DARK BLUE KISS – EPILOGO

L’amore… non ha etichette

Due settimane dopo
Blue Sky Cafè

La notizia della rissa al caffè era stata pubblicata sui giornali. Joey, Ton e l’intero gruppo erano stati perseguiti pubblicamente e severamente criticati su piattaforme popolari come Twitter per giorni mentre Sun aveva ricevuto simpatia dai cittadini.

Il Cafè era stato ricostruito in brevissimo tempo. Il clamore si era attenuato dopo una settimana e tutto era tornato alla normalità. I clienti andavano al caffè come al solito. Mentre Joey, Ton e i loro tirapiedi sarebbero rimasti in prigione per molti anni perché erano stati condannati anche per possesso di droga.

Quel giorno, la polizia, Pete e Kao erano arrivati sul posto nel momento critico perché Mork aveva chiamato Pete chiedendogli aiuto. Aveva chiamato Pete dato che aveva avuto quel tipo di scontro molte volte e l’amico doveva aver capito la sua situazione. Mork aveva chiesto a Pete di portare lì la polizia, temendo che la polizia non sarebbe arrivata abbastanza velocemente se li avesse chiamati Mork. Era stato fortunato che Pete e Kao fossero già diretti al caffè?

«Com’è eroico!»

Dopo che le cose si erano sistemate, i feriti erano stati curati e tutti avevano testimoniato, Rain aveva preso in giro Pete e Kao che erano sotto i riflettori senza un graffio. Quelli che avevano ricevuto complimenti facevano con orgoglio facce snob. Mork era piuttosto infastidito, ma poteva sentire la gentilezza di Pete e Kao. Il divario tra loro era minimo.

Dal momento che il bar era un disastro e sembrava che quei criminali non potessero risarcire il danno, Sun era piuttosto stressato. Aveva bisogno di avere un piano efficace in anticipo e prendere in considerazione la stipulazione di un’assicurazione. Era stato troppo negligente, ma chi avrebbe mai pensato che il suo caffè sarebbe stato distrutto due volte in un anno?

«Come va?»

Pete e Kao salutarono mentre entravano nel bar sabato pomeriggio. Erano lì per fare due chiacchiere e prendere un caffè, ancora dispiaciuti per Sun nonostante sapessero che la situazione era migliorata.

«Bene, la ristrutturazione è costata un rene.» Sun sorrise rassegnato.

«Stipulerà un’assicurazione.» disse Rain.

«Dovresti anche fare merito al tempio o cose del genere.» scherzò Pete.

«Ha ragione. Dovresti fare dei meriti o fare una cerimonia per liberarti dalla sfortuna, cose del genere.» Kao era d’accordo. Sun stava anche cercando di pensare all’incidente come un brutto colpo e sperare che d’allora in avanti accadessero solo cose buone.

«Giusto! E quel giorno era il compleanno di Mork. Che festa!» disse Rain.

«Sono quasi morto.» Il festeggiato scosse la testa.

Mork non riuscì a guardare i suoi genitori quando tornò a casa quel giorno. Li addolorava vedere Mork farsi male un giorno sì e l’altro pure, e si infuriavano quando Joey e Ton ne erano la causa. Avevano insistito con la polizia per fare di tutto per farla pagare a quei teppisti. Vedendo quanto fossero preoccupati i suoi genitori, Mork si sentì profondamente in colpa.

Mork aveva promesso ai suoi genitori che avrebbe cercato di stare lontano dalla violenza e di smettere di renderli preoccupati e ansiosi. Non stava cercando di accontentarli con la quella promessa, lo diceva sul serio.

Mork capì così bene l’avvertimento di Sun… Anche se non iniziava un combattimento, non era quello sbagliato e non voleva combattere, fintanto che le cose finivano con la violenza, sarebbe stata una guerra senza fine perché non si poteva mai avere idea di che tipo di persona fosse il nemico. Nel loro caso tutto era successo solo perché Ton aveva cercato di ottenere il numero di Manao, ma il problema si era trascinato finché non ne erano rimasti feriti tutti e il bar era diventato un disastro come se fosse stato bombardato.

Mork non voleva che la situazione si ripetesse e non voleva più vedere i suoi cari feriti o preoccupati.

«Dobbiamo dare credito a Pete e Kao per averci aiutato in tempo.» disse Sun sinceramente. Se Pete e Kao fossero arrivati con cinque minuti di ritardo, avrebbero potuto trovarli già picchiati a morte perché quei teppisti li volevano davvero morti. 

Sun poi si rivolse a Mork: «E devo anche dare credito a qualcuno per aver risolto il problema… abbastanza bene.»

«Devo migliorare me stesso, altrimenti qualche rompi palle mi sgriderà per non aver usato il cervello per risolvere i miei problemi.» Mork rispose e alzò il sopracciglio al “vecchio” che non riusciva a  fargli un complimento senza prenderlo in giro.

«È tutto passato. Pensala solo come sfortuna.» disse Pete.

«Soprattutto, non dimenticare di rendere merito molto velocemente. Se ci fosse una terza volta, sarebbe assurdo.»

I suggerimenti di Pete e Kao fecero ridere tutti, ma avevano tutti lo stesso pensiero. Se ci fosse stata una terza volta, non avrebbero avuto bisogno di fare merito. Se Sun fosse stato così sfortunato… sarebbe stato costretto ad aprire un nuovo bar da qualche altra parte!

*********

Quella notte

Rain era uscito per guardare un film con Manao, quindi Mork e Sun avevano finalmente avuto il loro tempo privato insieme dopo che il bar era stato chiuso e il cameriere era tornato a casa. Sun chiese a Mork di restare più a lungo per cenare con lui al bar.

Sun amava quel caffè. Aveva messo il suo cuore e la sua anima  per aprire quel posto, ed era stato l’inizio della loro relazione poiché Sun e Mork si vedevano spesso lì. Sun ricordava di aver iniziato a provare dei sentimenti per Mork quando il suo caffè era stato messo sotto sopra per la prima volta.

Aveva intenzione di chiedere a Mork di essere il suo ragazzo proprio nel caffè.

«Stai bene? Perché all’improvviso ti sei zittito?» chiese Mork mentre si infilava in bocca un pezzo di bistecca. Sun gli aveva preparato una bistecca quella sera e aveva ornato il caffè in modo romantico. Mork capì che doveva esserci qualcosa di speciale quella sera, ma non si sentì timido o altro perché era abituato ai modi di Sun.

«Sto solo vagando nei miei pensieri.» Sun guardò indietro al passato. Poteva non conoscere Mork come conosceva Kao, ma i suoi sentimenti per Mork erano così profondi che poteva dire di amarlo con tutto il cuore.

Nel giro di un anno… avevano attraversato molti momenti bui insieme, e in ogni situazione, Mork gli era rimasto accanto e non se n’era mai andato, anche se non erano esattamente in buoni rapporti.

Il cafè era stato gravemente danneggiato quella volta. Sun aveva cercato di controllare il budget per le riparazioni e sistemare alcune cose da solo. Quando aggiustava i tavoli, le sedie, il pavimento e dipingeva il caffè… Mork veniva ad aiutarlo senza lamentarsi e lo tirava su di morale quando era stanco. Mork non aveva usato parole dolci e gentili, ma Sun era stato incoraggiato e aveva sentito quanto Mork tenesse a lui.

Quel giorno, Sun promise a se stesso che non avrebbe lasciato scappare Mork.

«Ti ricordi che prima del tuo compleanno… ti ho chiesto di uscire con me?»

«Oh… si tratta di quello? Sì, mi ricordo.»

Mork rispose con voce calma come se stessero parlando del tempo, nessun segno di timidezza, anche se Sun aveva bisogno di trovare il coraggio per dirglielo. Mork era così!

«Ci hai messo un bel po’, ma capisco. Sei rimasto ferito, il bar è andato distrutto, chi avrebbe il coraggio di pensare a qualcos’altro?» Mork disse comprensivo, pensando che Sun avesse fatto la cosa giusta occupandosi prima del bar.

Pensava che Sun fosse un adulto, quindi non dovrebbe concentrarsi troppo sulle questioni amorose da dimenticare tutto il resto.

«Sei così comprensivo.»

«Non va bene? O vuoi che piagnucoli?»

«Va bene… così bene, ma non mi dispiace se vuoi piagnucolare un po’.»

«Non lamentarti più tardi, allora.»

«Woah! Mi stai minacciando?»

«Non lo sto facendo. Mi sento in colpa per quello che è successo, sai. Se non fossi diventato così furioso e non avessi litigato con Ton, non avrebbero distrutto il tuo caffè e fatto del male a te e Rain… mi dispiace.»

«Non è colpa tua. Il modo di agire di quell’uomo è diverso dalle persone perbene. Siamo stati sfortunati a litigare con loro, ma quell’incidente non è stato poi così male. Almeno ho avuto modo di sapere quanto ci tieni a Rain e… Grazie per essere rimasto al mio fianco.»

«Grazie anche a te per avermi assillato, ma… sarà meglio se ti trattieni un po’.»

«Moccioso!» Sun era quasi commosso da quelle parole, ma Mork affondò di nuovo le sue speranze.

«Sto scherzando.» Mork se la rise.

«Uhm… Allora sarai il mio ragazzo?» chiese Sun con un sorriso, allungandosi per tenere delicatamente le mani di Mork, sembrando molto più a suo agio e rilassato. «In realtà avevo programmato di farlo per il tuo compleanno, ma le cose si sono messe male e sono stato coinvolto nella ristrutturazione del caffè. Il tempismo era tutto sbagliato. Va bene anche se sono passate due settimane, giusto?»

«Va bene.»

Entrambi sorrisero e si guardarono negli occhi con comprensione.

«Quindi questo è un sì?»

«Ehm…»

«Perché così facilmente?»

«Il tuo locale è stato sfasciato e siamo stati quasi picchiati a morte. È stata piuttosto dura, sai… Il nostro amore è costato sangue.»

Mork e Sun risero mentre ripensavano a quell’incidente. Anche se la loro relazione ufficiale non era stata confermata in modo dolce o in un luogo elegante, la felicità era sbocciata nei loro cuori… perché non era facile trovare qualcuno che potesse farli sentire così contenti e soddisfatti.

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