ENCHANTÉ – CAPITOLO 7

Theo e Enchanté (2)

_____________(๑•﹏•)_____________

Bang!!!!

Il suono di qualcosa che colpiva il tavolo della mensa fu così forte che fece sì che Theo, il quale si stava ancora coprendo il volto con il libro, lo lasciasse subito cadere per guardare. 

Il suono apparteneva a tre grossi raccoglitori che avevano colpito il tavolo con forza, inducendo Theo a rivolgere un sorriso storto al nuovo arrivato.

Il proprietario delle cartelle che avevano dissolto la dolce atmosfera non era nientemeno che il principe della stanza dell’Art Club, che rimase in silenzio dopo aver lasciato cadere intenzionalmente i libri facendo in modo che le dolci parole di Sayfa svanissero.

«Dannazione! Natee!» Disse Sayfa all’amico con tono seccato.

Natee guardò il proprietario di quella voce con un’espressione indifferente senza rispondere e girò la testa per guardare Theo come se quello fosse un segno che la faccenda era finita tra loro due.

«Ciao Phi.» Theo sorrise e unì le mani in segno di saluto.

«Questo è tuo.» Natee gli porse una cartella.

«Perché stai scherzando con Nong Theo? Ora sei interessato al mondo umano?» Chiese Sayfa incredulo. 

Natee si voltò verso Sayfa e scrollò le spalle una volta. Il principe del club tenne la bocca chiusa come al solito.

Vedendo ciò, Theo fu sollevato, perché inizialmente aveva pensato che fosse Natee così solo con lui.

«È che sono nel club artistico,» Theo si voltò per rispondere a Sayfa con un ampio sorriso. 

«Oh, perché non ti sei iscritto al club musicale?» Disse il più grande con le sopracciglia quasi unite.

«Oh, è solo…»

Theo stava per dire che iscriversi all’Art Club non era stato così intenzionale, ma piuttosto l’aveva scelto perché era l’unico posto che accettava ancora nuovi membri, ma con la coda dell’occhio poteva vedere Natee.

Vedendolo lì in piedi, Theo ebbe l’impressione che il viso dell’uomo più anziano mostrasse un…avvertimento di tenere la bocca chiusa, altrimenti probabilmente il Principe di Ghiaccio lo avrebbe cacciato dal Club.

Natee, senza dire niente come al solito, tirò fuori un pezzo di carta inserito dentro la cartella e la mostrò a Theo, i cui occhi brillarono d’interesse. Il documento parlava di un evento che si sarebbe tenuto sabato a cura del Club.

Era un viaggio fotografico, quindi Theo sorrise felice perché ora aveva una scusa per non dover stare fermo a leggere libri in biblioteca. Inoltre, quel tipo di viaggio sembrava interessante e divertente.

«Oh, mi sembra fantastico, in più sarò in grado di accumulare un sacco di ore al Club, Sicuramente non me lo perderò,» disse allegramente Theo.

«Questo è un esempio di portfolio per il lavoro che devi consegnare alla fine del semestre, puoi rivederlo e se hai domande chiedimi.» 

Natee chiarì il sospetto che lo spesso file fosse in realtà il file lavoro che doveva fare per ottenere le ore nel Club.

«Vengo con te,» disse Sayfa a Theo.

«No,» risuonò per la prima volta la voce che parlava con Sayfa.

«Perché non posso andare? Da quel che vedo, andranno al mercato galleggiante che, come sai, è abbastanza spazioso da ospitare molte persone.» Sostenne Sayfa, dopo aver preso un opuscolo dalla sua mano per guardarlo. 

Il comportamento di Sayfa era quello di una persona disinvolta, ma Theo notò che quei due anziani avrebbero dovuto conoscersi bene ed essere più vicini rispetto ai loro coetanei.

«È un’attività per quelli del Club. Chi non ne fanno parte, non può venire.» rispose Natee con uno sguardo impassibile negli occhi. 

«Uh…» Theo sbuffò, non sapendo cosa dire.

«Ci incontreremo a scuola e andremo in macchina insieme,» disse Natee a Theo.

«Non devi, prendo io il mio Nong.» Rispose Sayfa..

«Ah, P’Sayfa, mi sono appena ricordato di aver dimenticato alcune cose in soggiorno, me ne vado prima per andare a cercarlo.»

Theo decise di prendere con disinvoltura la sua borsa e fare le valigie, sorrise ampiamente a entrambi una volta prima di andarsene frettolosamente senza prestare attenzione a nessuna obiezione

Era meglio cercare rifugio, ma dov’era andato Akk? Perché non era tornato?

*********

Theo allora decise di rifugiarsi nell’aula 501. Aveva deciso di non chiamare subito Akk, si era appena diretto verso il corridoio aspettandosi di trovarlo, in caso contrario lo avrebbe chiamato. 

Camminò lungo un corridoio che era quasi vuoto perché era l’ora di lezione pomeridiana, mentre con gli occhi guardava ovunque l’ambiente scolastico che trovava affascinante.

Continuò a fischiettare ma quando stava per salire le scale vide qualcosa che lo fece fermare.

Wayo…

Wayo era senza maglia e con solo un paio di pantaloni della tuta, mentre faceva scorrere un tubo di gomma sul suo corpo lavando via le macchie di sudore prima di indossare l’uniforme scolastica. 

Theo si fermò accidentalmente e guardò Wayo con un sentimento difficile da descrivere: la parte superiore del corpo dell’uomo più anziano aveva muscoli che erano così belli e formavano un petto spesso, rivelando uno stretto solco nel mezzo come una persona che si era allenata molto.

L’addome era pulito, bianco, con muscoli marcati e ventre piatto, rivelando solchi lungo i suoi fianchi, facendo in modo che Theo dirigesse lo sguardo verso i pantaloni sportivi che lo fecero rimanere ipnotizzato fino a quando quasi dimenticò che la persona, il cui nome era tradotto come vento, poteva girarsi in qualsiasi momento e vederlo.

«Oh Nong Teo.»

La chiamata della persona di fronte a lui lo fece sussultare, quindi si comportò come se fosse solo di passaggio e non avesse spiato, anche se, in realtà, non sembrava così credibile.

«Ciao Phi.»

Theo sorrise a Wayo, sentendosi come un bambino scoperto a mangiare di nascosto uno spuntino proibito. In effetti, voleva andarsene, ma probabilmente non sarebbe stato educato.

«Quanto tempo è passato da quando ti ho visto? Dove stai andando?» Wayo urlò dall’altra parte dell’edificio.

«Oh, sono solo di passaggio Phi, vado nell’aula studio.»

Theo inventò scuse immediatamente perchè come poteva dirgli che lo stava osservando di nascosto da un po’? Theo sorrise ampiamente, cercando di diminuire il suo crescente imbarazzo.

«Dove? Posso accompagnarti?» Chiese Wayo, allungando la mano per chiudere il tubo che stava usando per lavarsi. Il giovane sembrò dirigersi verso l’edificio e Theo non riuscì a fare altro che mordersi il ​​labbro.

Wayo, che possedeva un corpo pieno di muscoli, sembrava una statua di una qualche divinità greca e si ergeva di fronte a lui senza aver indossato ancora la parte superiore dei suoi vestiti. Anche se la vista non era affatto male, Theo guardò oltre, il suo sorriso largo che mostrava i suoi bei denti. Dopo aver fatto scivolare lo sguardo sul corpo sexy del ragazzo, il giovane sentì che da un momento all’altro avrebbe potuto avere la febbre per il caldo che sentiva.

«Vado in biblioteca. Ci vediamo Phi.»

Theo rispose rapidamente, si voltò e scappò pensando che se avesse salito le scale dell’edificio, avrebbe dovuto incontrare Wayo poco distante. La distanza e la sua timidezza per essere stato sorpreso a guardare lo portarono a decidere di cercare un altro rifugio.

Quella volta, entrambe le gambe lo portarono in biblioteca pensando che Wayo, nelle condizioni in cui si trovava, con il corpo bagnato e senza vestiti, sicuramente non avrebbe potuto seguirlo lì.

**********

Theo scappò dal più grande e alla fine arrivò in biblioteca, prese il suo telefono e inviò un messaggio ad Akk, il quale rispose che non voleva raggiungerlo perché lui si sentiva troppo stanco. Non aveva voglia di salire le scale e nascondersi con lui.

Theo si strinse nelle spalle senza pensarci troppo e porse al bibliotecario la carta dello studente per entrare, come indicato dal protocollo, prima di recarsi a piedi attraverso un’area di lettura dove non c’era quasi nessuno, e si diresse verso l’angolo dove c’erano i libri thailandesi per stranieri.

La biblioteca era ancora più silenziosa non appena entrò nella sezione dei libri tailandesi per stranieri, perché in fondo alla biblioteca non passava quasi nessuno.

Ma la cosa migliore era che non c’era una sola telecamera di sorveglianza in quell’angolo. Sapeva che suo padre lo stava osservando, seguendo le sue orme e le sue abitudini studio. Theo non era stupido e non aveva intenzione di sedersi davanti alle telecamere di sorveglianza mentre studiava, perché altrimenti il padre avrebbe saputo che era pigro per lo studio.

«Hmmmm.»

Il ragazzo fece partire un video sul suo telefono, prese le sue cuffie sentendosi di buon umore dato che il posto era fresco grazie all’aria condizionata. L’ambiente tranquillo non era adatto per leggere un libro, piuttosto Theo cominciò a ricordare quella che era stata l’ultima serie vista. 

Quindi, invece di studiare, passò il tempo a guardare le sue serie preferite, ignorando completamente il mondo esterno.

Per un momento, il giovane riposò lo sguardo mentre la serie andava avanti con l’episodio successivo.

Theo sorrise maliziosamente tra sé guardando il libro Thai 101, dove aveva silenziosamente scritto l’ultima volta che era stato lì.

Non appena ci pensò, si alzò, prese il libro che cercava e aprì la pagina dove aveva scritto prima. Con l’altra mano si frugò in tasca per prendere un penna per poter continuare a scrivere da dove si era interrotto l’ultima volta, forse poteva usarlo come se fosse un diario.

«Che cosa!» Esclamò Theo scioccato quando arrivò alla pagina dove aveva scritto, rendendosi conto che c’era qualcos’altro scritto e infatti continuò sulla pagina successiva ma la calligrafia e il colore dell’inchiostro erano diversi. Theo borbottò qualcosa tra sé sorpreso.

«Ma chi… di chi è questa calligrafia?»

‘Scrivici sopra’

‘Il modo migliore per esercitarsi a scrivere è scrivere….’

‘Voglio usare il foglio di carta bianca alla fine del libro per trasmettere il mio pensiero per iscritto.’

‘Non c’è giusto o sbagliato, il libro mi chiede di scrivere, di usarlo e di recitare….’

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