DARK BLUE KISS – CAPITOLO 12

Senza fine

«Cosa facciamo?» Chiese Kao, in preda al panico, Pete si irrigidì ma cercò di non darlo a vedere.

«Comportati normalmente. Potrebbe non aver visto nulla, i finestrini oscurati.» disse Pete, sbloccando le portiere. June aprì la portiera del sedile posteriore, entrò e li guardò con occhi perplessi.

«Cosa stavate facendo?»

«Che stavamo facendo cosa?»

Pete rispose come se non fosse successo niente. Era bravo a fingere, ma incapace a nascondere la verità. Anche Kao cercava di nasconderla rimanendo in silenzio.

«Ho visto te e Kao…»

«Oh, aveva un po’ di polvere negli occhi, quindi l’ho aiutato a toglierla. Perché?» Pete inventò una scusa, la sua espressione era ferma. Kao voleva davvero dargli un Oscar come miglior attore.

Bella recitazione, che naturalezza!

«Quale polvere?» June guardò l’aria limpida

«La polvere nell’auto. Perchè tutte queste domande? Dove sono Thada e Sandee? Quando vengono?» Pete cambiò argomento prima che June potesse dire che stavano mentendo.

«Sono là.» Disse Kao, cercando di distrarre June dalla questione della polvere. Sandee e Thada salirono velocemente in macchina.

«Cosa avete fatto che ci avete messo così tanto?» Domandò Kao.

«La coda è stata lunga. Non avremmo aspettato se non fossimo così assonnati.»

brontolò Sandee mentre si avvicinava a June per fare spazio a Thada. Pete partì quando tutti si furono seduti. Sembrava essersi dimenticato della polvere negli occhi di Kao, ma Sandee notò che June guardava Kao e Pete avanti e indietro in silenzio.

Sandee si sentì a disagio… June sembrava sospettare di qualcosa!

«Cosa c’è June? Perché guardi Pete e Kao?» Chiese Sandee.

Lo chiese perché voleva che June dicesse se ciò che aveva in mente era quello che pensava anche lei, in modo che quelle “persone sospette” potessero inventare una scusa per sbarazzarsi dei sospetti di June su di loro. Se avessero lasciato che June ci pensasse su troppo a lungo, traendo conclusioni affrettate, il loro segreto sarebbe stato presto svelato.

Una volta che June avrebbe capito, la questione non sarebbe più solo nella testa di Sandee.

«Sono solo confuso.» Pete e Kao rimasero in silenzio questa volta. «Proprio adesso, Pete ha detto che stava aiutando a togliere la polvere dagli occhi di Kao. Mi chiedo da dove venga la polvere dato che la sua macchina non è così polverosa.»

June sembrava davvero volerlo sapere. Sandee sospirò in silenzio, sapendo che la polvere era una bugia. Pete e Kao dovevano essersi presi in giro a vicenda ed essere stati scoperti da June, e quella era la loro stupida scusa.

«La polvere mi è entrata davvero negli occhi.» Disse Kao quando incrociò gli occhi di Sandee. Il suo sguardo diceva: “Ragazzi, l’avete fatto di nuovo”. Li aveva esortati a stare attenti molte volte, oppure dovevano semplicemente farla finita e “annunciare” la loro relazione ai loro amici.

Sandee era stufa di proteggere il loro segreto e di avere a che fare con i loro amici a volte.

Odiava mentire ai suoi amici.

«Smettila di pensarci, June. Non ti è mai capitato di avere le ciglia negli occhi?» Thada ruppe il silenzio. «Ne ho tolto una dall’occhio di Sandee l’altro giorno.»

«Hanno detto che era la polvere, non una ciglia.»

«È lo stesso.» disse Pete.

«Per quanto tempo discuterai di una cigliA?»

Kao non vedeva l’ora di cambiare argomento. Aveva paura che il loro segreto venisse svelato se continuavano a parlarne.

«Non stavo pensando in modo chiaro, è stato solo un lapsus. In questi ultimi due giorni non ho dormito abbastanza. Ho dovuto svegliarmi e accompagnare Kao al doposcuola all’inizio dello scorso fine settimana.» Spiegò Pete.

«Bene, come sta il tuo studente, comunque?»

Sandee usò questa possibilità per cambiare argomento prima che June diventasse più sospettoso riguardo la questione della polvere. Pete le rispose rapidamente e la ringraziò mentalmente per averli aiutati a cambiare argomento. Se avessero continuato a parlare della polvere e il loro segreto fosse stato scoperto, Kao sarebbe stato così sconvolto da proibire a Pete di avvicinarsi per settimane, e l’unico a soffrire sarebbe stato lui.

Per non parlare dell’essere separati per settimane… Soltanto quei due fine settimana avevano già fatto impazzire Pete!

*********

Una sera

La Facoltà di Ingegneria

Università K

«Vuoi andare al cafè?»

chiese Rain, salendo sul sedile posteriore della moto di Mork. Difficilmente glielo chiedeva, ma voleva sapere se Mork e Sun stessero andando d’accordo. Aveva sentito dal cameriere del bar che Mork si era preso cura del livido di Sun.

Sun e Mork non ne parlavano mai, inoltre avevano un tale orgoglio. Era una tortura per Rain aspettare la loro interazioni. Ecco perché aveva deciso di chiederlo oggi. Se Mork se ne fosse andato non appena l’avesse portato al cafè, ciò avrebbe significato che erano ancora in cattivi rapporti.

«No, perché?» Mork rispose e partì.

«Voglio solo sapere se tu e Sun siete ancora in cattivi rapporti.»

«In primo luogo, non siamo mai stati in buoni rapporti.»

«È vero. Ma voi ragazzi sembravate andare d’accordo per un po’, e poi avete litigato di nuovo.»

«Non sono mai andato d’accordo con tuo fratello. Smettila di immaginare le cose.»

«Sun ti ha persino ringraziato quando l’hai salvato. Poi ho notato che non avete più litigato così spesso.» Spiegò Rain.

«Mi ha ringraziato perché era una cosa educata da fare e l’ho accettato per gentilezza.»

«Quanto sei testardo! Orgoglioso! Fastidioso!» Rain fece una smorfia annoiata. «E sembra che tu sia arrabbiato con lui più di prima. Sei il mio migliore amico. Sun è mio fratello… non voglio che litigate. Mi hai capito?»

«Yeah Yeah.»

«Sì, sì. Perché lo odi ancora, però?»

«È lui che mi odia.»

All’inizio Mork aveva cercato di non pensarci troppo, ma ora che Rain ne stava parlando, Mork non poteva fare a meno di ripensare a quando aveva salvato Sun da quel coglione. Sapeva di essere stato una testa calda, ma se non lo avesse fatto, quel punk non avrebbe smesso di litigare con Sun. Mork non si aspettava che Sun gli facesse un complimento. Lui solo… non voleva che “Sun lo rimproverasse in quel modo”.

Ammise che le dure parole di Sun avevano ferito notevolmente i suoi sentimenti.

Mork sapeva che Rain l’aveva detto perché non sapeva cosa fosse successo e comprendeva l’ansia di Rain di qualcuno bloccato nel mezzo… Mork e Sun non litigavano mai fisicamente perché si preoccupavano di Rain. Mork stava evitando Sun poiché Rain si sentirebbe a disagio se litigassero violentamente.

«Ma voi ragazzi in realtà non vi odiate, giusto? Se l’avessi fatto… non avresti curato il suo livido. E Sun non te lo avrebbe lasciato fare se ti avesse odiato. Allora, che c’è tra voi due?»

«Perché vuoi saperlo così tanto? Stai zitto, è fastidioso. Mi stai facendo perdere la concentrazione.»

«Semplicemente non vuoi rispondere… sappilo.» Rain disse, indifferente dall’essere chiamato fastidioso. «Tu e Sun… vi comportate come una coppia che litiga e non proferisce una parola quando gli viene chiesto.»

«Rain, stronzo! Se non stessi guidando, ti darei pugno in bocca.»

Le parole di Rain l’avevano spiazzato. Fortunatamente non era andato fuori strada altrimenti si sarebbero schiantati con le altre macchine. Adesso, però, Rain stava ridendo del suo amico.

Rain smise di ridere quando il suo telefono iniziò a squillare. Rispose alla chiamata, la sua espressione sorpresa, i suoi occhi pieni di gioia poiché lo schermo mostrava che era Manao ad averlo chiamato.

Da quando Rain le aveva dato un passaggio e aveva trovato il coraggio di chiedere il suo numero, non si erano mai chiamati o messaggiati. Voleva iniziare per primo, ma aveva esitato, quindi aveva finito per non contattarla più.

«Ciao, Manao. Qual è il problema?» chiese Rain con voce gioiosa, chiedendosi per tutto il tempo cosa ci fosse di così importante che l’aveva spinta a decidere di chiamarlo per prima. Voleva credere che Manao fosse un po’ presa da lui, ma non osava pensarlo davvero.

Sentendo il suo amico parlare con la ragazza, Mork scosse la testa stancamente… Rain gli stava estorcendo delle risposte su di lui e Sun solo qualche momento prima, ma ora era tutto radioso e felice perché la sua cotta lo aveva chiamato

[Rain! Aiutami per favore. Quei ragazzi sono venuti a casa mia. Hanno parcheggiato per un po’ le loro moto davanti al cancello principale e non se ne andranno. Mio padre non è tornato a casa. Sono sola e spaventata.] Disse Manao, la sua voce era piena di paura. Rain impallidì, era preoccupato per lei davvero tanto. Se quei tizi fossero entrati in casa sua, non sarebbe stata in grado di gestirli da sola. E non riusciva a pensare che non avrebbero fatto qualcosa di terribile a una ragazza

«Manao, non uscire e non far loro sapere che sei a casa. Li farò andare via io.»

[Per favore sbrigati. Ho paura. Li ho visti mentre cercavano di sbirciare dentro]

Più ascoltava, più si sentiva a disagio. Rain immaginava che Manao gli stesse chiedendo aiuto perché forse non aveva molti amici maschi in grado di gestire queste fecce, e probabilmente non voleva che suo padre lo venisse a sapere. Mork l’aveva aiutata una volta, ma lei non aveva il suo numero, quindi non era strano che avesse chiamato Rain.

Nonostante il suo disagio, Rain cercava di mantenere la calma e di calmarla. Era determinato ad arrivare lì per aiutarla il più velocemente possibile, e non avrebbe lasciato che la toccassero.

«Cosa c’è che non va? Perché sembri così serio?» Mork chiese quando Rain riattaccò.

«Quei punk che hanno cercato di ottenere il suo numero sono a casa sua. Stanno aspettando fuori, non se ne vanno. Manao ha paura che possano irrompere in casa, quindi le ho detto che sarei andato ad aiutarla.»

«Sapevo che quegli stronzi non si sarebbero arresi così facilmente.» disse Mork con rabbia e irritazione.

Mork era preoccupato per quello che sarebbe potuto succedere. Quei ragazzi avevano una logica ridicola e credevano che il mondo ruotasse attorno a loro, avendo assolutamente zero buon senso.

Perché non capisci che quella ragazza non è innamorata di te…? 

«Sbrigati, voglio aiutarla il più velocemente possibile.» disse Ren.

Rain era troppo ansioso per notare che Mork aveva già accelerato la moto nel momento in cui Rain aveva detto che quei teppisti erano andati a casa di Manao. 

Se lui fosse andato più veloce di così, avrebbero preso il volo.

«Ma penso che dovresti andare al bar, mi prenderò cura io di loro.» disse Mork dopo averci pensato per un po’ perché le parole di Sun gli saltarono in mente… Mork non poteva costringere Rain a rischiare la vita o coinvolgerlo in combattimenti più accesi.

Oppure Sun sarebbe ancora più preoccupato per Rain.

Rimprovererà Mork e lo biasimerà per aver trascinato giù suo fratello.

Mork… era abituato a combattere con quei teppisti, e comunque non era mai stato una brava persona agli occhi di Sun, quindi non importava quante volte litigasse.

«Come puoi andarci da solo? Inoltre, questo è un mio problema.»

«Lo so che sei preoccupato, ma una volta li ho combattuti, quindi dovrei essere io a gestirli. Non devi rischiare te stesso, e non voglio più avere problemi con tuo fratello.»

«Ma… sono anche preoccupato per te.»

Rain gli disse onestamente. Mork aveva litigato molte volte ed era stato abbastanza bravo, ma come poteva Mork combattere da solo se ce ne fossero stati molti? Era troppo tardi per chiedere ai loro amici di venire a sostenerlo.

«Posso gestirli se ce ne sono meno di tre. Ce n’erano due l’ultima volta. Non penso che la loro banda sia grande o altro, e probabilmente non mi uccideranno.» Mork spiegò a Rain la sua motivazione. «Non temere che sto cercando di rubarti i riflettori. Le dirò che mi avevi detto di venire ad aiutarla.»

«È diverso dall’andare lì io stesso. Sono preoccupato per lei.»

«Tu dille che hai un problema con la tua famiglia, quindi non puoi metterti nei guai anche se sei così preoccupato che vuoi andarci tu stesso. E fidati di me… non mi piace la ragazza del mio amico.»

«Lo so.»

Rain non era preoccupato che Mork cercasse di impressionarla andando lì da solo. Voleva accodarsi solo perché odiava mandare il suo amico ad affrontare il pericolo da solo.

Comunque… poiché Mork insistette, Rain non ebbe altra scelta che essere d’accordo con questo piano.

Mork lasciò Rain sulla strada principale che si dirigeva verso l’altro vicolo dove si trovava la casa di Manao. Era più tranquillo del vicolo dove si trovava il caffè di Sun, e la sua casa era abbastanza lontana dalle altre, non così tanto, ma non sorprendeva che fosse spaventata. Quei punk dovevano sembrare troppo intimidatori per una ragazza.

Quando raggiunse quasi casa sua, scoprì che c’erano quattro di quei bastardi. Lo fece infuriare, vedendo quanto tutto quello fosse oltraggioso. Cosa avrebbero pensato di Manao le persone che passavano di lì? Se i suoi vicini ficcanaso la vedessero, potrebbero insultarla. Più ci pensava più non poteva ripensarci.

Anche se erano di più, non aveva paura!

Mork raggiunse casa sua, parcheggiando la moto e si diresse verso di loro. Quei teppisti si voltarono verso di lui immediatamente.

«Di nuovo questo stronzo!?» Il ragazzo che Mork ricordava come Ton lo guardava minaccioso.

Indicava la faccia di Mork come se fossero nemici da 10 anni. Ton era quello che si era tirato indietro l’ultima volta quando avevano quasi litigato. Doveva aver ferito il suo orgoglio che Manao si fosse rifiutata di dargli il suo numero e che fosse stato cacciato via

«Chi è, Phi? Il ragazzo di quella puttana?» chiese uno dei suoi tirapiedi.

Mork non l’aveva mai visto. Ton doveva averlo portato lì come scorta.

Più Mork pensava, più sembravano patetici… Ton aveva portato tre tirapiedi solo per vedere una ragazza, eh?

Probabilmente aveva intenzione di usarli per minacciarla di parlare con lui, oppure aveva paura che qualcuno venisse ad aiutarla. Quel ragazzo era solo un cagnolino indifeso messo  all’angolo.

Che perdente!

«Non lo è! Questo stronzo non fa altro che mettere naso negli affari degli altri e litigare.» disse Ton, sogghignando. «Questo stronzo è stato quello che ha litigato con me l’ultima volta.»

«Giusto! Vieni da me se hai un problema con me. Perché devi prenderla di mira?»

«Certo che verrò da te, ma me la scoperò anche per spezzarti il ​​fottuto cuore.» Ton sputò spudoratamente il suo pensiero malvagio, facendo una faccia così irritante che Mork avrebbe voluto prenderlo a pugni proprio in quel momento.

«Sarebbe noioso fare fuori solo te… Ma se stendo tutti quelli che ti circondano, sarà dannatamente soddisfacente!»

«Pezzo di merda!

«Ehi! Prendilo!»

Ton gridò, e i tre dei suoi scagnozzi si avvicinano subito a Mork!

**********

Blue Sky Cafè

Rain aiutava al bar come al solito, ma non riusciva a concentrarsi. Era a disagio e ansioso, incapace di stare fermo. Andava in giro e continuava a guardare il suo telefono poiché Mork aveva detto che avrebbe chiamato Rain nel caso fosse successo qualcosa. Erano passati venti minuti, ma non c’era ancora traccia di lui,

«Sei morto? Andiamo, amico…» Rain, preoccupato, borbottò e fece un cenno, ignaro che le sue azioni potessero far capire a qualcuno cosa stava succedendo.

Mork, andiamo!

Rain pensò preoccupato, girando di nuovo dietro il bancone. Sun lo osservava con maggiore confusione.

Aveva notato l’espressione lunatica e i modi insolitamente turbati di Rain da quando era entrato nel bar. Era con Rain da quando era bambino, quindi poteva percepire i comportamenti insoliti di suo fratello.

«Niente.» Rain si rifiutò rapidamente di dirgli cosa stesse accadendo.

Rain fece del suo meglio per mantenere la calma anche se sapeva che era difficile mentire a Sun, ma non voleva farlo preoccupare, e aveva paura che Sun rimproverasse Mork di nuovo se fosse venuto a saperlo.

«Niente? Ti comporti in modo strano da quando sei entrato.»

«La lezione è stata intensa. Oggi…»

«Smettila di mentire!»

Sun guardò il bugiardo ancora più severamente, lasciando Rain senza parole. Sapeva che non poteva mai mentire a Sun, e Sun non era così stupido per sapere che stava nascondendo la sua preoccupazione.

«Dimmi cos’è successo. Sembri sul punto di scoppiare.»

«Non rimproverare Mork se te lo dico io, ok?»

«Cosa gli è successo?»

L’espressione di Sun si indurì, non perché aveva pianificato di rimproverare Mork ma perché ne Rain aveva paura. Ma il disagio e le parole di Rain gli dicevano che era successo qualcosa di terribile.

Mork… Mork deve aver litigato con qualcuno!

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