KILL THE LIGHTS – CAPITOLO 1

Quel giorno fu in qualche modo strano. Quando aprii gli occhi, sentii il mio corpo pesante. Era come se qualcosa stesse facendo pressione sulle mie spalle. Forse stava arrivando un raffreddore.

Mason Taylor non pensava che ci fosse niente di strano. In realtà sarebbe stato strano se il suo corpo fosse stato leggero. Erano già passati due mesi da quando aveva iniziato la sua missione. Per due mesi interi non aveva desiderato altro se non dormire in un posto che avesse un tetto. 

«Dopo questo lavoro, lascio sul serio.» Uno dei membri del team di nome Clark disse qualcosa di simile a ciò che Mason stava pensando. Mason rise, per tre anni quel ragazzo aveva detto esattamente la stessa cosa ogni volta che era in missione, ma continuava a fare quel lavoro. 

«Sono serio. Ho anche scritto la mia lettera di dimissioni per inviarla subito dopo questa missione. Vuoi leggerla?» Quello stupido bastardo stava dicendo che voleva diventare uno scrittore, quindi l’aveva scritta molto bene, sembrava una poesia. 

«Perché devi scrivere bene la lettera di dimissioni?» Mason replicò e aggrottò le sopracciglia. 

«Te l’avevo detto che il mio sogno era diventare uno scrittore. Non avevi un qualche tipo di sogno, Capitano? Non ce l’avevi?» 

«Certo che sì. Chi credi che sia?» 

«Il Capitano ha un sogno?» 

«Ragazzo, chi è così fastidioso?» Quel bastardo aveva parlato in modo sgarbato.

«Ah! In questo momento, vorrei solo fare un bagno rilassante, bere latte caldo e dormire su un letto asciutto e comodo finché non sono stanco di farlo .» disse Mason annuendo.

Non poteva andare meglio. Solo immaginare quella scena lo faceva sentire davvero pesante e stanco. 

«Ah, seriamente …» 

«Perché sei diventato così, Capitano?» Quella canaglia lo disse come se fosse stanco di tutto ciò. 

«Perché ti comporti in questo modo, specialmente di fronte al territorio del nemico?» chiese Mason controllando l’orologio.

Anche se sembravano rilassati, in realtà loro erano in missione e combattevano tra la vita e la morte. Quando tutto sarebbe stato pronto, si sarebbero infiltrati nel nascondiglio del nemico, una volta entrati nel bunker avrebbero dovuto uccidere il bersaglio altrimenti sarebbero morti. 

«Cosa intendi dire?» chiese Ashley, che stava applicando il mascara sulle sue ciglia, dietro di loro. 

Clark replicò, in cerca di un supporto: «Sorella, non pensi che il nostro Capitano sia molto freddo? Ha detto che il suo sogno è fare un bagno caldo e dormire in un letto asciutto.» 

«Suona bene…» Fred, che stava porgendo il rossetto ad Ashley, mormorò come se stesse sognando ad occhi aperti, e Ashely schiaffeggiò la testa di Clark. 

«Non pensi di essere troppo appiccicoso? Che tipo di mercenario leggerebbe questo tipo di poesia?» 

«Cosa c’è che non va nelle poesie? Ho davvero intenzione di smetterla. Questo…questo lavoro è seccante. La gente qui pensa che sia imbarazzante leggere libri. E i loro cervelli sono pieni di muscoli.»

«A chi lo stai dicendo? Sai quanto è disgustoso guardare un ragazzo delle dimensioni di un gorilla, portare in giro libri di poesie e piangerci sopra.» Era stato battuto di nuovo. 

Mason rise guardandolo piangere con in mano il suo libro di poesie e lo prese in giro: «Hai anche saldato il debito della tua carta di credito?» 

«Questa squadra è troppo rilassata. … Siete pronti ragazzi?» chiese Aaron, che faceva la guardia fuori, guardando dentro. 

Tre mesi fa, era stato inviato dalla squadra di Mason e, dopo aver deciso il piano, sembrava molto nervoso. Sembrava sempre teso, pronto a esplodere. Se solo qualcuno lo avesse toccato appena, avrebbe potuto blaterare immediatamente: «In realtà questa missione è uccidere il mercante di armi Alta.»

Era fortemente in disaccordo quando gli avevano detto che sarebbero entrati nel territorio del nemico travestiti da prostitute. Successivamente aveva convenuto che questo era l’unico modo per uccidere il bersaglio, che non era mai uscito dal bunker per circa due mesi, con solo 12 membri della squadra. Ma ancora non gli piaceva il piano.

«Vuoi restare qui?»

Quando Mason glielo chiese, l’orgoglio di Aaron fu ferito e replicò aggrottando la fronte: «Non ne ho bisogno.»

Mason vide Ashley osservare segretamente Aaron e quando sentì lo sguardo di Mason su di sé, allora sorrise goffamente. «Hm.» 

Non è un mio problema, ma non è un brav’uomo. Proprio come un comune mercenario, è solo spazzatura. 

Ma probabilmente questo lo sapeva anche lei.

Mason stava controllando la sua arma. Aveva messo una Taurus PT 22 (N/T: una piccola pistola) in una fondina alla caviglia perché, grazie al suo volume più ridotto, era facile da nascondere. Controllò l’orologio. «Se arriviamo troppo tardi, sospetteranno di noi. Dovremmo andare.»

Mason abbassò lo sguardo sulle due vere prostitute e sulle guardie. Tremavano accanto alle guardie, che erano state legate ed erano svenute. Entrambe erano bionde e con la pelle pallida. Il trafficante di armi si nascondeva come una talpa e aveva preferenze specifiche. 

Bene, questo avrebbe reso il suo lavoro più facile.

Mason sorrise loro, quindi non si spaventarono troppo. «Circa … 30 minuti in ritardo. Penso che voi ragazzi possiate tornare a casa.»

Il pene di Alta morirà presto insieme al suo proprietario. 

Poiché aveva una faccia spaventosa, le prostitute iniziarono a piangere. Le lasciò indietro e prese la loro jeep con Ashley.

Mason si aggiustò il ghutra (N/T: copricapo arabo maschile) dietro le orecchie e Aaron lo fissò con un’espressione contrariata. La sua espressione diceva: «Non hai bisogno di nascondere la tua faccia, cosa stai facendo?»

«Ho una faccia americana, quindi che senso ha coprirla?»

«Pensi sia uno scherzo?» rispose Aaron bruscamente. 

Clark gli picchiettò la spalla per calmarlo e disse: «Ehi, cosa c’è che non va?» ma l’espressione di Aaron non migliorò.

«Un piano così schifoso…Potresti aver condotto una vita di poco valore, ma perché dobbiamo essere trattati allo stesso modo?» Stava cercando di farlo arrabbiare, ma Mason lo ignorò.

«Se hai tanta paura, resta qui, come ti ho detto di fare.»

«Non è così. Cazzo, non dovremmo neanche provare!»

«Ah, te l’ho già detto. Se riuscissi a controllare la tua espressione, andrebbe meglio.» 

Mason sapeva che le sue parole avrebbero peggiorato la situazione, ma andò comunque avanti, gesticolando verso Aaron. «Sei tu quello che dovrebbe leggere libri di poesia.» Mason cercò di insultare la natura delicata di Aaron. 

La faccia di Aaron divenne davvero rossa e gli occhi gli bruciavano come se stessero prendendo fuoco, ma Mason si stava godendo la brezza sabbiosa, guardando l’entrata del bunker in avvicinamento.

Di solito Mason diceva che sarebbe andato tutto bene e si sarebbe occupato di farli sentire a loro agio, ma oggi non si sentiva bene. Le sue spalle stavano diventando più pesanti, e ora gli sembrava che ci fosse un grosso macigno su di loro.

C’erano fantasmi che gli portavano rancore? Era sicuro che ce ne fossero in abbondanza. E presto ce ne sarebbe stato un altro.

In un attimo furono all’entrata del bunker di Alta, molto vicino. Mason fermò Aaron dal replicare ed saltò giù dalla jeep, chiamando le guardie davanti al cancello.

«Hey! Hey!?» Gridò Mason e le guardie puntarono contro di loro le armi. 

«Tu chi sei?» Gli gridarono di rimando. Bingo! Era già abbastanza buono che non gli avessero sparato subito.

Mason nascose la sua felicità e si avvicinò a loro. Sembravano sorpresi che un americano disarmato si stesse avvicinando a loro.

«Ho portato le donne di cui mi avevate detto, ma ho un problema…» Mason si stava asciugando il sudore dalla fronte e parlava nel suo povero arabo. Le guardie erano incuriosite e gli si avvicinarono con le pistole puntate contro di lui. Ashley finse di svenire, proprio come le era stato detto e Mason la prese sulle spalle e parlò disperatamente.

«Questa cagna ha preso delle droghe. Ah cazzo, hai dell’acqua?»

«Ehi, cosa sei?»

«Ah, hai dell’acqua?» Mason gridò come un pazzo. A causa della sua forza, le guardie rimasero tutte sorprese e così anche Aaron.

«Sai quanto costa questa cagna? … Acqua, dov’è l’acqua?»

Sembrava che stesse per piangere, una delle guardie si avventurò a controllarla mentre un’altra porse dell’acqua. 

Mason fece cadere l’acqua di proposito e gridò loro: «Ah, cazzo … mi prendi in giro?!»

La guardia, che stava controllando Ashley, pensò che fosse strano che stesse bene, ma presto Mason schiaffeggiò la donna e le gridò: «Puttana! Svegliati!» e la guardia indietreggiò. Erano sorpresi a causa della sua voce forte.

«C’è un dottore dentro?»

«Che cosa?»

«Avete un dottore? Vi prenderete voi la responsabilità se lei muore?»

Quando Mason gli gridò contro, lo stavano semplicemente fissando con espressione per dire ‘che diavolo c’è che non va in lui?’. 

La sua faccia era davvero rossa, come se stesse per soffocare. Stava piangendo «Cazzo, è così cara … se muore, sarò in bancarotta!»

«Non avete un dottore? Pagherò.»

Li stava implorando di salvarla, mentre le guardie erano confuse e parlavano tra loro. Mason li esortò ancora una volta e uno di loro parlò alla radio.

«Cosa sta succedendo?»

La porta del bunker si aprì e ne uscì un ragazzo che sembrava un dottore. Mason lo vide e lo seguì, portandogli Ashley e dicendo: «Grazie, grazie!»

Tutti sembravano confusi, ma nessuno fu in grado di impedire a Mason di seguire il medico. Aaron lo seguì rapidamente e Mason sollecitò il dottore per avere un letto. Non sapevano cosa stesse succedendo, ma Mason sorrideva dietro al dottore.

Dio, grazie per esserti fatto ingannare

Mason guardò Aaron, che stava mormorando: «Che diavolo… questo tipo di…» Sembrava molto dispiaciuto. Aveva pensato che ‘questo tipo di piano’ non avrebbe funzionato affatto, eppure aveva funzionato senza intoppi. Era un po’ seccato. Ripensandoci, era davvero un piano folle. La gente avrebbe detto sicuramente che erano dei pazzi per quello. Era troppo spericolato.

Mason chiese al dottore: «Dov’è Alta?»

«Hey. Ah, è questa la donna che lui ha chiamato?» Il dottore indicò una stanza senza pensare e Mason sorrise asciugandosi il sudore. Quando svoltarono di nuovo nel corridoio, notò che non c’erano telecamere a circuito chiuso. 

Colpì il dottore da dietro sul collo. Il dottore non aveva nemmeno potuto urlare che era svenuto. Aaron lo scaricò in una stanza vuota.

«Svegliati, Ashley!»

«Sei così pesante.» Mason si lamentò con Ashley e lei, infastidita, rispose andandosene.

«Non sono così pesante.»

«Finiamola velocemente e torniamo a casa. Mi sento stanco.» Spiegò Mason dandosi dei colpetti sulla spalla. Ashley lo guardò replicando «Non essere infantile.»

«Che cos’è, un raffreddore?»

«Non lo so.»

«Perché ti arrabbi con me.»

Ora lo stava fissando, Mason si strofinò la barba e si guardò intorno. Di fronte alla stanza del codardo, la stanza di Alta, c’erano quattro uomini a guardia della porta.

«Tsk!»

Sembrava una prigione, non un nascondiglio. In realtà non c’erano molte guardie nel bunker di Alta. Ma se la porta fosse stata chiusa dall’interno, a meno che non portasse un cannone, non ci sarebbe stato modo di aprirla. E quel posto era famoso per molti passaggi segreti. 

Proprio mentre apriva il cancello con un cannone, lui sarebbe sicuramente scappato. Quello era l’unico modo per gestire una situazione del genere. 

Mason sorrise e disse «Ciao.» «Ho portato la do-…» Stava cercando di dirlo brillantemente, ma si fermò e la sua espressione si congelò. 

Fu solo per un secondo, ma sentì un po’ di freddo dietro la schiena.

«Che cosa?»

Si avvicinarono a Mason prima che si fermasse e Ashley gli urtò una spalla. Mason fece un sorriso servile e disse: «Ho portato la donna. Stavano mangiando fuori, quindi ci hanno detto di entrare.»

Notando il sudore freddo di Ashley, Mason cercò di sorridere in modo un po’ più convincente. Aveva esitato per un secondo, ma dopo essere passati dal primo posto di guardia, non avrebbero dovuto esserci problemi con il secondo, poiché avrebbero presunto che le loro credenziali fossero già state verificate. Questi ragazzi non si preoccuparono di loro e dissero: «Cosa stanno mangiando a quest’ora?»

La porta si aprì. Mason spinse Ashley per prima e la seguì. Controllò rapidamente l’interno della stanza. Alta stava facendo dei lavori di ufficio sul suo letto. Mason disse ad Aaron di chiudere la porta e Alta li guardò.

Molto magro e con un viso pallido, Alta, che sembrava un topo, chiese: «Ah, la donna? Ne ho chieste due: perché ce n’è solo una?»

Ashley corse velocemente da lui e gli diede un pugno in bocca. Non poté nemmeno urlare e crollò sul letto. Gli colpì di nuovo la bocca insanguinata. Cercò di scappare, ma Mason gli afferrò i capelli e gli bloccò la bocca e dicendo: «Ti ammazzo se gridi.»

«Cosa, cosa …»

Mason mostrò il suo sorriso sporco. Di proposito aprì la sicura della pistola e lentamente, mirò a lui. Stava massaggiandosi la spalla mentre Ashley legava i polsi di Alta e gli bloccava la bocca. Alta stava fissando Mason che ricambiò il sorriso. Un tale sorriso avrebbe davvero aiutato in queste situazioni.

«Tu. Sai da dove veniamo, vero?»

I suoi occhi tremavano, ciò significava che lo sapeva. Giusto, se non lo avesse saputo, non si sarebbe nascosto in un posto come quello.

«Hai un bel po’ di fegato per rubare il progetto a Zii.» Mason gli sorrise e glielo disse, mentre quello tremava e scuoteva la testa. «Cosa vuoi dire con quel no?»

Due mesi fa, la compagnia mercenaria Zii, dove lavora Mason, stava sorvegliando l’affare di Alta e BS per una compagnia di armi. Era un compito semplice: dovevano solo prendere i soldi da BS e consegnarli ad Alta, ottenere il progetto da Alta e consegnarlo a BS. Ma Becky, il capo di Zii-14, che aveva il compito di trasportare il progetto, era scappata con esso.

Stupida Becky. La più grande compagnia di mercenari d’America, la Zii, aveva avuto qualche accoltellamento prima, ma non aveva mai perso nessun traditore. Ovviamente, Becky era stata catturata in quattro giorni e prima che tutte le braccia e le gambe le venissero tagliate, aveva detto loro chi c’era dietro. Se glielo avesse detto prima, avrebbe potuto salvare almeno una mano.

Comunque il nome che aveva detto era inaspettatamente quello di Alta. Zii aveva inviato la squadra di Mason con solo 12 mercenari per riavere il progetto. E anche se non c’era un ordine diretto, gli avevano detto: «Puoi uccidere Alta se necessario.» 

Questo significa ucciderlo.

Alta tremava e faceva strani rumori attraverso la bocca bloccata. Mason si mise davanti alla sua faccia e chiese: «Il progetto. Dov’è?»

Le palpebre di Alta stavano tremando. Non ci sarebbe voluto molto prima che lo rivelasse. Era il proprietario di una grossa fabbrica di armi ed era molto calcolatore. Era quel tipo di persona che sarebbe rimasto in questo tipo di posto per salvare la sua preziosa vita. Era stato stupido da parte sua tradire Zii, ma non era così stupido da pensare che Mason lo avrebbe davvero torturato. Stava piangendo e indicò un muro.

Mason guardò dove aveva indicato e sorrise.

«Sai cosa succede se urli, vero? Quella porta non si aprirà nemmeno.»

Quel codardo non avrebbe mai montato una porta che potesse essere facilmente aperta dall’esterno. Mason gli tolse un fazzoletto dalla bocca. L’altro stava roteando gli occhi.

«È…è dietro la cornice …»

Mason fece un cenno ad Ashley e lei rimosse la cornice dal muro. C’era una piccola porta della cassaforte.

«È lì dentro.» Disse Alta con una voce tremante, Mason guardò lui e la cassaforte più volte, portando lo sguardo da una parte all’altra. 

«Password?» Chiese Ashley disperatamente.

«463788.» Disse lui.

Non appena Ashley mormorò e cercò di aprire la porta, Mason notò che gli occhi di Alta scintillavano. Subito colpì la testa con la sua pistola.

«Ashley! Non toccarlo.»

«Che cosa? Perchè cosa c’è che non va?» Chiese con sorpresa, e Mason afferrò la testa di Alta dal pavimento.

«Cosa, cosa …»

«Alzati. Aprilo tu.» Dopo aver detto questo, Mason notò Alta che inghiottiva a vuoto. Ashley tolse subito le mani.

«Che diavolo, è un bluff?»

«Ne sono abbastanza sicuro … Un ragazzo come lui non metterebbe mai i suoi 10 milioni di dollari in un posto come quello.»

Solo guardando la sua reazione, era chiaro che probabilmente c’era una bomba al posto del progetto. Se la bomba fosse esplosa, probabilmente sarebbe rotolato sotto uno di quei mobili a prova di bomba.

«Vuoi aprirlo con le mani e tirarlo fuori?» Chiese Mason sorridendo. 

Alta stava roteando gli occhi e disse:«Mi … mi ucciderai?»

«Non lo so. I miei superiori hanno detto di eliminarti se necessario.»

Quando Mason lo disse, il viso di Alta divenne pallido per l’ansia. Sembrava sapere che ‘eliminalo se necessario’ fosse la stessa cosa di ‘ucciderlo’.

«Fa…facciamo un accordo.»

«Un accordo?»

«Sotto il mio letto c’è una cassaforte che contiene il progetto del missile e la chiave del conto bancario della banca svizzera che ha tutta la mia fortuna. Ti do tutto, quindi risparmiami.»

Mason fece segno ad Ashley e lei rimosse il materasso. Si accigliò perché non c’era niente, ma lui le disse di alzare il letto. Sotto il letto c’era un piccolo spazio vuoto, e quando ci mise dentro il dito e tolse il coperchio, apparve una cassaforte delle dimensioni di un adulto e di forma esagonale.

«Si tratta di circa 50 milioni di dollari.»

Ashley e Aaron, arrivato sul posto, deglutirono rumorosamente insieme, dopo che il ragazzo aveva parlato di soldi, ma Mason si limitò ad accigliarsi. Quando guardò Aaron, quest’ultimo stava guardando Ashley.

Cinquanta milioni di dollari. Sono un sacco di soldi. 

Alta probabilmente sentì l’agitazione di Ashley e Aaron, quindi li guardò attentamente.

«Se .. se mi risparmiate, ti dirò il codice di sicurezza.»

«Come facciamo a sapere se stai dicendo la verità?» Era stato Aaron a chiederlo avvicinandosi.

Mason stava per avvertirli di non pensare a niente di stupido, ma chiuse la bocca. 

Probabilmente a causa delle sue spalle pesanti, non voleva disturbarli. Comunque non avrebbero potuto nemmeno fare niente con quei soldi.

«Pensi … pensi che ti tradirò, con la mia vita in pericolo? So bene che la mia vita è preziosa.» Quando Alta rispose, Mason rise. 

Un ragazzo che sa che la sua vita è preziosa, non tradisce Zii e BS.

Mason in realtà non doveva sapere se stava dicendo loro la verità e non doveva fare l’accordo con lui.

«Io ti dirò la password quando saremo fuori.»

«Non importa.» Mason alzò le spalle e caricò la pistola. Il viso di Alta divenne davvero pallido e Mason stava pensando, La mia spalla è troppo pesante e lo fissò senza alcuna espressione.

«Lo darò a Zii, proprio così. Le persone intelligenti troveranno la password.»

Dare loro tutta la cassaforte avrebbe dato fastidio ai superiori che avevano inviato solo 12 persone per svolgere questa difficile missione. Poiché si è preso cura di molte casseforti prima, Mason sapeva che questa cassaforte sembrava fottutamente difficile da aprire.

«Ah, aspetta, sono 50 milioni di dollari. Aspetta, ti dico le password! Hanno bisogno della mia iride e delle mie impronte digitali!»

«Ancora, no.»

«12, 36, 5, 37…» Alta strisciò disperatamente e sputò fuori la password, ma Mason aggrottò la fronte mettendo il dito sul grilletto. 

Se sento tutto, devo segnalarlo al superiore, e non lo voglio. Se dico loro la password il direttore, Berretta, sorriderà come sempre e mi darà di nuovo questi lavori incasinati più tardi.

«Aspetta, Capitano!» Dietro di lui sentì Aaron che lo chiamava, ma Mason non esitò a premere il grilletto. Vide Alta rabbrividire ed esalare l’ultimo respiro, notò che stava cercando di dire l’ultimo numero, ma fece finta di non sentirlo.

«!» Una pistola con un silenziatore, aveva sparato un proiettile nel petto di Alta. Tossì sangue e si inginocchiò. Respirava affannosamente e si accigliava, e Mason era …

«Wha, cosa stai facendo!? Aaron!» Ashley urlò.

Mason sentì il sangue caldo e appiccicoso che gli gocciolava al centro della fronte. Non ebbe tempo per capire cosa stava succedendo. L’aria pesante che aveva pressato le sue spalle da quella mattina, ora premeva su tutto il corpo come un compressore.

Mason sbatté le palpebre e udì Ashley che lo stava chiamando: «Capi… Capitano… Capitano!» Ma lui non poteva rispondere.

Non si rese nemmeno conto che qualcosa di caldo gli stava gocciolando dalla fronte a terra, e cadde sul pavimento freddo. Cercò di respirare per un secondo, ma il sangue gli uscì dal naso e dalla bocca e bagnò il pavimento. Tutto il suo corpo tremava e aveva le convulsioni. Era successo tutto così in fretta.

La luce nei suoi occhi stava diventando sempre più piccola e sfocata. Una sensazione di freddo partì dalla sua fronte e si diffuse rapidamente in tutto il corpo. Cominciò a perdere la sensibilità, a partire dalla punta delle dita.

«Che diavolo stai facendo?» Ashley parlò come se stesse urlando, e Mason vide Aaron avvicinarsi a lui attraverso i suoi occhi offuscati. Afferrò Alta, che era già morto o morente, e puntò una pistola contro Ashley e disse qualcosa. Sembrava che stesse offrendo qualcosa, ma Mason non riuscì a sentire nulla perché aveva già esalato l’ultimo respiro.

L’energia oscura che premeva sulla spalla di Mason da quella mattina lo inghiottì immediatamente. L’interno dello stomaco della morte era freddo e scuro.

Nel frattempo, in una casa a Los Angeles.

Era una casa dall’aspetto costoso ma piuttosto cupa, probabilmente perché le luci erano spente o perché la casa si trovava in un luogo appartato, oppure poteva essere solo la luna bianca che illuminava la casa con una luce fioca. La casa era così silenziosa che sembrava che non ci vivesse nessuno.

Nelle profondità dell’abitazione c’era un seminterrato, un piccolo ripostiglio giù per le scale. Dall’interno della porta dello scantinato proveniva il suono di una piccola macchina e dell’acqua corrente, che continuava a ripetersi. Ma all’improvviso, dopo un po’, il rumore cessò.

La porta di legno si aprì e uscì un uomo dal volto stanco. Sicuramente era successo qualcosa lì dentro. Sul corpo dell’uomo scendevano gocce di sudore freddo. Aprì un po’ la porta del seminterrato e fissò il muro fuori con i suoi occhi iniettati di sangue. C’erano molti obiettivi luccicanti delle fotocamere puntate su di lui.

Quei maledetti paparazzi … Riusciva a vedere le persone che aspettavano fuori dal muro del complesso, cercando di farsi una foto. Premette un pulsante e tutte le finestre della casa furono oscurate dalla persiane. Il freddo stava permeando il soggiorno. Accidentalmente, prese a calci una pila di giornali sul pavimento.

Il suo manager, Tony Bridget, li aveva portati quella mattina. Quei giornali erano pieni di titoli provocatori.

‘Haley si era proposto a Ray Noah?’

‘La puttana di Hollywood, Haley Lusk, si è effettivamente confessato all’intoccabile americano, Ray Noah?’

La scorsa notte era stata diffusa una notizia scioccante secondo cui Haley Lusk aveva confessato i suoi sentimenti a Ray Noah.

L’articolo era pieno di derisioni e critiche. C’erano alcune foto scandalose dell’uomo.

‘Dio mio! Haley ha confessato il suo amore a Ray Noah! È totalmente impazzito?’ 

Accanto al titolo provocatorio avevano usato una foto di lui scattata l’anno scorso, quando l’uomo stava scavalcando i muri di una struttura di riabilitazione per scappare. Sul foglio dove c’era scritto ‘Haley Lusk contro Noah Ray Carlton’, c’era anche una foto di lui che cadeva tenendo una tazza di caffè, dopo un processo per guida in stato di ebbrezza. Odiava profondamente quella foto.

L’uomo si voltò, calpestando i giornali.

In soggiorno, a differenza delle foto sul giornale, c’erano diversi bei ritratti dell’uomo. 

Tutto era cominciato quando lui era bambino.

Era un attore bambino. Quando era piccolo, era molto popolare, ma dopo la morte dei suoi genitori si era rapidamente distrutto. Bere, fumare, fare sesso senza restrizioni e sballarsi era tutto ciò che faceva. Il viso, un tempo carino e adorabile, si era trasformato in un viso cupo e normale.

I soldi dei suoi genitori e la ricchezza che aveva guadagnato erano innumerevoli, ma i cugini cercatori d’oro e il suo stile di vita stravagante avevano quasi costretto le sue finanze alla bancarotta. L’agenzia che amministrava i suoi beni l’aveva avvertito che se avesse continuato questo tipo di stile di vita sarebbe sicuramente fallito in un anno, ma non gli importava nulla.

Perché ai suoi occhi sembrava ancora carino e adorabile, come quando era un bambino e posava per i poster. Credeva che le foto scattate dai paparazzi fossero tutte per cattiveria, e anche le foto che a volte scattava per fare il modello sembravano brutte perché i fotografi lo odiavano. Pensava che se si fosse preso cura di se stesso per un po’, si sarebbe sicuramente ripreso in breve tempo e avrebbe avuto tutte le pubblicità e i film che offriva il mercato e avrebbe guadagnato un sacco di soldi.

Andò in cucina, prese una bottiglia d’acqua Evian dal frigorifero e accese la segreteria telefonica.

Beep – 

C’erano 27 messaggi. Di quei 27, solo due non erano del suo manager Tony. 

«Liz? Liz! Perché non rispondi? Sei serio? Hai dimenticato che hai degli appuntamenti domani?»  Iniziò a saltare i suoi messaggi lamentosi cancellandoli. 

«Smetterò seriamente di essere il tuo manager!» Cancellò tutti i 25 messaggi con indifferenza. 

«Ciao, Haley.» Disse una voce da gentleman. «Sono Lauren.» Aveva sempre pensato che Lauren fosse fastidioso, ma decise lo stesso di ascoltare.

«Haley. Ho sentito che collezioni ancora quelle cose strane, Rachel mi ha detto che hai usato 300.000 dollari per qualcosa di sospetto. Stai scherzando, vero? Il tuo commercialista ha detto che sei quasi in bancarotta. Hai i soldi per pagare la tua multa se Ray Noah facesse causa per diffamazione?»

L’uomo continuò ad ascoltare in silenzio e dopo aver sentito le ridicole affermazioni esclamò «Stronzo!» e cancellò il messaggio. 

Quel ragazzo era un bastardo. Si arrabbiò e premette il pulsante per ascoltare il messaggio successivo. Questa volta era una donna.

«Ehi, adorabile Liz! Tesoro, sono Rachael. Hai usato la cosa che ti ho dato? Come è stato?» Si accigliò, infastidito dal fatto che lei avesse usato il suo soprannome. Mormorò alla segreteria telefonica, «L’ho usato, ma non credo che ci sia stato alcun effetto, cara mia!»

Quasi come se lo avesse sentito Rachel replicò, «Non otterrai l’effetto subito. Ma tieniti forte. Capisco che tutte le altre cose che ti ho venduto non hanno funzionato, ma questa è diversa. Ne ho portati solo tre dal Giappone. Tesoro, conosci il mio amico Billy? Il giorno dopo aver usato questo incantesimo, Angela è venuta a casa sua ed è andata subito a letto. Si sposano il mese prossimo. In realtà, ‘farlo’ potrebbe essere un po’ spaventoso e sgradevole, ma gli effetti sono garantiti.» Disse con una voce dolce.

«Aspetta e basta. Il tuo desiderio diventerà presto realtà.»

Ovviamente avrebbe dovuto funzionare, valeva 300.000 dollari! L’uomo sorrise. Stava per bere un altro sorso.

«Oh sì, tesoro. Te l’avevo detto giusto?»

Lasciò cadere bottiglia d’acqua dalle sue mani. La bottiglia stava rotolando a terra e l’acqua si stava riversando ovunque. Invece di prendere la bottiglia, l’uomo si teneva stretto il petto ed i suoi occhi si spalancarono.

«Dopo aver eseguito il rituale, devi stare attento a tutto ciò che fai. Il desiderio si realizza sempre, ma a volte lo spirito entra e qualcosa va storto. Haha … ma probabilmente è una storia inventata, giusto? Mi fa ancora venire i brividi perché affrontarlo è un po’ strano.»

Si sentiva una voce che rideva provenire dalla segreteria telefonica, ma l’uomo respirava a malapena. I suoi grandi occhi aperti guardavano fuori dalla finestra ed osservavano la luna bianca.

Bang … il suo battito cardiaco stava calando. Non poteva essere un errore. L’uomo aggrottò la fronte e si aggrappò al petto. Sentì un dolore, come se il suo cuore fosse stato squarciato. Per un secondo lì, ebbe la visione di un deserto e di un uomo. Quest’uomo aveva i capelli e gli occhi neri, sembrava ordinario. Anche se non l’aveva mai visto prima, sapeva chi era.

Il suo cuore, la testa e il corpo tremavano. La voce di Rachael stava dicendo qualcosa attraverso la segreteria telefonica, ma non riusciva a sentire nulla. Qualcosa era andato storto, ma ora non poteva tornare indietro.

Ascoltò il suo cuore fermarsi e presto crollò sul pavimento. L’acqua fredda e rovesciata lo stava inzuppando, l’uomo aveva gli occhi spalancati mentre esalava l’ultimo respiro.

Il suo mondo tremò collassando per poi iniziare a costruirsi di nuovo.

Questo mondo era diverso; c’era un deserto e l’uomo della sua visione di un secondo prima. I suoi capelli neri erano tagliati come quelli di un soldato e si svegliò con la faccia stanca. Non appena sveglio prese la pistola e si guardò intorno. Si era preso cura dei membri del suo team. Si guardò alle spalle e per un secondo Haley si sentì come se avessero stabilito un contatto visivo.

«Mason Taylor…» Mormorò il suo nome e i due mondi sovrapposti furono nuovamente separati.

*****************

Nello stesso momento, a New York, era in corso la prima per il film ‘Shutter’, in un hotel. Il posto era rumoroso, con il suono degli otturatori delle telecamere che scattavano di fronte a un solo uomo. 

Luci abbaglianti lampeggiavano ovunque.

«Signor Raycarlton! Guardi qui!»

«Ci dica qualcosa! Mr. Ray …»              

«Qui qui!»

Un ragazzo biondo, che sembrava migliore di qualsiasi celebrità, appariva un po’ a disagio a causa di tutti i giornalisti che lo circondavano.

«Mr. Raycarlton! Cosa ne pensa della proposta di Haley? Può essere onesto! Nessuno la biasimerà, anche se dirà di essersi offeso!»

A causa di quello che aveva detto un giornalista, tutti hanno iniziarono a ridere. Il ragazzo biondo, chiamato Noah Raycarlton, era davvero affascinante con un abito nero su misura. Fece una faccia buffa.

Due giorni prima, la puttana ufficiale di Hollywood, Haley Lusk, era ad un after party di questa sfilata di moda. C’era stato un incidente in cui, completamente ubriaco, aveva confessato il suo amore a Noah. Anche se fosse stato sobrio e avesse detto: «Sono un tuo fan. Mi piaci!», la gente si sarebbe arrabbiata con lui per aver disturbato una persona come Noah. Ma Haley aveva fermato Noah davanti a tutti nel bel mezzo della festa e aveva detto.

«Scusa… Lo faccio davvero bene.» Sputando roba volgare, continuò «Dormi con me per una volta. Sì?» e aggrappandosi a lui «Se dormirai con me una volta, non lo dimenticherai mai.» E poi ancora «Sposami!». Gridò: «Ti amo davvero!» e poi, naturalmente, lo seguì dicendo: «Morirò se non esci con me!»

 «Oh, mio dio Haley!» Tutti alla festa avevano sospirato e ciò che era accaduto quel giorno si era diffuso rapidamente attraverso SNS e giornali.

Se non fossero Noah Raycarlton o Haley Lusk, non sarebbe stato uno scoop così eclatante.

Ma il nonno di Noah Raycarlton, noto anche come Ray Noah, era il proprietario di una grande compagnia petrolifera nel 1900. Era chiamato ‘Il tocco di Mida’, George Raycarlton. 

La madre di Noah, la pluripremiata migliore attrice Rebecca Kelly, proveniva da una famosa famiglia di politici. Suo padre, Edgar Raycarlton, aveva fondato il più grande studio legale degli Stati Uniti ed era il loro unico figlio. Autentica stirpe americana. Quello era Noah. Stava aiutando suo nonno a investire in molti progetti culturali, di difesa e ambientali, ecc. Aveva investito in molte aziende che avevano aiutato il mondo, e tutto ciò che aveva toccato si era trasformato in un successo, quindi era stato in grado di accumulare una grande somma di denaro.

E poi c’era Haley Lusk … Era un famoso attore bambino che aveva catturato l’attenzione di molti americani, ma proprio come molti altri attori bambini, prima di diventare adulto, si era rovinato con alcol, droghe, lusso e sesso. Era diventato uno di quei tipici attori bambini. Era a malapena citato sui giornali se non per i suoi scandali osceni, e l’unica cosa che valeva per lui era che la sua faccia era un po’ più carina del classico Joe. Tuttavia, rispetto a Ray Noah non era niente.

Era come una puttana di strada che confessava il proprio amore ad un principe. E tutti pensavano che fosse una vergogna.

«Per favore dica qualcosa!»

«Signor Raycarlton!»

I giornalisti erano come iene che cercavano di ottenere da lui qualsiasi tipo di informazione. Ma Noah Raycarlton si era appena scusato con cortesia e modestia ed era passato oltre i giornalisti, con il suo segretario Phil Hepson al seguito. Anche se quella persona era spazzatura, non era da Noah dire qualcosa di brutto su di lui.

«Mr. Raycarlton. Penso che sia meglio per lei se per oggi se ne va.»

Phil si guardò intorno all’ingresso dell’hotel e si accigliò. Sarebbe dovuto andare alla prima del film, dato che era il loro più grande investitore, ma la situazione non sembrava buona.

Molte persone non erano potute entrare in albergo a causa di tutti i giornalisti che avevano bloccato l’ingresso. E le persone che stavano per entrare nell’hotel si erano fermate a guardare le reazioni di Noah.

L’espressione di Noah sembrava a disagio mentre si guardava intorno. Quando il suo volto si girò verso di loro, molti giornalisti rimasero sbalorditi. La sua bellezza era da mozzare il fiato, anche per coloro che vedevano celebrità di bell’aspetto a giorni alterni.

Ray Noah era famoso non solo per la sua notorietà familiare, ma anche per essere stato rapito quando era bambino. La gente diceva che le sue capacità imprenditoriali erano migliori di quelle di suo nonno e che mostrava una personalità gentile e buone maniere a tutti. Ogni giorno c’erano dozzine di paparazzi che lo seguivano, ma la sua vita privata non era mai stata rivelata. C’erano molte ragioni per cui era così famoso. Ma le persone che lo avevano incontrato nella vita reale sapevano che il motivo principale della sua fama era il suo bel viso.       

La sua figura attraente sembrava essere appena uscita da un dipinto. I suoi capelli biondi mossi, misteriosi occhi verdi, viso perfettamente scolpito, alto e con un corpo da modello, tutto brillava in maniera più luminosa quando sorrideva. Probabilmente c’erano meno di una manciata di persone che non si sarebbero innamorate del suo sorriso dolce e bellissimo.

I giornalisti si agitarono dopo essere rimasti esterrefatti dalla sua bellezza. 

Gli otturatori delle fotocamere iniziarono a fare clic. C’erano flashi dappertutto, e l’uomo sospirando e disse: «Dovremmo tornare indietro, Phil.»

Phil chiamò l’auto, una Rolls Royce nera, che si fermò davanti all’ingresso dell’hotel. Le guardie del corpo gli aprirono la strada verso la macchina. I giornalisti iniziarono a scattare foto come matti, perché era l’unica cosa che potevano fare. A causa delle rimostranze dei giornalisti, Noah disse scusandosi: «Mi dispiace. Non ho niente da dire.»

Tuttavia, quando stava per salire in macchina un giornalista gli afferrò una spalla attraverso le guardie del corpo. Noah sussultò e tornò a guardare il giornalista.

«Ah, scusatemi …» balbettò il giornalista.

Quando aveva afferrato il braccio di Noah, aveva già qualcosa in mente da dire. Se Noah avesse mostrato un sorriso imbarazzato, avrebbe detto: «Cosa c’è di così difficile? Per favore, dica qualcosa!» Ma quando vide la faccia inespressiva di Noah, si bloccò. I suoi occhi verdi erano gelidi e fecero sudare freddo il giornalista. Tuttavia, in un attimo Noah sorrise, come se fosse stata tutta la sua immaginazione. Lasciò andare il braccio e sorrise graziosamente. Il sorriso di Noah attirò più attenzione, i rumori degli scatti divennero più veloci.

La guardia del corpo respinse il giornalista che stava guardando Noah con nervosismo, ma non capiva perché si stesse comportando in quel modo.

Phil aprì la porta sul sedile posteriore e Noah entrò. E subito prima che la portiera dell’auto fosse chiusa «Cosa? Haley?»

Tra il frastuono degli otturatori, si udì piuttosto forte la voce maschile. L’uomo, che stava rispondendo al telefono, chiuse la bocca e si guardò intorno. Era successo qualcosa a Haley Lusk? I giornalisti lo fissavano come iene. Mentre la loro attenzione era su quel giornalista, la portiera della macchina di Noah si chiuse e lasciò la scena.

Tutti i giornalisti stavano guardando il giornalista che aveva parlato ad alta voce, poi rapidamente corsero verso le loro auto e chiamarono alcuni posti.

Noah guardò fuori dal finestrino. Poche macchine lo seguirono, ma molte altre andarono in una direzione diversa.

«Haley Lusk è morto.»

Phil aveva sentito le ultime notizie attraverso la sua radio e gliel’aveva detto. Noah guardò Phil e quest’ultimo disse: «Il suo manager lo ha trovato morto a casa sua. Non sanno ancora la causa. Ma pensano che sia overdose di droga. Potrebbe anche trattrasi di un suicidio.»

Noah rise invece di essere sorpreso. Il ragazzo che gli aveva detto: «Morirò se non esci con me!» era effettivamente morto.

«Non riesce a stare fermo, vero?»

Sembrava piuttosto infastidito, invece che interessarsi a lui o simpatizzare con lui. A causa di Haley era stato coinvolto in questo scandalo per due giorni. Rise dicendo: «Dovrei restare a casa per un po’.» Era ovvio per lui che sarebbero stati pubblicati un mucchio di articoli comprensivi su Haley, i giornalisti si sarebbero riversati a casa sua come api per sapere come si sentiva.

Noah stava pensando con indifferenza: «Dovrei andare in un caldo paese del sud per un po’?» Questa non era una cattiva scusa per quello. Tuttavia, sarebbe stato meglio per la sua immagine se fosse rimasto a casa, comportandosi in maniera dignitosa piuttosto che prendersi giorni di ferie. Fino a quando quel ragazzo non fosse scomparso dai ricordi delle persone. Tra circa tre o quattro giorni ci sarà un altro scandalo e la gente dirà cose come ‘Haley? Chi è … ah, quel tizio morto?’ C’erano molti diversi tipi di celebrità a Hollywood.

Ad ogni modo, si sentiva un po’ triste che la persona che stava per schiacciare fosse morta prima che potesse farlo.

«Morirò se non esci con me!»

Due giorni prima.

Noah stava solo aspettando l’arrivo della sicurezza quando aveva sentito quella frase disgustosa. Quel lurido essere era arrabbiato e aveva detto:  «Lo rimpiangerai!.» «Ti pentirai di avermi ignorato oggi.»

Stava provando a tenere a bada la sua espressione facciale, ma aveva finito per ridere dopo averlo sentito. L’uomo, che era così ubriaco che i suoi occhi erano sfocati, si bloccò e Noah si chinò, così che solo lui potesse sentirlo.

«Sig. Lusk, finirà per filmare porno osceni per il resto della sua vita.»

Noah aveva sorriso gentilmente e aveva guardato Haley, che era rimasto congelato dopo aver sentito il suo modo volgare di parlare.

«Allora, perché non ti preoccupi del tuo buco piuttosto che del mio?»

«Probabilmente è già stato consumato più del dovuto.» Sembrava davvero che si stesse preoccupando per la salute del suo caro amico, e il viso di Haley era diventato lentamente di un rosso scuro.

Noah si scrollò di dosso i vestiti dove Haley l’aveva afferrato e si voltò. Dietro di lui, Haley stava urlando: «Tu … te ne pentirai! Vedrai!» ma Noah quella volta non rise.

«…. Aveva forse voluto dire che non lo sarei stato in grado di schiacciarlo?» Mormorò a se stesso, rammaricandosi solo perché non era riuscito a distruggere quella persona. «Ho quel tipo di personalità, ma non sono un sadico …« Noah si limitò a fissare fuori dalla finestra.

«Hm…»

Pensava davvero che me ne sarei pentito solo perché è morto? 

Dato che non poteva mettersi nei suoi panni, era possibile che lo pensasse. Probabilmente, anche se quella spazzatura umana fosse morta, ovviamente a lui o al mondo non sarebbe importato poi così tanto.

Noah non si pentiva né mostrava alcuna simpatia per Haley. Aveva pensato: «Sarebbe meglio per lui se morisse ora.» Non stava scherzando quando aveva sussurrato che Haley sarebbe sopravvissuto girando film porno, per il resto della sua vita. Un simile obiettivo sarebbe stato facile per lui da raggiungere, distruggere quel lurido insetto e mandarlo all’inferno; poiché aveva investito circa decine di milioni di dollari ogni anno, in film, fiction e altri tipi di intrattenimento.

Haley era stupido e l’unica cosa che faceva era fare i capricci, quindi in sei mesi avrebbe finito per filmare bestialità o film porno cruenti. Anche se fosse stato ancora vivo, probabilmente sarebbe morto per overdose di droga o per rottura intestinale per aver messo dentro qualcosa di pericoloso. Immaginare tutto quello fece pensare a Noah che per Haley era stato meglio morire in quel modo.

Era decisamente meglio per lui morire adesso. Proprio quando giunse a quella conclusione, Phil si accigliò dopo aver risposto al telefono.

«Che cosa?» Controllò di nuovo le informazioni e guardò Noah. Parlò al telefono per un po’ e poi riattaccò. Phil si rivolse a Noah, con un’espressione perplessa, e gli disse «Signor Raycarlton… Haley Lusk sembrava essere ancora vivo.»

Haley Lusk era vivo. Era sicuro di aver controllato l’ultimo messaggio che diceva che era morto da circa una o due ore, ma poi tutto si era ribaltato. Haley Lusk era vivo e in quell’istante si stava dirigendo all’ospedale locale. Phil controllò se i messaggi erano solo delle fake news, ma non lo erano. Era vero che in realtà aveva smesso di respirare, e il rigor mortis stava già subentrando, ma poi improvvisamente si era ripreso, questo secondo la polizia.

«No, era decisamente morto, ma poi si è rianimato.»

«Non è stato come se si fosse ripreso subito. Il suo corpo era diventato freddo, ma il suo cuore ha ricominciato a battere.» Phil ne fu sorpreso, ma Noah era solo indifferente e, semplicemente, si accigliò un po’.

****************

Beep… Beep… Beep…

C’era un suono ritmico che proveniva da lontano. Si poteva udire anche un rumore di pompaggio dell’aria… No … quel rumore sembrava che provenisse da vicino …

Mason non riusciva a muoversi e stava pensando a cosa fossero tutti quei rumori, mentre era ancora mezzo addormentato. Pensava di averlo sentito da qualche altra parte, ma non riusciva ad associarli ad un’immagine. «No.» pensò, «Non riesco a pensare perché il mio cervello riecheggia.» Sembrava simile ai cardiofrequenzimetri e ai respiratori di un ospedale, ma in nessun modo poteva essere quello, perché era decisamente morto.              

Non pensava di poter miracolosamente sopravvivere e svegliarsi in un ospedale,era impossibile. Era stato colpito alla nuca da una distanza molto ravvicinata. Poteva dire che la parte sinistra della sua fronte era stata spazzata via anche se non poteva vederla. Ovviamente il mondo era grande, quindi probabilmente c’erano alcuni sopravvissuti a un colpo di pistola alla testa, ma non era uno di loro. Quello che gli aveva sparato era Aaron, in mezzo al territorio nemico. Sarebbe stato difficile sopravvivere anche se gli avessero sparato in un ospedale. Ma lui era stato colpito nel mezzo di un deserto, all’interno di un bunker, a 120 km da qualsiasi ospedale, e c’era un falso dottore che era svenuto. Era certo che Mason fosse morto ma …              

Tra i rumori delle macchine, c’erano anche delle voci. Era sicuro che non fosse solo una persona.                     

«È così imbarazzante, sul serio. Non riesco nemmeno a mostrare la mia faccia.» C’era una voce seccata vicino. Sembrava una trasmissione radio interrotta.            

«Ragazzi, avete visto il giornale ieri? I media parlavano male di come il peggior scapestrato di Hollywood flirtasse con l’inviolabile Dio dell’America. Hanno detto che non conosceva il suo posto.»                  

«È vero. Questo ragazzo è una lurida puttana da buttar via.» Dopo aver sentito le loro lingue taglienti, una donna rise. Percepiva la presenza di qualcuno seduto su una sedia.                 

«E il suicidio? Pensa davvero che qualcuno si relazioni a  lui?»           

«Di cosa stai parlando? È così stupido che non riesce nemmeno a suicidarsi. Non lo vedi ancora respirare?»                  

«Probabilmente era perché era troppo fighetto per suicidarsi. Un attacco di cuore.» disse la donna, «Che patetico! Non è nemmeno un suicidio.»        

«Liz era sempre così. Cantava come se stesse urlando e ogni volta che appariva in un talk show, teneva sempre la bocca chiusa. E quando si apriva e cominciava a parlare, vomitava sempre qualcosa di stupido. Tutto quello che sapeva fare era recitare, ma non poteva. Non recitava nemmeno perché era troppo stupido per memorizzare le sue battute … L’unica cosa buona di lui era la sua faccia, ma ora a causa delle droghe, non sembrava niente di speciale, più come un drogato comune. Ma stava andando bene, facendo guai come qualsiasi altra star. Così eccomi qui… ero certa che fosse morto di infarto e che mi avrebbe lasciato tutta la sua fortuna e …»  

«Ahh!»                  

«Infatti, No!»        

Tutti furono d’accordo nel sentire le parole oneste della donna. Per un po’ i presenti  sospirarono e non parlarono più. Tutti si guardavano l’un l’altro, poi un ragazzo iniziò a parlare.                  

«Liz non si sveglierà più giusto?»     

Tutti si arrabbiarono con lui. Non era assolutamente possibile! Il dottor Joe aveva già detto che era un miracolo che fosse vivo anche adesso. «Se il cuore si ferma per cinque minuti, anche il cervello smette di funzionare. Questo ragazzo è davvero molto testardo.»       

«Non c’è modo che si svegli.» Disse una donna con coraggio e tutti furono d’accordo con lei. Ma un altro era nervoso.            

«Ma, ma cosa succede se … si sveglia davvero?»

«Ho bisogno di rinnovare l’interno della mia casa, ma se Liz non muore, significa che dovrei farlo con i miei soldi«. Le sue parole sconsiderate misero tutti a disagio.

Mason cercò di aprire i suoi occhi pesanti. ‘Cosa stanno dicendo?’ Sentendo i suoni del cardiofrequenzimetro e del respiratore era già abbastanza confuso. Non pensava di esserlo ancora di più udendo la voce degli angeli. Non poteva nemmeno essere il diavolo, perché era troppo snob per esserlo. Era così confuso.

Sono decisamente morto, ma cosa sono queste storie frivole? Le persone muoiono e cadono sempre in questo tipo di mondo? Mason si accigliò e cercò di aprire gli occhi. Non poteva muovere un muscolo, come se fosse bloccato in una serratura a tenaglia. 

Beh, sono già morto, quindi è ovvio che non possa muovermi. Ma un poco si è sentito a disagio… Se se avesse provato un po’ sarebbe riuscito a muoversi?

«….. penso che sarò un po’ triste. Se Liz scompare, non posso vendere nessuno dei suoi pettegolezzi per rimpolpare la mia paghetta.»

«Chi comprerebbe i suoi pettegolezzi? Ha fatto così tante cose che anche se vendessimo il suo video di sesso, probabilmente frutterebbe meno di $ 500.»

«Scusa, Liz. Metteremo sicuramente a frutto la tua fortuna.» La sua voce non sembrava affatto dispiaciuta. La sua voce era proprio accanto alla sua testa. Mason respirò profondamente e cercò di muovere il dito. Mentre si concentrava sul dito per farlo muovere…

«….!»

La mano di qualcuno si avvicinò al suo viso e atterrò sulla sua maschera dell’ossigeno. Con attenzione la maschera venne rimossa. L’aria fredda gli colpì il viso. Un piccolo respiro uscì dalle sue labbra, il dito su cui aveva concentrato tutta la sua forza iniziò a muoversi, e il corpo che sembrava pesante come una roccia iniziò ad allentarsi. C’era una piccola luce che filtrava dalle sue palpebre.

Vide un soffitto bianco e delle persone in piedi intorno al letto. 

Beep- Beep- ecco il suono del cardiofrequenzimetro lento e stabile, e c’era anche il suono del respiratore.

‘…. Quindi era un ospedale?’ Mason fissò il soffitto e si guardò intorno. Sembrava tutto così realistico. ‘Che diavolo … sono ancora vivo? Perché sono vivo?’ Sbatté lentamente gli occhi. Fu buio per un secondo e il mondo luminoso tornò indietro con la cruda realtà.

«Perché questo non si spegne? Non avrebbe dovuto morire dopo aver fatto un suono acuto?»

Era successo tutto come nei drammi. Una donna dall’aspetto sconcertato teneva in mano la maschera di Mason e diceva: «Questa macchina è rotta?». Abbassò lo sguardo e vide Mason che fissava il soffitto con aria assente. In un primo momento fu sorpresa e urlò.

«Aaaah!»

«Uh, eh?» «Oh mio, oh mio, oh mio!» La gente intorno emise suoni di sorpresa. Mason sbatté le palpebre per mettere a fuoco la sua vista sfuocata. Quando si abituò alla luce, lentamente il mondo divenne più chiaro.

Faceva un po’ freddo nella stanza d’ospedale. Tutti lo stavano guardando con un’espressione di shock sui volti.

«Oh, mio ​​Dio, Liz …?»

Liz? Mason aggrottò la fronte a come lo chiamano e si alzò. Era un po’ stordito e rigido, ma non era così grave da non potersi muovere. Mason sbatté le palpebre e fissò le persone che lo guardavano e si toccò con cura la fronte. Non c’era il buco. Non c’era nemmeno una benda avvolta intorno.

«Sono davvero vivo?» Mason stava sbattendo le palpebre mentre si guardava intorno. C’era una leggera brezza fuori e una calda luce del sole filtrava dalla finestra. Non sembrava affatto l’aldilà.

«Oh, oh mio …. sei, sei, stai bene?»

Chiese una donna balbettando. ‘Hai ragione. Sono vivo?’ cercò di chiedere Mason in risposta alla donna, ma si bloccò di colpo. Vide delle mani magre e pallide. Per un secondo, pensò che fossero le mani di qualcun altro, ma erano mani che erano correttamente attaccate alle sue braccia.

«Uh …»

Cosa c’è che non va nelle mie mani? Mason si fissò le mani con aria assente. La forma delle mani e dei palmi gli era nuova. Era un mercenario alto un metro e ottanta. Era orfano ed 

era cresciuto in una periferia. Non c’erano cose dure che non avesse fatto. Quando era cresciuto, era diventato un mercenario e ogni giorno, sotto il sole cocente, aveva spinto, sparato, combattuto e fatto molto di più. Non aveva mai riposato le mani. Le mani e i palmi erano pieni di calli, piccoli graffi e la sua pelle era scura, abbronzata. Ma in questo momento, le sue mani attaccate alle braccia erano nuove. Queste mani avevano vasi blu sotto la pelle chiara e avevano dita lunghe.

«……..»

Mason controllò tutto nervosamente. La sagoma delle sue gambe, sdraiata sotto la coperta, sembrava molto sottile rispetto alle sue. Divenne ansioso e il suo cuore iniziò a battere come un matto.

«… Liz? Ti sto chiedendo se stai bene!»

Questa donna di mezza età stava urlando contro di lui e un uomo di mezza età confuso, tossì forte e lasciò la stanza. Un giovane disse: «Io, chiamo il dottore« e corse fuori. Mason stava solo fissando le sue mani con aria assente e stava guardando la donna che sembrava una pazza.

«Cosa, cosa stai guardando?»

«…. Chi è Liz?»

Emise una voce leggermente secca. Era una voce asciutta, e suonava molto leggera. Era strano, ma cercò di pensare che potesse essere perché si era appena svegliato. Era sicuramente tutto nella sua testa: le sue mani sembravano strane e le sue braccia e le sue gambe sembravano molto più magre di prima. Era tutto perché non vi aveva mai prestato attenzione prima e ora si era reso conto all’improvviso che sembravano strani. – Mason cercò di evitare questa realtà, e la donna sembrò un po’sorpresa che Mason le avesse fatto quella domanda. Ma presto si accigliò.

«Okay. Scusami per averti chiamato ‘Liz’, Haley. Non devi essere scortese. So che ci siamo rinnegati a vicenda, ma ciò nonostante sono corsa fin qui perché temevo che stessi morendo… Sei insolente come sempre. Non sarei dovuta venire. «

Disse la donna prendendo rudemente la borsetta dal tavolo. Haley? Preoccupazione? Rinnegato? Mason si accigliò per aver sentito tutte queste parole che non riconosceva, e la donna si arrabbiò e se ne andò. La porta sbatté forte. Dietro quella donna ce n’era una giovane. Si guardò intorno nervosamente e sorrise a Mason.

«E’ abituata al tuo soprannome. Eri molto vicino a lei quando eravate piccoli, Zia Anna e tu.»

 «…. ero vicino a quella donna?»

Dopo la domanda di Mason, lei sorrise goffamente e disse: «Tu, non sembri stare bene oggi. Sembri in buona salute, quindi me ne vado«. Si precipitò fuori dalla stanza quasi come se stesse scappando. Non c’era tempo per fermarla e chiederle cosa stesse succedendo.

Mason venne lasciato solo nella stanza d’ospedale, fissò per un po’ la porta e si fissò di nuovo le mani. Queste mani sottili sembravano non aver mai fatto alcun lavoro. Si alzò lentamente dal letto. C’erano molti fili attaccati al petto, alle mani e ovunque. Se li tolse, uno per uno, ma presto si seccò e li strappò tutti insieme. In qualche modo si sentiva nervoso. Con un paio di gambe traballanti, si fermò davanti alla porta del bagno.

Girò la maniglia e prese un profondo respiro. Non sapeva perché, ma si sentiva nervoso. Ci sarà uno specchio, subito dopo aver aperto la porta e come al solito, ci sarà un viso disinvolto come il suo solito io. Deglutì con la bocca secca, girò la maniglia e aprì la porta. E si bloccò subito.

Proprio di fronte a lui, il viso riflesso nello specchio non era il suo. Nello specchio, invece del suo aspetto feroce e regolare, dei suoi normali capelli neri e della figura alta, c’era un giovane pallido con i capelli biondo platino, che sembrava sul punto di svenire da un momento all’altro.

Cos’è questo? Mason cercò di deglutire con la bocca secca. ‘Che cos’è questo? Che cosa è successo? Chi è quello?’ Mason fissava lo specchio come se fosse stato inchiodato sul posto. Stava facendo un passo indietro verso destra quando la porta si aprì e il dottore e le infermiere si precipitarono nella stanza. ‘Il tizio che aveva detto che avrebbe chiamato il dottore non è tornato, ma immagino che l’abbia chiamato veramente, dopo tutto.’

«Oh mio, signor Lusk! Non puoi alzarti così!»

«Ha tolto tutti gli aghi!» Le due infermiere sembravano un po’ irritate. Gli premettero il braccio, dove il sangue gocciolava, con un tampone imbevuto di alcol. Lo videro e sembrava un po’ alticcio. Mason guardò le infermiere che gli stavano curando il dorso della mano e guardò il dottore che stava esaminando la sua cartella clinica.

«Sei sveglio da un po’? Ti ricordi cosa è successo? Sei venuto in questo ospedale a causa di un infarto, ieri notte. E il tuo cuore si è fermato per qualche minuto. Non so come fai a essere ancora vivo, e perché stavi andando in giro, gocciolando sangue dappertutto. Non vai in chiesa, giusto? Non sembri essere il tipo che crede in un miracolo.» disse il dottore in modo offensivo e Mason sudò freddo. ‘Attacco di cuore?’

«Sono venuto qui per un attacco di cuore? Non per una ferita da arma da fuoco?»

«… Haley.. È piuttosto serio se non riesci a capire la differenza tra la realtà e l’allucinazione. Sono sicuro che lo capisci.»

Il dottore stava guardando Mason come se fosse il peggior drogato che avesse mai visto. Mason si voltò e vide di nuovo lo specchio. C’era l’uomo biondo nello specchio, tremante. «I miei occhi sono impazziti?» Provò a sbattere le palpebre un paio di volte, ma quell’uomo era ancora lì e lo fissava. Stava stupidamente sbattendo le palpebre perché non sapeva cosa stesse succedendo.

«Haley? Cosa stai facendo? Torna a letto.»

«Chi è Haley?» balbettò Mason e chiese «Quell’uomo è Liz …Haley?» Mason indicò lo specchio che stava riflettendo il suo volto. Questo fece sì che il dottore e le infermiere lo guardassero sorpresi e sussurrassero tra loro. ‘Cosa sta facendo? Cosa c’è che non va in lui? È a causa delle droghe? Forse è imbarazzato di essere sopravvissuto quando pensava di essere morto?’ Si toccò il viso ascoltando alcune delle cose di cui stavano parlando. L’uomo nello specchio si muoveva esattamente allo stesso modo. Sbatté le palpebre e allo stesso tempo il bell’uomo allo specchio sbatté le palpebre. Vide l’uomo nello specchio che muoveva le labbra, toccò le sue e sentì il labbro secco che tremava un po’.

«…Quello sono io?» La sua voce era roca. «Quello, lo strano uomo allo specchio, sono io? Sono l’uomo di nome Haley?» Chiese Mason con la paura sul viso. Il dottore e le infermiere smisero di parlare, lo guardarono e si scambiarono qualche occhiata.

«Di cosa stai parlando, Haley?» Chiese il dottore meravigliato. Mason si guardò di nuovo allo specchio. Lo specchio rifletteva ancora il giovane biondo platino.

«Haley? Stai bene?»

 No. No, non sto bene … Cosa sta succedendo? Chi è quello? No, chi sono io? 

C’erano molte cose nella sua testa, ma Mason non poteva dire niente ad alta voce. Il suo collo stava diventando freddo per il sudore.

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