DARK BLUE KISS – SPECIALE 2

Un capitolo molto speciale – Buon compleanno

[Sun x Mork]

«Scusami, devo portare a casa il mio ragazzo.» Sun tirò su Mork e pronunciò quelle parole per far capire chiaramente come stavano le cose alla bella ragazza, dato che sembrava confusa sulla loro relazione, e le parole di Sun le fecero capire perfettamente la situazione.

«Ah ok.»

Sembrava imbarazzata e si sforzò di sorridere, ma Sun era troppo frustrato per ricambiare il sorriso, anche se di solito era educato. Non voleva essere gentile con chi ci provava con il suo ragazzo.

Sun accompagnò Mork, che era così ubriaco da non riuscire a camminare dritto, alla sua macchina. Mork non disse nulla, sapeva di aver sbagliato. Se si fosse lamentato Sun lo avrebbe sicuramente sgridato fino a quando non si sarebbe ubriacato di nuovo per aver ascoltato Sun.

«Sun.»

«Beh, ne parliamo a casa.»

Sun tagliò corto come per dirgli di stare zitto. Accompagnò Mork alla sua macchina, aprì la portiera, fece sedere Mork sul sedile del passeggero e sospirò.

Il suo ragazzo si era davvero ubriacato quella sera!

************

A casa di Sun e Rain

Mork aveva dormito per tutto il viaggio e si era svegliato solo quando erano arrivati a casa. Non era passata un’ora piena, ma quella dormita lo fece sentire meglio e abbastanza sobrio da percepire l’intento omicida di Sun.

Sun sostenne Mork, portandolo all’interno della casa, sembrando preoccupato come sempre, ma il suo bel viso rimase inespressivo. Sun non proferì parola. In quel silenzio, Mork non sapeva cosa dire, sapendo di aver fatto “molte cose sbagliate”. Aveva bevuto troppo e aveva parlato con quella ragazza, quella situazione era fuori dal suo controllo.

Sapeva che Sun era geloso e arrabbiato con lui.

Mork guardò l’orologio. Era quasi l’una di notte. Era il suo compleanno, ma Sun era arrabbiato con lui. Non avrebbe più ricevuto gli auguri di Sun.

Mork non poteva incolpare nessuno tranne se stesso.

Perché le cose sono andate in questo modo?!

Mork pensò, mentre entrava silenziosamente in camera da letto Sun continuava a non dire una parola e stava per andare a farsi una doccia. La freddezza di Sun fece sentire Mork così a disagio che non ce la fece più.

Sun era così arrabbiato da aver dimenticato che era il suo compleanno?!

«Sun.» Mork decise di chiamarlo.

Mork non era il tipo che pensava troppo o aveva bisogno di essere coccolato, ma era ubriaco e loro avevano già pianificato come passare il compleanno, quindi si sentì triste quando Sun lo trattò così freddamente. Sun avrebbe dovuto sapere che Mork non intendeva renderlo geloso e che Mork aveva solo Sun nel suo cuore.

Sun si voltò per affrontarlo.

«Sei arrabbiato con me?» Mork chiese schiettamente.

«Tu cosa pensi?»

«Ma… è il mio compleanno!»

«Quindi hai il diritto di fare qualsiasi cosa?» Sun incrociò le braccia, guardando torvo il festeggiato: «Puoi ubriacarti e provarci con una ragazza, vero?»

«Non sto dicendo che avrei potuto fare qualsiasi cosa e farla franca, non volevo nemmeno che accadesse.»

«O si?…»

Il modo in cui Sun lo disse con una voce così fredda e un’espressione spaventosamente fredda fece capire a Mork che Sun era arrabbiato ma stava cercando di reprimerlo. Mork potè solo sospirare.

Anche così, Mork sapeva di aver sbagliato, quindi doveva essere lui a cercare di riconciliarsi con Sun.

«Mi dispiace, ma non volevo essere così ubriaco, e quella ragazza… è stata lei che si è avvicinata a me.»

Inoltre, Mork scelse di essere gentile, il che era raro, si avvicinò e avvolse le braccia intorno al collo di Sun, lasciando senza parole la persona frustrata.

Sun guardò in basso per incontrare il suo sguardo. I suoi occhi arrabbiati vacillarono facendo capire a Mork che Sun si stava arrendendo a lui.

Gli angoli della bocca di Mork si sollevarono malvagiamente

«Tu, furba volpe…» L’azione di Mork si adattava perfettamente a quel paragone.

«Smettila di comportarti in modo carino.»

Quando avevano iniziato a frequentarsi, Mork era così innocente e non aveva filtri. Anche adesso… chi non era vicino a Mork, non avrebbe mai saputo che Mork nascondeva il suo lato pericoloso e poteva essere incredibilmente cattivo. Guardandolo in quel momento, era una volpe astuta!

«Volevo dire…» Mork si comportava ancora in modo innocente. «Non volevo ubriacarmi così tanto. Abbiamo continuato a sfidarci e mi hanno quasi messo il bicchiere in bocca. Non potevo rifiutarli perché era passato un po’ di tempo. E quella ragazza mi ha parlato per prima. Avevamo parlato solo per poco quando sei arrivato.»

«Stai dicendo che ti ho interrotto?»

«Non è quello.»

«O ti penti di non aver ricevuto il suo numero?»

«Perché dovrei pentirmene? Sei venuto ad aiutarmi. Non volevo parlarle.»

«Stai inventando una scusa.»

«Sto dicendo la verità. Non essere arrabbiato con me… per favore.» Poteva fose essere l’alcol o Mork voleva davvero che Sun smettesse di essere arrabbiato. Ecco perché si comportava in modo più carino di prima, completamente diverso da com’era il primo giorno in cui si erano incontrati. «Non mi dici buon compleanno? Volevo che tu fossi il primo a darmi gli auguri.»

Guarda come ti comporti in modo carino… Quando hai imparato a farlo?!

Pensò Sun mentre fissava Mork, voleva divorarlo.

«Sei ubriaco. Fatti una doccia così andiamo a letto.»

«Sono ubriaco. Aiutami a farmi una doccia, allora.» Che volpe birichina… pensò Sun, oltre all’intenzione di punire Mork più tardi. Mork lo stava seducendo come un matto. Se Sun avesse giocato con il ragazzo ubriaco tutta la notte, il mattino dopo non sarebbero stati in grado di fare l’offerta al monaco. Mork non poteva biasimarlo.

«No?»

«Sei sempre così quando sei ubriaco?» Sun non poteva fare a meno di sorridere

Mork poteva essere carino a volte, ma mai fino a quel punto.

«Non ti piace?» chiese Mork, con occhi lucidi «Io sono così solo…con te.»

Sun non rispose e trascinò Mork in bagno.

«Sun!» Mork gridò allarmato.

«Non avevi detto che volevi che ti aiutassi a fare la doccia?» domandò Sun dopo aver portato Mork in bagno.

La persona che lo eccitava sembra scioccata. Come poteva non esserlo quando Sun improvvisamente aveva cambiato idea in quel modo…? Sun era imbronciato fino a poco prima. Perché aveva iniziato improvvisamente a sorridere maliziosamente e sembrava così soddisfatto? Mork non era sicuro di aver preso la decisione giusta o sbagliata di sedurre Sun.

Era come se si fosse scavato la fossa da solo!

«Io penso che…»

«È troppo tardi per cambiare idea.»

Sun si avvicinò, facendo indietreggiare Mork e sbattere contro il lavandino dietro di lui. Sun lo sollevò, lo mise su di esso e premendo il suo stesso corpo vicino a Mork in una frazione di secondo, Mork guardò il suo amante con paura. Quella notte… quanto sarebbe stata dura la sua punizione?

«Voglio che ti ubriachi più spesso adesso se ti renderà bravo a sedurmi in questo modo.»

Sun premette il suo corpo vicino a Mork e lo baciò, senza perdere un secondo. Quel bacio non era per nulla dolce. Era così intimo, irruento ed esigente come se Sun l’avesse aspettato così a lungo… Il tocco ardente pieno di desiderio fece ansimare Mork mentre cercava di pensare con chiarezza, ma Sun non glielo permetteva. Non stava solo baciando Mork, ma stava anche facendo qualcos’altro.

Sun teneva stretto Mork con un braccio in modo che non potesse sfuggire o respingere quel desiderio. L’altra mano attaccò e accarezzò la pelle di Mork, facendo sentire il suo corpo caldo dappertutto.

«Sun…»

Mork chiamò il nome del suo amante quando Sun si allontanò. Non sapeva quanto ancora fosse ubriaco durante il bacio con Sun, ma aveva ricambiato inconsciamente e avvolto le braccia intorno al suo collo. Le uniche cose che sapeva di volere erano che Sun fosse suo e che lui fosse di Sun.

«Buon compleanno.» Sun sussurrò con voce roca e profonda, premette di nuovo le sue labbra su quelle morbide e umide di Mork, e il suo amante ricambiò il bacio con lo stesso amore e desiderio.

«Hai fatto il cattivo stasera, quindi devi essere  punito.» sussurrò ancora Sun mentre abbassava le labbra sul collo del ragazzo più giovane, le mani cercavano di sbottonare la camicia di Mork 

«Hm… Come?» Mork balbettò.

«Devi farti perdonare.»

«Smettila di essere così furbo. È solo una scusa.»

«Lo farai o no?» Sun alzò lo sguardo, facendo pressione sul colpevole. Mork non provava neppure a respingerlo perché aveva già lasciato fare a Sun quello che voleva, ma la parola “punire”, lo spaventava un po’.

E se Sun non lo avesse lasciato dormire e lo avesse attaccato tutta la notte?

Non sarebbero morti di sfinimento?!

«Cosa vuoi che faccia?»

«Starai sopra.»

«Io… Eh?…»

Mork era così sbalordito che aveva dimenticato di essere ubriaco. Non era che non avessero fatto sesso nell’ultimo anno… In realtà l’avevano fatto un sacco di volte, ma Sun non glielo aveva mai chiesto, sapendo che Mork aveva già ceduto così tanto a lui. Sun di solito prendeva il comando e Mork a volte gli dava una mano.

Ma cos’era quello…? Perché Sun era così esigente quella sera?!

«Proviamo qualcosa di nuovo.» insistette Sun. «È noioso fare ripetutamente la stessa cosa.»

«Ma di cosa stai parlando?»

Mork era così imbarazzato che non sapeva cosa fare. Quella era l’unica cosa che poteva fargli perdere la calma e non riuscire a mantenere il controllo.

«Come se non l’avessi mai fatto.» Sun sorrise affettuosamente. Vedendo Mork in quel modo Sun voleva infastidirlo più che mai. Era bello perché faceva sentire Sun come quando avevano appena iniziato a frequentarsi.

«Ma non sono mai stato il Top prima.»

«Ti insegnerò. Non è difficile.»

«Ma… non hai detto che un bambino non dovrebbe salire sopra un adulto?»

«Non mi dispiace ora, e voglio davvero che questo bimbo stia su di me.»

«Sun! Sei furbo cavolo»

«Mi hai chiamato di nuovo vecchio.» Sun sorrise maliziosamente. «Devo ricordarti tutta la notte che non lo sono.»

«ARRRRRRRGH!»

Mork gridò ad alta voce perché Sun poteva contrattaccare qualunque cosa avesse detto. Inoltre, Sun era così furbo che una persona ubriaca come lui non poteva gestirlo. Peggio ancora… Sun non gli dava la possibilità di rispondere.

Perché le sue labbra erano di nuovo state interrotte dalla bocca di Sun. Quella notte, Sun non avrebbe permesso a Mork di rifiutare la sua richiesta… non importava cosa avrebbe dovuto fare!

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