KINNPORSCHE – SPECIALE 3 (M)

-PORSCHE-

Fissai il dito medio della mano destra che aveva un anello di rame decorato con l’iniziale dei Theerapanyakun. Quell’ anello era il simbolo della seconda famiglia. Se qualcuno lo indossava, era considerato l’autorità suprema, in grado di gestire le azioni e le proprietà che venivano ereditate. 

Avevo appena ereditato questo potere da Khun Khan tramite Khun Korn che era l’autore di tutto. Non era ancora ufficiale, qualche documento doveva ancora essere firmato. 

Ero piuttosto turbato e scioccato per quello che era successo. Improvvisamente ero diventato il capo supremo della Seconda Famiglia e il mio amante era diventato il capo supremo della Famiglia Principale. Pensai che non fosse assolutamente una buona cosa…

«Non pensare troppo, Porsche. Papà mi ha detto che avrebbe usato il nostro amore per unire le due famiglie.» Kinn, che mi aveva visto fissare l’anello per molto tempo, si avvicinò per abbracciarmi da dietro e premette il naso per annusare il mio collo.

«Sono preoccupato, Kinn.» Dissi mentre i miei occhi continuavano a fissare l’anello.

«Non pensare troppo. È qualcosa che anche Porsché si merita.» Kinn continuò ad abbracciarmi forte, nonostante fossi terrorizzato dal potere che avevo appena ricevuto, ma soprattutto c’era una cosa che mi preoccupava molto di più, che mi tolse il sonno per molte notti.

«Hmmm… questo anello è infestato dai fantasmi?» Chiesi, sospettoso della cosa che stavo fissando. 

Io ero spaventato!

Khun Khan era morto da nemmeno 100 giorni, sembrava amare molto la seconda famiglia e, cosa più importante, era morto in modo innaturale! 

Oh! Non importava quanto fossi preoccupato, non era nemmeno la metà di quanto lo fosse il mio subconscio… Avevo paura dei fantasmi! 

Quante persone erano morte nella guerra tra la prima e la seconda famiglia in passato? Ne avevano appena aggiunte altre dozzine e la maggior parte di loro appartenevano alla seconda famiglia.  Quindi mi chiedevo se per caso volessero tornare a perseguitarmi quando scendeva la notte.

«Pensi troppo!» Kinn mi afferrò per farmi girare e mi diede un leggero colpetto sulla fronte.

«Hai mai visto i drama thailandesi? In passato, c’erano persone che amavano così tanto il proprio tesoro che quando venivano uccise, perseguitavano quell’oggetto e uccidevano l’intero clan della persona che lo aveva preso.» 

Avevo la pelle d’oca.

«P’Chan ha portato un nuovo anello. Ora ti sta bene al dito. Puoi indossarlo solo tu, Porsche. Perché è tuo. Non devi aver paura che qualcuno torni e te lo porti via.»

«Ma ho sentito la notizia da Arm e Pol che Khun Korn ha tolto questo anello dal cadavere di Khun Khan. Tu… perché non me l’hai detto prima? Eh? Prima che me lo mettessi al dito! P’Chan ha detto che ‘non posso toglierlo per un mese per rispetto.’ Siccome so che quello che indosso non è nuovo, sono stressato. Kinn, sono stressato!» Gridai con noncuranza come un matto, era normale che le persone che avevano paura dei fantasmi come me fossero paranoiche.

«Di cosa hai paura? Sono con te la maggior parte del tempo.» Kinn cercò di guardarmi con un’espressione seria come se stesse per richiamare la mia coscienza a non farmi più spaventare.

«E quando non sei con me? Sono solo! Dannazione! Non so quando si farà vivo e mi spaventerà.»

«Cioè quando?»

«Ora vado a farmi una doccia. Non ne ho avuto il coraggio finora.» 

Lavoravo tutto il giorno, ero stanco, andavo in ufficio, incontravo i clienti. Avevo lavorato come uno schiavo, Kinn aveva detto che mi avrebbe aiutato ad abituarmi. Avevo dovuto bilanciare il mio tempo tra studio e lavoro perché prima o poi avrei dovuto prendere il pieno controllo di tutto, ero molto provato. Quando tornavo a casa, invece di riposare comodamente, c’era ancora molto a cui pensare come la seconda famiglia. Non potevo sopportarlo!

«Allora facciamo una doccia insieme così non ti spaventi.» Gli occhi di Kinn brillavano di malizia da quando avevo sentito la parola ‘doccia’.

L’offerta era un po’ rischiosa, ma non avevo altra scelta, sarebbe potuto essere l’unico modo per sopravvivere sotto la doccia, soprattutto quando mi lavavo la faccia e chiudevo gli occhi. Ero così spaventato che qualcosa potesse saltare fuori dal nulla, che solo a pensarci…non ne potevo più.

«Oh Zio… Porsche si prenderà cura dell’anello. Zio, non preoccuparti!» Mentre stavo considerando i rischi tra Kinn e il fantasma, cosa c’era di più spaventoso? Improvvisamente premetti le mani al petto e alzai la testa per guardare a destra e a sinistra.

«Cosa stai guardando?» Chiesi, strinsi il mio corpo nel suo, gli sbattei la schiena contro il petto e cercai di continuare a seguirlo con gli occhi.

«Non lo so. Forse hai ragione. Il tesoro che amava così tanto, potrebbe tornare e reclamarlo.» La voce inquietante di Kinn alla fine mi fece deglutire per il nervoso, prima di prendere una decisione.

«Non mi faccio la doccia! Adesso vado a dormire! Andiamo.» Andai dritto verso il letto, stavo per sdraiarmi sul morbido materasso, ma Kinn parlò subito, opponendosi.

«Non pensarci nemmeno! È tutto il giorno che vai di qua e di là. Abbi pietà di me, Porsche.» Kinn si fermò di fronte a me, sgridandomi. 

«Allora puoi dormire sul divano.» Feci un cenno con la mano per scacciarlo finchè non mi gridò alta voce.

«Vai a farti una doccia!» Kinn enfatizzò il concetto e abbassò il tono. Per qualcun altro poteva sembrare intimidatorio, ma per come lo conoscevo io, stava preparando una trappola e aspettava che ci cascassi. Pensava fossi così stupido? Lo avevo capito dal momento in cui mi aveva fatto quell’offerta. Non era in grado di nascondere completamente le sue cattive intenzioni, ed io l’avevo scoperto ancor prima che aprisse bocca per parlare. Altrimenti come avrei potuto vivere con te? Bastardo!

«Vai a farti una doccia. Bene, io dormirò sul divano, ok…» Dissi, ma poi mi spaventai. A rigor di logica, se uno di noi due avesse dormito sul divano, significava che avrei dormito da solo e il punto innegabile era che avevo paura dei fantasmi! Sembrava che la scelta stesse diventando sempre più ovvia, in parole povere, mi sarei dovuto offrire volontariamente per saltare nella buca che Kinn aveva scavato.

«Va bene! L’hai detto, non dormirò con persone che non fanno la doccia. Quindi dormirai sul divano.» disse Kinn, allargando gli angoli della bocca in un sorriso malvagio prima di voltarsi, prendere un asciugamano, metterlo sopra la spalla e fischiettare mentre stava per entrare nel bagno. 

«Aspetta!» Gridai immediatamente senza accorgermene.

Kinn scoppiò a ridere fino a quando le sue spalle tremarono, prima di voltarsi verso di me con gli occhi del vincitore e muovere il dito per chiamarmi verso di lui con fare superiore, mi venne la nausea.

«Maledetto! Non farmi arrabbiare.» 

Cosa potevo scegliere? Avrei scelto di andare o no? 

Alla fine, mi avvicinai, presi un asciugamano e lo seguii docilmente.

«Facciamoci questa doccia…» Quando la porta si chiuse, non riuscii a finire la frase, Kinn si precipitò e prese rapidamente le mie labbra. Questo era quello che chiamavano “un vero passo falso”!

Kinn mi spinse con la schiena contro la porta del bagno, strinse forte le mie labbra con un respiro affannoso finché non riuscii a sentire la lussuria dentro di lui che doveva essere esplosa in pieno, non riuscivo a capacitarmi di come potesse averne voglia ogni giorno. 

Anche se, nella mia mente, lo stavo insultando, non riuscivo a resistergli, perché Kinn stava succhiando e mordendo il labbro inferiore finché non ne fu soddisfatto. Una lingua calda scivolò dentro la mia bocca per cercare qualcosa, prima di agganciare la mia lingua, mi sfuggì un gemito dalla gola, creando una sensazione di formicolio attraverso ogni molecola del mio corpo.

Kinn mi succhiò la lingua senza staccarsi per così tanto tempo, che iniziai a battere le mani sul suo petto, era un segnale per fargli capire che stavo per soffocare. Ascoltò le mie proteste e il suo viso scivolò sul mio collo, la punta del suo naso iniziò ad annusare il mio aroma e la sua lingua leccò sempre più vicino al mio orecchio, anche se avevo la pelle d’oca, non potevo negare di sentirmi bene, Kinn strinse leggermente le labbra in prossimità quell’area e iniziò a dire qualcosa.

«Eccola qui! La collaborazione tra la prima e la seconda famiglia.» Disse Kinn, mentre ansimava, le sue mani stavano sbottonando abilmente la mia camicia e i miei pantaloni.

«Cosa?» Alzai la testa e feci un respiro profondo, il mio corpo era così accaldato che non riuscivo a controllarmi, il profumo unico di Kinn era così buono da farmi impazzire.

«Stiamo unendo la prima e la seconda famiglia…»

«Accidenti.» Kinn mosse la mano per strofinarmi il petto prima che la punta delle sue dita accarezzassero freneticamente i capezzoli induriti, poi ricominciò a sussurrare al mio orecchio.

«Nella storia della nostra famiglia, non è mai successo che la prima e la seconda andassero d’accordo…»

«Sei pazzo? Uhmmm!!! Kinn!» Kinn mi leccò l’orecchio e la sua mano si mosse lentamente verso i miei addominali, mentre accarezzava quell’area per farmi eccitare.

«Questo è un nuovo capitolo della storia… Ricorderemo al mondo come le due famiglie sono unite!» Kinn aprì gli occhi da cacciatore e gettò il mio corpo nella vasca da bagno, poi si mise a cavalcioni su di me, la sua faccia si tuffò di nuovo verso il mio collo mentre la sua mano scivolò su e giù, non mi ero reso conto di non avere più nemmeno un indumento addosso.

Sei bravo! Quando ho alzato le gambe perché me le togliessi? Il mio corpo non era affatto diligente. 

«Kinn… ah…» Quando la sua mano sfiorò il mio nucleo indurito e lo accarezzò giocosamente, fu come se il mio corpo fosse stato bruciato e picchiato, finché non mi sdraiai, contorcendomi in estasi, il mio cervello si svuotò all’improvviso, era rimasta solo la sensazione di desiderare profondamente Kinn.

«Ugh…» Le labbra del bastardo si muovevano lungo ogni parte del mio corpo e spesso lasciavano succhiotti dappertutto, mi baciava sulle cosce con le mani che scorrevano su e giù sul mio membro con velocità crescente.

«Kinn… Uh… Io… Non posso.» Cercai di allontanare la sua mano dal centro del mio corpo ma sembrava che non stessi cercando di fermarlo, ma di spingerlo a fare di più, il suo pollice strinse la punta del mio pene da dove sgorgava liquido preseminale, lo fece a lungo finchè non mi morsi forte il labbro.. Il mio corpo era coperto di sudore e la temperatura corporea continuava ad aumentare.

«Fa caldo, tesoro?» Kinn fece un sorriso malvagio, sapevo quanto gli piacesse il profumo del mio corpo quando sudavo perché mi diceva che in quella fase rilasciavo più feromoni, alimentando così il suo umore. Kinn si chinò sui miei addominali, con una mano continuava a trattenermi, mentre l’altra mano spremeva il sapone liquido situato sul bordo della vasca e lo strofinata sulle dita, per poi posizionarle all’entrata del mio canale, spinse delicatamente il suo dito ed entrò poco a poco, fino a spingersi a fondo. 

«Di nuovo… ehm.» Sorprendentemente saltai dal pavimento della vasca, presi il collo di Kinn e lo abbracciai, Kinn sorrise nuovamente, mi afferrò, si sdraiò con la schiena appoggiata al bordo e mi afferrò per mettermi seduto sul suo corpo.

«No.» Scossi la testa, ma Kinn usò una mano per sollevare i miei fianchi mentre con l’altra afferrò il suo pene, strofinandolo per prepararlo.

«Dai… Mi piace.» Kinn non aspettò la mia risposta, spostò il suo membro sul mio ingresso prima di usare la sua mano per costringere i miei fianchi a spingere lentamente verso il basso. «Oh, bene, tesoro.» Kinn alzò il viso, i suoi gemiti alternati ai miei, alla fine ero stato io ad aiutare Kinn a rimettere tutto al suo posto, mi sostenni ed afferrai il suo membro per spingerlo dentro di me.

«Ehm… fa male?» chiesi a Kinn a bassa voce, avevo paura di far cadere il mio corpo troppo velocemente e di ferirlo accidentalmente mentre aumentavo gradualmente la pressione, sempre di più.

«No. A te?»

«Fa male… Ma va bene.» Nel momento in cui scesi per sedermi su di lui, entrambi stavamo ansimando con il battito cardiaco accelerato all’impazzata, quando il mio canale cominciò ad adattarsi, iniziai a muovermi su e giù lentamente con il mio corpo che si era riscaldato per l’impeto dell’emozione, quasi fatto a pezzi, Kinn cercò di tenermi l’anca per aiutare a sostenere il ritmo come desiderava.

«Ugh… è così bello… ah.» Più Kinn gemeva forte, più io diventavo presuntuoso e arrogante, mi concentrai sulla pressione dei fianchi più e più volte in modo che il ritmo iniziasse a diventare più forte e più frequente, la mano di Kinn iniziò a muoversi sul mio membro fino a quando il formicolio diventò così intenso che dovetti stringere i denti e sopportarlo per paura di raggiungere la vetta più velocemente di lui. Volevo che ci arrivassimo insieme e volevo che Kinn arrivasse al massimo del suo piacere.

«Ah, non ce la faccio.» Mi rilassai ma cercai lo stesso di premere sui miei fianchi ancora e ancora fino a quando Kinn dovette togliere la mano dal mio membro per reggersi saldamente al bordo della vasca da bagno.

«È fantastico ora… ah.» Kinn rimase senza fiato, così accelerai i fianchi sempre più velocemente. Gemeva senza riuscire a dire frasi di senso compiuto e per me era lo stesso, non riuscivo più a controllare le mie emozioni, Kinn mi guardò con occhi sensuali prima di chinarmi per baciarlo appassionatamente.

«Sto venendo.» Afferrai il mio membro mentre spingevo con i fianchi ritmicamente e con forza. Il mio cervello si spense, la mia coscienza iniziò a offuscarsi come se mi stessi concentrando su un unico punto, poi venni sul suo ventre ed iniziai a perdere tutte le mie forze per l’estasi.

«Finito?» Kinn afferrò il mio corpo, mi fece voltare per farmi stendere di nuovo sul fondo della vasca, alzò le mie gambe e le mise sulle sue spalle per poi precipitarsi pesantemente dentro e fuori, nel giro di pochi istanti, il calore del canale posteriore si propagò nel mio addome, la tensione si ritirò lentamente e Kinn si sdraiò su di me.

«Penso che papà debba essere orgoglioso del fatto che la prima e la seconda famiglia siano così unite.» Kinn disse ridendo con il fiatone. Non avevo nemmeno la forza di insultarlo, la mia bocca ora riusciva solo a sostenere il mio naso per poter respirare. 

Se vuoi che mi faccia più di una doccia con te, allora lavami tu perché io non ce la faccio più.

Iniziai a considerare se fosse meglio affrontare la mia paura dei fantasmi, finendo rapidamente di fare il bagno da solo o affrontare un fantasma malvagio come Kinn che aveva risucchiato la mia energia e mi aveva privato di tutte le mie forze.

Maledetto bastardo!

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Carmelina

ub Gesù ahahah che ritorno col botto.
ps a quando il prossimo speciale?

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