EN OF LOVE MECHANICS 2 – CAPITOLO 12

-Mark Masa – 

Vee era nell’auditorium centrale già da mattina presto. Io ero li con Thewphai, che in quel momento teneva ogni cosa per Vee, come il suo maglione, il portafogli e il telefono. Il clima al momento era piuttosto freddo, ma sentivo Vee lamentarsi spesso del fatto che dentro faceva ancora più freddo. I suoi genitori non erano ancora arrivati perché la sua cerimonia iniziava a mezzogiorno, e in più non abitavano così lontano, quindi probabilmente non sarebbero arrivati fino a poco prima dell’ora prevista.

L’atmosfera che si respirava all’interno, in attesa di ricevere i laureandi, era molto entusiasmante. C’erano molti genitori e familiari che aspettavano coloro che si trovavano dentro. C’erano molti amici e parenti che desideravano vedere i laureati con i loro abiti e i loro certificati di laurea. Io ero uno di loro. Non ero un suo parente, né suo fratello, ma aveva detto che facevo parte della sua famiglia.

Guardavo il bouquet in mano e sorridevo. Una volta chiesi a P’Vee cosa avrebbe voluto quando si sarebbe laureato, ma non mi rispose. Beh, va bene, lo aveva fatto, ma rispondere in quel modo non mi aveva permesso di capire nulla. Così lo chiesi a Kampan e lui mi ordinò dei fiori, e quello che mi regalò fu un bellissimo mazzo di fiori enorme. Non avevo mai regalato fiori a P’Vee, nemmeno rose a San Valentino. Non ne avevo mai ricevuti da lui perché mi sembrava imbarazzante. Ma quando si trattava di queste cose, i miei sentimenti d’amore e di felicità per lui erano molto di più di quelli legati alla mia timidezza.

Rrrrrrr

Era un suono di un telefono che squillava, però non era il mio. Apparteneva alla persona che me lo aveva consegnato da quella mattina. Mi distolse dai miei pensieri, e invece mi fece guardare in basso per vedere chi mi stava chiamando. Era la mamma di P’Vee.

“Pronto, mamma.”

[ Mark, dove sei? Mamma e papà si trovano all’entrata principale. ]

“Aspettate un momento e verrò io da voi.” Dissi. Il motivo per cui ero andato da loro era che era molto più facile rispetto al farmi cercare. 

Mi avvicinai per andare incontro ai genitori di P’Vee, non fu difficile raggiungerli perché suo padre sembrava uno famoso. Non che cercasse di vestirsi in maniera così vistosa, indossava solo una normale camicia elegante. Era una cosa che non avevo mai visto prima d’ora. Aveva anche i capelli raccolti, e non l’avevo mai visto così bello fino a quel momento. Inoltre, la mamma era davvero bellissima. Avevano un aspetto così curato, che molte persone si giravano a guardarli. Non era così strano, e non era nemmeno strano che P’Vee fosse così bello e affascinante quanto lui.

“Perché hai così tante cose in mano?” Parlò il padre di Vee mentre camminava per togliermi la camicia a maniche lunghe del figlio dalle mani.

“Ciao.”

“Com’è affascinante signore.” Thewpai disse.

“Lui è il nong che farà le foto a P’Vee, il suo nome è Thewpai.”

“Salve. Potete chiamarmi Thewpai.” Il ragazzo alzò le mani per porgere rispetto agli adulti, ricevendo in cambio la loro approvazione. Poco dopo chiese se poteva scattare una foto a noi tre.

“Non abbiamo mai fatto una foto con nostro figlio Mark.” Disse la mamma prima di afferrare un braccio con il marito e di avvicinarlo, mentre l’altro braccio si agganciava al mio.

“Anche tu sei davvero una parte della famiglia di P’Vee.”

“Sei carino, guarda come sorride verso P’ Mark.”

“Il padre di Vee è davvero affascinante.”

“Anche la mamma è bella.”

“Guarda P’Vee, è molto bello.”

“Se P’Vee e P’ Mark avranno dei figli insieme, oie!”

“Sono entrambi uomini.”

“È passato molto tempo da quando le persone urlavano per te in questo modo.” Disse la donna sorridendo, mentre il marito sospirò.

“Lasciali urlare.” Disse il padre di Vee, come se non ne fosse molto contento.

“A papà non piace interessare agli altri, diventa timido.” replicò lei.

“Cosa? Io no.” Rispose papà, ma doveva essere il modo in cui la mamma glielo disse, perché stava arrossendo.

Aspettavo P’Vee fuori con i suoi genitori, molte persone continuavano a guardarsi intorno e gli studenti parlavano ancora di noi. Continuavano a guardare, semplicemente perché non avevano il coraggio di avvicinarsi. I miei genitori non erano venuti, ma avevano già parlato con P’Vee. Avevo già detto a P’Vee che era sul punto di diventare figlio di mio padre.

“P’Yoo?” Chiesi.

“Più tardi, nel pomeriggio, riceverà la sua laurea. La facoltà di Vee uscirà alle 15 e quella di Yoo sarà alle 16.”

“Oh giusto, dimenticavo che P’Yoo ha detto che sarebbe venuto nel tardo pomeriggio.” Dissi.

Il tempo di attesa per l’uscita delle persone all’interno sembrava non finire mai, ma poi passò in fretta quando li vidi uscire in modo ordinato, con i loro abiti ben curati. Mi ero avvicinato per stare vicino al corrimano, gremito di persone, ma cercai comunque di raggiungere P’Vee, e fui fortunato perché la sua fila si trovava per caso vicino al corrimano.

“Mark.” Mi chiamò P’Vee, così gli mandai un sorriso prima di passargli velocemente il telefono mentre lui mi rispose con un sorriso.

“Le foto per il momento sono molto belle Phì.” Disse Thew, guardando la sua macchina fotografica.

“Devi seguirmi dappertutto?” Gli chiesi dopo.

“Sì, mi avete assunto per fare delle foto.”

“Sei stato assunto per fare foto a P’Vee, non a me.” Risposi.

“Bene, allora inizierò a dare la caccia a P’Vee.” Disse prima di camminare velocemente e di sparire verso il retro dove si trovava il gruppo, i quali potevano essere dovunque.

Ero poi tornato da mamma e papà, aspettando P’Vee. Dopo un po’ vedemmo il bel ragazzo che camminava, sospettando che fosse seguito da Thew. Attorno a lui vi erano un sacco di persone che guardavano, perché sì, era molto bello. Aveva un sacco di fiorellini, compresi i mazzi di fiori, il che dimostrava che doveva aver incontrato molte persone prima di arrivare li.

“Ciao.”

“Hai portato rispetto al figlio dei monaci, quelli sembrano molto pesanti.” Disse la mamma prima di andare ad aiutarlo. Mi ero anche avvicinato a lui con un mazzo di fiori in mano. Lui mi guardò con le sopracciglia alzate, l’angolo della bocca che si contorceva, sorridendo come se fosse soddisfatto del mio modo attuale di agire. Si era comportato in modo goffo, prima di diventare timido.

“Dammelo qui.” Disse prima di allungare il braccio verso di me.

“Congratulazioni.” Gli dissi prima di infilargli il grande mazzo di fiori tra le braccia. P’Vee sorrise prima di guardare verso il basso.

“In realtà volevo abbracciare una persona, non questa foresta.” Non lo disse con voce bassa, ma neanche a voce troppo alta, ma i suoi genitori lo sentirono e sua madre cominciò a ridere mentre suo padre…

“Fammi uscire di qui, la gente mi sta fissando.” Disse, guardando da sinistra a destra.

“Che succede? E’ per via di un bell’uomo.” chiese P’Vee, camminando e fermandosi davanti a suo padre.

“Un bell’uomo? Tuo padre?” Rispose papà.

“É mio padre?”

“Ma guardate con che tono si parlano, questo padre e questo figlio.”

“Mi ha preso in giro per primo.” Papà si voltò a dire alla mamma come se si fosse offeso per quello che aveva detto, ma in realtà era solo petulante nei suoi confronti.

“Sono molto simili.” Mi disse Thew.

“Sì, è molto simile a P’Vee.” Risposi, e il ragazzo più giovane annuì di comune accordo.

Le foto erano state scattate per conservarle come ricordi. L’atmosfera e le emozioni in quel momento potevano essere menzionate di nuovo quando avremmo guardato le foto che venivano salvate. Mamma e papà camminavano insieme, seguendo me e P’Vee mentre li accompagnavamo alla macchina che era parcheggiata dietro alla nostra. Thew stava fotografando praticamente tutti i movimenti di P’Vee e di suo padre.

“Per quanto l’hai assunto? Perché non la smette di scattare foto?” Chiese papà.

“Non è stato assunto.”

“È venuto da solo?”

” Er.” Rispose P’Vee e papà si voltò a guardare Thewpai. Il ragazzino ci sorrise come se non stessimo solo spettegolando su di lui, anche se aveva sentito quello che diceva papà.

“Se si tratta di P’Vee e P’Mark, allora sono più che disposto.” Rispose Thew.

“Grazie mille, figliolo, dovresti venire a mangiare a casa nostra.”

“Grazie mamma.”

“E’ la mia di madre.” P’Vee si voltò verso di lui.

“Sì, non guardare troppo, è mia moglie.” Disse papà prima di farle scivolare il braccio intorno a lei e di trascinarla dolcemente. Thew quasi svenne nel momento in cui lo definì dolce. Altri avrebbero potuto vederlo come una cosa dolce il fatto che un bell’uomo lo faccia nel modo giusto? Ma non io e la mamma, perché quello che P’Vee e papà stavano facendo in quel momento era perché erano irritati e possessivi.

Dolce? Era più di questo.

“Vee.” Una voce dolce e chiara chiamò P’Vee, prima che arrivassimo al parcheggio. Era come se il tempo si fosse fermato. Molte persone si erano fermate a causa della persona che stava chiamato P’Vee, una persona che avevo sperato che non lo trovasse.

“Ploy…”

“Aspettate un attimo, vorrei fare una foto con Vee ” La bella ragazza si voltò per dirlo ai suoi parenti. La piccola si dirigeva verso di noi, ma P’Vee mi guardava, così come i suoi genitori. Loro non dissero nulla, però guardavano confusi la persona che si stava avvicinando, poi di nuovo verso di me, come se si aspettassero una risposta. Ma cosa avrei dovuto dire? Ero io che dicevo di non pensarci troppo.

“Questa persona….”

“Chi è questa Mark?”Mi chiese la mamma.

“Calmati.” Disse il papà di Vee, prima di tirarle il braccio dolcemente.

“Papà, Mamma, salve. Vorrei venire a fare una foto con Vee.” Ploy disse dopo aver alzato le mani per porgerle rispetto. Entrambe sembravano ancora confuse, ma papà annuì, come per la mamma, si capiva che non era affatto contenta.

“Se Mark non si oppone, allora devi sbrigarti a scattarla, perché la zia ha fretta, dato che devo andare ad aspettare P’Yoo.” Mamma doveva essere molto insoddisfatta.

“Certo.” Disse Ploy prima di avvicinarsi a P’Vee.

“Mark.” La persona a cui era stato chiesto di scattare una foto si voltò a guardarmi come se stesse aspettando che entrassi anch’io.

“Eh?”

“Vieni a fare una foto con me.”

“Se vuoi scattare la foto, allora sbrigati a scattarla. Vai Vee.” Papà disse, prima che i suoi occhi acuti si rivolgessero a me, il mio corpo si irrigidì quando vidi quello sguardo. ‘Lasciamo che se la risolva da solo’ mi dissero i suoi occhi.

P’Vee era ancora immobile, lasciando che Ploy si spostasse per mettersi accanto a lui, ma lo spazio tra loro era piuttosto ampio. Entrambi continuavano a sorridere alla telecamera. Molte persone si guardarono intorno mentre parlavano di quell’avvenimento attuale. Di certo parlavano di quella bella e affascinante coppia, che una volta erano amati molto e che ora potevano essere ancora amici, il che non era strano. Ma chissà quanto dolore era stato causato prima che si lasciassero? E poi, quanto entrambi hanno sofferto dopo. Vedendo ciò non mi sentivo offeso, capivo che era davvero inevitabile.

“Grazie di tutto Vee.” Disse Ploy.

“Si’.”

“Anche papà e mamma.” Disse prima di portare rispetto, che loro accettarono.

“Bene, allora proseguiamo per la nostra strada, i tuoi genitori ti stanno aspettando.” Disse papà facendo un sorriso.

“Sì. Ehm, Nong Mark.” Ploy pronunciò il mio nome prima di voltarsi.

“Sì?”

“Per favore, prenditi cura di Vee.” I suoi occhi non mostravano alcun risentimento o sarcasmo. C’era solo senso di colpa e preoccupazione verso P’Vee. Mi fece capire che lei lo amava ancora, che era ancora preoccupata per lui, ma che non era in grado di stare al posto in cui mi trovavo io in quel momento, che non spettava più a lei vegliare su P’Vee.

“Sì, ho capito. Congratulazioni anche per la laurea.” Dissi, e sorrise prima di girarsi per andarsene, salutando definitivamente. In realtà il rapporto tra P’Vee e P’Ploy non era finito nel modo in cui P’Vee avrebbe voluto, ed era più travolgente di quanto volessi, ma per questo motivo, ora era molto chiaro.

“Che cos’è? Vuoi farti fotografare insieme al tuo nuovo fidanzato e alla tua ex?” Thew disse guardando P’Vee come se fosse arrabbiato.

“Ho semplicemente fatto una foto con Ploy perché una volta ci conoscevamo.” Disse P’Vee. In passato disse che volevano rimanere amici l’uno con l’altro, ma ora quello che restava era solo una semplice conoscente, qualcuno che un tempo conosceva?

“Sei troppo esagerato Vee.” Disse papà, criticando P’Vee prima di andarsene. La mamma lo seguì dietro r lo guardò sconvolta senza dire nulla.

“Sei arrabbiato con me come loro?” Il bel ragazzo si avvicinò a me e mi domandò seriamente.

“No.”

“Sei ferito o infelice?”

“No. Penso che sia chiaro, anche se sembra un po’ strano come ha detto Thew.” Risposi di nuovo.

“Volevo che anche tu fossi presente. Non avevo paura di essere scosso da lei, avevo solo paura che tu fossi dispiaciuto, come se non stessimo insieme e poi andassi a rifletterci troppo.” Disse P’Vee.

“Sì, lo so ” risposi.

“Grazie.” Mi disse sorridendo.

“E’ solo una cosetta.” Si’, proprio quella cosetta che riguardava la sua ex. Praram una volta mi disse che un ex era semplicemente questo, solo un ex. Se li amavano ancora, allora perché avrebbero dovuto stare con noi? Ma era il caso di Praram e P’Neua perché P’Neua aveva rotto con la sua ex da molto tempo. Ma nel mio caso, era come se glielo avessi strappato via.

“Smettila di preoccuparti così tanto.” Disse P’Vee.

“Già…” Ma come poteva pretendere che facessi una cosa del genere quando non avevo mai costretto P’Vee a fare una scelta? Avevano deciso da soli in quel periodo. Non avrei mai pensato che avrebbe scelto me, anche dopo che Ploy aveva fatto quello che aveva fatto in quel modo, eppure P’Vee l’amava ancora molto.

“Ti amo ora, sei il solo che amo.” P’Vee disse dolcemente, ribadendo i suoi stessi sentimenti, il che rassicurava anche i miei. Era sorprendente come bastavano poche parole per liberarmi di tutte le ansie. Anch’io lo amavo molto.

Ritornammo alla facoltà e P’Vee aveva la necessità di scattare foto con persone diverse. Non mi allontanai troppo dai genitori, perché volevo prendermi cura di loro più di lui. Era passato molto tempo da quando P’Vee era arrivato, ma era ancora come il principe della facoltà. Ovunque camminava, c’erano amici e persone che volevano scattare una foto con lui. Non era diverso da P’Bar e dagli altri del suo gruppo. Facevano capire alla gente che, anche se quel gruppo era ristretto, era conosciuto da tutti.

“Lo conoscono in molti.” Disse papà.

“Tuo figlio era la luna della facoltà.” Disse la mamma sorridendo a papà, che sospirò.

“Bello? Non è poi così bello.”

“Ma tutti dicono che ti assomiglia molto.” Rispose la mamma, facendolo sospirare di nuovo.

“Mark, cos’hai da dire?”

“Eh?”

“Vee è bello?” Chiese papà.

“Tu sei più bello, papà.”

“Ho sentito.” Disse P’Vee mentre veniva verso di noi.

“Hai finito?” Gli chiesi ancora.

“Sono troppo pigro, possono venire qui a cercarmi.”

“Esatto, dobbiamo aspettare P’Yoo.” Disse la mamma, guardando il suo orologio.

“Quando arriverà? O dobbiamo andare ad aspettarlo alla sua facoltà?” Chiese P’Vee.

“Ha detto che verrà qui.” Rispose papà.

“Perché sta venendo qui?” Borbottò P’Vee tranquillamente.

“Hai paura che tuo fratello venga a competere per la sua bellezza?” Mamma chiese sorridendo.

“Va tutto bene, papà l’ha già presa.” Disse.

“Sono così stanco dei vecchi che si rifiutano di riconoscere di essere vecchi.” Rispose P’Vee.

“Oh, dici che sono vecchio?”

“Basta litigare, ti farai venire mal di gola.” Disse P’Vee, la sua bella mano indicò la bottiglia della bevanda che avevo in mano e così gliela tirai fuori, ma lui non la prese per bere da solo, invece, si chinò e la bevve dalla mia mano.

Click!

“Oh! Il mio cuore. Volevo scattare una foto a caso, ma questa è davvero un’ altra cosa.” P’Tee si avvicinò parlando con P’Vee.

“Sì, il gruppo ha dovuto praticamente supplicare solo per tenergli il braccio.” P’Li continuò.

“Beh, tu non sei il suo ragazzo.” P’Pan disse.

“Voglio roteare gli occhi, non hai paura di offendere il resto della facoltà?”

“Di solito non ho mai paura.” Disse P’Vee rivolgendosi ai suoi amici.

“In passato non sei mai stato così dolce.”

“Oggi faccio anche più di questo.” Rispose P’Vee.

“Hai dimenticato che va a controllare il suo nong ogni giorno?” Disse P’Kla.

“Siete venuti qui solo per accalcarvi intorno a me?”

“No, vorrei solo fare una foto con quella bella persona.” Disse P’Li.

“Falla.” Disse P’Vee prima di andare dai suoi amici.

“Non tu.”

“Tuo padre.”

“Fai una foto con noi, anche la mamma.” Disse P’Pond, girandosi a guardare i genitori di P’Vee che facero una faccia implorante. Di solito, papà si sarebbe rifiutato, ma questa volta si era alzato.

” Quella persona non è per niente bella, andate via.” Disse papà riguardo P’Vee, facendo ridere tutti, mentre si muovevano per scattare le foto, lasciando me e P’Vee da soli.

“Sei stanco?”

“Non molto.” Risposi. In realtà, non ero per niente stanco.

” Aspetto che arrivi Yoo, poi oggi vado a casa a dormire.”

“Sì.”

“Anche tu verrai a stare a casa mia ” Disse P’Vee.

P’Yoo era venuto a cercare i suoi genitori quando era quasi sera. Una volta arrivato, iniziai ad osservarli. Non erano solo i loro bei volti, ma il carisma dei quattro messi insieme. C’era ferocia, ma il fascino di papà, la fiducia in se stessi e l’individualità di P’Yoo, e il tepore e la bellezza in ogni parte di P’Vee e completavano tutto questo con la gentilezza e il sorriso della mamma.

Era una combinazione rara da trovare.

“Mark, fai una foto con me.” Mi chiamò P’Yoo, così andai da lui.

“Congratulazioni P’Yoo.” Dissi, ma P’Yoo non sembrava che prestasse attenzione a completare la sua laurea. Non era diverso da P’Vee, che si comportava come se quel giorno fosse solo un’altra fase della vita da superare.

“Perché vuoi una foto? Perché non con me?” Disse P’Vee, camminando e infilandosi in mezzo.

“Sparisci, stronzo di un fratellino. Non credere che non sappia che sei andato a fare una foto con la tua ex moglie.” P’Yoo lo rimproverò.

“In quel momento c’era anche Mark.”

“Mark stava lì a guardare, quindi ora puoi anche stare tu lì a guardare.” Disse P’Yoo, indicando l’altra direzione, prima di afferrarmi il braccio e tirarmi più vicino.

“Che tu sia maledetto. Non era nemmeno permessa una foto da solo con Bar.” Brontolò P’Vee.

“Il tuo fratellone vale più di dieci Bar messi insieme.” Disse P’Yoo, facendomi ridere e camminare per stare in piedi accanto a lui. Facemmo qualche foto insieme, poi anche P’Vee saltò su e fece anche lui delle foto con noi.

Arrivai a casa di P’Vee dopo che tutto era finito. Non era stato un granché, solo una cena insieme. P’Vee mi sussurrò che quello era una cena per far si che tutti finalmente stessero insieme. Di solito raramente P’Vee tornava a casa, perché stava con me e P’Yoo non mangiava spesso con i suoi genitori. Non era insolito che la mamma invitasse spesso gli altri a venire a mangiare. 

“Sono stanco, papà. Finito di mangiare, vado a letto.” Disse P’Yoo.

“Perché dovresti essere stanco? Tuo fratello si è dovuto alzare molto prima e non si è lamentato.” Rispose papà.

“Questo perché ha qualcuno che si prende cura di lui, ma io no.” Disse P’Yoo guardandomi, facendomi arrossire.

“Smettila di guardarlo, Ai’Yoo. Vai e trovatelo da solo.” Disse P’Vee.

“Come lo trovo?”

“Vee non ha più bisogno di cercarlo.” Disse la mamma, facendo lamentare P’Vee.

“Mummmm.”

“Non c’è bisogno di supplicarmi, sono ancora arrabbiata per quella faccenda di Ploy che non sembra ancora essere sparita.” Continuò la mamma.

“Papà, perché tua moglie è così imbronciata? Nemmeno mia moglie tiene il broncio.” Disse P’Vee a suo padre.

“Questa è una questione in cui non voglio immischiarmi.” Rispose papà, continuando a mangiare.

“Mark?” P’Vee si voltò verso di me come se stesse implorando, ma io gli risposi con un sorriso.

“Sono nella squadra di mamma.”

“Oh! Yoo?”

“Sono della squadra di Nong Mark.”

” Se è così, allora sono da solo.” Disse lui, rivolgendosi a me e facendomi sospirare.

“Che bambino.” replicai, facendo ridere i genitori.

“Mi prendono in giro.” Disse P’Vee.

“Quello che ha detto la mamma non è vero?” Gli domandai.

“E’ vero, mi dispiace.” Disse P’Vee che sembrava stesse giocando, ma le sue scuse sembravano vere perché i suoi occhi erano seri, non c’era giocosità come indicava il suo tono.

“Beh, non lo nega.” Disse P’Yoo.

“Beh, mi sto riconciliando con mia moglie e visto che non ce l’hai, allora continua a mangiare.”

“Una giornata così bella, eppure non riuscite ancora a parlarvi bene, mi gira la testa.” Disse la mamma scuotendo la testa.

“E’ solo un giorno, mamma.” replicò P’Vee.

“Sì.” P’Yoo annuì anche lui.

“Com’è possibile che sia solo un giorno? Forse per te è solo un giorno, ma per i tuoi genitori non lo è. È il nostro orgoglio più grande vedere che vi laureate e terminate in questo modo.” Disse la mamma.

“Sì, vi ho mandato io a studiare.” Disse papà.

“Grazie.” risposero i fratelli nello stesso momento.

“Oh, non importa. Mamma aspetterà e sarà felice quando sarà il giorno di Nong Mark, perché sarà più bello.” Disse la mamma rivolgendosi a me.

“Sì, mamma.” Le risposi sorridendo.

“Abbiamo finito di mangiare per oggi, quindi andremo a letto, ma domani mamma cucinerà, cosa vorresti mangiare?”

“Una zuppa di verdure?” Le chiesi.

“Con tofu e carne di maiale tritata?”

“Sì.”

“Pensi che io e te siamo comunque i figli di mamma?” Chiese P’Yoo.

“È perché Mark è mia moglie.” Rispose P’Vee.

“E’ un rapporto di parentela?” Chiesi ancora.

“Oh! Bene, se tu sei il dolce bimbo di mamma, ma sei anche mia moglie e quindi, sommando tutto, anche io sono il dolce bimbo di mamma. Perciò, da qualsiasi parte la guardiamo, siamo entrambi i dolci bimbi di mamma.” Disse P’Vee.

“Che sciocchezze assurde ” borbottò papà, prima di mettere giù il cucchiaio.

“Non hai detto che era un giorno importante? Vai già a letto?” Chiese P’Yoo.

“Vuoi che tagli la torta? Un taglio di capelli? Hai intenzione di comandarmi a bacchetta?” Chiese papà.

“Papà!”

“Sosterrai il fatto che ti è piaciuto studiare?” domandò papà.

“Beh, non mi è piaciuto, ma non discuto.” Disse P’Vee.

“Mi rispondi così anche se non ne sei consapevole.” Rispose papà.

“Basta così. Porta il tuo nong a letto.” Disse la mamma.

“Mamma, mi sono laureato.” Prima di andarsene, P’Vee si avvicinò a sua madre per farla sorridere.

“Sei stato davvero bravo.” Disse la mamma, aprendo le braccia per abbracciare suo figlio.

“Mia moglie.” Disse papà, ma non fece altro se non abbracciare sia la mamma che P’Vee insieme.

“E io?”

“Sei troppo immaturo per continuare a provvedere a te stesso.” Replicò P’Vee.

“Il mio viso ti assomiglia.” Disse P’Yoo prima di baciare le guance di sua madre. Per quanto riguardava me, non potevo andarmene senza scattare una foto di quel momento per salvarmi. Poteva non essere su una macchina fotografica costosa, dato che era solo un telefonino, ma era abbastanza nitida da catturare i dettagli della foto.

“È davvero bella.” Dissi sorridendo alla mamma, mentre papà mi mandò un sorriso.

“Mandala anche nel gruppo della nostra famiglia su LINE.” Disse la mamma e, anche se non me l’avesse detto lei, l’avrei mandata comunque, perché ero in quel gruppo.

Il gruppo della famiglia di P’Vee.

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