EN OF LOVE MECHANICS 2 – CAPITOLO 16

Mark Masa-

Ero a lezione e prendevo appunti mentre l’insegnante spiegava. Quel giorno dovevo concentrarmi molto perché Vee aveva detto che quel laboratorio era abbastanza difficile. In passato, c’era lui ad aiutarmi e ad insegnarmi prima ancora che l’insegnante tenesse le lezioni. Ma ora doveva lavorare e dovevamo parlarci attraverso un piccolo schermo quadrato. Vee comunque mi diceva ogni mattina di fare colazione, quali materie studiare e quali parti erano importanti. Ed io gli dicevo di prendersi cura di se stesso e di riposarsi ogni giorno. Diamine, mi mancava tutto il tempo.

Il problema non era che non parlavamo abbastanza,ma che non potessi abbracciarlo. 

Il laboratorio pomeridiano aveva stancato tutti, ma molti studenti avevano comunque cercato di capire quali strumenti avevano bisogno di usare e cosa l’insegnante ci stava dicendo di fare. Non erano diversi da me che ero in coppia con Fuse. Non c’era niente di buono in lui tranne che il fatto che era bello. Era pigro e arrivava in ritardo perché messaggiava con il suo ragazzo. P’Ana recentemente lo aveva rimproverato per questo, e così aveva iniziato a chiudere prima il telefono per dormire. Quindi sì, oltre ad essere bello, non aveva davvero nient’altro, anche i suoi sguardi non erano niente in confronto a Vee. Oh, dimenticavo, stava con P’Ana, un bravo ragazzo e poi nient’altro. 

“Mark eccoti, cosa devo fare?” chiese mentre si avvicinò e mi passò gli strumenti.

“Devi solo sederti e registrare i risultati.” dissi afferrando gli strumenti per farlo da solo.

“Insegnami o resto stupido.”

“Hai intenzione di guardare?” replicai prima di insegnargli il metodo che dovevamo usare ancora. Quella volta era più concentrato rispetto a quando l’insegnante ce lo aveva mostrato, cosa che avevo considerato un miglioramento perché in realtà anche io avevo imparato ad insegnargli le cose in quel laboratorio. 

Entrambi ci avevamo provato tanto, Fuse si era alzato per aiutarmi ed alla fine eravamo riusciti a superare l’esperimento entro il limite di tempo di quattro ore. Quel tempo ci era servito per trovare i risultati, ci mancava però da scrivere la conclusione. 

“Dobbiamo farlo entro domani, cazzo!” Borbottò Fuse, i suoi occhi che guardavano l’orologio.

“Vuoi andare nella mia stanza o in biblioteca?” chiesi.

“La tua stanza, non vado in biblioteca.” rispose ed io annuii.

“E Kamphan?”

“È scomparso.” Fuse rispose.

“Scomparso dove?”

“Non lo so, il gruppo ha detto che ha finito dalle quattro di questo pomeriggio.” Disse Fuse alzando il telefono. All’inizio pensavo che avrebbe cercato Kam, ma in realtà mandò un messaggio a P’Ana per fargli sapere che sarebbe stato con me.

Perché non sei affatto interessato ai tuoi amici?

Vee Vivis: [ ho finito. ]

Chiusi immediatamente il messaggio che stavo scrivendo a Kam quando Vee mi scrisse. Ci cliccai sopra per leggere e non potei fare a meno di sorridere, anche se mandava sempre lo stesso messaggio alle 17:00. Non mi annoiavo affatto però, ogni volta che lo leggevo, sorridevo. 

Masa Mark:[ anche io. ]

Vee Vivis: [ Il metodo per tradurre i risultati di questo laboratorio è nel mio manuale. Prova a cercarlo in stanza. ]

Masa Mark: [ l’hai tenuto? ]

Vee Vivis: [ Sì, stavo per darlo al mio codeline. ]

Masa Mark: [ Quando ho finito, vuoi che vada a darlo a Pam? ]

Vee Vivis: [  No, preferisco darlo a te.  ]

Masa Mark: [  a me? Chi sono? Pam è il tuo codeline.  ]

Masa Mark: [  Il sangue è più denso dell’acqua.  ]

Vee Vivis: [  Per me Mark …  ]

Vee Vivis: [  Mia moglie è la più importante.  ]

Non potei fare a meno di arrossire quando lessi le parole che erano saltate fuori. Non ero abbastanza coraggioso da rispondere e non potevo continuare a leggere, quindi avevo fatto clic per uscire dal messaggio. Cose come quella, consentivano alle matricole di restare in contatto con i propri senior. Alcuni sceglievano di scattare delle foto l’uno per l’altro, altri ancora talvolta di seguire gli stessi tutti i laboratori. Yiwa non era nessuno di quelli, ma Vee sì.

“Mark cosa sta dicendo Kam?”

“Eh?” Mi voltai a guardare Fuse che si avvicinò e mi diede una gomitata.

“Cosa ha detto quando gli stavi parlando?” Chiese Fuse guardando il mio telefono.

“Stavo parlando con Vee.” risposi piano, prima di guardarlo. Lui sorrise mentre sospirò stancamente.

“Il marito è il più importante.”

“Dov’è il marito?” Rifiutai di rispondere, arrossendo a causa di Vee e di quelle parole.

“Capisco amico. Anche mia moglie è la più importante.” Disse indicando il suo telefono.

“Dovresti preoccuparti anche dei tuoi amici, come Kam.”

“Sì, prima saliamo in macchina e poi puoi chiamarlo.”

Alla fine, il tutto si concluse con che Kam avrebbe riassunto i risultati con il suo gruppo e lui non protestò perché aveva fretta di finire prima delle 18:00 dato che aveva intenzione di mangiare con la sua famiglia. La sua era una famiglia numerosa proveniente dalla Cina e lui odiava far dispiacere qualcuno.

“Hai quasi finito? Lasciami finire e poi potrai copiarlo.” chiesi.

[No. Il gruppo ha quasi finito.] Rispose Kam.

“Sì? Beh, potresti anche dare una mano.”

[Sto dando supporto morale e ho preso anche il caffè. Hanno detto che l’insegnante li ha sfiniti.]

[Tee voleva dire quando ha finito vorrebbe fare un confronto con la tua rapporto finale.]

[Hey Mark…]

“Ho sentito.” Interruppi Kam prima che potesse finire quello che stava dicendo, facendolo sospirare.

[So che hai sentito. Non volevo parlare di questo, volevo parlare di …]

[…Dannazione Tee vieni qui ora e scrivi.]

“Vai, renditi utile invece di perdere tempo e stressarmi.” dissi.

[Sì, va bene. Allora è tutto.] Disse prima di riattaccare.

“Quanto ha aiutato?” Fuse mi chiese dopo aver parcheggiato la macchina sotto mio dormitorio.

“Mmm…chiediti invece quanto tu hai aiutato me.” Risposi.

“Ho aiutato molto.”

“Bene, allora Kam ha fatto esattamente quello che hai fatto tu.”

Ogni giorno era uguale al precedente. Mi svegliavo sempre alla stessa ora e chiamavo Vee ogni mattina dicendogli cosa avessi mangiato. Andavo a studiare con Fuse e Kam. Non c’era niente di speciale, niente di nuovo tranne che per i miei studi e per le nuove matricole. Pranzavamo in facoltà e poi andavamo a cercare del cibo da mangiare la sera. Alcuni giorni andavo a mangiare a casa di Vee, parlavo con i suoi genitori, prima di tornare nella mia stanza e chiamarlo di nuovo.

Cercavo di comportarmi come se non fossimo separati, come se lui non fosse andato così lontano, mi convincevo di poter far tutto proprio come avevamo previsto. La cosa che non avevo previsto era che ad essere aumentato con il tempo era il desiderio. Vee non aveva nemmeno completato un mese di lavoro ed io ancora non sapevo se sarei mai riuscito a stare con gli altri. Mi mancava così tanto, desideravo che tornasse subito, ed in quel momento volevo tanto abbracciarlo.

“Stai andando a dormire?” Chiesi mentre guardavo la persona sullo schermo i cui occhi stavano per chiudersi.

[Non voglio.] Disse, alzando i suoi bellissimi occhi per guardarmi, prima di richiuderli lentamente.

“Già stanco.” dissi.

[Tu non sei stanco?]

“Tu sei stanco.”

[Voglio parlare con te.] Disse Vee facendo una faccia imbronciata, ma non era arrabbiato era solo infastidito.

“Oh, pensi di essere carino?” Chiesi scherzando. Si era infilato sotto il cuscino come se avesse il broncio e io gli diedi un’occhiata di traverso in risposta.

[Sì. Sto invecchiando, quindi immagino che non sia più così carino.] Rispose facendomi ridere.

“Vai a dormire.”

[Stai cercando di sbarazzarti di me.] Disse ed il suo viso sembrava offeso.

Non sapevo quanto fosse faticoso dover lavorare, ma Vee era spesso stanco e aveva bisogno di incoraggiamento. Non sapevo quanto, ma sapevo che lo era molto. Molte volte parlavamo in quel modo, potevo vedere la sua tenacia, vederlo supplicarmi finché non credevo che fosse tornato ad essere un bambino di dieci anni ed io volevo prenderlo e divorarlo finché non mi avesse fatto male lo stomaco.

“Non sto cercando di sbarazzarmi di te, ma è tardi e devi lavorare domani.” risposi cercando di mantenere le parole che volevo davvero dirgli nel mio cuore. Non stavo cercando di sbarazzarmi di lui, volevo solo prenderlo in giro in modo che facesse una faccia come quella. Non potevo fargli conoscere la mia debolezza.

[Voglio solo parlarti ancora un po’, solo qualche minuto in più.]

“Non fare quella vocina.” dissi con tono severo, ma il mio cuore batteva forte. Volevo solo entrare nello schermo e baciarlo sulla fronte finché non avesse smesso di fare il broncio come un bambino.

[Beh, volevo continuare a parlare così adesso perché non sempre ne ho il tempo.] Disse Vee.

“Lo so, ma devi anche prenderti cura della tua salute.”

[Sì.] Disse annuendo.

“Mi preoccupo, sai?” Dissi e colui che stava per diventare di nuovo petulante, si avvicinò alla telecamera, guardandomi negli occhi senza battere ciglio, prima di sorridere gradualmente.

[Lo so, quindi andrò a dormire.] replicò.

“Vado a dormire anch’io.”

[Si.]

Non c’era più bisogno di parole dolci o di augurarci sogni d’oro. Eravamo solo noi due a guardarci l’un l’altro finché lo schermo non era tornato normale. Niente più Vee sullo schermo, solo i numeri che mi dicevano l’ora e nonostante il tempo passato a parlarci, la data che mi diceva quando avremmo potuto vederci di nuovo.

Il lavoro di Vee non era stato facile. Aveva bisogno di dedicare molto tempo per imparare cosa fare a lavoro, quindi non gli rimaneva molto tempo extra. Per me era lo stesso, dovevo studiare molto oltre alle molte attività.

“Sei di nuovo distratto.” disse Kam bussandomi alla testa.

“Fa male.” risposi.

“Bene. Perché sei di nuovo così distratto?”

“Mi manca Vee.” dissi dolcemente.

“Uhm.” Fuse sospirò.

“Non avrei dovuto chiedere.” Disse anche Kam scuotendo la testa.

“Be’, mi manca. Mi sento solo. Lui ha detto che sarebbe venuto, ma non l’ha ancora fatto. Accidenti.” Continuai.

“Beh, gli hai anche detto che saresti andato tu da lui, ma non sei ancora andato.” rispose Kam.

“Lui ha un lavoro, tu hai lezioni e attività, quindi è normale che tu non sia ancora riuscito a trovare il tempo.” Fuse continuò.

“Forse è normale, ma mi sento come se stessi impazzendo.”

“Eri già pazzo” disse Kam portandosi le mani al petto meritarndo un’occhiataccia da parte mia.

“Mi manca Vee.”

“Allora vai a trovarlo.” Disse semplicemente Fuse.

“Se me mollo tutto così si infurierà con me.” risposi frustrato.

“Quando parli con lui stai bene, ma quando sei con noi ti comporti come se fossi un cane abbandonato.” mi disse Kam, ed era vero. Quando parlavo con Vee, mi comportavo come se fosse tutto a posto, come se fossi una brava persona, come se non mi mancasse così tanto o non mi infastidissi a causa della sua mancanza. C’erano volte in cui ero così, ma non appena dicevo che voler andare a trovarlo, si arrabbiava e mi diceva che dovevo restare lì per studiare ed aspettare che le attività diminuissero. Quando sarei potuto andare? L’Università era piena di attività e Vee lo sapeva bene.

“P’Mark.” Una voce chiara, accompagnata da un corpo snello fece sì che io ed i miei amici ci voltassimo a guardare e poi anche Fuse si voltò a guardarmi di nuovo.

Quel ragazzo?”

“Si.” Annuii in risposta.

“Ciao.” Thew salutò prima di sedersi accanto a me.

“L’ingegneria è così bella.” Disse il suo amico guardandosi intorno. Anche in quell’edificio era davvero molto bello.

“Che ci fate qui ragazzi?” Chiese Fuse.

“Sono venuto per convincere P’Mark a venire a fare delle foto.” rispose Thew, girandosi e mostrandomi il suo viso luminoso da matricola del primo anno per poi sorridermi dolcemente.

“Il mio senior non è qui, quindi diventi arrogante?” Disse Fuse guardandolo.

“Cosa pensi che io voglia? Sono qui solo per chiedere al mio Phi di venire a fare delle foto.”

“Sì, ci sono molte persone che vorrebbero vedere P’Mark e il suo bel viso, ma non ha molte foto.” disse Vespa.

“Perché non viene mai mostrata una tua foto completa?” Domandò Kam.

“Esattamente Phi, le uniche tue foto sono con P’Vee. Vogliamo farne di più serie.” continuò Vespa.

“Sono molto serio in ogni immagine.” Sebbene alcune delle foto non le avessi effettivamente scattate io, intendevo comunque postarle tutte.

“Mia sorella Dew voleva che te lo chiedessi, ma non deve essere per forza per la pagina. Se non vuoi, va bene.” Thew parlò voltando le spalle.

“Sarà divertente. Quando l’hai fatto con P’Vee hai fatto solo una posa.” disse Vespa.

“Non posso scattare altre foto.” risposi.

“Sarà facile Phi, basta chiedere a P’Fuse.” incalzò Thew.

“Potrebbe essere divertente. A parte le attività sportive, sei libero, ma dovresti prima chiedere a tuo padre.” Suggerì Fuse.

“Perché devo chiederlo a mio padre? Non ha niente a che fare con tutto questo.” Gli chiesi a mia volta.

“Beh se è così, allora puoi chiedere prima al mio padre.” disse Kam.

“Tuo padre?”

“Sì, mio ​​papà Vee.” replicò guardandomi.

“Oh hoh, hai bisogno di essere così feroce Phi?” Chiese Vespa.

“Se non fossi testardo, non sarebbe feroce.” Risposi.

Ripensai a ciò che Fuse aveva detto, pensai che forse potevo lasciare che mi scattassero delle foto e di lasciarli fare, ma mi chiesi anche se avrei dovuto chiedere prima a Vee e che molto probabilmente non avrebbe avuto nulla in contrario, ma al momento non era libero. Probabilmente sarei stato in grado di sbarazzarmi della mia noia in quel momento ed era qualcosa di nuovo da fare. Non l’avevo mai fatto prima, ma valeva la pena provare. Anche se era fastidioso farlo. Se a Vee piaceva, andava benissimo, ma se non gli fosse piaciuto sarebbe stata una completa perdita di tempo.

“Sei così testardo di recente?” Chiese Kam.

“Se dici che vuoi fare qualcosa, allora anche Vee te lo lascerà fare.” Disse Fuse.

“Ho solo bisogno che mi venga data una buona ragione, quindi perché?” Mi voltai per chiedere a Thew, che si comportò come se stesse pensando.

“Avrai molte più persone interessate a te.”

“Non è necessario, basta Vee.”

“Beh, piacerai di più alle persone.” Disse ancora una volta.

“Vee potrebbe diventare geloso.” ribattei.

“Ummm.”

“Ma renderlo geloso potrebbe essere un bene perché così potresti andare con la scusa di fare pace con lui.” parlò sorridendo ed il mio amico si limitò a sospirare.

“Beh, se lo fai e poi non hai anche il tempo per riconciliarti, allora riderò.” Fuse scommise.

“Sì, dovresti chiederglielo prima. C’è un motivo per non parlare con mio padre?” chiese Kam.

“Ecco, ora sono libero.”

“Non in questo momento. Di solito a quest’ora saresti già in piscina, ma queste matricole si sono fermate e ti hanno fatto perdere tempo, per non dire che ti hanno convinto di una totale assurdità.” Disse Fuse indicando Thew.

“Oh! Phi mi sono fermato per invitarti. Quale parte era una sciocchezza?” Chiese Thew di rimando.

“Allora facciamo due cose in una volta sola.” dissi alzandomi.

“Dove stai andando Phi?”

“Si dove?”

“Possiamo andare ad aspettare le matricole in piscina e nel frattempo scattare fare delle foto.”

Mentre andavamo in piscina, Kam e Fuse dissero che stavo deliberatamente cercando di creare dei problemi. Ma non era così, non stavo cercando di causare problemi. Capivo bene che a Vee la cosa avrebbe potuto non piacere, ma io volevo provare a farla. E poi quel ragazzo non mi aveva forzato, parlandomi come se la stanza andasse a fuoco, ma lo aveva fatto come sempre faceva anche quando mi scattava foto di nascosto, solo che quella volta gli stavo prestando più attenzione.

Comunque probabilmente Vee aveva già smesso di sentire la mia mancanza.      

                   * * * * * * * * * * 

Non dovevo fare lezione di nuoto ai ragazzi ed in quel momento, in piscina, ero da solo con i miei amici, oltre a quelle due persone con la fotocamera. Non mi vergognavo di lasciare che mi fotografassero in quel modo.

“Perché ti stai irrigidendo?” chiese Thew abbassando la fotocamera.

“Beh, non l’ho mai fatto.” risposi.

“Comportati come faresti normalmente Mark.” Consigliò Fuse.

“Sì. Tra un attimo torno indietro.” Disse Kam dopo aver guardato l’orologio.

“Puoi stare con questi ragazzi? Torno a vedere P’Ana.” disse Fuse.

“Oh, mi stai lasciando qui?” Inclinai la testa per chiedere.

“Puoi restare qui con loro. Tu, non fare niente al mio amico.” Fuse disse in tono serio.

“Cosa posso fare?” Disse la matricola abbassando la macchina fotografica e mostrando la foto che aveva appena fatto a me e al mio amico.

“Bene, farò venire James a prendermi.” gli dissi, prima di salutarlo con la mano.

“Davvero non hai mai scattato foto come questa?” Mi domandò Vespa.

“Uhm.”

“Cosa? Ma il tuo ragazzo è la luna dell’università.” Disse di rimando.

“Non ha niente a che fare con quello.” risposi prima di voltarmi a guardarlo.

“Phi sei teso, scendi in acqua.” Thew agitò la mano.

“Accidenti…”

“Sorridi con naturalezza.” Mi disse quando iniziai ad entrare in piscina.

“Sto entrando in acqua, devo sorridere?”

“Questo set si chiama brillare, capisci?” 

“E per quanti baht mi hai assunto?” borbottai scuotendo la testa.

“Oh povero te.”

“Si.”

Accettai semplicemente la sua richiesta e misi la gamba in acqua, prima di voltarmi verso la fotocamera che aveva in mano e lentamente gli sorrisi. Lo avevo già fatto una volta. Quella volta in cui Fuse era impegnato e Vee era venuto a chiedere aiuto. Quella stessa sera ero finito ubriaco in un bar, ma avevo anche capito che nessuno avrebbe mai potuto sostituire Vee e quella certezza mi aveva fatto riconciliare con lui.

“Sorride in modo così bello.” disse piano Vespa riportandomi alla realtà. Mi voltai a guardare le due matricole ed accidentalmente guardai negli occhi Thew. Solo per un attimo i nostri sguardi si incrociarono, ma lui rapidamente distolse il suo.

“Sì, sorridi così.” Mi incitó prima di scattare di nuovo.

“Non ho ancora sorriso.”

“Non hai sorriso, ma era comunque carino.” rispose Thew.

“Non hai detto che volevi vedermi crollare?” Chiesi di nuovo.

“Carino e luminoso.” Ribatte lui.

“Tu …” dissi scuotendo la testa

“Andrai in acqua?” Chiese Vespa.

“Perché?”

“Beh, ti vedo seduto lì con calma.”

“Beh, suppongo di essere in piscina e che dovrei entrare in acqua.” dissi prima di togliermi la maglietta che mi ricopriva le spalle e di salire a bordo vasca.

“Ti tufferai?”

“Solo una volta, quindi scatta la foto in tempo, altrimenti è un tuo problema.”

“Ok aspetta…”

Mi tuffani in piscina, prima di emergere e scuotere leggermente la testa e tamponare l’acqua sul mio viso, ma i miei capelli troppo lunghi erano disobbedienti e quindi li tirai all’indietro prima di aprire lentamente gli occhi e quello che vidi erano le due matricole, entrambi fissi su di me uno con una macchina fotografica e l’altro con un telefono.

“Cazzo, così sexy.” disse piano Vespa continuando a tenere la mano in alto.

“Stai arrossendo Thew.” Lo presi in giro e gli feci una smorfia.

“Phi …” Mi aveva chiamato così mi misi a sedere per terra vicino alla piscina.

“Che cosa?” Chiesi, lo colpii ad una gamba e lui istintivamente alzò in alto la fotocamera.

“Il danno era così grave, come potevo non essere scosso.” Disse chinandosi per 

guardare la foto.

“Ho già un ragazzo Thew, lo amo moltissimo.” Ribadii incrociando i suoi occhi per mostrare la mia serietà fino a quando non vidi i suoi occhi tremare.

“Lo so…solo che mi piaci.” Parlò piano. Sembrava un po’ triste e guardandolo ripensai a me stesso, quando mi piaceva Vee.

“Lo so, riesci a smettere?” Chiesi prima di voltarmi.

“P’Mark.”

“Uhmm?”

“Voglio chiederti qualcosa.”

“Avanti.” dissi alzando le sopracciglia.

“Io…”

“…”

“Arrampicarsi sull’albero di cotone è molto doloroso?”

“…”

“P’Mark …”

“Non arrampicarti. Non va bene.” Dissi dopo un lungo silenzio.

“L’hai fatto ancora.”

“Saremo fratelli? O solo una persona che conosco, scegli tu.” Dissi catturando i suoi occhi.

“Phi dannazione, sei crudele. Per quanto tempo sarai così meschino.” Il ragazzino disse fingendo di fare una faccia buffa, ma il suo cuore non era affatto divertito, ne ero certo perché l’espressione nei suoi occhi mostrava un momento di serietà.

“Non sono crudele, sei solo un tipo facile Thew.”

“Oi! Che amico stronzo. Perché stai cercando di peggiorare le cose?” Thew era passato dall’essere triste al voltarsi per urlare al suo amico prima di alzare la mano e colpirlo. Non era come se non mi rendessi conto di cosa stesse parlando, in quel momento stava solo chiedendo, il che andava bene, ma se non lo avesse fatto in quel modo, allora probabilmente avrei dovuto davvero mettere un po’ di distanza tra noi, cosa che non volevo fare perché ci conoscevamo da tempo. C’eravamo conosciuti ed eravamo più che semplici amici, ma non c’era alcuna possibilità di qualcosa di speciale tra noi.

“Continuerai a scattare foto?” gridai.

“Lo prendo io. Bella posa.” disse Thew.

“Dov’è luminoso?”

“Fallo e basta.” Disse e così sorrisi prima di richiamarlo.

“Thew?”

“Che cosa?” Chiese mentre abbassava la macchina fotografica e si chinava per guardarmi.

“Arrampicarsi sull’albero di cotone? Sono quasi morto. Non te lo consiglio.” 

Faceva davvero molto male. A quel tempo per come era andata l’intera storia…avevo ancora i sensi di colpa. Se non fossi entrato in quel modo nella sua vita, probabilmente Vee si sarebbe riconciliato con Ploy, l’avrebbe perdonata e in quel momento quasi sicuramente sarebbero finiti con l’amarsi ancora. Ma non appena ero entrato in scena, anche Vee aveva sbagliato e Ploy era diventato una persona cattiva. Nessuno avrebbe mai saputo con certezza quando era iniziata la storia tra me e Vee, tutto quello che sapevo era che alla fine della storia, ero stato io a prendermi Vee.

Alcune persone potrebbero pensare che fosse stato giusto perché Ploy aveva sbagliato. Alcuni avrebbero potuto pensare che fosse stato un bene dato che lo amavo così tanto, ma nessuno sapeva quanto quegli eventi erano incastonati nel profondo del mio cuore. Solo Vee lo sapeva e per tutto il tempo aveva cercato di dirmi che lui era quello sbagliato, e sì, forse era vero, non mi opponevo a quello, ma non mi importava perché da qualunque parte io la guardassi, anch’io ero coinvolto e avevo torto, tutto era sbagliato.

“P’Mark.”

“Per quanto il tempo passi, la cicatrice non andrà mai del tutto via.”

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