KINNPORSCHE – SPECIALE FINALE 2 (M)

Il compleanno di Kinn

-Porsche-

Anakinn

Ana voleva dire ‘grande’. 

Kinn significava ‘serpente o drago’.

Kinn era così orgoglioso del suo nome, significava un serpente molto grande! Raccontava spesso barzellette brutte, era sempre stato così. 

Ad esempio: «Mi fa male il braccio, proprio adesso che ho fatto pipì, mi sembrava di aver trasporto dieci chilogrammi di roba pesante e continuava ad allungarsi.», oppure: «Non avevo davvero bisogno di una cintura, ho solo preso l’estremità della coda del mio serpente e l’ho avvolta attorno al mio corpo e ai miei pantaloni.» 

Ogni volta che ascoltavo le sue brutte battute, riuscivo solo a sorridere seccamente per incoraggiare il mio ragazzo, avrebbe dovuto cambiare il suo nome da Anakinn ad Anajan*! 

Dannazione! Non era per niente creativo.

[N/T:*Anajan significa Oscenità]

«Ahahahahah!» Ero sdraiato sul letto agitando i piedi, guardai Kinn che aveva avvolto la sua vita in un asciugamano flettendo i muscoli allo specchio e fece una stupida faccia orgogliosa della sua perfezione, sia il suo fisico che il bel viso erano oltraggiosi, era bello più di chiunque altro tra i suoi antenati. La sua bellezza aveva oltrepassato il cielo e la terra.

Crescere in un ambiente in cui tutto era servito, essere bello, ricco e avere una buona reputazione nella società, tutto questo non aveva aiutato affatto il suo cervello a svilupparsi. 

Beh, ma dovetti ammettere che… tutte le persone intorno a lui erano pazze, come Tankhun.

«Non hai ancora finito? Voglio uscire, andare subito alla festa!» 

All’improvviso, il suono delle urla e dei colpi alla porta di Tankhun risuonarono fuori dalla stanza, come se uscisse dalla mia mente. Quel figlio di puttana! Dannazione!Pensai a lui e lo capii subito! Orecchie da fantasma, occhi da fantasma*. Bastardo!

[N/T*: หูผีตาผี (orecchie fantasma occhi fantasma) dall’idioma หูผีจมูกมด (orecchie fantasma naso di formica) significa riconoscere le cose rapidamente e prontamente]

«Si lo so.» Kinn si accigliò e gridò di rimando immediatamente, sospirai e mi alzai dal letto, stiracchiandomi un po’ prima di prendere una camicia bianca da indossare, mi vestii secondo il mio stile a dire il vero, avevo finito di farmi la doccia da un po’. L’outfit era solo una camicia con dei normali pantaloni neri, ma il bastardo di Kinn mi aveva fatto fare una figuraccia. Mi aveva incastrato! Aveva indossato il suo abito su misura. 

Devi andare a fare onore a tuo padre? Non avevi detto di volere un semplice compleanno? Uno tranquillo? Bufalo!

«Hai già finito, bufalo?» mormorai, avvicinandomi per spazzolarmi i capelli e metterli a posto, poi uscii dalla stanza.  Per quanto riguardava Kinn, era ancora ossessionato da spruzzare di profumo finché l’odore non si sarebbe diffuso nella stanza. 

É chiaro che mi hai ingannato. Figlio di puttana!

In quel momento stavamo alloggiando in un resort vicino al mare, quasi tutti erano venuti cogliendo l’occasione per rilassarsi e per festeggiare il compleanno del leader della famiglia principale, Kinn, che aveva cancellato tutti i suoi impegni per l’occasione. 

Gli spiriti guardiani avrebbero vegliato su di lui durante la festa, in modo tale che potesse prendersi tutto il tempo per stare con le persone che amava, come me, diceva lui. 

In ogni caso, l’azienda era nel caos più totale perché Kinn riceveva regali da tutto il mondo, come se fosse una superstar, questo lo aveva reso ancora più eccitato di prima. Ero stanco, troppo stanco di quella dannata famiglia.

«Quando posso scendere? Cosa state facendo??? Sto scaldando la voce dal primo pomeriggio, ordinando liquori, ordinando vino. Ho languito aspettando che Kinn scendesse per dare inizio alla festa finché la mia gola non si è seccata e si è trasformata in polvere. Non provi pena per me eh?» Non mi importava da quando mi ero abituato al comportamento insolito di Tankhun.

«Ciao Pete… come sta Venice?» Scesi le scale e vidi Pete e la sua famiglia seduti in macchina che mi seguivano, stavano aspettando me e Kinn.

«Buongiorno, zio Porsche, Venice, dì buongiorno..» Pete sollevò le mani di Venice, che aveva una faccia accigliata esattamente come Vegas, per salutarmi. Poi anche Macao, seduto accanto a lui, mi salutò.

«Da quanto tempo siete qui?» Mi avvicinai e accarezzai affettuosamente la testa di Venice. Anche se Venice era irritato e si comportava esattamente come Vegas, il bambino sembrava comunque carino. Come avevano potuto crescere un bambino in modo che assomigliasse così tanto a suo padre? 

«Siamo arrivati adesso… ci siamo fermati solo per comprare un regalo per il signor Kinn quindi siamo arrivati un po’ in ritardo.» disse Pete, poi si voltò per salutare Kinn, che sorrise ampiamente per salutare i suoi parenti mentre scendeva. Bene, era arrivato, non avremmo dovuto ricorrere alla portantina per portarlo giù.

«Signor Khun, l’impianto audio è pronto.» Arm era venuto a dircelo, veniva dalla parte anteriore della casa.

«Bene! Quindi accendi la prima canzone per dare il benvenuto a Kinn, si chiama Buon compleanno! Sam Cha!» Tankhun corse via per l’eccitazione. 

Fuori, Time, Tae, Kim, Ché, Pol stavano grigliando il manzo e il maiale mentre ci aspettavano. Quanto a me e Kinn, eravamo ancora con Pete e la sua famiglia. 

Bastava guardarli in faccia per capire che Tankhun aveva costretto sicuramente Pete a venire e Vegas, Macao e Venice avevano fatto una smorfia, come se volessero morire.

[N/T* Canzone: Buon compleanno versione Sam Cha https://www.youtube.com/watch?v=0AGa8dasryo]

«Buon compleanno, Secondo Fratello. Questo è un piccolo regalo da parte della mia famiglia.» Vegas sorrise a Kinn, che non sapeva dire quanto fosse sincero quel sorriso, perché tracce della discordia esistevano ancora e non potevano essere facilmente risolte.

Kinn e Vegas erano ancora come un incontro di boxe non risolto all’interno della famiglia, e ogni volta che si affrontavano, continuavano ad avere uno verso l’altro una doppia faccia.

«Davvero? Non dovevi sforzarti troppo. Sei molto premuroso.» disse Kinn, poi prese il regalo, che era una grande borsa di marca di fascia alta e me la consegnò come se fossi il suo servitore. Feci una smorfia e pensai tra me e me; okay, lasciamo perdere, per oggi.

Era la sua giornata, era il suo compleanno.

«In realtà, non è così difficile superare i propri limiti e anche Pete vuole incontrare i suoi amici… spero che il Secondo Fratello non si senta a disagio ad avermi qui.» Pete spinse in fretta il gomito di Vegas e si diressero immediatamente verso il cortile.

«Penso che faremmo meglio ad uscire, altrimenti, il signor Khun presto mi sgriderà di nuovo, è terribilmente rumoroso!» Pete agitò frettolosamente la mano per fermare Vegas e Kinn in modo da mettere fine alla guerra di nervi, questi ragazzi erano in competizione tra loro da quando erano nati, anche se sia io che Pete avevamo cercato di arginare un pò la cosa, non era migliorato niente. 

«Andiamo… C’è un sacco di gente. Sarà divertente.» Kinn disse la parola ‘andiamo’ in tono provocatorio, così gli calpestai i piedi una volta e lo trascinai fuori.

«Impara a nascondere i tuoi sentimenti, dopotutto è tuo cugino.» mormorai a Kinn, ma fece finta di non capire, si avvicinò, mi mise una mano sulla spalla con un’espressione furba per poi sussurarmi dolcemente all’orecchio. «Spero che stasera ci sia un regalo a sorpresa…» Feci una pausa, deglutendo a fatica la mia stessa saliva. 

Cazzo! Era perché gli avevo promesso che avrebbe potuto chiedere qualsiasi cosa, non ero riuscito a pensare a cosa comprargli perché aveva già tutto. In conclusione, mi aveva detto…

‘Non voglio niente… tranne te… ma… voglio un extra speciale, da farlo ricordare al mondo, rendilo una leggenda!’

‘Che cosa? Vuoi che incida il motto della tua vita su una pietra, giusto? Poi mettilo davanti all’azienda.’

‘No! Deve essere una leggenda fatta da me e te.’

‘In che senso?’

‘Indumenti intimi per una lunga notte insonne, sexy e calda per il mio compleanno.’

Quindi aprì un’app di shopping online, stava guardando un costume da cosplay per uomo sexy,  scossi subito la testa dicendo che non avrei mai potuto indossarlo.

Però alla fine, l’avevo messo in valigia e l’avevo portato con me. Beh, davvero non sapevo cosa regalargli quindi mi ero permesso di assecondarlo un po’. 

-Kinn-

«Ciaooooo!» Mi avvicinai per salutare i miei amici che avevano portato uno champagne da aprire, quel giorno era il mio compleanno e in realtà avrei dovuto essere in un hotel di lusso. La mia festa di compleanno sarebbe dovuta essere organizzata dai direttori di filiale e dai soci che si sarebbero riuniti per dare la loro benedizione, ma l’avevo cancellata perché pensavo che in quel giorno così importante avrei dovuto essere davvero felice e volevo stare con le persone che amavo, fratelli, amici e persone vicine che erano pronte a regalarmi un sorriso.

Papà lo aveva permesso, era stato un po’ imbarazzante dire di no a tutti e chiedere un po’ di tempo personale. In effetti, il compleanno del capofamiglia avrebbe dovuto essere un giorno in cui poter costruire relazioni e c’erano alleati che venivano a giurare fedeltà alla Famiglia Principale, avevo compreso l’importanza di questo evento, quindi avevo preferito rimandare la festa formale alla prossima settimana. Ero così eccitato di potermi sedere, cantare, bere e impazzire con Tankhun, poi la sera Porsche aveva preparato un regalo molto speciale per me. Confidavo nel mio amante, non sarei rimasto deluso.

«Buon compleanno, P’Kinn. Non sapevamo cosa comprare, quindi ti ho preparato questo.» Porschè mi rivolse un sorriso e il mio adorato fratello Kim mi consegnò un pacco regalo.

«Li abbiamo ordinati dagli Stati Uniti!! Sono fantastici.» Aprì il loro regalo, che era chiuso con un bel nastro e poi emisi un respiro.

«Che ne dici, ti piace?» chiese Porschè con gli occhi scintillanti. 

C’erano vari preservativi aromatizzati, diversi colori, gusto cheesecake alla fragola, coca cola, mirtillo e quello che poteva brillare al buio… c’erano molte cose che sembravano eccitanti, ma…

«Mi dispiace, non li uso, ma darò un’occhiata.» Porsché e Kim fecero facce confuse, quindi consegnai la scatola a Porsche. 

Sapevo di non essere più in grado di dargli ordini, ma cosa potevo fare quando avevamo portato con noi solo due guardie del corpo. Pol, Arm erano dedicati a Tankhun, così impegnati a seguire i suoi comandi. Inoltre non potevo usare Pete. Vegas lo stava osservando come la polizia osservava un prigioniero. Poi c’erano due bambini, Venice era a sinistra, Macao era a destra, tutti sempre insieme. Pete stava per impazzire perché l’avevo visto parlare spesso da solo. Non volevo disturbarlo, pensai che non ci fosse alcun pericolo quindi non avevo portato Pha e Tom, pensavo che questa fosse un’isola molto privata e volevo solo riposarmi il più possibile.

«Buon compleanno mio caro amico, ti compriamo regali ogni anno, sarai stanco di riceverli, quindi quest’anno non abbiamo comprato niente perché abbiamo pensato che solo il nostro amore fosse sufficiente.» Tae e Time si avvicinarono e mi abbracciarono, sorrisi e diedi un colpetto alle loro spalle per ringraziarli per poi spingerli via con fare scherzoso.

«Vi ringrazio.»

«Quanto a me, Tankhun Theerapanyakul, il fratello maggiore della famiglia principale, ho organizzato uno spettacolo speciale per il capofamiglia Kinn Anakinn, il mio secondo fratello più caro, è stato pensato per essere adatto al suo rango, un boss mafioso. Io ti assicuro che lo apprezzerai così tanto da scoppiare in lacrime. Pol! Arm! Pronti!…» Khun parlò al microfono e si voltò a cercare i suoi due scagnozzi nascosti dietro l’impianto karaoke. 

«Pol! Arm!… Venite fuori!» Tankhun si voltò e fece uscire entrambi i suoi tirapiedi.

«Questo vestito è brutto, Signor Khun.»

«Come ti permetti! Esci, adesso.» Rimasi con le braccia incrociate e guardai stancamente la disgustosa follia di Tankhun che stava diventando sempre più dura da sopportare giorno dopo giorno.

«Signor Khun!» Poi Tankhun li trascinò a forza fuori, quasi sputai il liquore che stavo sorseggiando. Pol e Arm erano vestiti da mascotte a forma di girasole giallo e si muovevano con estremo imbarazzo, era stato così impressionante che aveva terrorizzato Venice… 

Venice, mio nipote, si mise a piangere, saltò e abbracciò Pete, scioccato. Probabilmente perché non aveva mai visto niente di così strano prima, poverino! Aveva da poco aperto gli occhi per vedere il mondo reale, non avrebbe dovuto imbattersi in una cosa del genere.

«Va tutto bene figliolo… sono zio Pol e zio Arm, sono umani, figliolo, sono umani.» Pete cercò di consolarlo, ma sembrava che Venice non potesse fare a meno di piangere, continuava a singhiozzare, tanto che Pete dovette coprirgli gli occhi per non farglieli vedere e lo portò in casa. Vegas e Macao lo seguirono automaticamente, Venice sembrava assonnato e spaventato allo stesso tempo.

«Wow! Cosa c’è che non va con Venice? Uno spettacolo incredibile come questo! Quanto eri felice quando hai aperto gli occhi per vedere il mondo e le cose sbocciare magnificamente in questo modo! E’ ancora un bambino, non sa come divertirsi con l’arte.» Tankhun borbottò quando Venice fu portato via prima che smettesse di piangere per godersi lo spettacolo.

«Sbrigati, i tuoi fiori stanno per appassire!» Kim urlò perché non sopportava più di vedere Pol e Arm fare smorfie come se stessero per piangere.

«Err! Lo so…Alza la musica!» Non appena il ritmo della canzone di Sam Cha salì, Pol e Arm iniziarono a seguire i passi di Tankhun. Sembrava che si fossero esercitati.

«Come si chiama quel fiore che sta sveglio fino a tardi? Oh sì, è il fiore al neon… che sboccia di notte!» Porsche e Tae ridacchiarono, presero i telefoni e scattarono delle foto. 

Porsche, Time, Kim ed io guardammo lo spettacolo con noia, volevamo sapere come sarebbe andata a finire la pazzia di Tankhun.

[N/T*: Canzone: ดอกนีออนบานค่ำ Neon flowers of the night.]

«Un tempo erano fiori della montagna, ora diventano neon della sera.» All’improvviso il karaoke si bloccò e la luce fece un tremolio un paio di volte, costringendo tutti noi a guardarci intorno.

«È uno sbalzo di tensione Signor Khun, non è da molto che siamo in questa casa, sospetto che l’interruttore si sia surriscaldato.» Arm andò a controllare i fili, ma quello che riuscivo a sentire in quel momento erano solo le mani fredde del mio ragazzo che mi era saltato addosso, tenendomi stretto.

«Non è niente…» Strinsi Porsche, non mi serviva indovinare, ero sicuro che stesse pensando ai fantasmi.

«Spero che… non…» 

Porsche non aveva ancora finito di parlare, improvvisamente accadde qualcosa di inaspettato. Sentimmo uno scoppio, rimanemmo tutti scioccati e ci buttammo a terra. Risuonò il suono degli spari, il nostro istinto ci diceva che eravamo stati attaccati da una gang, quindi tirammo rapidamente fuori le nostre pistole!

Risuonò il suono di un’esplosione, che provocò il caos. Porsche e io sparammo verso la fonte del suono.

«Proteggette i signori Khun, Kinn e Kim!» Non appena udimmo l’urlo delle guardie del corpo, ci rendemmo subito conto di essere in pericolo. Anche nella nostra isola privata, non ci sentivamo completamente al sicuro da non portarci dietro una pistola, era un’abitudine, dovevamo portarla sempre con noi. Pol tirò in fretta Tankhun e lo condusse verso la spiaggia. Kim insieme a Ché corse dall’altra parte, Time e Tae fecero lo stesso. Continuammo a sparare verso il suono degli spari.

«Corri a destra, fai scappare il signor Kinn per primo. Siamo a corto di uomini. Non possiamo combattere. Io rimarrò qui a combattere con loro!» Arm si avvicinò a Porsche e sparò sporadicamente. Porsche e io ci ci prendemmo per mano e ci dirigemmo nella direzione in cui aveva detto Arm. 

Questa era una piccola isola privata. Davvero mi stavano attaccando senza sosta?

Le esplosioni suonarono a intermittenza, Porsche e io correvamo e sparavamo allo stesso tempo finché entrammo nella foresta per nasconderci, addentrandoci sempre più in profondità.

«Kinn! È troppo buio!» Porsche ansimava ma cercava di scappare per salvarsi la vita.

«Meglio che essere dei bersagli per loro.» Trascinai il mio ragazzo per un braccio e corsi per salvarci la vita e mi voltai per sparare ma improvvisamente….

«Ehi! Kinn!» Ero accidentalmente corso giù per una collina facendo rotolare entrambi a terra. Era così buio che in quel momento non riuscivo a vedere nulla. Sapevo solo che tutto era successo molto velocemente.

L’immagine nella mia testa era confusa e il mio corpo giaceva piatto e pesante quando Porsche cadde sdraiato sopra di me.

«Stai bene?» Entrambi chiedemmo allo stesso tempo, Porsche si alzò, era sotto shock e stordito.

«Sei ferito?» Di nuovo, parlammo all’unisono, entrambi ci scambiammo un lieve sorriso. Non importava quanto fosse buio, potevo ancora vedere il volto del mio amore.

«Ohhhh! Perché sta succedendo questo proprio adesso?» Porsche mi mise entrambe le mani sul viso per controllare che non avessi ferite.

«Sto bene…» allungai la mano per stringere anche il suo viso.

«Cosa facciamo adesso?» Chiese Porsche.

«Puoi correre ancora un po’?»

«Allora ci perderemo di nuovo… se riesci a sentire chiaramente il suono dell’acqua che scorre da un ruscello.» disse scherzando Porsche.

«Ho trovato una grotta dove tu ed io possiamo dormire insieme questa notte.»

«Sì! Così dannatamente deja vu! Bastardo! Non voglio mangiare banane selvatiche!»

«Dai… camminiamo ancora un po’, per sicurezza.» Porsche si alzò da sopra di me e si sedette accanto. Spazzai via la polvere e l’erba dal mio corpo e dal suo corpo e mi alzai, allungando la mano perché lui la stringesse.

«Non spaventarmi con cose inquietanti, bastardo!» Porsche allungò una mano e mi afferrò forte.  «Non fare niente di folle, come affilare un bastone per pugnalare i pesci nell’acqua.» 

Feci una risata ricordando la volta in cui ci eravamo persi nella foresta. Non importava quanto fosse difficile la situazione in cui ci trovavamo, finché eravamo insieme potevamo superare qualsiasi cosa. 

Ero troppo sdolcinato? Ma ci credevo davvero. 

L’ultima volta eravamo quasi morti ma eravamo riusciti ad essere ancora felici, questa volta sarebbe stato lo stesso, non avevo affatto paura perché lo avevo al mio fianco, ne valeva la pena.

«Cammina a sinistra.» Indicai a sinistra.

«Sei sicuro? Perché dobbiamo andare a sinistra?» Porsche disse immediatamente.

«Il destro è cattivo, il sinistro è buono*. Non ne hai mai sentito parlare?»

[N/T*Questo detto riguarda il presagio di una credenza popolare. Se il tuo occhio destro si contrae, accadranno cose brutte. Ma uno spasmo dell’occhio sinistro porterebbe fortuna.]

«Darti una posizione di leadership non aiuta le tue cellule cerebrali a svilupparsi.»

«Allora perché vuoi andare a destra?»

«Buon senso. Idiota!»

«Darti una posizione in azienda non ti rende più intelligente.» Gli restituii le sue stesse parole. 

Questo è tutto. Dannazione! Ci risiamo! Proprio come quei giorni in cui litigavamo tutto il tempo! Cazzo! Noi due non eravamo meno stupidi. Ma dannazione! Perdere tempo in questo momento è così fottutamente inutile!

«Non mi interessa, come leader della famiglia principale, scelgo a sinistra.» Poi feci un passo a sinistra e Porsche si infastidì..

Non appena Porsche stava per seguirmi, squillò il telefono. C’era ancora un segnale! Presi in fretta il telefono, anche Porsche era sorpreso, lo schermo mostrava il nome di Arm e io risposi frettolosamente e misi in vivavoce.

«Ciao Arm!!…. Ciao.» Anche se c’era un segnale, non era molto forte, feci un giro, alzando il telefono cercando di contattare Arm.

«Signor Kinn… Signor Kinn…mi sente?» La voce di Arm si interruppe.

«Come stai?» Porsche mi seguì preoccupato, quando ero sicuro di poter sentire meglio Arm in quel posto, mi fermai e allungai la mano che reggeva il telefono.

«Siamo al sicuro, signor Kinn. Dov’è lei?» La voce di Arm era piena di preoccupazione.

«Cosa è successo?»

«É…ehm….è…»

«Li hai presi? Tutti salvi?»

«Tutti sono al sicuro, sto cercando di seguire tutti…um…» 

Ero sollevato dal fatto che nessuno fosse ferito, non volevo nemmeno sapere quale gang aveva rovinato la mia festa di compleanno, avrei fatto loro sapere quanto potevo essere crudele! 

Devo fotterli tutti! Pagherete per questo!

«Allora, cos’è successo…»

«Suo…»

«Sai chi è stato?» chiese Porsche.

«Lo so.»

«Chi? Hmmm… tornerò presto e li prenderò per sparargli allo stomaco.» disse Porsche con rabbia.

«Il signo Khun… è stato il signor Khun…» disse piano Arm.

«Eh!?!» Noi due urlammo contemporaneamente.

«In realtà, Il signor Khun voleva far esplodere i fuochi d’artificio per sorprendere il signor Kinn, ma se ne era dimenticato… e poi i fuochi d’artificio sono esplosi da soli. Fortunatamente, seguendo la fonte del suono, l’ho scoperto. Mi dispiace signore, siamo stati Pol ed io a portarli qui.» Porsche strinse forte i denti, lo sguardo spaventosamente omicida.

«Il bastardo di Tankhun!!!»

«Per favore, non arrabbiarti con il signor Tankhun… prima di tutto signor Kinn e Porsche tornate indietro, io vado a cercare il signorino e Pol, li ho visti correre velocemente verso la spiaggia, vado subito ad aiutarli.»

«Ar….» Poi la chiamata fu interrotta, rimasi senza fiato per un momento, come mi sarei dovuto sentire riguardo a quell’incidente? qualcuno me lo dica! Avevo un mal di testa lancinante, mi partì subito un attacco di emicrania. 

Dovrei essere arrabbiato? Dovrei impazzire? Dovrei sentirmi in colpa perché mio fratello maggiore ha fatto soffrire tutti? O cosa dovrei fare? 

Ma quello era Tankhun! Cosa avrei fatto con lui? Provai a ripetere nella mia mente dei mantra, feci un respiro profondo e pensai che non poteva essere uno più pazzo di lui. 

Non puoi essere più pazzo di così…

«Tankhun! Bastardo! Sei davvero un diavolo.» Porsche non lo sopportava, era tornato indietro con un’espressione arrabbiata.

«Aspetta un attimo, calmati.» Afferrai in fretta Porsche, Tankhun sarebbe morto sicuramente, Porsche l’avrebbe fatto a pezzi.

«Come posso calmarmi? Sta diventando sempre più pazzo di giorno in giorno!» Porsche mi staccò il braccio dal suo.

«Stanno tutti bene. Va bene… Sediamoci e riposiamo un po’. Sento le braccia e le gambe deboli.» dissi, tirando il braccio di Porsche e sedendomi per terra. Quel giorno, avevo finalmente capito la parola “ginocchio che crolla” e “colpiscimi per i piedi”. Mio fratello maggiore, quello era mio fratello maggiore, il fratello maggiore della famiglia principale. Maledetto bastardo!

«Non voglio sedermi, non lo vedo qui in giro!» Porsche, che aveva un’espressione molto arrabbiata, cercava di scappare via, rimasi ancora seduto tenendogli il braccio. Riuscivo a malapena a respirare, pensai che ci fosse solo un modo per calmare Porsche…

 «Lasciami andare Kinn!! Gli spacco la fottuta testa!» Porsche disse con rabbia.

«Chuuuuuuuuu… Chuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!» ! Feci un’esibizione da Oscar con un’espressione scioccante e mi misi l’indice sulle labbra per segnalare a Porsche di calmarsi.

«Lasciami andare!» Porsche era ancora in piedi e cercava di precipitarsi in avanti.

«Shhhh…Porsche…hai sentito niente?» Non appena smisi di parlare, Porsche si fermò.

«Ma che diavolo! Non sto scherzando…» Naturalmente, Porsche con il viso pallido si guardò intorno con paranoia.

«Shhhhh, stai zitto… sembra come… come…» finsi di ascoltare, Porsche mi strinse più forte la mano, smise di parlare, fece un passo indietro, si avvicinò a me e si sedette lentamente.

«…è una voce umana…ma…» Chiusi gli occhi, fingendo di pensare, cercando di ascoltare il suono.

«E’ Arm…?» disse Porsche con voce tremante, si avvicinò a me, poi si girò a destra e a sinistra, tutto terrorizzato.

«No… non Arm, è una voce, di donna.»  Feci una voce orribile, Porsche era terrorizzato in quel momento, lo afferrai per la vita e lo sollevai per farlo sedere in grembo.

«Fottiti Kinn! Non scherzare con me. Ho paura!» Si mise a cavalcioni su di me, infilò istintivamente il viso nella mia spalla, di tanto in tanto, lo vedevo avere paura di qualcosa del genere, era normale, quando accadeva, ridevo della sua dolcezza.

«Stai zitto, stai fermo.»  Lo abbracciai forte, Porsche usò le sue gambe per agganciarsi alla mia vita come un cucciolo di scimmia. Era stato un momento felice, una volta ogni tanto capitava.

«Allora… e poi?» disse Porsche con timore.

«Stai fermo… e poi… stai calmo. Stringimi forte.» Porsche seguì facilmente i miei ordini, i momenti di oggi mi davano tutti molta nostalgia del giorno in cui entrambi avevamo deciso di aprire il cuore l’un l’altro, il giorno in cui avevo visto il vero lui e lui aveva visto il vero me. 

Ma quel giorno era diverso, entrambi ci amavamo moltissimo, eravamo disposti a rinunciare a tutto pur di stare uno accanto all’altro, e quello che c’era stato da quel giorno fino ad oggi era stato il conforto, quello era rimasto immutato.

Mentre Porsche era terrorizzato, presi il telefono e guardai l’ora, erano le 23:45, era quasi passato il mio compleanno, così mi venne un’idea.

«Il mio regalo di compleanno…» gli sussurrai piano all’orecchio, Il mio naso continuava ad inalare la fragranza dei suoi capelli, Il profumo di Porsche, l’atmosfera tranquilla nella foresta, insieme al suono delle onde e del vento, come potevo essere ancora più eccitato?

«È già ora? Usciamo di qui.» Porsche cercò di alzarsi dal mio grembo ma io gli tenni indietro la vita in modo che i suoi fianchi premessero immediatamente contro il mio tronco, non appena Porsche si sedette su di esso, rimase sbalordito per un momento prima di urlare: «Aspetta !! Cosa mi ha colpito nel culo?» 

Porsche provò ad alzarsi ma non riuscì a farlo in tempo, lo afferrai forte con le braccia mentre affondavo il viso dentro al suo collo prima di muovere le mie labbra sul suo orecchio e sussurrare dolcemente.

«Il mio compleanno sta per finire… Voglio scartare il regalo…» dissi, trascinando la lingua sulla zona dell’orecchio per fargli il solletico, la mia mano gli sbottonò i pantaloni, si infilò dentro e accarezzò leggermente.

«Sei pazzo, Kinn. Non sei imbarazzato con il Signore della Foresta?» 

Anche se la sua bocca imprecava, la sua voce cominciò a tremare a poco a poco, usai le mie labbra per baciarlo appassionatamente, succhiai quelle labbra prima di inserire la mia lingua alla ricerca di un gusto familiare, sentendomi leggermente stordito dall’odore del liquore, stava risvegliando tutti i miei sensi. Mi scontrai con una lingua calda che stava cercando di resistere, ma questo mi fece solo diventare più reattivo; ci stavamo divorando l’un l’altro. 

Succhiai le labbra di Porsche finché non ero soddisfatto e lentamente interruppi il bacio, le nostre fronti erano ancora premute l’una contro l’altra.

«Siamo nati dalla natura e torneremo alla natura … Il signore della foresta capirà.» dissi prima di voltarmi a coprire le sue labbra che erano più calde di prima, il mio cuore batteva per l’eccitazione, era una nuova esperienza fare quell’attività all’aperto nella foresta. L’atmosfera era così elettrizzante e avventurosa da renderlo quasi insopportabile.

«No. Il Signore ti inganna per toglierti la vita, dannazione…» Porsche colse l’occasione per parlare quando lasciai le sue labbra per far scivolare il mio bacio sulla sua gola e sbottonargli la camicia prima di succhiargli avidamente i capezzoli sul suo il petto. 

«Oh…Kinn. Possiamo tornare prima in camera? Ho preparato un regalo per te.» Porsche alzò la testa e gemette, anche lui era già eccitato, non avrei mai lasciato andare quella grande opportunità.

«Quello è il secondo regalo, prendiamo il primo qui.» Doveva pensarlo come un regalo urgente per essere puntuale entro la fine del mio compleanno.  Mi sbottonai i pantaloni, sollevai leggermente i fianchi di Porsche e usai una mano per tenere il mio membro, massaggiandolo su e giù, l’altra mano abbassò i pantaloni di Porsche fino alle cosce e gli premette in fretta i fianchi.

«Kinn… ma non abbiamo il lubrificante…» Porsche, sebbene la sua bocca protestasse, le sue azioni erano in contrasto con essa, spinse via la mia mano mentre era la sua mano che sostituiva la mia, afferrando il mio nucleo, muovendosi su e giù ritmicamente.

«Uhmmm… tesoro…» raddrizzai le gambe, mordendomi le labbra per il piacere, tenni i fianchi di Porsche sostenendolo a cavalcioni su di me, era arrivato il mio turno.

«Veramente?» Disse Porsche, chiudendo forte gli occhi mentre le mie labbra si infilavano nel suo petto.

«Sono eccitato… solo un po’… ricordando la prima volta che abbiamo aperto i nostri cuori… va bene?» Porsche usò il pollice per giocherellare con la testa del mio membro fino a quando l’acqua cominciò a trasudare.

«Va bene… allora sbrigati nel caso ci trovi qualcun altro.» Annuii. 

Porsche improvvisamente mi fece tremare il cuore quando prese il liquido dalla punta del mio membro e lo spalmò nel suo caldo canale.

«Oh tesoro… non ce la faccio più…» Lo vidi e usai in fretta il mio dito per aprire il suo canale, che era sporco del mio fluido, il primo dito stava lentamente entrando, eseguendo un movimento ritmico mentre Porsche strofinava la mia durezza ad un ritmo più intenso.

«Ugh…Kinn…sbrigati!!» Porsche tirò fuori il mio dito dal suo ingresso prima di far scivolare i suoi fianchi per incontrare la mia virilità, poi si spinse lentamente verso il basso. 

«Uffa… ah…»

«Oh… stai bene?…» Lo vidi e non potei fare a meno di preoccuparmi, perché capii che a Porsche avrebbe fatto molto male, ma lui scosse la testa, mordendosi forte le labbra come risposta.

«Ah…» Premette i suoi fianchi fino in fondo alla mia durezza, il formicolio si scontrò con ogni molecola dei miei sentimenti, lo stava facendo così bene che volevo quasi venire. Porsche mi aveva sempre sorpreso e questa volta, inoltre, eravamo all’aperto, era così dannatamente caldo che mi sentivo ardere.

«Uhm… sto così bene.» Alzai la testa, cercando di flettere i fianchi per stare al passo con il ritmo di Porsche mentre si muoveva su e giù continuamente. Mi mise entrambe le mani intorno al collo e si rannicchiò fino su di esso prima di sussurrarmi piano all’orecchio.

«Buon compleanno, P’Kinn…» Sorrisi alla dolcezza del mio ragazzo e sostenni i suoi fianchi per aiutarlo a muoversi su e giù più velocemente.

«Grazie…» Anche se Anakinn significava grosso serpente e Porsche si stava divertendo a giocare con esso, in realtà Anakinn ora aveva un significato diverso che era ‘appartiene a Porsche’…

Sarò suo per sempre. Perché credevo che nessuno potesse rendere il mio corpo così pieno di piacere da voler esplodere così. Perché Porsche era così sexy da togliermi quasi il fiato.

«Ugh….io…ci siamo quasi…sto per venire…tesoro sono al limite.»  dissi mentre afferrai il suo bacino e lo alzai su e giù seguendo il ritmo.

«Uh… anche io sto per venire.» Porsche mosse i fianchi a un ritmo costante prima di aumentare gradualmente il tempo, più velocemente e più forte in modo che entrambi potessimo raggiungere il climax insieme. E all’improvviso…

«Signor Kinn…. Porsche!!! Dove siete?.» Si udirono le voci di Pol e Arm che urlavano indistintamente.

Porsche tornò immediatamente con i piedi per terra, gli occhi spalancati, in procinto di uscire da me, ma lo afferrai rapidamente per la vita e gli coprì strettamente la bocca con la mano.

«Whoa whoa whoa… è quasi finito baby… ancora un po’.» Cercai di trattenere la voce e feci rimbalzare i fianchi di Porsche contro il mio centro con un ritmo così sensazionale ed emozionante.

«uhm… uh…» Porsche, che cercava di resistere, chiuse gli occhi, saltò su e giù sulla mia durezza e accelerò il ritmo per finire insieme.

«Signor Kinn, Porsche…» man mano che il suono si avvicinava sempre di più, io e Porsche accelerammo ancora di più il ritmo.

«… quelle… ombre laggiù, sono loro?» Quando Pol e Arm videro la nostra ombra, fu il momento in cui uscii da Porsche e anche lui lasciò la mia mano finché non si  sporcò. 

Entrambi ci asciugammo in fretta i vestiti e ci sistemammo per sembrare il più composti possibile.

«Err… Siamo qui.» Risposi e mi allacciai i pantaloni, avrei potuto dire che era stato il miglior regalo di compleanno della mia vita e l’avrei ricordato per sempre.

«Fottiti!» Porsche, che aveva finito di vestirsi, mi diede un leggero calcio, infastidito, così gli tirai la testa e gli diedi un bacio leggero.

«Grazie… sei il regalo più bello della mia vita.»

-FINE-

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2 Commenti
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Cicci

stupendaquesta novel!! 10/10! ❤

tania

oddiooooooooo!!!!!! grazie di esistere!!!Uno special natale migliore di sempre…Sono profondamente innamorata di kinnporsce… grazie

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