KINNPORSCHE – CAPITOLO 35

Il compleanno di Porsche

-Porsche-

Ero seduto con il telefono in mano, stavo giocando come un matto dopo aver superato un esame che era durato tutto il giorno. Le domande di oggi erano qualcosa che non avevamo affrontato prima.

Ehi! Quando avevamo studiato una lezione del genere?

Accidenti, non riuscivo a ricordare nulla. Il mio cervello era vuoto e non aveva appreso nulla. Più cercavo risposte, più non riuscivo a trovarle. Volevo disperatamente dormire invece.

Fanculo! Quello che avevo ottenuto era stata una pelle dall’aspetto radioso perché avevo dormito fin troppo bene, forse aiutava bere otto bicchieri di acqua al giorno per idratare la pelle?

Che assurdità!

«Già finito con gli esami?» La voce di Kinn non distolse la mia attenzione dallo schermo, gli feci un cenno e continuai a giocare. Da una decina di minuti ero seduto sulle panchine all’esterno ad aspettarlo. Kinn ei suoi amici si erano riuniti intorno al tavolo, mentre lui si sedette accanto a me.

«Uffa.» Distolsi il viso da Kinn, che mi strofinò gentilmente il dito sulla guancia.

«Dannazione. Qualcuno ha il comando ora.» disse Time, sorridendoci consapevolmente. Tenni la testa bassa e continuai a giocare. In realtà, non volevo aspettare, ma quel bastardo avrebbe messo il broncio se non l’avessi fatto. Dannazione!

Mi aveva costretto, mi aveva persino violentato, ma sembrava che fossi bravo a sottomettermi a ogni suo capriccio. Che scherzo del destino, Porsche?

«Per avere una relazione con questo figlio mafioso, deve essere tenuto sotto controllo. A volte nemmeno io posso sopportare di stargli così vicino..» disse Tae sarcasticamente e Time finse di ignorarlo.

«Eh, dopo l’esame, dove pensi di andare a festeggiare?» chiese Mew, lo avevo sentito ma lo avevo ignorato. 

«É una sorpresa. Ho avuto un invito.» Tae guardò di nuovo Mew che era confuso. Lanciai un’occhiata a colui che si era tolto gli occhiali e si massaggiava gli angoli degli occhi ma continuai a giocare.

«Perché sei stressato? Devi aver studiato senza sosta e senza dormire almeno per una settimana. Potresti rilassarti un po’.» disse Time.

«Sì! Non dormo da una settimana. Studiamo nella stessa università eppure non so ancora da dove cominciare a leggere.»

«Per favore, guarda il tuo punteggio e quello di Mew. Di la verità, ieri sera con Kinn avete studiato come matti per avere il massimo? » Tae diede una leggera gomitata a Time.

«Anche se Kinn ha centrato il punto, il punteggio è ancora vicino al mio. Quanti esami vuoi dare questo semestre?» chiese Mew a Kinn scherzosamente.

«E se ottenessi il miglior punteggio nelle materie, c’è una ricompensa per me?» Kinn trascinò la sua voce mentre girava la testa verso di me, ma prima che potesse avvicinarsi, lo respinsi.

«I miei piedi!» Gli tirai un calcio allo stinco da sotto il tavolo, poi mi concentrai sul gioco cercando di vincere la partita. 

«Cosa? Dopo tante notti insonni, non merito niente da te?» Kinn si portò le mani al mento e mi fissò mentre giocavo.

«Non hai dormito perchè hai giocato! Non prendermi in giro!» Mi voltai e dissi a Kinn, i cui occhi mi stavano già distraendo.

«Ma preferirei che tu giocassi con me!» Kinn mi mise delicatamente una mano sulla testa. Prima di usare la tecnica del diavolo per schivarlo ma poi arrossii comunque.

Quel bastardo era così diligente nel prendermi in giro mentre la mia attenzione era divisa da lui al gioco. I miei compagni di squadra mi avrebbero maledetto se avessimo perso ed io lo avrei fatto con lui fino alla morte!

«Scommettiamo come ieri sera. Se perdi, una volta. Va bene?» Kinn, che non si arrese, si avvicinò al mio orecchio e sussurrò piano.

«Dannazione Kinn!» Le mie mani erano impegnate, quindi usai i piedi per spingerlo più lontano da me. 

«Beh, ieri sera sei stato colpito. Uno. Due. Tre.» Kinn contò con le dita. Non volevo più avere il ruolo di principale combattente nel gioco, così da potermi voltare e schiaffeggiarlo con tutte le mie forze.

«Kinn!» Ma potei solo ringhiare e strizzare gli occhi su di lui per la frustrazione.

«Ah, non essere timido. Va bene, sbrigati e finisci il gioco.» Kinn tirò indietro il mio braccio per farmi sedere più vicino a lui come al solito. Sorrisi leggermente e continuai a guardare in basso.

«Accidenti! Sei totalmente viziato! Anche tu sei un figlio di mafia? È una storia d’amore mafia-mafia.» Time ci prese in giro perché lo guardai immediatamente.

«Hai paura di tua moglie?» Tae disse e puntò le dita sulla bocca di Kinn, che quest’ultimo scostò immediatamente.

«Hmm, quindi, dove dovremmo andare dopo l’esame?» Kinn cercò di cambiare argomento ed i suoi amici iniziarono a ridere di lui, ma li guardai ferocemente e li feci zittire in un istante.

«Cambiando argomento, mmh… andiamo. Non cercare di negarlo, sono premuroso.» disse Time, poi mi guardò con preoccupazione.

«In conclusione, andrà bene il tetto? O un bar del mio hotel?» Tae si offrì e io lo ringraziai in silenzio per essere intervenuto.

«Tesoro, voglio andare al negozio di Jae Yok. È divertente lì.» Time rispose all’offerta di Tae. Il viso di Tae iniziò a contrarsi per il dispiacere.

«Va bene, voglio un cambio di atmosfera.» Mew era d’accordo con Time.

«Hmm… A pensarci bene, la musica è buona lì. Bene, dopo l’esame, andiamo a festeggiare! Porsche può invitare anche Tem e Jom.» Tae concluse e l’intero tavolo era d’accordo. Annuii in risposta  e sentii una voce provenire da dietro di noi.

«Chi festeggerà dove?» L’intero tavolo si voltò a guardare il nuovo arrivato. Anch’io mi girai a guardare ma accidenti! Non appena vidi il viso dolce e sorridente del giovane che camminava accanto al nostro tavolo, i miei occhi si socchiusero subito.

«Oh, Nong Phim. Ciao.»

Gli sguardi di tutti erano fissi sul ragazzo i cui occhi brillavano. Sorrisi nel riconoscerlo,  ricordavo bene quella persona.

«Dove festeggerete?» Mi chiese brillantemente mentre abbassavo la testa e continuavo a giocare, cercando di sembrare rilassato. Mi chiesi come avrebbe reagito Kinn quella volta.

«Uh…» Improvvisamente, ci fu un silenzio assordante attorno al tavolo. Nessuno volle rispondere. 

«Beh, in tal caso, vorrei invitarvi tutti. Dopo gli esami, farò una festa nel mio appartamento. Volete passare?» Gli lanciai un’occhiata prima di voltarmi verso Kinn che sembrava piuttosto calmo. 

Bravo, continua così. Non pensare che l’abbia dimenticato. 

Quel ragazzo era uno degli ex di Kinn, che accompagnavo a casa nel suo appartamento.

«Ah ah, state cercando un posto dove rilassarvi, vero?» disse Tae, e poi aggiunse. «Oh, scusate Khun Kinn.» 

Vidi Kinn inghiottire la saliva e fare finta di essere sorpreso e guardai Phim, la sua faccia era illeggibile: «Phi, ho comprato un nuovo appartamento. Sei è interessato?» 

«Dannazione!!» dissi a voce piuttosto alta, ma i miei occhi erano ancora concentrati sullo schermo del mio telefono. Tutti si voltarono a guardarmi. «Stai attento! Guarda chi stava in piedi sulla fortezza!» dissi furiosamente mentre facevo finta di urlare al mio telefono. Era come se non prestassi molta attenzione agli eventi che accadevano davanti a me.

«Ugh Khun Kinn, andiamo. Non hai programmi dopo gli esami, vero? E se li hai, posso riprogrammare la festa. Dimmi, che giorno sei libero?»

«Cazzo! Questo stupido calamaro è troppo stronzo, o è stupido? La faccia di questo bastardo incontrerà presto il mio piede!» Imprecai mentre continuavo a guardare il telefono con aria assente. «Non osare nasconderti dietro quello forte. Sono ancora in grado di sparare!» mormorai in aggiunta. 

«Umm, allora, in che giorno sei libero Khun Kinn?» Phim sembrava ignorare il mio comportamento. 

«Dannazione! Questo bastardo è così stupido! Che idiota!» Lo rimproverai, fissando duramente lo schermo e iniziai a provare un vero fastidio. «Questo mago è assolutamente inutile! Cazzo.» borbottai sottovoce. «Eh! Questo gioco è divertente, ma i giocatori sono orribili!» Poi mi sedetti con le gambe sulla sedia, pronto a scalciare in qualsiasi momento mentre afferrai saldamente il mio telefono. 

«Se sei interessato…» Phim si avvicinò a Kinn e sussurrò qualcosa che non riuscii a sentire. Kinn si raddrizzò, i suoi muscoli tesi. Non dissi niente, ma non riuscivo più sopportarlo.

«Non ancora, non ancora! Non sai ancora cosa dire?! Preparati a scegliere come morirai!»

gridai e Kinn cominciò a sudare. Sapeva cosa intendevo.

«Basta, bastardo! Ti prenderò! Il tuo forte verrà invaso! E io brucerò la tua casa!» Kinn tolse la mano di Phim dalla sua spalla e lo spinse via.

«Che cosa hai detto Khun Kinn? Non capisco.» disse confuso. 

«Grazie per avermi invitato, ma non mi sentirei a mio agio.» Kinn rifiutò educatamente. 

«Allora, quando sarà conveniente per Khun Kinn?» insistette Phim. 

«Non sarà conveniente da un giorno all’altro.» 

«Perché? Ma in passato..» Le sopracciglia di Phim si corrugarono.

«Pensa a salvarti la vita, per favore.» Kinn disse rapidamente cercando di impedire a Phim di continuare a parlare del passato. 

Sospirai stancamente. Al momento, il mio gioco era finito e ovviamente avevo il maggior numero di punti per diventare l’MVP. Misi giù il telefono e mi girai per guardare Kinn e la sua vecchia fiamma. 

«Khun Kinn… Perché?» 

«Digli che tua moglie è feroce. Ho la pelle d’oca.» Tae si strofinò il braccio e mi guardò con gli occhi sbarrati. 

«Khun Kinn…» 

«Per quanto tempo lo chiamerai? Kinn, vuoi che lo prenda a schiaffi?» Questa volta fissai il viso di Phim. Distolse lo sguardo immediatamente prima di alzarsi in piedi stordito. 

«Il gioco è finito, vero?» mi chiese Kinn che stava sudando copiosamente.

«Sono di cattivo umore, perché sei ancora qui?» 

«N…niente.» rispose. 

«Allora, andrò per primo. Buona giornata, Khun Kinn.» Phim mi guardò spaventato e salutò con la mano tutti quelli sul tavolo, poi si voltò e corse via. 

Tae si alzò in piedi e batté le mani per elogiarmi. «È stato fantastico! Sei un figo! Mi piaci davvero, Porsche! Sono un tuo fan! E se sei libero, puoi darmi qualche lezione per favore?»

Tae sorrise con ammirazione, i suoi occhi brillavano e le sue labbra sorridevano ampiamente, Time tirò la manica di sua moglie per riportarlo a sedere. 

«Ho appena iniziato a giocare. Non ho ancora fatto niente.»  Alzai le spalle. 

«Oh? Maledici le persone nel gioco?» Kinn mise il braccio intorno al mio collo e mi strinse in un forte abbraccio. 

«Ugh! Sei un idiota.» sbottai rivolto verso Kinn. 

«Maledici davvero le persone nel gioco?!» Kinn alzò un sopracciglio verso di me. 

«Ti ho maledetto!» Kinn sorrise e pizzicò leggermente la punta del mio naso.

Time picchiettò il tavolo ritmicamente come se stesse facendo il tifo in un incontro di wrestling, poi rise a crepapelle. 

Non dovrebbero essere un gruppo di privilegiati? Perché si comportano in modo così stupido come se fossero un branco di idioti? 

Kinn attese per un po’ i documenti della tesina di Mew prima che ci separassimo tutti per tornare a casa. Durante il tragitto, mentre Kinn guidava, mi chiese dell’esame. 

Non gli raccontai il contenuto della relazione, ma tutti i sogni che facevo in aula. 

«Nei miei sogni, era tutto molto realistico. Camminavo nel bosco, miravo ad un cecchino e gli sparavo. I nemici erano tutti morti. Fantastico vero?» 

«Allora, ti sei addormentato?» 

«Sì.» 

«Ugh.n.» Kinn sospirò esausto.  Mi accigliai immediatamente. 

«Quando avrò il tempo di scrivere la relazione? Mi inviti sempre a fare cose senza senso e,  di notte… mi dai fastidio anche tu. Ho sonno.» dissi piano mentre mi mordevo le labbra con forza. 

Se Kinn mi avesse concesso un po’ di tempo per me la notte, questo semestre sarebbe stato abbastanza facile. Ora che ci penso, ero stato abbastanza fortunato a non aver ancora preso una F!

«Il traffico è davvero intenso.» Kinn imprecò piano. 

Durante tutta la sera, saremmo rimasti bloccati nel traffico; gli avevo detto che avremmo potuto usare la moto, ma non mi diede ascolto. Il risultato era che… eravamo fermi! 

Sistemai il cuscino sul sedile prima di chiudere lentamente gli occhi, l’aria fredda mi colpiva il volto, in più c’era il tepore della mano di Kinn sui miei capelli che mi accarezzava avanti e indietro.  Mi sentivo così a mio agio che non mi accorsi di essermi addormentato quasi immediatamente. 

Forza Kinn! Sogni d’oro per me…… 

«Siamo già arrivati? Perché non mi hai svegliato?!» Sospirai in silenzio, ero troppo pigro per svegliarmi, mi stropicciai lentamente gli occhi. 

Il cielo aveva cominciato a diventare azzurro, era il momento perfetto per dormire comodamente, quindi decisi di salire immediatamente nella stanza, ma Kinn era ancora seduto sul volante, le sue mani erano strette su di esso e fissavano le guardie sul prato che stavano passeggiando. 

Negli ultimi due giorni, Kinn era stato spesso pensieroso in quel modo, era come se il suo cervello avesse smesso di funzionare e fosse in uno shock momentaneo. Non sapevo cosa stesse succedendo o cosa avesse in mente, ma quando glielo avevo chiesto, avevo avuto sempre la stessa risposta. 

«Kinn! Kinn! Cosa c’è che non va?» Gli scossi il braccio per attirare la sua attenzione. 

«Huh, mi sembra di aver dimenticato qualcosa.» Kinn mi guardò e poi si voltò per guardare avanti come al solito. 

«Cos’era?» cominciavo ad infastidirmi per la sua espressione quando lo diceva, non importava quante volte glielo chiedessi, diceva sempre la stessa cosa. 

«Dannazione! Che cazzo hai dimenticato?!» 

«Eh…» Kinn sospirò. Tenevo le braccia incrociate, osservando il suo comportamento incomprensibile. 

«Perché? Cosa hai dimenticato? O magari non riesci a dimenticare qualcuno?» Succedeva così spesso che non sapevo più cosa pensare. 

«Ehh… dai, niente del genere. Io solo…» 

«Non pensare mai che io sia qui con te perché sono disposto farmi del male, se mi ferirai di nuovo, avrò i miei amici a guardarmi le spalle, ho Pete, Arm e Pol, verranno e ti picchieranno; quindi meglio che ti comporti bene!» 

«Ehi!!!» disse con voce roca.

Onestamente, mi sentivo frustrato dal modo in cui funzionava il cervello di Kinn, quindi mi facevo un sacco di paranoie, ma prima ancora che finissi di parlare, Kinn spalancò gli occhi ed emise un forte grido. 

«Cosa c’è?» chiesi scioccato mentre improvvisamente imprecava ad alta voce.

«Pete!! L’ho capito! Merda! È Pete!» Kinn urlò, aveva un’espressione veramente preoccupata, che non gli avevo mai visto prima, afferrò subito il suo telefono, il che confuse. 

«Aspetta un minuto, perché Pete? Ehi, a pensarci bene, non lo vedo da giorni, Kinn! Dov’è Pete?» Abbassai la voce e lo fissai negli occhi. 

«Cazzo! Beh, c’erano dei problemi a casa, con te, con Tawan, con Big, il bastardo di Vegas e poi gli esami, non volevo davvero dimenticarmene! Dannazione!» Kinn si voltò verso il suo telefono e cercò di chiamare qualcuno in preda al panico. 

Il suono di qualcuno che bussava al finestrino dell’auto fermò Kinn ,lo abbassò e apparve il fratello maggiore. 

«Cosa state facendo ragazzi in macchina? Hmm… certo, cambio di atmosfera, eh?» Lo scimmione sorrise malizioso, tanto che mi venne voglia di prenderlo a calci in testa per cancellargli quel sorriso dalla faccia. 

«Cosa vuoi?» Kinn si chinò per evitare che quel bastardo entrasse dal finestrino. 

«Eh, dove state andando ragazzi? Portatemi con voi.» disse, poi emise un sospiro enorme. 

«Che diavolo, siamo appena tornati dall’università.» risposi con calma. 

Dopo quel giorno imbarazzante sul balcone, non avevo avuto il coraggio di parlargli a causa della sua boccaccia. 

«Oh, sono così solo che penso che morirò. Tutte le mie guardie preferite sono in ferie e sono tornati nelle loro province, non li vedrò fino alla prossima settimana, maledizione!» Il bastardo appoggiò entrambe le braccia contro il bordo del finestrino e mise il mento sulla mano. 

«Oh! E poi, P…» Prima che Kinn potesse finire la frase, Khun intervenne di nuovo. «Ognuno di loro! Lasciandomi solo in questo vasto mondo. Morirò presto!»

«Me compreso…» disse Kinn.

«Sì! Tutti sono andati a casa. Dannazione. Kim mi ha fatto giocare con Anon ma non è affatto divertente. L’idiota non riusciva parlare senza tremare! Questo è tutto… Se voi ragazzi uscite per divertirvi, non dimenticatevi di invitare anche me.» disse prima di togliersi dal finestrino. Khun si voltò immediatamente e tornò alla casa principale. Io, invece, ero in soggezione e Kinn era senza parole, non era mai riuscito a finire la frase. 

Sembrava che fosse diventato maleducato, era come se fosse appena arrivato, aveva interrotto il discorso e se ne era andato, dannato stronzo!

«Wow, questo chiarisce tutto, mi  sono reso conto di aver dimenticato qualcosa. Dannazione Pete! Doveva essere molto stanco. Deve essere andato a casa a riposarsi.» Kinn sembrò un po’ sollevato e appoggiò la schiena al sedile con gli occhi chiusi. 

«Come hai potuto? Di tutte le cose che potresti dimenticare, Pete? Davvero?!» dissi incredulo. 

Stava pensando cosa poteva aver dimenticato da giorni, e si era scoperto che era Pete. All’inizio pensavo che l’atmosfera tranquilla in casa fosse dovuta alle cose successe riguardo a Big, ma dove era scomparso il mio amico?

«Cazzo! Sono sbadato! Ma visto che Pete era anche con te, andava avanti e indietro da un posto all’altro, quindi mi sono confuso.» 

«Cosa gli hai chiesto di fare? I tuoi sottoposti non sono dei robot!»

«A questo punto, sarà sicuramente già a casa sua, ma non mi ha avvisato che il suo lavoro era finito, è un bene che ora lo sappia.» Kinn inclinò la testa e alzò gli occhi al cielo prima di allungare una mano per accarezzarmi delicatamente la guancia, ma io lo allontanai. 

«Come puoi essere sicuro che Pete sia tornato a casa?» chiesi.

«Beh, il suo lavoro ha avuto successo, probabilmente è andato a casa senza informarmi, io… ecco cos’è. Ma dato che l’hai menzionato, penso che sia meglio chiamare per controllare.» Kinn, prese di nuovo il telefono, premette il nome del contatto di Pete e fece partire la chiamata, non aveva dimenticato di mettere in vivavoce per farmi ascoltare.

[Il numero digitato non è raggiungibile, si prega di chiamare più tardi.]

«Vedi? È davvero a casa.» Kinn indicò il telefono. 

«Sei stupido? Non c’è segnale sul suo telefono! Smettila di scherzare.» 

«Be’, il fatto è che la casa di Pete è su un’isola, lì non c’è segnale, ogni volta che torna a casa succede questo.» Kinn fece notare con convinzione; finché non emisi un sospiro di sollievo.

Pete doveva aver lavorato così duramente che probabilmente era svenuto a letto da qualche parte per rilassarsi a casa sua. 

«Oh, ok. Ecco fatto.»

«Andiamo dentro.» Seguii Kinn in casa, sentendomi sollevato dal fatto che nessuno si era fatto male, anche gli uomini di Big erano stati trattati di conseguenza, alcuni si erano dimessi e altri era fuggiti a testa bassa, mi facevano pena, ogni azione ha una ragione, erano stati la necessità e l’avidità a prendere il sopravvento sulle loro menti, anche se Kinn mi aveva confortato ogni volta che qualcuno veniva ucciso, maledizione! Non avevo lo stesso sangue freddo, a volte pensavo che cosa sarebbe successo se un giorno anche io avessi commesso un errore, mi avrebbero ucciso? Dato che la famiglia mafiosa era brutale! 

Dopo aver finito la cena, ero andato in bagno per sistemarmi, mi ero fatto la doccia e lavato finché non mi sentii a mio agio e cercai di concentrarmi per ripassare i miei appunti. 

Mentre mi lavavo i denti, presi il telefono e parlai un po’ su Facebook con Tem e Jom.

JOM

“Quando finirà l’esame?? Sono stressato!” 

Jom aveva pubblicato uno stato su Facebook per descrivere la sua frustrazione, sapevo bene quanto fosse stressante l’esame, ma anche se si sentiva così, mi invitava sempre a giocare.

COMMENTI

TEM: Dai, ancora solo un giorno amico mio!! Lo passeremo tutti insieme. 

JOM: Cazzo! Studierò duramente.

TEM: Amen.

JOM: Dopo l’esame, mi ubriacherò.Lascia che il padrone chiami il suo cane.

TEM: Oh, che povero cane.

PORSCHE: Uff! Dove vorreste andare? Specificate il luogo, così mi faccio coraggio per l’esame!

TEM: Sarà bello bere alcolici dopo che l’esame è finito per festeggiare il compleanno di Porsche, il bar di Jade andrà bene, decisione presa. 

JOM: Affare fatto

PORSCHE: Hai chiesto la mia opinione? 

JOM: Avresti dovuto digitare “Hai chiesto a mio padre?” 

PORSCHE: Stronzo!

TEM: Esatto, passa un po’ di tempo con i tuoi amici. 

Premetti il blocco schermo e mi concentrai nel lavarmi i denti, quei bastardi volevano solo ubriacarsi a più non posso, non avevo mai dato molta importanza al mio compleanno perchè dovevo lavorare, l’ultima volta che avevo mangiato una torta era stato quando i miei genitori erano ancora vivi, molto tempo fa, anche se avevo ricevuto delle cartoline e dei regali, l’avevo considerato un giorno qualunque.

Mi diressi verso l’ufficio dove Kinn fissava lo schermo del computer, entrambe le sopracciglia erano strettamente unite, non appena i suoi occhi guardarono i miei, sussultò leggermente. 

«Cosa stai facendo? Guardi porno?» Lo presi in giro ad occhi stretti. 

«No, perché dovrei?! Quando potrei guardarlo dal vivo da solo?» Kinn assestò la sua espressione stressata per sorridermi, quindi gli feci il dito medio. 

Questo calamaro è fastidioso. 

Andai subito a prendere il libro che era sul divano, lo tenni con entrambe le mani e mi voltai per uscire dalla stanza.

«Dove stai andando?»

 «Vado a leggere il libro di sotto.»

 «Perché non leggi qui?»

 «C’è troppa tentazione in questa stanza, e potresti fare qualcosa!» Chiusi la porta e percorsi il corridoio di casa, mi sdraiai sul divano e cominciai a leggere pagina per pagina, senza che nessuno mi disturbasse; era un bene che Khun Korn non fosse tornato dall’estero da molti giorni, altrimenti non sarei stato abbastanza sfacciato da sdraiarmi in soggiorno in questo modo. Mi sentivo ancora a disagio anche se aveva detto che ero come un figlio per lui. Sembrava che si prendesse davvero cura di me e di mio fratello Porschè, tanto che a volte non potevo fare a meno di esserne sorpreso. 

Ognuno aveva bisogno di tempo per adattarsi. Kinn aveva riportato me e Che’ nella nostra vecchia casa per prendere alcune cose e da allora eravamo rimasti qui; era stato abbastanza difficile adattarsi ad un nuovo ambiente e, poiché mi trovavo in questa situazione, non dovevo neanche lavorare. 

Kinn mi aveva detto che stare al suo fianco ed essere il suo supporto emotivo era sufficiente, ma non ero molto a mio agio con questa situazione, sapevo di aver chiesto a Kinn di farlo, ma dormire con lui e passeggiare per la casa come se niente fosse, non faceva per me. Stavo aiutando Kinn sui documenti dell’azienda come prima, per quanto riuscivo, non potevo più mentire a me stesso dicendo che avrei potuto vivere senza Kinn, perché non era vero, aveva influenzato la mia vita in tutti gli aspetti. 

Quando mi svegliavo, quando studiavo, quando mangiavo o anche prima di dormire, il suo volto era costantemente nella mia mente. 

Quelle volte in cui avevo cercato di convincermi che potevo vivere senza di lui, quelli erano stati i momenti più dolorosi della mia vita. Non potevo più resistergli, lo volevo sempre accanto a me. Aveva detto che anche lui voleva che rimanessi al suo fianco, anche se dal mio punto di vista lo perdonavo troppo facilmente, volevo vedere se tutto quello che aveva promesso era vero. 

Non potevo chiedere di più, era stato davvero all’altezza delle sue parole nelle quali dichiarava di voler riconquistare la mia fiducia, i miei sentimenti per lui e anche di più. In quel momento, non avrei potuto dire di essere ancora sicuro al cento per cento, non avevo idea di come avrei dovuto comportarmi per adattarmi al secondo figlio della famiglia principale. 

Avrei potuto accettare di amarlo, ma essere la persona che gli stava accanto per status sociale, non credevo sarebbe stato facile. 

Le persone intorno a noi avrebbero potuto accettarlo facilmente, ma in futuro avremmo incontrato nuove persone e non sapevo davvero quanto sarei riuscito ad adattarmi. 

Lascerò che il tempo faccia il suo corso. 

Le parole e le lettere di fronte a me erano diventate come scarabocchi in bianco e nero che non riuscivo più a leggere finché la mia vista non divenne sfocata quando la sonnolenza prese il sopravvento. Le palpebre vennero meno e cominciarono a chiudersi, dato che avevo dormito poco quella settimana. 

Ho un esame domani! Ho bisogno di studiare altrimenti fallirò!

Avevo voti molto bassi in quel semestre, quindi avevo bisogno di fare scorta di nozioni nel mio cervello. Potevo solo sperare di non prendere una F. 

«Porsche, andiamo a letto.» Non sapevo esattamente quando mi ero addormentato, mi resi conto di averlo fatto quando Kinn era venuto a prendermi. 

Lasciai perdere tutto e dimenticai l’esame prima di seguirlo verso la stanza, quando toccai il soffice letto, caddi in un sonno profondo e dopo non ho seppi più nulla.

Gli esami diventavano ogni giorno sempre più intensi, erano feroci come se fossimo in un pozzo di fuoco. Mi sentii come se fossi stato bruciato a morte non appena vidi il foglio dell’esame, mi ero quasi cremato con la pila di libri e fogli di appunti come carburante.

Dannazione! Studio da molto tempo e mi sono appena reso conto di essere stupido.

Le domande del questionario mi avevano fatto girare la testa nonostante fossero scritte in tailandese.

Perché non riuscivo a capire niente?

Kinn sembrava impegnato in questi giorni e sembrava più stressato del solito, probabilmente perché aveva bisogno di memorizzare le sue parti in inglese e l’ultimo esame non era stato a risposta multipla, era completamente soggettivo, l’avevo visto leggere un libro a tarda notte e avevo provato compassione per lui. 

Tutto quello che potevo fare era dargli la buonanotte nel mio cuore e addormentarmi con le mie pile di libri quasi ogni notte. Ma c’era qualcosa che mi dava fastidio, aveva iniziato a comportarsi in modo subdolo, parlava al telefono e sorrideva inconsciamente. Cominciavo a farmi un po’ prendere dal panico, ma cercavo di trattenermi. Essendo da solo a gestire l’attività senza suo padre qui, doveva avere accumulato molto stress, non volevo aggiungere pressioni. 

«Vuoi che ti aiuti?» L’avevo visto molto stanco dopo giorni passati a dover gestire affari ed esami. 

Il giorno seguente sarebbe stato l’ultimo giorno di esami e doveva affrontare la materia più difficile con il maggior numero di crediti. Quindi, gli avevo detto che gli avrei permesso di parlare con i clienti la sera mentre lo aiutavo con i documenti. 

«Va bene, resta lì e studia.» Kinn mi avrebbe lasciato da solo la sera per giorni. 

Mangiavo con Khun, Kim e Che’ a tavola senza di lui, che poi tornava nella stanza verso le cinque del mattino, a volte era mezzanotte finché non riuscii più a crederci. 

Non che stesse facendo qualcosa di sbagliato, però la fiducia non era facile da ricostruire. 

Il telefono di Kinn squillò, guardò lo schermo e strizzò gli occhi per un po’ prima di voltarsi e rispondere alla chiamata da lontano. 

Dannazione! Si stava comportando in modo insolito ogni giorno di più…

O si era stancato di nuovo di me?

«Vai a dormire prima, dovrei tornare più tardi stasera, quindi non aspettarmi.» Kinn si avvicinò a me per dirmelo dopo aver riattaccato. 

«Di solito dormo prima in ogni caso, se non lo faccio sembra che ti stia aspettando.» ringhiai. 

Dormirò quando avrò sonno, mangerò quando avrò fame. Perché dovrei aspettare? 

Kinn mi sorrise e allungò una mano per scompigliarmi i capelli, ma io lo schivai rapidamente. 

«Ovunque tu vada, sbrigati.» dissi in fretta. Kinn sorrise leggermente e scosse la testa prima di uscire di casa. 

Oh?! È uscito davvero? 

Non potevo più sopportarlo. camminai freneticamente per la stanza. Non volevo essere pesante, ma le persone che erano sempre insieme, tendevano a notare anche il leggero cambiamento. 

Fanculo Kinn! Hai sicuramente qualcun altro! Non sfruttare troppo la tua fortuna!

Anche se ti ho perdonato facilmente, le tue possibilità non sono illimitate, ricordalo bastardo!

Poteva scegliere con chi voleva stare. 

Ero anche sorpreso che avesse scelto me, ma immaginavo fosse ancora indeciso fino a quel momento. 

La risposta stava diventando sempre più chiara! Se c’era qualcun altro, era un suo diritto. Quanto a quello che stavo facendo oggi, mi chiedevo sempre, se ne valesse la pena comportarsi così, potevo farlo o no?

Ma lo facevo spesso ed esprimevo ciò che provavo per lui, avevo quasi dimenticato che non mi aveva mai dato uno status chiaro sul ruolo che avevo nella sua vita, questa era un’altra di quelle cose rimaste irrisolte e che mi facevano sentire a disagio in casa, non sapevo esattamente in che veste ero entrato, come partner? Compagno? Una persona al suo fianco per sempre?

Quei pensieri erano marci! Mi veniva da vomitare! Per tutto quel tempo, ci avevo sempre pensato, ma non potevo dirlo. Le parole mi annodavano la bocca.

Mi aveva appena incastrato per essere il suo schiavo emotivo?? Bastardo! 

Non ero tornato nemmeno da una settimana ed aveva ricominciato già a comportarsi come prima? Questa storia d’amore era davvero complicata. Quindi Kinn sarebbe tornato ad essere un playboy? Pensai a fondo. 

C’era un detto a scuola, ‘essere come una candela sotto la pioggia’, la fiamma si sarebbe spenta, sarebbe stato buio come la mia vita in quel momento. 

Ero diventato un fanatico dell’amore, rimanevo un disastro nello studio. Non sapevo nulla di entrambi! 

Volevo solo vivere una bella vita in un buon modo, no?! Chiedevo troppo?!! 

Mi scrollai di dosso ogni pensiero e ricominciai a leggere. 

Fatto! Avevo letto quella riga già tre volte. 

Che cosa c’è scritto? Sono pessimo con le domande in tailandese, se fosse inglese, sarei messo pure peggio.

«Finirai l’esame stamattina, vero?» chiesi, annuì. Le sue mani stavano abbottonando l’uniforme studentesca. 

«Inizierò i miei esami a mezzogiorno e finirò questo pomeriggio. Quindi oggi prendi la mia macchina. Io ne prendo un’altra.» Kinn posò le chiavi della sua BMW preferita sul tavolo . 

Presi lo zaino e me lo misi in spalla, uscii dalla stanza senza nemmeno guardarmi indietro. 

«Posso andare da solo!» dissi con cipiglio. 

Ieri notte ero riuscito ad addormentarmi verso l’una del mattino, ma Kinn non era ancora tornato, e questa mattina, mi ero svegliato con il suo telefono che squillava. 

Ero così sorpreso che ricevesse una chiamata. 

Era inimmaginabile! Fanculo Kinn! Non è più divertente! Perché non mi presti attenzione? Ignorarmi è così divertente?

Odiavo davvero quando venivo manipolato in quel modo, mi sentivo uno stupido!! 

«Non riesco a fidarmi!» Strinsi forte una lattina di soda finché non si accartocciò nella mia mano. 

«Calmati.» Tem mi massaggiò le spalle per confortarmi, dopo aver finito l’esame, ero venuto a fare un salto nel suo dormitorio. 

Sembrava un déjà vu, non volevo tornare di nuovo in quella casa. 

«Lo odio! Me ne torno a casa mia!» dissi con disgusto. 

«Ecco qua, non ho tempo per aiutarti a traslocare.» disse sorridendo. 

«Pensaci, mi lasceresti vivere in quella casa senza conoscere il mio stato? Suo padre ha detto che mi tratta come suo figlio.»

«Oh, mi dispiace. Non lo sapevo.» 

«Poi penso che in questi giorni… maledizione! Non so dove stia andando, sta tornando a casa a tarda notte come un subdolo bastardo. Se aveva intenzione di tradirmi di nuovo, perché si è preso la briga di inseguirmi?» Aprii una nuova lattina di soda e bevetti, non sapevo se fosse la bibita gassata o lo zucchero che c’era dentro che mi stava facendo inveire così tanto. 

«Gliel’hai chiesto direttamente?» Le sopracciglia di Tem si corrugarono, poi si sedette ansiosamente a guardarmi. 

«Come potrei chiedere? Non so nemmeno cosa c’è che non va tra noi, quel dannato bastardo mi ha fregato così tante volte che, se fossi una ragazza, sarei già incinta. Idiota!» 

«Oh, vero! Ma per cose del genere, se non ti vengono dette, devi chiedere.» 

«Ne va della mia dignità. Non deve dirlo se non vuole!» Sbattei la lattina per terra così forte che il contenuto ne fuoriuscì. 

«No, ti ama moltissimo.»

«No, sta solo fingendo. È solo un’illusione. Persone come lui non hanno mai amato nessuno! È malvagio! Pezzo di merda!»

«Eh.., Sei sempre così! La tua boccaccia, nemmeno un po’ dolce. Kinn probabilmente vuole parlare ma si preoccupa perché ha paura che gli prenderai a calci la bocca.» Tem si grattò la testa e vidi un’espressione vicina all’esaurimento impressa sulla sua faccia. 

«Beh, sono sempre stato così!» Mi voltai e lo fissai.

«No. Voglio dire, sì, probabilmente sei sempre tu. Ma cerca di ridurre un po’ l’acidità. Amico mio, non hai mai sentito dire che a Kinn piacciono i dolci e i carini? Giusto?» Si avvicinò a me. 

«Sì! Se vuole può andare a prendere qualcuno del genere!» 

«Sei sicuro che non te ne pentirai?» Tem socchiuse gli occhi verso di me. 

«Oh accidenti!» Iniziai ad arrabbiarmi, a pensarci bene, oggi non avevo mai ricevuto un suo messaggio, nessuna preoccupazione anche se probabilmente sapeva che ero uscito di casa in taxi. 

A quel bastardo non importava della mia salute! Dannazione Porsche, perché uno come lui dovrebbe interessarsi a una persona come te? 

«Penso che dovresti provare ad adattarti? Non puoi cambiare un po’?»

«Cambiare cosa?» 

«Il tuo destino.» disse Tem ridendo e io lo fissai di traverso. 

«Sto scherzando, voglio dire, perché non ti trasformi in qualcuno di un po’ più dolce e meno brutale? Aggiungi un po’ di dolcezza, qualcosa del genere. Cominciamo vestendoti meglio!» Il bastardo mi pizzicò le guance, in soggezione. 

«Perché? Cosa c’è che non va nel mio stile?» Guardai il mio corpo dall’alto in basso. 

Mi ero cambiato la mia uniforme scolastica con una maglietta e dei pantaloni della tuta che avevo lasciato nella stanza di Tem l’ultima volta.

Avevo tentato di tirare un calcio al bastardo ma era veloce a schivare. 

«Oh, vieni qui.» Tem mi trascinò davanti allo specchio e mi camminò intorno, fissandomi dalla testa ai piedi. 

«Non sarà facile. Dov’è la tua dolcezza amico mio? Vieni! Cambiamo un po’ te per salvaguardare quello che sta succedendo tra te e Kinn, oltre le tue paranoie.» disse mentre schivava un altro calcio da me. 

«Se non riesce ad accettarmi come sono, sono affari di sua madre!» 

«Se farai come ti dico, improvvisamente sembrerai carino e tutto e lui morirà dissanguato per il rimpianto!» 

Riflettei su ciò che mi aveva detto Tem, aveva ragione su questo. Kinn l’aveva già fatto due volte, non gli permetterò di umiliarmi. Gli mostrerò che non ha scelto me, sono stato io a scegliere lui. 

«C…Cosa devo fare?» chiesi.

«Aspetta un minuto, ci penso io, amico mio!» Mi Trascinò fuori il dormitorio e ci dirigemmo direttamente verso un centro commerciale di lusso pieno di marchi famosi, non appena i miei piedi toccarono terra, mi venne un’idea. 

«È un bene che tu mi abbia portato qui. Prima di voltare le spalle a Kinn, lo distruggerò. Gli svuoterò il conto in banca! Che ne dici?»

Presi la carta di credito che Kinn mi aveva messo in tasca, era una carta di credito illimitata. 

Ora vedrai come mi vendico di chiunque mi abbia ferito! Sperpererò ogni limite della tua banca! Ti lascerò al verde! 

«Molto bene amico mio. Usala al meglio! Ti appoggio!» Tem batté le mani con ammirazione. 

Ogni volta che mi portava in un negozio di lusso, compravo dei vestiti e strisciavo la carta di credito, provavo un senso di eccitazione. 

Una persona come me non uscirà a mani vuote. Quante volte mi hai dato per scontato? Vediamo ora chi è il perdente!

«Bene! Sei quasi a centomila. Hmm… Sei così affascinante con questi abiti!»

Girai al contrario la maglia che stavo provando e controllai il prezzo, rimasi sbalordito da quanto fosse costoso, avevo la pelle d’oca. 

Quante vite avrei dovuto lavorare nel bar di Jade prima di potermi permettere questa roba? 

«È così bello! Come se fosse stato creato per te. Ti sta bene! Ora, non pensare troppo, la carta di credito non è nostra.» disse Tem.

Maledizione, avevo comprato tutto fino a quando le mie mani non erano piene di borse, la sensazione di essere un ladro era bella, dopo aver indotto Kinn a vendere il suo orologio, mi sentivo stordito come una persona malvagia, ma la sensazione mi era piaciuta. 

«Wow!! Tem… Ehi Porsche. Perché siete qui?» Lanciai un’occhiata a Tae e Time. 

Non avevo potuto fare a meno di cercarlo con gli occhi nel caso in cui Kinn avesse saputo dove mi trovavo e avesse deciso di riavere la carta di credito, non gliel avrei data!

«Veniamo a offrire cibo ai monaci.» dissi indifferente, dopo essermi assicurato che fossero presenti solo loro due. 

«Questo tipo di abilità linguistica ci fa capire che siamo davanti al vero Porsche. Allora, perché sei qui?» Tae non la smetteva di fare domande. 

«Perché, una persona come me non può essere in giro? Sei ubriaco?» dissi e consegnai la maglietta alla commessa per pagarla.

«Ho le vertigini, cosa scelgo?» 

«Che bella domanda. Tu e Tem non vi siete ancora cambiati d’abito, ci vorrà un po’ prima…» Tae venne colpito immediatamente dalla mano di Time che gli coprì la bocca, li guardai, cosa c’era che non andava in loro? 

Quel giorno non ero dell’umore migliore, Jom si era affrettato a tornare a dormire a casa sua con la scusa che la sera dovevamo andare al bar di Jade. 

Vedremo se non riuscirò a scopare stasera. Questo corpo attirerà gli occhi di ogni donna o uomo al bar! Dannazione! Ho già mal di testa!

«Uffa, Porsche, non hai comprato troppo? Kinn lo saprà.»  Time tolse la mano dalla bocca di Tae e indicò il divano dove avevamo messo insieme le pile di borse. 

«É proprio un affare! Ai Tem, quale?» Alzai due magliette davanti a Tem. Era piuttosto intontito e mi guardava inconsciamente. 

«Hmm…» 

«Quale di questi due?» Indicò una maglietta. La sua faccia sembrava letargica. 

«Oh, il colore è fantastico, forse un po’ troppo aggressivo, non oso indossarlo.»

«Allora, questo?» Indicò l’altra maglietta che avevo in mano. 

«Aspetta un attimo!» dissi mentre appendevo le due magliette frustrato. 

In quel momento capii perché alle donne stressate piaceva fare shopping, aiutava davvero. Avevo dimenticato per un momento la mia rabbia perché dovevo concentrarmi sulle cose davanti a me e le cose più costose potevano farmi dire che ero quasi guarito, finché non fossi riuscito a dimenticarmi che ero arrabbiato con Kinn.

«Cosa c’è che non va in te? Sei malato?» Tae mise le mani sulla fronte di Tem e il mio amico indietreggiò immediatamente di un passo. 

«Non è nulla, sono solo un po’ stanco, faresti meglio a chiedere al Guru della moda.»

«Vieni, ti porterò in un altro negozio. Sono sicuro che a Kinn piacerà di sicuro.» disse Tae

«Lasciali andare da soli, abbiamo delle commissioni da fare.» rispose Time

«Tranquillo, sbrigati, vai per primo. Ma non farmi sapere che incontri quel bastardo.» Quando finì di maledire suo marito, Tae tirò il mio braccio e quello di Tem verso il negozio successivo. 

«Dannazione!!» Time imprecò e gli schiaffeggiò la testa, irritato. 

Per tutto il tempo sembrava che stesse soffrendo, quanto a Tae, mi aveva portato da un negozio all’altro, mi aveva fatto sentire viziato, mi stavo divertendo, le gambe dell’altro si stavano già trascinando. Mi costrinse a mettermi una t-shirt dentro una camicia oversize con pantaloni abbinati più scarpe costose che costavano centomila, c’erano anche gioielli come anelli e collane. 

Oh, mio ​​Dio, non riuscivo ancora a capire come sarei potuto uscire. 

Soprattutto, mi aveva portato in un salone per un nuovo taglio di capelli. Mi avevano pettinato in modo così ordinato che stentavo a riconoscermi allo specchio, ma quando me ne sono resi conto, vidi che ero in grado di portare anche uno stile più carino, non ero carino in modo normale, ero così carino che il mio cuore stava ballando!

«È così bello! Vai a casa indossando quello.» Tae mi guardò con occhi scintillanti. 

Ero imbarazzato dagli sguardi delle persone intorno a me, in realtà indossavo abiti di marca e apparivo potente, ma ero terribilmente a disagio in quelle vesti.

«Torniamo Porsche, è sera. Ti rimando a casa presto.» Tem prese le borse dalle mani di Time e le tenne strette. 

Lo aiutai a portarne un po’, se avessi messo all’asta tutti questi più tardi, probabilmente sarei diventato ricco. 

«Casa di chi?» chiesi, infastidito. 

«Allora, Kinn è a casa?» Sorrise seccamente. 

«Andiamo al bar di Jade. Ormai, l’idiota se n’è andato di ritorno dalla sua giornata intensa. Lasciamo prima la roba in macchina.» 

«No!» dissero tutti e tre all’unisono. Mi voltai a guardarli incredulo.

«Lasciamo le cose a casa. Sarò in grado di respirare facilmente senza preoccuparmi di nulla. Sono cose costose.» Mi ero davvero dimenticato di Kinn per un momento, ma ora che avevo pensato a lui, ero di nuovo irritato. 

«Bene, va bene.» Vidi Tae colpirlo, cosa che aveva fatto tremare Tem. 

Non era solo Kinn a comportarsi in modo strano, anche questi tre! Che cazzo stava succedendo? 

Si guardarono l’un l’altro in modo significativo, questo mi diede fastidio. 

«Oh, torniamo indietro e andiamo a prenderlo, ok? Vorrebbe anche venire al bar di Jade. Puoi avvisarlo e un’altra cosa…» Si guardarono come se stessero pensando a qualcosa mentre camminavano intorno a me. 

«Penso che devi far vedere a Kinn il nuovo te. Un Porsche rinato. Fagli vedere che non sei di nuovo lo stesso Porsche che è triste per lui. Penso che, vedendoti così carino, molto probabilmente si inginocchierà e ti supplicherà di non andartene. Ma sarebbe inutile dal momento che hai deciso, vai, mostraglielo. Mostragli che una persona come te potrebbe fare la sua scelta, e l’opzione non è più lui.» Tem si avvicinò, i suoi occhi socchiusi pieni di speranza. 

Rimasi immobile e riflettei per un momento; in realtà, la sua idea aveva perfettamente senso. 

Te l’ho detto Kinn, la tua occasione era andata! D’ora in poi non ci sarà più lo stesso Porsche!

«Va bene, va bene!» Annuii in accordo con l’offerta del mio migliore amico. 

Tae e Time ci salutarono sorridendo ampiamente. Ci separammo al centro commerciale e lungo la strada, trattenni lentamente la mia rabbia. Il risentimento era nel mio cuore e si stava accumulando sempre di più, Tem fece il segno con il pollice in su e non sapevo di cosa fosse così felice, da avere quel grande sorriso stampato in faccia.

Perché le persone intorno a me erano così strane quel giorno? 

«Credo che quando Kinn ti vedrà, il suo cuore tremerà. Eh! Voglio davvero vedere la sua reazione quando ti vedrà così. Non devi preoccuparti amico mio. Sarò al tuo fianco, teniamoci per mano e camminiamo spalla a spalla insieme. Credimi, andrà tutto bene. Ti proteggerò.» Si voltò a guardarmi ferocemente. 

«Sì, lo so. Chiama anche Jom. Nel caso in cui prima andasse al bar e ci  stesse aspettando.» 

«Ehm, me ne occuperò io stesso.» 

«Farei meglio a chiamare Che’, così gli dico di prepararsi.»

«Hey, dove sei?»

[Huh…Hey! Che succede… suoni bene… non toccarlo! Oww!! Sinistra a sinistra!]

Un ruggito acuto era così forte che riuscivo a malapena a sentirlo.

«Dove sei? Eh?» Mi coprì un orecchio in modo da poterlo sentire chiaramente. 

[C…casa… Cosa sta succedendo?] 

Ero un po’ sorpreso che fosse a casa, pensavo fosse al mercato o in un tempio, era terribilmente rumoroso. 

«Okay, preparati, ti passo a prendere.» 

[Ahh, umm, quanti minuti prima che… incasinato.. già incasinato.. tu bastardo!!]

«Cos’è quel suono?»

[Quanti minuti prima che torni a casa?!!] Che’ gridò in risposta.

«Circa dieci minuti. Vestiti e aspettami. Devo scaricare tutte queste borse.»

«Oh, ok, è tutto?» All’improvviso terminò la chiamata e guardai il mio telefono, incredulo. 

Cosa c’è che non va in lui! Dannazione. 

Iniziai a percepire che qualcosa non andava, le persone intorno a me sembravano essere drogate. Intorno a me stavano succedendo cose stupide. Tem si era comportato in modo sospetto. Ogni volta che ci fermavamo al semaforo rosso, lui scriveva a qualcuno su Line, non avevo idea di chi fosse.

Era davvero strano, ma poi presi il telefono e lo guardai. Gli auguri di buon compleanno dei miei amici e della mia facoltà erano lì. 

Ma Dannato Kinn! Sei stato stato via tutto il giorno! Non aspettarti che ti mandi un messaggio quando non hai nemmeno in mente di chiamarmi! 

Mi ritrovai a pensare in maniera sempre più stupida ogni secondo che passava. Chissà se potrebbe accadere una cosa del genere? Un evento in cui ho sempre voluto l’attenzione di Kinn, il suo tempo e altro ancora.

Emisi un sospiro. 

Farò in modo che il mio cuore ti odi! Aspetta e vedrai!! 

«Perché la casa è così silenziosa?» Quando scesi dalla macchina, l’intera casa era silenziosa. 

Un attimo fa, avevo chiamato Che’ avevo sentito che la casa sembrava un mercato, cos’era successo? 

«Dove sono tutti?» Le guardie del corpo che pattugliavano sempre in giro non si vedevano da nessuna parte, era tutto silenzioso come se la casa fosse disabitata. 

Ma c’era una luce che lampeggiava sul prato, socchiusi gli occhi per l’irregolarità, con i miei sensi all’erta camminai lentamente, senza esitazione. 

Tem mi corse dietro in fretta, si udì una risatina da dietro.

Quando arrivai a destinazione, solo in quel momento riuscì a vedere tutto chiaramente, i coriandoli di carta con le luci e le voci delle persone che riecheggiavano ovunque. 

«Buon compleanno!!!» 

Chiusi gli occhi, respingendo il lungo pezzo di carta che si dirigeva verso di me, la mia testa era completamente imbrattata di coriandoli e il mio cervello sembrava congelarsi momentaneamente. 

La mano di qualcuno mi avvolse intorno alla vita da dietro e mise il mento sulla mia spalla per sussurrarmi con voce dolce: «Buon compleanno, babe.»

Una pressione venne esercitata sul lato della mia guancia, fece un respiro profondo per riempire i suoi polmoni. Inclinai la testa per guardare Kinn che sorrise ampiamente e mi abbracciò forte. 

«A cosa diavolo stai giocando?» Mi voltai dall’altra parte scioccato mentre mi guardavo intorno. 

Sia Kim, Che’, Jom, Mew, Tae e Time erano tutti riuniti. Mi fecero un grande sorriso con sguardi beffardi dato che Kinn mi stava ancora abbracciando alla vita liberamente. 

«Che diavolo è questo?» Mi girai e urlai a Kinn con cipiglio, anche il mio cervello aveva smesso di funzionare e avevo una sensazione di vertigine nel profondo del mio cuore.

«Amico, non arrabbiarti con Kinn. Sembrava occupato ed è tornato a casa perché voleva farti una sorpresa. Ha fatto tutto da solo, la selezione del cibo, i preparativi e si è impegnato tantissimo.» disse Tem. Non riuscivo a credere che qualche tempo fa stesse dicendo il contrario su questo bastardo. 

«Non guardarmi in quel modo, tutto quello che ho fatto è stato perché Kinn mi ha ordinato di farlo.» Tem indicò Kinn che mi diede un secco sorriso mentre toglieva un pezzo di carta dalla sua testa e lungo il mio corpo. 

«Stai giocando con il fuoco!» Gli diedi un leggero pugno nello stomaco. 

Da quando ero nato, nessuno mi aveva fatto niente del genere. La mia festa di compleanno che non riuscivo nemmeno a ricordare senza una notifica da Facebook, e quasi dimenticavo. 

«Sono stato aiutato, ma sì, ho davvero giocato un ruolo importante. I messaggi non smettevano di rimbalzare nel mio telefono.» Trattenni la mia risata. 

La rabbia che c’era da un paio di giorni svanì gradualmente, a poco a poco. 

Dannazione, quando ci pensavo, rimanevo senza parole. Kinn mi strinse in un abbraccio e mi accarezzò delicatamente la testa. 

«Non ho nessun altro, non sono stanco di te. Ho pensato sempre solo a cosa fare per il tuo compleanno. Mi dispiace se ti ho fatto pensare troppo.» Kinn mi baciò leggermente la tempia. 

Dannazione!! Era andato a fare questo e quello, che altro dovrei dire?  Seppellii la mia faccia contro la sua spalla, non era rimasto nemmeno un barlume di rabbia, non un granello di frustrazione. 

Anch’io avevo quasi perso me stesso, mi veniva da ridere, dire che ero sopraffatto era un eufemismo.

«Va bene, è una festa di compleanno, non un matrimonio. Io, il proprietario della famosa fabbrica di cioccolato, vorrei regalarti un cesto di Mr. TK come regalo di compleanno.» Ricevetti un cesto di deliziosi cioccolatini da Khun che sembrava annoiato. 

Non pensavo che mi sarebbero piaciuti così tanto questi. 

Dannazione! Ne mangiai fino a quando pensai di avere il diabete. 

«Grazie.» 

«Ciao, buon compleanno. Ti auguro felicità. Pensa qualunque cosa desideri, non ho altro da dare se non tutto l’amore nel mio cuore. Ahi!» Che’ aveva allungato le sue braccia, fingendo di abbracciarmi ma gli spinsi via la testa e delicatamente lo buttai giù. 

«Prossimo regalo.» dissi sorridendo. 

«Oh, buon compleanno amico mio.» Jom mi lanciò uno stupido biglietto con un cartone animato scarabocchiato di buon compleanno verso di me .

Sospirai! Non poteva essere più creativo?!

«Buon compleanno cognata, voglio dire cognato, no. Ugh dimenticalo. Tuo fratello ed io abbiamo scelto questo, ma l’ho pagato io. Consideralo come un ringraziamento\regalo. Buon compleanno.» Kim mi porse una scatola d’argento timbrata con un famoso marchio di lusso, seguita da molte altre. 

Tutti avevano comprato un regalo per me, compreso Tem. 

«Ti ho visto in piedi lì a tenerlo in mano per molto tempo, ma non l’hai comprato. Quindi, l’ho comprato per te. Buon compleanno.» Mi passò una scatola di occhiali. 

Se gli dico la verità, si farà male? 

Quegli occhiali avevano una forma molto strana, lo guardai mentre dentro di me ridevo, ma visto che l’aveva comprato, ovviamente gliene ero grato.

«Grazie mille. Grazie per tutto.» 

«Ugh, sono un buon amico.» 

Poi si sentì uno strano suono statico e le mie sopracciglia si aggrottarono per un momento prima che la musica si sentisse in tutto il prato.

«Perché hai messo la canzone di benedizione del nuovo anno? Ti avevo detto di mettere una canzone di buon compleanno!» gridò Kim a Khun. 

«Calmati, sono confuso! Nessuno dei miei uomini è qui, quindi l’ho fatto io stesso dalle colonne sonore della playlist e l’impostazione dell’impianto audio! Ancora un po’ e potrei lavorare come tecnico del suono ora! Bastardo!» gridò di rimando Khun. 

Era un tale caos che non riuscivo più a trattenermi, la mia bocca si allargò in un sorriso di felicità, l’incontro, la famiglia e il divertimento che non provavo da molto tempo. Mi riempirono la mente finché non fu quasi traboccante. 

«Puoi bere prima, mentre metto questa musica, dio! Sono sciatto.» disse Khun. Jom e tutti si precipitarono verso il tavolo dei liquori. 

Anche le guardie del corpo in casa si erano unite al divertimento. Ora il giardino sembrava il locale di Jade, anche le canzoni riprodotte erano le stesse. Ma sarebbe stato meglio se Pete, Arm e Pol fossero stati qui. Non so perché mi mancava così tanto Pete, non vedevo l’ora che tornasse dalla sua provincia. 

«Se Pete fosse qui, sarebbe perfetto.» dissi mentre pensavo, voltandomi a guardare Kinn. 

«Hai ragione, ma lascialo riposare. Fra pochi giorni, torneranno qui. Puoi portarlo al locale e prenderti cura di lui.»

«Hmm, voglio vederlo presto.» dissi mentre bevevo un liquore costoso. 

Dopo un po’, Khun iniziò ad ubriacarsi e a fare strani passi di danza, mi sentivo terribilmente imbarazzato per lui. Più la notte diventava profonda, più tutti si rilassavano, compresi gli amici di Kinn. 

All’inizio avevano rimproverato Khun per aver suonato troppe canzoni ritmate, ma più tardi iniziarono a ballare anche loro. 

Mi allontanai dalla festa per portare i miei regali e tutte le cose che avevo comprato al centro commerciale nella nostra stanza. 

Poi andai in bagno a lavarmi la faccia per sentirmi meglio, cominciavo anche a sentirmi stordito. 

Non appena mi ripresi un attimo, uscii sul balcone e aprii le tende per guardare la festa che continuava a svolgersi di sotto. Non potevo fare a meno di sorridere, non avevo avuto un momento come questo da molto tempo, da quando mio padre e mia madre erano morti. 

Sul mio viso spuntò un ampio sorriso che si era visto a malapena su di me tutto il giorno e iniziarono a scorrere lacrime sul mio viso. 

Anche se non ero abituato al grande regalo che Kinn mi aveva fatto, mi aveva comunque fatto pompare il sangue, avevo avuto l’opportunità di vedere mio fratello minore godersi l’ambiente circostante e volevo ringraziare Kinn cento volte, no, mille volte per aver reso felice la persona più importante per me.

Non eravamo più soli nel nostro mondo, almeno lì, c’erano persone che avevano aggiunto colori alle nostre vite e che avevano fatto sciogliere il cuore. 

In un batter d’occhio, il nostro destino era cambiato e l’oscurità era svanita. 

Sperai che questo durasse a lungo. Ero così impegnato a osservare la festa quando all’improvviso… «Tanti auguri a te… Tanti auguri a te… Tanti auguri, Tanti auguri a teeee.» Mi voltai a guardare Kinn, sorridendo. 

Aveva in mano una  piccola torta ma splendidamente decorata, sopra c’erano tre lunghe candele. 

Fortunatamente, l’intera stanza era completamente buia perché non avevo acceso la luce. C’era solo quella proveniente dal balcone che mi faceva vedere chiaramente lo splendore della fiamma. 

«Ehi, cosa stai facendo?» Chiesi scherzando, mentre Kinn era in piedi di fronte a me e mi porgeva la torta da soffiare. 

«L’ho fatta da solo, sono andato a scuola di pasticceria per diversi giorni, cercando di imparare per te.» disse Kinn, sorridendo ampiamente.

«Oh, quando tornavi a casa tardi, stavi facendo la torta?» Kinn annuì, quindi lo presi in giro ancora.

«Questa è una grande festa, è un bene che tu studi gestione, se studiassi supervisione, potrei pensare che lo stessi facendo come compito per casa.» dissi e guardai negli occhi di Kinn, intendevo la supervisione aziendale.

«Beh, ho ancora molto da fare ma tu e Kim non avete molto tempo per esercitarvi, mi aiuterai a gestire l’attività.»

«Che peccato, ma diciamo che lo apprezzo.» dissi in tono sprezzante.

«Esprimi un desiderio in fretta… chiedi quello che vuoi.» Kinn tenne la torta più vicino a me. 

Guardai la torta con emozioni contrastanti, da quando ero cresciuto, non avevo mai festeggiato il giorno del mio compleanno, non riuscivo nemmeno a ricordare l’ultima volta che avevo soffiato su una torta; ma oggi Kinn aveva reso i miei ricordi più vivi.

Il calore nel mio cuore nel vedere i miei genitori portare la torta non era diverso dalla presenza di Kinn davanti a me, era così caldo e sicuro che mi morsi il labbro per sopprimere la nostalgia del mio passato.

«Vorrei… rendere felice Che’ e sorridere così per sempre.» Lo dissi ad alta voce in modo che Kinn potesse ascoltarlo, annuì in segno di riconoscimento prima che spegnessi tutte le candeline sulla torta. 

Kinn posò la torta sul tavolo e si girò, poi mi abbracciò stretto, ricambiai l’abbraccio all’istante.

«Grazie.» mormorai.

«Uhm, sono disposto a fare qualsiasi cosa per te, Porsche. E, prima di ogni altra cosa, ho qualcosa da dirti.» Kinn mi sussurrò piano all’orecchio.

«Che cosa?» dissi, annullandomi nel suo abbraccio.

«Oggi ti sei vestito in modo così carino, questo stile ti sta bene, sei così carino che mi fa quasi male il cuore.» Kinn mi strinse più forte di prima.

«Eh.» Soffocai una risata in gola, Kinn iniziò a mordicchiarmi l’orecchio mentre le sue mani accarezzavano la mia schiena.

«Non importa quanto sia carino il vestito che indossi, preferirei che tu non indossassi nient’altro.» Strinsi i pugni e diedi una pacca sulla schiena a Kinn.

«Pervertito!»

«Hehe… Cosa vorresti come regalo? Non ti ho ancora regalato niente. Ti lascio scegliere.»

disse Kinn e spinse il naso nell’incavo del mio collo.

«Non più, mi basta.»

«Non proprio.» Kinn mi afferrò per una spalla e mi spinse leggermente lontano da lui, poi mi guardò in faccia.

«Sì, non voglio nient’altro. Basta quello che hai fatto.» Annuii, ripetendo la mia risposta.

«Ma ti darò qualcosa.» Kinn tirò fuori qualcosa dalla tasca dei pantaloni, fissai le sue azioni con sospetto.

«Dammi la mano.» Lo seguii mentre allungavo lentamente la mia mano sinistra davanti a lui. 

L’interno del mio petto batteva in modo incontrollabile, all’improvviso, mi sentii eccitato, tutto ciò che riguardava Kinn influenzava i miei sentimenti.

Kinn tirò fuori un cinturino in pelle bianca con il suo nome inciso sopra e me lo mise al polso, il suo respiro si bloccò come se stesse reprimendo la propria eccitazione; poi prese un altro cinturino di pelle nera da avvolgere attorno al proprio polso. C’era anche il mio nome inciso.

«Porsche, ti amo. Te l’ho detto?» Gli occhi di Kinn erano ovviamente nervosi, il sudore cominciò a colare lungo la cornice del suo viso, anche io, sentivo sia la pressione che l’eccitazione, ma era stata soffocata dalla travolgente felicità.

«Ehm…»

«Ma ci sono alcune cose che non sono state ancora dette.» 

In situazioni come questa, sapevo che Kinn stava iniziando a perdersi, aveva iniziato a sentirsi imbarazzato, la sua mano si allungò e toccò leggermente la mia, questo mi fece capire che lui era eccitato quanto me dall’evidente freddezza del suo palmo.

«Cazzo! Sono eccitato!» Kinn fece un respiro profondo e iniziò a dire le parole che mi fecero battere il cuore e quasi smettere di respirare.

«Porsche, sii il mio ragazzo!» Mi morsi il labbro con forza e chiusi immediatamente gli occhi.

«…»

«Parla. Dì qualcosa.» disse Kinn dopo un po’.

«Io… cazzo!» dissi lentamente.

«Eh?» Kinn inarcò le sopracciglia con sospetto.

«Ho la bocca di un cane. Sono scortese, sono impaziente… Non sono bravo a trattenere le mie emozioni. Sono stupido, irragionevole, selvaggio e impulsivo. Non sono affatto carino e dolce. Kinn, mi vuoi ancora?»

Lo chiesi solo per esserne sicuro, onestamente, era qualcosa che non vedevo l’ora di ottenere, un senso di chiarezza. Ma a pensarci bene, ero davvero degno della persona che avevo di fronte?

«Sii il mio ragazzo, restiamo insieme così per sempre… prendiamoci cura l’uno dell’altro. Litighiamo e poi restiamo insieme ancora un po’, possiamo continuare a litigare e va bene così.» Kinn mi strinse forte la mano, mi voltai e lo fissai seriamente. Il nervosismo di Kinn svanì e fu sostituito da uno sguardo fermo e serio.

«Sei sicuro?»

«Sono già tuo, Porsche.» 

«…» Rimasi immobile per un momento, poi dissi lentamente e chiaramente.

«Bene.» Kinn fece un enorme sorriso, tirò la mia mano per darmi un bacio leggero, la dolce e delicata presa strinse le mie labbra con umiltà, potevo sentire il calore e la sincerità che Kinn aveva da offrire, mosse lentamente la mano per toccarmi il viso e io inclinai la testa per dargli migliore accesso.

La lingua calda si inserì lentamente nella mia bocca, assaporandone il gusto ma con nascosta fermezza e stabilità.

Le mie mani si stringevano liberamente intorno alla sua vita e reagivano alle sensazioni che stavano passando attraverso il bacio. Ci baciammo a lungo, era un bacio inaspettato, serviva solo a rafforzare quello che provavamo dentro i nostri cuori che ognuno di noi era pronto a riempire. 

Quando tutto fu abbastanza chiaro, Kinn ritrasse lentamente le labbra e parlò piano.

«Ma posso chiederti una cosa?»

«Che cosa?»

«Quando sei arrabbiato, non andare più al centro commerciale. Ho visto il saldo della mia carta di credito oggi e le mie ginocchia sono quasi crollate. Ok!?»

«Accidenti!»

Tirai verso di me Kinn per un altro bacio. Il mio compleanno quell’anno era stato il migliore di sempre perché avevo ricevuto il regalo più bello nel corpo della persona di fronte a me che era già mia. 

Promisi di tenere quel dono vicino al mio cuore per sempre…

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