MAKORN CHEN – SPECIALE 2

Dopo la laurea, Nathee Kosolyuparet aveva aperto il proprio negozio di skateboard. Ten si era offerto volontario per aiutarlo a vendere merci e attrezzature importate dall’estero. Da quando suo padre era stato privato del diritto di voto per dieci anni per quella questione politica, anche la sua famiglia era stata colpita, al punto che il volume d’affari della società commerciale di importazione ed esportazione che gestiva si era dimezzato, ma visto che Ten era una persona intelligente e aveva tanti amici, stava ricominciando a crescere dopo quella battuta d’arresto.

La situazione del padre non era così grave da arrivare al carcere come tanti altri: suo padre era un politico che si era preparato da tempo a situazioni del genere e la casa e l’auto erano entrambe intestate a suo fratello. Non avevano beni coniugali perché i loro genitori non li avevano registrati al momento del matrimonio La madre aveva venduto alcune azioni dell’azienda per aiutare il marito e ora non era più la principale azionista dell’emittente televisiva. Suo fratello maggiore era stato trasferito per assumere l’incarico in una piccola e remota provincia. C’era solo sua sorella Lika che lavorava ancora nello stesso posto. Anche se la famiglia Kosolyuparet non era più benestante, la loro vita non era molto dura. Dovevano semplicemente adattarsi a quella vita diversa dal passato.

Anche se Nathee era un membro della famiglia Chen, ciò non significava che avesse dei privilegi: aveva un limite di denaro che poteva utilizzare ogni mese come desiderava. Ma se avesse avuto intenzione di usarne di più, doveva avere una buona ragione e doveva anche imparare a risparmiare denaro. Tutto era allo stesso livello del figlio di Makorn: se voleva più soldi doveva guadagnarseli da solo.

Per lui era una cosa nuova, non aveva mai dovuto fare nulla prima, ma era da un anno che cercava di scrivere da solo un business plan per aprire un negozio. Fin dall’inizio voleva costruire un grande showroom di skateboard, ma l’uomo aveva rifiutato la proposta e l’aveva richiamato perché aveva commesso degli errori in diversi punti, quindi probabilmente avrebbe fallito. Alla fine, iniziò con un negozio di skate, piccolo quanto il negozio originale di Ten. Lui era anche il suo socio principale e inoltre, non avendo abbastanza soldi iniziali per assumere dei dipendenti, doveva fare tutto da solo.

«No, non voglio che tu sia nei guai. Ma voglio che tu impari che i soldi, ogni baht non è facile da ottenere. Devi fare affidamento sulla tua capacità di sostenerti e aspettare fino al giorno in cui avrai successo e poter dire agli altri che quello che hai oggi è grazie a quello che hai fatto in passato, invece di dire solo che io sono responsabile di darti soldi, di averti aiutato a trovare un negozio, ecc.. Altrimenti sarò io ad aprire un negozio al posto tuo.»

Anche se era estremamente stanco e il suo progetto di aprire un grande negozio si era trasformato in uno negozio, non si arrese. Quella era la prima opportunità per farlo da solo. Anche Ten lo aiutò. Aveva fatto del suo meglio e gli aveva persino ceduto l’intero negozio perché Ten non voleva più gestirlo e doveva occuparsi dei suoi affari di famiglia. Il giorno dell’apertura, i suoi genitori, suo fratello e sua sorella, Ten e la sua famiglia, e tutti i suoi amici andarono a congratularsi con lui. Solo Makorn non poteva essere lì per sostenerlo perché doveva partecipare alla riunione dei genitori del primo anno di università di suo figlio… Quella sarebbe stata anche l’ultima riunione dei genitori a cui l’uomo avrebbe partecipato.

Non appena entrò nel primo anno di università, Yi fu impegnato a scrivere un piano aziendale finché suo padre non lo approvò. Lo showroom di Ratchaprasong avrebbe cambiato il suo modello di business per accettare solo auto importate dall’estero che i clienti avevano ordinato. C’era anche un’asta di auto in edizione limitata. C’erano solo poche auto lussuose al mondo, ma il concessionario della famiglia Chen era l’unico distributore in Thailandia.

Nathee era più grande, ma aveva appena aperto un piccolo negozio. Non poteva scoraggiarsi, doveva fare del suo meglio ed essere diligente nel prendersi cura della sua piccola attività, così che potesse diventare grande come previsto.

Oltre al suo negozio, aveva iniziato anche a fare il modello fin da quando era uno studente. Poiché Makorn gli aveva detto di provare, alla fine aveva scoperto che gli piaceva quel tipo di lavoro, ma si era concentrato sullo shooting di abiti unisex che potessero essere indossati sia da donne che da uomini. Ora quelle riviste per adolescenti stavano diventando molto popolari e non avevano bisogno di utilizzare modelli molto famosi e popolari, quindi Nathee riceveva 1 o 2 inviti di lavoro ogni mese. In più sapeva andare in skateboard, quindi riceveva spesso lavori di street fashion, in cui veniva fotografato mentre saltava o girava in aria, oppure mentre teneva in mano un bello skate.

Un’altra cosa che era cambiata era che aveva smesso di partecipare agli eventi sociali da quando si era unito alla famiglia Chen. In ogni caso non era quella la vita che gli piaceva. Makorn non l’aveva mai costretto ad andare. Era come se il nome di Nathee Kosolyuparet fosse davvero scomparso. Ma era una vita che gli piaceva moltissimo: ogni giorno tornava a casa a mangiare con lui e giocava con Lan Lan. Era estremamente felice.

**********

Makorn Chen distolse lo sguardo dal documento che aveva in mano, sorrise e guardò un uomo e un puma, giacevano fianco a fianco sulla moquette. Le gambe lisce sotto i pantaloncini aleggiavano sul corpo di Lan Lan e rideva guardando la sitcom in TV. Ultimamente al suo giovane marito piaceva molto indossare una maglia oversize con jeans attillati. Ma quando tornava a casa, si cambiava in pantaloncini che gli coprivano a malapena il sedere.

I documenti finanziari del piccolo negozio di skate non mostravano molto, avevano aperto il negozio da poco e il loro conto era ancora in rosso, ma stava migliorando poco a poco. Quel tipo di negozio aveva uno specifico tipo di clientela, ci voleva tempo per realizzare un profitto.

Una mano grossa puntò la punta della penna, firmò il documento e poi posò la cartella sul tavolo. Prima di chiamare il giovane marito affinché si sedesse accanto a lui, le braccia forti parzialmente avvolte attorno alla sua vita. L’altra mano strinse e impastò la coscia morbida che poggiava sul suo grembo. Non sapeva perché al giovane piacesse così tanto quella sitcom.

Nathee si divertiva guardare la TV, e lui si divertiva a baciarlo. La sua bocca si increspò dolcemente contro i suoi capelli, prima di mordicchiargli la guancia fino a farlo gemere dolcemente in segno di protesta. Nathee alzò gli occhi per guardare l’uomo.

«Hia, vai a farti la barba. Mi stai pungendo la guancia.»

«Di chi è la responsabilità?»

«Ma Hia, quanto ti ho rasato, non sapevo sarebbe andata a finire così.»

Perché il suo giovane marito era così carino anche quando aveva un’espressione arrabbiata? Dopo averlo stuzzicato ancora un po’, Makorn lasciò che il giovane guardasse la sitcom fino alla fine, poi lo portò ad un ‘appuntamento in cucina’. Dopo averlo portato in diversi paesi, province, cene lussuose e via dicendo, aveva scoperto che a Nathee piaceva di più quando era lui a cucinare.

Ogni volta che Makorn Chen cucinava, al piccolo cervo piaceva girargli intorno, ma si rifiutava di aiutarlo. Le braccia sottili amavano abbracciarlo da dietro mentre avanzava. Ovunque andasse, si comportava come se non avesse forza, lasciandosi trascinare emettendo gemiti lamentosi. A volte, si sedeva e dondolava le gambe sull’isola al centro della cucina, mangiando snack e aspettando che lui lo baciasse e usasse la punta della lingua per rubare gli spuntini dalla sua bocca morbida.

Molte volte, quando Makorn non sopportava la tenerezza del suo giovane marito, doveva posare il coltello per tagliare le verdure, prendere il giovane e attaccarlo prima di… Proprio come oggi, perché il piccolo cerbiatto avrebbe dovuto volare in Inghilterra per una settimana intera.

Makorn teneva il cerbiatto di fronte all’isola con un braccio intorno alla vita sottile. Il cerbiatto era così esausto che non riusciva a stare in piedi finché le sue gambe non cedettero. L’altra mano era saldamente piantata sul pavimento dell’isola come base per muovere il corpo e ‘colpire’ il giovane fino a farlo piangere dalla goduria. A questo punto smise di combattere e rimase immobile, lasciando che Makorn finisse di cucinare.

«Mi mancherai, ma sarò paziente.»

Quando finirono di mangiare, Nathee ricominciò a lamentarsi. Per la prima volta il piccolo cervo sarebbe volato da solo per andare in Inghilterra per visitare Tacha per conto di suo marito. Makorn doveva andare personalmente a vedere i progressi del circuito di Formula 1 nel Nord-est. Costruire la pista più grande dell’Asia era pieno di problemi che provocavano mal di testa.

«Lo so… Grazie per andare a nome mio.»

«Naturalmente! Nostro figlio gareggerà nel taekwondo per la prima volta. Devo incoraggiarlo!»

Un sorriso fece incurvare gli angoli delle labbra dell’uomo più grande mentre Nathee presumeva che Nong Diaw fosse già loro figlio, da quando lo aveva portato con lui e guardare il bambino per la prima volta. Anche se i due non si erano mai conosciuti prima, sembrava esserci un legame invisibile.

*********

Il tempo risale a quel giorno.

«Nong è così carinoooo, Hia… Mi batte forte il cuore.»

Makorn Chen sorrise alla vista dei suoi bellissimi occhi spalancati mentre guardava segretamente lo studente ballare all’evento scolastico. Nathee era come una madre che accompagnava il proprio figlio il primo giorno di scuola. Sapeva che il cerbiatto lo faceva per lui: tutto ciò che Makorn amava, lo amava anche Nathee, e dava sempre importanza a tutti quelli a cui teneva anche se non era affatto necessario.

«V… voglio davvero avere un bambino carino come lui.»

«Allora, vorresti essere il padrino di Nong Diaw? Posso parlare con lui e informare l’insegnante responsabile della sua classe.»

«È possibile?… Ma non voglio che lui sappia…»

Con l’attuale status di Makorn, Nathee non era ancora pronto a conoscere il piccolo Tacha, e non era sicuro dell’effetto che avrebbero avuto sui suoi ricordi mancanti. Se Khon Diaw avesse incontrato di nuovo Makorn ora, era comunque uno sconosciuto. Il giovane Diaw non conosceva più la famiglia Chen.

«Ma puoi incontrare Nong Diaw… Vai a trovarlo al posto mio… Siamo comunque gli sponsor della scuola.»

«Va bene, allora… Vorrei chiederti il ​​permesso di incontrarlo~»

**********

Il bambino Tacha nella sua uniforme della scuola elementare veniva accompagnato nel cortile della scuola dal suo insegnante mentre gli altri bambini giocavano. Diaw non capiva perché ci fosse qualcuno che era andato a trovarlo visto che suo padre era tornato da poco, ma non poteva fare a meno di emozionarsi. Il suo cuoricino sperava segretamente che suo padre avesse cambiato idea e che lo avrebbe riportato in Thailandia per vivere insieme.

Ma quando i suoi occhi si spalancarono, vide uno sconosciuto in piedi vicino all’altalena. Il bambino si allontanò rapidamente e si aggrappò alla gamba del maestro, ma di nascosto si sporse in avanti per guardarlo con interesse.

«Nong Diaw… Ciao.»

Aveva i capelli biondi, portava gli occhiali e indossava una maglietta a maniche lunghe e una sciarpa, in più parlava thailandese.

«È piuttosto timido. Potrei dover rimanere con voi per tutto il tempo.»

«Piacere, Nong Diaw… Ah… il mio nome è Nathee. Puoi chiamarmi ‘Phi’.»

Dopo aver ringraziato l’insegnante in inglese, il ragazzo più grande si abbassò e si presentò in thailandese. Gli occhi di Tacha erano spalancati e poteva vedere chiaramente il ragazzo. Un sorriso gentile e i suoi bellissimi occhi lo facevano sembrare un angelo in una favola.

Ma il bambino non aveva ancora il coraggio di parlare con quello strano ragazzo più grande. Tutto ciò che fece quella persona era parlare con una voce dolce e gradevole. A parte annuire timidamente rispondendo alle sue domande, era ancora poco sicuro, tant’è che continuava a guardare segretamente l’insegnante. Dopo un po’, il ragazzo dovette andarse.

«Dopo un po’… No, P’Thee tornerà a trovarti tra più di tre mesi, e la prossima volta mio fratello ti comprerà delle merendine golose, ciao!»

«Altri quattro… No, poco più di tre mesi e verrò qui per rivederti. La prossima volta ti comprerò degli snack deliziosi. Ciao ciao!»

La piccola mano del bambino si alzò per salutare prima di sussurrare ‘ciao’ al ragazzo più grande e nascondersi di nuovo dietro l’insegnante. La prospettiva che altre persone venissero a trovarlo entusiasmò Tacha finché l’insegnante non lo prese per mano e lo condusse di nuovo nell’edificio scolastico. La sua faccia era compiaciuta e si voltò segretamente dall’altra parte per vedere quel ragazzo che era ancora nello stesso posto. Quando i loro occhi si incontrarono, lo salutò rapidamente con la mano.

«Vuoi rivederlo? Se non ti piace, non lo farò più venire. Ma se ancora non ne sei sicuro, prova a incontrarlo di nuovo e starò con te come lo sono stata oggi. Va bene?» chiese l’insegnante al bambino.

«Uhm.»

********

Tacha non era sicuro che quel ragazzo avrebbe mantenuto la sua promessa. Anche suo padre che diceva che sarebbe venuto spesso, veniva solo una volta all’anno. Anche se facevano una telefonata internazionale, non era come vedersi faccia a faccia.

«Lo stai aspettando?»

«Si…»

Due migliore amici erano sdraiati a letto insieme mentre si nascondevano sotto le coperte e si aiutavano a vicenda a colorare un calendario di dinosauri… Tre mesi e mezzo, aveva detto tre mesi e mezzo, ma più si avvicinava quel giorno più Khon Diaw temeva che non sarebbe venuto.

«È un angelo? Ha le ali?»

L’indice di Kuea Keerati picchiettò sul disegno sul calendario. Era un personaggio dei cartoni animati dai capelli dorati, indossava degli occhiali e una sciarpa. Tacha aveva provato a raccontare al suo amico più caro delle caratteristiche del ragazzo più grande.

«Non ho guardato, forse le ha.»

«La prossima volta prova ad esprimere un desiderio.»

«Cosa dovrei chiedergli?»

Se avesse chiesto di tornare in Thailandia a vivere con suo padre, probabilmente non avrebbe potuto farlo, perché aveva pregato Dio molte volte senza alcun risultato. Quella richiesta poteva essere eccessiva perché la Thailandia era molto lontana.

«Chiedigli… un gelato! Il cono gelato di Miss Missouri.»

La gelateria di Miss Missouri era a pochi passi dalla scuola, ma lui e Kuea erano in collegio, quindi non potevano uscire dal distretto scolastico. Mangiavano il gelato solo quando i ragazzi più grandi lo compravano per loro o i genitori di Kuea venivano a trovarli.

I genitori di Kuea venivano ogni volta durante le vacanze e l’ultimo giorno di scuola avrebbero portato a casa Kuea. La famiglia del suo caro amico viveva all’estero ma era comunque in Europa, così poteva vederli più spesso. Nel frattempo, doveva stare con gli altri bambini che non tornavano a casa durante le vacanze scolastiche e andare alle attività della chiesa con l’insegnante.

«Allora glielo chiederò. Uno al sapore di caramello salato!»

«Oh, chiedine due così possiamo mangiarli insieme! Uno anche al cioccolato… E ricoperto anche con qualche scaglia di zucchero!»

«Ma… E se non viene?»

I suoi occhi grandi come quelli di una bambola, guardavano incerti le proprie mani. Ma il piccolo abbraccio del suo caro amico, insieme alla punta del suo naso che toccava la sua grande guancia, fece alzare di nuovo il suo sguardo.

«Te lo comprerò io e basta! Te ne darò tre, no… Quattro! Te ne darò sicuramente più di lui perché ti voglio più bene io!»

In questo mondo, ci sarebbe mai stato qualcuno che lo avrebbe amato tanto quanto Kuea?

***********

È venuto come promesso! Il bambino di nome Tacha con un maglione ricamato con un orso veniva condotto per mano dalla sua insegnante di classe nella sala ricreativa perché fuori il tempo cominciava a diventare freddo. Nella stanza c’era un pavimento di gomma a forma di lettere inglesi e giocattoli di mattoncini in una cassa. I suoi occhi si spalancarono quando vide il ragazzo più grande seduto al centro della stanza in attesa. Davanti c’era anche una scatola a forma di orso.

«Mi spiace, la gelateria di Miss Missouri è chiusa oggi. Quindi ho comprato questo da un altro negozio… Ti piace? È cioccolato.»

Anche se non era il gelato al caramello salato di cui parlava l’insegnante, la grande scatola di orsetti di cioccolato gli fece spalancare gli occhi. La bocca morbida prese la forma di una O. Era così felice che le sue guance diventarono rosse, ma era ancora così imbarazzato da ritirarsi e nascondersi dietro l’insegnante.

«Andiamo a sederci con lui.»

Questa volta, il bambino Tacha, fu più coraggioso. Sebbene fosse spaventato, accettò di salutarlo e di presentarsi timidamente. Si comportava in modo strano perché Nathee sembrava molto felice che si fossero incontrati.

«Tra altri quattro mesi verrò a cercarlo di nuovo. La prossima volta prometto che comprerò il gelato al caramello salato dal negozio di Miss Missouri per Nong Diaw.»

I suoi occhi si spalancarono e guardò il sottile mignolo che gli era stato offerto. Prima che l’invito dell’insegnante facesse sì che la manina si allungasse e agganciasse il mignolo, Tacha fece la promessa e ritirò rapidamente la mano. Il suo sorriso era così bello che Tacha era determinato ad affrettarsi a dire a Kuea Keerati che era davvero un angelo.

**********

Ci volle un anno prima che il ragazzino parlasse con Nathee. Andare a trovarlo tre volte all’anno occupava molto del suo tempo, ma l’ultima volta, era stato lui ad agitare la piccola mano per primo per salutarlo. Nel giro di pochi minuti si rese immediatamente conto di quanto fosse significativo lo sforzo che aveva fatto.

Il ragazzo era arrivato in Inghilterra dalle scuole elementari. Pensava che Nahee fosse uno dei sostenitori della scuola e che casualmente fosse thailandese. Dopodiché, Nong Diaw lo aveva incontrato senza l’insegnante e invece aveva portato Kuea Keerati come aiuto.

Il figlio minore dei Keerati era pulito e carino, degno di essere l’unico figlio dell’Ambasciatore. e Lady Kewalin. Aveva ascoltato i due bambini condividere i loro sogni per il futuro, i dolcetti natalizi o la raccolta di regali con i loro compagni di classe.

Aveva solo mezz’ora alla volta per trascorrere del tempo con i bambini. Non poteva essere più così perché la scuola non lo permetteva. Quella scuola era così buona che aveva un elenco di tutti i genitori, ma i sentimenti del bambino erano la cosa più importante. Più il ragazzo Tacha cresceva… più suo padre veniva a trovarlo di rado, finché non si era arrivati a una sola telefonata internazionale quando il ragazzo iniziò la scuola secondaria.

«Hia… Mi dispiace per te. Non possiamo accettare che Nong Diaw viva con noi? Non vedo affatto la necessità della famiglia Wongteerawit.»

«No, dopotutto quella persona è suo padre… Possiamo solo aspettare e portarlo qui quando avrà vent’anni. È come quando ti ho portato qui a vivere con me.»

«Ma quello è stato molto tempo fa. E non riesco ad andare a trovarlo spesso. La prossima volta gli chiederò di potergli scrivere una lettera. Voglio proteggere il mio bambino!»

La preoccupazione di Nathee lo faceva sentire grato per tutto ciò che li teneva insieme. Nong Diaw era la persona che voleva davvero proteggere, che si trattasse di amore o di preoccupazione, incluso il sentirsi in colpa per aver costretto un bambino così piccolo a vivere tanto lontano quanto l’Inghilterra…  ma era un piano a lungo termine. Essere lontano da una famiglia malata di mente avrebbe permesso al piccolo Diaw di crescere felicemente.

«Puoi chiamare da qui.»

«Se chiamerò spesso, dovrò sicuramente trasferirmi in Inghilterra…»

Makorn Chen sorrise al ragazzo che teneva sinceramente a Nong Diaw. Dopodiché, il suo giovane marito impiegò il suo tempo a scrivere lettere e a comunicare attraverso i continenti con Khon Diaw. A volte aveva dovuto aspettare mesi per una lettera di accettazione, ma a Nong Diao piaceva davvero scrivere lettere: il ragazzino riusciva a esprimere meglio i suoi sentimenti attraverso le lettere che quando si incontravano faccia a faccia.

«Sto per competere nella mia prima gara di taekwondo. Se puoi venire, vorrei che tu venissi.»

Naturalmente il giovane aveva quindi chiuso immediatamente il negozio e prenotato un biglietto aereo per l’Inghilterra per vedere suo figlio gareggiare per la prima volta nel taekwondo. Poi era passata una settimana ed era tornato in Thailandia con una sua foto insieme a Nong Diaw con in mano una medaglia di bronzo e un grande orsacchiotto. 

Da quel giorno quella fotografia rimase nella loro camera da letto, anche se l’immagine era sbiadita con il tempo. Nella camera da letto al terzo piano della Villa Chen, c’era una foto di Makorn in piedi fianco a fianco con suo figlio il giorno della sua laurea, abbinata alla foto di una medaglia di bronzo. La prima di Nathee e Nong Diaw… Le altre foto, riposte in altri dieci album, erano custodite con cura dal giovane marito nella libreria della loro casa. 

*********

Makorn Chen tirò per la vita il suo giovane marito, che ora aveva trentasette anni, e lo abbracciò. In diciassette anni interi di vita matrimoniale avevano attraversato ogni genere di emozione, belle giornate, litigi, incomprensioni… E il tempo lo aveva fatto diventare un adulto più calmo. Anche se gli piaceva ancora tingersi i capelli di biondo, il suo abbigliamento da street style era cambiato in uno più semplice come Uniqlo e Muji.

La punta del suo naso sfiorò la guancia dell’uomo con cui stava insieme da molto tempo, prima di appoggiare il mento sulla sua spalla e guardare l’album fotografico del ragazzino Tacha. Ogni ricordo era incluso lì.

«Nong Diaw è cresciuto fino a diventare troppo carino… Ma non sono sicuro che Yi e Nong Diaw possano davvero accettarmi o meno.»

Nathee era preoccupato che ciò avrebbe influenzato il rapporto di Makorn con suo figlio. In più era ancora preoccupato che Nong Diaw si sarebbe arrabbiato se avesse saputo che Nathee non era uno sponsor della scuola e si era rifiutato per così tanto tempo di rivelare la sua vera identità. Il consorte di Makorn accettava di essere solo una persona segreta. Restava nel suo spazio per accontentare tutti.

Non era che suo figlio non fosse pronto, ma lo stesso Nathee non era pronto per incontrare Yi. L’uomo non voleva fargli pressioni; inoltre erano successe molte cose nella famiglia Chen nel corso degli anni, il che aveva causato il rinvio del loro incontro. Ora che suo figlio aveva formato una famiglia, Nathee non aveva più scuse per scappare.

Con Yi sarebbe andata bene, e con Nong Diaw sarebbe andato ancora meglio… A chi non sarebbe piaciuto Nathee? Era assolutamente impossibile. Anche la stanza del cucciolo di chihuahua di Nong Diaw era stata realizzata dal più giovane. Quando Nong Diaw non era a casa, Nathee si comportava come la madre del cane. Anche i due nuovi cuccioli di puma di Yi venivano allevati da lui.

«Perché non dovrebbe andare bene? Tutti ameranno come ti amo io.»

«Questo mi preoccupa davvero.»

La piccola figura ripose l’album fotografico sullo scaffale prima di girarsi, abbracciare la vita del marito e seppellire il volto tra le sue spalle larghe… Non importa quanto tempo fosse passato, abbracciarsi era ancora molto caldo e immutato.

«Non preoccuparti… andrà tutto bene.»

Il rumore della porta dello studio che si apriva fece spostare leggermente Nathee. Era una domestica che era venuta a riferire che erano arrivati ​​i suoi figli. Mani spesse si intrecciarono con le mani sottili e strinsero delicatamente prima di portarlo fuori dallo studio. 

Durante il tragitto dallo studio alla piccola sala ottagonale, Nathee sembrava essere così nervoso da stringergli forte la mano. La voce di Nong Diaw che discuteva con Yi riguardo al regalo di compleanno di Kuea Keerati divenne più forte e più chiara. Finché entrambi non si voltarono e lo videro.

«Papà, ciao… Ah…»

L’alta figura si spostò di lato e tirò la mano della persona dietro di lui in modo che stesse al suo fianco. La sua mano grossa lasciò la mano sottile e la sollevò per toccare il centro della sua schiena magra. I grandi occhi di Nong Diaw si spalancarono e brillarono di eccitazione. A differenza di suo figlio che annuì e le cui sopracciglia non si aggrottarono come facevano di solito.

«Il marito di papà… Nathee Chen

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