KINNPORSCHE – SPECIALE 4

-Porsche-

«Emergenza!! Fate presto!» Tankhun gridò ad alta voce per tutta la casa, era come se stesse urlando mentre correva attraverso il secondo piano perché il suono dei suoi passi era più forte di un terremoto.

«Khun Tankhun, per favore la smetta di correre! È a metà della sua vita e si comporta ancora come un bambino.» Il rimprovero di Arm e Pol si sentì forte e chiaro, ma Tankhun non smise ancora di urlare.

«Urgente! Emergenza!» Non ce la facevo più! Oggi ero solo nella stanza, Kinn era uscito per fare affari con suo padre e Kim era andato da qualche altra parte, la pila di documenti relativi ai prodotti in fabbrica era il mio lavoro, dovevo firmare, ricevere, riparare, firmare e inviare molte cose di cui non avevo ancora compreso molto, poi dovetti concentrarmi sul controllo delle specifiche tecniche delle apparecchiature metalliche per soddisfare gli standard, ma quel bastardo di Tankhun non aveva minimamente pensato di aiutarmi nel contempo, stava solo dando fastidio, non lo sopportavo più!!!

Udii uno scoppio, aprii la porta con rabbia e lanciai un’occhiata furiosa a Tankhun che correva in giro.

«Che idiota!!!!!»

«Oh! Perfetto! Uno è uscito fuori dalla stanza, ne manca un altro ancora!»

«Phi Khun, sei un personaggio!!!» Poi Ché aprì la porta della stanza di Kim stordito, in uniforme, sembrava appena tornato da scuola, doveva essere molto stanco e stava decisamente dormendo.

«Benissimo! Siete usciti tutti!!!» Tankhun si avvicinò per prendere la mano di Chè e lo trascinò fuori dalla stanza di Kim e andò dritto nella mia stanza.

«Ho qualcosa di cui parlarvi ragazzi.» Disse Tankhun con gli occhi scintillanti.

«Quindi? Perché continuavi a gridare così? Sarebbe bastato bussare alla porta della stanza!» dissi, irritato. Se non avessi finito il mio lavoro, Kinn mi avrebbe rimproverato di nuovo.

«Beh, se busso alla porta della stanza, non è abbastanza, no!? Voglio che tutti siano eccitati, voglio che tutti siano qui nello stesso momento, quindi devo usare questo metodo.» Tankhun allungò le mani e fece una smorfia come se fosse un artista in uno spettacolo dal vivo.

«Allora cosa sta succedendo?» Incrociai le braccia, appoggiai le spalle al bordo della porta e lo guardai con un’espressione estremamente stanca sul viso.

«Ho sonno, ho appena finito l’esame oggi. Non dormo da ieri notte.» Ché si strofinò gli occhi e girò il viso verso il muro, appoggiò la fronte contro di esso e si addormentò a mezz’aria.

«Aspetta un minuto…» Tankhun prese il telefono, guardò l’ora e borbottò come se stesse contando

 qualcosa. «3 2 1…»

«Khun Khun!! Cosa ti è successo?! Khun Khun!!!» La voce di Pete gridò scioccata dal fronte  della casa e affrettandosi a portare Venice su per le scale.

«Pete, cosa c’è che non va?» Arm e Pol si precipitarono da Pete, preoccupati.

«Ehi ragazzi! Che succede?» Pete ansimò per la stanchezza, consegnò Venice a Pol e cercò in fretta Tankhun.

«Sì! Ingannato con successo. Vai! Andiamo nella mia stanza.» Tankhun fece cenno a tutti di seguirlo nella sua stanza.

«Cosa? Non vengo, vado a lavorare.» Stavo per tornare nella mia stanza, ma Khun afferrò il mio polso e mi trascinò nella sua camera.

«Lasciami andare, Tankhun!!» Lasciai che mi trascinasse, anche se la mia forza doveva essere maggiore della sua, ma con il fatto che in quei giorni ero stato impegnato a lavorare fino a tarda notte e mi ero dovuto svegliare presto, il mio fisico non aveva molta forza.

«Arm porta Ché con Pete qui.»

Dopo di che ci sedemmo tutti insieme, sdraiati sul divano al centro della stanza di Tankhun, a malincuore.

«Allora cosa c’è che non va in te, Khun Tankhun?» Pete, dopo essersi seduto per un po’ a riposare e bere acqua fino a quando non si fosse ripreso dalla stanchezza, chiese subito inebetito.

«Cosa c’è che non va in Khun Khun!?» Pol stava giocando con Venice per terra, ma alzò la testa per chiedere a Pete.

«Mi ha chiamato e mi ha detto che era una questione urgente. Ero terrorizzato. Ho pensato che gli fosse successo qualcosa.»

«Ehi!» Tankhun rise piano.

«Non giocare con me in quel modo, Khun Tankhun. Sono rimasto profondamente scioccato. Venice stava per addormentarsi, quindi ero riuscito a riposarmi un po’, perché mi stai facendo questo!» Pete gemette per la frustrazione, il suo stato d’animo in quel momento era troppo simile a quello di una madre che aveva avuto un bambino, tutta la sua vita ora ruotava intorno a Venice, e sembrava molto stanco.

«Phi Khun, lasciami dormire, da ieri notte non mi sono ancora riposato.» Ché portò le mani al petto per pregare Tankhun, i suoi occhi erano quasi chiusi a causa della sonnolenza. Povero ragazzo!

«Allora eccovi qui. Come siete diventati così? Sotto i piedi dei vostri mariti senza fiducia in voi stessi, vi fanno lavorare come schiavi. Andate a fare affari? Prendetevi cura dei bambini? Sostenete gli esami.»

«L’esame è una cosa che dipende dalla scuola» Obiettò in fretta Ché.

«Sì, ecco. Ha mai pensato di aiutarti con l’esame? Eh? Quel bastardo non ha pietà!» Disse Tankhun con rabbia. Cosa voleva???

«Porsche, guarda come ti sfrutta Kinn, insonne ogni notte fino a quando il tuo viso non è diventato pallido come un fantasma. E lui? E lui? Tutto ben vestito per uscire e incontrare i clienti! Per pavoneggiarsi. Hai mai pensato che ci possano essere in giro clienti giovani o figli di clienti che sono belli?» Oh! All’inizio non ci avevo fatto caso, ma in quel momento sì. il mio viso era pallido??? Troppo pallido, davvero? E va agli incontri con i clienti! Chi cazzo sono i clienti!!! 

Anche se a volte mi permetteva di incontrare i clienti, il mio compito principale era gestire le scartoffie, disse che avrei dovuto imparare lentamente un po’ per volta ma forse in realtà non voleva che incontrassi nessuno? Ahhh!!! Fanculo Kinn!

«Quanto a Porsché, sei ancora troppo giovane, non riesci a stare al passo con Kim. Ho sentito che leggi libri per gli esami finché non hai più tempo per andare da nessuna parte. Pensaci. Quando sei stressato, Kim chiede comunque di uscire per incontrare i suoi amici. Sono davvero solo amici?! Durante i tuoi momenti difficili con lo studio e la matematica, è mai venuto da te per darti sostegno e condividere le fatiche?… Mai, giusto ?… Non va bene.» Khun tenne un lungo discorso e Porsché, che era assonnato, si svegliò improvvisamente. I suoi occhi divennero chiari e fece un’espressione pensierosa.

«E tu! Sei il peggiore, Pete! Tu e il bastardo di Vegas, non vi vergognate di fronte al Dio delle foreste, al Dio delle montagne, allo spirito della casa, allo spirito delle città, per comportarvi così? Eh??? Voi ragazzi mi avete insultato in modo grave. Voi due siete scappati insieme e per vivere insieme come una coppia felice. Avete mai provato pena per il cuore di qualcuno che tiene a voi come me?!! Avete mai pensato a quanto dolore avrei provato? Siete addirittura scappati per qualche mese, il vostro bambino è cresciuto così, come se fosse stato concepito prima del matrimonio… No!!! Non siete ancora sposati!!! Questo comportamento è irrispettoso verso il tuo ex capo, una brava guardia del corpo si trasforma in una madre di un bambino. Vegas che non si preoccupa nemmeno del fatto che adesso ad allevarlo c’è una mano che prima impugnava una pistola, adesso la stessa mano regge una bottiglia di latte, passando da calci, pugni, uso delle arti marziali, a dover accarezzare il culo del bambino tutte le sere prima di andare a letto. Oh! Che peccato!… Che mi dici di Vegas? Va al lavoro e incontra molte persone, non vuole vedere sua moglie in questo stato… É scappato dal primo momento in cui avete avuto un figlio. Che tristezza!» Pete aggrottò le sopracciglia con forza, gli occhi che brillavano come se il suo cervello stesse elaborando il tutto, poi annuì in quanto era d’accordo con quanto detto da Tankhun.

«Khun Khun, perché sta cercando di mettere zizzania?»

«Chiudi la bocca, Arm!»

«Quindi oggi tutti voi che siete oppressi dovete alzarvi e combattere!» Tankhun alzò il pugno in aria e alzò la voce per incoraggiarci!

«Concordo… Questi traditori, quando non sono sotto i nostri occhi, continuano a farci le corna.» Tae, che aveva aperto la porta della stanza, si era unito al coro di Tankhun. Sembrava che anche lui fosse stato richiamato.

«Quindi cosa dovrei fare?» Chiese Ché incuriosito.

«Riprenderemo la nostra vita spensierata! Non permetteremo a nessuno di controllarla di nuovamente!!»

«Ma devo studiare per l’esame.» disse Ché con rammarico.

«Lascia perdere tutto! Voglio vedere cosa faranno il giorno in cui vi rialzerete di nuovo! Cosa faranno… crolleranno a terra forse?» Poi Khun si inginocchiò davvero per terra e continuò a balbettare con un’espressione appassionata. 

«Quando urleranno di dolore e vi imploreranno di non andare. Cadranno in ginocchio, abbracceranno le vostre gambe, metteranno le mani davanti al petto, inchinandosi e supplicandovi di non lasciarli. Sarà inutile perchè avrete perso la testa…» Recitò tutto il discorso con passione.

«Quindi cosa facciamo?» Chiesi sedendomi a gambe incrociate, con uno sguardo freddo.

Non era che non fossi d’accordo, aveva ragione, ma credevo che più che altro stesse solo cazzeggiando.

«Mi hanno dato una tessera VIP per andare a cantare in un karaoke esclusivo. Oggi usciamo. Andiamo a divertirci insieme.» Tankhun sorrise e porse con orgoglio la sua carta VIP.

«Oh No!!!» Chè, Pete ed io gridammo all’unisono, facendo un profondo sospiro.

«Dovete solo accettare di venire con me a cantare al karaoke. Nient’altro! Non credo morirete nel dire di sì!?»

«Perché hai fatto un discorso così lungo come quello?» Mi massaggiai le tempie per il mal di testa. 

Perché nella mia vita dovevo affrontare situazioni del genere!?

«Se vi avessi invitato direttamente, sareste venuti con me? Vado sempre da solo. Le voci di Pol e Arm sono come dei bufali mentre partoriscono. Non riesco a sopportarlo. Almeno battessero le mani a tempo.» Tankhun si voltò a guardare Pol e Arm prima di voltarsi e continuare a parlare. 

«Ma lo scopo questa volta non è solo cantare al karaoke, ma è una dimostrazione per gli uomini civettuoli che devono sapere che non saremo più ai loro piedi… Hahaha!!!» Tankhun rise soddisfatto. 

Il suo mondo di fare era davvero una soap opera, ogni azione, ogni parola ed espressione era esagerata. Dovetti girarmi molte volte, pensando che stesse parlando con qualcun altro. Perché i suoi occhi guardavano sempre fuori e di tanto in tanto continuavano a sbirciare.

«Ho da fare, non ho ancora finito di firmare tutti i documenti.» Mi preparai per andare via da quelle cazzate, pentendomi del tempo perso, pregai di poter portare 30 minuti della mia vita indietro.

«Vado a letto.» Porsché ricominciò ad avere sonno.

«Venice, andiamo a casa.» Pete si avvicinò a Venice e lo prese in braccio.

«Ragazzi mi lasciate di nuovo solo, non potete farmi questo.» Vidi Khun scuotere il braccio di Tae per avere supporto.

«Comunque, è ora che vi prendiate una pausa, durante il semestre appena passato, abbiamo avuto molti problemi e dovevamo comunque tornare al lavoro a fare cose stressanti, dovremmo uscire e vedere il mondo qualche volta». Tae cercò di trattenermi.

«Se il mio lavoro fosse finito, verrei. Allontanai la mano di Tae.

«Ma che ve ne frega!? Mentre lavori in casa, ti prendi cura di tuo figlio in casa, studi a casa, i vostri mariti potrebbero mangiare un ‘pasto sfizioso’. Vi va ancora bene? Non fidatevi di loro!» Tae prese il telefono per chiamare Time e mise in vivavoce

«Che bella giornata! Kinn, Kim, Vegas si riuniscono tutti a casa di Time per prendere parte a un evento corporativo.»

[Ciao!]

«Accendi la fotocamera!» Tae chiese a Time non appena rispose alla chiamata.

[Che succede?] Time era così docile, eseguiva tutto quello che Tae chiedeva. Il suo comportamento era anormale. Accese la fotocamera e la trasformò in schermo intero e fece un sorriso a Tae.

«Dove sei?»

[Siamo appena usciti dall’incontro e ho invitato Kinn, Kim e Vegas a prendere qualcosa da mangiare.] Disse Time, mi accigliai.

«Muovi la telecamera.» Quindi Time passò alla fotocamera posteriore e fece una panoramica. Kinn, Kim e Vegas stavano mangiando delle bistecche in un ristorante di lusso, proprio come aveva detto Time. 

Sì!! Lasciami con una pila di documenti da controllare, invece di correre a casa a mangiare con me quando l’incontro è finito… Se vi avessi invitato direttamente, sareste venuti con me? Vado sempre da solo. Le voci di Pol e Arm sono come dei bufali mentre partoriscono.affanculo Kinn!

[Devo parlarti…]

«Beh, volevo solo dirti che stanotte andrò a dormire a casa di mia madre, non tornerò. Ciao!» Time non fece in tempo a finire la frase, Tae tagliò corto e terminò la chiamata.

«Qualunque cosa sia, sembra che a loro non importi dei doveri che svolgete. Allora chi viene al karaoke con me, Alzi la mano!» disse Tankhun con voce allegra e alzò la mano sopra la testa, ma nessuno ascoltava Khun, ognuno era immerso nei propri pensieri.

«Mentre io mangio riso con maiale dolce, Venice mangia banane schiacciate, il bastardo di Vegas mangia una bistecca???» Il fuoco che aveva accesso Tankhun ed era stato versato sul carburante di Tae stava per esplodere come una bomba furiosa.

«Mentre io ho appena finito gli esami, sfinito, e tu… Huhmm! Kim!»

Presi il telefono e chiamai subito Kinn.

[Come va?] Kinn rispose al telefono con un tono sommesso.

«Esco! Torno tardi.» Ma lui rispose con un tono piuttosto seccato.

[Dove stai andando?]

«Vado a bere.»

[Dove?]

«Sono affari miei!»

[Porsche! Cos’è successo?] Kinn iniziò ad abbassare la voce e sembrò più serio.

«Non ho ancora finito il mio lavoro, puoi tornare tu a firmarli tutti. Sono stanco!» Riagganciai e spensi subito il telefono, uscii dalla stanza con gli applausi di Tankhun.

Basta! Non sarò più il tuo schiavo, Kinn!! Uscirò, berrò e andrò fuori a vedere il mondo! Eh!

*******************

[Stanza di Tankhun]

-Tankhun-

Mentre tutti chiamavano i loro amanti e parlavano con rabbia, Tankhun fece un sorriso soddisfatto.

«Vi sta bene, Kinn, Kim! Tutto sta andando come volevo stamattina!» Disse Tankhun perfidamente.

«Khun Khun, perché sta facendo questo? Cerca di distruggere le famiglie degli altri? Soprattutto la famiglia di Pete. Venice potrebbe ritrovarsi essere un bambino senza calore.» disse Pol, rimproverando il suo capo. Quanto a Arm, si sedette e scosse la testa frustrato.

«Solo per un giorno, non permetterò a mio nipote di avere problemi… Perdonatemi Pete e Vegas. In realtà, i miei obiettivi sono Porsche e Porsché, ma ho chiamato Pete e Tae così ci sarà molta gente. Più siamo, meglio è.» disse scherzando Tankhun.

«Allora cosa hanno fatto Khun Kinn e Khun Kim a Khun Khun?» chiese Arm, provando pena per i due capi.

«Ho detto a papà che volevo comprare tutte le azioni dell’ospedale, ma papà mi ha detto di chiedere a Kinn, ma quando gliel’ho chiesto, lui mi ha detto…»

[Flashback]

«Per favore, per favore, compra tutte le azioni dell’ospedale in modo che diventi di proprietà della nostra famiglia.» Tankhun pregò Kinn per un po’.

«Sei pazzo, Khun? Non c’è nessuno nella nostra famiglia che è dottore. Perché vuoi comprare l’intero ospedale?»

«Cosa vuole fare? Comprerà le azioni dell’ospedale e nominerà Phi Top come direttore.» Aggiunse Kim

«Esatto… Phi Top, è molto bravo in questo. Credo che i nostri affari andranno sicuramente bene.»

«Ti prego, Kinn.» disse Kim, mentre prendeva il caffè e lo beveva.

«Tankhun! Lascia che sia la tua coscienza a guidarti, non un uomo» Kinn disse a suo fratello con voce irrispettosa. Tankhun aveva nutrito la sua rabbia fin da allora.

[Presente]

«Perché si sentono realizzati… e non vogliono aiutarmi quando ho un problema sentimentale, quindi devono averne uno anche loro. Dannazione!» Tankhun pensava come un principe e si arrabbiava come un bambino, si sarebbe vendicato. Ridacchiava al solo pensiero che i suoi fratelli minori sarebbero stati castigati, anche se era una piccola vendetta, andava comunque bene.

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-Porsche-

«Vai a prendere Venice, l’ho lasciato con zia Prik. Venice deve tornare a casa prima delle 20. Altrimenti ti ammazzo!!» Pete scattò all’altro capo della linea prima di riattaccare. Pete, quando era arrabbiato, era spaventoso.

Entrammo nell’esclusivo Karaoke o qualunque cosa avesse menzionato Tankhun, le nostre facce sembravano così feroci come se stessimo per uccidere qualcuno, inoltre eravamo andati in gruppo, non come normali ospiti, sembravamo più che altro una banda di ladri!

«Volete qualcosa da mangiare? Ci penserò io stesso.» Mi guardai intorno mentre entravamo nella sala, era molto spazioso. Tutto era stato organizzato in modo elegante, adatto alla clientela VIP..

«Pete, Pete, cosa c’è che non va?» Mi girai e chiesi a Pete, che era rimasto seduto distratto per un po’.

«Oh, che succede?» Chiese rivolgendosi a me con un’espressione esausta, doveva essere molto stanco durante questo periodo.

«Preoccupato per Venice?»

«Sì! Venice raramente vuole qualcun altro, nemmeno Vegas gli si avvicina.» Pete alzò il bicchiere di vino e bevve un sorso lento, «Oh!! Perché è così buono?» Quando il sapore familiare colpì la sua lingua, Pete fissò il bicchiere con grande ammirazione.

«Va tutto bene… Vegas non permetterà che succeda nulla a Venice, sembra che anche lui lo ami.» Presi il mio bicchiere di liquore e bevetti un po’.

«In realtà, non sono arrabbiato con Vegas, ehi, ma quando uscivo anche io… Vegas trascorreva del tempo con Venice per avvicinarsi l’uno all’altro.» Disse Pete, ero d’accordo con lui, provavo pietà per Pete, era come se stesse portando un fardello così pesante. Il tempo della sua vita era finito, ogni volta che lo chiamavo per invitarlo a mangiare, non era mai libero. A meno che non ci fosse davvero qualcosa da fare con questo stronzo di Tankhun, solo allora potevo avere la possibilità di vederlo dal vivo. Il problema principale restava sempre quello, ed era importante. Sia stare con Vegas e Venice che godersi il tempo con noi era estremamente importante. Ed entrambe le parti erano pazze.

Era così stancante .

«Vorrei dedicare questa canzone a Pete… la persona che mi ha gettato via in modo pessimo.» Quando Tankhun afferrava il microfono, c’era qualche possibilità che potesse metterlo giù? Non appena la musica iniziò, Arm e Pol si alzarono e ballarono insieme.

«Perché vieni a Ban Na? Dimmi, tesoro? Non c’è bisogno di tornare quando te ne andrai senza dire addio. Scappare con un ragazzo di città. Lasciare la persona in ginocchio, in lacrime. Mi si spezza il cuore. Le donne lo sanno o no?» Bevetti l’intero bicchiere, perché se Tankhun sceglieva questo tipo di musica, avrei preferito essere ubriaco piuttosto che dover affrontare la sua follia.

[N/T: La canzone che sta cantando Tankhun è กลับมาทําไม – ภาพยนตร์ แหยมยโสธร (Perché torni?) Lo stile del video è molto colorato, il stile Tankhun.]
https://www.youtube.com/watch?v=0WsiOXKNQR0

La sala ora era molto vivace, scarsamente illuminata, con luci multicolori lampeggianti, abbinate alla musica che Tankhun suonava così forte. Pol e Arm avevano ballato quasi tutte le canzoni. Per quanto riguardava Tae e Ché, avevano avuto un’interessante conversazione sull’indole di Time e Kim. Quanto a me, avevo fatto tintinnare i bicchieri con Pete senza sosta. Parlava principalmente di Vegas e Venice, ma erano belle storie.

«Che ne dici di te… come affronti la questione dell’erede? Khun Tuan, lo hanno fatto parlare con te?» Pete chiese.

«Non ci ho ancora pensato.»

«In realtà, è un grosso problema! È il caso di parlarne con Khun Kinn il prima possibile.»

«Penso di sì. Altrimenti alla fine della mia generazione, entrambe le famiglie si estingueranno.»

«Sì… Vegas mi ha detto che aiuta a stabilizzare il potere anche di voi due.»

«Ehm, sono confuso su molte cose, Pete. Non so se sia bello portare qualcuno che amo a intervenire. Come Porsché. Sto ancora pensando a cosa fare.» Quando l’alcol iniziò ad entrare in circolo, la discussione cominciò a farsi più seria.

«Uhm… ho capito. D’ora in poi, tutti loro, Vegas, Macao, Venice non potranno più essere coinvolti con la seconda famiglia. Ma Vegas deve finire tutto il lavoro per consegnartelo, giusto? Entro quest’anno, se tutto va bene, cercherò di parlare con Vegas per uscire fuori e iniziare un suo business, per poter stare per conto nostro. Non dobbiamo essere coinvolti con nessuno, così saremo molto più a nostro agio…» commentò Pete, emisi un respiro pesante.

«Se fosse così semplice, sarebbe fantastico.»

«Scusa! Che cosa hai appena detto, Porsche?» Pete si avvicinò per ascoltarmi attentamente.

«Niente!» Pete sorseggiò il liquore. Continuava a guardare qua e là, quindi non gli prestai molta attenzione, mi immersi per un po’ nei miei pensieri, ero il ragazzo che usciva segretamente sentendosi in colpa, lasciando il lavoro, lasciando Kinn come un testardo. Onestamente, non era che avesse fatto chissà che cosa, magari aveva finito la riunione ed era affamato, quindi era andato a mangiare. E non era andato a mangiare con qualcuno di strano, erano tutti suoi amici, suoi fratelli. Ma la stanchezza che si era accumulata per un po’ mi aveva portato ad essere sensibile ad agire in maniera sconsiderata. Quindi chissà cosa stava facendo adesso? Forse stava esplodendo e si era seduto con rabbia ad aspettarmi sul divano nella stanza con le luci accese o meno?

Avrebbe potuto essere stanco e non sarebbe riuscito a capirmi, in realtà, mi vergognavo e pensavo molto. 

Kinn era andato ad incontrare i clienti, aveva partecipato a riunioni, doveva gestire tutto. Le sue mansioni erano molto più difficili delle mie. Mi ero seduto e avevo firmato i documenti finché non ero stanco.

Davvero, Porsche? Chiesi a me stesso sedendomi all’indietro, annuì, pensandoci. Sospirai… qualsiasi cosa riguardasse Kinn, non importava quanto tempo fosse passato, era sempre stata una preoccupazione per me.

«Questo locale è strano.» Pete improvvisamente guardò a destra e a sinistra e mi disse.

«Comunque, la cosa più strana qui è questo bastardo Tankhun. Che cazzo sta ballando?» Khun cantava con il viso rivolto verso l’alto, la schiena lentamente inclinata all’indietro, come un ponte ad arco, seguendo il ritmo. Sembrava che si stesse divertendo così tanto. Oh!!! Mi fece venire il mal di testa quando lo vidi!

«Ho intenzione di ballare fino a quando la mia schiena non sarà slogata, le mie ossa rotte, il mio tendine capovolto. Avrò qualcosa da far vedere al dottor Top. Phi Top smetterà di incolparmi che non ho niente da fare, ha cercato di pregare e reso omaggio ai monaci. Bastardo! Alza il volume!!»

«Alza il volume, Alza il volume… ah! Alza il volume!» Arm e Pol stavano ballando intorno a Tankhun e ravvivando la musica per renderla più divertente.

«Fiori della gloria mattutina, Fiori della gloria mattutina, ragazze di città, maestre d’asilo, gloria mattutina, sono qui per cantare la ragazza della gloria mattutina…» 

Che canzone era questa!? Quando misero quella canzone, rimasi scioccato e mi voltai per fissare seriamente il testo, la persona che aveva reagito subito, era stata Pete. Si era alzato subito come se fosse molto affezionato alla canzone.

«Pete! Che canzone è?»

«La canzone tradizionale del sud – RamWong Dance Around The Mortal. La ascolto e penso alla nonna!! Alzati e balla.» Pete mi tirò su per farmi unire al ballo, ma rifiutai. 

Prendersi cura di Venice non ti rendeva affatto sobrio, vero?!… Matto come sempre!

Pete iniziò a tremare, in quel momento ballava e a volte prendeva il microfono da Tankhun, mentre Tae e Ché facevano il tifo per il cantante e i suoi ballerini.

«Questa canzone è dedicata a Pete, che è già madre!» Disse Tankhun al microfono e iniziò a cantare finché non dovetti trattenere le risate.

«Purtroppo il figlio si è comportato molto male, usciva con cattivi amici, beveva alcolici, fumava marijuana, si drogava fino ad esaurimento, era completamente fuori di testa…» Pete smise immediatamente di sorridere, era senza fiato finché le spalle iniziarono a tremare, come se cercasse di trattenersi per non colpire in faccia il bastardo Tankhun.

[N/K: canzone นําตาแม่ (Lacrime della mamma).]

«Calmati!!!» Arm dovette prendere qualcosa e lo usò come ventaglio per raffreddarlo. Pete si sedette accanto a me, dovetti cercare di comportarmi in modo normale perché stavo cercando così tanto di trattenere la mia risata per la canzone che Khun aveva usato per prendere in giro Pete.

«Mio figlio è una brava persona.» Pete parlava così e continuava a bere. Non mi sembrava del tutto ubriaco ancora, continuava a guardare qua e là.

«Laggiù…» Non passò molto tempo prima che Pete finisse di parlare. Tankhun parlò nel microfono.

«Okay! Ora stiamo arrivando al momento clou dell’evento di oggi. Che sorprese, ragazzi?» Non sapevo perché, ma avevo una premonizione. «Tam tada diga, tam tam tam tam tada.» Tankhun suonò lui stesso un po’ di musica prima che la porta si aprisse. Poi dovetti tenere le tempie immediatamente, allungai in fretta la mano per coprire gli occhi di Ché perché fissava la porta senza sbattere le palpebre.

I nuovi ospiti indossavano solo biancheria intima bianca, erano di bell’aspetto, muscoli ben sviluppati, bel viso. C’erano molte nazionalità, tailandesi, cinesi, coreani e meticci. Io e Pete ci voltammo a guardarci con stupore e paura! 

Cosa temevamo? Avevamo paura che ci sparassero allo stomaco!!!

«Se Kinn lo scopre, morirò di sicuro.» Dissi a Pete con un brivido.

«Te l’avevo detto che era strano…» Pete si allungò per prendere il menù e guardò il nome del locale. «Questo è un bar gay!!!!!»

«Vaffanculo Khun!» Lanciai uno sguardo omicida a Khun, che ci rivolse un ampio sorriso con innocenza. Quanto a Tae correva avanti e indietro, incrociando le braccia, girando le gambe a sinistra e a destra, comportandosi come se stesse raccogliendo un pesce al mercato.

«Voglio solo che tu sappia e voglio che tu faccia esperienza. Voi ragazzi potreste non essere pronti ad amare veramente qualcuno. Quante altre possibilità ci saranno come questa?» Pol e Arm ora sedevano fermi, voltando lo sguardo per guardare dall’altra parte.

«Scegli! Servizio speciale dal negozio. Ti assicuro che questo è un servizio segreto. Hehe.» Tankhun continuava a parlare senza sosta.

«Non voglio ancora morire. Papà Pete non lascerà che Venice rimanga orfano… io no. Scegli tu, Porsche. Io vado a fare pipì.» Pete balzò in piedi e uscì dalla stanza.

«Anche io! Vieni con me.» Tirai anche Ché per il collo, inseguiti dal suono di Tankhun che ci urlava dietro senza sosta.

«Torniamo a casa.» disse Pete.

«Bene, ho sonno.» Mi voltai a guardare Porsché, che sbatteva spesso le palpebre «Devi tornare a casa!»

«Va bene, anch’io voglio tornare a casa.» Sulla strada verso il bagno, concordai con Pete e Ché di scappare. Era ovvio che quel bastardo di Tankhun mi avesse portato a incontrare la morte. Se Kinn ne avesse sentito parlare, avrei avuto due scelte tra andare in paradiso e andare all’inferno perché l’unica questione era dove sarebbe stata la mia vita nell’aldilà.

«Ehi! Aspettami!» Tae ci urlò dietro.

«Non hai scelto?» Chiesi.

«Non mi interessano. Non sono caldi!» Tae scosse la testa. Questo bastardo si comportava come se avesse il coraggio di fare qualsiasi cosa. Quando era davvero l’ora, scappava anche lui.

Nel frattempo, continuai a camminare lungo il corridoio, cercando un cartello che portasse al gabinetto. C’erano molte stanze lì, ma era positivo che ogni porta avesse un lungo vetro da cui vedere all’interno. In alcune stanze si divertivano a cantare, in altre stanze stavano succedendo cose maliziose, quello non era un hotel. Non dovete farlo qui ragazzi!!!

Li stavo guidando verso il bagno e stavo per passare di fronte ad una delle stanze, ma…vidi i capelli di qualcuno, qualcuno che attirò la mia attenzione, mi fermai finché Pete, Ché e Tae non riuscirono a frenare bruscamente. Aspetta un minuto! Sembrava che avessi visto la maglietta cremisi che Kinn aveva indossato per uscire oggi… e poi si era sistemato i capelli in modo da avere pochi ciuffi di capelli che ricadevano sulla fronte. Feci un profondo respiro prima di dire a tutti loro di fare un passo indietro e i miei occhi scrutarono attraverso il vetro trasparente…

La paura svanì, sostituita da una rabbia crescente che mi era salita in un batter d’occhio. Il fuoco nella mia mente divampò così ferocemente. Faceva così caldo da poter bruciare a morte l’intera stanza. Credevo che anche Pete, Tae e Ché fossero sopraffatti da questa emozione, volevano esplodere di rabbia…

**************

-Kinn-

«Grazie mille Khun Thiwat per il pasto.» Ci alzammo tutti per ringraziare Khun Thiwat, un cliente della gioielleria di Time, che stava acquisendo diverse attività e voleva essere un partner della mia azienda.

«Conosco Time da quando era un bambino fino ad ora, è cresciuto ed è ancora bravo, è sempre con bella gente.» Disse Khun Thiwat, facendoci un complimento, quindi gli rivolsi un sorriso. Non importa quanto sembrassi normale all’esterno, nella mia mente mi sentivo molto male. All’improvviso, nello stesso momento, Porsche, Pete, Tae e Ché avevano chiamato e ci avevano detto che sarebbero usciti a bere qualcosa. Inoltre, quando gli avevamo chiesto informazioni, avevano risposto seccamente, sembravano stranamente di cattivo umore. Non capivo quando avessi fatto qualcosa che aveva sconvolto Porsche, forse l’avevo fatto senza rendermene conto, stavo riflettendo molto sulla cosa. Di recente, ero piuttosto preoccupato di quello che provava Porsche, sapevo che era stanco e non era abituato ai compiti assegnatigli che gli sembravano troppo duri, era ancora giovane e inesperto, non si era ancora abituato a questo ambiente, inoltre io stesso ero molto impegnato a gestire i problemi all’interno dell’azienda. Sembrava che non avessi molto tempo per lui… mi domandai se questa cosa lo stesse turbando.

«Quindi oggi, Khun Kinn, Khun Kim, Khun Vegas, avete del tempo da dedicarmi? Come ho detto, non voglio solo essere un partner nell’attività di esportazione, anzi, vorrei anche collaborare con i casinò e con il gruppo Teerapanyakul per aprire un’attività insieme o prendere in mano il business del karaoke e intrattenimento in diverse aree per unirmi a voi. Bene, siete qui comunque. Diamo un’occhiata, che dite?»

«Oggi?» Guardai Kim come per chiedere la sua opinione.

«Andiamo a dare un’occhiata al bar di Khun Thiwat!» Time mi mise un braccio intorno al collo e mi sussurrò piano all’orecchio.

«Onestamente, mi piacerebbe aprire un franchise, come ti avevo già detto. Facciamo tutto come espediente per le attività della nostra famiglia, mandiamo le merci ai bar delle nostre società che forniscono servizi di trasporto sulle navi. Qualcosa del genere lo renderà più interessante.» Disse Kim, affrontò la questione mettendola sul piano degli affari, diversamente da Time.

«In ogni caso, oggi le vostre mogli sono altrove. Sbrighiamoci e diamo un’occhiata così possiamo prendere una decisione e concludere. Ci sono molti concorrenti ultimamente, giusto?» Time era ancora il solito pazzo. Avevo un’aria un po’ turbata perché sarei voluto tornare in fretta a casa, ma Porsche era uscito a bere qualcosa, quindi… usai il mio tempo libero per fare buoni affari. 

«Okay, allora oggi darò un’occhiata. Se Khun Thiwat è davvero interessato, fisseremo al più presto un appuntamento per parlarne.»

«Non posso venire, Venice è ancora a casa della famiglia principale. Devo riportarlo a casa per le 20:00.» disse Vegas con espressione stressata, doveva aver avuto problemi con Pete. Dopo aver riattaccato, era come se fosse sotto shock.

«Veramente, vorrei che tu venissi, andavi spesso nei casinò con lo zio, forse ti potrebbe venire qualche idea.» Disse Kim, girandosi verso Vegas con un’espressione calma, anche se ci eravamo incontrati spesso e non eravamo mai stati influenzati dai problemi sorti tra la famiglia principale e quella secondaria, l’accordo era quello che Vegas dovesse lavorare con la principale, con mia sorpresa, era stato facile gestire tutto. Se fossi stato in lui, sarei scappato e non avrei accettato nulla.

In ogni caso, questa era solo la mia opinione, come avrei potuto imporre i miei pensieri ad altre persone? Doveva avere le sue ragioni e speravo che le sue ragioni non avrebbero ferito di nuovo se stesso e la nostra famiglia…

«Beh, cosa hai intenzione di fare?» Chiese Time con un’espressione perplessa sul viso.

«Se non porto Venice a casa prima delle 20, sono un uomo morto.» Disse Vegas, guardando l’orologio, non potevo credere che avesse così tanta paura di Pete.

«Andrà tutto bene. Terrò un requiem per te più tardi così potrai riposare in pace.» Time faceva pressioni o cercava di convincere tutti ad andare al bar.

«Cosa dovrei fare?» L’espressione di Vegas era talmente angosciata che pensai avesse di nuovo paura di Pete.

«Vai a lavorare, inoltre, lavoro e questioni personali dovrebbero essere separate.» Kim disse entrando nel furgone, vidi lo sguardo di Vegas che guardava la schiena di mio fratello minore, ma fu solo per un momento, stava cercando di comportarsi in modo normale.

«Allora, posso chiedere a Kinn di avvisare qualcuno, per favore? Fai sapere che lascio Venice a casa per quattro o cinque ore.» Vegas guardò di nuovo l’orologio, pensavo di essere piuttosto impaurito da Porsche, ma esternamente non lo mostravo così chiaramente come faceva Vegas.

«Oh ok!»

«Sì! Andiamo. Andiamo.» Time era così felice che il suo cuore aveva accelerato i battiti. Naturalmente, il bar di Khun Thiwat era un bar dedicato ad un certo tipo di intrattenimento, quindi eri destinato ad eccitarti.

Arrivammo ​​al bar intorno alle otto di sera, la gente che era venuta per godere della vita notturna si stava riversando all’interno e, naturalmente, c’erano solo uomini ben vestiti. Questo posto era un bar lussuoso con prezzi costosi che la gente comune non poteva permettersi.

Quando entrammo, il fulcro di tutta l’attenzione era su di noi, tutte le persone in quel posto si girarono per dare un’occhiata, quasi fissandoci, ma non ci importava. Mi concentrai maggiormente sulla struttura aziendale, in effetti, trovai risposta a molte delle mie domande perchè il nostro casinò era abbastanza elegante, ma Khun Thiwat disse che probabilmente l’attività del terzo piano dell’edificio avrebbe influito negli affari del casinò perché avevano lo stesso target, quindi la sua intenzione era quella di rendere questo posto come uno specchietto per le allodole. Era ben informato in tutti gli aspetti di queste materie, ma non era molto bravo nel gioco d’azzardo, per questo voleva diventare un nostro partner e ricevere consigli da noi. Ero abbastanza d’accordo in quanto sarebbe stato un vantaggio per tutti, puramente un vantaggio, collaborare insieme per incontrarsi a metà strada, dividere i soldi a metà, era  un’offerta molto interessante…

«Ora c’è solo un piccolo casinò al terzo piano, ma con la vostra immagine del marchio andrà oltre. Vedo che le frequentazioni di Khun Kinn sono più adatte a questo posto.» Khun Thiwat mi portò a camminare attraverso piani diversi e spiegò i dettagli di ogni parte, Kim e Vegas annuirono in accordo. Tranne Time che ci aveva seguito, anche se non gliene fregava un cazzo degli affari. In quel momento camminava un po’ indietro rispetto a noi, per dare occhiate abbaglianti ai ragazzi che si stavano preparando per servire gli ospiti della serata.

«Grazie mille, Khun Thiwat. Parlerò dell’offerta a mio padre e la prenderemo in esame.» Dissi con rispetto. Anche se ero io ad indossare l’anello del leader supremo, avevo bisogno di un consiglio da parte di papà. Mi consideravo ancora inesperto, pertanto, quando facevo qualsiasi cosa in questo periodo, volevo fare affidamento su mio padre principalmente.

«Speriamo di poter lavorare insieme…» Khun Thiwat ci condusse da qualche parte dove c’era un enorme cartello con su scritto “VIP” e aprì una stanza per accoglierci con alcol, cibo e attrezzatura completa per il karaoke.

«Dopotutto, oggi mi avete dedicato molto tempo, voglio invitarvi a mangiare qualcosa come ringraziamento.» disse Khun Thiwat con un ampio sorriso e un’espressione in volto piena di speranza.

«Davvero non ce n’è bisogno…abbiamo in ogni caso intenzione di espandere il business, Inoltre, Khun Thiwat ci ha già offerto la cena.» Dissi educatamente, ma dimenticai di voltarmi a guardare il buon amico che corse nella stanza e stava per versare del ghiaccio nel bicchiere con impazienza. Oh dio mio…quel bastardo di Time.

«Non rifiutate il mio invito, almeno provate il nuovo sistema audio del locale, è un surround home theater proveniente direttamente dall’estero, solo qualche canzone, Khun Kinn.» Sospirai piano. Come avrei potuto rifiutare? Dopo che aveva detto così. Passare un’ora in quella stanza non avrebbe dovuto creare troppi problemi, giusto? Probabilmente nemmeno Porsche sarebbe tornato presto, sarebbe stato meglio stare li che tornare nella mia stanza in preda ad un esaurimento nervoso. Almeno le voci di Kim e Time che stavano sfondando i miei timpano mi impedivano di concentrarmi sul fatto che Porsche fosse arrabbiato con me.

«Va bene, allora ancora grazie.»

«Divertitevi!» Khun Thiwat mi fece cenno con la mano di entrare prima di chiudere la porta.

«Arghh…con molta probabilità non avrò una morte naturale.» Vegas mormorò piano.

«Siediti, tra un’ora saremo di ritorno.» Mi avvicinai e mi sedetti sul divano accanto a Time, alla mia destra c’era Vegas e il successivo era Kim, tutti chinarono la testa e si concentrarono sui telefoni, tranne Time che continuava a bere e diligentemente preparava i cocktail.

«Staccate le facce dai telefoni ragazzi, non preoccupatevi troppo delle vostre mogli. Quei bastardi, più teniamo a loro, più diventano arroganti, mettete giù i telefoni. Beviamo.» Time venne verso di noi per farci posare i telefoni e mise i bicchieri nelle nostre mani prima di fare un brindisi e costringerci a bere fino all’ultima goccia.

«Cugino, sai dove stanno andando le nostre mogli?» Vegas si voltò per chiedermelo.

«Non lo so, non mi ha detto niente.»

«Ché! Dannazione! Ha spento il telefono. Vaffanculo!!» Disse Kim con il broncio.

«È decisamente colpa di Tankhun.» Bevetti un sorso del liquore mentre analizzavo la situazione, si erano arrabbiati nello stesso momento e nello stesso modo, stavano andando in un bar lo stesso giorno, erano sicuramente insieme.

«Hanno ferito troppo i nostri sentimenti! Non abbiamo ancora fatto niente! Loro ci stanno prendendo in giro tutti insieme, è ancora peggio. Persone come loro, figli di puttana, devono essere punite. Non assecondiamole troppo. Credetemi!» Alzammo lo sguardo verso Time, increduli. 

Come faceva ad essere così coraggioso? Hey Time, sei stato super cool! 

«Siamo stremati dal lavoro, tanti oneri e responsabilità. Non solo non ci sostengono, ma cercano anche di darci sui nervi. Ricordate quando è stata l’ultima volta che siamo andati in un bar?» Time osservò la nostra espressione pensierosa 

«Ecco, voi ragazzi non ricordate. Ogni volta che abbiamo bisogno di uscire di casa per andare da qualche parte, dobbiamo inchinarci ai loro piedi. Lasceremo davvero che le nostre vite siano così? Pensateci attentamente! Noi portiamo a casa i soldi, facciamo quello che vogliamo. Siamo solo usciti a bere tra amici per qualche ora, perché devono farlo sembrare come se fosse morto qualcuno? Lasciali andare! Anche se non facciamo pace con loro, staranno comunque bene! Su, brindiamo!!!» Quello che aveva detto Time era giusto. Vegas e Kim la pensavano allo stesso modo perché aveva alzato il bicchiere e bevuto. Ma nel profondo dei nostri cuori, eravamo terrorizzati.

«Non così tanto. Pete è abbastanza ragionevole.»

«Davvero? Perché Porsche è un tale stronzo! Rompipalle, irascibile. Se c’è qualcosa che non non gli piace, si arrabbia.»

«Probabilmente ti ama così tanto Kinn. Anche Pete era agitato, ma quando capisce che si sta comportando stupidamente, si ferma.»

«Bene! Qual è la cosa più stupida che tu abbia mai fatto?»

«Ho dimenticato di comprare dei noodle cinesi.» Rispose Vegas.

«E tu, Kim?»

«Ho sognato di aver dato un nome alla macchina, poi mi sono svegliato convinto che si chiamasse Tik.»

«Ah… Quanto a me, giocare con Porsche e sparargli per sbaglio, mi ha tenuto il broncio per tre giorni!»

«Sembri così nervoso, Kinn. C’è qualcosa? Lascia perdere tutto, amico mio!» Time tenne un bicchiere di liquore e me lo mise di nuovo in mano.

«Quando gioco con lui non devo vincere. Se siamo rimasti solo lui e io in campo, devo stare fermo come bersaglio per fargli sparare o sparare a me stesso. Ci sono solo due opzioni. Nella vita reale, devo perdere. Nel gioco devo ancora perdere!!!» Dissi mentre bevevo il bicchiere finché non era vuoto.

«Va tutto bene, capo della famiglia principale! La luna è ancora su in cielo, non è successo nulla. Andiamo, ho un regalo speciale per voi ragazzi, per alleviare un po’ di stress.» disse Time con un’espressione sfacciata prima di suonare il campanello sul tavolino per chiamare il personale.

Alla fine, eravamo lì da quasi tre ore. Time e Kim si alternavano a cantare al karaoke mentre io e Vegas eravamo fermi. A volte mormoravo e mi lamentavo, non ero ubriaco, era solo che avevo bevuto tutto il giorno e c’erano molti pensieri che avevano bisogno di trovare un posto dove sfogarsi, ma anche se dovessi reprimere di più, non potrei smettere di amare Porsche. Anche se fosse mille volte più sciocco, non potrei fare niente perché già lo amo…

Si sentì bussare alla porta, Time rispose con una risatina enigmatica. Kim e Vegas ed io alzammo lo sguardo insieme, un attimo dopo, una vista abbagliante apparve davanti ai miei occhi quando quasi una dozzina di uomini, nudi, vestiti solo con biancheria intima bianca, entrarono uno per uno. Mi allontanai, la schiena saldamente attaccata allo schienale del divano.

«Scegliamo! Ho chiesto a Khun Thiwat questo servizio speciale. Oh! Il cuore mi batte forte come se fossi in mezzo a un fuoco bellissimo.»

«Bastardo! Conservali per te. Non voglio morire ancora.» Dissi sconvolto.

«Phi Time, devo andarmene un po’ prima.» Vegas stava per alzarsi, ma Time lo tirò in fretta verso di sé.

«Cosa??? Solo così poco ti ha fatto già rabbrividire e tremare? Sei tormentato? Se sei così tormentato, vattene!!!»

«Me ne vado.» Appoggiai con forza il bicchiere sul tavolo e feci per alzarmi.

«Arrivederci!» Vegas si voltò per raccogliere la giacca che era appoggiata sullo schienale del divano.

«Devo andare, ciao Phi.» Anche se Kim sembrava calmo, si alzò rapidamente anche lui dal divano.

«Piantatela. Owww!!! Voi ragazzi siete molto esigenti. Sedetevi, sedetevi! Avete lasciato che le vostre moglii si comportassero come dei tiranni, questo è totalmente inaccettabile! Devo farvi rinsavire. Entrambi i fratelli minori, tornate indietro! Sedetevi!» Time gridò forte, non sapevo perché fossimo tornati a sederci nella stessa posizione. 

«Questi ragazzi si sono seduti semplicemente come amici e ci stavano servendo da bere, a cosa stavate pensando!? Scegliamone uno. Oh, Kim… i gusti di Kim? Faccia da bambino?» Time esaminò il gruppo di uomini di bell’aspetto e ne cercò uno che incontrasse i gusti di Kim. 

«Questo ragazzo!» Time indicò la persona che aveva il viso più giovane, inoltre, aveva occhi con palpebra singola e piccoli denti carini, lo fece sedere accanto a Kim che ora stava raddrizzando il suo corpo rigido.

«Vegas… Un gioco da ragazzi! Chi è del sud?» Due di loro alzarono le mani, Time scelse quello che aveva una faccia carina, un bel sorriso ed era abbastanza energico per sedersi vicino a Vegas e, ovviamente, Vegas si spinse fino a quando non toccò il bordo del divano.

«E anche tu Kinn… è facile! Chi era un gangster prima? A chi piacciono i pugni? Chi è bravo negli sport?» Emisi un profondo sospiro verso il mio amico prima di vedere due persone che alzavano la mano. Time scelse qualcuno che avesse una figura atletica, metà tailandese metà cinese, che sembrasse intraprendente ma non troppo, per sedersi accanto a me, per se stesso, scelse una persona che avesse un bell’aspetto, un po’ carina, per sedersi accanto a lui.

«Grazie.» Gli altri uscirono dalla stanza. Tutto il mio corpo era insensibile. Se Porsche avesse scoperto cosa stava succedendo, sarei stato sicuramente picchiato a morte. Solo a pensarci mi dispiaceva per me stesso.

«Oh ragazzi, intratteneteli. Sono stressati.» Time mise il braccio sulla spalla del suo Nong, poi il resto di loro iniziò a servire da bere e a parlare.

«Qual è il vostro nome?»

«I nomi di questi tizi sono Kinn, Kim e Vegas.»

«Oh, io sono Ball, Oh, V e First.» Non ricordavo i nomi di nessuno, mi porse un bicchiere di vino e io lo accettai, come suggeriva la mia educazione, anche se continuava ad accoccolarsi su di me fino fino quasi ad abbracciarmi completamente, cercai un modo per trovare una soluzione e salvare la mia esistenza.

«Gente del sud?» Oh! Vegas, perché era un tale idiota? Guarda chi stava sorridendo? Non potevo crederci. «Anche il mio ragazzo è del sud, sono appena tornato da Chumphon, è bellissimo il sud.» Ohhhh!!!!! Volevo solo dire al ragazzo di stare calmo, che aveva un ragazzo e credeva che Pete fosse così figo e affascinante da poter rendere Vegas così.

«Posso cantare questa canzone?» Il ragazzo intelligente cercò di ignorare ciò che aveva detto Vegas, prese il microfono e fissò lo schermo cantando da solo.

«Che tipo di liquore ti piace?» Anche il ragazzo con il viso da bambino cercò di flirtare con Kim, ma Chè aveva lasciato il segno in lui. 

Una vittoria per Porschè!

Perché avevo come una sensazione di cattivo presagio? Il mio cuore batteva in modo strano. La sensazione che la mia vita stesse per finire da un momento all’altro.

«Voglio fare una denuncia ad una centrale della polizia perché l’amore si è schiantato su di meehh…» Ma c’era una persona a cui non importava, non si preoccupava, non sentiva niente. Quello stronzo era Time.

[N/T:  La canzone in questione è questa รักน ้องปีหนึ (I love a freshman) https://www.youtube.com/watch?v=QuucDBdFO_Y&ab_channel=rsfriends. Importante per quello che accadrà dopo.]

Anche se non avrei fatto nulla con questo Nong, la posizione in cui era seduto, era così pericolosa che iniziai a sentirmi malissimo.

Perché sembrava che ci fossero delle radiazioni che fuoriuscivano da quella porta?

Era terrificante, come se la morte non fosse così lontana da me, come se un triste mietitore fosse pronto a entrare e prendere vite o qualcosa del genere.

«Nong, Phi ha caldo. Per favore, stai un po’ lontano da me.» Lo spinsi via, ma la mia mano colpì la mano che teneva il bicchiere di liquore che stava per porgermi…

«Phi Kinn, mi dispiace.» Gli schizzi di liquore si rovesciarono sulla mia camicia, prima di tornare a casa, avrei dovuto bruciarla perché accidenti, l’odore del liquore si stava diffondendo su tutto il mio corpo, altrimenti sarei morto e morto di nuovo, in un loop infinito.

Nong portò in fretta un fazzoletto per asciugarmi la camicia. «Phi Kinn, puoi toglierla? Te la laverò in bagno. Andiamo.» Poi si allungò per sbottonarmi la camicia, anche se cercai di spingerlo via, era testardo… Mi guardai intorno per cercare qualcuno che mi aiutasse, ma nessuno mi prestò attenzione, i due bastardi stavano cercando di sopravvivere come me. Mentre Time cantava gioiosamente.

«Va tutto bene, va tutto bene.»

«Oh, tesoro, per favore rispondimi, se flirtassi con te, mi respingeresti?» Non appena Time finì di cantare questa strofa, la porta della stanza si aprì con un’immagine in primo piano dei piedi di Tae che apparve negli occhi di tutte le persone nella stanza. 

Tae diede un calcio a Time finché il suo corpo non fu spazzato via dall’altra parte del divano con una forza assurda, ma prima che potessi concentrarmi o ricompormi, in una frazione di secondo, entrò Porsché, imprecando e maledicendo Kim in un modo che mi lasciò sbalordito.

«Ti ho davvero beccato! È la natura di tutta la tua famiglia. Non può essere domata. Mi sono distratto solo per qualche ora! Maledizione… Non ho risposto al telefono per un po’! Faccio così e tu dimostri la tua vera natura in questo modo? Voglio davvero dissotterrare i tuoi antenati per maledirli, ma maledizione, adesso che ci penso attentamente abbiamo gli stessi antenati. Vieni qui!!!» Porsché tirò l’orecchio di Kim e lo trascinò in un angolo della stanza. «Nell’angolo! Faccia al maledetto muro!!!»

Quando vidi quella scena, provai pietà per mio fratello, mi voltai verso Vegas per chiedere la sua opinione, ma il suo viso era pallido come se il suo sangue avesse smesso di scorrere e… all’improvviso apparve il suo Dissennatore, Pete era subito andato alla ricerca di Vegas…

Schiaffeggiò il bastardo di Vegas finché la sua faccia quasi non si voltò, con una forza tale che avrei voluto versare lacrime di pietà per lui.

«Dov’è mio figlio?! Ti ho detto di portare Venice a casa prima delle 20. Allora come mai sei venuto qui? Con chi è Venice? Eh? Con chi sta? Hai lasciato solo tuo figlio, eh?!» Pete afferrò la camicia di Vegas e lo schiaffeggiò ancora e ancora finché Vegas non dovette alzare braccia e gambe per difendersi.

«Venice è a casa della famiglia principale, Pete… mi dispiace!» Pete schiaffeggiò Vegas senza dimenticare le sue orecchie.

«Ti avevo detto di portare a casa Venice prima delle otto! Questo vuol dire che già alle 19 devi essere a casa capito!?»

Ad ogni frase che Pete diceva, gli schiaffi diventavano sempre più forti 

«Chi è questo bastardo! Hmmm… Vegas? Ti prenderò a schiaffi finché non ti addormenti, non devi svegliarti!» Fanculo! Avevo appena finito di vedere la scena e avevo ancora la pelle d’oca. 

Quindi, maledizione!! É arrivato il mio momento, giusto? Anche se era ovvio da quello che stava succedendo agli altri, non ero ancora pronto.

Non appena la figura di Porsche apparve davanti ai miei occhi, le mie mani si alzarono automaticamente e si avvicinarono al mio petto.

«Porsche, posso spiegare, Porsche.» Misi le gambe sul divano e le strinsi forte fino a quando la mia schiena non si attaccò al divano.

«Tutti quelli che non sono imparentati, escano!!!»

Porsche guidò fuori dalla stanza tutti i ragazzi rimasti sbalorditi con gli occhi sbarrati.

«Aspetta!» Prima che il ragazzo seduto accanto a me gli passasse oltre, Porsche alzò lo sguardo e gli afferrò forte il braccio.

«S… Sì.» Il ragazzo cercò di ridursi a una moneta, la sua espressione era sull’orlo del pianto, la sua bocca tremante, tutto il suo corpo tremava.

«Mi chiamo Porsche! E non farti vedere fuori!» Porsche strinse forte il braccio e lo scagliò via. Poi il ragazzo si precipitò fuori di corsa.

«Porsche, sono qui per parlare di affari…K…Khun Thiwat… No Porsche! CAZZO!» Prima che potessi finire il mio discorso o mettere insieme un discorso nella mia testa, il mio mondo si oscurò improvvisamente, come se qualcuno avesse spento l’interruttore. Perché Porsche mi aveva messo un secchiello del ghiaccio sulla testa e aveva strattonato ripetutamente il mio corpo, l’aveva sbattuto contro il muro, prima che il mio corpo diventasse insensibile quasi svenendo, mi fece rialzare e mi gettò sul divano, ero tramortito!

«Ehi ragazzi! Che succede? Oh! Come siete potuti venire in questo posto?» La voce forte di Tankhun suonava così debole e indistinta, giacevo disteso senza nemmeno la forza di aprire gli occhi per vedere il mondo…

«Basta! Pete… Basta!! Porsché basta! Basta! Khun Tae basta! Risparmia la vita di Khun Time.» Udivo il suono della voce di Pol e Arm, era tutto confuso.

«Ragazzi siete venuti qui in segreto insieme? Perché li volete fermare? Questo tipo di natura merita di essere schiacciata a terra così che le loro budella possano esplodere fuori dalla pancia. Uomini civettuoli! Papà avrebbe dovuto insegnarglielo, ma loro non ricordano nulla. Continua Porsche! Continua Porschè! Non fermarti!» Tankhun aveva buttato benzina sul fuoco finchè quasi tutto non fù distrutto, bastardo!

«Khun Khun! Aiutami a tirarlo su! Khun Kinn è morto, ancora non lo so! Khun Kinn svegliati! Sveglia!!»

«Chiamalo! Sveglialo! Morirà di nuovo. Stanotte ucciderò Kinn!» La voce alta di Porsche era ancora indistinta, avrei davvero voluto alzare la mano e pregarlo di fermarsi, ma non ce la facevo più.

*****************

Mi risvegliai e mi ritrovai sdraiato sul letto con la guardia del corpo Phupha che versava il porridge di riso, mentre ero sdraiato sul letto di casa mia, sentii che la guerra della scorsa notte era finita con Khun Thiwat che era venuto a spiegare l’incidente e che i ragazzi erano stati mandati da lui. Time spiegò che il ragazzo sedeva accanto a me perché era stato lui a ordinarglielo, che noi tre eravamo riluttanti e non avevamo toccato o fatto nulla con i ragazzi. Tutto si era calmato quando Kim aveva avuto la febbre e Vegas era stato arrestato da Pete. Quanto a me, ero quasi morto, il solo rendermi conto di potermi svegliare e respirare di nuovo era considerato un grande miracolo, era stato fantastico non essere ancora morto! 

Avevo anche appreso che Tankhun era stato colui il quale li aveva spinti ad andare lì per vendicarsi di me e quando Porsche era entrato, era proprio il momento in cui stavano per tornare a casa. La mia vita faceva davvero schifo, Porsche non era più sospettoso, ma non si sentiva in colpa per avermi trattato in quel modo, aveva detto che almeno c’era una colpa che non era negabile in primo luogo perché aveva intravisto che la camicia era sbottonata, ma sapeva già che era stato un incidente e mi stavo difendendo per questo.

Ma così sia! Quell’incidente mi aveva insegnato che non importa quanto grande sia diventato un uomo, ci sarebbe sempre stato qualcuno più grande.

Qualsiasi gerarchia doveva essere sconfitta dalla legge della natura chiamata… moglie.

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2 Commenti
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tania

ahahah!!!!grazie adoro questo special non vedo l’ora di leggere
gli altri …grazie siete i migliori

Carmelina

KHun,io ti amo TI AMOOOOOOO.
DIGLIELO A STI SOTTONI

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