KILL THE LIGHT – SIDETRACK 6

Mason, dopo aver guardato fuori dalla finestra per più di 30 minuti distrattamente, stava stiracchiando il suo corpo rigido quando per caso vide un uomo con un cappello nero e un impermeabile che si guardava intorno con sospetto. No, dire che era successo per caso non era vero.

Negli ultimi giorni, a causa delle misure prese da Noah per farlo riflettere, Mason si era tranquillamente ripreso. Oltre a guardare un film o la televisione, non c’era nient’altro da fare. Così come diversivo, aveva deciso di cercare il suo stalker.

Era rimasto in piedi, fissando cupamente fuori dalla finestra, mentre guardava nel luogo in cui molto probabilmente sarebbe apparso lo stalker. In origine, stare in attesa dei suoi obiettivi non era una forma di sostentamento di cui si poteva dire ‘quanto è facile’. Ma in quel momento non era come se stesse aspettando fuori per quattro notti o sottoterra. Sarebbe stato disposto ad aspettare un anno per l’obiettivo.

Erano passati un paio di giorni senza incidenti, in cui aveva guardato dalla finestra. Ma nel momento in cui aveva visto un uomo con un impermeabile nero curiosare dentro la villa di Noah, Mason aveva pensato: quindi, è lui il cattivo.

In realtà, non era solo quell’uomo che aveva curiosato verso la casa di Noah. Aveva visto anche paparazzi persistenti senza paura e, naturalmente, fans che amavano Noah. Mason lo aveva notato per via della strana busta di carta che portava, che lo faceva risaltare.

La corporatura piccola, i capelli castani e il viso nascosto. Gli acuti istinti di Mason stavano funzionando rapidamente. Prima che le guardie di sicurezza avessero potuto scacciare lo stalker, Mason si precipitò al piano inferiore.

Lungo la strada, Mason incontrò Noah che stava per entrare in casa. Tuttavia, Noah non cercò di afferrare e fermare Mason che si stava affrettando a scappare.

Chiese solo: «Dove stai andando?» 

«Sto solo facendo una passeggiata.»  Mason rispose alzando gli occhi al cielo.

«Con quella gamba?»  Noah strinse gli occhi e si fece beffa di lui.

«È la riabilitazione. Non sarebbe bello avere degli effetti collaterali.»  ribatté Mason ridendogli in faccia.

Mason corse come il vento a cercare l’uomo con l’impermeabile nero. ‘Non piove nemmeno, che tipo di vestiti indossa?’ Mentre pensava che gli fosse scappato, alcune gocce di pioggia iniziarono a scendere leggermente.

Non appena l’impermeabile nero aveva visto le guardie di sicurezza che gli venivano incontro, si era voltato e ad andatura veloce era scappato in direzione opposta. Mason lo aveva seguito.

‘Vado solo a dargli un’occhiata in faccia.’ Pensò Mason. Tutto quello che voleva fare era confermare chi fosse il suo avversario. Avrebbe lasciato la cattura di quel delinquente alle guardie del corpo.

Che roba, infastidire così qualcuno! Che tipo di vita aveva quel tipo? Simile ad una mosca che si posava su una cacca? Mason era curioso, se sotto al cappello ci fosse stato davvero un membro dello staff o un attore, forse avrebbe potuto essere il volto di qualcuno che conosceva. Naturalmente, era anche curioso di sapere chi diavolo fosse il nemico che aveva ferito le belle dita di Noah.

Dopo aver interrotto sconsideratamente la telefonata purtroppo programmata di Vic e aver spento il suo telefono, Mason si premette saldamente un cappello sulla testa e scomparve tra la folla.

L’uomo con l’impermeabile nero percorse una lunga distanza. Le gambe di Mason erano leggermente insensibili e a causa della leggera pioggerella, i suoi vestiti erano umidi, il che gli faceva sentire freddo. 

‘È così fastidioso, dovrei solo chiamarlo ad alta voce per vedere la sua faccia?’ Mason pensò di farlo, ma era ovvio che farlo in quel modo sarebbe stato molto più problematico. Sarebbe stato pericoloso per lui correre e afferrare la spalla dell’uomo. Se fosse stato il suo corpo originale, prima ancora che avesse fatto qualche passo, avrebbe già afferrato quel tipo e lo avrebbe inchiodato a terra. Ma quel tipo di attività sarebbe stato troppo difficile per il corpo di Haley. Tuttavia, a pensarci bene, l’avversario aveva una struttura piccola, sarebbe potuto essere possibile, o forse sarebbe stata una cosa stupida da fare.

Mason si leccò le labbra. Vivere come Haley era molto più comodo e più facile che vivere come Mason Taylor, ma c’era così tanta differenza tra le abilità fisiche che c’erano molte restrizioni sul suo comportamento. Mentre ci rifletteva, Mason continuò a seguire l’uomo che scomparve in una strada leggermente deserta. 

‘Forse ha capito che lo sto pedinando.’ Pensò Mason ma non era così, l’uomo era entrato in un piccolo negozio e aveva comprato un pacchetto di sigarette e un po’ di alcol. ‘Quindi è un poveraccio che fa tutte queste cose cattive.’

Mason iniziò a pedinarlo più da vicino di quanto non avesse fatto all’inizio. Dopotutto, che l’uomo fosse uno dello staff o un attore, non sarebbe stato possibile incontrarlo casualmente e salutarlo come un conoscente? 

‘Fai finta di averlo incontrato per caso, scambia un saluto con lui, identifica il suo viso, digli: ci vediamo di nuovo sul set, e poi esci.’ C’era la possibilità di essere considerato un tipo strano, ma non sarebbe stato male. Tuttavia, sarebbe stato problematico se l’uomo non fosse stato uno dello staff o un attore.

L’uomo entrò in un vicolo e Mason cercò di accelerare per seguirlo ma qualcuno lo afferrò per una spalla e lo tirò indietro. Senza rendersene conto, si lasciò sfuggire un sussulto di sorpresa. Una grande mano fredda gli bloccò saldamente la bocca. Assolutamente impossibile, era stato pedinato? Mason sentì il sudore freddo colargli lungo la nuca, alzò la testa e il berretto che indossava si impigliò sul mento dell’altra persona. Quella persona aggrottò leggermente la fronte.

«No…» 

Noah. Le labbra di Mason formarono silenziosamente il nome dell’uomo che era apparso da dietro e lo aveva abbracciato. Ancora una volta, con la faccia piena di frustrazione, Noah era in piedi dietro di lui.

«Noah, questo posto.» 

Prima che potesse finire di dire: ‘perché sei qui, in questo posto?’, Noah afferrò il polso di Mason e con una faccia fredda e lo trascinò via rudemente. Phil e una guardia del corpo stavano aspettando davanti a un’auto parcheggiata sul ciglio della strada. A causa dell’aspetto di quei due, le persone che passavano li guardavano e smettevano di camminare.

Data la camminata veloce di Noah, la gamba di Mason cominciò a pulsare e lui emise un gemito, Noah si fermò immediatamente. Anche il polso che era stato afferrato presentava dei segni rossi.

«Noah, perché diavolo sei qui, in questo posto?»  Mason ansimò, senza fiato. Noah fece un respiro profondo, si spazzò i capelli di lato e si voltò lentamente. Mason si strofinò il polso che l’altro aveva lasciato andare e lo guardò.

«Cosa ci faccio qui, mi chiedi.»  Noah chinò la testa per guardare Mason negli occhi. «Questa è una domanda che voglio farti. Non avevi detto che saresti uscito a fare una passeggiata?» 

Una passeggiata? A quella distanza? Noah sogghignò e rise. Mason, che avrebbe insistito sul fatto che fosse una passeggiata, invece chiuse la bocca. Non importava se ne schivava lo sguardo, il viso di Noah era quello di chi si rifiutava di lasciarlo andare.

«Hai inseguito lo stalker tu stesso … non riesco nemmeno a immaginare cosa diavolo stavi pensando.»  Disse Noah, come se fosse sinceramente curioso. Mason si leccò le labbra. I suoi sensi non avevano colto da quando e da dove Noah aveva iniziato a seguirlo. Lo stava seguendo fin dall’inizio? Non importava quanto fosse concentrato sullo stalker, non era abbastanza per non averlo notato.

«Perché lo stalker sembrava piccolo e abbastanza basso da essere facile da catturare?» 

«Io, non era quello … il viso, volevo solo identificarlo.»  Mason cercò di giustuficarsi. Non era che non pensasse a come sarebbe stato bello se avesse catturato lo stalker. Tuttavia, non si era completamente dimenticato delle condizioni del suo corpo. Noah rispose: «Oh, è così. Che fortuna. Che bello che non l’hai fatto.»  tuttavia, il suo viso divenne più infuriato.

«E dopo l’identificazione, che cosa avresti fatto? Quella persona avrebbe saputo anche che l’avevi identificato. E dopo?» 

«No, non è …» 

‘Stavo pensando a cosa fare, quindi sono arrivato fin qui.’ Mason interruppe il resto della sua frase e si guardò segretamente intorno. La coppia di Hollywood più sexy del momento, con un’esposizione mediatica molto rara. Non solo apparivano per le strade, ma l’atmosfera intorno a loro era pesante e simile a quella di una rissa. Le persone si fermavano e li fissavano o sollevavano le telecamere dei cellulari. Sebbene l’immagine di Haley fosse originariamente quella di un piantagrane, sarebbe stato scioccante agli occhi di tutti vedere Noah, l’amabile gentiluomo, che si arrabbiava per strada. Mason afferrò il polso di Noah e si voltò verso Phil che aprì la portiera della macchina, così che potessero entrare all’interno. Prima che i paparazzi potessero fare qualcosa, l’auto era già partita.

Gli occhi verdi di Noah tremavano di rabbia e fastidio repressi. Mason si leccò le labbra e scelse con cura le sue parole. Gli sembrava di dover dire qualcosa, ma a parte stupide scuse, non riusciva a pensare a nessuna frase da dire. Dopo aver seguito lo stalker e aver identificato la sua faccia, onestamente, non aveva pensato affatto a cosa fare. Nei suoi ultimi anni di mercenario, le sue azioni sconsiderate durante le operazioni erano accadute perché era fiducioso nella sua capacità di sfuggire a brutte situazioni. Mason pensava di essere stato consapevole del corpo delicato di Haley, ma in retrospettiva non l’aveva fatto. Aveva fatto finta di pensare razionalmente, mentre il suo corpo aveva effettivamente agito in base alle sue emozioni.

«Mi dispiace.» 

Gli occhi verdi di Noah erano scossi, come pochi giorni fa quando si era scusato dopo essere svenuto sul set e averlo fatto arrabbiare. Tuttavia, questa volta Noah non aveva detto: ‘Ok, Anch’io sono stato troppo estremo.’ Aveva chiuso semplicemente la bocca e guardato di nuovo in avanti.

«Dovrò mangiare da solo oggi?»  Mason, che era andato in sala da pranzo all’ora di cena, chiese a Phil di ripeterlo. Sapeva che Noah era arrabbiato dall’inizio del pomeriggio, ma non sapeva che si sarebbe effettivamente rifiutato di mangiare insieme. In realtà, quando stava a casa di Noah, non importava quanto fossero occupati, avevano sempre cenato insieme. 

‘Quando ci incontriamo durante l’ora di cena, dovrò scusarmi di nuovo.’ Aveva pensato Mason. Adesso, dal profondo del suo cuore, mostrava una faccia con un’espressione che diceva che più a lungo Noah non compariva, meno sapeva cosa fare. Si strofinò la fronte e chiese: «Ha molto… è molto impegnato?» 

Mason cercò di capire, chiedendo a Phil che rispose con una faccia asciutta: «Lo stesso di sempre.» 

«Vedo.» 

Doveva essere molto arrabbiato. Mason tornò a sedersi con l’amaro in bocca. Un tavolo da pranzo vuoto e solitario. Il posto vuoto di Noah era piuttosto sgradevole per gli occhi. Mason afferrò saldamente Phil.

«E tu?» 

«Sì?» 

«Non mangerai? Visto che mangerai comunque, mangiamo insieme.» 

«No, lo farò separatamente …» 

«So che non ti piaccio, ma non andrebbe bene se facessimo almeno un pasto insieme?» 

Anche se sapeva che stava facendo passare a Phil un momento difficile, si tenne ancora stretto a lui. Era ansioso e frustrato per aver fatto arrabbiare Noah, quindi aveva voglia di disturbare qualcuno.

«Te l’ho già detto chiaramente, che non mi dispiaci né ti odio.»  Phil rispose con una faccia calma, poi sospirò e si sedette. Immediatamente, le cameriere portarono il cibo. Non ci fu altro che il lieve rumore delle stoviglie. Invece di pelare i gamberetti, Mason fissò Phil. Proprio come Noah, Phil mangiò tranquillamente il suo pasto.

«Voi due siete cresciuti insieme fin dall’infanzia?»  Chiese Mason a voce bassa. A pensarci bene, dieci anni fa, Phil era già al fianco di Noah per assisterlo. All’epoca non si trattava di un ruolo di segretario professionale, tuttavia fin da giovane Phil aveva ricevuto la formazione per diventare l’assistente di Noah.

«Sì. Te ne ha parlato il signor Raycarlton?» 

«Beh, qualcosa del genere.» 

Mason annuì leggermente con la testa. Il Phil di allora aveva lasciato un’impressione molto vaga. Ricordava cose di lavoro di dieci anni fa, eppure l’unica cosa che ricordava di Phil, era quando era andato a trovare Mason il giorno prima della fine del suo mese di lavoro.

A quel tempo, Phil era un giovane sui vent’anni e aveva fatto a Mason tutti i tipi di offerte e proposte che poteva. Case, automobili, un contratto in esclusiva, finché fosse rimasto negli Stati Uniti, per lui si sarebbe fatto tutto il possibile.

Quando Mason aveva chiesto con curiosità: «Perché mi sta offrendo così tanto?» 

‘Solo per una guardia del corpo di una compagnia di mercenari, per una persona, perché fa così tanto?’

Phil aveva risposto: «Fin da giovane, ho ricevuto la formazione per diventare assistente di Noah. Sono stato educato per tutta la mia vita solo per questo motivo. Se non proteggo Noah, il mio dovere per tutta la vita non scomparirà?» 

Il Phil di quel tempo era un ragazzo che emanava l’odore dell’erba appena tagliata. Mason aveva agito in modo professionale, ma aveva avuto qualche difficoltà a parlare. 

«Chiunque sia … una guardia del corpo, che è più abile di me, sarà in grado di proteggerlo.» 

A causa delle parole di Mason, il viso di Phil, che aveva mostrato un’espressione professionale durante il colloquio, si accartocciò e si rivelò pieno di lacrime.

Allora Mason non riuscì affatto a capire perché avesse mostrato un’espressione del genere, perché avesse detto quel genere di cose. Ma ripensandoci ora, poteva capire il significato di quella frase.

«Sono contento che tu non abbia perso il lavoro.» 

«Scusi?» 

Per Phil, e ovviamente per Mason, il fatto che Noah fosse vivo era una cosa estremamente gioiosa. In risposta alla faccia curiosa di Phil, Mason rise come se non volesse dire nulla e infilzò dei gamberi e delle verdure con la sua forchetta.

Mason contemplò le possibilità con una certa difficoltà. Voleva incontrare Noah per chiedergli scusa e promettergli che non l’avrebbe più fatto. Sarebbe stata la cosa migliore da fare. Sinceramente, non era sicuro che non avrebbe mai più fatto una cosa del genere. Non voleva diventare il tipo di uomo che diceva sempre tutto, ma quando pensò al furioso Noah, la sensazione d voler risolvere la situazione il prima possibile.

«Oggi, per la strada, per aver fermato il signor Raycarlton, grazie.»  riprese Phil.

«Scusa?» 

«Al giorno d’oggi, i telefoni personali e Internet si sono sviluppati così tanto che non c’è molta differenza tra le persone normali e i paparazzi. Se Noah Raycarlton fosse stato filmato mentre litigava per strada con il suo amante, sarebbe stato così rumoroso che probabilmente non avremmo avuto il tempo di consumare un pasto come questo. Anche se ci sono un paio di piccole voci discordanti in giro, attualmente vengono fermate.»  disse Phil in modo leggermente stanco e Mason ridacchiò con un sorriso.

«Beh, la gente sarebbe sorpresa del fatto che Noah possa arrabbiarsi.» 

Molto probabilmente, nessuno avrebbe creduto che Noah si stesse arrabbiando per strada con il suo amante, ma piuttosto che Haley Lusk avesse di nuovo creato un grosso problema. Certo, quella volta aveva sbagliato lui … Mason emise ancora una volta un grande sospiro.

«Cosa ne pensi del signor Raycarlton?» 

«Che cosa?» 

«Quello che penso di lui… è molto più irascibile e sensibile di quello che la gente pensa e vede. Ha molti soldi, è bello e sembra una persona complicata.» 

Quando i pensieri emergenti di Mason iniziarono a fluire, Phil disse: «Ah, no.»  smettendo di parlare. Fece una faccia leggermente imbarazzata.

«Stavo parlando sull’onda dell’emozione.» 

«Tuttavia, sembra che tu lo conosca abbastanza bene.»  Ribatté l’altro. Mason guardò, con lo stoicismo di un intervistatore, Phil che lo stava fissando.

«È così.» 

Mason posò le posate che aveva in mano.

«Non credo che sia una questione in cui dovresti immischiarti.» 

Aveva chiesto la sua compagnia per mangiare, non per aprirgli il suo cuore. Phil emise un piccolo sospiro alle parole piatte di Mason.

«Non è che tu non mi piaccia o ti odi, piuttosto sono a disagio e preoccupato. Hai quel tipo di aspetto.» 

Quest’uomo era simile a qualcuno che Phil conosceva. Phil era a disagio e preoccupato per questo. All’inizio, qualsiasi cosa strana o dubbiosa avesse pensato su Haley Lusk, aveva concluso che doveva essere così perché in realtà era un ragazzo diverso, e così era diventato distratto. Non gli sarebbe importato di qualcuno che fosse rimasto entro i confini, ma per una persona che fosse uscita fuori dal tracciato, non ci sarebbe stata alcuna pietà.

Se ti piaceva qualcuno, era naturale cercare di apparire bello alle persone intorno a quella persona. Tutti quelli che avevano cercato di avvicinarsi a Noah, avevano cercato di apparire belli davanti a Phil. Ma quando avevano cercato di fare un’altra domanda su Noah, non avevano avuto idea di cosa fare se Phil avesse manifestato un’espressione di disagio. Non aveva ricevuto quel tipo di trattamento da Haley.

Anche mentre diceva: ‘so che non ti piaccio’ o ‘So che mi odi’, Haley non aveva mai tentato di cambiare nulla. Alla base della questione, quel tipo di sensazione di freddo rendeva superflue le parole: ‘anche se ti invito a mangiare, non oltrepassare il limite’. Era indifferente e sprezzante verso gli altri. Era simile all’uomo che era partito per l’Afghanistan, l’uomo la cui mente non sarebbe cambiata, nonostante molte persone cercassero di trattenerlo, che si trattasse del marito e della moglie di Raycarlton o di Phil.

‘Perché ti piace solo questo tipo di persone?’

Mentre pensava a come i gusti di Noah fossero strani come sempre, Phil fissò l’uomo di fronte a lui.

«Il Sig. Raycarlton è un uomo mentalmente più debole di quanto sembri. Non è che sto tentando di immischiarmi, ma piuttosto è perché sono veramente preoccupato per lui.» 

Phil mise giù le posate che stava usando, bevve un po’ d’acqua e finì di mangiare dicendo: «Lui è una persona che dipende molto dagli altri. Il fatto che sia ancora vivo è un miracolo, mi stupisce e per questo ogni singolo giorno sono nervoso. Sinceramente, il fatto che tu sia riuscito a catturare la sua attenzione e che stiate insieme così, ci sono molte volte in cui non riesco a crederci.» 

A causa della scelta attenta tra le parole che non avrebbe dovuto dire e le parole che avrebbe voluto dire, Phil non era sicuro di essere stato in grado di trasmettere correttamente il suo pensiero. Haley aveva una faccia indifferente mentre ascoltava a malincuore. Phil emise un piccolo sospiro.

«Lui non è arrabbiato, è spaventato.»  Quando Phil lo disse esitando, Haley alzò la testa. «Perché un uomo che considerava molto prezioso, recentemente è morto.» 

Phil l’aveva detto, anche se era preoccupato che potesse rendere Haley di cattivo umore e causare uno scontro più grande tra loro due. Sapeva di essere presuntuoso parlando di questo argomento, ma non c’era modo che non potesse farlo. Proprio come dieci anni fa, quando aveva avanzato una proposta e aveva cercato di trattenere Mason, Phil ora si stava aggrappando a Haley.

A quelle parole, Mason si leccò le labbra e si alzò dalla sedia. Emise un breve sospiro e Phil si sentì nervoso.

«Dov’è Noah in questo momento?»  Chiese Haley, Phil esitò e poi rispose: «È nello studio del secondo piano.»  Sospirando e con una faccia così calma, non c’era modo di sapere cosa stesse pensando. Phil non era assolutamente in grado di dire se stesse per discutere perché era di cattivo umore.

«Continua a mangiare.» 

Haley diede una pacca sulla spalla tesa di Phil e uscì dalla sala da pranzo. Phil rimase seduto rigido per un bel po’, prima di emettere un lungo sospiro e strofinarsi il viso con entrambe le mani. Dopo aver riflettuto per un po’, Phil penso che Haley sapesse già di Mason, anche se non erano affari che lo riguardavano.

Mason si fermò davanti alla porta dello studio al secondo piano e la contemplò per un po’. Non appena aveva sentito le parole di Phil, il suo primo pensiero fu: ‘come pensavo, dovrei andare a trovare Noah’. Tuttavia, contrariamente a quanto pensava, quando si trovò davanti alla porta, si sentì leggermente nervoso.

‘Lui non è arrabbiato, è spaventato. Perché un uomo che considerava molto prezioso, è morto di recente.’

La persona morta di cui parlava Phil, Mason sapeva abbastanza bene chi fosse. Emise un piccolo sospiro e poi bussò alla porta. Bussò forte ma non riuscì a sentire alcun rumore dall’interno. Bussò di nuovo alla porta, si arrese ed entrò.

«Se non c’è risposta, non entrare sarebbe la cosa educata da fare.» 

Dal buio si udì una voce leggermente sommessa. Mason rispose: «Lo so.»  Ammettendo la sua maleducazione.

«Non sei venuto a mangiare.»  Continuò Mason, sentendosi leggermente nervoso. 

Accompagnata da un piccolo sospiro, la voce risuonò di nuovo: «Ti ho mandato Phil. Per dirti di mangiare da solo, oggi.» 

«Mmh, l’hai fatto.»  Mason attraversò lo studio buio verso il punto da cui proveniva il suono di quella voce. Noah eraa sdraiato su un divano, coprendosi gli occhi. Stava premendo l’angolo degli occhi con la mano e Mason chiese con premura: «Stai male? Dove ti fa male?» 

Noah ingoiò un respiro e Mason allungò la mano e gli tastò la fronte. Gli faceva male la testa? Che fosse una bugia o no, la fronte di Noah era inzuppata di sudore.

«Stai bene? Devo chiamare un dottore.»  Mason tolse la mano e cercò di alzarsi. Con grande forza, Noah trascinò il braccio di Mason e lo tirò sul proprio corpo. Poi si alzò e abbracciò Mason che giaceva esitante su di lui.

«Mason.»  Noah parlò con una voce leggermente strozzata e umida. «Mason…. rispondimi… Mason.» 

«Sì.»  rispose Mason che sentì il suo cuore battere lento e pesante.

«Mason….»  Noah inghiottì un respiro e le sue spalle sussultarono. Le sue spalle tremavano leggermente come se avesse paura.

Mason rispose di nuovo: «Sì, Noah.»  Sentì la presa sulla schiena di Noah alzarsi e abbassarsi in un sospiro. Noah fece un respiro profondo, emise un altro lungo sospiro.

«Tutto questo è vero.»  mormorò Noah con un piccolo sorriso, come se se ne fosse appena reso conto. All’improvviso Noah, che aveva mostrato un sorriso pieno di gratitudine a Mason seduto nel suo abbraccio, lo spinse via e si alzò. Quando Mason, che era perplesso per essere stato spinto via, vide che Noah si era alzato e stava cercando di andarsene per evitarlo, rimase confuso e colto alla sprovvista.

No, invece di andarsene, aveva aperto la porta e avevo guardato Mason, come a chiedergli di andarsene.

«Noah.» 

«Ti ho chiesto di entrare?» 

Noah aveva chiesto se gli aveva dato il permesso. Alla sua faccia stanca, Mason non sapeva come reagire. Guardando l’espressione agitata di Mason, Noah sostenne la testa e sospirò.

«Non è … Non sto cercando di farti sentire in imbarazzo. In questo momento, sto cercando di chiarire questa confusione.»  Sentendosi la testa sul punto di scoppiare, Noah si inumidì le labbra e parlò con difficoltà. «Stare al tuo fianco sarebbe meglio …» 

Quando Mason pronunciò le parole che aveva detto la scorsa settimana sul set durante la loro telefonata, Noah rise sommessamente.

«Di solito lo è. È come se una malattia mentale fosse causata dalla tua assenza. Tuttavia, oggi questa confusione è causata da te. Essere soli sarebbe meglio per prendersi cura di questo disagio.»  Noah sorrise leggermente, come a chiedergli comprensione. «Bene. Andrebbe bene anche se sono io che me ne vado.»

Noah alzò le spalle dopo aver visto Mason congelato e si voltò per lasciare lo studio. Mason gli afferrò in fretta il braccio.

«Noah, io…»

Per fermare Noah, Mason aveva deciso di dire qualsiasi cosa, ma non sapeva cosa dire.

«… se continui a fermarmi, potrei perdere la pazienza con te.» 

«Sii arrabbiato.» 

Arrabbiarsi sembrava essere meglio. Nell’ascensore, nella camera d’albergo, il Noah che si era arrabbiato con lui era molto meglio dell’attuale Noah. In risposta alle parole di Mason, Noah disse: «E se ti stanchi di me e te ne vai, a chi andrà bene?»  Poi rise amaramente.

«Noah.»  Mason lo chiamò gentilmente e Noah emise un piccolo sospiro. Vedendo quella faccia davvero stanca con una bocca ferma che mostrava antipatia, Mason pronunciò le sue scuse a lungo pianificate.

«Mi dispiace.» 

«Per che cosa.» 

«Durante il giorno, per averti fatto preoccupare …» 

Alle parole di Mason, Noah lo interruppe: «Va tutto bene, tanto succede sempre. L’ho già detto, preoccuparmi per te è la mia routine quotidiana.» 

Anche mentre diceva che stava bene, Noah sembrava non esserlo. Abbassò lo sguardo e rise sommessamente.

«So che in origine eri il tipo da andartene in giro e buttare via la tua vita come un pezzo di carta igienica. Dal momento in cui sei andato volontariamente in quel luogo pericoloso, e per fatto che non hai mai rifiutato una missione pericolosa data da quella società idiota, sapevo che eri quel tipo di persona. Il tipo di persona che non sente rimpianti, non gli importa di quando sarebbe morto. Perché era possibile ogni giorno.» 

Noah parlò lentamente e con calma, come se parlasse di un argomento qualsiasi. Mason sbatté le palpebre e lo guardò. Noah non stava parlando di eventi recenti, ma piuttosto di quelli di dieci anni fa.

«Pertanto, i miei nervi erano divisi e lacerati filo per filo,-perché non sapevo quando saresti morto. Ogni. Giorno.» 

Come se non stesse diventando abbastanza pazzo, giorno dopo giorno. Domani Mason potrebbe morire. Domani, dopodomani. Ogni volta che Noah faceva quel tipo di pensieri, diventava un po’ più matto.

«Anche se volevo portarti immediatamente fuori da quella compagnia di merda, trascinarti via dal campo di battaglia e rinchiuderti in un luogo sicuro … anche se pensavo che ogni giorno non sarei stato in grado di farlo.»  Noah alzò la testa e guardò Mason congelato. Quando Noah vide quegli occhi blu mare senza lenti, rise. «Perché, perché io e te non abbiamo alcuna relazione di cui parlare.» 

«Noah….» 

Sentendo Mason gemere come un richiamo, Noah emise un breve sospiro. Si tolse di dosso le mani di Mason che lo trattenevano e disse con tono autoironico: «Mi stai dicendo di arrabbiarmi. Sono molto ben consapevole che non ho il diritto di arrabbiarmi.» 

Preoccuparsi ogni giorno al punto da essere arrabbiato, non significava che avrebbe ottenuto il diritto di immischiarsi nella sua salute. Che si trattasse della sua salute, del suo corpo o della sua vita, Noah non aveva il diritto di intromettersi. Ogni giorno impazziva per il desiderio di avere quel diritto, ma Noah non era ancora in grado di ottenerlo. Mason aveva tenuto quella borsa nera a portata di mano come se fosse pronto a partire da un momento all’altro e Noah non era in grado di dire una sola parola al riguardo.

«So di non avere qualifiche. In questo momento, così, dovrei essere soddisfatto…. Rispetto a allora, quando non riuscivo nemmeno a vedere il tuo viso, potendo essere al tuo fianco, sono felice oltre ogni immaginazione. Non dovrei essere avido, l’ho pensato decine, centinaia di volte ogni giorno.»  Noah parlò sinceramente per non apparire come un bambino piagnucoloso. «In effetti, volevo avere la voglia di arrendermi. Anche se arrendersi non era stato facile, non era stato difficile fingere di arrendersi.

«All’inizio, ho pensato che il solo sentire che non eri morto ed eri ancora vivo e vegeto, mi avrebbe reso felice. Dopo che mi hai salvato, ovviamente ho pensato che sarebbe stato meglio morire così, tuttavia …» Noah si lasciò sfuggire una risata sommessa. Era il tipo di risata di autoironia. Fissò a lungo le mani di Mason. Quando quelle mani ebbero toccato il suo corpo, a differenza di quanto aveva pensato, le cose non tornarono indietro.

Mason guardò Noah, che stava fissando le sue mani vuote. Le fissava con rammarico, sebbene fosse stato lui a togliergli le mani, con occhi che sembravano sul punto di lacrimare. Mason trattenne l’impulso di abbracciarlo, Noah aprì e chiuse la bocca più volte, come se cercasse di scegliere le sue parole.

Sussurrò improvvisamente, come se stesse per rivelare un segreto: «In verità, fino a poco tempo fa, anche se non mi piaceva che venissi ferito, d’altra parte mi piaceva.» 

Ogni volta che Noah vedeva la gamba di Mason zoppicare o soffrire, interiormente il suo cuore si addolciva. Così come Noah non era abbastanza stupido da pensare ìdovrei ferirmi più gravemente’ ogni volta che si faceva male, ma era vero che la preoccupazione negli occhi di Mason ogni volta che vedeva le sue ferite, lo metteva di buon umore.

«Per un po’ mi sono dimenticato che tipo di persona sei. Per te tutto è facile, per il gusto di girare un paio di scene per un film, per il gusto di catturare un miserabile stalker, gettandosi a capofitto nel pericolo, quello era il tipo di persona che eri originariamente …»  Noah parlava quasi come se fosse divertente. «Quindi il fatto che tu sia qui mi confonde. Sono felice, sono felicissimo, sono sopraffatto da una sensazione di soddisfazione che anche se dovessi morire in questo momento mi starebbe bene. D’altra parte, voglio ancora di più, mi dispiace che tu faccia lo stesso per chiunque altro…» 

«Sono così infelice che non avevo appetito.»  Noah mormorò e guardò il viso congelato di Mason, gli occhi tremanti e le mani inermi, si lasciò sfuggire un sospiro, poi un’altro ancora. Alzò le mani, si coprì gli occhi e trattenne l’urlo che stava per scoppiare.

«… quella faccia, quell’espressione mi fa illudere.» 

Mason si avvicinò a Noah, che respirava affannosamente per trattenersi dal gridare, e lo abbracciò.

«Noah. Noah.» 

Deglutendo come se stesse lottando per respirare, quando Mason lo abbracciò, si fermò e disse: «Mason.» 

«Sì.»  Mason rispose e abbracciò Noah ancora più forte. Le spalle di Noah tremarono leggermente.

«Mi sento come se stessi per impazzire …»  Noah parlò con una voce che sembrava stesse per piangere, e Mason disse: «Va tutto bene.» e gli poggiò la fronte sulla spalla: «Va bene se sei pazzo. Non importa cosa stai facendo o dove ti trovi, ti salverò di nuovo.» 

Che si trattasse della mente o del corpo di Noah, non l’avrebbe lasciato in luoghi oscuri o pericolosi. Erano parole che non avevano motivo e non si adattavano alla situazione, ma Mason le aveva dette e non potè fare a meno di abbracciare le spalle di Nosh. Noah si districò dalle braccia di Mason, lo spinse contro il muro e gli succhiò le labbra come se stesse cercando di morderle. In quel momento, le sue spalle erano rigide per l’impatto, ma non era in grado di riprendere i sensi.

Noah afferrò e tolse la maglietta che Mason indossava. Mason sapeva che il movimento irregolare avrebbe riaperto la ferita, ma si morse le labbra e lo tenne stretto. Ben presto i suoi pantaloni furono aperti e trascinati via. Mason sentì la schiena inzupparsi di sudore freddo, per la paura del dolore imminente.

«Dimmi basta.»  Noah gli morse il collo abbastanza forte da provocare un dolore acuto, e parlò con un tono basso e seducente: «Se mi dici basta … mi fermo qui.» 

Non si trattava solo di non farlo. I sentimenti di Noah erano travolgenti e Mason, invece di dirgli ‘basta’, mise le sue labbra su quelle di Noah, che emise un piccolo sospiro mentre Mason, un po’ più dolcemente, succhiava le sue labbra.

«….Fanculo.»  Noah spinse Mason contro il muro, gli afferrò la spalla abbastanza forte da romperla e spinse con urgenza il suo pene tra le sue gambe aperte.

Non importava quanto il corpo di Haley fosse familiare con il sesso, senza un’adeguata preparazione o lubrificanti, in quella situazione era impossibile per lui accogliere quel grosso pene. Tuttavia, la cosa di Noah spinse con urgenza e si fece strada nel suo corpo. Mason divenne visibilmente pallido per il dolore e si aggrappò a Noah. Non riuscendo più a fermarsi, Noah alzò la gamba di Mason, allargandola di più ed entrando più in profondità. In piedi su una gamba, Mason si aggrappò ancora di più a Noah e, ​​a sua volta, Noah spinse ancora più a fondo.

Come se gli trapanasse lo stomaco, si inserì profondamente dentro di lui e lo fece sussultare, come se stesse per esplodere.

«Mason…..» 

Mason inghiottì il fiato, pur sopportando il dolore, «Sì … sì.»  gli rispose.

Noah sorrise dolorosamente a quella risposta. Davvero non sapeva cosa fare.

«… Fallo.» 

Ti è permesso farlo. Noah, che stava per dire qualcosa, chiuse la bocca e baciò le labbra tremanti di Mason. Iniziò a muoversi lentamente e Mason chiuse gli occhi. Ovviamente il suo viso era pallido e tutto il suo corpo era inzuppato di sudore freddo a causa del dolore, ma in quel momento Mason pensò che non fosse male.

Quando aprì gli occhi, era nel letto di Noah. Impossibile dire quanto tempo fosse passato, ma il sole sembrava splendere vagamente. Mason si sedette con aria assente, si stropicciò gli occhi e si guardò intorno. Noah lo stava osservando in silenzio.

«Sembri un fantasma, cosa stai facendo?»  Chiese Mason e deglutì. Noah rispose sorridendo: «Pensieri pericolosi.»  

Mason lanciò un’occhiata alla testata del letto, mosse le mani per controllare se c’era una nuova pistola, ma Noah si alzò e parlò.

«Sei intelligente.» 

Aveva accennato al fatto che aveva pensieri pericolosi ed era come se avesse letto i suoi pensieri. Mason si fermò e lo fissò. Noah, completamente nudo, si stiracchiò come dopo una buona notte di riposo e si alzò.

«Perché?»  Mason lo afferrò e si alzò, Noah fissò la mano che Mason aveva usato per afferrarlo, come se fosse qualcosa di dolce.

«Ci stavo solo pensando. Nella propria testa, ognuno pensa a varie cose. Non preoccuparti.»  Noah prese la mano di Mason e mentre ne baciava il dorso, rise. «Riesci a muoverti? Ieri, sono stato un po’… Vado a prenderti da mangiare adesso. Mangia, poi dormi ancora un po’.» 

«Noah.»  Mason gli prese la mano e si sedette. Noah socchiuse gli occhi e rise: «Non è ancora abbastanza per quella parte inferiore?»  senza allentare la sua espressione, Mason lo studiò.

«A causa del fatto che non mi hai buttato via la scorsa notte, il mio malinteso e la mia delusione si sono nuovamente approfonditi. È perché ho paura che venga distrutto.» 

«Che incomprensione, che delusione?» 

Perché, esattamente di cosa hai così paura? Si chiese Mason inghiottendo la sua angoscia. Noah non era qualcuno che avesse molta paura. Mentre veniva rapito, era il tipo di persona che, come se fosse fuori di testa, avrebbe provocato il rapitore. Ma solo nei suoi confronti, era spaventato e senza parole. Come se si stesse preparando per un futuro miserabile, agiva e pensava in modo pessimistico.

«Che incomprensione, che delusione …»  Noah mormorando alzò gli occhi e guardò la guancia di Mason, poi alzò lentamente la mano e accarezzò dolcemente quella guancia.

«Sei Mason, ma questo corpo è di Haley Lusk.» 

Abbastanza fragile da rompersi, malato e anche un corpo osceno, il corpo di Haley. Noah accarezzò con cura quel corpo, che ai suoi occhi era completamente Mason.

«Tutti ti chiamano Haley, perché nessuno sa che sei Mason.» 

Nessuno lo sapeva. Il regista di fiction che aveva girato per dieci anni non lo sapeva, i suoi parenti, i suoi amici e persino il manager che si era preso cura di lui per sedici anni, non immaginavano nemmeno che fosse una persona diversa.

«Lo sai? Chiamarti Mason è una brutta cosa…. in questo mondo, nessuno oltre a me sa che sei qui.»  Sussurrò Noah, baciando il dorso della mano sottile di Mason. 

L’unico al mondo che sa della tua esistenza, sono io. 

Tutti gli altri stavano guardando Haley Lusk, l’unico che aveva visto Mason, era lui stesso.

«Non puoi nemmeno immaginare quanto sia dolce questa sensazione.» 

Per te, non sarebbe una buona cosa … da quel corpo sano e bello a questo corpo tormentato che tutti chiamano Haley. Non c’è niente di cui essere contenti in questa situazione. Noah rise amaramente.

«Pertanto, continuo a sentirmi speciale. Anche se quello che è successo a me è stato perché eri speciale.Ti avevo notato, aggrappandomi a te e insistendo nel chiamarti Mason… quindi è andata così.»  Noah parlò come fosse un dato di fatto. Quindi doveva essere soddisfatto di quello, non sarebbe rimasto deluso come quel diciannovenne, quando Mason se ne era andato.

«Proprio come tu sei l’unico per me, così io sono l’unico per te …quando la pensavo così, era così dolce e felice, non volevo liberarmene. Che fosse un sogno, la mia immaginazione, un malinteso o un’illusione.» 

L’unica esistenza speciale e unica in quel mondo l’uno per l’altro. Noah baciò le labbra di Mason, che lo stava guardando. 

Unico e speciale. Mason ripeté quelle parole nella sua testa e fissò il viso di Noah che lo aveva appena baciato. Volendo chiedergli qualcosa da qualche giorno, Mason aprì la bocca con cautela.

«Stiamo uscendo insieme?» 

In effetti, sembrava che lui e Noah si frequentassero. Le persone del mondo stavano aspettando l’annuncio ufficiale della loro relazione, e Tony e Vick stavano già pensando che loro due si frequentassero. Ma questi due non ne avevano mai discusso. Che si amassero o meno, Mason aveva menzionato di sfuggita il gradimento, ma non era mai stato un commento diretto. Nel frattempo stavano già facendo sesso. Mason aveva sempre voluto chiedersi cosa significasse questa relazione.

«Chi lo sa?»  Noah rispose alla domanda di Mason con un’altra domanda. «Ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto, quindi perché me lo chiedi ora?»  Noah parlò selvaggiamente e fissò il viso di Mason, aspettando nervosamente, come un detenuto nel braccio della morte che aspettava il conto alla rovescia. «Sei tu quello che tiene il coltello.» 

Quello che interrompeva o legava insieme la loro relazione, anche la sua stessa vita, era lui che controllava tutto.

«Fino a che punto mi permetterai di avvicinarmi?» 

Quando dovrei premere i freni. Essendo Noah così avido quando le cose sembravano andare bene, se Mason se ne fosse andato, avrebbe perso tutto.

«Io … quanto di te posso avere?»  Mason guardò Noah, che stava chiedendo a bassa voce. Le sue labbra tremavano leggermente e la mano che stava toccando era in uno stato simile.

Noah era infelice a morte, aveva un viso bellissimo ed era una persona che voleva proteggere. Mason sembrava rendersi conto da dove veniva il suo tipo ideale e rise un po’. Non ci aveva mai pensato, perché non era gay o pedofilo. Mason si mise a sedere, afferrò la mano di Noah e disse: «Quello che hai detto è corretto.» 

Se gli avessero chiesto se i sentimenti legati a Noah fossero sessuali, la risposta non sarebbe stata chiara. Non era gay, né aveva mai pensato di amare un uomo, indipendentemente dall’aspetto del corpo. Non importava quanto fosse bello e il suo tipo ideale, il sesso con Noah gli sembrava ancora scomodo e strano.

«Per me … l’unico che mi chiama Mason, che mi vede come Mason, tu sei l’unico.» 

Anche Mason si sentiva nervoso e tremava leggermente. Dire che era anche sessuale non era facile, tuttavia questa persona era un caso speciale. Per tutta la vita di Mason, non c’era stato nessuno che fosse così speciale. Dal momento in cui aveva sentito quel piccolo suono da quella borsa vent’anni prima, fino a quel momento, ad ogni incrocio Mason aveva scelto Noah.

Che fosse una sua scelta o meno, Noah era sempre stato il primo per Mason. Quando l’aveva lasciato dieci anni prima, rispetto a quando aveva pianto per la moglie e la figlia morte, aveva gli occhi più umidi. Non sapeva come spiegare questa attrazione dell’anima. Nel mondo, tutti dicevano che la più grande emozione in una relazione sarebbe stata l’amore, allora quello era veramente amore. Non c’era nessun altro che potesse scuotere i sentimenti ela vita di Mason in quel modo. Per lui, Noah era un’esistenza unica e speciale.

«Dato che non c’è nessuno all’infuori di te…»  Mason allungò la mano, esitò come se tornasse in sé e toccò il bordo dei bellissimi occhi verdi di Noah. «Qualunque cosa tu voglia scegliere, accadrà.» 

Se desiderava avere tutto, poteva averlo, così disse Mason. Noah sbatté le palpebre, come se stesse cercando di capire cosa avesse appena sentito, le belle pupille scomparvero e ricomparvero. E poi, da quegli occhi iniziarono a cadere le lacrime.

«Se sto sognando…»

«No, è la realtà.»  Mason guardò le lacrime che scorrevano lungo la guancia di Noah invece di asciugarle. Il suo cuore era addolorato, ma era anche molto dolce.

«È un sogno… appena mi sveglio, avrò voglia di spararmi in testa.» 

Mason baciò con cura quel viso che non mostrava felicità, ma piuttosto paura di svegliarsi da un sogno.

«Quella pistola, l’ho levata.» 

Quel revolver python dietro la testiera del letto, lo aveva preso ed usato sul set nella scena con Aaron.

«Noah.»  Mason mormorò con le labbra che gli toccavano il viso e Noah chiuse gli occhi. Come se fosse troppo dolce, Mason gli abbracciò le spalle e Noah lo baciò. Per quella persona speciale e unica, era diventato anche un’esistenza speciale e unica. Più che un sogno, più che immaginare, più che incomprensioni, più che un’illusione, la realtà era molto più dolce. Noah non pensava più di voler morire.

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