… Stava invecchiando. Invecchiava in fretta perché era irascibile.

«Non essere scontroso, o diventerai un vecchio. Non posso più dire chi è più vecchio tra te e Pa.»

Khon Diaw pensava di non aver bisogno di essere cattivo con Hia Yi anche se avrebbero preso strade separate. Non c’era niente di cui arrabbiarsi o odiare. Era tutto nel passato. L’aveva superato negli ultimi sette anni. Non al cento per cento, ma dovevano andare avanti.

Quando le cose sarebbero tornate alla normalità, avrebbe lasciato i Chen per sempre. Sarebbe potuto tornare per partecipare alle funzioni sociali con Hia Yi qualche volta se Pa o Hia Yi lo desiderassero. Il suo unico obiettivo al momento era porre fine alla relazione di sette anni in buoni rapporti.

«Quando ci lascieremo… ti mancherò? Sicuramente mi mancherai molto tu e Nong. Dovrai prenderti cura di lei, okay? Non lasciarla sola… Come hai fatto con me.»

*********

Khon Diaw si era addormentato mentre Phayak era completamente sveglio. Aggrottò la fronte, perplesso da ciò che aveva detto Khon Diaw. Quando aveva preso a calci Gilayn Wang? Era troppo vecchio per combattere fisicamente con i suoi amici. Quando aveva accusato il ragazzo più giovane di averlo cacciato e di averlo sostituito con Nong…? Non capiva. Era così diverso da lui.

La figura alta si sedette di nuovo sul letto. Aspettò finché non fu sicuro che Khon Diaw stesse dormendo profondamente prima di alzarsi dal letto. Afferrò l’asta della flebo e uscì dalla stanza. Il gruppo di guardie del corpo era ancora lì. Si alzarono e si inchinarono quando lo videro.

«Cos’è successo negli ultimi quattro giorni? Ditemi tutto.»

Phayak si sedette su una sedia davanti alla stanza. Si accigliò mentre ascoltava la guardia del corpo che riferiva di quanto accaduto, incapace di credere alle sue orecchie. Si era svegliato il giorno prima?

«Io?»

«Sì, signore. Vi abbiamo sentito conversare con il signor Tacha ma non siamo riusciti a cogliere l’argomento. Tuttavia, ci ha fatto sapere che era sveglio. Poi è entrato il Maestro, seguito dal signor Gilayn e dal signor Kuea. Un attimo dopo, il signor Tacha è uscito a fare una passeggiata con il signor Kuea, e lei ha gridato che voleva il signor Tacha qui. Non è riuscito a riconoscere nessuno, nemmeno il signor Gilayn.»

«Chi si comporterebbe così?»

Era già abbastanza strano che si fosse svegliato il giorno prima, ma era difficile credere che non ricordasse Lian. Chi avrebbe dimenticato il proprio migliore amico di una vita?

«È vero, signore. Siamo stati noi a inchiodarla sul letto. Il dottore ha dovuto darle un sedativo.»

Phayak si massaggiò le tempie con la sua grande mano. A giudicare da tutte le espressioni delle guardie del corpo, non era una bugia. Era anche turbato da quello che aveva detto Khon Diaw quando aveva fatto finta di dormire… L’aveva fatto perché non sapeva come parlare con il ragazzo più giovane. C’erano così tante domande e cose che desiderava dire… Pensava che il ragazzo più giovane fosse dall’altra parte del mondo, ma in realtà era lì…

«Fammi prendere in prestito il tuo telefono.»

«Eccolo, signore.»

Una volta preso il telefono della guardia del corpo, compose il numero a dieci cifre che ricordava bene. Era il numero di telefono del suo migliore amico che conosceva da quasi tutta la vita. Premette sul tasto di chiamata senza preoccuparsi che fossero le quattro del mattino.

«Pronto? Parla Gilayn Wang.»

La voce irritata del suo amico non lo fece sentire un po’ in colpa. Era lui che poteva dire a Phayak cosa fosse successo esattamente e perché Phayak lo aveva preso a calci.

«Sono io.»

«Yi?»

«Già.»

«Hai smesso di essere pazzo?»

«Non ricordo cosa è successo ieri.»

«Che cosa?»

Il tono acuto e il suono mutevole dall’altra parte fecero sapere a Phayak che Gilayn Wang era sveglio come lo era lui ora. Non poteva credere fosse vero.

«Non ricordo di essermi svegliato ieri. Ero davvero sveglio?»

«…Sì, ti sei svegliato e sei impazzito. Cazzo, non ricordi nulla?»

Phayak alzò gli occhi al cielo e si appoggiò allo schienale. Le guardie del corpo intorno a lui sembravano preoccupate. Il leader dei Chen aveva vuoti di memoria e si era lamentato di non ricordarsi di se stesso quando si era svegliato. Quando fu di nuovo sveglio, dimenticò di aver fatto storie. Se continuava in quel modo, avrebbe influenzato il suo processo decisionale aziendale. Era troppo tardi perché suo padre avesse un altro figlio. Era vecchio.

«Sono preoccupato… Non ricordo cosa ho detto a Diaw… Sembra che abbia detto molto.»

Questo era ciò di cui Phayak era più preoccupato. Qualcosa doveva essere successo tra lui e Khon Diaw in un giorno perso dai suoi ricordi, ma la sua testa era vuota perché non riusciva a ricordare una sola cosa. C’era solo quella sensazione fluttuante, inafferrabile… Come poteva affrontare qualcosa che non riusciva a ricordare?

«Ho una riunione domattina, quindi verrò a trovarti nel pomeriggio. Non fare niente adesso. Non dire una parola.» 

«Sì. Ho fatto finta di dormire. Sono riuscito a chiamarti perché Diaw sta dormendo in questo momento.»

«Bene. Fai finta di dormire, di essere malato, di avere il mal di testa o di andare fuori di testa. Hai vuoti di memoria. Puoi farla franca solo comportandoti come un pazzo. Se non riesci a pensare a niente, di’ solo a Nong Diaw che lo ami.»

«…Chi sano di mente lo farebbe? Incredibile.» 

«Yi… Quando mi hai preso a calci, urlato a papà, tirato fuori la flebo, urlato che saresti andato a trovare Nong Diaw di fronte ai dottori, alle infermiere e alle guardie del corpo, è stato molto più brutto.»

La voce provocante del migliore amico di Phayak gli fece venire voglia di spaccarsi la testa ancora una volta. Il suo viso bruciava fino alle orecchie come non era mai successo prima. Era così patetico? Se fosse stato così terribile con gli altri, come sarebbe stato quando era solo con Khon Diaw?

«Non voglio pensarci. Cazzo.»

«Penso… tu abbia rovinato la tua immagine decente di fronte a Nong Diaw. Beh, non hai mai avuto un’immagine, ma ora è scesa sotto lo zero.»

«Dev’essere divertente prendermi in giro, eh?»

«Non ti sto prendendo in giro. È solo che non ho mai visto il mio amico così impazzito da insistere nel trovare il suo fidanzato. Un gruppo di guardie del corpo ha dovuto bloccarti a letto… Pensavo di guardare una telenovela.»

«Ne hai avuto abbastanza?»

Phayak fece segno alle guardie del corpo di indietreggiare con i suoi occhi. Se le guardie del corpo di papà avessero sentito Lian deriderlo, l’immagine del capo dei Chen sarebbe stata distrutta. Dubitava di avere ancora un’immagine, però. Che umiliazione.

«Anch’io pensavo fosse strano. Non potevi ricordarti di me o di chiunque altro. Ti ho detto il mio nome diverse volte, ma non riuscivi a ricordarlo. Penso che tu mi abbia riconosciuto ma semplicemente non ricordavi il mio nome. Conoscevi solo Khon Diaw. Ti sei arrabbiato quando ho detto che Nu Kuea era andato a fare una passeggiata con Nong Diaw. Non ti sei nemmeno ricordato che Nu Kuea è mio marito e il migliore amico di Nong Diaw.»

Phayak sospirò tra sé. Non era un uomo di molte parole. Le esperienze gli avevano insegnato ad ascoltare più che a parlare. Allora, perché quello che era il giorno prima, lo aveva dimenticato, così… pazzo? Beh, doveva essere stato davvero pazzo. Non ricordava un cazzo, ma aveva urlato agli altri e fatto un gran clamore.

«Ti eseguiranno di nuovo una TAC. Scopriremo allora cos’hai che non va. Dubito che morirai. Farai semplicemente una cazzata.» 

Phayak avrebbe voluto poter chiamare Kuea Keerati per testimoniare che Lian era una rottura di palle. Non si comportava mai in quel modo quando era presente il suo Nu Kuea. Sarebbe stato il gentile e composto Hia Lian. Che falso… un fottuto bugiardo. Tuttavia, la loro banda era troppo vecchia per rovinare scherzosamente l’immagine di Lian di fronte a Nu Kuea.

«Non stressarti. Se hai paura di perdere di nuovo i ricordi, registra te stesso in modo da poter poter collegare i tuoi pensieri dopo esserti svegliato. Parla molto con te stesso in modo da smettere di contraddirti. Hai lasciato casa tua e ti sei comportato come se non ti importasse di lui, ma quando ha cercato di andarsene, ti sei innervosito. Hai ribaltato la macchina e hai perso la memoria. Inoltre, quando ti sei svegliato, potevi solo ricordare lui. Inizia con un botto, finisce con un piagnucolio. Hai sentito questa frase?»

Riattaccò bruscamente al suo migliore amico e strinse i denti, quasi buttando via il telefono. Giurò che avrebbe preso a calci Lian ancora una volta dopo essere stato dimesso. Qualcuno come Phayak Chatdecha Chen non avrebbe mai finito con un piagnucolio!
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Phayak entrò nella stanza di rianimazione e trascinò la sedia vicino al letto per sedersi mentre guardava il piccolo ragazzo che dormiva sul divano. Sebbene ci fosse una stanza separata per l’accompagnatore del paziente, Khon Diaw aveva portato il suo cuscino malandato e una coperta per rannicchiarsi su quel divano stretto.

Il ragazzo più giovane era con lui dal giorno in cui era stato ricoverato. La luce fioca della lampada rendeva difficile vedere chiaramente il viso di Khon Diaw… Tuttavia, stare in ospedale non doveva essere comodo come nello showroom. Inoltre, il cane dagli occhi sporgenti, quello che il suo fidanzato temeva che mangiasse, non era lì.

Le labbra di Phayak si arricciarono mentre ricordava il giorno in cui aveva portato a Khon Diaw il cane dagli occhi sporgenti… Quei due migliori amici stavano parlando di come lui e Gilayn Wang mangiavano i cani. Il modo in cui portava il cane con una mano probabilmente sembrava che stesse per cucinarla, ed era per questo che Khon Diaw era terribilmente scioccato. Phayak non sapeva come portarla correttamente, quindi l’aveva sollevata per la pancia. Dal momento che non lottava o piagnucolava, supponeva che non si sentisse ferita.

Toccò i capelli morbidi del ragazzo più giovane, gli accarezzò la testa e gli strofinò la fronte. Il debole profumo dello shampoo e della lozione che Khon Diaw usava quotidianamente spinsero Phayak a mettere la fronte su quella del fidanzato. Il calore della loro pelle toccata alleviava la sua preoccupazione. Almeno Khon Diaw era lì.

Le lunghe e folte ciglia si poggiarono sulla sua pelle… Le piccole labbra socchiuse spinsero Phayak a sigillare quelle morbide labbra con le sue. Il leggero sapore del latte indugiò sulle labbra di Tacha… La sua bocca sapeva di burro quando Phayak vi infilò la lingua… Prese la morbida guancia con la mano sinistra e girò il viso del ragazzo più giovane per ricevere il suo bacio sempre più fervente.

«Ah, cosa stai facendo?!»

Phayak fu sorpreso quando il suo labbro venne improvvisamente morso. Fu tirato su per la testa dalla sedia e trascinato a terra con la morbida coperta in pugno.

Gli occhi acuti di Phayak si spalancarono su Tacha Wongteerawit, il suo adorabile fidanzato, che si era messo in posizione di combattimento con un piede sul petto di Phayak. I grandi occhi rotondi lo fissavano, poi sbatterono le palpebre e si allargarono allo stesso modo.

«Hia Yi! Mi hai spaventato!» 

Chi dovrebbe aver paura di chi qui?! Che diavolo è questo?!
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Simax81
Per riportare indietro il suo fidanzato... la Svizzera era vicina come la strada principale." Leggi il resto »

Determinato a riaverlo!

Simax81
Le guardie del corpo lavorarono velocemente. Un'infermiera gli collegò la flebo al braccio non appena le venne richiesto. Tutto tornò…" Leggi il resto »

Furbo. Adesso si finge gravemente malato.

Simax81
Chi dovrebbe aver paura di chi qui?! Che diavolo è questo?!" Leggi il resto »

È piccolo ma è un combattente.

Dangereuse
Chi dovrebbe aver paura di chi qui?! Che diavolo è questo?!" Leggi il resto »

Diaw aawwwwwww , caccia gli artigli piccolo e fatti valere 🔥🔥🔥🔥🔥🔥

Loredana
Per riportare indietro il suo fidanzato... la Svizzera era vicina come la strada principale." Leggi il resto »

Meglio tardi che mai….

Loredana
Chi dovrebbe aver paura di chi qui?! Che diavolo è questo?!" Leggi il resto »

Sembra piccolo e innocente ma se vuole…..😏😏😏😉😂

Monica
Le guardie del corpo lavorarono velocemente. Un'infermiera gli collegò la flebo al braccio non appena le venne richiesto. Tutto tornò…" Leggi il resto »

Che baro! 🤦

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